“Da ex-gay vi racconterò qualcosa sull’omosessualità”

catena spezzata 
 
di Raffaele U.*
*ex-omosessuale

 
 

Sono Raffaele, un ragazzo bresciano di 23 anni e probabilmente qualcuno di voi già mi conosce come “A. 27 marzo”, il nickname con cui scrivo sul forum “Si può cambiare”. Grazie a UCCR, cercherò nei vari post di far emergere la verità nascosta di quello che sembra essere diventato il primo punto di ogni governo, dagli Usa all’Italia, passando per la Francia e la Spagna: l’omosessualità e i suoi diritti. Lo farò raccontando la mia esperienza personale di ex-gay ed analizzando le reali motivazioni che si celano dietro la facciata della corsa al matrimonio e alle adozioni omosessuali come evoluzione civile.

Trovai le prime pillole scritte di verità sull’omosessualità in una recensione del libro “This way out” in cui Frank Worthen spiegava chiaramente le basi che portano allo sviluppo di tale condizione. Veniva sondato il mondo emozionale del bambino pre-omosessuale, in cui era presente la constatazione del padre distante mentre affrontava le sfide nel mondo (scuola, sport, amici) come prova della sua indifferenza. I padri venivano descritti come le “finestre sul mondo” della cui conoscenza, condivisione ed esempio i figli maschi avevano bisogno durante la crescita. Secondo l’autore senza tutto ciò il bambino si poteva estraniare e sprofondare nel mondo fantastico, troppo timoroso per quello reale. I coetanei l’avrebbero ridicolizzato escludendolo dal circolo: il rifiuto ne confermava la diversità con la relativa ammissione di non essere in grado di far parte del gruppo.

Inoltre venni a contatto con gli studi di Joseph Nicolosi, che nel libro “Identità di genere” affermava come spesso l’omosessualità maschile fosse legata all’incapacità di separare l’identità sessuale dalla madre. Quest’ultima aveva manifestato dei grandi bisogni affettivi ed esercitato un controllo eccessivo, conseguendo come risultato un attaccamento simbiotico col bambino. Secondo questo psicologo clinico e fondatore del Narth, il primo passo per cambiare stava proprio nel riconoscere e spezzare il legame, così da poter maturare sul piano affettivo per scoprire il proprio senso di sé, fisico e psichico. Consigliava di riconsiderare gli eventi della propria infanzia, soprattutto nei termini delle relazioni primarie, e andare oltre creando nuove relazioni che compensassero in modo maturo il vuoto vissuto durante lo sviluppo.

Ogni aspetto del mio passato si caricava di senso: era come essere sul tetto di un grattacielo ed osservare la panoramica della propria vita. Alla luce di queste sconvolgenti ed affascinanti scoperte, la psiche volava, mossa dall’ardente desiderio di dare nuova forma al contenuto della memoria emozionale. Era chiaro come l’incapacità di relazionarmi con gli altri maschi fosse connessa al legame conflittuale con mio padre così come l’attaccamento “appiccicoso” alle femmine fosse il tentativo di replicare la simbiosi materna. Riproducevo nel mondo le stesse dinamiche all’interno della famiglia, ma tutto era enormemente complicato. Più passavano gli anni e più il principio di realtà mi obbligava a fare i conti con la verità delle cose, mentre cercavo di rimanere il più a lungo possibile nella fantasia.

Compresi il motivo per cui nell’adolescenza era emerso in me il “personaggio del secchione”, che attutiva il sempre maggiore senso di smarrimento: mi ero rifugiato completamente nello studio tanto che i voti erano diventati l’unico motivo per cui gioire o soffrire, il mio dio. Compensavo l’incapacità di scorrere insieme ai miei compagni nelle varie fasi della crescita con il successo nei test scolastici, nell’illusione di non essere in difetto, ma addirittura superiore. I maestri mi prendevano come l’esempio perfetto, responsabile, educato e diligente, ma in realtà la scuola stava solo assecondando il mio delirio, reprimendo il profondo dolore. Come in famiglia, anche nella società mi ero dissociato dalla mascolinità e dall’istinto, sprofondando nell’essere tanto carino all’esterno quanto imploso all’interno, perdendo la libera espressione, la naturale autenticità, pur di avere l’illusione d’essere riconosciuto.

Ho riportato questa parte del mio diario per evidenziare come sia delicato il processo di presa di coscienza del proprio passato e di relativa rinascita. I collegamenti psicologici, seppur apparentemente evidenti, sono frutto di un’accurata analisi nel momento in cui costituiscono la propria identità. E’ necessario uno spazio sicuro per poter prendere contatto col proprio vissuto emozionale. In un clima di bombardamento dell’ideologia gay è praticamente impossibile per un ragazzino confuso iniziare a trovare dentro di sé le risposte alle domande che inevitabilmente si pone. Sembra una bestemmia prendere in mano personalmente la propria vita, permettersi d’indagare oltre il sistema corrente, che tra l’altro sta andando a pezzi. In nome della guerra per la fine dell’omofobia e ai diritti civili per tutti, viene magistralmente impedito di prendere in considerazione un’altra strada, una via matura e che mette al centro l’anima dell’uomo. Oggi si sta confondendo la percezione soggettiva di sé e della Vita e la libertà di autodeterminazione con meccanismi di compensazione, con l’emergere d’identità ferite che la società non è in grado di accogliere come una madre, ma solo di confermare passivamente come un estraneo.

Grazie per lo spazio concessomi e a tutti i lettori di UCCR che vorranno aiutarci a diffondere la verità sull’omosessualità e la transessualità.

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207 commenti a “Da ex-gay vi racconterò qualcosa sull’omosessualità”

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  1. Rinnovo i complimenti già espressi poco tempo fa (nel frattempo ho completato la lettura del tuo blog) e ti auguro di riuscire veramente ad aiutare il nostro prossimo. Gradirei che gli omosessuali che qui si palesano spesso solo come ideologi e come troll, provino ad instaurare un vero dialogo con te.

  2. Alèudin ha detto

    “Sembra una bestemmia prendere in mano personalmente la propria vita, permettersi d’indagare oltre il sistema corrente…”

    da incorniciare !

    grazie per la tua testimonianza.

    • Alida Vismara ha detto in risposta a Alèudin

      … per tutti quelli che pensano che Raffaele non esiste, è un personaggio inventato o un ragazzo “frustrato” … rivolgetevi a Stefano Bolognini giornalista gay che sta scrivendo un libro inchiesta sulle terapie riparative ed ha incontrato Raffaele, il quale gli ha raccontato il suo percorso di cambiamento e l’effettiva efficacia delle terapie. Stafano è stato favorevolmente impressionato dall’incontro.

      • Azaria ha detto in risposta a Alida Vismara

        Scusa Alida, ma per quanto mi sforzi Stefano Bolognini non lo trovo associato ad un ripensamento riguardo alle posizioni gay. Esistono dei link a cui riferirsi?

        • Alida Vismara ha detto in risposta a Azaria

          Ho semplicemente detto che STefano ha conosciuto personalmente Raffaele per via del suo voler scrivere un libro sulle terapie reparative (probabilmente lo voleva scrivere contro queste terapie … ma cercando di essere il più obbiettivo possibile) … Stefano è stato favorevolmente impressionato da Raffaele e l’ha confermato nella mia bacheca.

        • Saverio Maratti ha detto in risposta a Azaria

          “impressionato” mi sembra la parola giusta. Qui si continuano a linkare strampalate teorie spacciate per scientifiche, non riconosciute dalla comunita’ medica internazionale e propagate da gente che non scrive nemmani il proprio nome e cognome. Povero mondo !

          PS: Alida, cortesemente, adesso non mi incollare i tuoi soliti 700 link inutili, grazie.

          • Paolo Viti ha detto in risposta a Saverio Maratti

            Caro Saverio, chi ha parlato di teorie scientifiche? Raffaele ha letto i libri di Nicolosi e ha ritrovato la sua condizione descritta in essi, grazie a questo ha intrapreso un percorso diverso dal tuo. Qual è il problema?

            Entrando nel merito: la psicologia è una scienza? E’ una scienza esatta? Chi lo dimostra che l’opinione di una maggioranza di psicologi è vera rispetto a quella della minoranza? Chi lo stabilisce? La comunità medica internazionale oggi ha maggiormente condiviso un’opinione, diversa da quella di ieri e probabilmente diversa da quella di domani. La domanda è: perché per essere se stessi occorre chiedere il permesso e guardare a cosa dice la comunità medica internazionale?

          • manuzzo ha detto in risposta a Saverio Maratti

            ovviamente caro signor Saverio, se anche queste teorie a cui lei accenna fossero “scientifiche”, stia pur tranquillo che il 99% dei frequentatori di UCCR non verrebbero a casa sua con manganello e olio di ricino a “invitarla” alla riparativa. So di “impressionarla” dicendo una cosa che sembra non collimare con i suoi schemi, ma purtroppo per lei è così: qui nessuno la odia! E penso di parlare anche a nome di Sophie, che ha incassato qualche insulto di troppo a causa di una sua, di lei signor Maratti, errata interpretazione (spero incolpevole! mi sento ottimista…).
            Oso inoltre ricordaLe che anche Galileo, sant’uomo, fu costretto ad abiurare perchè non aveva i mezzi per dimostrare che aveva ragione sull’eliocentrismo, nonostante il suo pensiero fosse di poche persone (tra cui qualche gesuita) e quindi di una minoranza….

            Emanuele Nuzzo, alias per manuzzo. Non per questo meno anonimo di prima!

          • beppina ha detto in risposta a Saverio Maratti

            Eventuali pagine che parlano dell’universo della mitica “comunita’ medica internazionale” e del corrispondente pontificazione su dinamiche antropologiche millenarie alla velocità dei nanonesecondi (forse il 60%/70% di psicologici e psichiatri?) sono rintracciabili facilmente in rete. Personalmente sono però “anche” interessata ai links di Alida sull’argomento (sarà mia premura valutarli utili ed inutili…).

  3. Zuckenberg ha detto

    Ma scusate perchè per voi uno o cambia orientamento sessuale o ‘non è a posto’ ?
    Perchè ,mentre anticamente in Grecia l’omosessualità era vista come una qualità per affermarsi nella società,visto che essere omosessuali significa essere portati a parlare molto e ad aprirsi (e infatti esistevano geni come Socrate ) ma venivano comunque rispettati anche gli etero,da quando esiste il Cristianesimo l’omosessualità è diventata una cosa negativa e della quale non essere felici ?
    Che problema c’è se tutti questi Stati vogliono far riavere agli omosessuali i diritti e il rispetto che avevano un tempo (e che hanno perso con l’avvento dei Cristiani che poi portarono anche vari conflitti e guerre con le altre religioni [vedi Crociate] e che portarono anche alla DECAPITAZIONE degli omosessuali,infatti essere omosessuali era visto peggio di ora,prima esserlo significava essere degli indemoniati fino a qualche tempo fa venivano messi addirittura nei manicomi!) ?
    Non mi stupisco se Padre Amorth ha detto che ‘i gay sono suggeriti dal demonio ,gli animali non fanno le loro porcherie’ [vedi e senti http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/09/23/padre-amorth-gay-suggeriti-dal-demonio-animali-non-fanno-loro-porcherie/245795/%5D .
    Ditemi se questa non è omofobia .

    • LG ha detto in risposta a Zuckenberg

      questi interventi sono una vera e propria liturgia, quasi litanie 🙂

      W i liberi pensatori come il giovane Raffaele, cui faccio i complimenti per il coraggio e l’onestà intellettuale

    • Paolo Viti ha detto in risposta a Zuckenberg

      Due errori grossi: innanzitutto il pregiudizio per cui “se uno non cambia orientamento sessuale non è a posto”. Ma dove l’hai letto? Papa Francesco ha spiegato benissimo che il problema non è essere omosessuali, non a caso poco tempo fa è stata accolta su questo sito la lettera di un omosessuale (Eliseo Del Deserto) e non a caso sono tantissimi gli omosessuali che partecipano e hanno partecipato alla vita della Chiesa (penso a Testori)…leggi questa testimonianza: http://www.uccronline.it/2012/12/04/lomosessuale-arino-la-chiesa-mi-accoglie-per-come-sono/

      Il secondo errore è che nell’Antica Grecia l’omosessualità fosse vista come positiva. Qui c’è carenza culturale: l’omosessualità era abbinata alla pederastia. Platone nelle Leggi scriveva: “come [in uno Stato] si potrebbe garantirci dagli amori precoci di fanciulli e fanciulle, dall’omosessualità maschile e femminile, da queste perversioni che sono responsabili di incalcolabili sciagure, non solo per la vita privata dei singoli, ma anche per l’intera società?”. Aristotele nell’Etica Nicomachea scriveva: «fare all’amore tra maschi» è uno dei «comportamenti bestiali». ecc.

      Non leggo nemmeno l’omofobia nelle parole di Padre Amorth, il quale ha semplicemente errato nel confondere l’agire “contro natura” con quello che “fanno gli animali”. Lui dice: gli animali non sono omosessuali, dunque i gay vanno contro natura. In realtà sbaglia a parlare di “contro natura” prendendo come confronto gli animali e sbaglia perché negli animali esiste l’omosessualità. Quando vede nel comportamento omosessuale un’azione del Demonio invece parla correttamente, esattamente come lo sono tutti i comportamenti che violano la dignità umana, indipendentemente se sono commessi da etero o da gay. Il problema è il comportamento, non l’essere.

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Paolo Viti

        Paolo, ma cosa stai dicendo?
        CERTO, che se un omosessuale non cambia orientamento ha un problema grave!!! Il fatto che si possa non essere moralmente responsabili delle proprie tendenze omosessuali, non significa né che quelle tendenze in se stesse non siano anormali e contro-natura, dunque un male (non morale), né che praticando tali tendenze non si cada pure in gravissimo male morale.

        • francesco r. ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

          Ma ha senso parlare di “male non morale”? Cos’è il “male non morale”? Esiste?

          Per il resto, quoto Paolo Viti.

          • Mariasole ha detto in risposta a francesco r.

            “Io ho una bella testimonianza di una ragazza che aveva avuto due relazioni omosessuali di cui una in corso e che invitata a scrivere su un foglio di carta, mentre noi pregavamo dentro di noi e quindi nessuno sapeva niente, “Gesù liberami”, si accorse che non poteva scriverlo.
            Invitata a scriverlo davanti a Gesù mentre noi preghiamo sempre in silenzio e le facevamo coraggio ad andare avanti, provò otto volte a scriverlo non riuscendo mai. Finalmente la nona volta riuscì a scriverlo piangendo e con un grido quasi di invocazione estrema a Gesù: “Gesù aiutami”. Subito dopo non solo fu liberata, ma non ebbe più nessuna tendenza omosessuale. Sono passati diversi anni, si è sposata e non ha avuto più nemmeno una tentazione nel campo della deviazione sessuale.
            Mi sembra molto evidente che ci sono situazioni dove una parte della persona non era capace di liberarsi da questa schiavitù..

            Le tre vie principali per cui entrano gli spiriti maligni sono:
            Ferite emotive
            Peccato
            Attività occulte….”

            http://www.gesuemaria.it/preghiera-di-liberazione.html

            • Mariasole ha detto in risposta a Mariasole

              Ovviamente non si afferma che TUTTE le persone con tendenze omosessuali sono “indemoniate”!, ma che esiste una relazione, in alcune persone, tra ferita psichichica e ferita spirituale, esattamente come avviene per le malattie psicosomatiche.
              Di es. del genere ne sono stati riscontrati parecchi e molti possono testimoniarlo.

        • Giuseppe ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

          quando scrive di filosofia la leggo sempre con un certo interesse, ma queste uscite stento sempre a capirle…

        • Paolo Viti ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

          Un conto è avere queste tendenze, un conto è praticare l’omosessualità. Io infatti ho ripetuto quel che dice Francesco e il Catechismo: il problema non è avere queste tendenze, il peccato è quando si compiono atti omosessuali.

          Esistono tanti gay che vivono la continenza e offrono il loro sacrificio a Dio, seguendo l’invito del Catechismo e di certo loro mi precederanno in Paradiso!

