L’archeologia conferma almeno 50 personaggi della Bibbia

La bibbia aveva ragioneLa prestigiosa rivista “Biblical Archaeology” ha pubblicato nel numero di marzo/aprile 2014 un interessante articolo del prof. Lawrence Mykytiuk, della Purdue University, intitolato: “50 personaggi della Bibbia confermati dall’archeologia”.

Il filone è quello della cosiddetta “archeologia sacra o biblica”, ovvero le innumerevoli conferme storico-archeologiche dei testi biblici. In questo caso si è provato a fare una sintesi delle scoperte archeologiche sui personaggi che compaiono nell’Antico Testamento.

Mykytiuk scrive che «almeno 50 persone menzionate nella Bibbia sono state individuate nella documentazione archeologica. I loro nomi compaiono in iscrizioni scritte durante il periodo descritto dalla Bibbia e nella maggior parte dei casi durante o in un tempo abbastanza vicino alla vita della persona identificata».

«L’archeologia», ha spiegato qualche anno fa il biblista Simone Venturini, «è alleata della fede, nel senso che dà consistenza al nostro rapporto con Dio. Non è un’idea che – almeno per i cristiani cattolici – può essere elaborata a partire dalle mode ed esigenze del momento. Infatti, la fede in un Dio unico che si rivela all’uomo ha radici estremamente antiche e ci ricorda che la Bibbia è imprescindibile per comprendere in profondità il mistero dell’uomo».

Ricordiamo a questo proposito il best-seller intitolato “La Bibbia aveva ragione” di Werner Keller, in cui vengono sintetizzate (in oltre 400 pagine) tutte le scoperte archeologiche a conferma del testo biblico, almeno fino al 1955. L’Antico Testamento non è stato scritto con la pretesa di essere un documento storico, ma innanzitutto morale e la sua lettura dev’essere dunque interpretata. Tuttavia il contesto in cui appaiono i racconti biblici sono in gran parte storici e storicamente attendibili, come l’archeologia -per l’appunto- dimostra.

La redazione

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L’archeologo Dan Bahat: «il Santo Sepolcro è autentico»

Un campo dove la scienza e la fede sono stretti alleati è sicuramente quello dell’archeologia. Negli ultimi cento anni la portata delle scoperte realizzate nei dintorni di Gerusalemme ha permesso di spazzare via secoli di teorie anti-cristiane, le quali identificavano Gesù e i Vangeli come inattendibili frutti di mitologie e invenzioni umane. Oggi non soltanto non è più possibile negare l’esistenza storica di Gesù, ma è possibile sostenere con la maggior parte degli storici che i Vangeli (almeno tre su quattro) sono opere immediatamente successive alla Sua morte, quando ancora erano in vita testimoni oculari (che facilmente avrebbero potuto smentire informazioni false).

Ha provato a fare un rapido punto sulla situazione l’archeologo israeliano Dan Bahat, in Italia in questi giorni per partecipare al Festival biblico di Vicenza. Interrogato da “Avvenire”, ha spiegato che «rispetto all’Antico Testamento la nostra conoscenza di Gerusalemme è cambiata totalmente con gli scavi nella collina della città di Davide, dove abbiamo trovato numerosi reperti sulla distruzione del 586 a.C., quella di Nabucodonosor», inoltre «sta tornando alla luce la città di Erode che è anche quella in cui è vissuto Gesù. La Gerusalemme di oggi è costruita sulla città romana che è tardiva, risale a un secolo dopo. Solo attraverso l’archeologia abbiamo potuto conoscere la città erodiana e così oggi abbiamo ritrovato quella che era la strada principale, la , il quartiere dove vivevano i sacerdoti. E poi il sistema centrale della fognatura, un’altra scoperta molto importante perché durante la rivolta contro i romani gli ebrei avevano nascosto lì dentro molte cose. Reperti che ci hanno aiutato a scoprire dettagli importanti sulla vita nel tempio».

Anche fuori da Gerusalemme gli scavi hanno aggiunto informazioni fondamentali: «Penso agli scavi a Kayafa, che è il luogo della battaglia tra Davide e Golia: si trova a Beit Shemesh, una trentina di chilometri a ovest di Gerusalemme. Abbiamo trovato un’iscrizione che cita le parole dei profeti: non fate del male alla vedova, proteggete gli orfani. Indicazioni morali che sono dei profeti più tardivi, come Isaia e Geremia. Sempre lì, poi, è venuto alla luce un centro di culto dell’epoca di Davide, decimo secolo a.C.: è la conferma che il suo regno era esteso, la dimostrazione che Davide non fu solo una figura mitologica».

Al Festival biblico però, Bahat ha parlato del Santo Sepolcro: «Sono molti gli elementi che mi fanno dire: questo può davvero essere il posto della sepoltura di Gesù. Archeologicamente non ha nessun senso identificare il sepolcro di Gesù con la Tomba del Giardino, come fanno i protestanti. Dobbiamo dire la verità. E secondo me è altrettanto importante distinguere il Santo Sepolcro da altri luoghi della vita di Gesù indicati dai francescani nel XIV secolo. Quelli sì hanno un valore solo spirituale, non storico». Probabilmente l’archeologo si riferisce alla Via Dolorosa, come ha spiegato in una precedente intervista.

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Archeologia: scoperta la prova dell’esistenza della città biblica di Betlemme

Nel 2009 archeologi israeliani dell’Autorità per le Antichità di Israele hanno rinvenuto a Nazareth i resti di una piccola casa ad uso privato, databili al periodo in cui visse Gesù. Questa abitazione sorge di fronte alla Basilica dell’Annunciazione (luogo in l’angelo Gabriele annunciò alla Madonna che avrebbe dato alla luce il figlio di Dio), costruita nel 1969 sopra i resti di tre chiese precedenti, la più antica delle quali risale al periodo bizantino (IV secolo).

