La giornalista del Tg1 e la croce al collo. Gli ebrei italiani: «dov’è l’offesa?»

E alla fine è arrivato anche il sostegno dell’Unione giovani ebrei, lasciando a piedi coloro che urlavano alla discriminazione delle altre religioni. La giornalista Marina Nalesso, volto dell’edizione pomeridiana del TG1, continua infatti ad andare in diretta indossando sobriamente una croce al collo e in questi giorni è tornata la polemica (laicista).

Due anni fa, quando la vicenda emerse per la prima volta, la Nalesso aveva risposto così: «Sono felice, umilmente, sono stata semplicemente lo strumento e l’occasione per parlare di Lui. Questo per me è il più grande segno d’amore che esista al mondo. Quando una persona dà la vita per salvare un’altra vita, noi giornalisti lo innalziamo come eroe e santo. Ma non capiamo che c’è stata una persona che ha dato la sua vita per la nostra salvezza. Sono felice perché in tutto il mondo si è parlato di nuovo di Gesù Cristo, del suo sacrificio, del senso che ha portare questo simbolo». Una bellissima ed efficace risposta!

La giornalista della Rai -che abbiamo conosciuto solo in questa occasione, scoprendo piacevolmente una persona libera e autentica (si veda il video qui sotto)- non teme di mostrare esplicitamente il suo percorso di fede, e replica così a chi dice che la fede sia una cosa da vivere in forma privata: «Ci hanno inculcato in maniera strisciante che la fede vada vissuta privatamente. Ma questo è un controsenso, se una persona ha fede, è ciò che è in tutto ciò che fa, in ogni gesto, ogni piccola attenzione, ogni sorriso. Non può essere nascosta, nei gesti come nei simboli». Cosa dicono i suoi colleghi? «Sono divisi. Qualcuno mi ha espresso solidarietà, alcuni si sono avvicinati, però devo dire che c’è stato molto silenzio. Probabilmente molte persone non condividono, ma in fondo ognuno è fatto in modo diverso. Ma dirò la verità, io sono serena a prescindere».

Però l’Italia è uno stato laico e il servizio pubblico non può mandare questo tipo di messaggi, oltretutto unidirezionali verso una religione, discriminando le altre. Così ripetono i critici, dimenticando che la Rai si è fatta per anni portavoce delle idee unidirezionali di Corrado Augias, a favore di un laicismo radicale e di un revisionismo storico contro al cristianesimo che non trova spazio nemmeno nei libelli più anticlericali, diffuso quasi sempre senza contraddittorio. Però, alla vista di una croce al collo si urla allo scandalo, alla propaganda.

Per non parlare di tutte le vallette, veline, ballerine, vip e presentatrici che usano il crocefisso tempestato di diamanti come ornamento di moda e lo sfoggiano ben visibile nei loro décolleté all’interno dei più svariati programmi televisivi di facile ascolto. Ma se la croce viene indossata da qualcuno che vi crede davvero e lo considera per quel che realmente simboleggia, allora è discriminazione.

«Polemica assurda sulla giornalista di Raiuno, Marina Nalesso, rea di indossare il crocifisso in diretta tv», ha twittato il giovane Ruben Spizzichino, Vice Presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia. «In quanto ebreo non colgo l’offesa. Quando il laicismo diventa l’unica religione consentita e non gradisce concorrenza».

Ai laicisti che si fanno portavoce non richiesti delle altre religioni per colpire il cristianesimo e rinchiudere i cristiani nelle sacrestie, nell’ambito privato, ricordiamo che la non discriminazione del crocifisso nelle aule scolastiche è stata riconosciuta dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo proprio grazie alla difesa del giurista ebreo Joseph Weiler.

 

Qui sotto la bella intervista alla Nalesso realizzata da Rita Sberna per Cristiani Today

La redazione

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131 commenti a La giornalista del Tg1 e la croce al collo. Gli ebrei italiani: «dov’è l’offesa?»

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  1. Emanuele ha detto

    Ma queste persone che si riempiono la bocca di diritti, hanno per caso mai letto la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo? … sembrerebbe proprio di no!

  2. ANGELA CONSIGLIO ha detto

    Sono Laica Missionaria di Madre Teresa di Calcutta!
    Mi onoro di portare sul petto una MERAVIGLIOSA CROCE simbolo del ns Ordine sia Laico consacrato con voti rinnovati ogni anno che Religioso perenne.
    Porto la Croce dovunque io vada….È KA MUA FORZA…..la mia Identità!!!!
    Sono stata redarguita in modo edplicito aspramente da qualche mussulmano nel cui negozio(ormai la maggiore trocasi a Rona) ero entrata a fare spesa…..” TU PERCHÉ PORTI QUELLO?????
    Quello?????
    Perché È IL MIO DIO ED IO NE VADO FIERA…..La mia ferma risposta.
    Non ho tolto la Croce NON LA TOGLIERO’ MAI NEANCHE SOTTO TORTURA!!!!
    È sono nella mia Italia….nella mia Patria….A CASA MIA.

    WIWA GESÙ!!!!!!

  3. StefanoPediatra ha detto

    Marina Nalesso è una grande donna. Non ci sono altre parole…

    Ogni giorno, ad ogni ora, la televisione pubblica ci propina le porcherie più immonde, le volgarità più oscene; è tutto pornografia, turpiloquio, violenza… E cosa ci scandalizza? Una giornalista che indossa un rosario (neanche si fosse messa a recitarlo prima dei titoli!!!).

    Questa società ci impone (questo sí che ci viene imposto!!!) l’omosessualità come cosa normale, ostentata in tutte le salse (dalla pubblicità dei biscotti alle sfilate del gay pride) e non sopporta la vista di un crocefisso?

    Nessuno si scandalizza se un politico o un giornalista vengono trovati sballati completi in compagnia di transessuali e ci si scandalizza se una giornalista si presenta al TG indossando un rosario o una croce?!?!?!?!

    Mah… che mondo abbiamo costruito o, che non è poi meglio, abbiamo lasciato che altri costruissero nella nostra indifferenza; che mondo lasceremo ai nostri figli!!!

    Non dovrebbe volerci nessun coraggio a testimoniare (non stiamo parlando di imporre) la propria fede. E invece ce ne vuole tanto, in questo mondo. Lo dimostrano gli attacchi verbali subiti dalla giornalista e i silenzi (quanti di pudore e quanti di disapprovazione, chissà) “assordanti” dei colleghi.

    Ce ne fossero di persone così. Ce ne fossero tante di più…

    Grazie al Signore però qualcuna c’è e occorre pregare per loro e far loro sentire il nostro supporto perché non vengano intimidite e ridotte al silenzio.

    Grazie Signora Nalesso. Grazie Signore, per le persone come la Signora Nalesso.

    • Gianluca C. ha detto in risposta a StefanoPediatra

      Se una giornalista fosse andata a condurre il TG con lo chador, saresti stato ugualmente paladino della libertà religiosa?
      Tralascio ogni commento sulla tua considerazione degli omosessuali come anormali

      • lorenzo ha detto in risposta a Gianluca C.

