Cannabis, la scienza contro l’Associazione Luca Coscioni
Quattro neuroscienziati riassumono in una review gli ultimi studi sulla pericolosità della cannabis, dimostrando conseguenze psichiatriche importanti anche nei consumatori moderati. Ecco il motivo per cui l’Associazione Luca Coscioni non cita mai studi scientifici a sostegno delle sue istanze politiche.
Peserà ancora per il radicale Marco Cappato la sonora bocciatura della Corte Costituzionale.
Il referendum sull’eutanasia è stato respinto in quanto avrebbe legalizzato l’omicidio del consenziente, mentre quello sulla cannabis se fosse passato avrebbe legalizzato qualunque droga.
Il rispetto integrale per la vita umana, così caro al cristianesimo, passa anche dal fronteggiare leggi che la vita la danneggiano irreparabilmente, come quelle a favore della droga. Per questo talvolta ci occupiamo anche di questo tema.
La legalizzazione non danneggia l’attività della mafia.
Dopo la bocciatura del referendum, l’Associazione Luca Coscioni ha dovuto accontentarsi di polemizzare con i giudici sostenendo che “la mafia ringrazia”.
E’ famoso, infatti, il mito che la legalizzazione minerebbe minerebbe le basi della criminalità organizzata.
Si tratta di un argomento usato a grimaldello per ingannare l’opinione pubblica, smentito categoricamente da noti procuratori antimafia come Nicola Gratteri, Raffaele Cantone, Fausto Cardella e Paolo Borsellino.
In caso di liberalizzazione, la mafia abbasserebbe semplicemente il prezzo rispetto allo Stato e inizierebbe a vendere la droga alla nicchia di mercato rimasta illecita per lo Stato, ovvero i minorenni.
Gli studi recenti sulle conseguenze della marijuana
A smentire l’altro mito dei radicali, secondo cui “uno spinello non ha mai ucciso nessuno”, vi sono schiere di studiosi, scienziati, psichiatri e ricercatori.
Proprio recentemente su The Conversation quattro neuroscienziati hanno riassunto gli studi peer-review più recenti sul tema. Si tratta di Barbara Jacquelyn Sahakian (University of Cambridge), Christelle Langley (University of Cambridge), Martine Skumlien (University of Cambridge) e Tianye Jia (Fudan University).
Il paper è stato stimolato da due studi recenti. Il primo, pubblicato su The Journal of Psychopharmacology, ha dimostrato una diagnosi di disturbo da uso di cannabis (CUD) sui consumatori abituali, rilevando peggiorate prestazioni cognitive in termini di memoria, funzione esecutiva e processo decisionale rischioso.
Il secondo studio, apparso su International Journal of Neuropsychopharmacology, ha dimostrato che l’uso di cannabis in adulti ed adolescenti è associato a dipendenza, apatia ed anedonia.
I quattro scienziati scrivono che «il tetraidrocannabinolo (THC) è il principale composto psicoattivo della cannabis ed agisce sul “sistema endocannabinoide” del cervello, che sono recettori che rispondono ai componenti chimici della cannabis». L’uso di cannabis, provoca «desiderio persistente di usare droga e genera l’interruzione delle attività quotidiane, come il lavoro o l’istruzione. È stato stimato nel DSM-5 che circa il 10% dei consumatori di cannabis soddisfa i criteri diagnostici per questo disturbo».
Solitamente si sostiene che uno spinello ogni tanto non farebbe nulla di male.
Oltre ad essere stato esplicitamente smentito da uno studio pubblicato nel 2019, questa affermazione è direttamente contrastata da quanto scrivono i ricercatori: «Sono stati notati disturbi cognitivi anche nei consumatori lievi di cannabis: essi tendono a prendere decisioni più rischiose di altri e hanno più problemi con la pianificazione».
Un altro studio ha analizzato i consumatori saltuari di cannabis rilevando deficit cognitivi.
Per quanto riguarda le differenze di sesso, scrivono i neuroscienziati, «abbiamo dimostrato che, mentre i consumatori maschi di cannabis avevano una memoria più scarsa nel riconoscere visivamente le cose, le consumatrici avevano più problemi con l’attenzione e con le funzioni esecutive. Questi effetti sessuali persistevano quando si controllava l’età; il QI; l’uso di alcol e nicotina; sintomi di umore e ansia; stabilità emozionale; e comportamento impulsivo».
