Caso McCarrick: l’oscuro mons. Viganò accusa il Papa

Scrivendo prima dei media tradizionali possiamo solo prevedere che sarà alta l'attenzione alle accuse che Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, ha scritto ieri contro Papa Francesco e decine di cardinali, legati strettamente anche a Benedetto XVI. Date, incontri e nomi di chi avrebbe coperto gli abusi del card. McCarrick e questo dà valore alle sue accuse. Ma molti indizi impongono estrema prudenza: si tratta di una persona in cerca di vendetta e riabilitazione mediatica dopo i pesanti scandali che lo hanno coinvolto alcuni anni fa, tanto che il Papa emerito decise di allontanarlo da Roma nel 2011.

Al di là della verità o meno delle accuse, è un'operazione mediatica ben studiata dalla cosiddetta resistenza cattolica al Papa. Mons. Viganò ha infatti consegnato il suo memoriale al portale canadese Lifenews, scatenato contro Francesco, e al leader della cordata italiana antipapista, Marco Tosatti, che lo hanno pubblicato avvalorando ogni parola delle sue 11 pagine di accuse

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Incontro famiglie e padre Martin, una riflessione pacata e oggettiva al suo discorso

Lasciando perdere gli affannati e disperati commenti di autoproclamatesi bussole cattoliche, proponiamo una riflessione pacata, costruttiva e oggettiva all'atteso discorso del gesuita James Martin al World Meeting of Families 2018.

  di Carlo Martinucci da Facebook25/08/18  

Ho letto con attenzione l'intervento che padre James Martin, SJ ha proferito ieri a Dublino in occasione dell'Incontro mondiale delle famiglie, dal titolo "Come le parrocchie possono accogliere i cattolici LGBT".

Prima di dire la mia, voglio fare tre premesse: a) L'ho letto cercando di avere un profondo pregiudizio positivo

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Camillo Langone, il cattolico pro-cannabis e anti-papa

Legalizzare la droga sarebbe «quel male minore teorizzato da Agostino d’Ippona e Tommaso d’Aquino». Ne è convinto Camillo Langone, giornalista de Il Foglio, che così si definisce: «sono un conservatore, un cattolico praticante, sono un uomo di destra (della destra divina, chiaro)».

E, come molti giornalisti della "destra divina", è entrato in crisi esistenziale con il pontificato di Francesco. Langone non è ossessionato come altri, ma mensilmente pubblica la sua stoccata correttiva al Pontefice. Se ha usato Agostino e Tommaso per avvalorare la droga libera, lo stesso ha fatto per sostenere la pena di morte: «I Papi che divorziano dai Santi non finiscano con lo sposare i demoni», ha commentato.

E, oltre ai Santi, Langone fa litigare Francesco e Giovanni Paolo II

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Padre a 76 anni: «un atto d’amore». Ma non verso quel bimbo.

"Non è mai troppo tardi". No, a 80 anni è tardi. Siamo certi che l'emozione della genitorialità sarà indimenticabile, ma con che diritto negare ai figli l'assistenza necessaria, fisica e mentale, che delle persone anziane non possono naturalmente garantire? «Ho dovuto costruirmi un futuro con genitori ormai anziani», ha raccontato ad esempio un figlio dei cosiddetti "genitori-nonni". «Non è stato piacevole barcamenandosi tra pannoloni, medicine e colloqui di lavoro».

Il caso è quello dell'annuncio della nascita, il 16 agosto scorso, del figlio dell'antropologo Massimo Canevacci, padre all'età di 76 anni. «Mi sono commosso. Vedi questo esserino delicato, che dorme... Mi ha dato un senso del sacro, della vita che va difesa in ogni momento: un'esperienza di quello che dovrebbe essere l'umanesimo». Non lo mettiamo in dubbio, sono esperienze uniche. Ma nell'intervista

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“Basta arcobaleno!”. Se il compagno Rizzo ha le idee più chiare dei cattodem

I comunisti duri e puri non si spezzano e non si comprano. O meglio, non si svendono. Questo viene in mente riflettendo sulla continua critica che l'attuale segretario del Partito Comunista italiano, Marco Rizzo, sta facendo a quella che chiama la sinistra fucsia, che ha tradito il popolo, le battaglie per i lavoratori e per gli ultimi per farsi portavoce quasi esclusivamente della borghesia arcobaleno, del bullismo Lgbt e delle teorie queer, gender e fluid-sex.