        Se per te è normale pigliartelo nel fondo schiena… de gustibus non est disputandum!!!

        • Gianluca C. ha detto in risposta a lorenzo

          Ti auguro di avere un/a figlio/a omosessuale, che lui/lei viva un’esistenza felice e “normale” e che tu continui a roderti dentro il tuo fanatismo e la tua omofobia

          • lorenzo ha detto in risposta a Gianluca C.

            Se tuo figlio è omosessuale, inizia ad interrogarti dove hai sbagliato o quale trauma infantile ha subito.

            • Gianluca C. ha detto in risposta a lorenzo

              Io ho una figlia che ho chiamato Arsinoe Filadelfo e non ha nessun trauma, anzi si sta facendo con te un sacco di risate

              • lorenzo ha detto in risposta a Gianluca C.

                Hai una figlia che si chiama “Arsinoe che ama il fratello” e non sei ancora nonno: se il fratello non riesce potresti provarci tu… ovviamente a farsi un sacco di risate.

                • Gianluca C. ha detto in risposta a lorenzo

                  Ma dici in senso anafestico? o antipodico? Ma fatti un’applicazione di Afasol prima di parlare, no?

      • Il cavaliere oscuro ha detto in risposta a Gianluca C.

        Se una giornalista fosse andata a condurre il TG con lo chador (purché indossare tale velo fosse stata una sua liberta scelta e non un’imposizione maschilista) sarebbe stato un suo diritto come indissare un crocifisso o qualunque altro simbolo religioso. LAICITA’ = LIBERTA’.

    • Alessandra ha detto in risposta a StefanoPediatra

      Condivido ogni parola detta da te, pensando la esattamente allo stesso modo, non pur non essendo cattolica.

    • Alessandra ha detto in risposta a StefanoPediatra

      Condivido ogni parola detta da te, pensandola esattamente allo stesso modo, non pur non essendo cattolica.

  4. Abolivonzio ha detto

    Le giustificazioni sul ciondolo della giornalista hanno le stesse motivazioni che si potrebbero citare se avesse indossato lo stemma della Juve.
    Trasmissioni Rai senza contraddittorio? Parlare di contraddittorio su un sito di sostenitori dei discorsi papali o della messa domenicale è quanto meno risibile.

    • Il cavaliere oscuro ha detto in risposta a Abolivonzio

      Mi sa che il contradditorio è proprio quello che stiamo facendo e che ti sta dando il diritto di parola/scrittura senza censura, caro Abolivonzio, nonostante tu stia scrivendo sul sito di sostenitori dei discorsi papali o della messa domenicale. Se poi è un sito così “risibile”, perché ci scrivi?

  5. Graziano ha detto

    …La dittatura perversa del “politically correct”esprime sempre puntualmente la sua velenosa indole…E non si vergognano …nemmeno in questi momenti si sanno trattenere. …

    • Gianluca C. ha detto in risposta a Graziano

      Amico mio, il “politically uncorrect” è altro che indossare al TG un rosario, è questo (ATTENZIONE: linguaggio esplicito)

      • Gianluca C. ha detto in risposta a Gianluca C.

        Chiedo scusa, mi è saltato l’URL

        • Gianluca C. ha detto in risposta a Gianluca C.

          E niente, non ci riesco, lo scrivo senza collegamento ipertestuale
          https://www.youtube.com/watch?v=p2dhDpAlFCM (attenzione, linguaggio esplicito)

          • Il cavaliere oscuro ha detto in risposta a Gianluca C.

            Ma quale “politically uncorrect”?!? E’ solo un comico conformista che dice le parolacce… bah!

            • Gianluca ha detto in risposta a Il cavaliere oscuro

              Così, per curiosità (chiedo scusa a tutti per l’OT), quale sarebbe per te un comico anticonformista?

              • Kosmo ha detto in risposta a Gianluca

                E’ proprio questo il punto. Ormai NON CI SONO PIU’ comici (già questa è una parola grossa) “anticonformisti”.
                Ci sono soltanto comicastri che scambiano la satira con l’insulto (gratuito, tra l’altro) verso la parte avversa.

                • Il cavaliere oscuro ha detto in risposta a Kosmo

                  Mi hai tolto le parole di bocca…

                  • Gianluca ha detto in risposta a Il cavaliere oscuro

                    Vabbè, ditemi un comico anticonformista del passato. Jerry Lewis? Fernandel?

                    • Klaud ha detto in risposta a Gianluca

                      Lewis e Fernandel erano comici.
                      Se ci aggiungi anticonformisti devi aspettarti di tutto. È quasi impossibile essere anticonformisti gentili e indolori.

                    • Gianluca C. ha detto in risposta a Gianluca

                      LOL Klaud, non ti ci mettere pure tu, il mio intento era ironico, Fernandel non lo considera anticonformista nemmeno le Edizioni Paoline…
                      Piuttosto una notazione a margine: hai fatto caso che i grandi comici o sono ebrei o sono atei/agnostici? Comici cattolici non ne ricordo nessuno o quasi

                    • Kosmo ha detto in risposta a Gianluca

                      “comico” in senso stretto forse no, ma Guareschi era un fior di polemico, e la sua satira sui comunisti è ancor oggi imbattibile.

                    • Klaud ha detto in risposta a Gianluca

                      Gianluca C.
                      Dipende dal fatto che i comici attaccano il potere.
                      Forse vi erano comici cristiani al tempo di Nerone… da sbudellarsi dalle risate! 😆

                    • Pier CAPPONI ha detto in risposta a Klaud

                      Alberto Sordi era cattolico. Totò si definiva cattolico apostolico romano.Solo i primi comici cattolici che mi vengono in mente

                    • Kosmo ha detto in risposta a Gianluca

                      Faccio poi sommessamente notare che, anche se non rientra nella categoria “comici”, che D’Alema QUERELO’ Forattini per una vignetta satirica (che ritirò soltanto qualche giorno prima delle elezioni politiche). Stessa cosa Michele Santoro per uno scherzo telefonico.
                      Credo ci siano pochi casi del genere invece da parte di Andreotti & C., bersaglio continuo della satira.

  6. Dan87 ha detto

    La laicità non consiste nel relegare la fede a forma privata,ma consiste nel permettere a tutti di potere mostrare i simboli religiosi che si vuole anche pubblicamente nei limiti del buoncostume.Se anziché la croce ci fosse stata la stella di Davide poco cambiava.Quel tipo di laicita’ che proibisce simboli religiosi o che vorrebbe proibirli relegandoli alla dimensione privata si chiama ghettizzazione, non laicità.

    • Sombolo ha detto in risposta a Dan87

      consiste nel permettere a tutti di potere mostrare i simboli religiosi che si vuole anche pubblicamente

      Non nelle Istituzioni, la giornalista in questo caso non rappresentava se stessa per strada, ma era nell’esercizio di una funzione PUBBLICA, qundi non ha rispettato la natura LAICISTA (so che questa parola vi da fastidio :)) e NON confessionale dello Stato Italiano.

      Ha usato il mezzo pubblico per fini personali, per di piu di proselitismo. Imamginiamo il putiferio se avesse avuto un simbolo islamico.