Nel 2021 su Neuroscience & Biobehavioral Reviews è stato certificato che l’uso di cannabis è anche associato a specifiche menomazioni nella ricompensa e nella motivazione e «l’uso di cannabis durante l’adolescenza è stato segnalato come un fattore di rischio per lo sviluppo di esperienze psicotiche e schizofrenia».
Nel 2021 smentita efficacia della cannabis terapeutica.
Nel marzo scorso su JAMA Network Open è stata colpita un’altra area d’azione dell’Associazione Luca Coscioni, ovvero la legalizzazione della cannabis terapeutica (utile a preparare il terreno a quella non terapeutica).
I ricercatori hanno scoperto che l’uso di prodotti a base di cannabis per trattare dolore, ansia e depressione non è riuscito a migliorare questi sintomi, raddoppiando invece il rischio di sviluppare i sintomi di dipendenza del disturbo da uso di cannabis.
La Rivista di Psichiatrica contro legalizzazione cannabis.
Questi sono solo alcuni motivi per cui la Rivista italiana di Psichiatria si è fortemente opposta alla liberalizzazione della cannabis.
Nel farlo ha contrastato apertamente quei movimenti che ne sponsorizzano l’uso e la legalità (tra cui l’Associazione Luca Coscioni, per l’appunto) basandosi sull’assunto «della “innocuità” della cannabis, considerata non in grado di indurre dipendenza e libera da importanti o duraturi effetti a livello somatico o psichico».
Eppure, fa notare la celebre rivista medica, «la letteratura scientifica, per chi volesse obiettivamente documentarsi sull’argomento, è vastissima e assolutamente concorde nell’indicare rischi e conseguenze psichiatriche dell’assunzione di cannabis […]. La letteratura epidemiologica che lega l’assunzione di cannabinoidi – con particolare riguardo all’età precoce, al dosaggio giornaliero e alla continuità di questa – a conseguenze di natura psichiatrica è vastissima e, fatte salve le necessarie variabilità di natura clinica, assolutamente univoca».
La redazione
Quindi in Canada e molti stati degli USA dove è legale , i governanti starebbero compromettendo la salute dei propri cittadini volontariamente ? Siete ridicoli e anacronostici, il progresso va avanti malgrado voi e il vostro buio medioevo
I tuoi insulti esattamente sono rivolti esattamente alla Rivista di psichiatria, ai neuroscienziati di Cambridge o agli autori degli studi citati? Così, giusto per capire eh. Il progresso bla bla bla, già sentita mille volte…io dico che il progresso è il divieto di drogarsi e non si può più tornare nel tuo buio sessantottismo di droga libera. Gli stati che la legalizzano secondo la scienza stanno compromettendo la salute dei cittadini, come fece l’eugenetica quando era legale ed insegnata nelle università principali.
Katy, gli scienziati che citi sono generalmente favorevoli alla regolamentazione della cannabis. Vai per esempio a vedere conferenze di prof. Valerie Curran (le trovi su YouTube) uno dei più importanti autori tra gli studi citati. Tra quelli che vengono usati regolarmente dai proibizionisti, Sir Robin Murray alla mia domanda esplicita se fosse o meno contrario all’uso adulto dì Cannabis, rispose che non era contrario (Novembre 2021). Ti invito anche a seguire una conferenza del professor David Nutt. Ovvio che la Cannabis ha degli effetti potenzialmente negativi (come una pletora di altre sostanze, quali eg il caffè), ma è proprio per limitare il rischio di questi effetti che serve la regolamentazione. Non giocate con cose che non capite.
Giuliano evita di giocare con cose che non capisci, per favore.
Innanzitutto Katy non ha citato alcuno scienziato, Valerie Curran è favorevole solo all’uso terapeutico della cannabis che non è quella usata per scopo ricreativo ma ha un dosaggio misurato e somministrato in sicurezza medica.
Non metto in dubbio che ci siano due psicologi favorevoli, ma ciò non riesce a smentire il corpus di letteratura scientifica fortemente contraria all’uso di cannabis.
