Cercare la Storia anche leggendo la Bibbia

Papa francescoTorniamo a parlare della storicità della Bibbia. Lo abbiamo fatto recentemente quando la femminista Vanna Vannuccini, su “Repubblica”, ha pensato di intervistare l’archeologo Zeev Herzog, professore alla Facoltà di archeologia di Tel Aviv, secondo il quale l’archeologia smentirebbe la veridicità storica della Bibbia.

Innanzitutto occorre osservare che quando “Repubblica” parla di Bibbia in realtà intende l’Antico Testamento, il quale -lo abbiamo già scritto- non ha alcuna pretesa di essere un documento storico o scientifico, ma solamente morale. Tuttavia, gli studiosi hanno rilevato che i profeti si sono sempre serviti di un contesto, a volte immaginario e altre volte storicamente attendibile. In ogni caso il prof. Herzog si è concentrato esclusivamente nel tentare di negare le mura di Gerico, i fatti dell’Esodo e il regno di Davide e Salomone, anche se avesse ragione sarebbe lontano dall’aver “smentito l’Antico Testamento”. La sua, comunque, è una posizione certamente minoritaria nel mondo scientifico, oltre che smentita dalle recenti scoperte. Abbiamo risposto a tutto , citando queste scoperte, nel nostro articolo già pubblicato.

Dopo un mese esatto, “Repubblica” è tornata all’attacco. Questa volta non più attraverso la femminista Vannuccini, ma tramite un altro inesperto del tema: il noto scrittore Guido Ceronetti, che ringraziamo per essersi interessato improvvisamente a questi argomenti. Solitamente non si occupa di questo, recentemente ha ad esempio invocato una battaglia contro “la barbarie della vecchiaia senza sesso”, chiedendo il servizio erotico volontario per gli over 70 (con un quasi auto-plagio di un suo pezzo del 1998). Negli anni ’80, da ecologista e vegetariano convinto, nel suo “Il silenzio del corpo” si scagliava invece contro l’essere umano in quanto tale, parlando di “immoralità della procreazione”, di “atto più crudele di tutti: generare”, di aborto come “legittima difesa”, di “se sei amico della vita devi essere nemico della riproduzione umana” (“Insetti senza frontiere”, 2009).

Per parlare di storicità dell’Antico Testamento, Ceronetti si è totalmente basato sull’articolo della Vannuccini citato all’inizio. «Sul versante archeologico, a quanto pare, il deserto si è allargato molto», ha commentato Ceronetti, parlando di «decostruzione veterotestamentaria, come la chiama Vanna Vannuccini». Ma Vannuccini ha qualche competenza in merito? Certo, ha intervistato uno studioso su mille, ovviamente quello che la pensa come piace agli editori di “Repubblica”, negando oltretutto l’esistenza di un dibattito accademico. Lo scrittore ha poi trasformato la singola intervista in un giudizio globale della comunità degli archeologi: «Mentre gli archeologi israeliani concludono con la negazione radicale della storia biblica, in specie dell’Esodo e del regno davidico (spero non tutti, a Gerusalemme, concordino col negazionismo dell’intervistato), la verità simbolica di quelle storie mute agli scavatori vola aldisopra di tutte le storie del mondo, marcando a fuoco la vicenda di Israele». Se la cantano e se la suonano, insomma: negare l’Esodo, il regno di Davide e le mura di Gerico diventa una “negazione radicale della storia biblica”, e il giudizio di uno studioso si trasforma nella posizione degli “archeologi israeliani”.

MURO OCCIDENTALE DI GERUSALEMME. L’unica obiezione circostanziata di Ceronetti è quella contro la storicità del Muro Occidentale di Gerusalemme, sostenendo che credere che sia un avanzo del Secondo Tempio è una «pia ipotesi senza fondamento». Talmente illusoria che la prestigiosa Encyclopedia Britannica ha scritto: «Il Muro Occidentale, chiamato anche Muro del Pianto, nella Città Vecchia di Gerusalemme, è l’unico resto del Secondo Tempio di Gerusalemme, ritenuto il solo Santo dagli antichi ebrei e distrutto dai Romani nel 70 d.C. L’autenticità del Muro occidentale è stata confermata dalla tradizione, dalla storia e dalla ricerca archeologica; il muro risale a circa il 2° secolo aC, anche se le sue sezioni superiori sono stati aggiunte in un secondo momento». Basterebbe questo, senza ricostruire tutta la ricerca storico-archeologica sul Muro del Pianto. Ricordiamo solo che addirittura nel 2008 alcuni scavi hanno rilevato che l’antica pavimentazione (il cosiddetto “litostrato”) in prossimità del Muro occidentale risale per ampie parti all’epoca della vita terrena di Gesù. Tale convinzione è stata ricavata appunto dalla comparazione del livello della pavimentazione con quelli di camminamenti e strutture varie attigui al Tempio, databili con sicurezza al periodo erodiano.