      Se volete prendere un altro sonoro schiaffone da parte del popolo, perchè non indire un altro referendum sulla laicità dello Stato e sulle sue regole?

    • Gianluca C. ha detto in risposta a Dan87

      In linea di principio sarei anche d’accordo con te, però se alla Rai il TG l’avesse condotto una con lo chador a quest’ora a Saxa Rubra c’era gente con le torce e i forconi

      • Dan87 ha detto in risposta a Gianluca C.

        Io non sono favorevole a proibire nemmeno lo chador se lo stato è laico,non laicista.Poi posso argomentare quanto vuoi sullo chador,ma non lo proibisco per legge.

  7. Sombolo ha detto

    Però l’Italia è uno stato laico e il servizio pubblico non può mandare questo tipo di messaggi, oltretutto unidirezionali verso una religione, discriminando le altre.

    ESATTO, bella ed efficace risposta.

    Così ripetono i critici, dimenticando che la Rai si è fatta per anni portavoce delle idee unidirezionali di Corrado Augias, a favore di un laicismo radicale e di un revisionismo storico contro al cristianesimo che non trova spazio nemmeno nei libelli più anticlericali, diffuso quasi sempre senza contraddittorio

    SBAGLIATO: il contradditorio esiste nelle sue trasmissioni e, come confermato dall’AGICOM, nel 99.9% di presenze in tv del papa (che al contrario appare sempre senza contradittorio).

    Quindi bisogna mettere un numero molto maggiore di trasmissioni come quelle di Augias per bilanciare.

    Oppure decidere di togliere tutto sia Augias che RAI Vaticano.

    Quando una persona dà la vita per salvare un’altra vita, noi giornalisti lo innalziamo come eroe e santo. Ma non capiamo che c’è stata una persona che ha dato la sua vita per la nostra salvezza. Sono felice perché in tutto il mondo si è parlato di nuovo di Gesù Cristo, del suo sacrificio, del senso che ha portare questo simbolo». Una bellissima ed efficace risposta!

    Ma sbagliata: cristo non ha salvato nessuno, parlate voi cristiani di una salvezza imamginaria e confessionale che ovviamente non interessa. cristo inoltre non si è sacrificato, è stato catturato e ucciso non certo per sua scelta.
    Ogni interpretazione confessionale, religiosa e mitologica è senza importanza.

    • lorenzo ha detto in risposta a Sombolo

      Ogni interpretazione anticlericale, atea e ideologica non solo è senza importanza ma è anche astiosa e sommamente stupida.

    • Roberto ha detto in risposta a Sombolo

      Can che abbaia non morde, oppure mordi anche?

    • Brunello ha detto in risposta a Sombolo

      Se contiamo i minuti Augias compare in video molto più spesso del Papa. Continuo a non comprendere che fastidio possa dare ad un laico il crocifisso, se davvero essere laici vuole dire rispettare la libertà degli altri…

      • lorenzo ha detto in risposta a Brunello

        satana ha in odio il crocefisso, e satana trasmette il suo odio per il crocefisso a chi è disposto ad essere una sua marionetta.

    • Brunello ha detto in risposta a Sombolo

      Se leggi i Vangeli Gesù è stato catturato ed ucciso per sua scelta

    • andrea g ha detto in risposta a Sombolo

      “Ogni interpretazione confessionale, religiosa e mitologica è senza importanza”.
      Detto da un esperto come lei in post del tutto privi di importanza,
      la cosa va senza dubbio meditata attentamente.

    • Il cavaliere oscuro ha detto in risposta a Sombolo

      Ma quando scrivi ‘ste cavolate (piene solo di ideologia ed ignoranza), ti viene pure la schiuma alla bocca?

  8. andrea g ha detto

    I laicisti che vorrebbero censurare il crocifisso
    della giornalista, dovrebbero spiegare da cosa
    nasca il loro risentimento, senza schermarlo con
    amene giustificazioni sociologiche.

    • Gianluca C. ha detto in risposta a andrea g

      Da laicista ti dico che non ho nessun risentimento se una giornalista, anche esercente un servizio pubblico, indossa un rosario.
      Si può dire lo stesso se i cattolici vedessero una giornalista eseecente un servizio pubblico con lo chador?

      • lorenzo ha detto in risposta a Gianluca C.

        Da laicista ti dico che…
        Giusto un LAICISTA può misconoscere quello che significa per la cultura europea il crocefisso e metterlo sullo stesso piano del chador: lo sapeva, un laicista come te, che il cattolicesimo è così radicato nell’europa che le 12 stelle della sua bandiera, per affermazione del suo stesso ideatore Arsène Heitz, rappresentano le 12 stelle che ha sul capo la Santissima Vergine Maria così come è rappresentata nella “Medaglia Miracolosa”, che l’azzurro è il colore della Madonna e che la bandiera europea venne introdotta l’8 dicembre, giorno in cui, secondo il calendario cattolico, si celebra la festività solenne dell’Immacolata Concezione di Maria?

        • Gianluca C. ha detto in risposta a lorenzo

          lo sapeva, un laicista come te, che ecc. ecc. blah blah

          No. Quindi?

          • lorenzo ha detto in risposta a Gianluca C.

            Quindi niente, era tanto per farti sapere cosa rappresenta veramente la bandiera europea…

            • Gianluca C. ha detto in risposta a lorenzo

              Bene, grazie. Ma tu lo sapevi che Arsinoe Filadelfo, conosciuta fino al 275 a.C. semplicemente come Arsinoe e chiamata nella storiografia moderna Arsinoe II, è stata una regina egizia, sovrana in Macedonia, in Tracia e successivamente in Egitto?

              • lorenzo ha detto in risposta a Gianluca C.

                Ed anche allora, assieme alla bandiera italiana, veniva esposta sugli edifici pubblici di Macedonia, Tracia ed Egitto, la bandiera europea con le dodici stelle?

                Riguardo poi alle presentatrici rai, se c’è posto per le atee perché non dovrebbe esserci posto anche per le mussulmane, se hanno una buona dizione italiana?

                • Gianluca C. ha detto in risposta a lorenzo

                  AHAHAHAHAH
                  Ma non hai capito che ti stavo semplicemente prendendo per il culo, nella (vana) speranza di farti vagamente capire il significato del concetto “rimanere in-topic”?
                  AHAHAHAHAH
                  Mi immagino te che cerchi su internet informazioni sulla Macedonia e sulla Tracia per ribattere su Arsinoe Filadelfo! Sei troppo forte, Lorenzo! Già che ci sei, lo sai che la supercazzola prematurata ha sempre lo scppellamento a destra, come fosse antani?

                  • lorenzo ha detto in risposta a Gianluca C.

                    AHAHAHAHAH
                    Pensa che stavo facendo la stessa cosa con te e ti sei arreso per primo: è forse OT ribadire che anche il crocefisso, come il cristianesimo, è parte integrante della cultura europea?

                    • Gianluca C. ha detto in risposta a lorenzo

                      Certo che voi fanatici, oltre ad avere zero senso dell’ironia, avete anche la faccia come il sedere.
                      Facciamo un patto: tu mi risparmi le tue battute da Martufello di serie C, e io evito di farti fare figure di palta. D’accordo?