«Perché cresce il fascismo?», si è domandato Rizzo. «Perché la sinistra ha strizzato l'occhio ai potenti dimenticando lavoro e diritti sociali. I leader sono Saviano, Asia Argento, Boldrini, Botteri ed il popolo ha odiato la "sinistra". Per battere i fascisti serve la bandiera rossa, non quella arcobaleno». Lui ci crede ancora, non ha imparato nulla dagli orrori comunisti del Novecento e crede che la sinistra possa riacquistare credibilità facendola finita con gli Scalfarotto, i Saviano, le Boldrini e i Sergio Lo Giudice, da poco nominato a capo del Dipartimento Diritti civili del PD. Una medicina corretta ma la cura non saranno certo

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François Englert, fisico ebreo: «Salvo dal nazismo grazie alla Chiesa cattolica»

Siamo in Belgio, anno 1943 e la resistenza cattolica al nazismo, guidata clandestinamente dai vescovi cattolici, nasconde e mette in salvo gli ebrei. Tra essi il futuro premio Nobel per la fisica, François Englert, co-scopritore del bosone di Higgs.

Englert ha rivelato la sua storia soltanto nel 2013, quando vinse il Nobel per aver scoperto i meccanismi che danno origine alla massa delle particelle elementari. «Il direttore del Comitato che assegna il premio mi chiese di scrivere una breve autobiografia», ha raccontato recentemente. «Risposi che non avevo voglia di includervi il periodo della guerra. Lui replicò che in quanto vincitore avevo il dovere morale di farlo. Accettai e improvvisamente mi sentii liberato».

Nato in Belgio da una famiglia di ebrei polacchi, nel 1943 vennero denunciati ai nazisti: «incontrammo un prete cattolico che ci aiutò a fuggire con l'aiuto della resistenza clandestina e di alcuni membri della gerarchia cattolica»

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L’ex brigatista: «Ho ucciso Aldo Moro, da ateo la provvidenza di una seconda vita»

Fa tremare i polsi la testimonianza che Franco Bonisoli ha lasciato al Meeting di Rimini (video più sotto). Membro della direzione strategica delle Brigate Rosse e del Comitato esecutivo, condannato a quattro ergastoli anche a causa della strage di via Fani dove venne rapito Aldo Moro. Impressionante il racconto di come dal marxismo-leninismo scelse di passare alla lotta armata per coerenza con gli slogan, unica soluzione per poter imporre un mondo più giusto.

«Il comunismo era un sogno, un Eden terreno da vivere subito», ha raccontato. «Serviva però prima la rivoluzione: i buoni, cioè noi, andavano divisi dai cattivi (i padroni, il potere e chi li difendeva), andavano abbattuti e si sarebbe instaurata una società di transizione, la dittatura del proletariato. Un potere giusto, per poi arrivare al comunismo. Il problema è che per abbattere lo Stato serviva la forza, la violenza e le armi e quindi l'omicidio politico. Questa è stata la base di quello che poi divenne cronaca, gli anni di piombo. Io, come tutti i compagni che hanno fatto la scelta armata

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Smentito Vittorio Lingiardi: suicidi gay? L’omofobia non c’entra, colpa delle relazioni

"Discriminazione gay spinge al suicidio", "si suicidano perché vittime di bullismo", "quando sono ostacolati dalla famiglia, gli omosessuali sono a rischio suicidio". Queste e altre sono le solite affermazioni dello psichiatra arcobaleno Vittorio Lingiardi, docente presso La Sapienza di Roma. Tutte balle, almeno secondo uno studio australiano, per il quale le cause derivano prevalentemente dalla maggiore incidenza di problemi di relazione tra omosessuali.