Yardenna Alexandre, responsabile di questi scavi archeologici, disse: «Secondo le rare fonti scritte esistenti (tra cui anche i Vangeli), sappiamo che nel primo secolo della nostra era Nazareth era un piccolo villaggio ebraico, situato in una valle. Finora era stato trovato anche un certo numero di tombe dell’epoca di Gesù, ma non si era mai scoperto alcun resto che potesse essere attribuito a questo periodo». La scoperta portò con sé una domanda: perché i primi cristiani hanno conservato questa casa, mentre non si sono curati delle case attorno ad essa? Resta il fatto, comunque, che venne dimostrato che Nazareth non solo esisteva al tempo di Gesù, ma era anche abitata.

In queste ore un’altra notizia ha fatto il giro del mondo: è stato infatti rinvenuto a Gerusalemme un sigillo che riporta la più antica menzione di Betlemme mai trovata, risalente a 2700 annni fa, nel periodo del periodo del I° tempio (1006 – 586 aC.  a.C.). Betlemme è stato il luogo di nascita di Gesù. «La Bibbia parla di Betlemme, ora vi è la prova che questa città allora esisteva, e si dimostra che era una città del Regno di Giuda, e forse anche esistente in periodi precedenti», ha dichiarato Eli Shukron, archeologo dell’Autorità israeliaina per le antichità.

La scoperta è significativa perché è la prima volta che il nome “Betlemme” appare al di fuori di un testo biblico (dove è citato 41 volte). Il sigillo è stato probabilmente utilizzato per marcare documenti di amministrazione fiscale, inviati poi a Gerusalemme, sede del potere di allora. E’ stato scoperto diversi mesi fa, dicono gli archeologi, ma ci è voluto del tempo per confermarne l’identità. Questa è la prima prova extrabiblica dell’esistenza della città di Betlemme al tempo di Gesù.

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Scoperti nuovi reperti del tempo di re Davide, rafforzata storicità biblica

Mentre si succedono gli studiosi che avanzano dubbi sull’esistenza storica di Maometto, fondatore e profeta dell’Islam («il Maometto della tradizione islamica non è esistito, o se è esistito, era sostanzialmente diverso da come la tradizione lo dipinge»), contemporaneamente l’archeologia continua a confermare la storicità e l’attendibilità dei Vangeli e dell’Antico Testamento.

Il caso recente è quello del team di archeologi guidati dal prof. Yosef Garfinkel, docente presso l’Istituto di Archeologia dell’Università ebraica di Gerusalemme, i quali durante scavi archeologici a Khirbet Qeiyafa, una città a ovest di Gerusalemme adiacente alla valle di Elah, hanno scoperto assemblaggi ricchi di ceramica, pietra, utensili in metallo e oggetti di culto. Sono venute alla luce, inoltre, tre grandi stanze che servivano da santuari di culto. La scoperta, si legge sul sito del governo israeliano, è «straordinaria».

La descrizione di questi luoghi corrisponde a quelle presenti nella Bibbia, durante il tempo di re Davide. I reperti, si legge, rafforzano la storicità della tradizione biblica. La città, secondo le misure radiometriche effettuate dall’Università di Oxford, è esistita per un breve periodo tra il 1020-980 aC, per poi essere violentemente distrutta. «Questa è la prima volta che gli archeologi scoprono una città fortificata in Giudea al tempo di re Davide», ha commentato il prof. Garfinkel. «Le ipotesi di chi nega la tradizione biblica per quanto riguarda Davide e sostiene che egli era una figura mitologica, o un semplice capo di una piccola tribù, vengono ora dimostrate essere errate». E’ anche la prima volta che vengono scoperti santuari dei primi re biblici, il che permette di anticipare la costruzione del tempio di Salomone a Gerusalemme di 30 o 40 anni, fornendo la prima evidenza fisica di un culto al tempo di re Davide. Un culto monoteistico, profondamente differente da tutte le altre nazioni del Vicino Oriente Antico.

Spiega l’archeologo: «Nel corso degli anni, migliaia di ossa di animali sono stati trovati, tra ovini, caprini e bovini, ma non di maiale. Ora abbiamo scoperto tre sale di culto, ma senza nessuna figura umana o animale. Questo suggerisce che la popolazione di Khirbet Qeiyafa osservava i due divieti biblici – di carne di maiale e delle immagini scolpite -. Quindi praticava un culto diverso da quello dei Cananei e dei Filistei». I reperti di Khirbet Qeiyafa indicano inoltre che uno stile architettonico elaborato si era sviluppato fin dal tempo del re David, indicando la formazione di uno stato, la creazione di una élite, con un certo livello sociale e urbanistico.

 

 

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Il prof. D’Andria e il ritrovamento della tomba dell’apostolo Filippo

Quasi ogni anno l’archeologia biblica ci regala scoperte più o meno importanti per il cristianesimo. Quest’estate, nell‘estate 2011, è stata diffusa la notizia del ritrovamento della tomba dell’apostolo Filippo a Hierapolis, in Turchia, risalente ovviamente  al primo secolo dopo Cristo. Dopo le ovvie cautele, doverose in casi come questi, Alfredo Valvo, docente di Storia romana ed Epigrafia latina all’Università Cattolica di Milano aveva delineato la portata della scoperta: «Innanzitutto conferma della tradizione. Archeologia ed epigrafia si dimostrano una volta di più indispensabili per confermare le notizie delle fonti letterarie, prime fra tutte i Vangeli e gli Atti degli Apostoli (per quanto riguarda Filippo)».

Oggi, 3 maggio, la Chiesa ricorda proprio San Filippo (e San Giacomo minore), due apostoli che fecero parte dei dodici scelti da Gesù, e Zenit.it ha intervistato uno dei ricercatori autori della sensazionale scoperta, ovvero il prof. Francesco D’Andria, archeologo dell’Università di Lecce e attuale direttore della Missione Archeologica Italiana: «Il valore di questo ritrovamento è indubbiamente di altissimo livello, non solo per quanto riguarda la tomba dell’apostolo ma soprattutto perché intorno a quella tomba abbiamo individuato e in parte scoperto un nuovo grande complesso archeologico che si estende per l’intera collina orientale di Hierapolis. Un complesso costituito da due chiese, una grande strada processionale, gradinate in travertino, cortiletti, cappellette, fontane, una serie di vasche termali per la purificazione, alloggi per i pellegrini, un complesso che dimostra come San Filippo, a Hierapolis, nei primi secoli della storia cristiana, godeva di una grandissima popolarità e il culto a lui attribuito era massimo».