                    • lorenzo ha detto in risposta a lorenzo

                      Riguardo all’ironia, potrei fare la stessa osservazione su di te…

                      Tornando però al crocifisso al collo di quella giornalista, il rosario al collo di una persona potrebbe essere ostentazione, affidamento, fede, a seconda delle intime motivazioni che spingono a fare una determinata azione: la cosa importante è che il Rosario venga recitato e non solo esibito.

      • Brunello ha detto in risposta a Gianluca C.

        Premetto che non ho la verità in tasca, quindi darò la mia risposta personale: Si il chador mi darebbe fastidio perché è il simbolo della sottomissione femminile, non riesco a vederlo come un simbolo neutrale ma come quello di una società maschilista

        • Gianluca C. ha detto in risposta a Brunello

          Nella stragrande maggioranza dei paesi musulmani (tra i quali, peraltro, l’Iran) non è affatto mandatorio per la donna indossare lo chador. Tantomeno in Italia, ove si presume che un’ipotetica giornalista musulmana posta a condurre il TG alla Rai, che sarebbe come minimo laureata, sarebbe anche abbastanza emancipata per poter decidere autonomamente

          • Sebastiano ha detto in risposta a Gianluca C.

            Nella stragrande maggioranza dei paesi musulmani (tra i quali, peraltro, l’Iran) non è affatto mandatorio per la donna indossare lo chador

            E’ abbastanza curioso, però, che chi non lo indossa sia lo zerovirgolazero%.
            E questo la dice lunga di cosa sia simbolo. Lo sanno benissimo quelle studentesse musulmane che, qui in Italia (non in Pakistan o in Arabia), sono state riempite di botte dai genitori per averselo tolto a scuola…

            • Gianluca C. ha detto in risposta a Sebastiano

              E’ abbastanza curioso, però, che chi non lo indossa sia lo zerovirgolazero%

              E ci puoi fornire i dati (citazione tua)?

              • Brunello ha detto in risposta a Gianluca C.

                Però Gianluca mi sembra un po’ strana anche la tua di affermazione: il chador non è obbligatorio nel Corano ?

              • Sebastiano ha detto in risposta a Gianluca C.

                Curioso che abbia risposto ma non è stato pubblicato (forse è saltata la connessione):
                riprendo a memoria:

                E ci puoi fornire i dati (citazione tua)?

                Pur non avendo la pretesa di fare l’esperto statistico (infatti non ho citato un numero preciso, tipo il 90% o il milionedicesimilione dei quali dovresti conservare la memoria), basta guardare i filmati dei servizi giornalistici provenienti da paesi islamici e contare quante sono le donne che non indossano il velo.
                Pensa che persino le nostre pasionarie da strapazzo dei diritti, Boldrini e Bonino, lo indossarono pure loro quando ci andarono.
                Invece sulle studentesse menate dai genitori, se vuoi, recupero le cronache (ammesso che tu sia incapace di cercare)…

                • Gianluca C. ha detto in risposta a Sebastiano

                  Pur non avendo la pretesa di fare l’esperto statistico infatti non ho citato un numero preciso

                  Ma anche no: a casa mia se dici
                  zerovirgolazero%
                  vuol dire meno dello 0,1%. Che è un numero abbastanza preciso. Solo che è falso. Poi è puerile che ti dai forza col singolo caso di cronaca delle studentesse islamiche menate dai genitori, visto che qui nessuno ha tirato fuori la storia dei preti pedofili o dell’attico di Bertone

                  • Sebastiano ha detto in risposta a Gianluca C.

                    Sei pure infantilmente incapace di capire un modo di dire, a tanto ti attacchi pur di non ammettere la realtà…
                    Il cosiddetto “singolo caso di cronaca” (che tanto singolo non è visto che ce n’è stato ben più di uno) è indicativo di certa realtà: così come avviene per le violenze domestiche di cui, negli stessi resoconti giornalistici, si dà per certo che siano molto di più i casi non denunciati.
                    Cosa c’entrino i preti pedofili (che più che pedofili pare che siano omosessuali) o l’attico di Bertone (che non è di proprietà di Bertone), invece, lo capisco benissimo: è l’ennesimo e puerile tentativo di sviare il discorso. Ma non attacca

                    • Gianluca C. ha detto in risposta a Sebastiano

                      Almeno i tuoi sodali fanatici islamofobi sono naif, a modo loro simpatici, te niente.
                      Transeat che quando gli altri fanno percentuali, sono percentuali, e quando le fai te, sono modi di dire.
                      Tu hai citato UN fatto di cronaca (due, tre, fa lo stesso) per alimentare la tua islamofobia quando io di fatti di cronaca e di delitti che avvengono all’interno di cattolicissime famiglie te ne potrei citare CENTO.
                      Ma non lo faccio. Perché ho quel minimo d’intelligenza per capire quanto siano stupide e puerili le generalizzazioni in cui tu sguazzi, e perché non me ne frega niente di una gara a quale religione ce l’ha più lungo.
                      Un’ultima cosa, ultima sul serio. Chi scrive, a mo’ di farneticante excusatio non petita, “i preti pedofili più che pedofili pare che siano omosessuali” (“pare”, poi, a chi?) non lo ritengo in grado di sostenere un dialogo intellettuale con me. Pertanto non ti replicherò ulteriormente. Ti concedo tranquillamente l’ultima parola, mi divertoo di più a fare la supercazzola a quell’altro fanatico

                    • Sebastiano ha detto in risposta a Sebastiano

                      Un bla bla per non dire nulla. Per essere un sedicente intellettuale sei proprio piccino piccino (come la bambineria di attaccarti a un modo di dire per negare la realtà).
                      Poveraccio.

            • Kosmo ha detto in risposta a Sebastiano

              E’ abbastanza curioso anche che i laicisti di ‘sta ceppa non facciano altro che difendere l’Islam, che poi sarebbe la religione quanto di più lontano da loro possa mai esistere.

        • Klaud ha detto in risposta a Brunello

          Brunello
          *… il chador mi darebbe fastidio perché è il simbolo della sottomissione femminile…*
          E il crocifisso invece è simbolo di libertà femminile? Come mai nessun uomo porta il crocifisso, anzi, il rosario appeso al collo? Perché è ridicolo e quindi per una donna
          è accettabile? Forse quella signora ha qualche problema esistenziale se non può apparire senza vistose croci al collo; non è la prima volta che viene ripresa, più che la fede sarà mica il protagonismo?

    • andrea g ha detto in risposta a andrea g

      Se la giornalista fosse musulmana, nulla in contrario.

      • andrea g ha detto in risposta a andrea g

        Risposta x Gianluca C.

      • Gianluca C. ha detto in risposta a andrea g

        Dal tenore delle risposte che si sono già affacciate qui dentro, ho paura che la tua (la nostra) sia un’opinione isolata

        • Il cavaliere oscuro ha detto in risposta a Gianluca C.

