Ricercatori della Consulta di Bioetica: «l’infanticidio è lecito come l’aborto»

Si è scoperto in questi giorni che anche in Italia esistono teorizzatori dell’infanticidio e “guarda caso” sono membri della “Consulta di Bioetica”, cioè i  promotori della  “bioetica laica”: aborto, eutanasia, testamento biologico, fecondazione assistita ecc. il cui presidente onorario è ovviamente Beppino Englaro.  Il presidente, Maurizio Mori, assieme a Alberto Giubilini, sostengono che il Papa in televisione violi il pluralismo e la laicità di stato.

Lo stesso Giubilini, assieme a Francesca Minerva, componente del Direttivo nazionale della Consulta di Bioetica, sono attualmente su tutti i giornali del mondo, venendo paragonati al Führer o al dott. Mengele. I due laicisti italiani hanno infatti pubblicato su “Journal of Medical Ethics” uno studio intitolato: Aborto dopo la nascita, perchè il bambino dovrebbe vivere?”. Il loro scopo, leggendo lo studio, sarebbe quello di confutare l’argomento pro-life secondo cui l’aborto è illecito perché il feto umano è una persona in potenza, contiene in sé quel che diventerà. Tuttavia, per affermare questo sono stati obbligati -per essere coerenti- ad approvare l’infanticidio (loro lo chiamano aborto post-partum): «uccidere un neonato dovrebbe essere permesso in tutti i casi in cui lo è l’aborto, inclusi quei casi in cui il neonato non è disabile». E ancora: «Se una persona potenziale, come un feto e un neonato, non diventa una persona reale, come voi e noi, allora non c’è qualcuno che può essere danneggiato, il che significa che non vi è nulla di male. Quindi, se si chiede se uno di noi avrebbe potuto essere danneggiato, se i nostri genitori avrebbero deciso di ucciderci quando eravamo feti o neonati, la nostra risposta è ‘no’», nessun danno ad uccidere un feto o un neonato. «Non-persone», continuano, «non hanno diritto alla vita, non vi sono ragioni per vietare l’aborto dopo il parto». Essi ritengono lecito uccidere finché il soggetto non è «in grado di effettuare degli scopi e apprezzare propria vita». E’ questo che, secondo loro, significa diventare «persone nel senso di ‘soggetti di un diritto morale alla vita’». Tuttavia «i feti ed i neonati non sono persone, sono ‘possibili persone’ perché possono sviluppare, grazie ai loro meccanismi biologici, le proprietà che li rendono ‘Persone’». E’ lecito ucciderli perché «affinché si verifichi un danno, è necessario che qualcuno sia nella condizione di sperimentare tale danno».

Su “Il Fatto Quotidiano si commenta rispetto ai due amici di Beppino Englaro: «Francamente mi fa piacere non siano rimasti in Italia, cosicchè il nostro Paese abbia potuto privarsi dell’onore di aver dato origine a tale scioccante teoria […]. Non era necessario tanto studio per arrivare a tali conclusioni aberranti: le teorie eugenetiche furono applicate tristemente dagli americani prima ancora che Hitler le elevasse ad arma di sterminio». Su “Vanity Fair”: «Il pensiero, inevitabilmente, corre alle teorie eugenetiche e razziste». “The Guardian” ha parlato di “disgusto”, “mostruosità” e “indignazione”, “The Algemeiner” ha titolato così: «Il dottor Mengele sarebbe stato orgoglioso».

Attenzione però ad indignarsi, si rischia di perdere una cosa fondamentale e in pochi l’hanno rilevata. Il “New Statesman” parla di “beffa pro-life”, e pare proprio essere tale. Addirittura vorremmo ringraziare profondamente i due -poco furbi o troppo coerenti- abortisti! E’ un autogol clamoroso! Hanno infatti contribuito a portare in tutto il mondo l’evidenza che da anni il mondo pro-life sostiene: non c’è nessuna differenza tra un feto umano e un neonato. L’essere umano, unico e irripetibile, diventa tale al momento del concepimento e l’infanticidio è un atto coerente per chi è favorevole all’aborto. Lo affermano i due ricercatori: «lo stato morale dell’individuo ucciso è comparabile con quello di un feto (sul quale gli aborti tradizionali vengono eseguiti) piuttosto che a quello di un bambino. Pertanto, affermiamo che l’uccisione di un neonato potrebbe essere eticamente ammissibile in tutte le circostanze in cui lo sia l’aborto». E ancora: «Sia un feto che un neonato sono certamente esseri umani e potenziali persone, ma non sono “persone”», cioè non sono «in grado di attribuire alla propria esistenza alcuni (almeno) valori di base, in modo tale che la privazione di questa esistenza rappresenti per loro una perdita». Perciò, «le stesse ragioni che giustificano l’aborto dovrebbero valere anche per giustificare l’uccisione di un neonato». Le loro domande mettono in crisi gli abortisti e i loro colleghi della Consulta di Bioetica: «Se un bambino non ancora nato può essere ucciso senza un regolare processo, perché non può avvenire per uno nato? Quello che si vede in entrambi i casi è la loro impotenza, l’organismo che viene ucciso e non aveva nessuna possibilità, nessuna capacità, per proteggere se stesso».

Per concludere, secondo noi il commento più lucido e riassumente finora è arrivato da Anthony Ozimic della “Society for the Protection of Unborn Children” (SPUC) rilasciato per “The Huffington Post”: «Il documento dimostra che quel che noi sosteniamo: gli argomenti comuni a favore dell’aborto giustificano anche l’infanticidio. Non vi è alcuna differenza di status morale tra un bambino il giorno prima della nascita e un giorno dopo. La nascita è solo un cambiamento di location, non un passaggio dalla non-personalità alla personalità. Il diritto internazionale dei diritti umani non fa distinzione tra gli esseri umani, secondo le varie teorie su ciò che costituisce la personalità. Tutti gli esseri umani, indipendentemente dall’età, dalla posizione o capacità, sono considerati dal diritto internazionale come membri uguali della famiglia umana, e quindi hanno un uguale diritto alla vita. Questa promozione agghiacciante di infanticidio è una misura di quanto l’aborto sia la creazione di una cultura della morte».

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119 commenti a Ricercatori della Consulta di Bioetica: «l’infanticidio è lecito come l’aborto»

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  1. Daniele ha detto

    Devo dire che, una volta tanto, questi filosofi “radical-chic” sono stati coerenti con se stessi: coerenti cioè nel sostenere l’omicidio, poiché, così come aborto ed eutanasia sono omicidio, allo stesso modo è omicidio sopprimere un bambino.
    Però quelli che propongono la soppressione dei bambini (concepiti o nati che siano) sono gli stessi che sostengono, attraverso improbabili ed assurde tesi filosofico-antropologiche, il fatto che l’amore tra un adulto ed un bambino sia una cosa non scandalosa (in Olanda, patria di certe “libertà”, esiste il partito dei pedofili, così come viene organizzata la giornata dell’amore pedofilo…).
    Salvo poi scagliarsi contro la Chiesa quando emergono atti di pedofilia compiuti dai sacerdoti sui minori (a scanso di equivoci, dico che i sacerdoti rei di toccare i minori sono dei criminali che nuociono sia alla società sia alla Chiesa, poiché la infangano – e perciò il Papa ha fatto benissimo a prendere provvedimenti specifici: http://www.vatican.va/resources/index_it.htm -: però questi “filosofi del nulla” sono proprio gli ultimi che possono permettersi di additare e denunciare le colpe dei preti pedofili).