          • Giancarlo ha detto in risposta a Paolo Viti

            Paolo! Ma che caspita stai dicendo? Non è un problema avere tendenze omosessuali? Saresti contento di avere un figlio con tendenze omosessuali? Caspita! Ma pensa a quello che scrivi,prima di scriverlo.

            • Paolo Viti ha detto in risposta a Giancarlo

              La Chiesa ha mai detto che è un problema avere tendenze omosessuali? Mi indichi nel Catechismo dove lo si dice?
              http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a6_it.htm

              Il problema è il comportamento omosessuale, non l’essere omosessuali. Arrivare a dire che Papa Francesco dice sciocchezze non mi sembra una sana posizione cattolica…

              • Giancarlo ha detto in risposta a Paolo Viti

                Hai ragione, da un punto di vista morale. Infatti l’omosessualità, intesa come pulsione, non è un peccato. Il problema è che non esiste solo la morale. Esistono anche le legittime e profonde aspirazioni, comuni a tutte le persone, di realizzarsi nella vita, fondare una famiglia, avere dei figli, godere di una relazione sessuale feconda. Ecco, per tutte queste cose l’omosessualità è nemica della persona.

                Certo, l’omosessualità, in sè, non è un peccato. Ma possiamo dire che non è un problema?

                Neanche il cancro è un peccato. Ma possiamo dire che non è un problema?

                • Qualunque ha detto in risposta a Giancarlo

                  Sei serio o stai scherzando?
                  Paragoni l’omosessualità al cancro?

                  • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Qualunque

                    Sei serio o prendi per i fondelli? Conosci il significato del termine “analogia”?

                    • Tulio Lantanide ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      prendere per i fondelli è un’analogia, ma magari in questo caso è fuori luogo?
                      quando si vuole fare i democratici è meglio stare attenti ai lapsus.

                    • Qualunque ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      E’ strano notare che quando qui si fanno domande risponde sempre qualcun altro, tra l’altro nemmeno rispondendo…

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Beh, la qualità della risposta dipende dalla qualità della domanda… L’obiezione di Giancarlo è validissima: come avere tendenze omosessuali non è un male morale, anche avere un cancro non è un male morale, ma, così come nessuno si sognerebbe di dire che un cancro, pur non essendo un male morale, non è un male in alcun senso (dato che tutti concordano che è un male – ontologico -), non si vede perché non si dovrebbe dire lo stesso dell’omosessualità (non agita).

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      @Tito Lantanide
                      “prendere per i fondelli” è un’espressione idiomatica, ossia un’espressione linguistica derivante da elaborazioni figurate o metaforiche del linguaggio, non un’analogia. Democratico de che? A me importa la verità.

                • Paolo Viti ha detto in risposta a Giancarlo

                  Da questo punto di vista capisco quel che vuoi dire, è un problema tant’è che lo stesso Catechismo chiama questa condizione una prova da portare, facendosi aiutare dai fratelli.

                  E’ una prova (mi piace di più di “problema”) come tanti di noi hanno le loro prove nella vita, ma chi porta la sua croce con dignità sarà salvato. Un omosessuale che cerca Dio e vive il compito che gli ha affidato la Chiesa mi precederà in paradiso.

                • Qualunque ha detto in risposta a Giancarlo

                  Provocazione, non prenderla male… cancro ai polmoni derivato dal fumo è peccato? Come lo paragoni all’omosessualità?

                  • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Qualunque

                    Vedi mia spiegazione poco sopra.

                    • Qualunque ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      La domanda era per Giancarlo.
                      Te lo prendi il tuo 10 in pagella, adesso lascia rispondere anche gli altri…

                    • Qualunque ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Accidenti come è possibile fare una discussione se ogni due per tre arrivi tu e dispensi saggezza?
                      Fai rispondere Giancarlo per favore se no la mia domanda si perde..vorrei sapere cosa intendeva con la sua frase…grazie…

                  • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Qualunque

                    Mi sembrava di avere intuito che tu mi avessi obiettato di dare risposte che non lo sono. Comunque la tua è un’ottima tattica per continuare a non dire nulla. Chi impedisce di intervenire a chicchessia?

                  • Giacomot ha detto in risposta a Qualunque

                    Qualunque sei venuto qua per trollare o per parlare ?
                    Se hai accettato la risposta di [nomelungochestimo] significa che il discorso è chiuso ! Smettila di appigliarti agli specchi per evitare la discussione ,diventi seccante .

                  • Giancarlo ha detto in risposta a Qualunque

                    Il fumo è un vizio, come tale implica delle responsabilità morali. Anche l’omosessualità agita è un vizio. L’omosessualità intesa come pulsione, invece, non è un vizio ne implica conseguenze morali.

                    • Qualunque ha detto in risposta a Giancarlo

                      Aspetta, tu confrontavi il cancro con l’omosessualità sulla base di peccato/problema, non il fumo.
                      Un cancro ai polmoni derivato da anni di fumo lo considero sia “peccato” che problema perché ne è responsabile il fumatore ed è un problema per la salute, ma solo per la singola persona.
                      Se l’orientamento sessuale non è una scelta e se non procura danni alla persona (se ne può discutere per la società), perché secondo te è simile al cancro?

                    • Paolo Viti ha detto in risposta a Giancarlo

                      Effettivamente l’analogia con il cancro è sbagliata, capisco le perplessità di Qualunque. Sono comunque d’accordo con quello che intendeva dire Giancarlo, ma non è questa la strada per dirlo.

              • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Paolo Viti

                Allora:
                1) se la tendenza omosessuale non fosse un male in sé (pre-morale), ossia un disordine o disfunzione rispetto al normale funzionamento delle caratteristiche che compongono la natura o essenza umana, allora non sarebbe possibile nemmeno alcun male morale che le riguardi; perché se una certa tendenza è in accordo con l’essenza umana, non può derivarne alcun male morale nel praticarla.

                2) Dunque l’essere in disaccordo o non in armonia (= disordine) rispetto all’essenza umana (= l’essere contro-natura) è un presupposto necessario ma non sufficiente del male morale. Chiaro?

                Ne discende che il Santo Padre non potrebbe dire che l’omosessualità praticata è un male morale, se non affermasse implicitamente anche che le tendenze omosessuali, pur non essendo ancora un male morale, sono invece certamente un male in relazione alla natura umana.

                Anche Positrone76 non riesce a comprendere queste distinzioni, che sono di pura ragione, ossia puramente filosofiche.

                • francesco russo ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                  Il tuo ragionamento è affascinante, ma continuo ad avere delle perplessità.

                  1) Continuo a non comprendere cosa sia il “male in sé”, quello che chiami “male pre-morale”. Tutto ciò che esiste, tutti i piaceri – compreso quello sessuale – sono un bene. In questo senso, il “male in sé” non esiste. Il male si configura solo quando un bene minore viene scelto al posto di un bene maggiore (=male morale) ed è in questi termini che va giudicata la pratica del piacere omosessuale.

                  2) Il “male pre-morale” (whatever that means and assuming it exists) non è condizione necessaria per il male morale. Controesempio: uno potrebbe avere nessuna tendenza all’omicidio e comunque scegliere di uccidere come puro esercizio della propria libertà.
                  Ne consegue che l’affermazione “la pratica omosessuale è un male morale” non implica necessariamente che “la tendenza omosessuale sia un male pre-morale”.

                  Ti ringrazio per la pazienza.

                  • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a francesco russo

                    Relativamente al tuo primo punto.
                    1) Si tratta della definizione più generale del male. La definizione, potremmo dire definitiva, fu data da Sant’Agostino e fu poi ripresa da San Tommaso d’Aquino. Il male consiste nella PRIVAZIONE di un bene che dovrebbe esserci. Quel “dovrebbe esserci” si riferisce all’esistenza di una “natura o essenza” degli enti, cioè di un insieme costante di caratteristiche che distinguono un ente di un tipo da un ente di un altro tipo. Ora, per una pietra la cecità non può essere detto un male, poiché l’essenza della pietra non prevede la facoltà della vista; ma per un qualunque animale la cui natura preveda la vista, non averla è un male.

                    1.2) Il male è allora privazione, ma cosa significa esattamente questo termine? Significa, cioè indica, una realtà che esiste proprio in quanto non esiste come ente. Un buco in una tovaglia è una mancanza o privazione di tessuto in quel punto dell’ordito e rispetto all’integrità della tovaglia può dirsi un male. Dunque per quanto il male sia una realtà spaventosamente presente, in realtà il suo esserci è completamente parassitario, perché dipende necessariamente dal bene ontologico di cui costituisce un mal-funzionamento o mancanza di integrità.

                    1.3) Facciamo l’esempio di una malattia provocata da un virus: il virus in sé è un ente (e in quanto ente è un bene), però la sua azione è incompatibile con la salute dell’organismo in cui si è introdotto, poiché la sua azione provoca un malfunzionamento di tale organismo.

                    1.4) Dunque hai ragione quando dici che tutto ciò che esiste, in quanto ente è un bene, ma lo è in quanto mantenga integra la propria natura. Così il piacere sessuale è senz’altro un bene, ma anch’esso ha una propria natura (cioè una propria struttura ontologica) che deve essere rispettata, se si vuole mantenerne integro da ogni punto di vista l’utilizzo. E, ovviamente, usare un pene per penetrare un ano (sia quest’ultimo di donna o di uomo) è contrario alla natura della sessualità umana (per vari motivi). Tanto meno ha senso pensare che il coinvolgimento sentimentale tra due persone dello stesso sesso possa essere un bene, poiché anche l’amore è un mezzo per mettere insieme due esseri umani realmente complementari, cioè realmente capaci di generare ed educare nuovi esseri umani e, come fine secondario, realmente capaci di completare se stessi reciprocamente.

                    • Meister Eckhart ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Mi incuriosisce il punto in cui affermi che “usare un pene per penetrare un ano (sia quest’ultimo di uomo o di donna) è contrario alla natura della sessualità umana”.
                      Visto che ne sai palesemente più di me in fatto di dottrina della Chiesa, vorrei chiederti:

                      1. La sodomia (che comprende, invero, anche il sesso orale) è sempre considerata peccato, anche se praticata tra coniugi?

                      2. Suppongo che la risposta al punto 1. sia positiva, per cui mi/ti chiedo: quali sono le fonti dottrinali che vietano in maniera esplicita tali atti? Forse non tutti i lettori sanno che la storia di Sodoma e della sua distruzione (Genesi, 19, 1-29) è stata variamente interpretata nel corso dei secoli (vedi i libri di Isaia, Geremia, Ezechiele, Maccabei), senza che mai vengano menzionati come motivo della condanna atti che vanno sotto il concetto di sodomia. Quindi, a parte la tradizione, quali sono le giustificazioni teologiche?

                      3. Fu nientedimeno che S. Agostino ad affermare che rapporti coniugali avvenuti “per soddisfare la concupiscenza” rappresentano una colpa veniale, al contrario dell’adulterio e della fornicazione, che A. considera peccato mortale (De bono coniugali, 6.6). Ora, posto che si sia soddisfatta la condizione che rende santo il matrimonio – cioè la procreazione – in base a quale solida argomentazione di fede i rapporti sessuali tra coniugi dovrebbero essere considerati illeciti, qualunque forma prendano?

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Un principio teologico fondamentale è che la sopra-natura o grazia non annulla la natura. Anche nel senso che non vi possono essere atti illeciti “per diritto naturale” che invece siano leciti “per fede”.

                      San Tommaso quando parla dei peccati di lussuria, chiarisce bene che mentre nel caso della fornicazione (atti sessuali completi tra non coniugati) si tratta di atti peccaminosi rispetto al giusto ordine della ragione, gli altri peccati di lussuria (masturbazione, pratiche sodomitiche e orali e, a fortiori, pratiche omosessuali) sono anche peccati contro-natura (intesa qui nei propri aspetti biologici), poiché pervertono l’uso corretto degli organi sessuali. Qualunque pratica porti ad orgasmo nemmeno potenzialmente procreativo (potenzialmente per riferimento al ciclo femminile) è un peccato mortale contro natura.

                    • francesco russo ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Grazie a-theos=a-ethos per le tue risposte superdettagliate e chiarissime!
                      Mi hai dato parecchio materiale da digerire con calma, su entrambi i punti 🙂

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Di niente, un consiglio bibliografico. Procurati questo testo, che vedo essere ancora acquistabile anche se pubblicato negli anni ’50:
                      http://www.ibs.it/code/9788826300597/journet-charles/male.html
                      E’ veramente un ottimo ausilio per comprendere bene la questione del male, anche dal punto di vista teologico.

                    • Meister Eckhart ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Ti ringrazio per la spiegazione basata su S. Tommaso.
                      Si potrebbe però ipotizzare che gli organi sessuali abbiano due usi corretti, anziché uno: cioè quello di procreare (che è auto-evidente), ma anche quello di procurare piacere. Il quale piacere, se non è ottenuto tramite atti peccaminosi rispetto al giusto ordine della ragione (quindi escludendo adulterio e fornicazione), potrebbe essere considerato un uso perfettamente lecito di tali organi.

                      A me sembra che considerare contro-natura gli atti sessuali non procreativi sia un assioma indimostrabile, a meno che non si dimostri che il piacere che ne deriva (che comprende anche la gioia di donare piacere alla persona amata, parlando di esseri umani) è del tutto accidentale e non una parte costitutiva dell’atto stesso. Dimostrazione alquanto ardua, a mio modo di vedere.

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      @Meister Eckhart
                      No, basta dimostrare che il piacere sessuale è un mezzo rispetto al fine della procreazione e che, di conseguenza, usare della sessualità esclusivamente in ragione del piacere che dà, implica confondere il mezzo con il fine = stravolgimento dell’ordine ontologico creato da Dio. A ben guardare ciò vale anche per i bellissimi sentimenti d’amore: se si vive la relazione all’altro sesso solo per avere quelli, si finisce necessariamente per stravolgere l’ordine delle cose.

                  • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a francesco russo

                    Quanto al tuo secondo punto.
                    1) Se uno sceglie di commettere un omicidio, semplicemente sceglie male, ossia il suo atto di scelta è “malato”, mancante della perfezione che dovrebbe avere per essere moralmente giusto e di conseguenza l’azione esterna messa in pratica sarà un’azione sbagliata. Bisogna fare attenzione a non cadere in una sorta di determinismo: non è che ogni scelta umana, che in sé è un atto spirituale, sia necessariamente determinata da una tendenza. Può esserlo come non esserlo. Nel caso in cui lo sia, si parla di “vizio”, che è l’abitudine acquisita a compiere certi atti cattivi, o di “virtù”, che è la tendenza acquisita a compiere atti buoni.

                    1.2) Dunque quando vi sia una “tendenza” che può influenzare i singoli atti, tale tendenza può essere buona o cattiva a seconda che sia in armonia o sia contraria alla natura umana.

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      1.4) Quando di parla di “tendenze omosessuali” in realtà ci si riferisce ad un pervertimento delle normali inclinazioni sessuali, che sono dirette al sesso opposto. Su queste tendenze devianti poi, come nel caso di qualsiasi altra azione sbagliata, può innestarsi un vizio corrispondente, ossia una abitudine e dunque una maggiore facilità nel commettere ancora il medesimo atto sbagliato.

                  • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a francesco russo

                    L’atto umano, come insegna San Tommaso, può risultare moralmente cattivo, per tre ragioni: a) quando il fine è cattivo, b) quando l’azione che deriva dalla scelta del fine (di per sé buono) è in sé cattiva, c) quando le circostanze sono cattive.

                    a) Il fine della mia azione, fare un regalo prezioso ad un amico (di per sé un’azione non cattiva), è quello di umiliare chi non potrà permettersi di fare un regalo altrettanto prezioso (fine cattivo). Ne risulta che fare quel regalo è un’azione moralmente condannabile.

                    b) Rubare ai ricchi per dare ai poveri, il classico: il fine non giustifica i mezzi.

                    c) Desidero aiutare un amico depresso, parlandogli e ascoltando i suoi problemi, ma lo vado a trovare alle 3 di notte. Circostanze sbagliate, che rendono perlomeno inopportuna l’azione.

                  • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a francesco russo

                    De nada, sono qua sopratutto per quello.