          Il tenore delle risposte spesso rispecchia il tenore delle provocazioni

          • Gianluca ha detto in risposta a Il cavaliere oscuro

            Dov’è che avrei dato adito a provocazioni, di grazia? Tra l’altro, vedo che sul punto specifico della discussione sei d’accordo con me

            • Il cavaliere oscuro ha detto in risposta a Gianluca

              Sulle provocazioni parlavo in generale, non di te nello specifico (visto che non sei l’unico a scrivere qui)… Poi sai su qual cosa si potrà pure andare d’accordo, no? Io sono per la libertà e pure per quella religiosa (mi pare il minimo). Ammiro le persone che credono in qualcosa o in Qualcuno e che non se ne vergognano, arrivando pure a portare addosso i simboli della loro fede (in certe parti del mondo vengono pure uccise per questo). Non mi sembra che questo tipo di testimonianza possa togliere qualcosa a qualcuno. Un conto invece è imporre agli altri la propria fede (o la propria non-fede come avviene nei regimi atei). Quindi la giornalista in questione fa una cosa lodevole e spero continui e pertanto non capisco certe reazioni isteriche di qualcuno!

  9. Sombolo ha detto

    Ma il laicismo non si basa sulla libertà? Quindi secondo te un dipendente pubblico non è libero di vestirsi come gli pare ? Da notare che indossare un crocifisso non offende nessuno e non lede la libertà di nessun altra persona.

    No, si basa su un sistema di diritti e doveri che voi rifiutate perche volete fare come cazzo vi pare per ordine del vostro dio.

    La giornalista ha espresso lei stessa i motivi di proselitismo a cui era finalizzato indossare quel simbolo.
    Il crocefisso è un simbolo inanzitutto macabro che puo scioccare soparauttto i bambini, e raprpesenta un oltraggio ad un cadavere.

    In termini Costituzionali, usato come in questo caso, lede i principi di laicismo su cui è fondato il nostro Stato.

    Non nelle istituzioni,capisco che ora salterai dalla sedia.Urlando magari all’attentato di stato ma la laicità non è un -ismo.

    La laicità è proprio laicismo e l’immagine che hai mostrato è per questo fonte di discusssioni e rappresenta una profonda incoerenza delle Istituzioni che sono oltraggiate dal crocefisso grazie ad una politica corrotta che vi consente questi abusi.

    “Ha usato il mezzo pubblico per fini personali…”
    Usa anche tu un mezzo pubblico ed attaccati al tram!!!

    Bellissima questa. Lorenzo vs Sombolo:10 a 0.

    Va bene, per ripicca verremo a celebrare un matrimonio gay sotto casa tua.

    Ogni interpretazione anticlericale, atea e ideologica non solo è senza importanza ma è anche astiosa e sommamente stupida.

    Certo per te che sei malato e fascista è ovvio che il contradittorio ti faccia male. Per voi la Verità è veleno.

    Se contiamo i minuti Augias compare in video molto più spesso del Papa.

    No, mi spiace, i minuti li hanno già contati.

    Continuo a non comprendere che fastidio possa dare ad un laico il crocifisso, se davvero essere laici vuole dire rispettare la libertà degli altri…

    Infatti sei tu che non rispetti la liberta non i laici. Il crocefisso da fastidio quando viene usato per violare la laicità dello Stato come è stato dichiaratamente fatto in questo caso.

    Inoltre è un simbolo macabro.

    satana ha in odio il crocefisso, e satana trasmette il suo odio per il crocefisso a chi è disposto ad essere una sua marionetta.

    Siete voi che vi chiamate pecore.

    Se leggi i Vangeli Gesù è stato catturato ed ucciso per sua scelta

    No, non c’è scritto che è stata per sua scelta.

    • Brunello ha detto in risposta a Sombolo

      Se la mettiamo sui diritti e sui doveri non c’è nessuna legge che obbliga a togliersi il crocifisso quando si è inquadrati dalla Rai quindi la giornalista ha tutto il diritto di indossarlo. Sul fatto che possa scioccare i bambini mi viene un po’ da sorridere, l’unica spiegazione e’ che non possiedi una televisione e quindi non guardi cosa trasmettono. Nel Vangelo c’è scritto che Gesù poteva fermare Giuda e non l’ha fatto, come poteva ordinare ai discepoli di difenderlo e non l’ha fatto…

    • lorenzo ha detto in risposta a Sombolo

      Sei troppo divertente, ti dai un sacco da fare per provare ad irritare chi crede ed invece susciti solo pena ed ilarità.
      Talune tue battute sono poi davvero esilaranti ed un tantino omofobe:
      S: Va bene, per ripicca verremo a celebrare un matrimonio gay sotto casa tua.
      l: Ma lo sai che sotto le case passano le fogne?

    • Sebastiano ha detto in risposta a Sombolo

      Lasciatelo perdere, Sombolo è quel decerebrato di shiva101.

      • lorenzo ha detto in risposta a Sebastiano

        Lasciala fare: ha un gran bisogno d’affetto ed è ridotta cosi male che, per lei, venire a farsi prendere in giro in questo sito è sempre meglio che niente.

    • Andrea2 ha detto in risposta a Sombolo

      Sorbole sombolo dai del fascista agli altri e poi non rispetti quanto indicato nel quotidiano l’Unità del 25/3/1988 a pagina due!

  10. andrea g ha detto

    C’è sempre l’impressione che il laicista, in profondità,
    ritenga che la religione sia la causa della propria infelicità
    esistenziale.

  11. Emanuele ha detto

    Come volevasi dimostrare, l’amico Sombolo (curioso l’ennesimo nick che dura il tempo di un articolo e poi si dilegua…) non ha ben chiari i concetti di diritti (e doveri) universali di cui però vorrebbe farsi maestro e garante.

    La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo recita, riguardo la religione e la manifestazione delle proprie idee:

    Ogni individuo ha il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti.

    (art. 18)

    Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

    (art. 19)

    Quindi i limiti posti da Sombolo & Co. sull’uso del mezzo pubblico, il rispetto della laicità, etc. sono solo nella sua testa. Prima di venire a fare lezione di diritto sarebbe meglio ripassare i testi fondamentali… Secondo me.

    • Il cavaliere oscuro ha detto in risposta a Emanuele

      Il problema è che i suddetti contestatori (Sombolo & Co.) o non si degneranno di risponderti o tireranno fuori qualcosa cambiando argomento, infischiandosene di quello che hai scritto! E’ la loro retorica tipica…

    • Sombolo ha detto in risposta a Emanuele

      Se la mettiamo sui diritti e sui doveri non c’è nessuna legge che obbliga a togliersi il crocifisso quando si è inquadrati dalla Rai

      Come volevasi dimostrare, l’amico Sombolo (curioso l’ennesimo nick che dura il tempo di un articolo e poi si dilegua…) non ha ben chiari i concetti di diritti (e doveri) universali di cui però vorrebbe farsi maestro e garante.

      La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo recita, riguardo la religione e la manifestazione delle proprie idee:

      Ogni individuo ha il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e di religione;

      (art. 18)

      Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione

      La conduttrice ha usato il mezzo pubblico per proselitismo durante un Telegiornale, in prima serata sulla televisione PUBBLICA, che caxxo c’entra la liberta di religione?