Infine dici che per limitare l’uso degli effetti di cannabis bisognerebbe legalizzarla. E’ la più grande sciocchezza mai sentita, come se per limitare i rischi degli omicidi andrebbero legalizzati o per limitare i rischi dell’eroina bisognerebbe legalizzare le famose “stanze del buco”. Ma per piacere su.
Stupidaggine? Magari vai a dirlo a una delle riviste mediche più famose del mondo.
https://www.bmj.com/content/361/bmj.k2057
La stessa rivista che scrive: “Le droghe dovrebbero essere depenalizzate? No”
https://www.bmj.com/content/335/7627/967?hwshib2=authn:1647908377:20220320%253A887607e4-52e2-4a9b-82fa-7a62bd755604:0:0:0:k1YmlDofUPeA20Gkz/5NvA==
Sono semplici opinioni pubblicate di diverso segno, non si tratta di studi né di ricerche né dimostrano la positività della cannabis o altro.
Magari leggi le date delle pubblicazioni, lo dicevano nel 2007 poi hanno capito che depenalizzare non basta, bisogna legalizzare e regolamentare per controllare il fenomeno e abbattere la criminalità. Sono le semplici opinioni di una delle riviste mediche più importanti del mondo e non è l’unica.
No si tratta solo di autori diversi che pubblicano sulla stessa rivista e avanzano i loro commenti.
Proprio per questo non ha molto senso fare la conta delle opinioni e riferirsi solo agli studi peer-review (quelli che tu non citi mai).
Caro Jack, Val Curran è tra i fondatori di Drug Science, una charity dedicata a una riforma dell’approccio a tutte le sostanze.
Ecco una pagina dove puoi trovare un suo intervento link
Mi spiace ma non ho detto “due psicologi”, ma ho menzionato sir Robin Murray, spesso citato da proibizionisti, che ha risposto a me durante una sua conferenza affermando di non aver nulla contro l’uso adulto (quello che sarebbe legale una volta regolamentata la Cannabis) e il professor David Nutt, che, anche se non mi piacciono le iperboli, è una delle autorità mondiali sulle sostanze. Ma potrei anche citare Nora Volkow, a capo del NIDA, che a seguito dell’esperienza di legalizzazione in vari stati ha rivisto le sue convinzioni passate link. Poi vi sono editoriali da The Lancet, dal BMJ, etc, che chiedono la regolamentazione di tutte le sostanze, non solamente della Cannabis.
Quanto alle tue osservazioni finali, permettimi di stendere un velo pietoso, meno male che ti nascondi dietro a un nick.
Scusa si sono mal formattati i link, li rimetto qui in testo normale:
https://www.addiction-ssa.org/knowledge-hub/cannabis-pleasure-medicine-and-mental-health/
https://shepherdexpress.com/cannabis/cannabis/teen-use-of-marijuana-does-not-increase-with-legalization-u-/
Giuliano nel tuo link leggo solo che tal Val Curran afferma: “alcuni individui sono vulnerabili a sperimentare problemi di salute mentale”. Non capisco cosa vuoi dimostrare.
Nel secondo link c’è un’altra opinione personale di Nora Volkow. Non so che farmene delle opinioni.
Se vuoi le opinioni ecco la psichiatra forense Kalpana Elizabeth Dein: “Ogni illusione che la depenalizzazione possa aiutare a semplificare l’accesso viene immediatamente dissipata quando inizio la mia clinica psichiatrica settimanale in prigione”.
https://www.bmj.com/content/366/bmj.l4507/rr-2
Contano i fatti e tutte le tesi antiproibizioniste sono smentite con studi peer-review:
https://learnaboutsam.org/the-issues/big-marijuana-claims-vs-the-science/
Per capire i danni sociali della legalizzazione della cannabis in alcuni stati americani consiglio questo documentatissimo report:
https://learnaboutsam.org/wp-content/uploads/2020/12/2020-Impact-Report1.pdf
Riassumendo: per ora soltanto opinioni pro-legalizzazione e zero studi a favore della non pericolosità della cannabis e zero studi che dimostrano benefici sulla legalizzazione. Al contrario, migliaia di studi sulla pericolosità personale e sociale della cannabis e report sui danni creati dalla legalizzazione.
