Gesù aveva una moglie? Uno scoop “alla Corrado Augias”

Il Dan Brown de noantri, ovvero l’ateologo-tuttologo Corrado Augias, ci ha abituato a incredibili scoop sui Vangeli e su Gesù. Frequentemente insiste nel ripetere che «Gesù aveva dei fratelli», interpretando grossolanamente il termine “adelfòi” presente nei Vangeli, che in realtà significa “cugini”. La «cialtroneria dell’approccio di Augias» nel realizzare il suo infelice libro “Inchiesta sul cristianesimo” (Mondadori 2008), come ha commentato il filosofo Costanzo Preve, parlando del «libello del giornalista dilettante romano», lo ha perfino portato  a sostenere che il primo martire, Santo Stefano, in verità non è stato lapidato dai giudei e liberti romani, ma dagli stessi cristiani, incolpandoli per questo omicidio.

Così quando su alcuni quotidiani si è letta la notizia della scoperta di un frammento di papiro contenente la frase “Gesù disse loro: mia moglie…” in molti hanno pensato all’ennesimo tentativo di Augias di attirare un po’ di attenzione. E invece no, l’ateologo di “Repubblica” non c’entra, il frammento (grande come un biglietto da visita) scoperto è risalente al IV secolo dopo Cristo, scritto in lingua copta, la cui fonte ha voluto rimanere anonima e la cui provenienza è misteriosa. E’ stato presentato nei giorni scorsi da Karen Kingdocente della Harvard Divinity School, esperta di “gnosticismo” ed in esso compare appunto, tra le altre, la frase: “Gesù disse loro: mia moglie…” e poi “lei sarà in grado di essere mia discepola”.

Ovviamente non ci sarebbe nulla di compromettente se Gesù avesse avuto una moglie, come alcuni apostoli -tra cui Pietro- avevano, lo ha ricordato giustamente Ken Schenck, preside del Wesley Seminary in Indiana e docente di Nuovo Testamento presso la Wesleyan University e anche John Byrondocente di Nuovo Testamento presso l’Ashland Theological Seminary. Se Gesù fosse stato sposato, affermano molti autorevoli biblisti, gli evangelisti lo avrebbero semplicemente scritto.

La stessa docente ha comunque affermato che nulla di questo frammento del IV° secolo autorizza a dargli credito storico, insistendo sul fatto che «non dovrebbe essere considerato come la prova che Gesù, in quanto persona storica, è stato effettivamente sposato», come non hanno credito storico (né pretendono di averlo) i numerosi vangeli apocrifi e gnostici. «Il testo è stato scritto probabilmente secoli dopo la vita di Gesù, e tutta la prima letteratura cristiana storicamente attendibile tace sulla questione». Tuttavia, in molti si sono già gettati sulla scoperta per valorizzare quella corrente di pensiero bene espressa da Dan Brown nel suo Il codice da Vinci: il matrimonio di Gesù, i suoi figli e la dinastia segreta. Giovanni Filoramo, ordinario di Storia del Cristianesimo presso l’Università di Torino ha spiegato che «il Vangelo di Giuda», quello «su cui ha lavorato proprio la dottoressa King che studia il nuovo frammento di papiro in cui Gesù parla di sua “moglie”, non ci dice niente su Gesù, ci dice soltanto alcune cose sui cristiani gnostici. È utile per capire il loro pensiero»Giorgio Paximadi, ordinario della Facoltà teologica di Lugano, ha spiegato«Prima di tutto siamo di fronte ad un frammento senza nessun contesto archeologico e chiaramente non può darci informazioni su Gesù, ma siamo di fronte a una testimonianza delle sette gnostiche del II secolo e di come queste siano sopravvissute in Egitto fino al IV secolo. Di frammenti così fatti se ne troveranno altri nel futuro, e mettendoli insieme si potrebbe scrivere un romanzo fantasy». Armando Torno ha spiegato che si tratta di uno scoop vecchio, già confutato perché l’originale copto indica “collaboratrice” o “compagna di lavoro” più che “moglie”.

