Darwin Day 2012, il fisico Schroeder: «bisognerebbe celebrare anche Wallace»

Ci avviamo verso la fine della settimana in cui abbiamo celebrato a nostro modo l’anniversario del grande naturalista Charles Darwin (1809-1882), padre della teoria evolutiva delle specie animali e vegetali per selezione naturale. Lo abbiamo fatto per rispondere agli indaffarati circoli di scettici e razionalisti che, organizzando come ogni anno convegni e relazioni su Darwin in occasione del suo anniversario, vorrebbero appropriarsi della teoria scientifica da lui ideata per trarne conclusioni filosofico-teologiche, in particolare circa l’inesistenza di un Creatore. Questa indebita strumentalizzazione ha portato, in particolare negli USA, un intenso proliferare di movimenti creazionisti, protestanti e islamici, i quali preferiscono affidarsi ad una indebita interpretazione letterale della Genesi. Lasciando guerreggiare questi due approcci fondamentalisti, abbiamo chiesto un commento a numerosi ricercatori e docenti universitari, esperti in tematiche scientifiche e filosofiche. Abbiamo iniziato lunedì con il matematico Luigi Borzacchini, seguito dal contributo dell’antropologo Fiorenzo Facchini, da quello del premio Nobel per la fisica William D. Phillips, dall’intervento dell’evoluzionista Massimo Piattelli Palmarini e dal contributo di ieri della filosofa Laura Boella.

 
 

Il prof. Gerald L. Schroeder è un fisico e un teologo statunitense, docente presso il College of Jewish Studies Aish HaTorah’s Discovery Seminar. Specializzato in fisica nucleare e scienza della terra, ha collaborato con il Massachusetts Institute of Technology (MIT), con il Weizmann Institute of Science e con la United States Atomic Energy Commission. Il suo pensiero nei rapporti tra scienza e fede ha contribuito alla conversione al deismo, nel 2004, del più famoso ateo militante in circolazione, il filosofo inglese Antony Flew. Ha cortesemente risposto così a due nostre domande:

 

“Prof. Schroeder, la teoria di Darwin ha secondo lei la capacità di negare l’esistenza di un Creatore, così come insegnato dalla teologia cristiana? Può eventualmente contribuire in qualche modo alla riflessione filosofica e teologica?”
«Darwin non era così estremo come si sente spesso dire. Nell’introduzione a “L’origine della specie” e nel punto di chiusura di quel libro, egli afferma che le diverse forze dell’evoluzione sono al lavoro per lo sviluppo della vita. In realtà la frase di chiusura attribuisce ai “poteri posti dal Creatore” nella vita la sua possibilità di svilupparsi dal semplice al complesso».

“Professore, cosa ne pensa di queste giornate celebrative dedicate a Darwin? Perché secondo lei non accade lo stesso anche per altri celebri uomini di scienza?”
«Commemorare ogni grande scoperta scientifica significherebbe riempire la maggior parte del calendario dell’anno. Una giornata commemorativa per Darwin, per essere corretta, dovrebbe includere anche una giornata commemorativa anche per Wallace, il co-autore dell’idea della discendenza comune (evoluzione). Mentre Darwin guardò alla morfologia generale degli animali, Wallace studiò a fondo la complessità delle singole parti del corpo, per esempio la magnificenza della meccanica delle piume degli uccelli in volo, anch’esse -oltre alle ali- controllate in modo preciso. Questo livello di complessità ha portato Wallace a vedere la mano di un Progettista in natura».

 

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18 commenti a Darwin Day 2012, il fisico Schroeder: «bisognerebbe celebrare anche Wallace»

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  1. Enzo Pennetta ha detto

    Schroeder, così come in precedenza M.Piattelli Palmarini, mi sembra che dia una “non risposta” sul perché solo nel caso di Darwin esistano celebrazioni annuali.
    Due giorni fa M.P.Palmarini aveva detto:
    “Celebrare le ricorrenze Darwiniane mi sembra del tutto legittimo. C’é, però, una sorta di plusvalore, di eccesso retorico a mio avviso ingiustificati.”

    Oggi Schroeder afferma:
    “Commemorare ogni grande scoperta scientifica significherebbe riempire la maggior parte del calendario dell’anno.Una giornata commemorativa per Darwin, per essere corretta, dovrebbe includere anche una giornata commemorativa anche per Wallace, il co-autore dell’idea della discendenza comune (evoluzione)”

    Vediamo che il discorso viene subito sviato.
    Verso l’eccesso retorico delle celebrazioni, nel primo caso, e verso la dimenticanza del nome di Wallace nel secondo. Quello che però i due non chiariscono, è proprio perché, secondo loro, tra tanti grandissimi nomi della scienza, una celebrazione così venga riservata solo a Darwin.
    Che era poi quello che chiedeva la domanda.

  2. Fabrizio ha detto

    Onestamente preferirei non fare dietrologia 🙂 Se hanno risposto così è evidente che forse dicono quello che pensano, aldilà se noi singoli qui dentro condividiamo.

  3. Vronskij ha detto

    Ve lo dico io perché non rispondono: perché oggi ti mettono nella busta paga soltanto se dichiari che la scienza è neutrale.

    • A. Dent ha detto in risposta a Vronskij

      Già, la scienza non è “neutrale”. Infatti scientificamente si capisce benissimo che un Creatore c’è. 🙂
      Se Egli sia il Dio cristiano solo la fede ce lo può dire.

  4. VonBalthasar ha detto

    Di recente è stata la presenza di DNA di Homo neanderthalensis nel nostro genoma. In pratica siamo figli di allegri incroci tra due specie del genere Homo. Solo una è sopravvissuta. Dio ci ha preferito?

  5. domenico ha detto

    Michael Ruse, uno dei maggiori studiosi di Darwin e notoriamente ateo, è stato invece molto chiaro:

    “Why I Am Not Celebrating “Darwin Day”

    “The reason why I am drawing back from Darwin Day is that it has become (and indeed was always intended) as a celebration of humanism and lack of religious belief, supposedly brought on by Darwin’s theory. It’s not so much about the science as about the religion.”

    http://chronicle.com/blogs/brainstorm/why-i-am-not-celebrating-darwin-day/43962

  6. Luca ha detto

    La mia opinione é che Darwin é il primo ad aver trattato in termini scientifici dell’essenza della vita e dell’uomo. Ripoprtando l’uomo alla sua animalità e ridefinendolo come uno dei tanti elementi che interagendo e alla pari tra di loro compongono la natura ha costretto tutti (e anche i credenti) a rivedersi e ridefinirsi. Con effetti credo io salutari per tutti: filosofi, scienziati, credenti, atei.

    • Nadia ha detto in risposta a Luca

      “La mia opinione è che Darwin è il primo ad aver trattato in termini scientifici dell’essenza della vita e dell’uomo”: brr, quanto le spari grosse! E dove Darwin avrebbe trattato in termini scientifici di, nientepopodimenoché, “essenza della vita”, di cui non si può dire scientificamente niente neanche adesso? E sull’essenza dell’uomo, poi, che cosa possiamo dire in termini scientifici?
      Luca, non ti hanno detto al liceo che lo studio sull'”essenza delle cose” non appartiene alla scienza, ma alla filosofia?

      • Daphnos ha detto in risposta a Nadia

        Perché complicarsi la vita ragionando? Buttiamo tutto nel calderone della scienza onnipotente, e assegnamo a Dawkins (o a Hawking) il principio di massima autorità. Sarà tutto più facile!

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