Un consiglio agli amici di “Repubblica”: rispettiamo il vostro tentativo mensile di attaccare la storicità dell’Antico Testamento, è legittimo. Tuttavia, provate a farlo utilizzando persone preparate e competenti sull’argomento. Se li trovate.

La redazione

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43 commenti a Cercare la Storia anche leggendo la Bibbia

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  1. Sophus Lie ha detto

    Complimenti per l’ottimo intervento, di sicuro tra i migliori mai letti in questo blog.

  2. nullapercaso ha detto

    E se provaste a contestare più autorevoli contestatori?

  3. Giovanni di Pannonia ha detto

    Tutta questa fatica a cercare conferme archeologiche della veridicità della Bibbia, per poi dover ammettere che l’Antico Testamento “non ha alcuna pretesa di essere un documento storico o scientifico, ma solamente morale” e che i profeti si sono sempre serviti di un contesto “a volte immaginario e altre volte storicamente attendibile”.

    Ok. nella Bibbia qualcosa di vero c’è. Anche nell’Iliade: Schliemann trovò le rovine di Troia. Ciò non vuol dire che esistano davvero gli dei dell’Olimpo o che siano vere le gesta degli eroi omerici.

    Nella Bibbia ci sono molte cose che fanno a pugni con la scienza moderna (es.: la creazione del mondo in sei giorni. C’è scritto “e fu sera e fu mattina”, quindi sono proprio giorni e non “ere” di durata imprecisata) e con la dottrina cattolica (Dio che ha viso, mani e spalle, come nell’Esodo, un Dio non onnisciente che ogni tanto viene giù a vedere che succede, l’Ecclesiaste che nega l’esistenza di un aldilà) e per questo si dice che “va interpretata” (in pratica la si mette da parte e si assume cone verità rivelata ciò che dice la Chiesa Cattolica).

    Bel documento morale, comunque.
    Dio comanda genocidi (Deut. 20, 16-18 http://www.vatican.va/archive/ITA0001/_P4T.HTM) (avrebbe potuto rivelarsi a tutti i popoli, invece si rivela solo agli Ebrei e gli aiuta a sterminare altri popoli).

    Dio protegge Caino, mettendogli addosso un segno (Genesi 4,15 http://www.vatican.va/archive/ITA0001/_P4.HTM), fa morire Onan, reo di aver praticato il coitus interruptus, trasforma in statua di sale la moglie di Lot, colpevole solo di essersi voltata. Dio “castiga la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione” (Numeri 14, 18 http://www.vatican.va/archive/ITA0001/_P3N.HTM).
    Davide commette un gravissimo peccato: indice un censimento! E Dio punisce sevaramente… Davide? No,i suoi sudditi, facendone morire settantamila di peste (Samuele-2 24,15 http://www.vatican.va/archive/ITA0001/_P83.HTM).
    Fortunatamente, a volte Dio si pente del male che sta facendo (versetto successivo) e si astiene da ulteriori massacri.

    • lorenzo ha detto in risposta a Giovanni di Pannonia

      Per capire di cosa parla veramente la la Bibbia, ti suggerirei di iniziare a leggerti attentamente il profeta Osea.

      Riguardo poi alla scientificità della Bibbia, chissà perché l’ffermazione di un gruppo di ricercatori del Max Planck Institute e dell’Imperial College che sostengono di aver trovato il modo di provare la trasformazione della luce in materia, suscita in me la curiosità di conoscere cosa “disse” Dio nel passaggo dal primo al secondo giorno…

      • Giovanni di Pannonia ha detto in risposta a lorenzo

        Ho letto parte del libro di Osea. Il popolo di Israele (il solo che a Dio interessi) si comporta male e Dio lo punisce, poi si ravvede e Dio è di nuovo con lui.
        Ma non è che la Bibbia sia tutta condensata lì. Nella Bibbia c’è il firmamento (ossia il cielo) messo a separare le acque di sopra da quelle di sotto (Genesi). C’è la creazione del mondo in 6 giorni (“e fu sera e fu mattina”) e ci sono dati cronologici da cui si può calcolare che il mondo è nato circa 6000 anni fa (qualcuno glielo ha detto al cattolico Zichichi che il Big Bang risale a 6000 anni fa?). C’è un Dio che punisce figli, nipoti e pronipoti di chi ha peccato, che punisce i sudditi per le colpe del re, c’è un Dio che si pente e cambia idea.

