Miguel Gordon, medico spagnolo: «ho lasciato l’omosessualità»

Miguel CordonDalla Spagna un altro coming out, un ex omosessuale ha trovato il coraggio di sfidare il mainstream culturale e parlare pubblicamente del suo passaggio (o ritorno) all’eterosessualità. Dichiararsi omosessuale in modo pubblico, oggi, è non soltanto una moda borghese ma può portare anche ad un beneficio economico, come ha spiegato la cantante Gerardina Trovato, oltre che beneficiare di vari privilegi negati alle coppie eterosessuali, come descritto in questo articolo.

Il coraggio serve a persone come Miguel Angel Sanchez Gordon, medico spagnolo di 55 anni, che a causa di vicende familiari «per 40 anni ho subito una attrazione sessuale verso gli uomini. Questo mi ha causato grande e profondo dolore, che ho vissuto in assoluta solitudine e incomprensione. Nonostante sia un medico», ha continuato, «ho cercato aiuto da colleghi psichiatri, ma non ho mai trovato una soluzione alla mia dipendenza dal sesso». Schiavo della pornografia, la sua vita confermava l’opinione sull’omosessualità di Sigmund Freud: «avevo tutte le qualità di un bambino e non di un adulto».  

Gordon non ha mai voluto etichettarsi come “gay”, e dopo lunghi anni di attrazioni omosessuali indesiderate ha deciso di contattare Alberto Perez, un noto ex omosessuale, di cui abbiamo già parlato.  Egli «mi ha aiutato a prendere la mia eterosessualità», ha spiegato il medico spagnolo, «nascosta dalla menzogna del mio orientamento sessuale». Alberto gli ha proposto la cosiddetta “terapia riparativa”, ovvero un supporto psicologico offerto da alcuni terapisti agli omosessuali che ne fanno richiesta, con l’obiettivo di guarire le ferite emotive che -secondo loro- hanno portato queste persone ad assumere comportamenti omosessuali. Sull’efficacia di tali terapie non c’è unanimità di consensi in ambito scientifico, molti psichiatri e importanti associazioni mediche sono fermamente contrari, altri la pensano diversamente, supportati anche da qualche studio scientifico (più recenti e anche più datati).  Tuttavia la realtà mostra che numerose persone sono riuscite a uscire dall’omosessualità e intraprendere un altro percorso di vita, sposandosi e avendo dei figli.

Questa terapia, ha proseguito Gordon, «mi ha aiutato a superare la dipendenza sessuale che mi assediava e non mi permetteva di essere libero. Ho imparato a fare “atti di libertà”,  il cambiamento è possibile. La mia vita è cambiata radicalmente! E sono molto felice! Ho realizzato un sogno che sembrava irraggiungibile: vivere la mia sessualità con mia moglie come un maschio adulto. Posso testimoniare che il cambiamento è possibile»

L’attivista omosessuale Camille Paglia, nel suo libro Vamps and tramps (New York: Vintage Books 1994, p. 70-72) si è chiesta: «l’identità gay è tanto fragile che non può sopportare l’idea che alcune persone non possano desiderare di essere gay? La sessualità è molto fluida, e le inversioni sono teoricamente possibili e aiutare i gay ad imparare ad essere eterosessuali, se lo desiderano, è un obiettivo perfettamente degno». La ricerca mostra chiaramente come l’identità sessuale sia modificabile e, come affermato dallo psicologo Joan Sophie «ci sbagliamo se vogliamo interpretare il concetto di stabilità dell’orientamento sessuale nel senso che gli individui che sono omosessuali non possono successivamente cambiare» (J. Sophie, A critical examination of stage theories of lesbian identity development, Journal of Homosexuality 1986, p. 49). Tuttavia ancora oggi per molti è sicuramente possibile, e lecito, diventare omosessuali, ma sarebbe impossibile, e illecito, approdare (o tornare) all’eterosessualità.

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114 commenti a Miguel Gordon, medico spagnolo: «ho lasciato l’omosessualità»

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  1. luca ha detto

    Dire che i gay sono favoriti in Italia è falso.
    Non so, forse in certi quartieri di San Francisco (forse) dichiararsi omosessuali può portare benefici.
    Ma a Roma sud conosco molti gay che preferisco nascondere la loro omosessualità per paura di conseguenze negative al lavoro, in famiglia, nel quartiere,eccetera.
    Se il signore della foto ha scoperto che in realtà preferisce le donne ben per lui. Ma che non diventi una scusa per una campagna omofoba e/ contro i diritti delle persone gay e della comunità glbt.
    Un cordiale saluto

    • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a luca

      Il link rimanda a questo articolo: http://www.liberoquotidiano.it/news/Italia/1017936/Il-mondo-dei-privilegi-e-gay–I-discriminati-sono-gli-etero.html Credo vi sia del vero e certamente avere dei privilegi non è in alternativa dal subire delle discriminazioni.