Dai Vangeli si ricava che San Filippo era un pescatore originario di Betsaida, sul Lago di Genezaret, citato solo da Giovanni (in diverse occasioni). Giovanni -spiega il prof. D’Andria- racconta come Filippo sia entrato nel gruppo degli apostoli fin dall’inizio (fu il quarto dopo Giacomo, Giovanni, Andrea e Pietro) della vita pubblica di Gesù, chiamato direttamente dal Maestro. Dagli Atti degli Apostoli sappiamo che Filippo era presente con gli altri al momento dell’Ascensione di Gesù al cielo e il giorno di Pentecoste quando si verificò la discesa dello Spirito Santo, il resto delle informazioni proviene dalla tradizione: «dopo la morte di Gesù, gli apostoli si dispersero in giro per il mondo per diffondere il Messaggio evangelico. E secondo la tradizione e antichi documenti scritti dei Santi Padri, sappiamo che Filippo svolse la sua missione in Scizia, nella Lidia, e, negli ultimi anni della sua vita, a Hierapolis, in Frigia. Policrate, che verso la fine del secondo secolo era vescovo di Efeso, in una lettera scritta a Papa Vittore I, ricorda i personaggi importanti della propria Chiesa, tra cui gli apostoli Filippo e Giovanni. Di Filippo dice: ‘Fu uno dei dodici apostoli e morì a Hierapolis, come due delle sue figlie che invecchiarono nella virginità…. Altra sua figlia… fu sepolta in Efeso». La scoperta dunque, conferma ovviamente le informazioni di Policrate -già ritenute attendibili dagli storici- ma anche quel che viene tramandato dalla tradizione cristiana.

Filippo morì nell’anno 80 dopo Cristo, quando aveva circa 85 anni, martire per la sua fede, crocifisso a testa in giù come San Pietro, venne quindi sepolto a Hierapolis. Nell’antica necropoli di quella città fu trovata una iscrizione che accenna a una chiesa dedicata a San Filippo, mentre in una data non precisata, il corpo di Filippo venne portato a Costantinopoli per sottrarlo al pericolo di profanazione da parte dei barbari. E nel sesto secolo, sotto Papa Pelagio I, trasferito a Roma e sepolto, insieme all’apostolo Giacomo, in una chiesa appositamente edificata per loro (oggi si chiama chiesa ‘Dei santi apostoli’).

Nella bella intervista, l’archeologo racconta gli emozionanti passi compiuti per arrivare all’incredibile scoperta, spiegando quali siano le prove “matematiche” che hanno portato a certificare l’appartenenza della tomba trovata a San Filippo.  Conclude: «il 24 novembre scorso, io ho avuto l’onore di presentare la scoperta presso la Pontificia accademia archeologica di Roma davanti a studiosi e rappresentanti del Vaticano. Anche il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo, primate della Chiesa ortodossa, ha voluto ricevermi per avere i dettagli della scoperta, e il 14 novembre, festa di san Filippo per la Chiesa Ortodossa, ha voluto celebrare la Messa proprio sulla tomba ritrovata a Hierapolis. Ed io ero presente, emozionato come non mi era mai capitato, anche perché i canti della liturgia greca risuonavano dopo più di mille anni tra le rovine della chiesa. Nei prossimi mesi riprenderemo i lavori e sono certo che ci attendono altre importanti sorprese».


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Le conseguenze della scoperta della tomba dell’Apostolo Filippo

In Ultimissima 14/8/11 riportavamo la notizia che la Missione Archeologica Italiana in Turchia, guidata da Francesco D’Andria, ha portato alla luce la tomba di San Filippo Apostolo, ennesima scoperta archeologica a conferma dell’attendibilità storica dei Vangeli.

Alfredo Valvo, docente di Storia romana ed Epigrafia latina all’Università Cattolica di Milano, commenta su “La Bussola Quotidiana” l’importante ritrovamento: «Innanzitutto conferma della tradizione. Archeologia ed epigrafia si dimostrano una volta di più indispensabili per confermare le notizie delle fonti letterarie, prime fra tutte i Vangeli e gli Atti degli Apostoli (per quanto riguarda Filippo)».

Diventa dunque certa la presenza di Filippo a Hierapolis di Frigia nell’ultima parte della sua vita. «Le notizie letterarie confermate», continua Valvo, «provengono dagli Atti di Filippo che sono testi apocrifi, cioè non riconosciuti come ispirati ma non per questo da rifiutare. Altre notizie sulla vita dell’Apostolo troviamo in Eusebio di Cesarea, storico del IV secolo, che a sua volta le mutua da Papia, vescovo di Hierapolis, vissuto fra I e II secolo e perciò quasi contemporaneo di Filippo e come tale fonte attendibile sulla vita dell’Apostolo». Filippo era di Betsaida, in Galilea, è uno dei primissimi apostoli di Gesù ed è tra coloro che vengono citati nella moltiplicazione dei pani e dei pesci (vicino al sepolcro è stato trovato un mosaico con raffigurazione di pesci), è anche tra i protagonisti del Vangelo di Giovanni e degli Atti degli Apostoli, e la scoperta della tomba conferma inoltre, ancora una volta, «che il cristianesimo, predicato a tutte le genti, all’inizio si radicò saldamente nella penisola anatolica prima che altrove. Infine la terza e forse più solida ragione per considerare la rilevante importanza del ritrovamento è una ennesima prova della continuità apostolica da Gesù in poi. Il ritrovamento troverebbe nello schietto “linguaggio” archeologico una testimonianza molto vicina al tempo in cui Cristo visse».