E’ un peccato che tu non sappia cosa fartene dell’opinione di Nora Volkov, perchè essendo la direttrice del National Institue of Drug Abuse, ovvero la massima autorità sanitaria americana sulle droghe, la sua opinione conta molto. Kalpana invece è una pischiatra forense, non una ricercatrice e neppure un’autorità sulle droghe.
Learnaboutsam, come tutti sanno, è un’organizzazione proibizionista. Ahahaha 😀
Probabilmente fatico a spiegarmi io, Kenzia.
Non sono interessato alle biografie ed al conteggio di medici o ricercatori pro-cannabis o delle loro opinioni ma solo agli studi peer-review.
Sicuramente conta molto la sua opinione (anche se rimane un’opinione e non un dato scientifico), e infatti Nora Volkov afferma: “La marijuana non va più considerata una droga leggera”
https://www.marijuanamoment.net/top-federal-drug-official-says-theres-no-evidence-that-occasional-marijuana-use-is-harmful-for-adults/
Nel 2021 ha parzialmente rettificato la sua opinione affermando che non ha trovato riscontri scientifici sui danni dell’uso occasionale di marijuana. “Non credo sia stato valutato. Dobbiamo testarlo”, ha detto.
Probabilmente non è sufficientemente informata visto che sul Journal of Neuroscience è stato provato che “anche una piccola quantità di consumo di cannabis da parte degli adolescenti è legato a differenze nei loro cervelli”
https://www.sciencedaily.com/releases/2019/01/190114130855.htm
Puoi aggiungere anche alcuni tra i maggiori neuroscienziati e medici americani, come Carl Hart, Josh kaplan, Peter Grinspoon e molti altri.
Eviterei di definire “maggiori” qualunque scienziato sia favorevole alla tua tesi.
Carl Hart usa l’eroina a scopo ricreativo…eviterei di prendere come modello un soggetto del genere.
Josh kaplan non esiste.
Peter Grinspoon è un medico internista non un neuroscienziato, non capisco che titoli abbia oltre ad essere un fumatore accanito di cannabis.
Ribadisco per l’ennesima volta che contano gli studi non le opinioni di qualche eroinomane o medico internista.
Mi spiace tanto per te, ma Carl Hart è il migliore ricercatore neuroscienziato dell’università di Harvard, riconoaciuto a livello internazioale, se usa eroina sono cazzi suoi visto che non è un tossicodipendente. Josh Kaplan è uno dei più noti ricercatori neuroscenziati specializzati sulla cannabis, ha anche un blog, se non sai fare le ricerche è un problema tuo. Questi scienziati fanno ricerca da decenni e hanno studi pubblicati, quindi perfavore smetti di dire stupidaggni.
A parte che lavora alla Columbia University, sarebbe “il migliore” in base a quale classifica? Solo perché è pro-cannabis? Mi citeresti suoi studi peer-review a favore dei benefici della cannabis e che smentiscono i suoi tremendi effetti nocivi?
Ho faticato a trovare qualcosa su di lui sul web, un semplice professore associato alla Western University. Mi citeresti suoi studi pee-review a favore dei benefici della cannabis e che smentiscono i suoi tremendi effetti nocivi?
E’ possibile mantenere un dialogo civile senza insulti o parolacce?
Questa è la bio di Carl Hart, attendo di leggere la tua per sapere se hai più competenze di lui, cosa che tenderei ad escludere visto che non riesci a fare neppure una ricerca per trovare Kaplan e ignori che ignori la differenza tra principio di causa effetto e correlazione.
https://www.luciofattori.it/2020/09/1/differenza-tra-correlazione-e-causalita/
https://en.wikipedia.org/wiki/Carl_Hart
Non ho più competenze di lui ma ho solo detto che qualcuno che fa uso di eroina non mi sembra una persona psicologicamente equilibrata.
Ho detto anche che non so che farmene di queste biografie, te ne posso citare 200 di autorevoli scienziati (non eroinomani) che dicono l’opposto. Mi interessano solo gli studi peer-review che sono il grande assente di tutti i tuoi commenti finora.