      Non capisco invece perché la dimostrazione chiara che l’omosessualità non è immutabile dovrebbe generare campagne omofobe, potresti spiegarti meglio? Sopratutto, di quali diritti parli quando dici persone gay? Forse che non hanno gli stessi diritti delle persone non gay? Una comunità può avere dei diritti specifici, oppure sono solo soggettivi?

      • luca ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

        Anche l’eterosessualità non è immutabile.
        Migliaia di persone al mondo ogni mese si scoprono omosessuali da adulti.
        Ma se ci fosse una lobby omosessuale che strumentalizzasse questo fatto per farmi cambiare idea a me, che felicemente amo le donne (al momento una SOLA donna per la cronaca) mi irriterei un pochino.

        • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a luca

          Certamente, anche perché sappiamo che omosessuali non si nasce ma si diventa. Peccato che non si possa parlare di omosessualità come condizione non immutabile, pena la denigrazione mediatica…hai avuto un gran coraggio, potresti passare seri guai.

          • StevenY2J ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

            Prima di tutto, l’articolo di “Libero” che citate é di un’assurdità mostruosa, perché, nonostante le premesse, non indica un solo “privilegio” previsto dallo Stato per gli omosessuali.

            Infatti, privilegio significa “vantaggio” ed esporre una bandiera arcobaleno per un giorno o dedicare alle vittime dell’omofobia una targa di Brecht o indicare su Internet locali (PRIVATI non pubblici) “gay friendly” non sono privilegi.

            Sarebbe “privilegio” se i gay avessero ingressi gratis per i musei (statali) o per i teatri, o se avessero l’esenzione dal ticket sanitario o delle riduzioni fiscali. Peraltro, sarebbero privilegi ingiusti che indignerebbero anche me, gay friendly o “omosessualista” come volete definirmi. Il problema é che nell’articolo di “Libero” non si parla di niente di tutto ciò perché questi “privilegi” per i gay NON ESISTONO.

            Queste cose le sapete e le capite anche voi, ma usate articoli provocatori come quello di “Libero” per sparare a zero e gettare fumo negli occhi.
            Allora anche i “cattolici” godono di “privilegi” che i non credenti non hanno perché ogni domenica la prima rete televisiva nazionale trasmette la Messa e l’Angelus del Papa. Caspita, che grande privilegio… negato ai musulmani, tra l’altro!!!

            Per quanto riguarda il medico in questione, premessa la totale assenza di prove per valutare se le sue affermazioni sono vere o meno (ha avuto dei figli con sua moglie, per esempio?) il punto del discorso é sempre lo stesso: una persona deve essere LIBERA di seguire tutte le terapie, i dottori, gli scienziati, i maghi e gli sciamani che ritiene utili ma non può essere COSTRETTA.

            Io continuo ad immaginarmi due genitori “bigotti” che portano il figlio da psichiatri stile Nicolosi et similia per “curare” la sua omosessualità e la cosa, sinceramente, mi fa ribrezzo.

            Se si tratta di un adulto come il signor dell’articolo, invece, massima comprensione, tanto di cappello e mille auguri di vivere una vita felice.

            • Laura ha detto in risposta a StevenY2J

              Nessuno ha mai detto che le terapie devono essere obbligatorie, questo è soltanto fumo negli occhi creato da ambienti gay intolleranti.

              Non capisco perché debba dimostrarti di essere eterosessuale, addirittura ora è costretto a fare dei figli perché se non tu dubiti di lui. Rendetevi conto quanto state male!

              • manuzzo ha detto in risposta a Laura

                @ laura: che poi ci vuole più coraggio a dichiararsi ex-omosessuali anziché gay….

                @luca: il punto è che finché lei è libero di passare da rai1 a qualsiasi altro canale non vedo dove sia il torto. È come se io mi volessi lamentare perché esistono canali porno in cui si maciullano donne tutte il giorno a suon di … Inoltre, secondo me, se la RAI vedesse che, a conti fatti, tornerebbe vantaggioso (per lei) trasmettere roba da islamici, induisti, o altro, non si farebbe problemi a trasmettere, pur certa di conseguire buoni utili dalle varie pubblicità…

                • StevenY2J ha detto in risposta a manuzzo

                  Laura, io non chiedo nessuna dimostrazione. Se questo medico ha cominciato ad avere rapporti con persone del sesso opposto ed ora é felice, bene così.