Ruggero Sangalli, esperto di storia della Chiesa e archeologia sacra, aggiunge: «in questi ultimi decenni la credibilità storica cristiana ha beneficiato molte volte del lavoro degli archeologi, a danno di chi, con faciloneria mista a tendenziosità, desiderebbe tanto confinare il cristianesimo nella sezione “miti, saghe e leggende”». Cita così lo sconquassamento avvenuto in casa laicista dopo la scoperta dei Rotoli di Qumran, della scoperta della piscina dei cinque portici a Gerusalemme, delle iscrizioni di Cesarea Marittima, della croce rinvenuta sotto le ceneri di Pompei ed Ercolano ecc.. «Tutta la Tradizione», continua Sangalli, «lungi dall’essere una sfilacciata somma di fantasiose aggiunte ed interessate interpretazioni, non fa che mostrarsi radicata in precisi fatti che l’hanno determinata fin dalle origini del cristianesimo».

 

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Trovata la chiesa di Laodicea citata nell’Apocalisse di San Giovanni

È stata ritrovata in Turchia la chiesa cristiana di Laodicea, una delle sette chiese citate nell’Apocalisse di San Giovanni, l’ultimo libro del Nuovo Testamento. Il professor Celal Simsek, capo della missione archeologica turca che ha diretto lo scavo, ha annunciato di aver rinvenuto con un radar sotterraneo i resti dell’edificio sacro nell’antica città di Laodicea nella provincia di Denizli. Datata all’epoca romana e edificata su una superficie di circa 2000 metri quadri, la chiesa è ancora in un buono stato di conservazione. Il ministro -rivela Avvenire– si è felicitato per il ritrovamento, aggiungendo che l’archeologia in Turchia in tempi recenti ha portato alla luce significative scoperte oltre a quelle già note del sito cristiano di Efeso. Le ricerche della missione archeologica diretta da Simsek hanno confermato che la città di Laodicea esisteva già intorno al IV secolo a.C. e divenne uno dei principali centri del cristianesimo primitivo verso il 40/50 d.C e ben presto anche sede di un vescovo. La chiesa di Laodicea compare nella Lettera ai Colossesi di San Paolo e poi viene menzionata come una delle sette chiese dell’Asia minore di cui parla il libro dell’Apocalisse (3, 14-22). Gli studiosi ipotizzano che la chiesa di Laodicea sia stata fondata da Epafra, un colossese che si era convertito al cristianesimo dopo aver ascoltato la predicazione degli apostoli di Gesù giunti in Turchia. Il contesto sociale e storico descritto dall’Antico e Nuovo Testamento diventa sempre più dimostrato e attendibile, facendo lentamente crollare le teorie di storicisti e mitologi.

In questo video un archeologo presenta il sito archeologico di Laodicea

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Archeologia: trovata probabilmente la tomba del biblico profeta Zaccaria

Archeologi israeliani hanno trovato in questi giorni un’antica chiesa fuori Gerusalemme, la quale potrebbe essere il luogo di sepoltura del biblico profeta Zaccaria. Il Dailymail spiega che la chiesa bizantina è stata ritrovata tra le colline della Giudea. Il direttore degli scavi, Amir Ganor dell’Israel Antiquities Authority, ha rivelato che la chiesa è stata distrutta da un terremoto circa 1.300 anni fa. Secondo gli studiosi dell’Antiquities Authority, la camera sepolcrale presente sotto l’altare della chiesa potrebbe essere stata la tomba del profeta Zaccaria, conosciuto dal libro omonimo scritto, scritto attorno al 520 a.C., nel quale si racconta del ritorno degli ebrei dall’esilio di Babilonia e la ricostruzione del Tempio. «Il pavimento -osservano gli archeologi- presenta uno dei più bei mosaici scoperti in Israele negli ultimi anni, unico nel suo artigianato e nel livello di conservazione». Come molte strutture antiche, la chiesa è stata costruita su basi ancora più antiche, di circa 500 anni, risalenti all’impero romano e al periodo del secondo Tempio ebraico. Sono presenti diverse pietre scolpite con delle croci e sotto l’edicio è presente una rete di tunnel che gli archeologi ritengono possano essere stati usati dagli ebrei durante i combattementi contro gli eserciti romani nel 132 d.C. La notizia è apparsa anche su FoxNews.

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Fede e Storicità (archivio ad argomenti)

 

INDICE ARGOMENTI
|Archeologia biblica||Storicità di Gesù Cristo e dei Vangeli|
|Antico Testamento e monoteismo ebraico||La Santa Sindone|

 
 

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ARCHEOLOGIA BIBLICA

Una scoperta conferma l’età antica della Bibbia: si legge il nome di Dio (28/03/22)
Un amuleto datato al X secolo potrebbe riscrivere la storia dell’Antico Testamento.

La città di Nazareth esisteva certamente anche al tempo di Gesù (26/06/16)
Nazareth si trova in Galilea e l’archeologia dimostra la sua antica esistenza: risposta a René Salm.

La croce di Cristo: un nuovo libro conferma la veridicità della tradizione (08/02/16)
Recensione del libro: “Indagine sulla croce di Cristo” di Massimo Olmi.

Archeologia: confermata l’esistenza del re biblico Ezechia (12/12/15)
Il sigillo reale si aggiunge alle tante scoperte dell’archeologia biblica.

Scoperto palazzo di Erode e nuove prove storiche su Re Davide (07/01/15)
Due importanti scoperte sulla storicità della Bibbia.

Cercare la Storia anche leggendo la Bibbia (30/05/14)
Gli archeologi confermano la verità dell’Antico Testamento.

L’archeologia conferma la Bibbia: risposta al prof. Herzog (30/04/14)
Storicità delle mura di Gerico, dell’Esodo, del regno di Davide e Salomone.