Ah dimenticavo, Peter Grinspoon è un medico internista e un ricercatore di harvard sulla cannabis medica, oltre ad essere figlio di Lester Grinspoon https://it.wikipedia.org/wiki/Lester_Grinspoon, che come tutti sanno, prima della sua morte è stato un’autorità in materia per 80 anni. Studia!
Ho studiato, grazie.
L’ho detto io per primo che è un medico internista e non un neuroscienziato come lo hai definito tu 🙂
Ribadisco il concetto: non sono interessato alle biografie di 2 o 3 medici favorevoli alla cannabis quando ce ne sono 200 contrari (e ben più autorevoli di un eroinomane e di un medico internista “figlio di”). Mi interessano solo gli studi peer-review che sono il grande assente di tutti i tuoi commenti finora.
Non hai ancora spiegato in che modo legalizzare l’eroina e ogni tipo di droga limiterebbe i rischi dell’uso di eroina e di ogni tipo di droga.
Sai cosa succede quando una sostanza è legale? Che viene utilizzata da molte più persone rispetto a prima ed in maniera più abbondante.
Si è parzialmente verificato in Colorado, ecco i risultati dopo 5 anni:
– Più introiti per lo Stato (inevitabile)
– Il commercio illegale e clandestino è rimasto (ma come, non doveva sconfiggere la mafia??)
– Non ha comportato un aumento del consumo giovanile (strano, vediamo tra 10 anni)
– Raddoppiati gli incidenti stradali mortali con conducenti positivi a marijuana
– Quintuplicate le visite al pronto soccorso per malattie mentali collegate al consumo di marijuana.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/10/29/marijuana-colorado-5-anni-dopo-la-legalizzazione-record-di-gettito-ma-visite-psichiatriche-quintuplicate-al-pronto-soccorso/5535603/
Beh non è difficile da capire, ma solo se sei a conoscenza del fatto che la maggioranza delle morti da eroina dipendono dalla dose e dai veleni con cui viene tagliata, non dalla sostanza stessa. Per questo motivo avere la possibilità di accedere alla sostanza in modo controllato, ovvero nella giusta dose e controllando la qualità, si può salvare vite, come già accade in Svizzera da oltre un decennio.
Evito di commentare quella che mi sembra una grande ingenuità sulla legalizzazione dell’eroina (allora ditelo che volete legalizzare ogni droga e non solo la cannabis, no?).
Non hai risposto sulla situazione in Colorado: non sono teorie o opinioni ma dati di realtà. E’ stata legalizzata la cannabis come volevi tu eppure il danno sociale dopo 5 anni è peggiorato sensibilmente (vedi articolo sopra).
Cioè la cannabis sarebbe il progresso?!? A Satana, ma tornatene all’Inferno!! 😀
Mai letto tante stupidaggini tutte insieme. Cambiate mestiere
Da quando gli studi peer-review sono stupidaggini?
Giusto per capire, chiedi di cambiare mestiere alla Rivista di psichiatria, ai quattro neuroscienziati di Cambridge oppure agli autori degli studi citati?
Grazie per la non risposta che ci sarà.
Da quando esistono studi che smentiscono gli studi citati nell’articolo. Sappiamo tutti che ognuno fa un uso sapiente degli studi a seconda della tesi che vuole propinare al pubblico, ma la verità è che a oggi nessuno studio è conclusivo, dunque contnuiamo ad attenerci alle uniche prove scientifiche concrete: 1. La cannabis è 114 volte meno dannosa dell’alcol 2. La cannabis non ha mai ucciso nessuno al contrario dell’alcol che uccide 3,2 milioni di persone ogni anno nel mondo, cosa che però non preoccupa nessuno. Il festival dell’ipicrisia!
C’è una piccola differenza Kenzia…l’articolo cita direttamente gli studi, nel tuo commento non c’è traccia di studi pro-cannabis.
E’ stato dimostrato che anche un solo spinello crea effetti nocivi al cervello:
https://www.uccronline.it/2019/01/21/un-solo-spinello-danneggia-il-cervello-lo-studio-gela-i-pro-cannabis/
Al contrario, è stato dimostrato che l’alcol a bassi dosaggi è positivo per la salute (sul sistema glinfatico in particolare):
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29396480/
https://www.hsph.harvard.edu/nutritionsource/healthy-drinks/drinks-to-consume-in-moderation/alcohol-full-story/
Non serve uccidere per danneggiare la vita di qualcuno, soprattutto dei più fragili come bambini ed adolescenti. L’alcol non uccide nessuno se consumato in quantità moderate ed è addirittura consigliano dai medici (un bicchiere di vino rosso a pasto).