                  Dal mio punto di vista, però, ciò che mi lascia perplesso di queste “terapie riparative” é il fatto che l’omosessualità viene dipinta come un comportamento negativo, appunto “da correggere”, ossia una “malattia”. A questo si aggiunge una forte componente di religione che presenta l’atto omosessuale come “peccato”.

                  A questo punto, il dubbio che mi sorge é se queste terapie non operino come “lavaggio del cervello” tale per cui una persona, pur rimanendo gay, si reprime. E’ facile dire “mi piacciono le donne” ma poi occorre anche avere dei rapporti sessuali con il sesso opposto. Il celebre Luca di Tolve (ex gay) ammette di avere, talora, pulsioni omo che “reprime” grazie alla preghiera!!!
                  Ma, a questo punto, non si tratta di una repressione, più che di un “cambiamento” o di una “guarigione”? E’ un po’ come il sacerdote che evita le tentazioni sessuali per rimanere casto. Tanto di cappello se questo lo rende felice ma un conto é essere etero un conto fare finta di esserlo.

                  Ripeto, però, che non conoscendo questa persona, i miei sono soltanto dei dubbi, poi ben venga se lui ha trovato la propria felicità.

                  Per quanto riguarda l’obbligatorietà delle terapie, bisogna intendersi. E’ chiaro che in Italia una persona maggiorenne non potrà mai essere obbligata a sottoporsi ad una terapia contro la propria volontà (art. 32 Cost.).

                  La mia domanda (rispondi se ti va, Laura)é un’altra.
                  Queste battaglie “pro-terapie riparative” servono davvero a permettere ai gay di “curarsi” (cosa che possono già fare dato che esistono gruppi come il famoso LOT del famoso Di Tolve) o servono soltanto a fare pressioni in modo che queste terapie diventino la regola presso gli psichiatri, in modo tale che i genitori (bigotti) possano “curare” i loro figli (minorenni) gay?
                  Se tuo figlio, Laura, fosse gay cosa faresti? Lo sottoporresti a queste “cure”?
                  E chi é che getta fumo negli occhi, allora?

                  Per quanto riguarda MAnuzzo ti rispondo:
                  1. prova a spiegare ad un ragazzino di 16 anni che si scopre gay e viene preso per il culo dai compagni e, magari, picchiato per strada che essere gay ormai é “di moda” e che i discriminati sono gli etero. il mondo gay non é quello che dipingono in televisione personaggi come Platinette e Malgioglio. Non dirmi che non sei mai stato in un bar o in una palestra e non hai mai sentito qualche discorso degli etero nei confronti dei “froci” o dei “culattoni”.
                  Forse ti servirebbe un bagno nella realtà, come parlare con qualche ragazzo gay che non sia ospite della D’Urso tutte le domeniche.

                  2. (siccome la questione della messa su Rai 1 l’ho sollevata io e non Luca), io sono d’accordo che la RAI trasmetta (anche) la messa, l’angelus del papa e altri programmi o trasmissioni indirizzate prevalentemente ai cattolici. Questo, però, non é un “privilegio” dei cattolici appunto perché, come dici tu, posso tranquillamente cambiare canale. Sarebbe un “privilegio” se i cattolici ricevessero, ad esempio, un sussidio statale.

                  NEllo stesso modo, il fatto che una regione decida di dedicare una targa alle vittime dell’omofobia non é un “privilegio” per i gay (mi dici che cosa ci guadagnano? Cosa entra loro in tasca?). Sarebbe un “privilegio” (ingiustificato) se i gay godessero di un’immunità penale, ad esempio, o di sgravi fiscali o di una priorità nell’assegnazione di case popolari. Tutte cose che non esistono.

                  Quindi, l’articolo di “Libero” é un’immane sciocchezza scritta con i piedi al solo scopo, come sempre, di gettare benzina sul fuoco (“i gay, questi privilegiati…”) ed il fatto che sia stato qui ripreso é (ormai l’ennesima) caduta di stile di questo sito.

                  • Laura ha detto in risposta a StevenY2J

                    Il tuo commento è una confusione unica, e purtroppo attesta una (ormai l’ennesima) caduta di stile. Evidentemente l’apologia dell’omosessualità vi dà alla testa.