  2. Fabio Moraldi ha detto

    ma che coincidenza vero che siano militanti laicisti…?

  3. GiuliaM ha detto

    C’è da avere paura ad essere bambini al giorno d’oggi…

  4. lorenzo ha detto

    Il re è nudo: se l’aborto è lecito, allora lo è anche l’infanticidio e di conseguenza … lo è anche l’omicidio!!!
    Non si possono certo accusare questi signori di incoerenza… gli unici incoerenti sono coloro che ancora non hanno il coraggio di chiamare le cose col loro nome: L’ABORTO E’ OMICIDIO!!!

    • Daniele ha detto in risposta a lorenzo

      “Il più grande distruttore di pace è l’aborto, perché è una guerra diretta, una diretta uccisione, un diretto omicidio per mano della madre stessa. […] Perché se una madre può uccidere il suo proprio figlio, non c’è più niente che impedisce a me di uccidere te, e a te di uccidere me”.
      (Beata Madre Teresa di Calcutta)

      “Sono traumatizzato della legalizzazione dell’aborto perché la considero, come molti, una legalizzazione dell’omicidio”.
      (Per Paolo Pasolini)

  5. Simone Emili ha detto

    Uno che odia il Cristianesimo perchè ha cambiato e reso più rispettoso l’atteggiamento verso la vita umana, e rimpiange i tempi in cui “l’appartenenza alla specie “homo sapiens” non era sufficiente a garantire la protezione della propria vita», è da manicomio, altro che storie.

    • Daniele Borri ha detto in risposta a Simone Emili

      Eppure è docente a Princeton e Famiglia Cristiana se non sbaglio lo ha pubblicizzato in Italia: http://labussolaquotidiana.it/ita/articoli-povera-famiglia-cristiana-2301.htm

      • Kosmo ha detto in risposta a Daniele Borri

        Ah beh… se l’ha pubblicizzato “Famiglia Cristiana” stiamo messi bene…
        Baluardo dell’ortodossia cristiana, il suddetto “giornale”…

        • dome ha detto in risposta a Kosmo

          Non ti ho capito. Cambio Galassia.

        • Daniele Borri ha detto in risposta a Kosmo

          Non volevo fare una critica sull’operato di Famiglia Cristiana, la mia è una critica all’ingenuità in cui ancora avversa il mondo cattolico. Si veda a Luigi Amicone che si allea con Pannella per le carceri o a Roccella e Renato Farina che sono a favore del finanziamento dei radicali.

          Pur essendo di destra ritengo importante uno schieramento di cattolici (veri e non adulti) anche a sinistra. Parlo di Fioroni, parlo di Renzi, parlo di Famiglia Cristiana. Sicuramente agiscono da freno. Se tutti loro fossero a destra e andasse al governo la sinistra staremmo freschi.

          • dome ha detto in risposta a Daniele Borri

            Beh, buttarla sulla politica è veramente brutto.
            Ora arrivi tu a dirci che la destra è bella, dopo arriva un altro e ci dice che fa schifo.
            La destra (senza scendere troppo nei particolari) come è conformata non ha una mentalità cristiana a 360°.
            E’ un groviglio di xenofobia (nei temi che riguardano l’immigrazione) e doppia morale (nei temi che riguardano la corruzione e il comportamento etico).
            Perciò non tiriamo per la giacca i cristiani, ne da una parte ne dall’altra.

          • dome ha detto in risposta a Daniele Borri

            Beh, buttarla sulla politica è veramente brutto.
            Ora arrivi tu a dirci che la destra è bella, dopo arriva un altro e ci dice che fa schifo.
            La destra (senza scendere troppo nei particolari) come è conformata non ha una mentalità cristiana a 360°.
            E’ un groviglio di xenofobia (nei temi che riguardano l’immigrazione) e doppia morale (nei temi che riguardano la corruzione e il comportamento etico).
            Perciò non tiriamo per la giacca i cristiani, ne da una parte ne dall’altra.

            • enrico ha detto in risposta a dome

              @dome

              Come si fa a scrivere che è brutto buttarla in politica e poi………buttarla in politica?

      • FM ha detto in risposta a Daniele Borri

        Questo dice quanto penoso sia il livello della filosofia contemporanea…

      • a-ateo ha detto in risposta a Daniele Borri

        speriamo sia un abbaglio in buona fede.

    • Giambenedetto ha detto in risposta a Simone Emili

      Concordo in assoluto.Ma quello che scrivono questi signori, non si potrebbe definire anche istigazione a delinquere?

  6. Raffa ha detto

    Via…dopo la pedofilia ora cercano di normalizzare anche l’infaticidio…ecco che è chiara l’intenzione al ritorno pre-cristiano

    • GiuliaM ha detto in risposta a Raffa

      Ora che ci penso, ci sono inquietanti parallelismi tra le modalità abortive e il modo in cui a Sparta venivano eliminati i bambini non ritenuti “idonei”… li abbandonavano a morire.

  7. Matteo Dellanoce ha detto

    A quando la galera per questi laicisti?
    Ma anche ( veltroniano!!!) a quando la galera per i moderati che poi professano le stesse idee di questi?
    Matteo Dellanoce

    • Paolo Viti ha detto in risposta a Matteo Dellanoce

      Oddio, la galera mi pare esagerato. Non si può mettere in carcere nemmeno un teorizzatore della pedofilia. Bisognerebbe toglierli semplicemente spazio sui media.

  8. Michele Silvi ha detto

    “ve l’avevamo detto” sarebbe bastato…

    • Michele Silvi ha detto in risposta a Michele Silvi

      Ed inizio a convincermi che chi parla di piano inclinato abbia ragione, vatti a fidare degli esseri umani…

  9. Leonardo ha detto

    Delirio totale.
    O meglio, le esatte estensioni di un pensiero, quello abortita, delirante in se stesso.
    Questo non è che la naturale evoluzione di quel pensiero.

    Come qualcuno più sopra ha fatto notare, il re è nudo.

    Questa è una preziosissima freccia da usare. L’ariete per sfondare dove l’ideologia costruisce muri. Ringraziamo dell’assist e portiamo a casa.

    • Ercole ha detto in risposta a Leonardo

      E’ un assist ingenuo perché loro stessi hanno poi dichiarato che volevano solo suscitare un dibattito, cioè non hanno inneggiato a cambiamenti normativi. Quindi non sono pericolosi e inoltre sono preziosissimi per noi. Più di così!

      • Luca S. ha detto in risposta a Ercole

        Reazione caratteristica delle persone povere di spirito. Pubblicare ragionamento e, dopo essere, nascondersi dietro la “provocazione”.

      • FM ha detto in risposta a Ercole

        Se un naziskin inneggia l’antisemitismo solo per suscitare un dibattito e inneggia a cambiamenti normativi vuol dire che pure è accettabile e non pericoloso?

        Io direi di no. Piuttosto è anzi una posizione ipocrita. Se hanno delle opinioni ed idee che loro ritengono corrette, vuol dire che, in qualche maniera, essi desiderano che la società si muova verso la accettazione di tali idee… quello è anche lo scopo del dibattito: dibattere la giustezza di tali affermazioni.

        In cha maniera Dawkins a Singer siano poi ‘preziosi’ non lo vedo.

        Una persona potrebbe suscitare un dibattito sull’idea che esistono razze superiori e razze inferiori e quindi la schiaviù è giustificata. Sarebbe questo un ‘contributo prezioso’?