                • Paolo Viti ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                  La tendenza omosessuale, caro a-theòs=a-éthos, è un’inclinazione disordinata che costituisce una prova per i nostri fratelli omosessuali, non una colpa.

                  Non è un peccato essere omosessuali, cioè non è un inciampo alla salvezza, il problema è quando non la si vive come una prova, quella che tu chiami giustamente “l’omosessualità praticata”.

                  Detto questo e avendo chiaro questo, trovo inutile continuare a puntare il dito bisogna scaldare i cuori, curare le ferite.

                  • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Paolo Viti

                    Non ti capisco, mi sembra un atteggiamento “pastorale” melenso e privo di senso. Sono stato io il primo a dire che la tendenza di per sé PUO’ non costituire peccato (se non vi siano in toto responsabilità per avere sviluppato tale tendenza).

                    E allora? Se hai un cancro te lo devi tenere, o, se ci riesci, non avrai forse addirittura il dovere morale di cercare e trovare la guarigione? Mutatis mutandis ciò vale per qualsiasi male affligga il nostro essere…

                    • Paolo Viti ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Dall’omosessualità non tutti possono uscire, la Chiesa non invita le persone a questo sforzo. Ben venga chi vi riesce ma innanzitutto occorre non allontanarsi dal cammino cristiano e vivere la propria tendenza alla luce del Magistero.

                      Voglio però dirti un’altra cosa: capisco che in tempi bui di Mancusi vari ogni frase che sembra differente dalla condanna rigida si presti a facili fraintendimenti, a sentimentalismo e infine relativismo.

                      Ti assicuro che non è così, però se posso permettermi tu sei all’estremo opposto di Mancuso. Scaldare i cuori, a-theos, senza paura di diventare complici, Francesco sta chiedendo un passo in avanti anche a noi impegnati nel difendere l’etica e la morale cattolica.

                      La via è stretta ma dobbiamo trovare il modo di non condannare o ossessionarci con “quel che non va” e dall’altra parte evitare il lassismo. So che tu sostieni fortemente che indicare il male pubblicamente e con decisione è il modo per aiutare i fratelli a prendere coscienza ma come vedi non funziona più oggi, si polarizzano le posizioni e basta, la Chiesa passa per oscurantista continuamente e le persone giustamente si allontanano.

                      Tu che sei così capace e colto filosoficamente e teologicamente devi aiutarci a trovare questa strada stretta, Francesco chiede anche la tua conversione…non liquidarlo con un “tanto sbaglia”, prendi atto del fastidio e affrontalo cercando umilmente di capire cosa vuol dirti il successore di Pietro. Scusa se mi sono permesso questo consiglio…

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Capisco ciò che mi dici e anche le tue buone intenzioni non sono mai state in discussione. Solo posso testimoniare con la mia vita, vissuta in buona parte all’interno di istituzioni accademiche, che chi non parla chiaro, non ama la verità e offende profondamente il Signore, che non è solo Amore, ma anche Intelligenza Infinita. Amare la chiarezza e inseguirla per stanarla da ogni posto dove possa essersi infilata, è glorificare il Signore.

                      Ecco perché non capisco il tuo atteggiamento. Logicamente non ha senso dire che l’omosessualità agita è un male morale, se non si presuppone che sia un male pre-morale la stessa tendenza omosessuale. E per quale motivo dovrebbe essere più caritatevole dire una mezza verità, che non è in grado di spiegare il perché di una proibizione morale che comunque si afferma? Se io proibisco qualcosa alle mie figlie, tento sempre di spiegare loro, ove possibile, il perché… Mi pare talmente ovvio. Semmai qualcuno potrebbe sentirsi preso in giro da chi gli dice che sbaglia e però altrettanto chiaramente, chissà per quale ragione, non vuole spiegargli fino in fondo i motivi.

                      Non ho detto che il Santo Padre abbia sbagliato. Lui ha detto una cosa e tu pensi abbia detto tutto, ma non è così. Io voglio dire tutta la verità, certamente anche con carità, ma tutta la verità, altrimenti mi sentire di tradire l’ideale che come intellettuale (per quanto indegno) mi infiamma, che è quello, appunto, di portare testimonianza del vero.

                    • Paolo Viti ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      So bene cosa pensi e lo capisco benissimo ma da qualche mese io sono cambiato e non ragiono più così: il nostro compito è quello di andare a mangiare assieme a Zaccheo, non di condannarlo quando lo vediamo sull’albero e spiegarli con chiarezza perché il suo comportamento è un male, è un peccato, è contro se stesso ecc. E dobbiamo smetterla di pensare che gli altri cambiano se siamo bravi ad esporre la teoria corretta…non è in mano nostra!

                      Andiamo a mangiare con Zaccheo mentre fuori i farisei si scandalizzano perché sembriamo suoi complici, gli annunciamo l’unica verità che c’è e che è davvero importante: che Dio si è fatto uomo anche per lui.

                      Questo è il nostro compito principale, da qui poi discende tutto il resto fino alla posizione della Chiesa sulla sessualità…altrimenti è falso che stiamo servendo la verità. Dovremo rendere conto anche di come abbiamo testimoniato Cristo ai nostri fratelli: siamo davvero preoccupati e interessati al destino dei fratelli su una strada controversa oppure cerchiamo solo di metterci a posto la coscienza scaraventando su di loro l’elenco dei loro errori contro natura?

      • Giancarlo ha detto in risposta a Paolo Viti

        Papa Francesco ogni tanto (spesso?) dice delle sonore sciocchezze, come quella secondo la quale non sarebbe un problema essere omosessuale. Se essere omosessuale non fosse un problema (anche bello grosso), come mai ci sarebbero omosessuali come Raffaele che tentano e, a volte, riescono a risolverlo?

        • Giuseppe ha detto in risposta a Giancarlo

          perché il senso di colpa indotto fa miracoli…

          • Mariasole ha detto in risposta a Giuseppe

            SI’: QUELLO DELLE LOBBY GAY SUI BAMBINI: VERGOGNA!!!

            • Giuseppe ha detto in risposta a Mariasole

              prenda una camomilla…

            • Tulio Lantanide ha detto in risposta a Mariasole

              questa me la dovrebbe spiegare, se vuole.
              e mi piacerebbe anche dare un nome e cognome alle lobby gay. tanto per aderirvi perchè, contrariamente a voi, trovo i gay piuttosto vessati.
              i bambini poi che c’entrasno?

              • Giacomot ha detto in risposta a Tulio Lantanide

                Conosco l’arcigay ,che segue l’ideologia omosessualista che chiama omofobi tanti omosessuali che si dicono o contro i matrimoni gay o favorevoli a un cambiamento del proprio orientamento ,e anche questi mi sembrano vessati .
                Comunque nei commenti di questi due articoli puoi trovare alcuni aderenti a quest’ideologia con i quali ho avuto un accesa discussione (uno in particolare Giorgio Barillà ,il nome è pubblico in caso tu stia pensando di litigare per questo fatto) ,peccato però che non sappiano proseguire i discorsi e dire sempre le stesse cose demolite e stra-demolite. http://www.tempi.it/francia-manif-ludovine-de-la-rochere-repressione-matrimonio-gay#.UlQFqoZdZpQhttp://www.tempi.it/barilla-scuse-legge-omofobia-famiglia-gay#.UlQFWYZdZpQ . Leggi tra i commenti io sono Giacomo Tavernese .

                • Tulio Lantanide ha detto in risposta a Giacomot

                  guardi che l’arcigay è un’associazione di omosessuali e non fa lobbing. può leggerne la storia su wiki.
                  per quanto riguarda il primo articolo che mi ha postato penso che sia normale, ammesso che quanto sia raccontato sia vero, che una maglietta con una scritta discriminatoria venga svergognata.
                  per quanto riguarda Barilla l’articolo su Tempi è ovviamente una sovrainterpretazione: nessuno ha l’obbligo di essere intelligente, nemmeno se ha un pacco di soldi, e la ritrattazione del Giulio dipende solo dai soldi che barilla teme di perdere sul mercato estero, perchè nel nordamerica il boicottaggio funziona e fa perdere miliardi.

          • Paolo Viti ha detto in risposta a Giuseppe

            Perché mancare così di rispetto agli altri, Giuseppe? Perché liquidare così una vita umana attraverso il senso di colpa indotto? Credo che queste inutili provocazioni facciano del grosso male al dialogo, sempre ammesso che tu lo stia cercando.

            • Giuseppe ha detto in risposta a Paolo Viti

              Paolo Viti, lei come interlocutore mi piace: è ragionevole, pacato e attento all’opinione altrui. Lei crede davvero che io voglia liquidare chicchessia, piuttosto che offrire un punto di vista alternativo che certamente non può che far bene alla discussione?

              • Paolo Viti ha detto in risposta a Giuseppe

                Non può far bene dire che uno soffre di senso di colpa e stop. Questo vale per tutti coloro che assumono un atteggiamento che non ci piace, serve a liquidare la questione senza affrontarla…almeno dal mio punto di vista.

                • Giuseppe ha detto in risposta a Paolo Viti

                  Rigiro la domanda (sebbene alle volte questa pratica possa risultare irrispettosa): se un omosessuale sta bene come sta, ed intende perseverare nel suo orientamento, cosa si dovrebbe fare?

                  • Paolo Viti ha detto in risposta a Giuseppe

                    La mia opinione coincide esattamente con quella del Catechismo della Chiesa Cattolica:

                    http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a6_it.htm (leggi articoli 2358 e 2359)

                  • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Giuseppe

                    Un omosessuale non sta bene, perché il suo orientamento psico-sessuale è contro la sua natura. Secondo lei il criterio per sapere se uno sta bene è quello di chiedergli se si sente bene?

                    • Giuseppe ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      esattamente…

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Quindi se un sadico assassino (e ce ne sono tanti pronti a farlo) dice di stare bene dando fondo alle sue manie, lei gli crede?

                    • Qualunque ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Se chiede ad un omosessuale se “sta bene” immagino si sappia del suo orientamento.
                      La stessa cosa sarà per un sadico assassino, la domanda si pone sapendo ciò che quella persona è…

                      E’ mattina e non sono sicuro di essermi spiegato, si capisce ciò che intendo?

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Qualunque ha scritto: “sapendo ciò che quella persona è”.

                      In realtà qui sta tutto il problema. Se l’essere più profondo di un ente corrispondesse necessariamente a tutto ciò che fa o mostra di essere, ciò avrebbe tantissime implicazione contrarie alla nostra esperienza della realtà. Le due più macroscopiche sono le seguenti.

                      1) Si annullerebbe qualsiasi possibile distinzione tra “fenomeno” e “essere”, ossia tra “accidenti” e “sostanza”, ma allora anche per noi uomini (e non solo per Dio) vedere implicherebbe immediatamente capire tutto di quell’ente, poiché non vi sarebbe nulla che non apparirebbe con immediata evidenza. Invece qualsiasi scienza è basata su un necessario approfondimento critico d’indagine su ciò che immediatamente appare o viene registrato anche dagli strumenti più raffinati. Altrimenti non avrebbe alcun senso parlare ad esempio di “fisica teorica”, riducendosi tutto esclusivamente ad una pura catalogazione dei dati più immediati. Invece la “teoria” (ossia la “contemplazione” dei dati più immediati) è una componente essenziale anche delle cosiddette scienze empiriche, non solo della filosofia, della matematica pura o della logica. E teorizzare significa in concreto “dedurre”, ossia ragionare rigorosamente a partire da dati certi ed evidenti, per raggiungere conclusioni non immediatamente evidenti.

                      2) La realtà sarebbe assolutamente contraddittoria, poiché, il fatto che due individui appartenenti ad una medesima specie mettano in atto due azioni opposte tra loro, implicherebbe immediatamente che quei due individui sono di diversa specie, proprio perché le loro azioni non potrebbero considerarsi “accidenti”, ma il loro stesso essere. Per fare un esempio: se un individuo di una specie animale pratica un atto omosessuale, dovremmo immediatamente concludere che fa parte di una specie diversa da quella a cui appartengono gli altri individui di quella “supposta” specie a cui appartiene, poiché con il manifestare quel comportamento manifesta tutto se stesso in un modo diverso dagli individui che manifestano azioni opposte a quella. Di più, dovremmo arrivare a dire che lo stesso individuo, quando compie due azioni contrarie, nel momento in cui compie la prima appartiene a una certa specie e nel momento in cui compie la seconda appartiene ad un altra specie.

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      La conclusione di quanto detto sopra, rispetto al tuo “immagino si sappia del suo orientamento”, è dunque che sapere del suo orientamento non mi dice con certezza che l’orientamento manifestato in quel caso sia veramente corrispondente a ciò che quell’individuo è per natura o essenza e che dunque deve essere in tutte le sue azioni singole (cioè in tutti i suoi comportamenti accidentali rispetto alla sua natura).

                      Dunque che una persona che si sappia avere comportamenti omosessuali spergiuri di essere felice in quel modo, non significa che lo sia veramente, poiché la felicità è necessariamente connessa alla natura o essenza profonda. Per questo può benissimo esservi una sdoppiamento o incoerenza tra quello che si è nel profondo (per natura o essenza) e quello che si fa a livello più superficiale. In conclusione avere tendenze omosessuali e anche praticare atti omosessuali non significa essere omosessuali per natura e poiché è possibile dimostrare che la natura umana non può essere omosessuale, se un omosessuale praticante mi dice che è felice in quel modo, semplicemente si sta auto-ingannando su ciò che realmente è.

                  • Mariasole ha detto in risposta a Giuseppe

                    Ne riparliamo quando mi avraà trovato UN SOLO omosessuale che sta DAVVERO bene come sta

                    • Tulio Lantanide ha detto in risposta a Mariasole

                      IO sto benissimo e così ci sono nato. sono stato molto meglio da quando non ho più fatto finta che mi piacessero le ragazze e ho cominciato ad amare pubblicamente gli uomini.
                      quello che mi manca è quello che non mi danno le leggi retrograde di questo paese.

                    • Paolo Viti ha detto in risposta a Mariasole

                      @Tulio
                      L’argomento del sentirsi bene non mi piace, chiunque può dirlo anche se nei fatti non è così. Ti faccio un esempio: io dicevo di stare benissimo dieci anni fa, poi mi sono accorto che in realtà vivevo indignitosamente ed infelicemente…ma questa è la mia storia personale.

                      Mi interessa di più quando parli di “leggi retrograde”. Voglio avere e chi non me lo permette è retrogrado, questo mi sembra il tuo giudizio. Esattamente quello delle coppie incestuose, che vorrebbero essere riconosciute ufficialmente e le leggi retrograde non lo permettono. Anche le multicoppie poligame hanno lo stesso desiderio, per non parlare delle coppie di minorenni che vogliono sposarsi prima di aver compiuto 18 anni…d’altra parte anche due amici uniti da un grande e duraturo affetto vorrebbero usufruire dei benefici del matrimonio. Tutti vogliono la stessa cosa che vuoi tu, eppure le nostre leggi retrograde lo impediscono.

                      Davvero è progresso che ogni desiderio (legittimo, ci mancherebbe!!) si trasformi in diritto e, di conseguenza, in legge?

                    • Giuseppe ha detto in risposta a Mariasole

                      un mio collega, un fisico teorico portoghese, è contentissimo di come sta. Che vogliamo fare, scendere nell’aneddotica spicciola?

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Mariasole

                      @Giuseppe
                      L’obiezione è sempre la stessa: come criterio di verità intorno alla felicità personale, basta una dichiarazione dello stesso interessato? Se la polizia per indagare adottasse questo criterio…

                    • Tulio Lantanide ha detto in risposta a Mariasole

                      @paolo viti
                      ma mi sai fare un esempio di coppia incestuosa?
                      e sarebbe il caso di finirla con analogie campate per aria tipo matrimonio omosex=zoofilia e simili (ci sono esempi a pacchi su questo sito).
                      ho risposto a Mariasole: io sto bene e vivo da trent’anni con lo stesso uomo. immagino che non si trovi male neppure lui.
                      così siamo in due.
                      e il mio non è un desiderio che diventa un diritto, è una richiesta di parità: immagina di costruire un’intera vita assieme ad un’altra persona, poi lei muore e nonostante il testamento i parenti arrivano a richiedere un’eredità (i testamenti si possono impugnare, sai?) un intero porogetto di vita si sfascia per mancanza di tutele. è questo che si chiede: una normativa chiara, che poi si chiami matrimonio, dico, pacs, pippo o paperino non mi importa nulla, ma non menatemela con la religione che qui non c’entra nulla.