L’archeologia conferma almeno 50 personaggi della Bibbia (28/03/14)
Uno studio pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Biblical Archaeology”

La tomba di San Pietro e le scoperte archeologiche (18/11/13)
L’archeologia ha confermato la tradizione.

Archeologia ‘biblica’, nuovi indizi sull’attendibilità dei testi sacri (30/08/12)
Ritrovati dei possibili resti del Battista e un sigillo raffigurante la vicenda di Sansone.

Archeologia: scoperta la prova dell’esistenza della città biblica di Betlemme (26/05/12)
Prima fonte extrabiblica scoperta a Gerusalemme.

Scoperti nuovi reperti del tempo di re Davide, rafforzata storicità biblica (11/05/12)
Un culto monoteista nel periodo di re Davide, totalmente diverso da quello delle altre città.

Il prof. D’Andria e il ritrovamento della tomba dell’apostolo Filippo (03/05/12)
Nell’estate 2011 è stata fatta questa sensazionale scoperta, a conferma dell’attendibilità dei Vangeli.

L’Università di Oxford conferma: i 70 libri “di piombo” sono datati al I° secolo (5/4/11)
Arrivano conferme sull’attendibilità dell’eccezionale ritrovamento archeologico.

Trovati libri dei primi cristiani, forse la più importante scoperta dell’archeologia (3/4/11)
I 70 libri di piombo raffigurano immagini del Messia e sono datati al I° secolo.

Trovata la chiesa di Laodicea citata nell’Apocalisse di San Giovanni (3/3/11)
L’edificio sacro è stato scoperto nell’antica città di Laodicea, provincia di Denizli.

Recenti scoperte: le origini dell’uomo potrebbero essere in Isreale (8/2/11)
I ritrovamenti fatti dall”Università di Tel Aviv potrebbero sconvolgere le teorie dell’origine dell’uomo.

Archeologia: trovata probabilmente la tomba del biblico profeta Zaccaria (7/2/11)
Studiosi ritengono che una chiesa scoperta in Israele contenga la tomba del profeta

Archeologia biblica: trovate le miniere di re Salomone (13/10/10)
L’archeologia conferma ancora una volta l’attendibilità storica della Bibbia.

Scienza: il racconto biblico della divisione delle acque è attendibile (27/9/10)
La divisione delle acque fu possibile e dai reperti archeologici si scopre che avvenne realmente.

Monte Sinai: nuove conferme per l’Antico Testamento (4/8/10)
L’archeologo Anati ha identificato il monte Har Karkom al Sinai.

Roma, scoperte le più antiche immagini degli apostoli (23/6/10)
Risalgono al IV° secolo e dimostrano la diffusione del culto degli apostoli nelle origini del Cristianesimo.

Roma, scoperte le più antiche immagini degli apostoli (23/6/10)
Risalgono al IV° secolo e dimostrao l’introduzione e la diffusione del culto degli apostoli nelle origini del Cristianesimo.

Archeologia, altre sorprendenti scoperte nella catacomba di Santa Tecla (16/6/10)
Nella catacomba sono state trovate altre immagini sacre, le più antiche del loro genere.

 

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STORICITA’ DI GESU’ CRISTO E DEI VANGELI

No, la Pasqua non ha alcun legame con il paganesimo (15/04/22)
Una breve analisi storica dei simboli pasquali smentisce la loro origine pagana.

I vangeli sono quattro fonti indipendenti? (23/03/22)
Gli evangelisti si sono copiati l’un l’altro? I vangeli sono fonti indipendenti oppure abbiamo soltanto un’unica fonte (il vangelo di Marco) sulla vita di Gesù?

Alberto Maggi nega i miracoli di Gesù, gli storici lo correggono (25/02/22)
Un vecchio argomento in voga nel XIX secolo con Butlmann e Strauss, superato dalla ricerca contemporanea sul Gesù storico.

N.T. Wright, 7 motivi a favore della risurrezione di Cristo (13/03/19)
L’eminente specialista esprime ragioni ed argomenti a favore della storicità della risurrezione di Cristo.

La Prima Lettera ai Corinzi, fondamentale nel dibattito sul Gesù storico (03/02/19)
Nella Prima Lettera ai Corinzi un resoconto risalente a due o tre anni dopo la morte di Gesù.

La divinità di Gesù non fu un’elaborazione della chiesa primitiva (13/01/19)
Disse di essere Dio? Si dichiarò Dio? Secondo Bart D. Ehrman la risposta è negativa, ma sbaglia.

«Gesù è risorto? Di certo c’è stato un evento straordinario», lo ammette uno storico laico (19/10/18)
Giorgio Jossa affronta gli eventi successivi alla morte di Gesù e la resurrezione.

Cosa pensano gli studiosi scettici delle apparizioni di Gesù? (10/08/18)
Sulla resurrezione c’è la convinzione che gli apostoli videro realmente qualcosa.

Sindone e le “macchie false”: il dott. Di Lazzaro smentisce lo studio su Rai 1 (video) (02/08/18)
A “La vita in diretta” il prof. Di Lazzaro confuta lo studio di Garlaschelli e Borrini.

Sindone, da Borrini e Garlaschelli silenzio sulle obiezioni che invalidano lo studio (20/07/18)
Evitano di replicare a chi ha formulato decisive e pertinenti critiche alla loro ricerca.

Gesù nacque da una vergine. E no, non è un mito precristiano. (02/07/18)
Michele Serra cade nel parallelismo tra Gesù e gli dei pagani come Mitra e Apollonio. Ma gli studiosi smentiscono.

Gesù un mito? Lo specialista replica al complottismo storico di Michel Onfray (21/06/18)
Lo storico Jean-Marie Salamito critica gli errori e l’ignoranza storica di Onfray.

La prima e completa fonte su Gesù di Nazareth? Risale al 30 d.C. (06/06/18)
La Prima Lettera ai Corinzi composta nel 50-55 d.C., soltanto vent’anni dopo la crocifissione del Cristo.