        Da NOTARE poi la MEGAIPOCRISIA:

        Se Peter Singer dice che è lecito uccidere i neonati viene inneggiato da certi elementi

        Se un cattolico dice che il comportamento omosessuale ha un lato immorale allora subito scattano querele, processi, crocifissioni mediatiche etc..

        Questo mostra il lato schizzofrenico della società occidentale contemporanea.

  10. Luca S. ha detto

    L’aspetto più significativo è la leggerezza con cui gli autori espongono la propria posizione e il sorriso sereno che la accompagna.
    Detto questo, i cattolici dovrebbero iniziare a difendersi con tutti i mezzi legali esistenti.
    Per prima cosa, sarebbe opportuno aprire un dibattito pubblico asettico e approfondito, al quale dare ampia risonanza mediatica, sull’opportunità o meno di considerare dal punto di vista legale gli autori come delle “non persone” e quali conseguente comporterebbe questa qualificazione.

  11. Controinformato ha detto

    scaricati perfino dal (Stra)Fatto Quotidiano…
    questo sì che è un autogol!!!

  12. dome ha detto

    Dobbiamo avere pazienza, il mondo ormai vive una fase di illegalità.
    Le norme di civiltà (cristiane) sono ormai divenute parte di una tradizione laica mentre il Cristianesimo è ormai visto come il gatto nero.
    Per cui siamo arrivati in un punto di non ritorno.
    Quando io, scrivo (nell’altro post) che alcuni Cristiani sono esagitati (mi scuso con la redazione, perché effettivamente ho usato un termine offensivo e se è il caso mi scuso anche con Paolo Viti per le critiche fatte in buona fede) dico ciò perché il Sistema Occidentale è pieno di anime: cristiana, laicista, ecologista, indipendentista, marxista ecc…, soltanto un umanesimo come lo spirito cristiano (culturale e non confessionale) poteva far da collante.
    Oggi tutte queste anime sono considerate “evasive” non più contemporanee e quindi ogni anima o gruppo sociale s’incattivisce, non riesce più a esprimersi correttamente ed ecco che nascono i vari -ismi.
    L’armonia è essenziale.

    • dome ha detto in risposta a dome

      Io sento ancora l’anima della contestazione, che anni fa era in me.
      Per questo capisco i laicisti.
      Alla fine sono persone molto positive.

      • Maffo ha detto in risposta a dome

        Che tu sia un contestatore lo si vede quotidianamente dato che provochi solo litigi. In che senso sono “persone molto positive”?

        • dome ha detto in risposta a Maffo

          Be mi dispiace che la pensi così.
          Ti rispondo lo stesso, perché forse non sai che contestare è democratico e brutto solo quando diventa maleducazione.
          Comunque io credo siano persone che hanno una base interiore “piena”, in continuo movimento.

          • Luca S. ha detto in risposta a dome

            Hanno una base interiore come quella di qualsiasi dogmatico. Non è positivo, visto che questi tizi filosofeggiano sulla vita degli altri (gli indifesi). Va risposto pesantemente (anche se legalmente), ma così pesantemente che deve servire da monito per qualunque imbecille che venga dopo.

            • dome ha detto in risposta a Luca S.

              Se poni la questione così ti vengo pure incontro (sulla questione della filosofia).
              Però io penso all’energia spirituale che essi hanno, è un mare in tempesta, non so se mi capite?
              Solo Gesù ha realmente capito l’entità di queste persone.
              Dio ha dato loro dei doni meravigliosi, uno di questi è: la conversione.
              Un processo che ti brucia dentro, nessun cristiano dalla nascita può veramente capire cosa succede.
              E’ questa pura rivelazione che si fa carne in ogni momento.

  13. beciu ha detto

    Queste posizioni sono deliri puri.

    • Daniele Borri ha detto in risposta a beciu

      Tu sei favorevole all’aborto, giusto beciu?

      Perché le consideri deliri queste posizioni? Non credi che siano coerenti?

      • beciu ha detto in risposta a Daniele Borri

        Favorevole all’aborto è relativamente “troppo spinta”, diciamo che sono “pro-choice con riserva”.
        Io non so se siano coerenti e non so a cosa debbano essere coerenti, io penso che siano deliri perchè pongo un limite all’aborto.. e quel mio limite è stato abbondantemente superato (direi ci hanno vomitato sopra) da questi pensieri aberranti.
        Io tollero l’aborto in due casi e mezzo:
        – rischio quasi certo di vita della madre
        – nel periodo di tempo in cui il materiale organico che diventerà feto non ha ancora “sensazioni” (qualunque sia questo range, nel caso ci fosse da restringere i famosi tre mesi sarei d’accordo)
        – in caso di gravi malformazioni del feto che provocherebbero una morte straziante nel giro di breve (ma su questa casistica nutro forti dubbi)

        • Gab ha detto in risposta a beciu

          Il legame tra madre e feto lo si stabilisce già al momento del concepimento, perfino prima dell’impianto grazie al cosiddetto “riconoscimento materno di gravidanza”.

          Tutti noi eravamo dei concepiti. L’aborto è omicidio puro e semplice. La vita non può essere nelle mani di nessuno. Se questo non lo si capisce la violenza sarà sempre lecita in un modo o nell’altro. Il concepito non è “materiale organico” ma è gia persona in via di sviluppo, così come il bambino che cresce e diventa adulto.

          La natura nei casi più aberranti ci pensa da sé. La gravidanza si interrompe molto spesso spontaneamente. Ciò che è intollerabile è il semplice pensare la possibilità di uccidere qualcuno. Mi viene davvero la nausea.

          • beciu ha detto in risposta a Gab

            La prima cellula non è una persona… lo diventerà, ma ancora non lo è.
            Analogamente non considero un piccolo insieme di cellule senza sistema nervoso “una persona”.

            • beciu ha detto in risposta a beciu

              Comunque ovviamente non è questo il punto.
              Sulla questione specifica siamo d’accordo.

            • Michele Silvi ha detto in risposta a beciu

              Io non me la senitrei di accettare che qualcosa che non so cosa sia nell’istante preciso venga ucciso, se so che in futuro sarà un bambino. Certo, poi per gli altri casi sono d’accordo con te…

              • beciu ha detto in risposta a Michele Silvi

                Lo sappiamo cosa è: all’inizio è una cellula, poi molte, poi succede questo e quest’altro.
                Almeno, lo sanno cosa succede… io in verità non ho una percerzione precisa del processo 🙂
                So che ad un certo punto si forma il sistema nervoso: questa è la discriminante (per me)

            • enrico ha detto in risposta a beciu

              @ beciu

              Una persona è
              “un essere dotato di coscienza di sé e in possesso di una propria identità”
              Su questa definizione gli autori citati nell’articolo giustificano l’infanticidio.
              E’ l’approdo logico di qualunque forma razionalista di approvazione dell’aborto.

              Secondo questa definizione nè quel “materiale organico”, nè l’embrione (che è sempre materiale organico), nè il feto (idem) nè il neonato (idem) sono persona.
              Come avevo già scritto in precedenti interventi.

              Fin dal concepimento è essere umano in quanto non vi sono altri interventi esterni che segnino una discontinuità.
              Dunque l’aborto è togliere la vita ad un essere umano.
              Ergo un omicidio.

              • beciu ha detto in risposta a enrico

                Ma io non mi baso su quella definizione.
                Per me la soglia sta nel sistema nervoso, è da quel punto che si inizia a provare sensazioni, è da quel punto che si cessa di essere “insieme di cellule” e si è qualcosa di + (in questo caso persona).