      Ma che siete ritardati?

      Piuttosto pensati ai bambini, perfino quelli nelle materne, che vengono cristianizzati con la forza.

      • Emanuele ha detto in risposta a Sombolo

        Punto primo, io non ti ho offeso. Punto secondo, non so dove hai fatto la materna, ma mi pare che le elementari non devono essere state un gran che, vista la compressione dei testi scritti…

        Come puoi leggere (o meglio, avresti dovuto leggere e capire) l’articolo 18 parla espressamente di ambito pubblico (nel quale rientra la tua amata TV pubblica).

        L’articolo 19 precisa che si può usare ogni mezzo per diffondere le proprie idee ed opinioni e non esclude dunque il TG o altri programmi TV, pubblici o privati che siano.

        Quindi, ti ripeto, i limiti che vorresti porre non esistono, anzi sono pure contrari ai diritti umani.

        P.S.

        Riguardo ai bambini, non solo hai problemi con la Dichiarazione ONU (l’art. 18 parla espressamente di “insegnamento”), ma pure con la Costituzione italiana, in particolare con l’art. 30…

        • Il cavaliere oscuro ha detto in risposta a Emanuele

          Dice agli altri “ritardati” quando lui manifesta un palese analfabetismo funzionale perché legge un testo banale e non lo comprende!

          • Sombolo ha detto in risposta a Il cavaliere oscuro

            l’articolo 18 parla espressamente di ambito pubblico

            L’articolo 19 precisa che si può usare ogni mezzo per diffondere le proprie idee ed opinioni e non esclude dunque il TG o altri programmi TV, pubblici o privati che siano.

            Quindi, ti ripeto, i limiti che vorresti porre non esistono, anzi sono pure contrari ai diritti umani.

            Ma sei un demente: ambito pubblico intende spazi pubblici non l’esercizio di funzioni pubbliche.. la giornalista è un dipendente del servizio pubblico mentre è in prima serata non deve permettersi di fare quello che gli pare, imbecille.

            Sei te un limite ai diritti umani.

            Riguardo ai bambini, non solo hai problemi con la Dichiarazione ONU (l’art. 18 parla espressamente di “insegnamento”), ma pure con la Costituzione italiana, in particolare con l’art. 30…

            Insegnamento forzato di una religione?? Approfittandosi di chi non puo scegliere?? Che cazzo dite. Siete veramente una feccia.

            Meritate tutto l’odio che il mondo ha contro di voi per la vostra arroganza e il vostro squallore. E che continuerà ad avere finche non vi toglieranno di mezzo.

            • lorenzo ha detto in risposta a Sombolo

              Non te l’ha detto il dottore che se continui ad odiare chi se la ride allegramente di tutte le cavolate poi ti vengono le malattie psicosomatiche?

            • Dan87 ha detto in risposta a Sombolo

              Meritate tutto l’odio che il mondo ha contro di voi per la vostra arroganza e il vostro squallore. E che continuerà ad avere finche non vi toglieranno di mezzo.

              Appunto questo è il risultato,l’evocazione dei gulag finale.

            • Emanuele ha detto in risposta a Sombolo

              Va bene che sei a corto di argomenti, ma offendere in questo modo, mi pare eccessivo…

              Comunque, siccome sono un gentleman e il mio Coach mi ha chiesto di porgere l’altra guancia, ci passo sopra e vado al dunque. Tu dici:

              “ambito pubblico intende spazi pubblici non l’esercizio di funzioni pubbliche”

              Di grazia, questa fondamentale distinzione dove sarebbe scritta nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo?

              Grazie.

              • Klaud ha detto in risposta a Emanuele

                Scusa Emanuele, quindi stai dicendo che chiunque ha il diritto di fare proselitismo ovunque e, di conseguenza, tutti devono subire in silenzio?

                • Emanuele ha detto in risposta a Klaud

                  Il proselitismo ce l’ha in testa Sombolo e compari. La giornalista indossava un rosario. Punto.

                  Non ha fatto un proclama, non ha parlato di Gesù o della Madonna. Ha letto le notizie (peraltro senza tante esternazioni personali, a differenza di molti colleghi…), come da suo lavoro.

                  Se avesse occupato il telegiornale per fini personali, allora sarei d’accordo che sarebbe un eccesso , ma la semplice ostentazione di un simbolo religioso non è “proselitismo”.

                  Comunque, negli spazi e nei modi previsti dalla legge, tutti hanno diritto di fare proselitismo, anche se a te non va. Questo dicono i diritti umani. Nessuno ti può vietare una piazza per fare un comizio. Ovviamente dovrai concordare con le forze dell’Italia modi e tempi…

                  • Sombolo ha detto in risposta a Emanuele

                    Il Telegiornale non è una piazza per fare comizi e l’ostentazione di unsimbolo religioso in quel contesto è un atto di proselitismo che, siccome più che demente sei stronzo, fai finta di non saperlo, tanto sei stronzo che la giornalista, in merito all’anaologa situazine di qualche ano precedente, ha detto esplicitamente:

                    ” sono stata semplicemente lo strumento e l’occasione per parlare di Lui … noi giornalisti lo innalziamo come eroe e santo”

                    E aggiunge in merito a questo fatto

                    “L’ho fatto per fede, per dare una testimonianza”, quindi un esplicito tentativo di imporre la sua “testimonianza” davanti alle telecamere.

                    Nella “Dichiarazione dei Diritti Umani” devono specificare di non fare gli stronzi come questa giornalista.

                    Esporre la mezzaluna davanti alle telecamere nella conduizione di un telegiornale (l’avrebbero fucilata in diretta) tu come l’avresti interpretata, demente?

                  • Sombolo ha detto in risposta a Emanuele

                    La giornalista in quel momento non rappresenta se stesa ma rappresenta TUTTA LA RAI, quindi quel simbolo religioso non ha diritto a metterlo in mostra, più chiaro così?

              • Gianluca C. ha detto in risposta a Emanuele

                Non esagerare.
                Chi esercita funzioni pubbliche, specie nel più alto grado, è tenuto a rispettare il principio d’imparzialità che potrebbe essere messo in dubbio dall’ostentazione di simboli di appartenenza (non solo religiosa, ma anche politica, ideologica ecc.). Se un giudice si presentasse in udienza indossando il rosario della Nalesso, giustamente il CSM farebbe partire l’azione disciplinare. D’altronde non credo che a te piacerebbe avere una causa contro un musulmano se il giudice portasse la kefiah sul collo.
                Mentre né a me né a te fregherebbe nulla se l’impiegata al comune che mi/ti rinnova la carta d’identità indossasse lo chador o il rosario.
                Così, se la semplice speaker del TG1 indossa il rosario, a me frega c***i; se lo fa il DIRETTORE del TG1 (che è tenuto a rispettare e ad essere GARANTE del principio d’imparzialità) a me qualche dubbio che il servizio pubblico sia effettivamente imparziale può venire. Che poi in realtà non lo sia, rosario o non rosario, è un altro discorso, ma ci siamo capiti.
                Non arriviamo al punto di affermare la supremazia del diritto di ostentazione e proselitismo sul principio d’imparzialità della cosa pubblica, perché saremmo noi, prima o poi, a pagarne le conseguenze

                • Dan87 ha detto in risposta a Gianluca C.