                    • Tulio Lantanide ha detto in risposta a Mariasole

                      @paolo viti
                      sai che mi è venuto in mente che tutto sommato le coppie incestuose sarebbero più tutelate dalla normativa attuale? a parte la reversibilità della pensione avrebbero tutte le garanzie per l’asse ereditario, le visite ospedaliere, i contratti d’affitto ecc…
                      quindi: analogia doppiamente errata.
                      scusa la verve, ma è un argomento che mi sta piuttosto a cuore

                    • Paolo Viti ha detto in risposta a Mariasole

                      Caro Tulio, ho fatto l’analogia con le coppie incestuose/poligamiche/minorenni perché tutte stanno o teoricamente potrebbero rivendicare gli stessi diritti delle coppie omosessuali. Nessuno ha ancora spiegato perché dovremo dire si a una coppia e no ad un’altra, forse che il loro amore è “inferiore” a quello di una coppia etero o omosessuale?

                      Rispetto ai vantaggi specifici è stato fatto notare che oggi tutto quello che desidera una coppia gay è già possibile averlo (testamento ecc.) con la normativa attuale:

                      http://www.uccronline.it/2013/04/17/non-ce-alcun-bisogno-di-riconoscere-le-coppie-di-fatto/
                      http://www.uccronline.it/2013/06/11/unioni-civili-per-omosessuali-risposta-a-maurizio-belpietro/

              • Paolo Viti ha detto in risposta a Giuseppe

                Comunque ringrazio e ricambio la stima, almeno per il 90% dei tuoi commenti (dammi pure del tu)

        • Paolo Viti ha detto in risposta a Giancarlo

          Caro Giancarlo, ti comporti esattamente come Vito Mancuso: quel che non ti piace di quanto dice la Chiesa, piuttosto che accettarlo umilmente cercando di capire e di approfondire, lo escludi opponendoti sapendo tu cosa è giusto e sbagliato e sapendo tu cosa deve o non deve dire il Pontefice e il Catechismo.

          • Giancarlo ha detto in risposta a Paolo Viti

            A tutti può succedere di dire delle sciocchezze. Papa Francesco non fa eccezione. Anzi, direi che è uno specialista. Non è che se un papa dice una sciocchezza, quella sciocchezza diventa una cosa seria.

            • Paolo Viti ha detto in risposta a Giancarlo

              Caro Giancarlo, posso chiederti chi decide quando il Papa ha detto una sciocchezza e quando non l’ha detta? Forse tu, forse io?

              • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Paolo Viti

                Il criterio ultimo è sempre quello dell’oggettività della verità. Nemmeno essere Papa garantisce dall’errore (se non nel momento in cui il Papa voglia usare dell’infallibilità concessagli da Nostro Signore).

                • Paolo Viti ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                  Eppure Papa Francesco ha semplicemente ripetuto quanto dice il Catechismo, tant’è che lo ha citato lui stesso.

                  Nel Catechismo non c’è scritto che essere omosessuali è un male, un peccato e dunque un inciampo alla salvezza. Tutti sappiamo che è un disordine morale ma il problema non è avere tendenze omosessuali, non è una colpa e non è un motivo per essere esclusi dalla salvezza, il problema è non vivere tale condizione come una prova.

                  • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Paolo Viti

                    Scusa, ma sei proprio di coccio! Ho spiegato in tutte le salse che la tendenza di per sé non è necessariamente un male morale, ma invece è sicuramente un male ontologico (intendendo nel giusto senso questo aggettivo), altrimenti non potrebbe nemmeno derivarne un male morale.

                    Dopo di che, ti chiedo: ho un cancro, non ho addirittura il dovere morale di cercare la cura più efficace? Ho tendenze omosessuali, che costituiscono un male afferente alla mia maturazione psicologica, non ho il medesimo dovere?

                    • Paolo Viti ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Ti pregherei di restare all’interno di un dibattito sereno, senza dover etichettare o riprendere il tuo interlocutore come se fossi l’alunno e tu il maestro.

                      Siamo certamente d’accordo sulla prima parte, a te interessa continuare quotidianamente a ribadirlo a me meno, anche perché tutti sanno cosa pensiamo dell’omosessualità dal punto di vista etico e morale.

                      Confondi uno stato patologico letale (cancro) con una tendenza parzialmente innata non letale (omosessualità) e oltretutto mi sembra una confusione dei piani, quello medico con quello etico-filosofico. La Chiesa disapprova le relazioni omosessuali invitando tuttavia a vivere l’omosessualità come una prova, con l’aiuto dei fratelli.

                      Non parla dell’essere omosessuali come un impedimento alla maturazione psicologica (ancora passi dall’ambito etico-filosofico a quello medico-scientifico) né di un impedimento alla salvezza. Un omosessuale che vive la sua condizione nel contenimento e nell’offerta a Dio (vedi Testori nell’ultima parte della sua vita) mi passerà certamente davanti nella strada al Paradiso.

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      OK scusa per il tono, ma cerchiamo di arrivare ad un dunque, visto che non siamo così distanti.

                      1) “Un omosessuale che vive la sua condizione nel contenimento e nell’offerta a Dio (vedi Testori nell’ultima parte della sua vita) mi passerà certamente davanti nella strada al Paradiso”. Ho mai negato tutto ciò (a parte il fatto che ti passi davanti, che nessuno può sapere)?

                      2) Se come sembra, sei d’accordo con me che la tendenza omosessuale può non essere un male morale, ma certamente è un male relativamente alla natura umana, se tu ti esprimi come fai, dai adito a fraintendimenti, perché noi dobbiamo stimolare chi ha un problema a risolverlo (se può), non a tenerselo come se non lo avesse (o peggio come mezzo prediletto di virtù e ascesi).

                      2.1) Non pensi che uno che ha tendenze omosessuali, che di per sé, come dici tu stesso, sono una croce, non sarebbe ben più felice di andare in Paradiso per altri motivi? Oppure dovremmo dedurne che chiunque ha un croce non ha il diritto-dovere di tentare di togliersela? Se poi non è possibile, certamente, in una visione cattolica, dovrà sopportarla. Ma nessun direttore spirituale della storia della Chiesa ti verrà a dire che restare in compagnia di un male che costituisce occasione prossima di peccato, sia un buon mezzo di ascesi spirituale. Sarebbe pura follia.

                      3) Non confondo proprio nulla. Un cancro non comporta necessariamente la morte (talvolta è curabile), così come le tendenze omosessuali non comportano necessariamente il peccato mortale; però siccome entrambi costituiscono un pericolo di morte (rispettivamente fisica e spirituale) vanno evitati, se possibile. Mi pare analogia perfettamente calzante.

                      4) Tendi ad attenerti esclusivamente a catechismi e affermazioni papali: come ti ho già detto, né un papa può sempre spiegare tutto (ciò che è logicamente e filosoficamente implicito in certe affermazioni, va logicamente ammesso come premessa necessaria), né nel catechismo puoi trovare inserito un trattato di psicologia.

                    • Paolo Viti ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Dire ad un cattolico che “tendi ad attenerti esclusivamente a catechismi e affermazioni papali” è abbastanza paradossale, no?

                      Caro a-theòs questa frase contiene l’ambiguità in cui, dopo l’elezione di Francesco, ti trovi. Da una parte il fastidio per le parole del Pontefice e dall’altra la tua attività a “stimolare chi ha un problema a risolverlo”.

                      Questa frase è il tuo manifesto: condannare pubblicamente il male perché i fratelli si accorgano e cambino. E’ certamente una posizione di buona fede ma non funziona più, non a caso la Chiesa insistendo su questa strada ha perso la partita anche tra gli stessi cattolici.

                      Occorre trovare un’altra strada e Francesco ci sta dicendo questo: innanzitutto dobbiamo annunciare Cristo, aiutare chi è nel giusto e chi è nello sbagliato ad avvicinarsi alla vita cristiana e poi le cose verranno da sole, poi si potrà aiutare chi si accorge di vivere una condizione di ostacolo alla vita cristiana vissuta pienamente.

                      E’ un cambio di prospettiva che Papa Francesco ti ha e ci ha proposto, non facciamo finta di nulla e non liquidiamo con “tanto non sta parlando in modo infallibile”. Anche tu, caro a-theòs=a-éthos, hai bisogno ora di convertirti (cambiare strada), per il bene tuo e della Chiesa.

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Cerca almeno di sforzarti per non fraintendermi a tutti i costi. Ti ho spiegato cosa intendevo con la necessità di non attenersi esclusivamente ad affermazioni o documenti di per sé limitati in estensione. Il catechismo non è nemmeno lontanamente paragonabile ad un compendio delle dottrine cattoliche (basterebbe un confronto con la Summa Theologiae, che, appunto, era intesa come “summa”, cioè come sintesi) e tanto meno come un compendio delle “verità naturali”, quelle filosofiche e quelle derivabili da scienze come la psicologia.

                      Ti farei notare infine che la Chiesa ha incominciato a perdere fedeli proprio quando ha smesso di parlare chiaramente in materia dottrinale, incominciando a dare esempi atroci nelle persone di tanti suoi Sacerdoti, purtroppo indegni di esserlo. Un esempio per tutti: Don Gallo prima del Concilio Vat.II non sarebbe durato un mese! Dopo il “cambio nella pastorale” post-conciliare, ha potuto addirittura vedersi celebrato il funerale nel modo in cui è stato celebrato (e non farmi dire altro al proposito!!!!!).

                    • Paolo Viti ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                      Ricordo che don Giussani spiegava che la Chiesa ha abbandonato gli uomini quando ha smesso di testimoniare Cristo, quando si è vergognata di Cristo.

                      A me non interessa che un omosessuale smetta di essere omosessuale, a me interessa che incontri davvero Cristo. Questo incontro cambia la vita, ogni suo aspetto e certamente anche il comportamento sessuale…capisci la priorità che ci sta sbattendo in faccia Francesco?

            • beppina ha detto in risposta a Giancarlo

              Venghino siori e siore, abbiamo trovato il vero specialista e il tuttologo delle sciocchezze altrui (non tocchiamo le sue però…).

        • Emanuele ha detto in risposta a Giancarlo

          …non confondere quello che dice il Papa con quello che i giornali scrivono che il Papa avrebbe detto…

          Montando ad arte frammenti di discorsi hanno fatto passare Benedetto per omofobo e adesso Francesco pronto a sposare i gay… In realtà entrambi dicono la stessa cosa, pur con personalità e sensibilità diverse…

      • Klaus ha detto in risposta a Paolo Viti

        Negli animali non esiste l’omosessualità. Esiste il comportamento omosessuale come sfogo temporaneo per l’impossibilità di potersi accoppiare con l’altro sesso. Di animali che facciano una scelta omosessuale a lunga durata, per quanto abbiano cercato, non ne hanno potuti trovare.

        • Paolo Viti ha detto in risposta a Klaus

          Su questo non sono informato, bisognerebbe approfondire dal punto di vista scientifico (hai qualche fonte per aiutarmi?).

          In ogni caso quando si parla di “contro natura” non si intende affatto la natura animale, dunque questa questione non dovrebbe nemmeno porsi.

        • Qualunque ha detto in risposta a Klaus

          Negli animali, in alcuni almeno, quando cambia il capobranco ha la precedenza per accoppiarsi con le femmine…

          • Paolo Viti ha detto in risposta a Qualunque

            Esattamente, è proprio questo il problema. Se prendiamo ad esempio ciò che fanno gli animali allora bisognerebbe anche mangiare il partner dopo l’accoppiamento.

            Insomma quando si parla di “contro natura” non si vuole affatto parlare di quel che c’è o non c’è nel mondo animale!

    • Riccardo ha detto in risposta a Zuckenberg

      Il solito Zuckemberg, il quale ritiene (a torto, ovviamente) di essere bene informato.

      http://fidesetforma.blogspot.it/2012/07/su-galimberti-il-simposio-e-il_22.html

      L’affermazione secondo la quale la repressione morale dell’omosessualità era appannaggio delle tirannidi è una mera deduzione di Pausania il quale parla nel Simposio di “Ionia” quale luogo in cui la pederastia è riprovata e la paragona ai paesi barbarici. Si tratta ovviamente di una gravissima offesa per gli antichi ateniesi, in quanto gli Ioni erano gli abitanti della zona costiera della attuale Turchia uniti da vincoli di fratellanza e di sangue ai Greci del continente e specie agli abitanti dell’Attica, tanto da aver combattuto questi ultimi in difesa della loro autonomia durante le guerre persiane. Essi erano Greci tanto quanto quelli del continente e delle isole dell’Egeo. Decontestualizzare l’affermazione di Pausania, assolutizzandola e riproponendola quale chiave di lettura delle legislazioni odierne in materia è rischioso oltre che scorretto. Tanto più che Platone sia nelle Leggi sia nella Repubblica parla di uno stato ideale nel quale la pederastia volta alla pratica sessuale e non intesa quale legame meramente affettivo ed educativo (“come quello di un padre e un figlio”, ribadisce nella Repubblica) è severamente vietata e bandita.

      In secondo luogo non è vero che gli omosessuali non erano riconosciuti con un nome specifico. C’era invece l’appellativo volgare di cinedi (sing. kinaidos) dalla chiara etimologia: “colui che smuove la vergogna”. Per un vasto repertorio omofobico si prega Galimberti di consultare tal Aristofane, poeta comico ateniese, tra i protagonisti del Simposio platonico. Ci troverà parole del genere: “katapygon”, “lakkoproktos”, o ancora “euryproktos” che evito di tradurre per carità cristiana.

    • George P. ha detto in risposta a Zuckenberg

      Tutte cose già lette, ma spreco ugualmente cinque minuti della mia vita a scrivere due righe:

      1) In grecia l’omosessualità vista come una virtù?
      http://www.uccronline.it/2012/11/23/il-matrimonio-omosessuale-condannato-nella-grecia-classica/

      2) Guerre di religione?
      http://www.uccronline.it/2012/05/23/le-religioni-sono-la-causa-delle-guerre-no-e-propaganda-laicista/
      http://www.uccronline.it/2013/08/21/nessuno-e-mai-stato-ucciso-in-nome-dellateismo-davvero/

      3) Padre Amorth riprende ed amplia Rm1,27:
      “Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento.”
      (A questo punto risponderai banalmente che un prete non ha il diritto di ribadire quello che c’è scritto sulla Bibbia…)

    • mercuriade ha detto in risposta a Zuckenberg

      Su questo punto si può pensarla come si vuole, ma la storia va conosciuta bene prima di emettere giudizi.
      Punto 1: L’omosessualità nel mondo antico, in particolare nella Grecia classica, era legata a doppio filo con una forte tendenza misogina. E’ un leitmotiv della letteratura e della filosofia greca, da Simonide di Amorgo ad Euripide, a Platone, che arriva a teorizzarlo nella sua opera “Il Simposio”: l’uomo è essere perfetto, la donna essere imperfetto, e il vero amore non può esistere se non tra esseri perfetti, cioè tra uomini e non con la donna, che serve solo per procreare; gli fa quasi eco Lucrezio, che, nel “De rerum natura”, dopo una filippica memorabile contro le donne, dice che è assai più piacevole trasferire il proprio seme in un ragazzo piuttosto che in una donna. Infatti si parla quasi esclusivamente di omosessualità maschile: quello di Saffo è un caso isolato, e per giunta arcaico, tanto che la tradizione letteraria successiva si è subito affrettata a far morire la grande poetessa per amore di un uomo.
      Punto 2: nella maggior parte dei casi non si trattava di un rapporto alla pari. Nella Grecia classica avveniva quasi sempre tra un uomo maturo e un “efebo”, un adolescente (in molti casi maestro e allievo), cui spettava nel rapporto il ruolo “passivo”. Questo perché la sessualità maschile veniva vissuta nel mondo antico come esercizio della forza, (mi si perdoni la crudezza del termine) penetrare una donna o un ragazzo significava sottometterli. La cosa era ancora più accentuata all’interno dell’esercito, dove l’omosessualità era molto diffusa: non si trattava di atti “omoaffettivi”, ma di veri e propri atti di nonnismo cui si sottoponevano le reclute o i più deboli, o (peggio) i prigionieri di guerra. Nel mondo romano questo aspetto è evidente: a un cittadino romano il ruolo passivo era vietato: e Seneca (“Epistula ad Lucilium”) dice chiaramente che questo ruolo era riservato soprattutto a schiavi, liberti e provinciali, che per definizione non potevano sottrarsi al volere di un romano.
      Per chi volesse approfondire, due libri di Eva Cantarella spiegano queste situazioni molto in dettaglio:
      “L’amore è un dio”
      “Dammi mille baci”.