Il dott. Delaney Skerrett, dell'Australian Institute for Suicide Research and Prevention presso la Griffith University, ha guidato nel 2014 un gruppo di ricercatori nello studio dei suicidi, scoprendo che la causa principale del suicidio tra le persone "lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali" (LGBTI) è lo stress derivato dai loro partner. «Spesso assumiamo che il disagio psicologico che le persone LGBTI stanno attraversando sia dovuto al rifiuto della famiglia. Ma sembra che non sia così. Il conflitto è in gran parte correlato ai problemi di relazione, con i partner»

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«I Sessantottini? Delusi dalla mancanza di senso, ma noi più anestetizzati di loro»

Una ribellione antropologica, una protesta sulla mancanza del senso della vita. Ma, almeno loro e a loro modo, si ribellavano. Noi? Completamente anestetizzati. Così riflettono sul Sessantotto tre storici di livello (il video più sotto), valorizzando l'ideale sessantottino, senza giustificare lo sfascio generazionale che ne seguì. E la ribellione di quegli anni ha provocato danni immensi proprio perché non trovarono una risposta a questo urlo disperato.

Si parta da una constatazione: negli ultimi trent'anni nessuno ha mai visto proteste studentesche che non fossero -imbeccate dalla politica- richieste di maggiori finanziamenti o strutture migliori, nulla di più. Ma a tema, in quegli anni, c'era la vita, il significato del lavoro, dell'autorità, dell'esistenza. Oggi nessuno metterebbe in piazza lo smarrimento esistenziale. «La ribellione generazionale è una richiesta sul significato della vita e sul senso delle cose, sul fondamento della società occidentale», spiega Eugenio Capozzi al Meeting di Rimini, ordinario di Storia contemporanea all’Università "Suor Orsola Benincasa" Napoli.

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Abusi, report sui preti in Pennsylvania: cosa stanno nascondendo i media

Il tema della pedofilia all'interno della Chiesa cattolica è tornato al centro dell'opinione pubblica ed è importante che Papa Francesco abbia parlato di "crimine" nella lettera diffusa ieri, perché l'abuso sessuale di questi uomini corrotti non è solo un peccato, un tradimento tragico della loro vocazione. Pochi giorni fa è stato reso noto un report realizzato dal Grand Jury della Pennsylvania, che descrive gli abusi avvenuti dal 1947 ad oggi in sei diocesi dello stato americano.

La notizia ha fatto il giro del mondo ma vi sono tuttavia due dettagli da aggiungere, che non diminuiscono affatto la gravità di tali azioni ma permettono di contestualizzare meglio le cose. Pochi ne hanno parlato, nemmeno i media catto-tradizionalisti che stanno sfruttando il tema per convogliare l'odio verso l'attuale Pontefice e i suoi collaboratori. Fino a ieri parlavano di complotto laicista, oggi sono «pronti a chiedere le dimissioni anche soltanto sulla base del “non poteva non sapereˮ, quando nel mirino (e soltanto nel loro) finisce qualche ecclesiastico considerato vicino all'attuale Pontefice»

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W.D. Phillips, premio Nobel e quel Dio presente: «nella mia vita e nell’Universo»

Dopo la breve intervista che ci ha concesso nel 2012, in occasione del Darwin Day, siamo rimasti in contatto con William D. Phillips, fisico statunitense e premio Nobel. E' piacevolmente sorpreso della recente nascita della versione inglese del nostro sito web e oggi segnaliamo alcune sue recenti riflessioni.

Phillips viene chiamato "l'uomo che ha congelato gli atomi", in quanto ha sviluppato alcuni importanti metodi per raffreddare egli atomi, tramite laser, con lo scopo di rallentarne il movimento e poterli studiare. E' docente di Fisica alla Maryland University e membro del National Institute of Standards and Technology (NIST). Non ha mai fatto mistero della sua fede, è un cristiano metodista con grande stima per la Chiesa cattolica, membro oltretutto della Pontificia Accademia delle Scienze. «Non penso ci sia niente di strano», ha spiegato

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La giornalista del Tg1 e la croce al collo. Gli ebrei italiani: «dov’è l’offesa?»

E alla fine è arrivato anche il sostegno dell'Unione giovani ebrei, lasciando a piedi coloro che urlavano alla discriminazione delle altre religioni. La giornalista Marina Nalesso, volto dell'edizione pomeridiana del TG1, continua infatti ad andare in diretta indossando sobriamente una croce al collo e in questi giorni è tornata la polemica (laicista).