                    Pur di rimanere aggrappati alle vostre convinzioni arrivate a mettere in dubbio la vita e i comportamenti degli altri, il complottismo dilagante presente nel mondo gay è già un sintomo di qualcosa che proprio non funziona.

                    Esistono migliaia e migliaia di ex gay, tutti starebbero mentendo e fingendo di vivere con una donna come padri sposati per fare un dispetto a te e ai tuoi amici del Gay Pride. Siete ridicoli, lo capisci?

                    Evitiamo poi di parlare di lavaggio del cervello, argomento scottante. Chi ha orecchie per intendere intenda…

                    • StevenY2J ha detto in risposta a Laura

                      Va beh, Laura, se ti dà fastidio discutere, no problem. Quando vorrai argomentare e non soltanto sputare sentenze, tu che “intendi” così bene, rispondimi pure.

                      Un caro saluto.

                    • Laura ha detto in risposta a Laura

                      Mi da fastidio quando mettete in dubbio la veridicità di persone che nemmeno conoscete e che hanno cambiato la loro vita, sposato donne e fatto figli. Per voi stanno mentendo, usano la loro vita per chissà quale scopo secondario…questo è complottismo fondamentalista e non voglio nemmeno sentirlo!!!!!!

                      E’ come se io dicessi che tutti gli omosessuali stanno fingendo di esserlo, sei tu che non hai voglia di confrontarti e preferisci dire queste stupidate!!!

                  • Azaria ha detto in risposta a StevenY2J

                    Ciao Steven,

                    Nonostante le tue ripetute spiegazioni continuo a non capire perché ti ostini tanto contro l’articolo di libero e sul fatto che UCCR lo abbia citato qui.
                    L’articolo non parla di “privilegi statali”, ma di “privilegi pratici”. Tutto pro-gay, niente pro-family. Si fa notare che effettivamente tutto va a favore dei gay, anche senza che una legge (almeno per ora, in Italia) ne aumenti il trend. Anche nell’articolo UCCR l’articolo di Libero viene riportato semplicemente per mostrare che il trend é quello pro-gay non mi sembra che si sia parlato di vantaggi concessi dallo stato.
                    Nell’articolo di Libero in particolare si calca un po’ troppo la mano, ma é utile distinguere il reale dalla montatura. Per spiegare meglio quest’ultima affermazione faccio un esempio. Se io parlo della persecuzione degli ebrei da parte di Hitler, riportando un numero di ebrei uccisi 10 volte superiore rispetto a quello reale, ovviamente sto montando una bufala su una tragedia reale, ma se si scarta la bufala la tragedia resta. Allo stesso modo nell’articolo di Libero, calca un po’ troppo la mano su un fatto reale.

                    La deprecabile situazione che descrivi tu (omosessuali che sono discriminati e menati perché omosessuali) la vedevo forse 20 anni fa e comunque non mi risulta che qualcuno qui appoggi tali comportamenti o si auguri un ritorno al passato (non da questo punto di vista almeno). Poi ci sono omosessuali che vengono menati perché se la vanno a cercare (e quindi non per il semplice fatto che siano omosessuali) e piú di qualche volta si nasconodono dietro lo scudo di “mi hanno pestato perché sono omosessuale” che fa tanto comodo (proprio guardando l’andazzo REALE descritto dall’articolo di libero).
                    Naturalmente anche in questi ultimi casi, io non giustifico la violenza (e credo anche tutti gli altri) ma trovo odioso che tali persone si possano fare scudo con la scusa della presunta intolleranza.

                    Per quanto riguarda il fatto che “essere gay é male”, vediamo… maggiori probabilitá di dipendenza da alcol e droghe, di cadere in depressione, di contrarre malattie sessualmente trasmissibili… non sarebbe un motivo sufficiente per descrivere tale situazione come negativa?
                    Naturalmente da qui a costringere una persona ad una terapia c’é un abisso e nessuno qui si auspica (credo) che tale abisso venga superato.

                    Per il fatto che le terapie riparative vengano da te viste (o almeno c’é il dubbio) come “lavaggio del cervello”. Dubbio plausibile, ma a questo punto dovresti avere lo stesso dubbio su qualunque altro tipo di terapia. Anche nella depressione (curata con sedute da psicologi/psichiatri oltre che con medicine) ci sono spesso ricadute. Consideri le terapie anti-depressione un lavaggio del cervello?