L’affidabilità storica dei Vangeli, risposta alle obiezioni più comuni (05/03/17)
Confronto tra Bart D. Ehrman e Michael R. Licona sul Nuovo Testamento e sull’esistenza storica di Gesù.

Il Vangelo di Marco va retrodatato? Quel che dicono i rotoli del Mar Morto (26/02/17)
Il 7Q5 identificato dal papirologo O’ Callaghan e il dibattito che ne seguì.

L’inesistenza degli apostoli e altre fantasie di Emilio Salsi (06/02/17)
I libri di Emilio Salsi e il sito Vangeli e storia, la sua tesi su Giuda il Galileo e sugli zeloti.

Il Gesù storico fu anche esorcista, ma i preti mediatici ironizzano (01/02/17)
Per gli studiosi sono autentici gli esorcismi di Gesù, ma Filippo Di Giacomo deride gli esorcisti.

La risurrezione di Gesù, evento inconcepibile per gli ebrei del primo secolo (22/01/17)
Gli ebrei non credevano nella risurrezione corporale, se non come uno degli effetti dell’ultimo giorno.

San Paolo non fondò il cristianesimo, una tesi falsa e fin troppo riciclata (19/06/16)
Eugenio Scalfari ci riprova: Saulo inventa lo Spirito Santo e la cristologia, ma gli studiosi rispondono.

Nel Vangelo di Marco, perché non si parla delle apparizioni del Gesù risorto? (27/05/16)
La parte finale (Mc 16,9-20) è stata aggiunta in un secondo momento.

L’alfabetizzazione nel primo secolo e la scrittura dei Vangeli (05/05/16)
Nuove scoperte sul tasso di istruzione nell’antico Israele.

Il Gesù storico e i criteri per valutare l’autenticità del Nuovo Testamento (30/04/16)
Il prof. Michael R. Licona illustra come lavorano gli storici sul Vangelo.

Dorothy Murdock negava l’esistenza di Cristo, è morta il 25 dicembre (21/04/16)
Autrice di “The Christ Conspiracy”, sosteneva il parallelismo tra Gesù, Krishna e Buddha.

Gesù ha preteso di essere Dio, risposta a Bart Ehrman (11/04/16)
Bart D. Ehrman sostiene che Gesù non era considerato un messia divino, ma sbaglia.

Gesù è una copia degli dèi pagani? Una bufala respinta dagli storici (19/03/16)
Sol Invictus, Mitra, Osiride, Dioniso….nessuna fonte a sostegno della tesi miticista.

I Vangeli sono “imbarazzanti”, per questo sono attendibili (07/03/16)
Il criterio dell’imbarazzo, i Vangeli, la morte e resurrezione di Gesù.

«Gesù di Nazaret è certamente esistito, lo dico da studioso agnostico» (02/03/16)
Lo studioso Bart D. Ehrman e la sua introduzione al libro Did Jesus Exist?

Un’indagine psicologica sulle apparizioni ai discepoli del Gesù risorto (24/02/16)
Alcuni ricercatori hanno confutato l’ipotesi che i discepoli subirono un’allucinazione.

Lo studioso diventato cristiano grazie alla ricerca sul Gesù storico (20/12/15)
Il noto biblista Michael Bird racconta la sua conversione.

I miracoli sono inseparabili dalla figura del Gesù storico (05/12/15)
La recensione de “I miracoli di Gesù”, di Gianmario Pagano.

Il Gesù storico è una leggenda? Alcune risposte a Dan Barker (16/11/15)
Commento ad un dibattito avvenuto nel giugno scorso.

Passione, morte e risurrezione di Gesù: fatti accertati anche dalla storia (01/04/15)
Un piccolo resoconto storico dei principali eventi degli ultimi giorni di Gesù.

Nessuna similitudine tra Gesù, Mitra e altre divinità pagane (09/03/15)
Ecco cosa dicono gli studiosi seri.

Gesù non era un esseno, nessun legame con la comunità di Qumran (20/02/15)
Ecco cosa dicono gli studiosi.

Possediamo i Vangeli originali? No, ma non è un problema (23/01/15)
Una risposta a chi critica l’autenticità dei Vangeli dicendo che abbiamo solo traduzioni.

Cosa videro i Re Magi? Una cometa o due pianeti allineati? (06/01/15)
L’astrofisico Marco Bersanelli spiega l’ipotesi più probabile.

Esiste una prova storica della resurrezione di Gesù? (01/11/14)
Interessante dibattito tra il prof. William Lane Craig e il prof. Bart D. Ehrman.

Storicità del cristianesimo: andare oltre Bultmann (20/10/14)
Pubblicato un altro volume “contro” il suo lavoro sui Vangeli.

L’inattendibilità storica degli apocrifi e del Vangelo di Tommaso (27/05/14)
Ecco cosa dicono i principali studiosi del cristianesimo primitivo.

Il Vangelo di Marco si basa sulla testimonianza di Pietro (08/01/14)
Nuove prove saranno presentate da Richard Bauckham.

A Natale festeggiamo l’uomo più importante della storia (22/12/13)
Auguri di Buon S. Natale a tutti, ci rivediamo il 7 gennaio 2014.

Reza Aslan ha le competenze storiche di Corrado Augias
Arriva in Italia “Gesù il ribelle”, contestato dagli storici del cristianesimo.

«Pietro a Roma? Da prendere in seria considerazione» (02/12/13)
Esce il saggio dell’archeologo (agnostico) Andrea Carandini.

Resiste il revisionismo sulla storicità del cristianesimo (09/08/13)
Dagli USA il successo del libro dell’islamico Raza Aslan.

Una svolta dell’ebraismo di Gesù: era atteso da sempre (17/12/12)
Recensione del libro “Il Vangelo ebraico” di Daniel Boyarin.

Gesù aveva una moglie? Uno scoop “alla Corrado Augias” (22/09/12)
Scetticismo verso l’autenticità del frammento di papiro, che comunque non comprometterebbe nulla.