        FORSE si può ottenere materia dalla luce. Se è così, PUO’ DARSI che ia nata prima la luce, e da essa si sia formata la materia. In tal caso, ci sarebbe un dato scientifico esatto nella Bibbia. Un po’ poco per sostenere che essa è Parola di Dio.

        Nel libro “Il Tao della fisica” Fritjof Capra mostra varie analogie tra le teorie relativistiche e quantistiche della fisica moderna e le filosofie religiose orientali, tra cui l’induismo, il Buddhismo Mahāyāna, ed in particolare il taoismo e lo zen.

        Non credo che ciò provi la veridicità delle religioni orientali.

        • lorenzo ha detto in risposta a Giovanni di Pannonia

          Hai letto male: il libro di Osea parla di un “tizio” che sposa una prostituta che ripetutamente lo tradisce e che Lui ripetutamente riaccoglie e perdona…

          La Bibbia parla del percorso del’uomo, attraverso la conoscenza di se’, per arrivare alla conoscenza di Dio.

          La scientificita della Bibbia è solo nella testa di chi della Bibbia non ha capito niente: per questo motivo le leggi scientifiche non metteranno mai in crisi le verità bibliche.

          Perché ti meravigli che molti concetti biblici siano comuni ad altre “religioni”? Non la sapevi che l’uomo è immagine di Dio?

          • Giovanni di Pannonia ha detto in risposta a lorenzo

            La Bibbia parla di tante cose… anche di un Dio che punisce i sudditi per le colpe del re, anche di un Dio che indurisce il cuore del faraone inducendolo a non lasciar andare via gli Ebrei e nel frattempo manda le piaghe (ed è tutto il popolo che le subisce) per costringere il faraone a lasciar andare via gli Ebrei.

            Ma scusate, qualche esegeta, che so, Ravasi o altri (ho letto 2 libri di Ravasi) ha trovato una traduzione alternativa di questi passi? E che sia plausibile, non tirata per i capelli? Se sì, sarei molto interessato a conoscerla.

            • lorenzo ha detto in risposta a Giovanni di Pannonia

              Che i sudditi vengano puniti per le colpe del re è nell’ordine naturale delle cose: vedi, tanto per fare un esempio, Hitler ed il popolo tedesco.

              La Bibbia, come ti ho già accennato sopra, non è un libro scritto sotto dettatura, ma parla del percorso che la creatura compie per ricostruire l’immagine indelebile del Creatore offuscata dal peccato, percorso, non ancora terminato, che ha un punto fermo nell’Incarnazione.

              La consapevolezza del problema del male si è oggi notevolmente affinata e si è arrivati al concetto che è nell’ordine stabilito delle cose, a motivo del dono della libertà, che del male collettivo siamo singolarmente responsabili:
              “Uomo, chi sei? Non ti riconosco più.
              Chi sei, uomo? Chi sei diventato?
              Di quale orrore sei stato capace?
              Che cosa ti ha fatto cadere così in basso?
              Non è la polvere del suolo, da cui sei tratto. La polvere del suolo è cosa buona, opera delle mie mani.
              Non è l’alito di vita che ho soffiato nelle tue narici. Quel soffio viene da me, è cosa molto buona.
              No, questo abisso non può essere solo opera tua, delle tue mani, del tuo cuore… Chi ti ha corrotto? Chi ti ha sfigurato?
              Chi ti ha contagiato la presunzione di impadronirti del bene e del male?
              Chi ti ha convinto che eri dio? Non solo hai torturato e ucciso i tuoi fratelli, ma li hai offerti in sacrificio a te stesso, perché ti sei eretto a dio. Oggi torniamo ad ascoltare qui la voce di Dio: “Adamo, dove sei?”.” (Dal discorso di Papa Francesco al memoriale di Yad Vascem-26/4/14)

          • Giovanni di Pannonia ha detto in risposta a lorenzo

            La Bibbia contiene dati scientifici, o meglio che sarebbero scientifici se fossero veri, come la creazione del mondo in 6 giorni. L’uomo immagine di Dio? Mi sa che è vero l’inverso. Specialmente il Dio dell’AT è piuttosto antropomorfo (ha un viso, mani, spalle, è geloso, si arrabbia, si pente).