                • enrico ha detto in risposta a beciu

                  @ beciu

                  Il suo ragionamento ha dei problemi logici.
                  Innanzitutto la sua definizione di persona è personale e non è la definizione di persona.
                  Poi posto questa come discriminante l’ostacolo sarebbe facilmente agirabile attraverso una anestesia che inibisca una risposta nervosa, e non solo per un embrione o un feto, chiaramente.
                  Del resto tale sensazione non può essere eleborata come propria in quanto l’embrione, come del resto il neonato, non ha coscienza di se, scientificamente parlando, almeno secondo le posizioni attuali.
                  Al di là di queste considerazioni che dovrebbero farle comprendere che la sua posizione è personale e dunque nè oggettiva nè logicamente inattaccabile, il punto fondamentale è che fin dal concepimento lo sviluppo porta naturalmente alla formazione del sistema nervoso e nel neonato alla coscienza di se.
                  Il concepito è un embrione di uomo, non un gatto un topo o una cosa.
                  Dunque annichilirlo equivale a stabilire il proprio diritto personale a distruggere una vita umana.
                  La mia critica si muove soprattutto verso le associazioni e coloro che vogliono giustificare tali comportamenti piuttosto che verso le persone che si trovano direttamente coinvolte nella situazione e che vivono in prima persona le difficolta che tali scelte comportano.

                  • beciu ha detto in risposta a enrico

                    Sì, la definizione è personale, come lo è la mia posizione, mai detto il contrario.
                    Potrei anche sbagliare sulla definizione, ma non è importante.
                    Io sottolineo che c’è differenza tra un essere umano sviluppato e uno zigote.
                    Quindi devo mettere una soglia: quando un grumo di cellule diventa essere umano ? Per me quando si forma un sistema nervoso centrale.
                    Voi invece sostenete che una cellula è già un essere umano: d’accordo, è la vostra posizione.

                • lorenzo ha detto in risposta a beciu

                  Questo tuo ragionamento ha un punto debole: anche gli animali hanno un sistema nervoso!

                  • beciu ha detto in risposta a lorenzo

                    Quindi ?
                    La mia posizione differenzia un essere umano da un insieme di cellule che diventerà un essere umano.
                    Quello per me è il mio “magic moment”, posizione personale.

                    • beciu ha detto in risposta a beciu

                      “Quello” è quando compare il sistema nervoso

                    • lorenzo ha detto in risposta a beciu

                      L’essere umano è tale per il DNA o per il sistema nervoso?

                    • beciu ha detto in risposta a beciu

                      Tramite DNA (e immagino cmq altre cose) da una cellula si passa ad un essere umano.
                      Cellula->…..->essere umano.
                      Su quello che c’è in quei puntini e come dobbiamo comportarsi è doveroso, per me, discutere.

                    • lorenzo ha detto in risposta a beciu

                      L’appartenenza al genere omo sapiens sapiens è determinata dal DNA che, per ogni persona, è unico ed irripetibile.
                      Il DNA, che ci caratterizza come persone umane e ci differenzia gli uni dagli altri, rimane sempre lo stesso dall’inizio alla fine della nostra vita.

                    • beciu ha detto in risposta a beciu

                      Ok, il DNA è quello.
                      Continuo a sostenere che una cellula non è un essere umano: lo diventerà, ma lo zigote rimane una cellula.

                    • Kosmo ha detto in risposta a beciu

                      @beciu:
                      curiosità: secondo te, lo zigote, all’interno del nucleo, che DNA ha? Quello di un elefante, quello di una zebra, quello di una pulce o quello di un uomo?

                    • lorenzo ha detto in risposta a beciu

                      @beciu
                      Se lo zigote rimanesse tale, avremmo l’essere umano?

  14. a-ateo ha detto

    che Singer meriti disprezzo lo dimostra anche il fatto -ma poteva essere il contrario?- che Uaar lo mette nell’elenco dei 606 Santi Atei…
    Quanta melma in quell’elenco….
    Mi colpisce il fatto che questo signore dica che la non consapevolezza o la non coscienza bastano a togliere il diritto alla vita a un essere umano….
    Quanti adulti “umani” mancano di con-sapevolezza e co-scienza….
    Sicuramente Singer è fra questi…
    La differenza fra lo stesso Singer e Mengele?
    Mengele faceva Eugenetica per lo Stato, Singer per i genitori con idee naziste, come dire? Singer è per un nazismo dal basso….

  15. Christianity ha detto

    Della serie: “a volte ritornano”

  16. francesco ha detto

    Fuga di cervelli o cervelli in fuga?

    Sul muro del bagno del mio liceo classico campeggiava la scritta: “La filosofia è quella cosa con la quale o senza la quale si rimane tale e quale” ebbene…, niente di più falso! L’articolo sull’eliminazione dei neonati di due “studiosi” Alberto Giubilini ( o Giùibambini dalla rupe) e Francesca Minerva (o Chiminnervaloelimino) dimostra quanto la filosofia può essere pericolosa, soprattutto per i bambini, in particolare se con qualche imperfezione.
    Mi rivolgo ai genitori: oltre alle solite raccomandazioni impartite ai vostri figli, dovete aggiungere anche quella di non accettare caramelle dai filosofi (usano in genere quelle al gusto di cicuta extastrong).
    Francamente davanti a tesi così assurde e per fortuna non ancora maggioritarie non saprei come iniziare la confutazione: si potrebbero usare frasi tipo “certi filosofi andrebbero eliminati da piccoli” (ma sarebbe scendere al loro stesso sotterraneo livello…), o ancora “riscrivete l’articolo sostituendo le parole “neonati” e “bambini” con”Alberto” e “Francesca”, etc.
    Risponderò invece con qualche verso:

    L’Albertino e la Francesca, l’hanno scritta proprio grossa,
    voglion prendere i bambini e buttarli in una fossa;
    i disabili, i malati, quelli che saranno un peso
    ma anche i sani e i “fortunati”, se non ricchi come Creso.
    Perché, affermano i sapienti, il neonato è non – persona
    non progetta, non ha i denti, mangia, beve e non ragiona.
    Certo qui nessuno nega quanto costi un bel bambino
    gli omogeneizzati Plasmon, ogni cambio un pannolino,
    ma filosofi- scienziati, lo diceva anche Platone,
    lo sbocciare di una vita, vale assai più di un milione!
    Un consiglio ve lo diamo : non vi piacciano i bambini?
    occupatevi di fiori, di canguri o di pinguini,
    ma lasciateci far crescer con amore i nostri figli,
    che nel prato della vita sono tutti come gigli.

    francescogiovannelli@gmail.com

  17. FM ha detto

    Questo è chiaramente il frutto del relativismo morale.

    Questa è diciamo la prova che persone come Flores D’Arcais NON hanno ragione e quindi non può davvero esistere una morale atea e senza Dio. Anzi forse questo indica chiaramente che l’ateismo è la morte della morale e l’unica moralità atea è uno zombi post-cristiano.

    Lo stesso Peter Singer infatti accusa questo: ovvero che la morale convenzionale, come il non dover uccidere dei neonati, è solamente il frutto dell’influsso giudeo-crisitnao (che secondo Singer però va eliminato così si possono salvare i maiali ed uccidere i neonati…)

    Importante da notare che Peter Singer è consistente nel suo pensiero, e qesto è molto importante: dato che per lui non eiste una ‘morale assoluta’, che può esistere solo se Dio esiste, allora costruisce una morale basata solo su principi utilitaristi e materialisti, che sono i principi dogmatici dell’ateismo.