Gesù è morto venerdì 3 aprile 33 d.C.? (06/07/12)
Alcuni geologi rilevano un terremoto a Gerusalemme tra il 26 e il 36 d.C.

L’archeologo Dan Bahat: «il Santo Sepolcro è autentico» (04/06/12)
Interessante intervista in occasione del Festival biblico di Vicenza.

Un frammento del Vangelo di Marco del primo secolo? (18/02/12)
La notizia è stata diffusa da Daniel B. Wallace.

Gli autori dei Vangeli sono attendibili? (31/01/12)
Marco Fasol spiega perché chi ha scritto è stato un testimone oculare.

Ecco perché i Vangeli sono un’opera di grande attendibilità storica (20/01/12)
Marco Fasol spiega i motivi per accettarne l’autenticità storica.

Recensione del libro “Quando è nato Gesù?” (11/12/11)
Michele Loconsole presenta il suo nuovo libro.

La profezia delle “Settanta Settimane”: vaticinio della passione di Cristo? (13/11/11)
Pubblicato un nuovo dossier sulla profeta di Daniele.

L’abbondanza di graffiti scoperti in Israele rafforza l’attendibilità dei Vangeli (08/9/11)
La popolazione ebraica era altamente alfabetizzata.

Trovato l’ossario della nipote di Caifa (02/09/11)
Gli archeologi hanno autenticato l’ossario di una partente del Sommo Sacerdote di Gerusalemme.

Le conseguenze della scoperta della tomba dell’Apostolo Filippo (23/8/11)
Due esperti raccontano l’enorme portata di questo ritrovamento.

Archeologi italiani trovano la tomba dell’apostolo Filippo (14/8/11)
Una spedizione italiana ritrova la tomba dell’apostolo.

Recensione del libro “Gesù e i testimoni oculari” (13/7/11)
L’archeologo Marco C. presenta il volume di Richard Bauckham.

Recensione del libro “I Vangeli sono dei reportages” (7/7/11)
Marie-Christine Ceruti presenta il suo libro.

Corrado Augias riprova il solito scoop: «Gesù aveva dei fratelli» (28/4/11)
Il giornalista cade in una sua solita gaffe.

 

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ANTICO TESTAMENTO E MONOTEISMO EBRAICO

Abramo visse 175 anni? E Noè 950 anni? Sono cifre simboliche (17/03/22)
A quanti anni morì Abramo? Davvero visse 175 anni? E Noé? Sull’età dei patriarchi è stato scritto di tutto, ecco alcune risposte alla diatriba sulla loro vera età.

La Bibbia non è stata modificata nel tempo, la prova di Qumran (07/03/22)
Possediamo i testi biblici originali? Oppure il testo è stato modificato e corrotto nel corso dei secoli?

Il Libro di Geremia datato vicino agli eventi, studio conferma tradizione (23/02/22)
Lo studio della prof.ssa Mitka R. Golub dell’Università Ebraica di Gerusalemme.

L’Antico Testamento esprime una verità morale, indipendente da quella storica (12/05/16)
Il prof. Giovanni Ibba spiega come interpretare nel modo corretto la Bibbia.

L’alfabetizzazione nel primo secolo e la scrittura dei Vangeli (05/05/16)
Nuove scoperte sul tasso di istruzione nell’antico Israele.

Il monoteismo ebraico e le errate critiche di Jan Assmann (26/04/16)
Monoteismo violento? Una copia di quello di Akhenaton (Amenofi IV)? Tutto falso.

Monoteismo violento e politeismo tollerante? E’ una leggenda (10/05/14)
La tesi di Umberto Eco è errata storicamente e filosoficamente.

Ara Norenzayan: i monoteismi hanno favorito il progresso civile (21/10/13)
Recensione al nuovo libro dello psicologo Norenzayan.

Originalità e differenze della Bibbia rispetto ai testi mesopotamici (26/08/12)
Video dell’incontro con l’archeologo Giorgio Buccellati e il biblista Ignacio Carbajosa Pérez.

La genetica conferma l’Antico Testamento: gli ebrei in contatto con gli africani (12/6/11)
Scoperta sorprendente in coerenza con le notizie riportate nella Bibbia.

 

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LA SACRA SINDONE

Sindone: “false le macchie di sangue”? L’unica “falsità” è il nuovo tentativo di Garlaschelli (17/07/18)
“Almeno metà delle macchie di sangue sono false”. Così si legge a reti unificate, ma l’ennesimo studio di Garlaschelli è un falso in quanto la colatura del sangue di un uomo martoriato e privo di anticoagulante è diversa da quanto avviene in laboratorio.

Sindone, il resoconto della datazione pubblicato su Nature diceva il falso (12/06/18)
Per gli esperti l’esame al radiocarbonio che ha datato la Sindone è privo di attendibilità ed inoltre si è scoperto che non tutti i campioni furono datati, al contrario di quanto scritto sul resoconto pubblicato dalla rivista Nature.

Andrea Nicolotti e la Sindone, un approccio apologetico e poco scientifico (22/02/16)
Le risposte di Emanuela Marinelli all’ultimo libro sulla Sindone di Torino.

L’autenticità della Sindone è supportata dalla scienza e dalla storia (23/12/15)
Recensione al nuovo libro del prof. Pierluigi Baima Bollone.

Luzzatto e Prosperi non si arrendono: «la Sindone è un falso, capito? Un falso!» (25/05/15)
Non reggono le obiezioni contrarie, tanto meno il dogmatismo degli scettici.

Sacra Sindone: Garlaschelli ci riprova… (09/05/14)
Il nuovo studio del chimico dopo il fallimento della “seconda Sindone”.

L’ipotesi resurrezione è la più attendibile a spiegare la Sindone (27/08/13)
Nuovo studio del ricercatore Casabianca su Heythrop Journal.

“La notte della Sindone” su Rete4, la datazione è stata pilotata? (25/05/13)
Domani alle ore 9:00 su Rete4.