            Nel libro di Osea si parla ripetutamente dei burrascosi rapporti tra Dio ed il popolo di Israele. L’uomo (lo stesso Osea) sposa una prostituta su ordine di Dio: è un gesto simbolico che fa riferimento al cattivo comportamento del popolo di Israele.

            • lorenzo ha detto in risposta a Giovanni di Pannonia

              I dati “scientifici” che leggi nella Bibbia sono quelli concepiti, conosciuti ed espressi dagli autori della Bibbia stessa.

              Proprio perché l’uomo è immagine di Dio ed il percorso alla scoperta della Sua vera immagine e fatta dall’uomo a partire dall’uomo è ovvio il passaggio attraverso una visione antropomorfa.

              Il libro di Osea fa riferimento a Dio che non cessa de essere misericordioso nonostante i tradimenti dell’Uomo.

        • Max ha detto in risposta a Giovanni di Pannonia

          Gia’ Sant’Agostino, 1500 anni fa, scriveva energicamente contro il letteralismo biblico. Inoltre, storicamente, per la Chiesa l’interpretazione piu’ letterale dell’Antico Testamento ha generalmente avuto meno valore rispetto ad altre interpretazioni, come l’allegorica/simbolica, la morale, l’escatologica. Il letteralismo biblico e’ fenomeno del fondamentalismo Protestante. In altre parole, ritenere che i cattolici pensino che l’Universo e’ stato creato in 6 giorni perche’ cosi’ dice la Bibbia e’ una castroneria.

  4. beppino ha detto

    Tutta questa fatica da parte sua a sottolineare come tante cose della Bibbia fanno a pugno con la scienza moderna (cosa intende con scienza poi, e soprattutto che “ruolo” da alla scienza… sarebbe da approfondire). Invece di banalizzare la Bibbia (permeato della classica spocchia di natura illuminista destinata ineluttabilmente a suddividere le persone fra “illuminate” e “retrograde”) e disquisire sulla paventata necessità di doverosa interpretazione, perché non si fa una bella ricerchina in rete usando banali parole chiave (violenza nella Bibbia, sessualità nella Bibbia, ecc…) e dei link trovati esegue una oggettiva cernita tralasciando quelli vistosamente anticristiani o laicisti. Vedrà che con pochi sforzi potrà anche assorbire ulteriori caratterizzazioni della Bibbia che forse le faranno pendere la valutazione verso direzioni di giudizio meno drastiche e monorientate.
    Da un punto di vista squisitamente “laico” (quindi senza scomodare questioni di “fede” a lei probabilmente di massimo disinteresse) comincerà, da subito, a prendere atto che la Bibbia é stata “prodotta” nell’arco di secoli e ha permeato e permea la cultura, la sensibilità, la caratterizzazione, di decine e decine di generazioni di moltitudini di persone. Di seguito si ponga il problema se le ultime generazioni sono nelle condizioni di poter gettare nel cestino, ad esempio, i “percorsi” di trascendenza ed aspirazione delle generazioni precedenti; che sia chiaro il tutto dal punto di vista soprattutto culturale… non si può certo chiedere ad un ateo di addentrarsi in disquisizioni di fede se mancano unilateralmente, e da subito, i presupposti per farlo.

    • Giovanni di Pannonia ha detto in risposta a beppino

      Cosa intendo per scienza? Al giorno d’oggi, nessuna (o quasi nessuna) persona colta crede che siano trascorsi sei giorni dalla nascita dell’Universo alla comparsa dell’uomo. Certamente non ci crede un cattolico come Zichichi o un “deista/cattolico” come Rubbia. In base alla cronologia biblica è stato calcolato che il mondo esiste da circa 6000 anni, ed anche a questo le persone colte non credono.
      I biblisti cattolici (ed anche la UCCR) dicono molto spesso che la Bibbia va interpretata, che il tale passo è una metafora, che quell’altro è simbolico, ecc.
      Ogni qual volta un passo biblico non concorda con la dottrina cattolica, o con la scienza, o col corrente modo di pensare dei cattolici, si dice che “va interpretato”. Così alla Bibbia si può far dire tutto e il contrario di tutto.
      Le ho fatte, le ricerche che dice lei, sia sul Web che su testi cartacei, leggendo molto spesso testi cattolici (perchè mi interessa conoscere sia il punto di vista cattolico che quello ateo).
      Dal punto di vista ateo, la Bibbia è opera di uomini antichi, che vi hanno messo la loro morale, le loro (primitive) conoscenze scientifiche e le loro leggende. Può essere interessante come il Libro dei Morti egizio o il Mahabarata.
      Dal punto di vista cattolico, la Bibbia è l’infallibile Parola di Dio, e quindi bisogna fare i salti mortali per farla concordare con ciò che si crede attualmente.