Non capisco poi il continuo paragone con l’alcol. Secondo te i danni della marijuana sarebbero meno importanti se sono gli stessi dell’alcol? Anche una dose di eroina fa meno male di una vita passata a fumare cannabis…e quindi? Non capisco davvero questi paragoni.
No caro, i danni dell’alcol non sono gli stessi, sono 114 volte peggiori, l’alcol provoca morte, la cannabis no. La differenza tra 3,2 milioni di morti e ZERO morti la dovresti capire da solo. Studi su i benefici della cannabis ce ne sono a bizzeffe, basta cercarli. Ci sono anche molti studi che demoliscono gli studi che stigmatizzano la sostanza, ma è chiaro che se tu cerchi solo gli studi contro, troverai solo quelli. Se riviste come Scientific American, BMJ e The Lancet, dicono che vietare peggiora solo la situazione, un motivo ci sarà.
https://medicinaonline.co/2018/01/22/classifica-lancet-della-pericolosita-delle-droghe/
https://ilsalvagente.it/2019/09/04/lalcool-e-piu-letale-delleroina-e-114-volte-di-piu-della-marijuana/
https://www.who.int/news/item/21-09-2018-harmful-use-of-alcohol-kills-more-than-3-million-people-each-year–most-of-them-men
https://www.webmd.com/heart-disease/news/20220125/no-amount-alcohol-safe-heart-whf#:~:text=Even%20small%20amounts%20of%20alcohol,and%20aneurysm%2C%20the%20WHF%20notes.
https://www.scientificamerican.com/article/end-the-war-on-weed/#:~:text=A%202014%20study%20found%20that,less%20harmful%E2%80%94could%20prove%20beneficial.
https://www.bmj.com/content/361/bmj.k2057
Ecco Kenzia, dovresti anche cercare di capire gli studi che citi.
Il primo studio è un elenco di sostanze nocive e semplicemente mostra che la cannabis è meno nociva di altre droghe, ma rimane nociva per la salute personale e causa elevato danno sociale. Quindi conferma che è positivo vietarla, così come l’eroina e la cocaina.
Il secondo, il terzo ed il quarto studio parlano dell’abuso di alcool. Non dell’uso moderato di alcool. Quindi nulla di nuovo: l’abuso di alcool è più pericoloso dell’uso moderato di cannabis, l’uso moderato di alcool però è consigliato per gli effetti benefici al contrario della cannabis. Anche l’abuso di panettone è pericolosissimo e può portare alla morte.
Il quinto è un articolo (non uno studio) apparso su Scientific American senza firma. Non lo ritengo utile.
Il sesto è un articolo (non uno studio) sul BMJ, uno dei tanti che riporta opinioni personali. Ce ne sono altrettanti di segno opposto:
https://www.bmj.com/content/335/7627/967?hwshib2=authn:1647908377:20220320%253A887607e4-52e2-4a9b-82fa-7a62bd755604:0:0:0:k1YmlDofUPeA20Gkz/5NvA==
https://www.bmj.com/content/366/bmj.l4468.full
In tutti questi link non ce n’è uno che parla degli effetti positivi e non nocivi della cannabis, soltanto che sarebbe meno nociva dell’abuso di alcol (grazie tante) e che secondo alcuni andrebbe legalizzata mentre altri dicono il contrario. Tutto qui?
Non era mia intenzione segnalare studi sui benefici della cannabis, puoi cetcarteli da solo.
Sembra tu abbua saltato l’articolo della federazione dei cardiologi in cui si specifica che nessuna quantità di alcol è sicura per la salute.
Che cosa tu ritenga utile o meno non mi interessa, non sono qui a scrivere per convincere chi ignora la realtà, ma di sicuro gli avventori che passano a leggere possono capire da soli che un editoriale sulla rivista scientifica più importante d’America conta più dell’opinione di Jack vatelapesca.