Nuovi studi: la Sindone di Torino è del I° secolo (29/03/13)
I ricercatori dell’Università di Padova hanno realizzato nuove indagini.

Sindone: «l’esito del C14: la più grande truffa scientifica di sempre» (16/10/12)
Nel documentario “La notte della Sindone” alcuni scienziati prendono posizione.

Nuovo studio: la Sindone è vera, miracolo in linea con la fisica (08/07/12)
Il fisico Baldacchini (ENEA) dimostra come non sia un falso, ma formata da un processo di annichilazione.

Barrie Schwortz, il fotografo ebreo convertito dalla Sindone (28/04/12)
Dopo una vita di studi si è convinto dell’autenticità e ha ritrovato anche la fede in Dio.

La radiodatazione della Sindone è stata pilotata? Le risposte in un documentario (27/03/12)
Intervista di UCCR alla regista Francesca Saracino.

Sindone: il fisico Di Lazzaro risponde alle (poche) obiezioni (23/02/12)
Intervista di UCCR al ricercatore in merito alle obiezioni avanzate da Luigi Garlaschelli e Joe Nickell.

I fisici dell’ENEA su Raitre: «l’immagine della Sindone non è oggi riproducibile» (05/01/12)
Il video della trasmissione in anteprima.

Il Centro Ricerche ENEA sulla Sindone: «rimane un mistero per la scienza» (20/12/11)
L’ente di ricerca ha pubblicato un resoconto ufficiale degli studi realizzati.

Un approccio scientifico alla formazione dell’immagine della Sindone (II° parte) (30/10/11)
Il dott. Di Lazzaro descrive i risultati ottenuti sul Sacro Lino nel Centro Ricerche Enea di Frascati.

Un approccio scientifico alla formazione dell’immagine della Sindone (I° parte) (20/10/11)
Il dott. Di Lazzaro descrive gli studi sul Sacro Lino nel Centro Ricerche Enea di Frascati.

Inizia il corso di Specializzazione in Studi Sindonici (07/10/11)
La prof. Marinelli presenta il nuovo corso di studio.

Sindone: gli studiosi confutano la teoria della firma di Giotto (10/6/11)
Ecco l’ultima trovata di Luciano Buso.

Di Lazzaro, fisico dell’Enea: «la Sindone non è spiegabile scientificamente» (20/05/11)
Lo scienziato spiega a che punto è la ricerca scientifica sulla Sindone di Torino.

Sindone, risposte a MicroMega e a Mauro Pesce (28/6/10)
Risposte all’ultimo numero di MicroMega contro la Sindone.

Piergiorgio Odifreddi rifiuta la sindone del CICAP e dell’UAAR (31/5/10)
Il matematico incontinente prende le distanze dal lavoro prodotto dall’associazione di cui è presidente.

Le “terribili” accuse di MicroMega e Odifreddi alla Sindone (30/5/10)
Gli atei scientisti riprovano un ennessimo assalto alla Sindone, ma anche questa volta devono ripiegare…

Noto documentarista ateo, David Rolfe, si converte studiando la Sindone (18/5/10)
Voleva smontare definitivamente il caso Sindone ma di fronte alle prove si è convertito.

Avinoam Danin: «la botanica conferma l’origine palestinese della Sindone» (12/5/10)
Il maggior esperto di flora desertica israeliana, non cristiano, trova indizi sull’originalità del Sacro Lino.

Tre prove a favore della Sindone: non direzionalità, pollini e scritte (16/4/10)
Rilevazione di dati favorevoli per associare l’Uomo della Sindone a Gesù Cristo.

Società di Statistica Italiana: «esame del carbonio 14 sulla Sindone è inattendibile» (12/4/10)
Quattro scienziati della prestigiosa società scientifica provano che la reliquia risalirebbe al I° secolo.

La storica tessile Flury-Lemberg: «la Sindone è stata fabbricata nel primo secolo» (9/4/10)
La studiosa di conservazione tessile conferma la storicità della reliquia.

 

 

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Archeologia biblica: trovate le miniere di re Salomone

Re Salomone e le miniere. L’archeologia biblica fa un passo in avanti grazie a due fratelli italiani. Ecco la loro scoperta.

 

Due archeologi italiani, Alfredo e Angelo Castiglioni, hanno localizzato le miniere di re Salomone dalle quali proveniva l’oro regalatogli dalla regina di Saba.

«Abbiamo compiuto cinque missioni, tra il 2004 e il 2008, per cercare le antiche zone di estrazione dell’oro di Salomone», hanno detto. «L’Africa è una zona aurifera che fu probabilmente rivelata al sovrano ebraico dalla regina di Saba, quando si recò a Gerusalemme portando in dono 120 talenti d’oro».

Secondo l’Antico Testamento la quantità d’oro che affluiva ogni anno nelle casse di Salomone era di 666 talenti, e ogni talento corrispondeva a circa 30 kg di oro. I due archeologi italiani pensano di avere individuato le mitiche miniere sulle montagne dell’Etiopia sud-occidentale, nel Paese di Beni Shangul, lungo l’itinerario percorso dalla regina di Saba nel suo viaggio verso Gerusalemme.

L’unico punto su cui c’è disaccordo con l’Antico Testamento è la motivazione della visita. Probabilmente -continuano gli archeologi- la sovrana venne a Gerusalemme per una missione commerciale (più che per mettere alla prova la sapienza di Salomone). I fratelli Castiglioni, insieme ad altri studiosi, ipotizzano anche che la biblica regina di Saba fosse un’antenata delle Candaci, le fortissime sovrane-guerriere del regno di Kush (corrispondente all’odierna Nubia sudanese, l’Etiopia dell’antichita’), il paese della dinastia dei Faraoni neri.

La scoperta è stata rivelata durante l’ultima giornata della XXI Rassegna internazionale del Cinema Archeologico e la notizia è ripresa da Libero e dal TG1online. In febbraio altri archeologi trovarono a Gerusalemme anche la muraglia di re Salomone.

La redazione

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