      • Alcor Vega ha detto in risposta a Giovanni di Pannonia

        Ma come si fa a dire certe cose? Allora la lingua ebraica è una lingua non solo lessico grammaticale ma anche simbolica come tale INA traduzione solo letteraria e purtroppo errata , seconda cosa proprio il cattolicesimo non si basa solo sulla scrittura semmai si confonde con il protestantesimo

        • Giovanni di Pannonia ha detto in risposta a Alcor Vega

          Ti faccio un esempio. In inglese esiste l’espressione “It’s raining cats and dogs” che vuol dire “piove a dirotto”.
          Se qualcuno, dovendo tradurre in italiano un testo inglese, traducesse tale frase con “piovono cani e gatti”, farebbe una pessima traduzione. E’ chiaro che quando si traduce (bene) da una lingua ad un’altra non ci si può limitare a tradurre parola per parola.
          I link che ho messo sono alla Bibbia che sta sul sito del Vaticano, cioè alla traduzione ufficiale, ritenuta corretta dalla Chiesa Cattolica.
          Se una frase ebraica è stata tradotta con “castiga la colpa dei padri nei figli…” vuol dire che quella è la traduzione corretta secondo la CC.

          • Alcor Vega ha detto in risposta a Giovanni di Pannonia

            Le versioni della traduzioni bibliche si aggiornano sempre fai un. Esempio banale di traduzione pero perche ne dai solo una in senso letterale ma come ti dicevo e anche simbolica com lingua quindi anche figurativa se prendi ad esempio la tradizione del passo di Elia ‘ la traduzioneil Signore era nella brezza leggera …si vada a tradurre esattamente ê il signore nel suono del silenzio con riferimento all esperienza di contemplazione , quindi di difficile traduzione invece di facile approfondimento nell esegesi

            • Giovanni di Pannonia ha detto in risposta a Alcor Vega

              Se è così hanno tradotto male: dopo aver parlato di vento impetuoso si parla di brezza… Uno pensa al vento, chi è che va a pensare alla contemplazione? Già tradurre “nel suono del silenzio” sarebbe meno fuorviante.

              Questo comunque vale in questo caso, ma basta a trasformare il Dio ingiusto ed un po’ sadico dell’AT nel Dio tutto amore e tenerezza dei cattolici?

              Basta a trasformare i sei giorni della creazione e le altre cronologie bibliche in qualcosa di accettabile?

              La Chiesa ha avuto 2000 anni a disposizione per tradurre la Bibbia.

              • Alcor Vega ha detto in risposta a Giovanni di Pannonia

                Bhe guarda cosa sono le tempeste ed i ventii se non i pensieri incontrollati della mente? Ti ripeto basta leggerti un esegesi biblica per farti comprendere che la parola della Bibbia va compresa ma sopratutto meditata leggiti ad esempio Ravasi , per capire la Bibbia piu da un lato culturale filosofico ecc e le esegesi di Agostino e tanti altri mistici provva poi a fare tu stesso l esperienza della meditazione e della preghiera se davvero sei n cerca sinceramente troverai quella luce che ti farà comprendere

                • Giovanni di Pannonia ha detto in risposta a Alcor Vega

                  Questo getta nuova luce sul bollettino meteorologico. Mi sa che l’ho sempre interpretato male. 🙂

                  Ho letto un paio di libri di Ravasi (“La Bibbia” ed “Il racconto del cielo”).

                  Ho pregato per molti anni prima di perdere la fede.

                  La meditazione è praticata molto in estremo oriente, e non credo che tutti gli indiani e giapponesi che la praticano scoprano la veridicità della Bibbia.

                  • Alcor vega ha detto in risposta a Giovanni di Pannonia

                    Di nuovo non sò come spiegartelo il significato dell’ebraico è anche simbolico , ma tu prendi in giro l’evidenza se dici di aver letto Ravasi a questo punto nè devo dubbitare spiega bene Ravasi il significato non solo grammaticale ma anche allegoricodell’Ebraico