E’ proprio questo il punto…in tutti i tuoi commenti non c’è un solo studio peer-review a favore della cannabis ma solo qualche studio contro l’alcol.
Se parliamo dell’articolo su Bmj ribadisco che non è uno studio peer-review ma semplicemente un articolo, come la stessa rivista ne ha pubblicati altri di segno opposto:
https://www.bmj.com/content/335/7627/967?hwshib2=authn:1647908377:20220320%253A887607e4-52e2-4a9b-82fa-7a62bd755604:0:0:0:k1YmlDofUPeA20Gkz/5NvA==
Argomenta, se no cambia sito!
Volentieri. Tanto per cominciare uno studio effettuato su 40 persone non è sufficiente a stabilire nessuna verità scientifica. Inoltre nella conclusione dello studio c’è scritto che il campione di adolescenti consumatori di cannabis ha mostrato maggiore tendenza all’apatia durante il lockdown per Covid, quindi non possiamo sapere se l’apatia sia da attribuire alla cannabis o se al lockdown. Si tratta di studi che non mostrano una relazione concreta tra causa ed effetto, ma eventualmente solo correlazione. Esistono studi che smentiscono queste teorie, così alla fine ognuno utilizza lo studio che più gli piace per dire quello che vuole, ma la verità è che nessuno studio è conclusivo.
Esiste “solo correlazione”: e non ti basta?!? La cannabis è una droga, la cannabis fa male! Non riesco a capire come vi ostinata difendere la droga, con quale scopo? A beneficiarne sono solo quelli che la spacciano, non quelli che la assumono… Se uno ha una vita piena non ha bisogno di drogarsi, se uno ha una vita vuota si faccia aiutare. Punto e basta!
Se tu capissi qualcosa di scienza, probabilnente sapresti che in uno studio conta il rapporto di causa effetto e non la correlazione. Devi studiare di più.
AHAHAHAHAH! Ma pensa te, io sono biologo e devo studiare di più, detto da… mi scusi? LE sue lauree? Le sue qualifiche? Ascolta, se ti vuoi fare le canne e distruggere la vita, cavoli tuoi! Fa’ pure: ma non mi stare a dire che la cannabis faccia bene alla salute!!!! Anche perché ci sono studi che confermano ciò, sia per quanto riguarda la correlazione, sia per quanto riguarda il rapporto causa effetto. Ad esempio, c’è un interessante studio dell’Harvard Medical School apparso sul Journal of Neuroscience, che ha confermato che l’uso di cannabis, anche solo una volta a settimana, provoca l’alterazione di alcune aree cerebrali! E ti cito un passaggio: “Le più moderne tecniche di neuroimaging che permettono la visualizzazione delle aree cerebrali, hanno consentito di individuare nel cervello di chi utilizza sostanze stupefacenti, le modificazioni, talora permanenti, indotte dalle droghe, con ripercussione sullo sviluppo e sul funzionamento cerebrale. Infatti tali tecniche (TAC, Risonanza Magnetica Nucleare, PET, SPECT) rivelano diversi aspetti della struttura o del funzionamento cerebrale, dell’anatomia e della composizione tissutale, dei processi biochimici, fisiologici e funzionali, dell’attività dei neurotrasmettitori, della distribuzione delle sostanze, ecc..
Ciò permette la visualizzazione, oltre che della sede e dell’estensione del danno cerebrale, anche dell’impatto che i processi mentali hanno sull’attività cerebrale.
L’utilizzo in questo caso della risonanza magnetica, ha permesso di confrontare il cervello di ragazzi tra i 18 e i 25 anni che facevano uso di marijuana almeno una volta alla settimana con quello di chi non fumava. Il cervello di chi fumava, anche occasionalmente, presentava alterazioni in zone cerebrali collegate all’emotività e alla dipendenza in misura direttamente proporzionale al grado di consumo della droga.
Hashish e marijuana hanno effetti – a volte di tipo permanente – sul sistema dei recettori encefalici deputati al controllo delle emozioni e dell’ansia, quali la serotonina o l’adrenalina. Per tali ragioni la cannabis, al pari di altre sostanze psicotrope quali la cocaina e i derivati amfetaminici, gli allucinogeni ma anche l’alcol, può condizionare lo sviluppo psico-emozionale con distorsione della personalità, in taluni casi irreversibile, ovvero senza remissione una volta sospeso l’utilizzo”!!!!!!!!!!!!!