      • Raffaele U. ha detto in risposta a mercuriade

        Purtroppo il tema “Omosessualità e Grecia” viene sempre storpiato come mezzo di legittimazione dell’omosessualità, delle famiglie e adozioni omoparentali. Come hai ben descritto, l’omosessualità in quel contesto riguardava più che altro il senso di dominazione maschile (come avviene nei branchi degli animali) e il senso culturale di dono tra maestro e scolaro, ma non di certo come parte del fondamento della società nè come condizione matura dell’uomo adulto. Mi leggerò il libro “Dammi mille baci” che sembra molto interessante.

    • Zuckenberg ha detto in risposta a Zuckenberg

      Ok, la provocazione ha funzionato…
      Mi rendo sempre più conto che i libri di scuola scrivono tante cagate …va bene…vado nell’angolo…

      • Zuckenberg ha detto in risposta a Zuckenberg

        Aspè ma riguardo alla parte dove parla del fatto che nel medioevo gli omosessuali venivano maltrattati che mi sapete dire ?

        • Azaria ha detto in risposta a Zuckenberg

          Caro Zuckemberg, qui ti rispondo io.
          Chiedere come fossero trattati bene nel medioevo é una domanda imprecisa su cui non si puó dare né conferma né smentita (periodo troppo lungo e zona geografica non precisata).
          Molte leggende sono nate sul medioevo ma poco si studia realmente a riguardo. Molti “sanno” ad esempio che l’inquisizione cattolica bruciava gli omosessuali (boiata enorme).
          Che in alcuni posti nel medioevo gli omosessuali siano stati fatti oggetto di scherno o piú in generale di persecuzioni non lo metto in dubbio, ma ció non ha niente a che vedere con l’inquisizione né con la Chiesa in generale.

          Mi rendo sempre più conto che i libri di scuola scrivono tante cagate
          Me ne sono reso conto tempo fa, quando ho conosciuto gli scritti di Rino Cammilleri (storico serio, magari non uno dei migliori in circolazione ma 1000 volte meglio di quelli che scrivono i nostri libri di testo).

          Mi piace rivolgermi a Camilleri in particolare perché ha iniziato a studiare la storia medioevale proprio mentre era un anti-clericale e poi proprio studiando la storia (e in particolare il medioevo con approfondimenti su inquisizioni e crociate) é diventato prima “ateo devoto” e poi cattolico e forte apologeta. Quindi se la realtá storica su inquisizione e crociate ha fatto convertire un anti-clericale forse non é tanto negativa come quella che vogliono farci credere.

          Altro storico molto valido (piú di Cammilleri) é Luigi Firpo. Nato, cresciuto e persino morto da ateo elogiava il comportamento della Chiesa cattolica nel medioevo (crociate ed inquisizione comprese).

          Se ti fai un giretto su internet inserendo i nomi di questi storici puoi trovare tante notizie utili.

          Buona lettura.

          • Zuckenberg ha detto in risposta a Azaria

            Grazie 😀

            • manuzzo ha detto in risposta a Zuckenberg

              zuckemberg, mi piaci! domande provocatorie, costruttive, precise (si dico, a meno di qualcosa tipo:”nel medioevo”, che è troppo lunga come epoca…), finanche la sottile ironia sui libri di scuola. Ma non è che sei un UCCR-friend camuffato? una sorta di troll al contrario? O.o. Altrimenti sei troppo bello per essere vero 😉

              • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a manuzzo

                Beh, però attenzione! Tra quel “mi piaci” e quel “sei troppo bello” mi stai scivolando pericolosamente… 😉

              • Zuckenberg ha detto in risposta a manuzzo

                Sò che posso dare questa impressione , sarà colpa della ‘cattolica educazione’ di cercare sempre la verità di tutto,di riconoscerla e di farmene una ragione . Ma resto non credente o comunque agnostico .

                • Giacomot ha detto in risposta a Zuckenberg

                  Sì ma lasci stare troppo presto ! Dammi almeno il tempo di arrivare !

                • Azaria ha detto in risposta a Zuckenberg

                  Il fatto che tu sia ateo o agnostico non é minimamente un problema, se posso darti un consiglio, io eviterei di porre le domande come provocazioni visto che il tuo intento non é quello di “litigare”.

                  Il tuo vero problema (ma l’ho avuto anche io in passato e credo anche il 99% degli utenti di questo sito) é nell’ignoranza, non usato come termine offensivo, ma nel senso che ci sono state insegnate cose che non sono vere e quindi ci portano (o ci hanno portato) ad ignorare la realtá.

                  Man mano che scoprirai sempre piú tasselli noterai che anche gli atei, se sanno di cosa parlano e sono contemporaneamente in buona fede, condividono al 100% le politiche sociali che la Chiesa porta avanti, com’é successo in Francia che a manifestare CONTRO i matrimoni gay sono scesi in piazza appartenenti ad altre religioni, atei, e (udite udite) gli stessi omosessuali (mi chiedo se alla fine nella manifestazione noi cattolici non fossimo in minoranza).
                  http://www.famigliacristiana.it/articolo/cattolici-atei-omosessuali-una-protesta-trasversale-.aspx

                  Questo perché é un obbligo della Chiesa (imposto da Cristo in persona) di operare il bene per tutti, persino per i nostri persecutori.

                  Allo stesso modo le politiche sull’aborto. La battaglia nata in salsa cattolica é stata affiancata da associazioni laiche (a volte atee) perché si sono resi conto che semplicemente “era la cosa giusta da fare”, e tutto senza che leggessero una riga della Bibbia o senza che ne condividessero il contenuto (appunto atei).

                  Man mano che imparerai la visione razionale della fede cattolica noterai che é verissimo il vecchio proverbio che recita (piú o meno) Quando la Chiesa indica la luna, l’anticlericale guarda il dito

            • Azaria ha detto in risposta a Zuckenberg

              Non merito ringraziamenti, ma 10 min di vergogna perché ho massacrato la grammatica italiana… fotrunatamente il senso é rimasto facile da intuire…

          • mercuriade ha detto in risposta a Azaria

            Senza offesa, Cammilleri non lo prendo di solito come fonte, proprio perché si lascia molto prendere dalla sua vena di apologeta e dimentica troppo spesso di tenere i piedi per terra. Vedrei più l’ottimo libro di Jacques Rossiaud uscito da poco “Sexualités au Moyen Age”.
            Effettivamente l’omosessualità nel mondo medievale, sia cristiano sia musulmano, era formalmente vietata, ma con diverse conseguenze.
            Ad esempio, la pena inflitta da un tribunale civile poteva arrivare alla morte (e ci è arrivata fino all’Ottocento), mentre un tribunale ecclesiastico la prevedeva solo nei casi di pederastia.
            Come esempi concreti, abbiamo quello di Riccardo Cuor di Leone, o quello di Edoardo II Plantageneto, la cui omosessualità a quest’ultimo costò praticamente il regno e la vita, a causa della guerra scatenata contro di lui proprio da sua moglie Isabella.
            Questo però non impedisce di avere diverse allusioni anche nella letteratura: ad esempio nella poesia cortese di XII secolo, o quella goliardica di XIII ci sono cenni a tendenze omosessuali, ma si tratta appunto di allusioni, doppi sensi & simili, la cui interpretazione è dubbia. Anche nel mondo musulmano alcune liriche sono dedicate a giovani schiavi.

            • Azaria ha detto in risposta a mercuriade

              Se l’offesa che intendi intendi quella rivolta a me io non la vedo, se la intendi rivolta a Cammilleri credo neanche lui avrebbe problemi ad accettare la critica.
              Cammilleri ha effettivamente il difetto di trarre conclusioni troppo affrettate e comunque di parte, ma rispetto alle favolette che ci hanno raccontato sulla storia ha il vantaggio di raccontare la veritá (prima di aggiungere le sue conclusioni).
              Ad ogni modo per questo ho scritto che Firpo é ancora piú adatto (non conosco Rossiaud, mi informeró).

              Riguardo l’omosessualitá nel medioevo girava una leggenda riguardo il termine “finocchio” riferito agli omosessuali che sarebbe nato quando nel medioevo questi ultimi venissero bruciati sul rogo. Secondo la leggenda (altro non é) visto che il corpo umano bruciando produce un pessimo odore il finocchio veniva mischiato con le fascine del rogo per poter mitigare la puzza.
              Ora, da ignorante (prima di sapere quello che so ora sull’inquisizione) giá mi chiedevo come mai a questo punto solo gli omosessuali avessero questo titolo (finocchio) e non altri (ad esempio le streghe) visto che comunque, sempre per le leggende che mi erano state inculcate da piccolo come fatti reali, l’inquisizione cattolica avrebbe bruciato entrambi.
              Quindi due diverse parti della leggenda che mi erano state raccontate entravano in contrasto fra loro. Se al rogo fossero finiti omosessuali e streghe o il finocchio veniva usato pre entrambi (e in quiesto caso non si capisce perché il dispreggiativo viene usato solo per gli omosessuali e non per le streghe o altri) o il finocchio veniva usato solo per gli omosessuali e non per altri condannati al rogo… motivo? Non ci sono differenze biologiche fra noi e gli omosessuali e quindi i corpi bruciati dovrebbero puzzare allo stesso modo…

              Spesso, anche nella totale ignoranza, basta un po’ di logica per trovare le contraddizioni di ció che ci é stato fatto passare come veritá nelle scuole.

              • mercuriade ha detto in risposta a Azaria

                Se devo dire il vero, sulla questione del finocchio non sono molto informata. Gli studi di Carlo Ginzburg potrebbero fornire qualche cenno.
                So invece che sono fatti molti studi sulla “sessualità anomala” nel Medioevo, soprattutto sui cenni all’interno della poesia cortese e goliardica, in particolare negli Stati Uniti. Alcuni, devo dire la verità, un po’ forzati: è un vizietto tipico dei medievisti americani imbastire sovrastrutture e ragionamenti abbastanza contorti, perché poi, quando si va a leggere direttamente la fonte, ci si accorge che ci vuole una fantasia non comune per trarre un libro intero da due parole che è più facile che vogliano dire altro. Come ad esempio, alcuni hanno sostenuto che l’omosessualità fosse praticamente endemica tra i cavalieri perché i poemi cavallereschi citano di continuo il bacio sulla bocca, dimenticando che il bacio sulla bocca non era solo d’amore: era per esempio il suggello del giuramento di fedeltà del vassallo al signore, o il suggello di un trattato tra sovrani, si baciava la propria madre sulla bocca in segno di rispetto.

                • Klaus ha detto in risposta a mercuriade

                  E’ noto che “Finocchio” era il nome proprio di una maschera della commedia dell’arte caratterizzata come effeminata.

                  • mercuriade ha detto in risposta a Klaus

                    Sì, d’accordo, ma è vero che il finocchio era creduto pianta il cui odore annullasse i sortilegi. Alcuni studiosi americani hanno spiegato questa credenza con il fatto che il suo sapore forte contrastasse l’effetto dei “filtri d’amore” che queste fattucchiere erano solite usare, di solito a base di papavero.
                    Ne parla però anche Ginzburg nel suo libro “Ricerche sulla stregoneria e sui culti agrari tra Cinquecento e Seicento”, ricordando che i Beneandanti del Friuli, che dicevano di combattere contro le streghe, avevano come arma tradizionale dei rami di finocchio.
                    Ma su come ciò si applichi all’omosessualità ammetto la mia ignoranza. Dovrò fare qualche indagine più accurata.

                • Emanuele ha detto in risposta a mercuriade

                  In Russia e paesi slavi, tutt’oggi è uso il bacio sulla bocca tra amci ed amiche, senza nessuna connotazione sessuale…

                  Basti vedere l’assurda polemica ai mondiali di atletica…

              • Emanuele ha detto in risposta a Azaria

                I roghi non c’entrano nulla…

                Finocchio, deriva forse dall’aspetto della pianta adulta. Il fusto si secca e si svuota diventando una specie di tubicino poroso. Ciò probabilmente indica la predisposizione ad essere penetrati. A Firenze e d’intorni, il termine dispregiativo per gay è infatti “buco”.

                Nel passato finocchio indicava in generale una persona o una cosa di poco conto. Probabilmente per via del suo scarso valore come spezia, rispetto a pepe, coriandolo, chiodi di garofano, etc.

                Il suo sapore intenso permetteva di coprire le magagne del cibo con poca spesa. Da qui deriva prpbabilmente anche il termine “infinocchiare”, nel senso di imbrogliare.

                Prabbilmente, nei gay il significato “forato” ed “infido” hanno trovato un forte connubio, sopravvivendo rispetto a persona infida in genere.

                Non a caso, in varie zone, “mettere in culo”, equivale a imbrogliare. Infatti, la penetrazione anale è fatta dalle spalle, come una specie di aggressione (come non ricordare il “gioco” della saponetta che cade nella doccia in carcere o caserma?)

      • Riccardo ha detto in risposta a Zuckenberg

        Mi devo ricredere su di te, infatti ammetti di sbagliarti.
        Mi rendo sempre più conto che i libri di scuola scrivono tante cagate, d’accordo al 100%.

    • Harry Burns ha detto in risposta a Zuckenberg

      poche idee e ben confuse a quanto vedo, faccia il piacere e torni sui banchi di scuola

    • Franceschiello ha detto in risposta a Zuckenberg

      e allora come mai nell’antica Grecia a nessuno saltò mai in mente di dare alle relazioni omosessuali un riconoscimento giuridico pari a quello delle relazioni etero?

    • Li ha detto in risposta a Zuckenberg

      Perchè incoolpi per forza l cristianesimo? Molte religioni non sono favorevoli all’omosessualità. Pensa che tra i nativi americani i sioux non avevano niente contro di loro, anzi pensavano avessero 2 spiriti, mentre gli apache dicevano ok, lo sei ma non puoi copulare con uno del tuo stesso sesso.

    • Picchus ha detto in risposta a Zuckenberg

      Queste sono leggende, nella stragrande maggioranza delle città greche, tranne alcuni casi legati agli ambienti militari e per motivi che ben poco hanno a vedere con le moderne teorie omosessuali, i gay se scoperti venivano lapidati. L’idea che nell’antichità l’omosessualità fosse accettata è del tutto falsa, solo nelle classi più agiate era in qualche modo tollerata come eccentricità, se si trattava di rapporti attivi. Ma nulla più. Parlare di diritti omosessuali all’epoca è del tutto privo di senso. Uscite dalla propaganda e cominciate a ragionare con la vostra testa.

  4. manuzzo ha detto

    per onestà devo ammettere che mi rivedo per molte cose nell’infanzia dell’autore (anzi, forse più nell’adolescenza). Però non ho maturato nessuna inclinazione per i maschi… boh. Forse l’infanzia è stata un pò migliore la mia? perciò? chissà…

    • manuzzo ha detto in risposta a manuzzo

      scusatemi l’emorroide (s)grammaticale XD, un pò migliore, ma LOL

    • Raffaele U. ha detto in risposta a manuzzo

      Ho descritto in modo molto superficiale le dinamiche famigliari che portano allo sviluppo dell’omosessualità. Con uno studio approfondito, che spero di fare nel prossimo articolo, diventa tutto più chiaro. Nicolosi lo spiega bene da un punto di vista psicologico, io l’ho capito più da un punto di vista di “senso biologico” (di solito: madre capobranco, conflitto di territorio ed inibizione dell’identità sessuale maschile). Gli studi per comprendere a fondo l’omosessualità e la transessualità ci sono ormai da 100 anni, il punto è se li vogliamo davvero conoscere e trasmettere alla società o è più “carino e vantaggioso” imbastire tutto un sistema di lotte per i diritti e di trasmissione dell’evoluzione della persona e della famiglia (leggisi: un sistema di potere politico ed economico).