            • Giovanni di Pannonia ha detto in risposta a Alcor Vega

              Penso a quelle tante persone che, non per cattiva volontà ma solo per scarsa cultura, e sono la maggioranza, non sono in grado di praticare queste continue complesse esegesi di questo libro così criptico che un Dio onnipotente e infinitamente buono non ha potuto o non ha voluto rendere universalmente comprensibile.
              Dio, nella Sua onnipotenza, potrebbe darci ogni giorno istruzioni estremamente chiare su quello che Lui vuole sia il nostro comportamento. E invece l’intera umanità, compresi tutti gli appartenenti ad altre religioni, ha a disposizione solo questo libro scritto migliaia di anni fa da qualcuno che è stato ispirato da Dio. E’ un Dio che nessuno vede, nessuno sente, o per meglio dire viene visto e sentito sempre da altri, parla per interposta persona. Come fosse un telegiornale, ogni domenica puoi accendere la TV per sentire le ultime novità da parte di Dio, rivelateci da un tizio vestito di bianco. Veniamo a sapere, ad esempio, dalla viva voce di Papa Francesco, che questo Dio, che stranamente non si mostra mai a nessuno, ci ama tutti e addirittura “con tenerezza”. Viviamo in un mondo pieno di sofferenza, di malattie, dovute a virus, batteri che Dio stesso ha creato, avvengono stragi di bambini innocenti dovute a terremoti, maremoti, eruzioni vulcaniche… Ma Dio ci ama tutti e con tenerezza. Forse sono io che non riesco a cogliere tanta tenerezza.

              • Alcor Vega ha detto in risposta a Giovanni di Pannonia

                Complesse esegesi ? E de che ? Non sono complesse sono difficil da chi non le accetta e le accusa senza nemmeno avere un idea di cosa stia accusando , forze il dolore di alcuni ripudiano questa idea ma se si cerca sinceramente si trova

                • Giovanni di Pannonia ha detto in risposta a Alcor Vega

                  L’esegesi non deve essere facile nemmeno per i teologi cattolici.

                  Galileo fu condannato per aver detto che la terra girava intorno al Sole, a causa dell’interpretazione (letterale) di un passo biblico.

                  San Tommaso d’Aquino nella Summa Theologiae parla molto seriamente di come da una costola è stata ottenuta Eva: credo che oggi nessunoteologo prenda più la cosa alla lettera.

                  • Alcor vega ha detto in risposta a Giovanni di Pannonia

                    Mio Dio la storia della costola è quanto di più stupido si possa sentire
                    ovvio che si tratta di un allegoria , e come sè tu dicessi insieme facciamo scintille…significa che con un altra persona fai davvero scintille? oppure sono culo e camicia , e via dicendo ma siccome sei polemico ti basta vedere il significato in ebraico del termine usato in costola che è molteplice proprio in virtù della lingua ebraica ” proiezione , lato nascosto , metà essenza ecc “sono cose che ti basta fare con una singola ricerca ma che dovresti conoscere se hai letto Ravasi

                    • Alcor Vega ha detto in risposta a Alcor vega

                      Dato l estrema importanza che si da poi alla vita eterna ed alla vita spirituale ovvio che la sofferenza viene concepita in altro modo

                  • Max ha detto in risposta a Giovanni di Pannonia

                    E’ un po’ diverso da come dici.

                    All’epoca la Chiesa aveva gia’ da tempo accettato da un pezzo che vari passi della Bibbia che descriverebbero il mondo intorno a noi potevano benissimo essere interpretati non letteralmente. Anzi, come dicevo sopra, per la Chiesa l’interpretazione piu’ letterale dell’Antico Testamento ha generalmente avuto meno valore rispetto ad altre interpretazioni, come l’allegorica/simbolica, la morale, l’escatologica. Per esempio, alcuni passi dell’AT se presi alla lettera potrebbero indicare che la Terra e’ piatta. Ma tra i primi Cristiani, allora come adesso, c’erano persone colte che sapevano che non era fisicamente cosi’; allora quei passaggi furono interpretati in maniera non letterale.

                    Per quanto riguarda il modello geocentrico, questo era stato maturato dai pagani greci – gente del calibro di Tolomeo – in base ad osservazioni. I pagani greci avevano affossato il modello eliocentrico perche’ non spiegava varie cose, per esempio l’assenza delle parallassi delle stelle lontane, l’assenza di venti perpetui ed altri fenomeni di inerzia. Semplicemente la Chiesa l’aveva adottato.

                    Allora, in base alla migliore Scienza (che all’epoca si chiamava “Filosofia Naturale”) del tempo, alcuni passi della Bibbia che sembrano indicare che il Sole ruota intorno la Terra, erano stati interpretati letteralmente. Il Cardinale Bellarmino aveva pero’ detto esplicitamente a Galielo che, qualora egli avesse dimostrato che il modello eliocentrico fosse quello giusto, l’interpretazione delle Scritture poteva nuovamente cambiare. Non prima pero’ che le prove fossero convincenti. Galileo, va detto, non porto’ mai prove irrefutabili che fosse la Terra a girare intorno al Sole. Le conferme vennero vari decenni dopo Galileo.