    Alla fine non esistono all’ora più ‘persone’, ma solo ‘esseri utili’ e ‘esseri inutili’.

    Il punto è che la discriminazione di utilità e soprattutto di chi va ritenuto utile o meno diventa facilmente una cosa completamente arbitraria.

    Si torna indietro quindi alla Germania del nazismo, dove gli Ebrei erano considerati ‘non-persone’, o addirittura si torna ancora più indietro, ovvero a centinaia di anni prima di Cristo, dove la selezione tra umani degni di essere chiamati ‘persona’ e umani non degni (es. gli schaivi) era pure arbitraria, basata ad esempio su selezioni raziali.

    Insomma la ‘morale atea’ è un gravoso regresso dei progressi sociali ed etici non solo quelli portati dal Cristianesimo, ma anche quelli avanzati negli ultimi secoli in clima umanista e illuminista.

    Sola cosa incosistente nel pensiero di Singer è la sua difesa degli animali che stona chiaramente con questo profilo utilitarista e relativista.

    • FM ha detto in risposta a FM

      PS: questa cosa comunque non è certo nuova. Sono anni che Peter Singer espone l’idea che l’infanticidio (e non solo quello) non è intrisecamente immorale.

  18. a-ateo ha detto

    La visione utilitaristica di Singer è da servo dei padroni del mercato.
    La morale asservita all’utilità…
    Ma non era Kant che equiparava la morale al cielo stellato?

  19. a-ateo ha detto

    Uaar presenta così l’argomento:
    “Ricercatori italiani sostengono la liceità dell’”aborto post natale”

    Due ricercatori italiani, Alberto Giubilini e Francesca Minerva”….
    Ma se aborto è l’interruzione prematura di una gravidanza, come si può parlare di “aborto post natale”?
    Ma chi scrive di “aborto post natale” quanti spinelli si fa prima di scrivere, giusto per aggrovigliarsi il cervello in modo tanto contorto…?
    Questi non solo non credono in Dio, ma neanche ai rudimenti essenziali della lingua italiana!

  20. Vincenzo ha detto

    Questi due”ricercatori” sono proprio due imbecilli (oltre che perversi). Infatti non si rendono conto che con questa loro “ingenua e onesta” dichiarazione del loro pensiero fanno proprio il giuoco di coloro che (e per fortuna sono molti) difendono la vita ? è un autogoal tipo di quello fatto recentemente sul caso dell'”aborto di stato obbligatorio” dal nostro geometra teologo pg odifreddi.

    • a-ateo ha detto in risposta a Vincenzo

      @vincenzo,
      commenti negativi anche in siti atei…per esempio, qualcuno ivi sostiene: “Secondo me una sparata del genere è da deficienti perchè va contro le cause contro cui si è lottato: cose del genere galvanizzano troppo i “pro-life” e se disgraziatamente la notizia si diffondesse al grande pubblico tramite tg e amenità del genere con le incomprensioni che ne seguono si rischia di ritrovarci di fronte a un nuovo referendum sull’ aborto.”
      Beh! credo proprio che questa notizia vada diffusa in tutti i modi possibili…

  21. dome ha detto

    X non è Y. M è una variabile, X e Y sono due costanti.
    Se Y appartiene ad M, X, tale che X appartiene M.

    Ma se M non è X, quindi X non è M, quindi non può appartenere.
    Tale Y non è M.

    Quindi deduco che M non appartiene ad X o Y, ma è solo utente, in cui può o meno appartenere ad un Ente.
    Il male o il bene non è creato dall’Uomo, ma orbita intorno ad esso.
    E’ logico?

  22. a-ateo ha detto

    pare che la consulta bioetica di cui parliamo abbia portato in porto l’operazione di Eluana Englaro, risulta quindi ateisticamente affidabile…

  23. daniele M ha detto

    Non ho parole per quello che ho appena letto. Mia moglie sta aspettando il nostro secondo figlio/a e quindi sono particolarmente sensibile al tema, vorrei solo dire che la deriva laicista ci sta riportando pian pian ad una situazione morale,etica e valoriale antecedente al cristianesimo. Stiamo tornando pagani, tra un po’ erigeremo altari nei boschi e venereremo animali, alberi, rocce, grazie agli invertebrati “ambientalisti” di professione. Aveva ragione Chesterton quando scriveva: verrano giorni in cui bisognera’ affilare le lame per affermare la verita’ che un filo d’erba e’ verde….

  24. Luigi Pavone ha detto

    E il paper più scemo che abbia letto in vita mia. 😀

    • Nofex ha detto in risposta a Luigi Pavone

      Non ti pare essere semplicemente coerente per chi è a favore dell’aborto? E per quali motivi è scemo? Sarebbe bello affrontare il discorso…

      • Luigi Pavone ha detto in risposta a Nofex

        E’ coerente a seconda di quali argomenti si presentano a favore dell’aborto. E’ scemo perché pieno di contraddizioni. Vedi Nofex, i ricercatori hanno bisogno di pubblicazioni per fare carriera, meglio se tali pubblicazioni riescono a ottenere visibilità per le conclusioni particolarmente sorprendenti a cui pervengono e per le citazioni che ottengono in altri lavori. Stai certo che non pochi studiosi se ne occuperanno e citeranno quel lavoro nei propri lavori.

    • dome ha detto in risposta a Luigi Pavone

      Ciao Pavone, senti veniamoci incontro.
      Tu non molto tempo fa proponevi un dibattito pubblico.
      Io sono d’accordo.
      Però ti voglio far notare, che oggi il laicismo pone delle tesi soggettive.
      Non ci potrà mai essere un confronto oggettivo e serio.

  25. Pippo ha detto

    Stiamo vivendo le inesorabili conseguenze dell’iter filosofico propugnato dall’olimpo culturale ove albergano sovrani “Intellettuali” del genere.
    Se proseguirà l’andazzo corrente, l’indice di natalità per ogni donna appartenente alla super intelligente e moderna civiltà occidentale attualmente di 1,4 dovrebbe renderci consapevoli che la sua generazione attuale è numericamente il 70% di quella che l’ha preceduta, della quale la prossima arriverà a malapena al 50%.
    Traduzione: la civiltà orgogliosa, moderna, progressista,laica di elevatissimo livello culturale e etico, e chi piu ne ha piu ne metta, alla quale ci onoriamo di appartenere ha un piccolo ma piccolissimo difetto: è incapace di sopravvivere a se stessa.
    Pippo il vecchio.

  26. Andrea ha detto

    “Gli invalidi sono vegetali, non si devono uccidere gli animali per nessun motivo, l’aborto non è nulla di che” ed ora pure l’infanticidio.

    A quando tireranno fuori la storiella di Ebrei e comunisti che complottano insieme contro la “pura razza Germanica” 😐 😐 ?

  27. @Beciu e altri
    Non comprendo perché non vi rendiate conto che il vostro ragionamento è logicamente identico a quello di Singer. Non importa quale sia il LIMITE con il quale si definisce l’appartenenza alla classe “persona” (sia esso la formazione compiuta del sistema nervoso o la coscienza piena di ciò che si è), il problema è proprio costituito dal confondere la “logica delle classi” con la realtà. Infatti nella logica delle classi l’esistenza, cioè l’essere questo o quello (cane o uomo), corrisponde alla semplice appartenenza ad una classe, la quale, a sua volta, non consiste in altro che nel “possedere” le caratteristiche che definiscono, appunto, l’appartenenza a quella data classe. Il che corrisponde AD UNA PURA ASTRAZIONE LOGICA, poiché elimina totalmente il DIVENIRE, che invece è caratteristica tra le più fondamentali della realtà extra-mentale. Proprio perché SI DIVIENE uomini, in un qualche modo (non compiuto) lo si è già dall’inizio, altrimenti non lo si potrebbe mai diventare compiutamente.