Ben Witherington, uno studioso del Nuovo Testamento presso l’Asbury Theological Seminary, ha spiegato che la dottoressa King è una sostenitrice del «Vangelo di Maria e del Vangelo di Giuda, che ci raccontano la prime esperienze cristiane di vario genere, in particolare di tipo gnostico», lo stesso frammento trovato «potrebbe contribuire allo studio dello gnosticismo nel secondo o quarto secolo, ma mentre questo frammento è interessante, si tratta di molto rumore per nulla se siete interessati al Gesù storico». Inoltre, «il documento segue lo schema dei testi gnostici durante i periodi monastici dei secoli secondo, terzo e quarto, in cui il linguaggio dell’intimità è stato usato per parlare di rapporti spirituali. In considerazione del carattere prevalentemente ascetico dello gnosticismo, è probabile che abbiamo a che fare con il fenomeno della “sorella-moglie”, e il riferimento è ad un rapporto strettamente spirituale, vicino ma che non coinvolge l’intimità sessuale». Anche Antonio Socci, autore di un bellissimo e recente libro sulla storicità del cristianesimo “La guerra contro Gesù” (Rizzoli 2012),  ha ricordato che «la questione di Gesù sposatodel ruolo degli uomini e delle donne, anche l’aspetto sessuale della vita di Gesù è notoriamente un tema attinente alla religione gnostica, e dunque una questione puramente ideologica». Si è anche giustamente lamentato che «si ignorano le scoperte veramente straordinarie e clamorose che riguardano i vangeli canonici, tipo il papiro del vangelo di Giovanni che è stato trovato pochi anni fa e che riporta il vangelo all’età apostolica, demolendo tutte le illazioni e i teoremi costruiti su di esso in quanto vangelo apocrifo» e «si allestisce questa fiera del frammento apocrifo, quando sappiamo benissimo che i cosiddetti vangeli apocrifi o vangeli gnostici si distanziano anche secoli dai vangeli canonici».

Jim West, biblista presso la Quartz Hill School of Theology, ha spiegato che finché aleggia tutto questo mistero attorno al frammento, rispetto alla provenienza e alla fonte anonima sopratutto, esso «non è niente di più di una dichiarazione di nulla, senza contesto sostanziale è di nessuna utilità. Le uniche persone che accettano artefatti senza provenienza sono coloro che fanno gli spettacoli per Discovery Channel»Wolf-Peter Funk, un professore e noto linguista presso la Laval University del Quebec, che ha co-diretto il progetto di modifica francofona della biblioteca copta di Nag Hammadi, ha messo in dubbio l’importanza della scoperta ricordando che «ci sono migliaia di frammenti di papiro dove si trovano cose folli, può essere qualsiasi cosa». Ha poi dubitato anche l’autenticità stessa, dicendo che la forma del frammento è “sospetta”. Anche Stephen Emmel, professore di Coptology presso l’Università di Muenster, membro del gruppo consultivo internazionale che ha rivisto nel 2006 la scoperta del Vangelo di Giuda, ha messo in dubbio l’autenticità del documento: «C’è qualcosa in questo frammento nel suo aspetto e anche nella grammatica del copto, che mi sembra essere in qualche modo non del tutto convincente».  Alin Suciu, papirologo presso l’Università di Amburgo, è stato più schietto: «direi che è un falso. La scrittura non sembra essere autentica rispetto ad altri campioni di papiro copto risalenti al 4° secolo».

«Ci sono un sacco di cose davvero dubbie su questo», ha commentato David Gill, professore di archeologia presso l’Università Campus Suffolk ed esperto del commercio illegale sull’antichità. «I responsabili accademici dovrebbero mantenere le distanze da esso»L’Institute of America, per esempio, si è rifiutato di pubblicare articoli sul suo giornale circa la scoperta di reperti antichi privi di una provenienza certificata. Hany Sadak, il direttore generale del Museo Copto del Cairo, ha affermato che l’esistenza del frammento era sconosciuta alle autorità egiziane fino a quando la notizia è emersa sui quotidiani: «Personalmente ritengo, come ricercatore, che il frammento non sia autentico perché, se fosse stato in Egitto, lo avremmo conosciuto e ne avremmo sentito parlare». Opinione condivisa da Larry Rothfield, docente presso l’Università di Chicago. Francis Watson, docente di Teologia biblica presso la Durham University ha ampiamente spiegato, traducendo le parole visibili sul reperto, perché il frammento dev’essere considerato un falso. Di “falso moderno” hanno parlato anche due eminenti papirologi: Roger Bagnall dell’Università di New York, AnneMarie Luijendijk, dell’Università di Princeton e il coptologo Ariel Shisha-Halevy dell’Università di Gerusalemme. James R. Davila biblista dell’Università di St Andrews afferma ironico: «Insomma, ci troviamo di fronte a un frammento che, fortuna delle fortune, preserva esattamente – ma proprio esattamente – le parole che vorremmo vedere sulle labbra di Gesù in un antico frammento evangelico».