Due anni fa, quando la vicenda emerse per la prima volta, la Nalesso aveva risposto così: «Sono felice, umilmente, sono stata semplicemente lo strumento e l'occasione per parlare di Lui. Questo per me è il più grande segno d'amore che esista al mondo. Quando una persona dà la vita per salvare un'altra vita, noi giornalisti lo innalziamo come eroe e santo. Ma non capiamo che c'è stata una persona che ha dato la sua vita per la nostra salvezza. Sono felice perché in tutto il mondo si è parlato di nuovo di Gesù Cristo, del suo sacrificio, del senso che ha portare questo simbolo». Una bellissima ed efficace risposta!

La giornalista della Rai -che abbiamo conosciuto solo in questa occasione, scoprendo piacevolmente una persona libera e autentica

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Aldo Brandirali: da Marx a Cristo…passando per don Giussani

E' alle porte il Meeting per l'amicizia tra i popoli, organizzato da Comunione e Liberazione. Comunque la si pensi, chiunque dovrebbe interessarsi agli scritti di don Luigi Giussani. Il suo ragionevole modo di spiegare la fede non lascia indifferenti ed è, il suo, un metodo di evangelizzazione che non risulterà mai anacronistico. E' così che ha convertito migliaia di persone, tra cui musulmani, ortodossi, teologi protestanti, agnostici, scienziati, filosofi. Ma anche diversi marxisti: un esempio è Aldo Brandirali.

Classe 1941, Brandirali fu uno dei punti di riferimento dei Sessantottini milanesi, tra i responsabili del PCI nel 1945, leader della maoista Unione dei Comunisti Italiani (marxisti-leninisti), fondatore del settimanale Servire il popolo e della rivista FalceMartello. Almeno fino al 1975 quando, dopo l'incontro con don Giussani, sciolto il suo partito di 15mila aderenti, inizia un cammino di conversione personale.

«Sono stato un interprete influente» del Sessantotto, ha scritto recentemente

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Benetton e Oliviero Toscani: la pubblicità che snatura San Francesco d’Assisi

Il crollo del ponte Morandi si è presto trasformato in bagarre politica, Lega e M5S hanno addossato alla società Benetton la responsabilità della tragedia in quanto legati alla holding che ha in concessione le tratte autostradali. Il linciaggio mediatico ha anticipato la conclusione delle indagini e il freddo, insensibile e distaccato comunicato di Benetton ha, comprensibilmente, esacerbato gli animi.

Il clima si è poi surriscaldato all'imbarazzo con cui i principali quotidiani hanno nascosto il nome Benetton, dato che è anche azionista del gruppo Repubblica-L'Espresso-La Stampa. Per non parlare della stretta collaborazione con il fotografo Oliviero Toscani, un personaggio abbonato a grandi idiozie (un esempio: «hanno fatto più morti i cattolici dei musulmani, milioni di morti in più. E’ imbarazzante essere cattolico, io sono ateo. Se pensi di avere Dio dalla tua parte fai delle cazzate», intervista a La Zanzara - Radio 24, 09/01/15).

Follie che non sono mancate nemmeno tra gli accusatori, come il controverso

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Peter Singer, guru della bioetica laica: «i disabili? Ok allo stupro, non comprendono»

Non sono pochi i teorizzatori di una bioetica laica, la quale disconosce una legge morale insita nell'uomo. La perdita di assoluti è la prima conseguenza, il relativismo la seconda, una cui variante si chiama utilitarismo. Ne è teorizzatore, da anni, Peter Singerdocente della Princeton University, vegano ed antispecista, tornato recentemente a far discutere.

In Italia, l'esperimento più riuscito di etica laica è quello della Consulta di Bioetica, diretta da Maurizio Mori. Nel 2012 è finita sulla prima pagina di tutti i quotidiani in quanto due membri del direttivo, Alberto Giubilini e Francesca Minerva, hanno apertamente giustificato l'infanticidio. Nonostante l'indignazione internazionale, lo stesso Mori ha appoggiato la tesi dei suoi ricercatori.

Ma il vero leader della bioetica laica internazionale è, come già detto, Peter Singer

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