                  Non si tratta di argomentare cosa mi piacerebbe a me,si tratta di verificare se portare la kafiha sul collo violi il principio si laicità,e se per questo vada proibito dalla legge.Ripeto proibire qualcosa implica una legge che proibisca simboli,non si possono alla base proprio per il principio di laicità,oppure facendolo si fuoriesce dal principio di laicità,se correttamente interpretato, proibire simboli religiosi in forma pubblica.Oppure nulla vieta di assumere questa forma ma genererebbe una visione repressiva sia nei confronti di atei sia nei confronti delle varie religioni.Ora una forma repressiva non sarà mai imparziale ma parziale per principio.
                  Vale anche per chi governa,nulla vieta che una persona di fede islamica possa andare con il velo a governare,se eletta democraticamente.Non si fanno cosi distinzioni di sesso,etnia o religione mentre reprimere implica seduta stante la discriminazione per ragioni religiose,ora una discriminazione giustificata sull’imparzialità non è imparzialità.

                  • Dan87 ha detto in risposta a Dan87

                    Significa che il direttore deve permettere qualunque simbolo religioso o areligioso che sia,senza reprimerne alcuno,spetta poi alla libertà propria dell’individuo decidere quale,poteva anche non metterne alcuno o metterne almeno uno.Non si tratta quindi di togliere augias,augias va lasciato dov’è si tratta semplicemente di dare per esempio il giusto spazio anche a religioni diverse,non sarebbe interessante per te una trasmissione dove fedi diverse incluso anche l’agnosticismo o l’ateismo (come non religioni) si confrontassero pubblicamente.Per me si,e non solo sarebbe imparziale,ma permetterebbe a tutti di esprimersi dal punto di vista del bene pubblico.

                  • Gianluca ha detto in risposta a Dan87

                    Nessuna discriminazione.
                    Se l’ostentazione di simboli di appartenenza può dare adito a dubbi sull’effettiva imparzialità del funzionario che li indossa, e non si parla solo di simboli religiosi, il diritto all’ostentazione e alla propaganda/proselitismo viene meno. Esistono specifici codici deontologici e protocolli disciplinari per magistrati, militari, forze dell’ordine, dirigenti pubblici, ecc.
                    Non facciamo confusione tra funzionari pubblici e chi ricopre cariche elettive, loro sì espressione di “parte”. Nessuno chiede a un uomo politico di non farsi propalatore delle proprie idee, necessariamente “parziali”.

                    • Dan87 ha detto in risposta a Gianluca

                      Gia ma in ambito di filosofia del diritto non si deduce nulla riguardo l’imparzialità,semplicemente dalla presenza o meno della croce o altri simboli religiosi piuttosto che la loro assenza,come ben vedi ho mostrato un aula di tribunale con una croce apposta.Significa che è indeducibile l’imparzialità dal principio di ostentazione,ovvero è e rimane a mio avviso un’abduzione fallace.
                      Non si vede perché dunque la proibizione di un simbolo se nè deduca l’imparzialità/parzialità.Per farlo un pò capire meglio:

                      Fallacia dell’“affermazione del conseguente”
                      Premessa 1 A → B
                      Premessa 2 B
                      Conclusione A

                      Dove è il principio che chiamiamo di imparzialità,b un simbolo religioso a tua scelta.Cosa succede?
                      Si afferma nella tesi:Si è imparziali se si tolgono tutti i simboli,tolgo tutti i simboli,dunque ho l’imparzialità.

                      Ma è fallace perchè per togliere tutti i simboli devi creare una legge che li abroghi (principio di scelta non di ostentazione),ma abrogandoli togli il diritto di scelta (che sono articoli che si trovano anche nei diritti umani)perciò sussiste un’ulteriore dubbio: cosa mi dice che la tua scelta non sia a sua volta parziale?

                      Mentre se realmente volessi raggiungere l’imparzialità,dovresti indiscriminatamente permettere tutti i simboli e non abrogarli.Permettendoli tutti ti fai garante di tutte le religioni e delle posizioni anche atee raggiungendo l’imparzialità.

                    • Dan87 ha detto in risposta a Gianluca

                      E se un giudice andasse nella moschea o in sinagoga o in chiesa a pregare?Sarebbe parziale per questo?

                      Il punto forse non la parzialità del giudice,ma l’imparzialità della legge che applica il giudice.

                      Sembra una piccola differenza ma è una differenza abissale,il punto non è quindi di avere o non avere aule di tribunale prive spoglie di simboli religiosi,ma avere l’imparzialità della legge.Il problema è che una legge che proibisce simboli non sarebbe imparziale,o un codice etico che proibisce simboli non è necessariamente imparziale.

            • Il cavaliere oscuro ha detto in risposta a Sombolo

              Con chi ce l’hai? Rispondi a me prendendotela con ciò che ha scritto Emanuele?!? Sei pure dissociato: andiamo bene… Trovo sbalorditivo comunque che in uno Stato democratico e civilizzato io debba assistere ad esternazioni isteriche e cariche di un odio tale da rasentare il pegggiore dei fascismi. Non c’è nessuna legge che impedisca ad alcuno di indossare i simboli tipici della propria fede nei luoghi pubblici né durante l’esercizio di funzioni pubbliche: conosco ed esistono fior fior di insegnanti, professori, medici, avvocati, pubblici impiegati ecc. che li indossano indisturbatamente. Leggevo in un articolo che nella stessa RAI – cito – “nessuno può vietare o imporre nulla, né di costringere la Nalesso a non professare la sua Fede (tantomeno l’inverso)”. Questo basandoci sulla nozione di Stato aconfessionale che non significa un’indifferenza o un odio nei confronti delle religioni quanto piuttosto una eguale tutela di qualsiasi sentimento religioso. Per questo, sono garantiti il pluralismo confessionale, ossia la protezione della coscienza di ogni persona che si riconosce in una fede e il divieto di discriminazione fra culti.
              Precisata questa ovvietà, spero di non dover più leggere frasi da codice penale, che istigano all’odio contro i credenti: ci manca solo che si scriva “A morte i cristiani” e siamo a posto. Se la redazione non si attiverà a segnalare alla polizia postale esternazioni di tale tenore, mi vedrò costretto ad occuparmene personalmente e non scherzo, caro Sombolo idiota!

      • lorenzo ha detto in risposta a Sombolo

        “La conduttrice ha usato il mezzo pubblico per proselitismo…”
        Non mi vorrai dire che, quando alla rai fanno vedere un piatto di spaghetti, stanno facendo proselitismo per pastafariani?

        • Dan87 ha detto in risposta a lorenzo

          Questi hanno in mente di proibire qualsiasi simbolo religioso,sproloquiando sulla laicità,cioè rintroducendo tecnicamente l’ateismo di stato.Si inizia prima con il proibire pubblicamente i simboli religiosi….poi presto o tardi ti ritrovi una pleteora di presunti difensori della libertà religiosa che urlano:

          “Siiiiiii al gulag!La vogliamo nei gulag!Siberia treno di sola andata!”