    Si tratta della nozione di non-essere come potenzialità, cioè come intermedio tra l’assoluto non-essere qualcosa e l’essere qualcosa, che fu concettualizzato già da Platone (contro Parmenide) e poi sviluppato compiutamente da Aristotele con la definizione del divenire come PASSAGGIO DALLA POTENZA (ad essere qualcosa) ALL’ATTO (cioè alla pienezza dell’essere diventato compiutamente quel qualcosa che si poteva diventare). Nessuno nasce “imparato”, perché per conoscere qualunque scienza bisogna impararla (e questo apprendimento consiste, appunto, in un processo), così come non si nasce compiutamente uomini, perché nessuno nega le differenze qualitative tra un feto, un bambino o un uomo di 20 anni.

    Il punto della questione è però che chi è diventato un uomo compiuto, lo è diventato perché fin dal minimo suo inizio poteva diventarlo (e dunque perché era già uomo), al contrario di un appartenente ad un’altra specie, che non potrà mai diventare uomo. Questo significa che l’appartenenza al genere umano, e dunque anche la “personalità”, valgono sin dal primo momento, perché sono dovute all’INSIEME DI CAUSE che determinano la potenzialità al massimo sviluppo di quella particolare specie (nel nostro caso la specie umana) e che, come si è detto, non ci sarebbe mai se le cause fossero diverse (se fossero ad esempio le cause che portano alla generazione di un cane).

    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

      Ridurre la considerazione della realtà ad una pura predicazione di classe, equivale a tradire la realtà concreta e trasformare la vita, e il diritto alla vita, in una gara di “efficienza”, che corrisponde a puro razzismo. Come dire: solo il massimo acquisisce il diritto pieno alla vita e dunque tutti i livelli inferiori al massimo, sono esseri umani “inferiori”, aventi proporzionalmente meno diritto alla vita (= uccidere un uomo dal quoziente intellettivo basso, sarebbe molto meno grave rispetto ad avere ucciso un Leonardo da Vinci)…. E via così con assurdità di questo tipo.

    • Luigi Pavone ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

      Non ti facevo così hegeliano (frecciatina) 🙂

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Luigi Pavone

        Eh, no! Divenire aristotelico non dialettico-triadico!

        • Luigi Pavone ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

          Non ti nascondo che mi è venuta voglia di scriverci su qualcosa dopo averlo letto, ma io non sono un filosofo morale. Dopo averlo letto mi è venuta in mente una considerazione analoga a quella tua, però più centrata sulla vaghezza (in senso logico) delle condizioni di appartenenza alla classe persona, invece che sul divenire. Il tuo discorso sembrerebbe implicare che i diritti siano emergenti da proprietà modali, a me pare che questo discorso sia suscettibile di possibili controesempi. Forse è possibile negare i risultati di quel paper mantenendo comunque una prospettiva in cui i diritti sopravvengono solo sulle proprietà attuali (non modali). Insomma, perché non ci scriviamo su qualcosa a quattro mani, ma con molta calma?

          • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Luigi Pavone

            Ti stai riferendo al mio articolo “Il senso della vita e la vita senza senso dell’ateo”? In realtà negli ultimi anni, anche se non con tutto l’impegno che avrei voluto profondervi, ho approfondito alquanto il discorso e, appena riesco, dovrei pubblicare un volume sulla questione.

            • Luigi Pavone ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

              Ma no, mi riferisco sempre al paper in questione “After-birth abortion: why should the baby live?”. Mi riferisco anche alla possibilità di scrivere a quattro mani un paper professionale in lingua inglese (o in italiano e poi lo facciamo tradurre) critico al riguardo, dal momento che siamo entrambi d’accordo sul fatto che l’articolo non funziona. Sarebbe una sfida molto interessante per entrambi, credo. La cosa sarebbe delicata ma non impossibile. Non so come possa funzionare il tuo discorso sul divenire, per due ragioni: 1) non saprei esattamente come formalizzarlo; 2) sembra implicare che i diritti sopravvengano su proprietà modali, il che è antipatico, perché per evitare controesempi vari sei poi costretto a introdurre distinzioni ad hoc che in generale diminuiscono la portata degli argomenti e sono difficili da far digerire. Ma, ti ripeto, tutto questo è vagliabile. Io trovo molto promettente sfruttare le teorie della vaghezza, che, attenzione, non sono necessariamente ontologiche.

              Non credo che da solo mi impegnerei a scrivere qualcosa, perché non sono un filosofo morale, ma tu sì.

    • beciu ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

      Personalmente conta cosa si è e non cosa diventeremo, acquisisco il diritto di… non appena succede ciò… e non subito perchè in potenza sono….

      • Luigi Pavone ha detto in risposta a beciu

        Il discorso di A-Theos sembra appunto legittimare la derivazione dei diritti da proprietà modali (o potenziali) e offre il fianco a questo tipo di obiezioni, come scrivevo. Il fatto che un quindicenne è potenzialmente un maggiorenne legittima il riconoscimento del diritto al voto del quindicenne?

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a beciu

        Quanto sto dicendo è che “essere in potenza” qualcosa non equivale a non-essere simpliciter quel qualcosa e dunque avere la possibilità di divenire pienamente uomo, grazie al concorso di cause ontologiche che dal primo istante della tua vita ti immettono nella specie umana (e non in un altra), significa essere già un essere umano, seppur ad uno stadio precocissimo del proprio sviluppo verso la pienezza della propria specie.

        E la dignità umana dipende solo da questo e non dal fatto di trovarsi in un momento più o meno sviluppato del proprio percorso, altrimenti, come giustamente è stato fatto notare, nascono tutti gli assurdi di situazioni in cui anche un solo momentaneo affievolimento della propria “massima efficienza di prestazione”, corrisponde ad una perdita proporzionale di umanità e dunque dei diritti propri dell’uomo (come quello alla vita). Uno che dorme è meno uomo di uno sveglio, oppure uno che perde momentaneamente conoscenza, oppure uno che va temporaneamente in coma, ecc.

        Qui si basa realmente l’antropologia sul mito del più forte, del più efficiente; cose veramente assurde. Con la stessa logica si potrebbe persino arrivare a dire che chi non capisce queste cose elementarissime è evidentemente poco intelligente e dunque meritevole di non minacciare il resto dell’umanità, mettendola in pericolo con i suoi vaniloqui…

        • Luigi Pavone ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

          Alessandro, anche questa tua idea del “mito del più forte” è interessante, si tratta di farla uscire da una dimensione polemica, io parlerei piuttosto di “fioritura” dell’essere umano.

        • Luigi Pavone ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

          I diritti come sopravvenienti sulle proprietà modali è un discorso “pericoloso” per la “pericolosità” delle nozioni modali. Insomma, meglio farne a meno se ci sono altre strade percorribili.

          • lorenzo ha detto in risposta a Luigi Pavone

            La legge 194, per “tagliare la testa al toro”, recita all’artcolo 1 : “Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e TUTELA LA VITA UMANA DAL SUO INIZIO…”
            E’ indubbio che l’inizio di una nuova vita umana si ha quando si forma un nuovo DNA: tutto il resto è fumo negli occhi creato ad arte per confondere la verità.

          • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Luigi Pavone

            Spiegati meglio. Perché le logiche modali sono un problema? Quali altre strade? Come puoi tentare di adeguarti al fenomeno linguistico morale, e per suo mezzo al fenomeno morale reale (extramentale), senza indagare i “modi” in cui un enunciato etico può essere vero/falso (o se lo possa essere o meno)?

            Ovviamente mi piacerebbe che mi rispondessi nel merito, che riguarda in primis l’ontologia, l’antropologia e poi la logica.

  28. Alèudin ha detto

    ma poi, un uomo di 20anni analfabeta quanto è persona rispetto ad uno di 40 plurilaureato in medicina, filosofia e lettere?

    Diranno che il 20enne si può sopprimere tranquillamente.

    Oppure, un uomo rimasto solo, senza parenti nè amici, nessuno lo conosce, è una persona?

    Diranno che si può sopprimere.

    Ma uno mentre dorme è persona?

    Diranno che si può sopprimere.

    Situazioni assurde per dire che con l’assurdo si può arrivare ovunque.

  29. mariella Azzarello ha detto

    certo bisogna contrastare, e con ogni mezzo,il rifiorire di queste teorie tristemente famose che ci ricordano di anni più bui del secolo scorso, ma direi che questi “ricercatori” siano anche da considerare dei poveretti se non riescono ad amare i bambini che sono il futuro del mondo.<preghiamo per le loro anime e raccomandiamoli a Dio nelle nostre preghiere. Non so che altro pensare, oltre che il loro cervello è andato fuori, se la ricerca ha partorito questa squallida teoria di morte.

  30. Agnostico ha detto

    La ricerca dei due studiosi di filosofia è molto utile ma non per il contenuto in sé ma per le reazioni che ha suscitato che smentiscono una famosa “leggenda metropolitana”: quella del “piano inclinato”. 
    Infatti – come avete fatto notare – anche “Il Fatto Quotidiano” (che non mi sembra vicinissimo alle posizioni della Chiesa) ha criticato la ricerca mettendo in luce alcune debolezze (la capacità giuridica si acquista con la nascita e quindi è da folli affermare che un neonato non una persona). 
    Ed anche nel blog di Uaar i commenti sono stati tutti critici: strano che nessuno lo abbia notato. 
    Insomma auguro ad i due giovani ricercatori ogni fortuna ma la loro ricerca non è stata “adottata” dal mondo laico che invece ne ha criticato tutto l’impianto. La migliore risposta a chi parla genericamente di “militanti laicisti”, di “piano inclinato”, etc.

    • Michele Santambrogio ha detto in risposta a Agnostico

      In realtà ti sbagli. Proprio l’esistenza di due ricercatori laicisti che arrivano a questa teoria è parte del piano inclinato iniziato dalla liberalizzazione dell’aborto. Loro sono la pallina che sta scivolando sempre più giù…ieri c’era solo il laicista Singer, oggi ci sono anche loro due. E siamo a tre. Domani si aggregheranno altri laicisti e fra un anno (i tempi sono metaforici) il Fatto Quotidiano cambia idea.

      E’ proprio la conferma del progredire della pallina sul piano inclinato. La morale relativa del laico si sta lentamente modificando arrivando ad accettare le cose più orripilanti. I due ricercatori sono proprio esponenti di un Consulta che intende accelerare la modifica dei valori morali.

      • Agnostico ha detto in risposta a Michele Santambrogio

        A me sembra solo la ricerca di due studiosi di filosofia e nient’altro. Non so come si faccia a considerare la ricerca accademica di due studiosi come un “manifesto del laicismo”. 
        Non sono un profeta per sapere che altri studiosi si troveranno d’accordo con questa ricerca (compreso “Il Fatto Quotidiano”). Per ora vedo solo che anche dal mondo laico (ed ateo) c’è stata una ferma condanna e critica. Quando (e se) altre persone concorderanno che l’infanticidio sia morale allora se ne riparlerà. 
        Alla fine ciascuno è libero di esprimere la propria opinione (anche non condivisibile): poi bisogna vedere se queste idee restano “lettera morta” o se sono condivise ed applicate. Non mi sembra che sia questo il caso.
        Se applicassi lo stesso procedimento di estendere il pensiero personale ad una intera “categoria” allora – leggendo alcuni deliranti articoli di blog cattolici – avrei dovuto pensare che il mondo cattolico era contrario al funerale di Dalla. 
        Insomma sarebbe anche bene che studi puramente filosofici non uscissero fuori dalla discussione accademica.
        Insomma questo piano sarà anche inclinato ma mi sembra che questa pallina non stia scendendo. Poi se tu hai la “palla di vetro” per osservare il futuro mi arrendo.

        Ps: leggendo di “Consulta di Bioetica” credevo fosse qualche Ente statale. Poi mi sono reso conto che è solo una Onlus di studiosi del settore. Inoltre non mi sembra che i due ricercatori abbiano pubblicato la ricerca sul giornale dell’associazione o in quanto loro membri. 

        • Michele Santambrogio ha detto in risposta a Agnostico

          Beh, l’appartenenza ideologia è ben chiara essendo due responsabili della Bioetica Laica italiana.

          Il problema è che il piano inclinato sono proprio loro: ieri c’era solo Singer, poi il piano si è inclinato e sono apparsi Harris e altri filosofi. Poi si è ancora più inclinato e sono comparsi due ricercatori italiani. Fanno parte del piano. Anche ieri il mondo laico non approvava l’aborto, oggi invece lo approva. Una morale relativa approva sempre quel che dice il potere, cioè la maggioranza.

          Dimentichi che questi due non sono schegge impazzite, ma responsabili dell’associazione di laicisti impegnati in bioetica e con Beppino Englaro come presidente onorario. Sono proprio la “voce bioetica” dei laicisti, come “Scienza e Vita” o la “Pontificia accademia” sono quelle dei cattolici.

          Insomma sarebbe anche bene che studi puramente filosofici non uscissero fuori dalla discussione accademica.
          Insomma questo piano sarà anche inclinato ma mi sembra che questa pallina non stia scendendo. Poi se tu hai la “palla di vetro” per osservare il futuro mi arrendo.

          • Agnostico ha detto in risposta a Michele Santambrogio

            “Una rondine non fa primavera”: mi sembra proprio che parliamo di voci isolate e la stragrande maggioranza del mondo laico critica la ricerca: considera che persino i Radicali hanno criticato questo studio. 
            Per te ieri il mondo laico non approvava l’aborto. Non ho elementi per replicare ma forse non lo approvava “l’altro ieri” visto che l’aborto è legge da più di 30 anni. 

            • Michele Santambrogio ha detto in risposta a Agnostico

              Sai che lo dicevano anche quando i primi hanno parlato di eugenetica? Lo dicevano anche in Olanda quando qualcuno parlava di eutanasia. Lo dicono anche oggi quando si parla di infanticidio.

    • Hugo ha detto in risposta a Agnostico

      Caro Agnostico la ricerca è molto utile proprio per i contenuti perché mette in crisi gli abortisti. Non stimo particolarmente Buttiglione, ma da filosofo ha scritto un articolo molto interessante che riassume la questione: http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/vitaumanasacrapertutti.aspx

      Cosa gli risponderesti tu?