No, ma fa bene! Va tutto bene! Certo: allora, drogati pure; ma non stare a parlare di scienza va’! Che è meglio! 😀
Beh un biologo che non conosce il rapporto di causa effetto mi mancava. La correlazione non c’entra niente. Smetti di cercare studi a vanvera e datti all’ippica. La cannabis si consuma da secoli e si continuerà a farlo, a prescindere da tutte le idioxie che hai scritto.
Bye bye.
Nessuno vuole impedirti di farlo, se la vuoi legalizzare però crei un danno sociale non solo a te stesso/a. Per ora non hai ancora citato uno studio serio che dimostri i benefici della cannabis ma solo studi secondo cui sarebbe meno pericolosa dell’abuso di alcol e dell’eroina. Mi sembra un po poco come argomento pro-legalizzazione.
Kenzia non credo che sia utile insegnare ai ricercatori come devono fare gli studi e quali sono le conclusioni più corrette da trarre dai loro studi. Un po’ più di umiltà sarebbe auspicabile credo.
E quali sono? Finora hai citato solo studi contro l’alcol.
Quanto a “La Rivista di Psichiatrica contro legalizzazione cannabis”, visto che si tratta di un mero articolo e non di un editoriale, riporta l’opinione dei suoi autori. Opinione, non essendo un articolo di ricerca. Tra l’altro gli autori citano due articoli coauthored da Robin Murray, che come ho scritto qui sopra non è contrario all’uso adulto. Insomma, non state portando alcuna prova, semmai l’opinione di poca rilevanza di qualche medico isolato e, oserei dire, incapace di affrontare problemi reali con razionalità.
Si tratta di un “mero articolo” che certamente è più autorevole della tua “mera opinione”, non credi?
Peccato ti sei dimenticato di tutti gli altri studi citati prima del paragrafo relativo alla Rivista di psichiatria e sono solo quelli più recenti. Studi, non opinioni.
Detto da uno che non porta prove, che cita l’opinione di un solo psichiatra (senza fornire la fonte, tra l’altro) e che trascura gli studi citati nell’articolo.
Dovresti affrontare la cosa con più razionalità, non credi Giuliano?
David Nutt non è solo uno psichiatra ma una delle eminenze mondiali in tema di droghe. Se vuoi le prove ti basta fare una semplice ricerca sul web per trovare suoi articoli sulle migliori riviste scientifiche del mondo.
Peccato che David Nutt confermi la pericolosità della cannabis, ma in maniera molto controversa (è stato criticato da quasi tutti i suoi colleghi) la ritiene secondo una griglia da lui creata (che gli è costata il licenziamento) meno pericolosa dell’alcool.
David Nutt sostiene anche che alcol e tabacco avrebbero causato più danni dell’LSD, dell’ecstasy e della cannabis.
Probabilmente perché sono più legali e quindi più diffusi ed enormemente più utilizzati rispetto alle altre droghe citate? Vi è mai venuto in mente che tutto quello che dite contro alcol e tabacco gioca contro la causa della legalizzazione della cannabis?
Proprio per niente. Il paragone con alcol e tabacco serve solo a sottolineare l’ipocrisia dei proibizionisti. Chiunque conosca la storia del proibizionismo dell’alcol negli Usa sa che quando eta illegale le morti erano il triplo, perché alle morti provocate dall’abuso si sommavano quelle per alcol adulterato e quelle legate alla criminalità del mercato nero. Lo stesso principio che usi per l’alcol vale per tutto, uso e abuso non sono la stessa cosa.
Mai sostenuto che l’alcol debba o non debba essere legale quindi non vedo l’ipocrisia.
Sostengono solo che i medici stessi consigliano in certi casi un uso molto moderato di alcol (un bicchiere di vino rosso a pasto) per i suoi effetti benefici mentre nessuno consiglia un uso moderato di cannabis che, anzi, si è dimostrata pericolosa anche in quantità moderate:
https://www.sciencedaily.com/releases/2019/01/190114130855.htm
Grazie comunque per aver provato ad argomentare.