  12. andrea g ha detto

    I laicisti sono disturbati dall’esistenza dei credenti.
    Sarebbero felici se non ci fossero.

  13. andrea g ha detto

    Forse i laicisti sono convinti di subire torture
    psicologiche dai credenti, e dunque non li
    possono amare.

  14. andrea g ha detto

    Sarebbe interessante conoscere cosa intenderebbero
    legiferare i laicisti se si ritrovassero al potere
    circa la libertà religiosa con, diciamo, una maggioranza
    assoluta -o addirittura con un partito unico- .
    Sì, sarebbe interessante conoscere quali sarebbero
    le loro intenzioni in un simile contesto-

  15. andrea g ha detto

    Al loro idolo Voltaire è stato messo in bocca:
    “non condivido nulla delle tue idee, ma
    mi batterò fino alla morte affinché tu le possa esprimere”.
    Ma forse, come per le mezze stagioni,
    non ci sono più i laici(sti) di una volta-

    • Emanuele ha detto in risposta a andrea g

      E no, caro Andrea, le puoi esprimere, ma non durante il TG di stato-mamma Rai… Pazienza poi se il referendum per privatizzare la Rai è stato completamente disatteso, anche se resta il fatto che non sussiste nessun obbligo di possesso statale della Rai.

      Le puoi esprime, ma non davanti ai bambini, ché se no si traumatizzano (perché loro sono anche dottori e ne avranno ben visti di shock post-traumatici da esposizione al crocifisso, no?).

      Quindi, va bene esprimersi ma solo negli spazi pubblici fuori dai servizi pubblici e loro ti difenderanno di sicuro, come ad esempio fanno con le Sentinelle in piedi, con i manifesti di CitizenGo, con i manifestanti pro-life, etc. Non dirmi che non hai visto Sombolo a fare il cordone di sicurezza? No, non era quello in divisa, loro sono poliziotti… Va be’, magari quella volta non è potuto venire o si è distratto ed ha prestato qualche manifestante, ma è pronto a morire per te, “stai sereno”.

      • andrea g ha detto in risposta a Emanuele

        Si tratta di un odio patologico ma, come vede, rifuggono
        dall’offrire una spiegazione personale della loro nevrosi.
        Perché qualche trauma dev’esserci stato, non si scappa,
        mica sono nati così fuori di cocomero-

        • andrea g ha detto in risposta a andrea g

          Poi, non c’è dubbio, una patologia del genere al potere,
          e si apre la strada allo sterminio.
          Mica Hitler si riteneva un pazzo crudele;
          no, lui liberava il mondo dalla razza inferiore,
          indegna di vivere.
          Insomma, è la dannazione-

      • Sombolo ha detto in risposta a Emanuele

        Esatto NON durante il TG di mamma RAI, perchè in quel momento non parla per sè, in quel momento rappresenta la tv di Stato, laico e aconfessionale, parla e agisce a nome di TUTTA LA RAI, quindi non ha diritto a mostrare le sue inclinazioni nè ha fare nessua “testimonianza religiosa” del cazzo durante l’esercizio delle sue funzioni.

        • Il cavaliere oscuro ha detto in risposta a Sombolo

          Mamma RAI glielo fa usare. PUNTO. Se lei continua a indossarlo è perché la RAI glielo permette; da ciò ne consegue che per la RAI non è un problema. E se per la RAI non è un problema, perché dovrebbe esserlo per te?

          • Klaud ha detto in risposta a Il cavaliere oscuro

            Ragioni come un suddito da regimi dell’est Europa di settant’anni fa. La rai è un servizio pubblico, non è lì per imporre alcunché a nessuno.
            Infatti episodi di tal fatta succedono solo in rai. Se la rai vivesse di risorse proprie sarebbe molto più sensibile! Ubi rai, ratio cessat. 😉

            • Il cavaliere oscuro ha detto in risposta a Klaud

              Discorso veramente molto strampalato. La RAI, come ogni altra azienda, ha delle regole che impone ai suoi dipendenti. E in RAI, da regolamento, non impone a nessuno il divieto di indossare ed esibire un simbolo della propria fede personale, mentre sono ampiamente vietati e sanzionati comportamenti non professionali e contrari al regolamento. Punto e basta. Se poi consideriamo le tonnellate di leggi, norme, regole, tasse, imposte (guarda un po’… si chiamano così) che ci vengono imposte, allora siamo TUTTI sudditi!

  16. Giancarlo ha detto

    L’Italia come sappiamo tutti è uno stato che si fonda sulla democrazia non può essere uno stato laico hanno tradito il messaggio di Gesù voluto da San Giovanni Paolo II per loro che ritornino in se’!

  17. Emanuele ha detto

    Sombolo,

    Quello che dici potrebbe essere anche condivisibile, se pur in qualche minima parte e certamente non nei toni.

    Però il tuo grosso problema è quello di non distinguere tra idee personali e diritti fondamentali. La tua idea di laicità è quella di uno stato asettico che trasmette notiziari asettici. Questa impostazione è tua e, ripeto, non vi è traccia nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Anzi, la dichiarazione non pone nessun limite alla manifestazione delle proprie idee ed opinioni. Da questo non emerge uno stato asettico, dove nessuno può manifestare alcunché, ma casomai uno stato pluralista, uno stato dove un conduttore TV possa indossare croci, chador, turbanti, mezze lune o quel che vuole. Soprattutto uno stato dove non si mette in dubbio la buona fede delle persone solo perché appartengono ad una confessione religiosa, dove non si mette in dubbio la capacità di essere obiettivi indipendentemente dalle proprie idee personali.

    Perché, andando sulla tua strada, a ben guardare andrebbero non solo tolte croci ed altri simboli religiosi, ma un conduttore non dovrebbe mettere abiti di griffe riconoscibili o di certi colori o con certi tagli, dovrebbe stare attento mentre legge a non enfatizzare una od un’altra parola, attento a non avere espressioni facciali di approvazione o dissenso mentre passa un servizio. Figuriamoci poi un cameraman di un servizio esterno che indugia su un particolare o su un’altro o intervista un passante invece di un altro.

    Infatti, sicuramente qualunque cosa elencata sopra può urtare la sensibilità di qualcuno o mettere in dubbio la parzialità della trasmissione, esattamente come hai fatto tu.

    Alla fine tanto varrebbe di oscurare il video e far leggere ad un computer, tipo messaggio della stazione, i dispacci di agenzia (ed attenzione alla scelta della notizie…)

    La soluzione, quindi, non è l’annullamento delle idee personali, ma il pluralismo: una TV pubblica deve avere giornalisti che rappresentano le varie idee: credenti, atei, di destra, di sinistra, vegani, populisti, autoritari, libertari, etc. Più il panorama è variegato, più è garantito il pluralismo.

    Quindi, secondo L’Onu, uno stato che rispetta i diritti umani è uno stato che da spazio a tutte le idee. Viceversa, lo stato che sogni tu è uno stato che sopprime ogni idea. Però una cosa sono i diritti umani, un’altra le tue opinioni…

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