      • Agnostico ha detto in risposta a Hugo

        Francamente non mi pare proprio che questa ricerca metta in crisi il diritto all’aborto: l’infanticidio non è la continuazione dell’aborto ma è la contrapposizione dell’aborto.
        Riguardo Buttiglione, se scrive da filosofo, la discussione filosofica non mi interessa molto (alla fine si può affermare tutto ed il suo contrario) e non sono al suo livello ed a quello dei due studiosi. 
        Se parla da legislatore (quale è) forse Buttiglione (ed i nostri ricercatori) dimenticano che la vita di un uomo – per il diritto – è scandita da “tappe” fisse (nascita, 14 anni, 16, 18, 21, 25, 50, morte). 

        • Michele Santambrogio ha detto in risposta a Agnostico

          Anche la scienza afferma tutto e il contrario di tutto. Per ogni questione ti so trovare n studi che affermano l’opposto. Quindi non liquiderei via la filosofia così arrogantemente.

          Nessuno ha parlato di “continuazione”, ma gli argomenti sono coerenti: non c’è nessuna differenza tra feto di 8 mesi e 29 giorni e il neonato, però il primo lo si può uccidere e l’altro no. Loro hanno detto: beh, allora uccidiamo anche i neonati. L’accenno alla legislazione mi sembra fuori luogo.

          • Agnostico ha detto in risposta a Michele Santambrogio

            Non liquido la filosofia ma semplicemente non è il mio campo preferito quindi “rifiuto la sfida”. 
            Piaccia o no l’accenno alla legislazione è necessario. 
            Se non c’è differenza tra il feto di 8 mesi e 29 giorni e il neonato, non c’è differenza neanche tra 18 anni meno un giorno e 18 anni più un giorno: però per la legge quel giorno di differenza fa la differenza. 

            • Michele Santambrogio ha detto in risposta a Agnostico

              Ma qui stiamo parlando di attribuire lo status di persona e non certo di ammettere che il soggetto possa guidare. Sei fuori luogo perché paragoni due situazioni imparagonabili.

      • Agnostico ha detto in risposta a Salvatore

        In che cosa mi avrebbe corretto l’on. Roccella? Non mi sembra abbia sostenuto che questa ricerca abbia avuto consensi nel mondo laico. 
        Lei sostiene solamente che se “se ne parla, qualcuno lo condivide”. Ma chi è questo “qualcuno”? Lei non lo specifica e non mi sembra di aver letto un solo commento favorevole all’impianto della ricerca. 
        Lei sostiene che “il dibattito accademico prepara quello pubblico e crea i presupposti per un eventuale intervento legislativo”. Per quale motivo invece una discussione accademica non può restare in quei confini? Inoltre quando questa ricerca è entrata nel dibattito pubblico (essendo uscita sui media) è stata criticata (anche eccessivamente viste alcune minacce ricevute) a destra e manca. 
        Insomma quella della Roccella è solo una ipotesi riguardante il
        futuro (che non condivido) mentre i fatti sul presente descrivono un’altra realtà: c’è una bella differenza.

        • Michele Santambrogio ha detto in risposta a Agnostico

          “Per quale motivo invece una discussione accademica non può restare in quei confini?”
          Lo dimostra proprio il fatto che io e te, che non siamo due accademici, ne stiamo parlando su un blog.

          • Agnostico ha detto in risposta a Michele Santambrogio

            Vero. Io e te ne parliamo e – sebbene da diversi punti di vista – entrambi condanniamo e critichiamo l’infanticidio. 
            Ma ne parliamo perché la ricerca è stata ripresa dai media. Se lo studio fosse rimasto nell’ambito accademico (come di sicuro avviene per altri studi) neanche ce ne saremmo accorti (almeno io).

            • Michele Santambrogio ha detto in risposta a Agnostico

              E quindi ha ragione la Roccella, non si è fermato al dibattito accademico ma ha raggiunto i media e condiziona la società, mettendo i presupposti per un eventuale intervento legislativo.

    • Azaria ha detto in risposta a Agnostico

      Caro agnostico, questo link:

      http://www.ilpost.it/2012/02/29/infanticidio-aborto/

      conferma proprio la teoria del piano inclinato…

      Questo qui dell’articolo difende i due “ricercatori” perche` l’idea non e` loro, loro al applicano solo tale principio al “benessere della donna e della famiglia”. Come dire che Hitler non e` colpevole perche` ha usato il principio di genocidio (gia` presente nella storia) al benessere del popolo tedesco…

      Il piano inclinato sta proprio nel fatto che qualcuno gia` non e` tanto propenso a prendere le distanze da questi genocidi.

      Per quanto mi riguarda, e` da condannare anche chiunque non condanni a sua volta apertamente direttamente (e senza se) tali presunti scenziati/filosofi che siano.

      • Agnostico ha detto in risposta a Azaria

        Credo che tu ti stia riferendo all’intervento del direttore del “Journal of Medical Ethics” Julian Savulescu.
        A me sembra solamente che stia difendendo il diritto alla pubblicazione: è diverso. 
        Infatti lo stesso Savulescu afferma: “Naturalmente, molti diranno che su queste basi l’aborto dovrebbe essere proibito di nuovo. È una posizione che può essere sostenuta e il Journal ospiterebbe un articolo che la esponesse efficacemente, in modo originale e riguardo a questioni di interesse pubblico e medico”. 
        A me sembra invece che le condanne ci siano state. 

  31. filippo ha detto

    Ho letto l’articolo, ed è da manicomio criminale. Mi ha colpito la freddezza con la quale viene spiegata l’accettabilità di una pratica che andrebbe non solo contro ogni morale ma anche contro qualsiasi nostro istinto primario. Non posso immaginare come, vedendo un neonato, possa venire in mente di ucciderlo.

    L’articolo dice in sostanza che il diritto alla vita di chi non ha capacità di programmazione e di formulare aspirazioni deve passare dopo le aspirazioni e i comodi di chi invece ha queste capacità. Ma allora perchè fermarsi ai neonati? Sopprimiamo anche i bambini nei primi anni di vita che danno troppo fastidio, i ritardati mentali che costano cari alla società, gli affetti da demenza senile che rappresentano un peso per i loro figli ecc…

    Gli estensori dell’articolo sono perfettamente logici quando dicono che se è accettabile l’aborto allora è accettabile sopprimere un neonato. C’è però obbiettivamente una differenza: l’aborto è visto soprattutto come una questione legata alla libertà di scelta della donna, tant’è che per giustificarlo per anni la vulgata è stata, ed è, che il feto non era un essere umano. Una prospettiva sbagliata, ma pur sempre meno mostruosa di quella che ammette l’uccisione di un bambino che sta davanti ai tuoi occhi.

    Ultimo aspetto, davvero comico: il direttore del giornale che ha pubblicato questo delirio si è detto preoccupato per la violenza delle reazioni all’articolo e per la minaccia che rappresentano alla libertà d’espressione. Nessuno gli ha impedito di pubblicare l’articolo, ma non si può aspettare reazioni composte e piene di spirito di tolleranza, così come non se le potrebbe aspettare se avesse pubblicato un articolo apertamente razzista.

    • Luca S. ha detto in risposta a filippo

      La cosa che più fa rabbia è che questi pagliacci immaturi, in perfetto stile zapateriano, con poche frasette imbecilli, si arrogano il diritto di stabilire chi sia persona e chi no, con il sorriso ebete sulla faccia.
      Qui ci vuole una risposta fermissima da parte di tutte le persone civili. Per risposta fermissima intendo non farsi trascinare in una discussione criminale e cialtrona.

  32. Azaria ha detto

    Dall’articolo de “il foglio”… Il confronto con Mengele lo offende… poverino… e che vuole pure la medaglia?

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