      • TheOracle ha detto in risposta a Raffaele U.

        Dunque ti abbarbichi a studi del secolo scorso? Magari provenienti dall’epoca in cui ancora andavano di moda elettroshock e lobotomie?

        Benissimo, allora ti chiedo cortesemente di produrmi questi articoli. Immagino siano facilmente reperibili sui più aggiornati database medici del momento, facilmente fruibili…

        Stando alle conoscenze neuroscientifiche attuali, Nicolosi sbaglia, ti piaccia o meno. Accettati, sii felice, non chiuderti dietro illusioni. Puoi reprimerti finché vuoi, ma presto o tardi dovrai fare i conti con te stesso…

        • Paolo Viti ha detto in risposta a TheOracle

          Che brutto leggere commenti del genere, pieni di insulti e livore gratuito, pregiudizi e odio.

          Basterebbe mettere a confronto l’approccio felice, moderato e costruttivo di Raffaele con la rabbia di TheOracle per capire chi sta nel giusto e chi nel torto, chi non ha bisogno di dimostrare nulla e chi deve insultare per denigrare a livello personale il nemico pericoloso.

          Come scrive Domenico Nardo, i nemici peggiori dei gay italiani sono loro stessi: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/27/caso-barilla-cari-gay-e-il-momento-di-crescere/725091/

          • TheOracle ha detto in risposta a Paolo Viti

            Nessun livore e nessun odio da parte mia, solo l’onestà intellettuale di chiedere le fonti, visto che Raffaele dice di averne. Ci vedi forse del male? O forse è soltanto un modo per sviare il discorso?

            Gradirei mi dicessi inoltre con quali parole avrei insultato Raffaele. Purtroppo non è nel mio stile, non ho alcun bisogno di denigrare nessuno per sostenere le mia tesi – e infatti non lo faccio.

            • Paolo Viti ha detto in risposta a TheOracle

              Non puoi negare che stai denigrando il tuo interlocutore quando gli dici di “non chiuderti dietro illusioni”, “puoi reprimerti finché vuoi, ma presto o tardi dovrai fare i conti con te stesso…”.
              Certamente se io dicessi: caro omosessuale puoi reprimerti finché vuoi ma prima o poi la verità viene a galla non sarebbe molto carino, vero?

              Hai sbagliato dunque, succede a tutti. Tuttavia ritengo che questi errori la comunità gay militante ne faccia fin troppi, è un autogol colossale credimi. Il caso Barilla lo dimostra.

              Raffaele se avrà fonti le mostrerà, se non ne avrà parlerà della sua esperienza e trarrà conclusioni. Esattamente come fanno Paola Concia o Franco Grillini sul suo blog…e nessuno va lì ad insultarli, anzi sono perfino rappresentanti dei cittadini in politica..altro che discriminati!

              • TheOracle ha detto in risposta a Paolo Viti

                Per quanto riguarda le mie affermazioni, la prima è da intendersi come un consiglio fraterno valido in questo ambito come in tanti altri, senza alcun intento denigratorio (se Raffaele lo percepisce sono pronto a fornirgli le mie scuse, ma non ho intenzione di farlo sotto richiesta di altri e senza il suo parere), mentre la seconda deriva dalla mia esperienza di vita, visto che in parecchi soggetti che hanno incrociato il mio percorso è esattamente ciò che è accaduto.

                Raffaele dice di avere fonti, chiedo che le mostri. Se non ne ha, bisogna desumere che menta – spero che non sia il caso; può raccontare tutte le sue esperienze, ma non si può certo pretendere che abbiano la minima rilevanza scientifica, o che siano ripetibili.

                Per quanto concerne gli altri blog non mi sembrano attinenti al discorso in questione, tra l’altro non li seguo, e il fatto che ci siano soggetti omosessuali politicamente attivi non significa che non ci sia gente che viene tormentata e discriminata qotidianamente, esattamente come la presenza del ministro Kyenge non impedisce che ci sia ancora chi chiama alcuni fratelli “sporco negro”.

                E questa “comunità gay militante” m’è ignota. Scrivo quello che penso con la mia sola testa, e non credo che quello che faccio nella mia vita privata debba essere oggetto di discussione, visto che, di nuovo, dubito sia attinente.

                • Paolo Viti ha detto in risposta a TheOracle

                  Mi fa piacere che hai cambiato atteggiamento, ti ringrazio. Questo è il modo corretto di dialogare, non quello di prima!
                  Capitolo insulti finito, da parte mia.

                  Raffaele parla di sé, della sua vita…poco mi interessano i presunti studi scientifici, non siamo in campo di scienze esatte (come si può parlare di ripetibilità in campo psicologico???!!!) ed è vero ciò che accade, indipendentemente se è pubblicato su una rivista peer-review. Raffaele non ha una vita falsa perché la sua storia non è approvata dalla maggioranza della comunità scientifica del 2013…

                  Parli di ossessioni per chi scrive spesso dello stesso argomento, o vale per tutti oppure non è un’accusa valida. Su questo sito web si parla spesso di questo argomento come su tanti quotidiani, sui blog gestiti da omosessuali se ne parla invece in continuazione. E’ ossessione anche quella?

                  La discriminazione va combattuta, tuttavia il Pew Research Center ha stabilito che l’Italia è l’8° Paese al mondo in cui gli omosessuali sono meglio accettati: http://www.pewglobal.org/2013/06/04/the-global-divide-on-homosexuality/

                  • beppina ha detto in risposta a Paolo Viti

                    …i presunti studi scientifici, non siamo in campo di scienze esatte (come si può parlare di ripetibilità in campo psicologico???!!!)…

                    Studi e conclusioni sulla omosessualità che hanno sicuramente il sigillo “democratico” della (maggior parte?) della comunità di esperti nel mondo; mi sembra però “questo” il punto fondamentale della questione (ovvero non siamo in presenza di una scienza esatta)e da cui si deve sempre partire nell’argomentare.
                    A tuttoggi i “perché” ed i “percome” in relazione alla omosessualità umana prevalgono ancora sulle parti acclarate e comprese.

                    • Paolo Viti ha detto in risposta a beppina

                      Completamente d’accordo, scambiano la psicologia (che tra l’altro non è nemmeno considerata una scienza) con la matematica.

    • Giacomot ha detto in risposta a manuzzo

      Guarda che esiste anche l’omosessualità ego-distonica … quindi c’è sempre una probabilità .

  5. Franka Blond ha detto

    Da gay a gay: butta quei libri, che nessuno nella comunità scientifica considera più, cerca di volerti bene e vedrai che troverai l’amore. Quello che della religione e della psicologia se ne frega e non ha spiegazioni! Gli ex gay non esistono, esistono solo gay che cercano di essere etero e etero che si fingono gay.

    • MALTA1991 ha detto in risposta a Franka Blond

      Oppure bisex , ci sono persone che provano attrazione per entrambi i sessi , ma ne prediligono uno in particolare.
      Ad esempio il bisex che ha un attrazione maggiore verso le donne , non avrà problemi ad uscire (in parte ) dall omosessualità e quindi crearsi una famiglia , ma colui invece il quale predilige un attrazione maggiore verso gli uomini , rimarrà omosessuale.
      Ogni caso dipende da persona a persona , difficile quindi parlare a nome di tutti.

    • lorenzo ha detto in risposta a Franka Blond

      I gay, in biologia, non esistono: esistono solo persone che non si identificano con la loro natura biologica.
      L’amore di cui parli tu sta all’amore di cui parlo io come un’automobilina a pedali sta ad una Ferrari: chi si accontenta gode…

    • Emanuele ha detto in risposta a Franka Blond

      Quale comunità scietifica? L’APA, che per ammissioe di vari membri, ha ceduto alle pressioni delle lobbies LGBT?

      E questa comunità, come cosidera trans e queer? Non esistono neppure loro? Allora, perché lo Stato paga gli interventi e le cure a chi cambia sesso?

    • Giacomot ha detto in risposta a Franka Blond

      Eheheh
      Se sapessi come ha scelto di mettere e togliere dall’OMS l’omosessualità e tutti i vari disturbi o traumi .
      Se sapessi che la psicologia ti permette di scoprire cosa veramente non va nella tua psiche , che ti causa problemi ,depressioni e chi più ne ha più ne metta per ogni genere di disturbo o trauma.
      Se sapessi che l’uomo fin dall’inizio della sua esistenza se se ne fosse fregato della religione ora non esisterebbe una vera democrazia (anche se alla fine dei conti non esiste) ma solo la dittatura degli ignoranti ,o la demagogia .
      Ma tu fregatene di tutto mi raccomando , la prossima volta che vieni quà però fregatene per favore di scrivere certe castronerie !
      Beata ignoranza e beati luoghi comuni !

  6. Saverio Maratti ha detto

    E’ incredibile quanto tempo passiate su questo sito a concentrarvi su quella che fa, sotto e fuori dalle lenzuola, una comunita’ di persone che semplicemente vuole viversi la sua vita, indifferentemente dalla vostra.

    Passate ore, giorni, a riportare anonime opinioni di anonimi individui (inesistenti?) che, in questo caso, non raccontano un fico secco sull’omosessualita’, ma semplicemente sulle loro repressioni. Si riportano strampalate teorie pseudoscientifiche (Nicolosi) che la comunita’ scientifica UFFICIALE ha piu’ volte screditato. Si diffonde un clima da persecuzione (“vogliono distruggere la famiglia”) semplicemente perche’ alcune persone chiedono riconosciuti ugali diritti (riconoscimento che non cambierebbe di una virgola la condizione delle famiglie etero). Ma non ci sono qualche centinaio di argomenti piu’ impellenti, gravi e di impatto, di cui, da supposti cristiani, dovreste occuparvi, anzicche’ stare qui giorni interi a discutere delle vite di omosessuali ?

    • Meister Eckhart ha detto in risposta a Saverio Maratti

      A me il rischio che degli innocenti siano costretti a immolarsi come capretti sull’altare dello sfrenato e cieco egoismo di gay e lesbiche pare un argomento sufficientemente “grave e di impatto”. Mi riferisco, per chi non lo avesse capito, ai bambini che vengono dati in adozione a coppie omosessuali in tanti Paesi e molto a breve anche in Italia, per non parlare di tutti quelli che presto saranno acquistabili al mercato degli uteri, come i bovini.
      Ma immagino che, sotto le lenzuola, lei abbia ben altri pensieri.

      • Franka Blond ha detto in risposta a Meister Eckhart

        Guardi a me fa altrettanto ribrezzo sapere che possano ritrovarsi tra le sue di braccia, questi poveri bambini, tra l’altro per sbaglio, per non essere uscito in tempo. Che facciamo? Lo mettiamo per legge che lei di bambini non potrà mai averne, neppure adottandoli?

        • Giacomot ha detto in risposta a Franka Blond

          Sà qual’è la differenza tra la validità di ciò che dice lei e ciò che dice Meister . Che uno è provato in nome della conoscenza l’altro è un’opinione in nome del politicamente corretto .

        • Meister Eckhart ha detto in risposta a Franka Blond

          Noto che lei ha un’altissima opinione dell’amore coniugale. Immagino che abbia appreso da sua madre che suo padre non era “uscito in tempo”. Certi traumi devono lasciare il segno, come si evince dalla roba che si trova in rete sotto il suo nome.

        • Paolo Viti ha detto in risposta a Franka Blond

          Ho letto i suoi commenti Franka, purtroppo si conferma semplicemente che tanti, troppi, membri della comunità gay covano un odio insopprimibile per chi osa dire qualcosa di differente da quello che pensano loro.

          E’ davvero un peccato…

        • Nando ha detto in risposta a Franka Blond

          E a me fra le sue, egregio signore.

      • Saverio Maratti ha detto in risposta a Meister Eckhart

        L’adozione gay in Italia non e’ ancora consentita ed il tema dell’articolo era TUTT’ALTRO..ma mi rendo conto che su questo sito vivete per certe ossessioni !
        Il mercato di “uteri e bovini”, come dice lei, viene usato da una percentuale di eterosessuali moooooooooooooooooooolto piu’ alta che non gli omo, perche’ non ci parla di questo ?
        \
        Quanto a quello che faccio sotto le lenzuola, lei ha ragione, io non ho questa fantasia erotica di pensare ai genitori gay quando faccio l’amore (penso a tutt’altro) ma a quanto pare lei trova questo argomento molto eccitante.

        • Meister Eckhart ha detto in risposta a Saverio Maratti

          Per quanto riguarda il mercato degli uteri in affitto, sono contrario per le coppie eterosessuali tanto quanto per quelle omosessuali. Questo perché io posso permettermi di essere coerente.
          E non faccia il finto tonto: sappiamo tutti in quale direzione sta andando il mondo, Italia compresa. Si figuri che esiste ancora qualcuno che la pensa come Barilla (pre-scuse estorte, s’intende), anche se sta diventando sempre più rischioso, grazie all’eterofobia delirante fomentata da talune frange della comunità LGBT, che danneggiano la “causa” omosessuale più di chiunque altro.
          Contrariamente a quello che le fa comodo credere, io non ho ossessioni, tantomeno di natura sessuale. Ma ammetto di avere un limite: non riuscirei mai a convincerla di questo, visto che la mia opinione mi è negata a priori.

        • Paolo Viti ha detto in risposta a Saverio Maratti

          Ossessioni? Perché parlare spesso di un argomento al centro del dibattito sarebbe essere ossessionati? Allora lo sono anche blog unicamente a sfondo omosessuale? Questa è omofobia…

          L’omosessualità non è solo quello che avviene sotto le lenzuola, non è corretto ridurla in questo modo.

    • Emanuele ha detto in risposta a Saverio Maratti

      Non sono certo o gay a voler distruggere la famiglia… Loro sono le prime vittime!

      …poi c’è chi li strumentalizza ed inganna… Ma immagino che questo per te sia giusto. Come è giusta la falsa lettera di un diciassettenne pubblicata da Repubblica. Come è giusto leggere in chiave omofobica qualunque suicidio di un adolescente o addirittura attentati incendiari contro le scuole..

    • beppina ha detto in risposta a Saverio Maratti

      indifferentemente dalla vostra

      Emblematico.

  7. Alida Vismara ha detto

    Ritrovarsi, oltre il sistema il blog di Raffaele https://www.facebook.com/pages/Ritrovarsi-Oltre-lomosessualità/336455059822549?fref=ts
    Omosessualità e cambiamento informazioni scientifiche per adolescenti e famiglie oltre le menzogne delle associazioni lgbt http://alidavismara1.blogspot.ch/2013/07/informazioni-per-adolescenti-e-famiglie.html

  8. Alex ha detto

    Vi seguo con interesse, ma non semplifichiamo un concetto tanto ampio. Non esiste una cura all’omosessualità, soltanto persone ‘predisponibili’ al cambiamento.

    Ovviamente, in casi estremi, terapie forzate possono stravolgere la persona stessa, ma parliamo di qualcosa di disumano: far cambiare orientamento, convincere di essere un coniglio (un uomo), creare visioni, etc.

    Chi è indeciso può ottenere risultati, i casi citati sono soltanto alcune reazioni che alla fine possono esplicitare l’omosessualità ma non la bibbia e tantomeno la risoluzione universale all’omosessualità.

    • Alida Vismara ha detto in risposta a Alex

      Le forzature sono contrarie al cambiamento .. ogni tipo di forzatura è una violenza, sia nel voler far cambiare le persone che non vogliono ma anche nel non dare questa possibilità di cambiamento quando è voluta e cercata. Non è una cura dell’omosessualità, ma è una comprensione molto più ampia dei veri motivi che hanno portato questo tipo di emozioni (sessuali o romantiche), cosa rappresentano, cosa è veramente la sessualità scientificamente parlando, cosa succede nel cervello a livello neurale quando si instaurano delle credenze, immagini, abitudini ecc.., come si può cambiare le abitudini e le credenze in sintonia alla fisiologia del cervello umano e la sua plasticità. Il cambiamento è un arricchimento di informazione vere che portano la persona a delle percezioni diverse … ma senza alcuna forzatura.