                    Questo ovviamente non giustifica del tutto quello che la Chiesa fece a Galileo, ma mette le cose in un’altra luce e soprattutto fa capire che l’interpretazione letterale delle Scritture da parte della Chiesa era letterale perche’ la Scienza dell’epoca era in supporto.

                    Su San Tommaso ti invito a contattare Francesco Santoni: http://quodlibetales.blogspot.it

          • lorenzo ha detto in risposta a Giovanni di Pannonia

            “castiga la colpa dei padri nei figli…”
            Non è forse questa una verità testimoniata dalla realtà dei fatti?

            • Giovanni di Pannonia ha detto in risposta a lorenzo

              Succede che i figli subiscono le conseguenze del cattivo comportamento dei padri. Ma è un castigo divino? Se è così, Dio è ingiusto.

              Nemmeno la mafia se la prende coi figli dei figli dei figli di chi ha sgarrato.

              • lorenzo ha detto in risposta a Giovanni di Pannonia

                La “parola”, il “dabar” ebraico, non esprime semplicemente, come il “logos” greco, un suono atto a rappresentare un pensiero, ma è anche un avvenimento: tanto per esemplificare il concetto, se prendo la formula “E=mc²”, “logos” è la formula come tu puoi studiarla, “dabar” è la formula nei suoi effetti reali.

                Quando allora leggi che Dio “castiga la colpa dei padri nei figli…”, segnifica che, nella realtà dei fatti, quello che noi facciamo oggi si ripercuote inevitabilmente sulle generazioni future.

                Tu affermi che, stando così le cose, Dio è ingiusto; io ti domando: è ingiusto Dio o è stupido l’uomo che si comporta come se Dio non esistesse?

                • Daphnos ha detto in risposta a lorenzo

                  Solo un avvertimento prima di proseguire, Lorenzo. Ti ricordo che stai parlando con uno che ha scritto che l’aver evitato la condanna a morte di Caino commutando la pena nell’esilio sia equiparabile a un massacro (lasciamo perdere le frasi sul Qohelet sennò mi innervosisco). In bocca al lupo!

      • beppino ha detto in risposta a Giovanni di Pannonia

        Le ho fatte, le ricerche che dice lei, sia sul Web che su testi cartacei, leggendo molto spesso testi cattolici (perchè mi interessa conoscere sia il punto di vista cattolico che quello ateo).

        Se mi permette questo é uno dei tanti punti “deboli” delle sue considerazioni. Non può esserci un punto di vista “ateo” per il semplice fatto che per l’ateo non può esistere trascendenza e se non si approccia il Libro anche con animo ispirato dal cuore non é ottenibile alcun risultato se non quello di riaffermare la suddivisione fra “culturati” e “ignoranti” a lei tanto cara, o peggio ancora la suddivisione fra chi ne capisce di scienza e chi non ne capisce (tanto per ribadire quanto sia secondario e ininfluente ricavare un ruolo alla scienza nella lettura della Bibbia).

        Se poi l’approccio al Libro é squisitamente di natura solo culturale o solo antropologica vedrà che i presunti salti mortali dei cattivoni di cattolici per “farla concordare con ciò che si crede attualmente” diventerà la più inconsistente delle sue affermazioni.

        • Giovanni di Pannonia ha detto in risposta a beppino

          Io non ho definito i cattolici nè cattivoni, nè ignoranti, nè retrogradi. Non sono di quelli che credono che lanciare una sfilza di invettive significhi discutere.

          Io sono stato cattolico, e leggevo la Bibbia “col cuore”, cioè cercando di farla concordare con la religione che mi era stata insegnata. Mi arrampicavo un po’ sugli specchi, come tanti. Pensavo “va be’, questa è una metafora”, “questo forse significa qualcos’altro”, “va inteso in senso lato”, ecc.

          Poi ho scoperto varie cose (nella Bibbia ed altrove) che mi hanno allontanato dalla religione cattolica (e dalla religione in generale).

          Quello che penso adesso è che il cuore non sia l’organo più adatto a capire queste cose, e che sia più adatto il cervello (non ve la prendete, è solo una battuta, lo so che ci sono fior di scienziati tra i credenti).