E’ importante notare comunque che -se questo frammento dovesse in futuro risultare autentico- l’unica cosa che proverebbe è che l’autore di questo testo, scritto secoli dopo il tempo di Gesù, credeva che Gesù fosse stato sposato (intimamente o spiritualmente con qualcuno). Infatti la stessa studiosa King, intervistata da “Repubblica” (che non vede l’ora di una feroce «reazione ufficiale della Chiesa cattolica») ha spiegato che il frammento può solo «fornire la prova che fra i primi cristiani [siamo nel IV secolo…difficile parlare di “primi” cristiani, nda] alcuni credevano che Gesù fosse sposato. Era dunque già presente un dibattito sulla questione se dovessero sposarsi e avere rapporti sessuali». La cosa interessante, notata da Antonio Socci, è che «coloro che oggi contestano il celibato ecclesiastico lo fanno dicendo che è solo una legge canonica che non ha mai avuto valore dal punto di vista teologico o spirituale. Invece è una legge canonica che ha le radici nella vita apostolica. Se dicono che nel IV secolo c’era un dibattito in corso sul celibato dei preti», valorizzando l’autenticità di questo frammento, «si contraddicono e confermano che ha ragione la Chiesa».

 

AGGIORNAMENTO 23/09/12
Kevin J. Madigan, membro del Comitato redazionale dell’“Harvard Theological Review”, ha comunicato la decisione, da parte della rivista, di rimandare la pubblicazione del contributo ufficiale di Karen L. King sulla scoperta del frammento, fino a quando non vi saranno elementi sufficienti per supportarne ragionevolmente l’autenticità.

AGGIORNAMENTO 26/09/12
Sul sito web “Libertà e Persona” sono state riportate le parole della studiosa Karen L. King contenute in un reportage esclusivo scritto da Ariel Sabar per lo “Smithsonian Magazine”. In esso emerge chiaramente l’intenzione faziosa della King nel presentare questo frammento: «Come mai solo la letteratura che afferma che [Gesù] era celibe è sopravvissuta? E tutti i testi che mostrano che aveva una relazione intima con la Maddalena o che era sposato non sono sopravvissuti? E’ una casualità? O è per via del fatto che il celibato è divenuto un ideale per la Cristianità?». E aggiunge che il documento «mette in dubbio l’intera affermazione cattolica che il celibato sacerdotale sia basato sul celibato di Gesù. Loro dicono sempre ‘questa è la tradizione, questa è la tradizione’. Ora vediamo che questa tradizione alternativa è stata messa sotto silenzio. Ciò che mostra [questo testo] è che ci sono stati dei primi cristiani per i quali le cose non stavano così, che potevano comprendere invero che l’unione sessuale nel matrimonio poteva essere una imitazione della creatività e della generatività di Dio e poteva essere spiritualmente giusta e appropriata». E fin troppo evidente l’intento ideologico.

AGGIORNAMENTO 24/10/12
Un accademico dell’Università di Oxford, Andrew Bernhard, ha scoperto la presenza di un errore di battitura sul documento, già presente in uno degli esemplari elettronici più diffusi del Vangelo di Tommaso. Ha quindi sostenuto che il frammento si tratti di una banale copia prodotta artificialmente.

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24 commenti a Gesù aveva una moglie? Uno scoop “alla Corrado Augias”

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  1. MarcoF ha detto

    Questi sapientoni “de noartri” non hanno mai aperto la Bibbia, dove spesso, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento compare la similitudine di Cristo-Sposo con la Chiesa-Sposa.
    Una delle potenti armi che abbiamo a disposizione è ignorare questi falsi scoop.