    • Mandi ha detto in risposta a Alex

      Ciao Alex, dove vedi scritta la parola cura? Dove è minimamente accennato?

    • beppina ha detto in risposta a Alex

      Vi seguo con interesse, ma non semplifichiamo un concetto tanto ampio. Non esiste una cura all’omosessualità, soltanto persone ‘predisponibili’ al cambiamento.

      Penso che il termine “cura” non sia il massimo per rappresentare la questione come penso sia sbagliato presentare il concetto di “predisponibilità” come dogma acclarato (se non altro che per il fatto che allo stato attuale nessuno sa esattamente e completamente cosa sia e quali siano le spiegazioni dell’essere omosessuale). Quel che conta é che una persona si senta libera di percorrere una prospettiva, ogni giorno per il giorno dopo. Arrivare a volersi bene, anche sentirsi non a posto oggi ma essere sicuro che il domani potrà essere diverso, arrivare a fare del bene ed a voler bene al prossimo, sono “attività” che possono essere anche agevolate/permesse dal contesto ambientale in cui si vive ma non può essere disconosciuto che é altrettanto necessario instaurare un sano rapporto dialettico e di accettabilità in rapporto al “baricentro” che il contesto stesso pone in essere (a maggior ragione per le cosiddette persone “decise”). Il tutto nell’ottica del “bene comune” che dovrebbe guidare queste dinamiche.

  9. Emanuele ha detto

    Grazie Raffaele, le tue testimonianze valgono più di mille discorsi!

    So che non deve essere stato facile… Che Dio ti assista.

  10. Emanuele ha detto

    …occhio redazione che ora scatta la “fatwa” di Concia, Grillini, Boldrini & Co.

    …a quando #closeUCCR?

  11. Azaria ha detto

    Grazie Raffaele per il tuo coraggio, per la tua onestá, per aver condiviso il tuo pensiero.
    Quelli che si battono realmente per il bene degli omosessuali (contro la discriminazione che viene da ogni parte, compreso dalle lobby gay) sono quelli come te, non certo quelli delle organizzazioni lgbtqlsnfldkdn…

    Per questo ti ringrazio anche a nome dei miei fratelli omosessuali.

    • Raffaele U. ha detto in risposta a Azaria

      “Per voler bene agli omosessuali bisogna dire loro la verità! Non facciamo gli ipocriti, si scavi oltre l’apparenza gaia per vedere cosa vivono davvero queste persone. In queste vite c’è sofferenza e le ama molto di più chi le guarda e cerca di prendersene cura, dicendo come stanno le cose, rispetto a chi sostiene di accettarle con indifferenza.” Per me queste parole di O’Leary sono il manifesto di ciò che sta accadendo e le vere vittime di tutto questo sistema sono le persone omosessuali e i gay ingenuamente arruolati nelle battaglie per i diritti lgbtqi, senza rendersi conto della rete che ci sta sotto.

      • Saverio Maratti ha detto in risposta a Raffaele U.

        >>In queste vite c’è sofferenza

        Ma come si fa a scrivere cose cosi’ ??? In QUALI vite c’e’ sofferenza e perche’ ? Io sono omosessuale e sto benissimo cosi’ come sto, sono contento, sono in una relazione serena e tranquilla con una persona da anni, non ho nessun problema

        …come si fa a ribadire questi assiomi astratti omosessualita’=sofferenza ??

        Le gente soffre per milioni di motivi….nel caso degli omosessuali ALCUNI soffrono per l’omofobia della societa’ che li circonda, ed interiorizzano questo rifiuto. Ma dove sta scritto che un omosessuale deve per forza essere infelice ? Ma per favore !!!

        • Meister Eckhart ha detto in risposta a Saverio Maratti

          Per quanto mi concerne, immagino che esistano omosessuali felici e sereni almeno quanto chi vive relazioni eterosessuali, pur con delle diversità che mi paiono innegabili. Del resto anche tra queste ultime non è che la percentuale di successo a lungo termine sia elevatissima.
          Conosco bene un ragazzo omosessuale (per ragazzo intendo che va per la trentina, ma oggi a quell’età si è ancora ragazzi), figlio di una cara amica di famiglia. Nessuno della sua famiglia né tantomeno della nostra ha mai avuto il minimo pregiudizio o atteggiamento ostile nei suoi confronti e lui è davvero un ragazzo adorabile, educato, sensibile e gentile, nonostante non sia per niente effeminato. Ho conosciuto anche il suo attuale “fidanzato” (ammetto che ne ha cambiati più d’uno nel corso degli anni), che mi ha fatto un’ottima impressione.

          Ciò nonostante, non vorrei mai che loro e quelli come loro allevassero dei figli (presi dove, visto che loro non possono generarne di certo?), perché sono profondamente convinto che ogni essere umano abbia il DIRITTO di crescere con un padre e una madre, in una famiglia felice o infelice che sia, ma almeno dotata dei due aspetti fondamentali della Natura: quello maschile e quello femminile, il cui significato va ben oltre la mera funzione sessuale.

          E’ così difficile da capire che non c’è alcun bisogno di essere omofobi per chiedere che vengano posti dei limiti ai diritti dei gay, così come – in una società civile – esistono precisi limiti ai diritti di CHIUNQUE?

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Saverio Maratti

          La sessualità agita può senz’altro essere espressione d’amore e dovrebbe esserlo sempre. I dubbi vengono quando si usa della sessualità tra due corpi che anche un cieco nato vedrebbe non essere complementari… Allora o si ipotizza che in quei casi vi è una contraddizione e una schizofrenia tra piano biologico e psicologico (e questo è un problema), oppure si entra nel mondo fantasioso e puramente fantastico dove tutto è possibile, proprio perché magicamente (ossia per mezzo di un atto di pura volontà che ignora la realtà) si trasforma la contraddizione in normalità.

      • lorenzo ha detto in risposta a Raffaele U.

        Carissimo Raffaele, taluni sono disposti ad ammettere che la tua omosessualità era del tipo egodistonico e che quindi era curabile; quanti sono però disposti ad affermare che non esiste l’omosessualità egosintonica e che tutti i gay, chi più e chi meno, soffrono per le loro pulsioni sessuali contro natura?

  12. Ama ha detto

    Bellissima testimonianza!

  13. Positrone76 ha detto

    Sono estremamente felice per te. Mi auguro che il tuo percorso psicologico ti porti a confermare nell’esperienze della vita quelle che sono state le tue ricostruzioni e che tu possa essere felice autenticamente. Giustissima la tua battaglia per far conoscere seppur breve esperienza che aiuterà a rafforzare o cambiare la propria analisi del sè.
    Auguri anche per la tua battaglia contro quel mondo monolitico che si vive in alcuni ambienti gay, anche se è non corretto definirli solo così perchè alcuni di essi sono anche “progressisti” e “atei” in gran parte senza per questo definire l’intero mondo gay.

    • Positrone76 ha detto in risposta a Positrone76

      Solo un appunto, non si deve mai assolutizzare una propria esperienza. Per te che hai fatto questo percorso esistono altri che invece hanno confermato il loro “orientamento” o hanno fatto il percorso inverso. Nicholosi o altri esprimono riflessioni ed approfondimenti ma non sono il Vangelo ne hanno o danno alcuna certezza assoluta.

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Positrone76

        E rieccolo con le sue solite sciocchezze! E secondo te chi abbia confermato il proprio orientamento omosessuale o abbia fatto il percorso inverso a quello di Raffaele (da etero a omo, immagino tu intenda) ha fatto bene?

  14. Gabriele ha detto

    Grazie della tua bella testimonianza…

  15. Gabriele ha detto

    Grazie Raffaele…

  16. Saverio Maratti ha detto

    Ma saranno o non saranno fattacci miei come uso il mio pene, visto che non sono certo io a lamentarmi della mia vita sessuale? E per quale motivo questi dovrebbero essere fatti tuoi ? Ed in ogni caso tu cosa ne sai di cosa faccio io sotto le lenzuola ? Dove sta scritto che “siccome una persona ha una relazione gay” fa questo o quello da un punto di vista sessuale ? e cosa ti fa pensare che il resto degli eterosessuali usino i loro organi esattamente come pensi che loro facciano (ed in ogni caso……………..sono fatti tuoi?) ? E come si fa a ridurre le relazioni tra due persone ad una mera questione di uso di genitali. DAvvero, che squallore !

    • Paolo Viti ha detto in risposta a Saverio Maratti

      Caro Saverio, in realtà quello che riduce l’essere omosessuali all’uso dei genitali sei proprio tu, basta leggere l’inizio del tuo commento.

      L’omosessualità è una condizione personale, molto dibattuta oggi e che trova spazio quotidianamente su ogni blog o quotidiano di attualità, cattolico o non. Mi domando perché ti scandalizzi e ti infastidisci quando se ne parla, perché è giusto che ci siano blog solo a sfondo omosessuale e non un articolo saltuario su un sito web cattolico?

      Forse allora ti infastidisce che qui se ne parla in un modo diverso da quello che vorresti tu, ma non eri tu quello che giustamente chiedeva il rispetto della libertà d’opinione, anche quando contrasta con la mia?

    • edoardo ha detto in risposta a Saverio Maratti

      Ma non è questo il punto.
      Chi se ne frega se l’organo genitale lo infilate nella vagina e nel di dietro di un altro uomo?
      Questo NON CONTA NULLA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
      Quello che conta è una ed una sola cosa: che voi cercate di arrivare alla distruzione del concetto di famiglia, e non sia ipocrita dicendo che non è vero, che qui Gio Condor sulla fronte non ce l’ha scritto nessuno, e all’adozione, che è quello che davvero vi preme.
      E poiché i bambini non li potere fare, allora ecco gli uteri in affitto in India per 5.000 euro a pezzo, cioè a bambino.
      Ecco che con la legge omofobia possono essere accusati e tolti i bambini a famiglie in difficoltà, perché quando le famiglie sono sotto tensione le parole possono scappare, da cui un testimone….ed ecco che si diventa omofobi.
      Del resto Guido Barilla è stato fatto passare per “omofobo”.
      Un faccia-da-cesso può arrivare a coniare una nuova etimologia per il temine “cristiano” ed essere applaudito dagli intellettuali pennivendoli, alla GMG di Madrid si può sputare in faccia e riempire di bava le orecchie dei cattolici urlando sproloqui a gran voce nelle orecchie, far finta di gettarsi a terra al minimo contatto per simulare reazioni violente da parte dei cristiani, e tutto questo si può fare, ma dissentire sui matrimoni e adozioni gay, è reato di omofobia.
      Questa sarebbe la democrazia che auspicate?
      Lo sai bene anche te che la cosa non è sul sesso che voi fate e come lo fate, che quelli son cavoli vostri.
      E’ lo scardinamento dell’istituto famigliare e le adozioni parte da bambini rubati a coppie etero in difficoltà e parte da gravidanze a pagamento, come già fate in India per 5000 euro a capo, sfruttando biecamente la miseria.

      • edoardo ha detto in risposta a edoardo

        …la prossima GMG sarà a Cracovia, in Polonia, comunque.
        Lo schifo che hanno fatto a Madrid sarà estremamente difficile che riescano a ripeterlo in qualche altra parte del mondo. Forse in Francia, ma in Polonia no.
        Penso che ci andrò a Cracovia stavolta….http://www.krakow2016.com/it/….anche se sono un vecchiaccio d’antico pelo, al punto che anche in inverno posso permettermi di dormire all’addiaccio, tanto mi basta il sacco, per il pelo m’arrangio io.

      • MALTA1991 ha detto in risposta a edoardo

        Io mi sposerò con una ragazza e con lei creerò una famiglia , però perchè negare il diritto alla felicità alle coppie omosessuali? Se si amano realmente sono certo che riuscirebbero ad educare i figli con sani valori , proprio come noi etero.
        In passato tutto questo sarebbe stato folle , ma adesso il mondo è cambiato , non penso che prima l omosessualità non esistesse , solamente che per vergogna familiare la si teneva nascosta , adesso invece grazie anche alla maturazione dell epoca è diventata la normalità .
        Con l approvazione delle adozioni per i gay , non è che verremmo invasi e sopraffatti da quest ultimi (sono una netta minoranza) , anzi la situazione per noi etero rimarrebbe comunque la stessa (iberi di sposarci in Chiesa e di professare la nostra fede (io sono agnostico ma con simpatie verso la Chiesa Valdese e Cattolica)) , solamente che si garantirebbe il diritto alla famiglia , a chi adesso non può averla.
        Questa è la mia opinione , siamo qui per parlare e quindi accetto critiche senza problemi, anzi è sempre un piacere confrontarsi con gli altri.

        • edoardo ha detto in risposta a MALTA1991

          Se credi tu stesso che sia vero quello che scrivi, sei un illuso.
          E’ inutile che indorate la medicina con lo zuccherino, la faccenda Barilla è solo un esempio, per chi ha gli occhi aperti, di quello che diventerà (non che potrebbe diventare, ma che diventerà) la legge Scalfarotto.
          I gay che si amano, se fosse vero che è così, lo possono fare sin da ora, esattamente come io potrei abitare con chiunque.
          Lo scopo è uno solo: l’eliminazione del concetto di famiglia uomo-donna-figli.
          Lo sottoscrisse anche il vostro leader Mario Mieli, che la famiglia tradizionale va messa fuori uso.
          Va messo fuori uso il cristianesimo perché è un impedimento per le vostre idee.
          E vanno messi a tacere tutti coloro che hanno fatto dietro-front dall’omosessualità.
          Siete dei perfetti fascisti, e con la vicenda Barilla questo è venuto a galla.
          Anche l’invadere i siti degli altri ed inondarli di insulti e dileggio, non è da fascisti perfetti?
          Che forse i fascisti sono solo quelli in camicia nera o quelli del fronte nazionale?

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a MALTA1991

          MALTA1991, provo a spiegare il motivo per cui ritengo fondamentale questa battaglia contro l’ideologia gay.

          1) Il problema di fondo è sempre la VERITA’. Se, per una qualunque ragione (comprese la falsa ideologia gay) si incomincia a pensare che la verità deve essere subordinata alla libertà (questa è l’essenza del liberalismo), la coerenza logica indica che non c’è più alcun limite che possa essere rispettato; proprio perché nessuno avrà più il diritto di invocare la verità, ossia un piano oggettivo sul quale è possibile stabilire chi ha ragione o torto.

          2) L’ideologia gay (o “omosessualismo”) è falsa, poiché si basa UNICAMENTE sul principio liberale (= “io faccio quel ca*** che voglio e con chi voglio”; la versione più edulcorata: “io amo e dunque posso”), dato che, ragionando con un minimo di calma e buon senso (non serve essere Aristotele!), si può agevolmente comprendere come l’essere gay sia un modo di vivere contrario alla natura o essenza umana e dunque un male.

  17. Daniele ha detto

    Quand’ero bambino, mio padre era fisicamente assente durante la giornata, per via del lavoro.
    Però la sera era presente e non perdeva occasione per chiedere a me ed a mio fratello tutto quello che avevamo combinato durante la giornata.
    E, comunque, i sabati e le domeniche li passava sempre con noi (e con mia mamma, ovviamente).
    Questo significa che la presenza, anche se soltanto la sera e nei fine settimana, del padre è stata per me e per mio fratello importantissima: ogni bambino ha DIRITTO ad un padre ed ad una madre!