  5. Sperandio William ha detto

    “l’Antico Testamento, il quale -lo abbiamo già scritto- non ha alcuna pretesa di essere un documento storico o scientifico, ma solamente morale.”
    Abramo è esistito? Quando inizierebbe dunque la storia? Per favore.

    • Klaud ha detto in risposta a Sperandio William

      Quando è cominciata la storia di Abramo, i primi capitoli erano già stati scritti dai Sumeri… 😉

      • Daphnos ha detto in risposta a Klaud

        Infatti Abramo era di Ur 😉 .

      • Chris ha detto in risposta a Klaud

        Aspetta,puoi mettermi delle fonti a riguardo?Del tempo di Abramo so che sono state ritrovate le tavolette di Ebla che fanno riferimemto alle 5 città della pianura (tra cui Sodoma e Gomorra) ma riguardo Abramo nelle fonti extrabibliche non conosco nulla.

        • Daphnos ha detto in risposta a Chris

          Credo che fosse una serena provocazione sul fatto che gli ebrei non abbiano l’esclusiva sulla storia umana, in quanto al momento della chiamata di Abramo alcuni racconti poi inseriti nella Bibbia già circolavano, anche se non in chiave monoteista (Eden, diluvio…). Ovviamente per gli antiteisti questo dimostra che la religione ebraica non è originale e quindi ne esce indebolita; io credo invece che nessuno voglia negare le origini mesopotamiche del popolo ebraico, in quanto è chiaramente esplicitato il luogo di origine del patriarca (appunto, Ur, città di origini sumeriche) e anzi, la presenza di racconti antichissimi nella Bibbia conferma al contrario la sua lunghissima tradizione orale, anche se rimaneggiata.

          • Klaud ha detto in risposta a Daphnos

            Aggiungo solo il mio punto di vista: la mitologia sumerica ha preceduto quella ebraica di molti secoli; il Dio ebraico era uno dei tanti dèi sumerici di cui ogni città o tribù se ne attribuiva uno in via esclusiva, e qui si capisce bene la svolta monoteista, essendosi allontanati dalla terra d’origine il politeismo o gli dèi allogeni sarebbero stati causa di disgregazione; concordo ovviamente sull’origine mesopotamica, però sulla storicità di Abramo oggi c’è dissenso.
            Mi aveva colpito, anni fa quando lessi la storia della religione dei Sumeri, la coincidenza della loro triade di dèi e la trinità cristiana, e anche quella dei quattro simboli poi attribuiti agli evangelisti: il toro, l’angelo, l’aquila e il leone.

            • Daphnos ha detto in risposta a Klaud

              Ciao! Ho letto la tua risposta. Chiaramente non concordo con te su alcuni punti, anzi se non ti conoscessi penserei che appartieni alla schiera dei “fanatici”, come li ho definiti nell’altro articolo, ovvero a coloro che credono al volo alle peggiori stronzate solo perché fa comodo. Questo non per i simboli degli evangelisti, che sarebbe una coincidenza interessante anche se mi permetto di dubitare, d’istinto, delle tue fonti, ma per l’altro “parallelismo”…

              Ti voglio mettere in guardia… essere miscredenti non significa automaticamente essere intelligenti o autonomi nel giudizio… ho sentito molte volte, anche quando ero alle elementari, che la Trinità cristiana ha delle analogie in altre religioni. In quel caso non la collegavano ai sumeri, ma alla Trimurti induista. Non credo sia necessario essere atei e superiori per capire che l’unica cosa che hanno in comune questi due concetti teologici sia il semplice numero “3” e nient’altro. Immaginati con l’avvento di internet cosa non è saltato fuori: da Zeitgeist, che ha resuscitato le scemenze esoteriche inventate di sana pianta a fine ‘800, a Buddha nato il 25 dicembre e al Natale copiato dai culti maya, sono stati elencati così tanti abomini da riempire un’enciclopedia. Quindi ti consiglio di conservare un po’ di giudizio: la Trinità cristiana (che tra l’altro sarebbe stata, secondo i complottisti anticattolici, inventata a tavolino nel Concilio di Nicea) può essere realisticamente insiprata a una divinità adorata tre millenni prima? E se anche fosse, cui prodest?

              Sulla storicità incerta di Abramo, non ho molto da dire. Se si riesce a dubitare dell’esistenza di Gesù perché a quel tempo i capelli lunghi non andavano, si può dubitare di qualunque cosa in qualunque contesto. Solo che ciò che viene proposto in sostituzione è molte volte più inverosimile di qualunque miracolo biblico…

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