  2. Xadren ha detto

    Chiunque abbia un minimo (ma proprio un minimo) di conoscenza delle antichità sa che allora come oggi c’era un commercio librario, allora come oggi c’erano tanti generi letterari, allora come oggi c’erano persone che scrivevano idiozie; come si può dare credito a queste cose sulla base di un pezzetto di papiro di almeno tre secoli posteriore a Cristo?

    • Bichara ha detto in risposta a Xadren

      Infatti..poi il contesto mancante:dove , quando e chi lo ha trovato(fa pensare ad un falso) in piu questo frammento ha una sagoma troppo regolare per essere “frammento”.

  3. Pino ha detto

    per fortuna che Gesù ha avuto una moglie 2000 anni fa, se fosse stato oggi avrebbe corso il rischio di vedere pubblicate le sue foto in topless.

  4. Max ha detto

    …ed “i soliti” hanno scritto fiumi nella sezione commenti degli articoli online dei quotidiani…

    • Pino ha detto in risposta a Max

      i soliti imbecilli. Ma giornali come Corriere e Repubblica fanno apposta a pubblicare queste idiozie per dar fiato ai commenti di questi personaggi. E’ una tattica ben nota. Alcuni articoli che servono allo scopo sono aperti ai commenti, altri, più imbarazzanti, chiusi oppure non si dà neppure la notizia come ha fatto il Corriere che non ha neppure pubblicato la richiesta di matrimonio e paternità di Vendola.

  5. Leon ha detto

    E come poniamo che il framento fosse autentico,e dunque:

    ma siamo di fronte a una testimonianza delle sette gnostiche del II secolo e di come queste siano sopravvissute in Egitto fino al IV secolo.

    Era palese infatti, nell’articolo di Reppublica non avevano messo la fonte.Perfino S.Agostino parlava di una setta gnostica del III sec A.C che aveva usanze simili sul matrimonio,e erano le più disperate,tutto il vaneggiare di Dan Brown viene da li.

    Il framento poi non confermerebbe niente se non questo:

    “Sono esistite le sette gnostiche cristiane.”

    Grazie dell’informazione,infatti c’erano interpretazioni bibiliche,e metodi esegetici,proprio venenti dalla scuola di Alessandria d’Egitto.

    Cosa non fanno per non fare notizia,la più bella e quando alcuni giornali mettono video di youtube di 3 anni fa,spacciandole per notizie di giornata.

    Sono certo che troveranno tantissimi altri frammenti di insegnamento gnostico in egitto.Che scoop.

  6. Andrea ha detto

    Aspettavo giusto i vostri interventi contro le solite illazioni di Augias, ho condiviso immediatamente. Ragazzi, dovreste costituirvi testata 😉 😉 !

    Comunque ho letto il riassunto del libro di Socci e devo dire la verità, non mi trovo d’accordo su una cosa: duecento anni di negazionismo?

    Gnostici, eretici, negazionisti e settari paiono esistere da duemila anni, e questi manoscritti apocrifi paiono esserne la conferma!

  7. ugo ha detto

    se adelphoi significa cugini, perché nella bibbia latina e italiana è tradotto fratelli e non cugini?

  8. Orbitalia ha detto

    “Ovviamente non ci sarebbe nulla di compromettente se Gesù avesse avuto una moglie”
    Nulla di compromettente? Mah… come se fosse una questione secondaria la verginità di Gesù… sarà che non ho capito io il senso di quella frase…

    • Daniele Borri ha detto in risposta a Orbitalia

      Pietro non era vergine, ma questo non ha compromesso nulla della sua santità.

      • Orbitalia ha detto in risposta a Daniele Borri

        ma Pietro era un uomo, Gesù Vero Dio e Vero Uomo, sono due casi diversi… un Gesù sposato implicherebbe tutta una serie di antinomie dal punto di vista teologico: il suo rapporto col Padre, la natura del suo amore unico verso lo Stesso ecc ecc

  9. Licurgo ha detto

    Non mi intendo di filologia critica, ma già il fatto che il testo sia un vangelo in copto del IV secolo mi pare mostrare che siamo di fronte ad una testimonianza tardiva che alla ricerca sul Gesù storico non può apportare molto.