  18. edoardo ha detto

    Nonostante la questione omosessualità mi interessi davvero poco, l’unica cosa che mi preme sia bloccarne l’adozione, ho letto con profondo interesse questi interventi, con particolare riguardo agli ultimi.
    Questo è un momento in cui stanno alzando il tiro, dalla vicenda Barilla quando hanno fatto di quanto possa arrivare il loro potere.
    Questo sito è controllato, segno evidente che li disturba davvero molto.
    Siamo nella loro lista di epurazione, quando ne avranno la possibilità materiale.
    Credo che la frase più significativa l’abbia scritta Raffaele nell’intervento delle 20.25.
    Mi sono davvero convinto che con la faccenda omosessualità è in gioco molto di più di quattro trombate omosex come loro vorrebbero far credere, che in alcun modo eserciterebbero danno agli etero.
    Qui c’è davvero la distruzione dell’istituto famigliare in gioco, ed il voler inculcare l’omosessualità ai bambini fin da piccoli e sottrarli al controllo dei genitori non omosex.
    Io sono davvero convinto che abbiano in mente l’allontanamento di bambini da famiglie etero in difficoltà economica o anche semplicemente utilizzando la legge anti-omofobia.
    In pentola non bolle solo il diritto all’omosessualità che già c’è in Italia da un pezzo, e nemmeno il diritto ad esserlo senza subire violenze, che di questo la legge già c’è.
    C’è solo il tentativo di scardinare il concetto di famiglia tradizionale etero e la cultura che intende trasmettere ai loro (nostri) figli.
    La partita è enorme.
    Molto più grande di quanto loro vogliano far credere.

  19. Max ha detto

    Bisogna, comunque, sempre cercare di essere misericordiosi con il proprio prossimo. E’ facile cadere nella tentazione del “muro contro muro”. Non credo che dall’omosessualita’ si possa “guarire” (virgolette d’obbligo), men che mai “in tutti i casi”, ma si puo’ vivere tale condizione come suggerisce la Chiesa.

  20. Perplesso ha detto

    Dibattito interessante. Un solo appunto: da cristiano non ne posso più di sentir parlare del concetto di natura come base per valutare i comportamenti umani. Una base assolutamente infida su cui basare qualunque cosa. E infatti i commenti in merito alla sessualità si possono sprecare: dalle abitudini sessuali di alcuni popoli antichi ai riti di iniziazione all’età adulta di qualche popolo papuaso alla sessualità allegra dei nostri cugini prossimi Bonobo. La scienza potrà dire di tutto domani e far crollare ogni morale basata sulla natura. Inclusa la famiglia “naturale” fatta di papà e mamma, perché se è vero che ci vogliono un uomo e una donna a fare un figlio è anche vero che nella storia la famiglia è stata infinitamente più complessa, con grandi clan in cui si veniva allevati dagli zii e figli tirati su dalle balie. Amanti, jus primae noctis, figli non riconosciuti, una pletora di ragazzini soli, orfani e mendicanti… Sinceramente la famiglia mamma papà e bimbi senza altri fronzoli, mi pare una bellissima cosa e un gentile lusso della nostra epoca. Ma un assoluto naturale… Boh. L’unica “natura” dell’uomo che mi senta di riconoscere è quella descritta da Pico della Mirandola: siamo l’unica creatura che può definire da sé la sua natura. Bestiale o angelica. Qualunque cosa significhino queste parole. Per questo esperienze come quelle raccontate nel post sopra sono positive, perché rendono conto di una volontà ragionata di capirsi e di realizzarsi co e uomo. E sarebbero state valide qualunque ne fosse stato l’esito. Omo o etero.
    Ed è questo il punto. Il cristiano dalla sua ha ben più del feticcio della natura. Ha il compito di cercare la sua via e di farlo, in quanto cristiano, al lume della Rivelazione. Rivelazione su cui indagare sulla base della ragione come sostenne BXVI a Ratisbona, ovviamente, non da prendersi alla lettera come fanno certe sette evangeliche un po’ naif. Ma il resto, tutto ciò che prescinde la rivelazione, incluso il concetto di natura, è tutta farina del sacco nostro, farina umana. Domani potrebbe non valere più. Essere un fondamento di sabbia.

    • Alida Vismara ha detto in risposta a Perplesso

      Esiste la natura intesa come mondo animale e poi esiste la natura dell’uomo che è ben diversa (non solo moralmente, ma ora è sempre più dimostrato anche scientificamente). La coscienza è sempre più una realtà scientifica .. del resto gli insegnamente di Dio non sono campati per l’aria, quello che suggeriscono hanno basi nella scienza umana più profonda, anche in quella che verrà poi scoperta tra 1’000 anni. Il cervello del bambino si sviluppa con l’interazione di un uomo e una donna. E’ un bisogno psicologico d’amore legittimo di ogni bambino, come il cibo I figli si nutrono di questa interazione… e quando manca tutta la psicologia ha sempre riscontrato problemi che si possono manifestare in tutta la vita. Oltretutto stiamo creando nella società il commercio dei bambini, con tanto di prezzi e sconti … stiamo negando la biologia umana e le funzioni degli organi (anche questa è natura e non filosofia)… e non da ultimo vivere una vita “gay” nega la realtà naturale delle pulsioni omosessuali che sono la manifestazione di un sintomo al quale bisognerebbe rispondere .. mentre si dà la risposta alla manifestazione creando collegamenti neurali che complicheranno la vita delle persone e lasciando il sintomo senza risposta. (la vera natura della nostra mente, conscia e inconscia)

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Alida Vismara

        Una precisazione importante: la “natura umana” comprende anche il corpo, dunque la parte biologica dell’essere umano è componente imprescindibile della sua natura; siamo anima e corpo.

      • Perplesso ha detto in risposta a Alida Vismara

        Gentile Alida, io non sto negando che esista una realtà oggettiva, ma nego che da una lettura della realtà possano di per sé venire precetti morali. Scopo della sessualità maschile è il successo riproduttivo, ma da ciò non discende il fatto che la castità, che nega questo successo, sia immorale, né fa sì che sia morale che io faccia le corna a mia moglie con quante più donne possibile per ottenere questo successo. Ho citato prima i Bonobo perché sono primati simili a noi e loro fanno sesso per socializzare. Io non nego le belle cose che lei dice, ma nego che di per sé abbiano un significato che vada oltre la mera descrizione di qualcosa di bello a cui aspiriamo.
        Per questo credo che dobbiamo trovare basi più solide. E accettare anche il fatto che non ci piacciano. A me ad esempio non risulta che Gesù si occupasse spesso di tematiche sessuali. Mentre questo post sull’omosessualità ha avuto più successo in termini di commenti di molti altri di tematiche diverse. Siamo davvero così “compliant” con la Rivelazione? Ah, saperlo!

    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Perplesso

      Perplesso ha scritto: “Rivelazione su cui indagare sulla base della ragione”.

      1) Tu prospetti niente meno che un’eresia che si chiama “fideismo” e che ha ricevuto pesanti condanne da parte del Magistero cattolico. Certamente gli effetti derivanti dal vivere la vera fede sono effetti di “grazia”, ossia soprannaturali, ma la grazia soprannaturale non prescinde mai dalla natura e una delle declinazioni di questo principio fondamentale del Cattolicesimo è che la vera filosofia costituisce proprio quella base razionale a cui ti richiami e sulla quale necessariamente si sviluppa la riflessione teologica.

      2) Se non esistesse una “natura o essenza” umana si verificherebbe una cosa che la realtà ci dimostra non verificarsi: un uomo diventerebbe un cavallo o qualsiasi altra cosa, poiché la realtà sarebbe totalmente fluida (Eraclito diceva, appunto, πάςτα ρ^ει = tutto scorre). Invece noi constatiamo la regolarità come proprietà essenziale ad ogni tipo di ente e il mutamento come accidente.

      3) Rifletti sul fatto che se non vi fossero nature stabili (ossia caratteristiche che definiscono il “che cosa sono” i vari enti), sarebbe impossibile che la grazia soprannaturale possa agire, proprio perché non esisterebbe una base stabile sulla quale la grazia potrebbe esercitare la propria azione causale. Dovremmo arrivare, per assurdo, ad affermare che la grazia “crea” una natura nel momento in cui agisce, altrimenti non potrebbe agire.

      In ultimo ti invito a non essere superficiale su queste cose, perché negare realtà così fondamentali come la “natura o essenza” delle cose, rende assurda ogni tipo di scienza e ogni tipo di sapere, poiché, come dice Aristotele la scienza è uno “scire per causas” (= uno conoscere attraverso le cause), conoscere che sarebbe impossibile, poiché dove tutto muta, nemmeno cause ed effetti possono darsi (come faccio ad agire come causa ad esempio intagliando il legno se questo non ha una natura fissa, ma un giorno mi diventa pietra e un altro acqua?).

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        πάντα ρ^ει (l’accento circonflesso non funziona)

      • Perplesso ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        Gentile a-theos=a-ethos probabilmente non sono stato chiaro. Come ho accennato nella replica a Alida Vismara, non ho negato la “natura”, ma la sua lettura più ricorrente in questi interventi e, come a lei non è sfuggito, citando Ratisbona ho proprio voluto tenermi legato al concetto di logos evitando di scadere in una trascendenza propria di altre forme di rivelazione, ma non di quella in cui siamo stati educati noi.
        Anzi, ho proprio indicato, citando Pico, quella che per me, seppure dal punto di vista filosofico più che da quello naturale, ma sono convinto ci siano basi neurologiche, è la natura umana.
        Ma se vogliamo combatto proprio la superficialità di molti discorsi che leggo su finalità biologiche di pene e vagina che sono quantomeno basati sui nostra idola specus. Sono una base di ragionamento su cui i non cristiani ci ridono dietro per l’uso che ne facciamo. E men che meno ci capiscono, cosa che non sarebbe male invece ottenere.
        Se vogliamo affermo che in questa visione della natura sia fatto un uso del logos molto “bon marché”, ma che proprio questo ci allontana dalla Rivelazione che è tutto fuorché un “ragionate secondo la via che vi fa più comodo”. Quando si parla di rapporti col padre e di infanzia problematica vedo un tentativo serio di affrontare la questione, senza esiti precostituiti. Quando si parla di pene e vagina vedo che le conclusioni sono già state indicate nelle premesse e che non vi è nessuna ricerca vera. E senza ricerca non credo che vi sia apertura reale alla Grazia. Cordialità.

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Perplesso

          Il suo intervento è estremamente ambiguo.

          1) Intanto mi pare lei confonda “natura” nel senso di insieme degli enti naturali (ossia non artificiali), con l’accezione filosofica del termine, che corrisponde, riguardo all’uomo, ad affermare una natura insieme biologica e spirituale.

          2) Se lei ha letto veramente il discorso di Ratisbona, saprà che il concetto di “logos” a cui Benedetto XVI si riferiva era quello greco e di riflesso al logos giovanneo (ecco uno dei passi che lo dimostrano):
          “L’affermazione decisiva in questa argomentazione contro la conversione mediante la violenza è: non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio. L’editore, Theodore Khoury, commenta: per l’imperatore, come bizantino cresciuto nella filosofia greca, quest’affermazione è evidente. Per la dottrina musulmana, invece, Dio è assolutamente trascendente. La sua volontà non è legata a nessuna delle nostre categorie, fosse anche quella della ragionevolezza. In questo contesto Khoury cita un’opera del noto islamista francese R. Arnaldez, il quale rileva che Ibn Hazm si spinge fino a dichiarare che Dio non sarebbe legato neanche dalla sua stessa parola e che niente lo obbligherebbe a rivelare a noi la verità. Se fosse sua volontà, l’uomo dovrebbe praticare anche l’idolatria.A questo punto si apre, nella comprensione di Dio e quindi nella realizzazione concreta della religione, un dilemma che oggi ci sfida in modo molto diretto. La convinzione che agire contro la ragione sia in contraddizione con la natura di Dio, è soltanto un pensiero greco o vale sempre e per se stesso? Io penso che in questo punto si manifesti la profonda concordanza tra ciò che è greco nel senso migliore e ciò che è fede in Dio sul fondamento della Bibbia”.

          2.1) Ora, se lei non riconosce vere cose come “finalità biologiche di pene e vagina”, lei semplicemente sta negando la nozione greca (aristotelica in particolare) di natura o essenza. La struttura ontologica della sessualità è infatti parte della natura umana e come tale partecipa alla finalizzazione che tale natura ha, sia rispetto al fine ultimo della natura umana, sia rispetto ad una propria finalizzazione specifica.

          2.2) La sessualità umana è finalizzata (alla procreazione ed educazione morale dei figli) e permea tutto il resto delle componenti della personalità individuale: psicologia, sentimenti, intelletto. Dunque, l’omosessualità, nega i veri fini della sessualità umana, perché è ad essi intrinsecamente contraria, sia sul piano biologico che su tutti gli altri. Affermazione perfettamente greca, nel senso del logos da lei stesso invocato.

          • Perplesso ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

            Innanzitutto una premessa. Il mio primo post non era originariamente inteso in risposta diretta agli inteventi di lei che, vedo, ragiona in termini strettamente filosofici, ma era un commento più generale ad alcune osservazioni interessanti che ho letto qui rivolta ad un pubblico indistinto che non credo abbia in testa troppe finezze sul tema. Per questo motivo è abbastanza normale che lei ci veda una certa “ambiguità” nell’uso dei termini. E temo che per certi versi non potrò esimermi dal mantenere questo doppio filo. Anche ora sto rispondendo a lei, ma lo faccio “in pubblico” e quindi devo tenere conto anche dell’uditorio e del lettore medio. Quindi, mi spiace, non potrò del tutto sollevarla da questa scocciatura.
            Quanto al discorso di BXVI temo che avesse una valenza culturale più profonda che una semplice lezione di storia della filosofia greca. Era quasi un programma di pontificato. Quindi mi permetta di non concordare sul fatto che se ne possa parlare solo nei termini filosofici che lei cita. Se non altro perché si uccide ogni fecondità di quel discorso e ogni possibilità di esercitare alcun interesse sul moderno dibattito fede-ragione. Non tolgo nulla alla grandezza della filosofia aristotelica, tuttavia nel suo post mi sembra un punto di partenza e… un punto di arrivo. Semplicemente non ho interesse a ragionare in questi termini.
            Quanto alla questione cruciale, a cosa sia finalizzata la sessualità umana, sono contento che lei abbia certezze granitiche in tal senso. Io le trovo assai riduttive e, mi perdoni, “naif”. Ma dall’atteggiamento di fondo del suo post in cui la diminutio della controparte (“se lei ha letto veramente…”) fa parte della dialettica, non mi sembra che lei sia interessato a un dibattito su questo. Quindi, augurandole una buona giornata e con ogni cordialità, almeno sui punti 2.1 e 2.2 del suo post mi congedo. Per il resto veda lei. Spunti interessanti me ne ha comunque dati e la ringrazio. Se ne arriveranno altri saranno benvenuti. Arrivederci

  21. IL VERO SCANDALO ha detto

    “Se avessi saputo prima dell’esistenza di queste terapie avrei potuto evitare un sacco di depressione, di auto-odio e di pensieri suicidi”- afferma il 35enne che avete citato sopra. Mi piange il cuore se penso che in Italia, per colpa dei media e della “cospirazione del silenzio”, come la definisce Jeffrey Satinover nel suo libro “Homosexuality and the politics of Truth”, così pochi ragazzi sappiano di potere cambiare, se lo desiderano.
    I giornali come Repubblica, che utlizzano questi ragazzi, sbattendoli in pagina, per le loro tetre campagne politiche, dicono che in Italia siamo indietro rispetto ai diritti gay rispetto agli Stati Uniti? Benissimo allora: però prima dei matrimoni gay, per metterci davvero in pari con gli Stati Uniti, anche in Italia dovrebbero esserci centinaia di terapeuti competetenti disposti ad assistere le persone con attrazioni per lo stesso sesso che desiderano cambiare, anche in Italia le televisioni e i giornali dovrebbero dare spazio a tali terapeuti e alle testimonianze degli ex-omosessuali, e anche le università Italiane dovrebbero mettersi a fare studi seri su queste terapie ( e gli studi seri fatti dalle università americane- come quello che avete citato voi- mostrano come queste terapie sono efficaci) Dunque, prima aiutiamo i ragazzi che soffrono per via di attrazioni verso lo stesso sesso a cambiare se vogliamo davvero metterci in pari con gli Stati Uniti. Ho letto su un forum di psicologi su internet che un ragazzo chiede se ci sia un percorso psicologico che possa aiutarlo a cambiare e gli psicologi italiani gli rispondono di no. Uno scandalo se pensiamo che ben due ex-presidenti dell’APA hanno aiutato molte persone a cambiare le proprie attrazioni per lo stesso sesso, che centinaia di psicologi americani continuano a farlo, che ci sono tantissimi studi che dimostrano come sia possibile cambiare!

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