    Una curiosita su ‘adelphoi’.
    In greco vuol dire generalmente ‘fratelli’, un amico che si intende mi disse che nell’AT dei Settanta è alcune volte usato come ‘cugini’ (pensando anche all’uso del levirato), ma a me sembra che in passi come quello in cui lo riconoscono a Nazaret (‘conosciamo sua madre e i suoi adelphoi’…’adelphoi sono quelli che fanno la volontà del Padre’…scusate l’imprecisione delle citazioni ma vado a memoria) o negli Atti (La madre e gli ‘adelphoi’ erano concordi nella preghiera con gli apostoli’ dopo la Resurrezione) il significato più apparentemente lineare sia quello di ‘fratelli’.
    Siccome non sono un esperto, sarei curioso (e per curioso, senza volontà polemica ma solo di apprendimento) di sapere, anche attraverso dei link se qualcuno li conosce, come si è arrivati a stabilire che la giusta traduzione da fare fosse ‘cugini'(ad esempio non so come traduce la Vulgata, e forse già in latino potrebbe essere indicato un altro senso da Girolamo)…ovvero, fondamentalmente, la scelta ‘cugini’ deriva per deduzione dalla fede nella verginità mariana perenne (e anche quella perenne, e non solo del concepimento, non ho mai capito da dove possa essere deducibile, ma capisco che domanderei troppe cose per un semplice blog e dunque qua non importa) o è in qualche modo desumibile da altri passi che mi sfuggono e/o dalla Tradizione?
    Grazie in anticipo delle potenziali informazioni e dei potenziali link e buona domenica.

  10. Enrico ha detto

    E’ sempre divertente vedere come atei ed agnostici, sempre pronti nel negare qualsiasi attendibilità storica alle fonti cristiane (anche se sicuramente autentiche e risalenti al I secolo dopo-Cristo), si eccitino poi di fronte ad un papiro del IV secolo, di cui non si conosce l’origine e la provenienza. Gesù insomma non è mai esistito e se è esistito ha avuto moglie, fratelli, non è morto in croce, non è risorto ecc. Insomma l’unico criterio per interpretare la fondatezza storica dei reperti che parlano di Gesù diventa il fatto che quanto riportato negli stessi diverga dalle convinzioni della Chiesa. Ovviamente ignorando che queste ultime non sono altro che il lascito ininterrotto (e gelosamente custodito nella sua ortodossia) della testimonianza di decine di generazioni a partire proprio dagli apostoli che con Gesù spesero parte della loro esistenza terrena. Tutto molto razionale direi.

    Comunque sul frammento in questione sono stati espressi molti dubbi da studiosi autorevoli, tanto che Madigan, membro del Comitato redazionale dell’“Harvard Theological Review”, ha comunicato la decisione, da parte della rivista, di rimandare la pubblicazione del contributo ufficiale di Karen L. King sulla scoperta del frammento, fino a quando non vi saranno elementi sufficienti per supportarne ragionevolmente l’autenticità. Vedi: http://letterepaoline.net/2012/09/19/ecco-il-vangelo-della-moglie-di-gesu/

  11. Sophie ha detto

    Chissà Gesù quante risate si starà facendo leggendo tutte le boiate che i conformisti dell’era moderna si bevono….

  12. LG ha detto

    …mah, son le solite cose. Io ho sempre pensato che, paradossalmente, il fatto che Gesù nn fosse sposato dà ancora più valore alla donna e al matrimonio perchè è un prendere sul serio l'”esclusività” dell’amore di coppia.

  13. Lugh ha detto

    Il mio caporeparto già pregusta la caduta della Chiesa.

    • Leon ha detto in risposta a Lugh

      E da 2012 anni che deve cadere.Hanno provato con confiure,complotti,guerre,diffamazioni,ecc ecc.

      Sono passati gli imperi e gli stati,le politiche e le ideologie.E’ una grande illusione quella che cada.Sarebbe già caduta con l’illuminismo..

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