                    • StevenY2J ha detto in risposta a Azaria

                      Caro Azaria, innanzitutto grazie per la gentilezza con cui rispondi.
                      Cerco di spiegarti meglio i miei punti di vista:
                      1) per quanto riguarda l’articolo di “Libero” (e la sua ripresa qui sul sito di UCCR) mi infastidisce il tenore, ovvero si parla di “privilegi” concessi ai gay e negati agli omosessuali. Ora, se il titolo é questo mi aspetterei di trovare un lungo elenco di “privilegi” un po’ come quelli che hanno i parlamentari: agevolazioni fiscali, mutui a tasso zero da parte delle banche, ticket per le mense, esenzioni dai ticket sanitari, meno tasse, tessere gratis per stadi e musei… Poi vado a leggere l’articolo tramite il link e trovo uno sproloquio di parole, un vero e proprio delirio, per descrivere qualche minima iniziativa (nemmeno tanto eclatante) contro le discriminazioni gay. Dedicare una targa alle vittime del pregiudizio, issare per un giorno la bandiera arcobaleno, fare pubblicità a locali gay (dove peraltro i gay pagano pure, quindi più che di privilegio parlerei di subdolo marketing…). Di conseguenza, “Libero” (come sempre) mischia le carte e vende fumo, per creare confusione e alimentare le divisioni. Non mi stupisce più di tanto. Quello che mi stupisce é che questo (buon) sito gli si accodi.

                      2) che la situazione sia migliorata rispetto a 20 anni fa, é anche vero. Che, oggi, essere gay sia una situazione “più felice” che essere etero, perché é “più trandy” é una bufala clamorosa. Se ci si limita a guardare i programmi della D’Urso e le riviste patinate stile Vanity Fair o le passerelle di moda, si può anche avere l’idea che gay é una figata. Nella realtà di tutti i giorni, sentirsi chiamare “culo”, “frocio”, “culattone”, “femminiello” o essere, nella migliore delle ipotesi, guardati con sospetto non é affatto piacevole.
                      Questi discorsi mi fanno venire in mente una vecchia barzelletta in cui il figlio dice “papà, sono gay.” Il papà non si scompone e gli chiede “ma, allora, conosci un sacco di vip?” e il figlio “neanche uno”. Il papà “ma parteciperai ad un sacco di feste nel jet-set…” e il figlio “no, mai”. Il papà “almeno avrai un sacco di conoscenze nel cinema e nel mondo della moda” e il figlio “no, non conosco nessuno”, al che il padre replica “ma allora sei ricchione!!!”

                      3. http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/cronaca/gay-aggrediti/aggressioni-gay-28-agosto/aggressioni-gay-28-agosto.html

                      http://www.corriereuniv.it/cms/2012/03/vittime-dellomofobia-daniel-non-ce-lha-fatta/

                      se fai qualche semplice ricerca, puoi approfondire la questione (per precisare, non ritengo che queste aggressioni siano in qualche modo da imputare alla chiesa o alla religione cattolica. Si tratta di dementi e delinquenti ma negare o sottovalutare il fenomeno mi sembra altrettanto sbagliato di chi dà la colpa ad altri).

                      4. Non riesco a capire cosa significa il tuo “gli omosessuali se la vanno a cercare”. Intendi forse dire che non dovrebbero farsi vedere per strada? Che non dovrebbero baciarsi o tenersi per mano? Non mi sembra proprio una bella situazione quella di una civiltà dove le persone non possono nemmeno farsi una passeggiata con il partner senza rischiare di essere insultate o picchiate.
                      Se io mi bacio in strada con la mia ragazza che, fisicamente, é molto brutta e qualche deficiente la insulta, ce la siamo forse cercata? Avrei dovuto scegliere una ragazza bella e non una brutta perché “provoca” insulti?

                      5. La situazione che descrivi tu, frutto di statistiche più o meno attendibili (ora non ho il tempo né la voglia di approfondire) deriva da un cattivo comportamento che riguarda non solo i gay ma anche gli etero. Se facccio sesso con ragazze diverse ogni sera, conosciute in discoteca, ho molte più probabilità di cadere nei vizi di alcol, fumo e droga e di contrarre malattie veneree e sessualmente trasmissibili. Sai quanti ragazzi e ragazze etero muoiono ogni sabato sera a causa dell’alcol e della droga? Sai che l’AIDS ha fatto vittime anche eterosessuali? Eppure nessuno si sognerebbe di dire che il sesso (in se e per sé) é un male o é negativo.
                      Allo stesso modo, essere gay e condurre una vita regolata e misurata é possibilissimo. Essere gay e lasciarsi andare allo sballo più sfrenato può avere conseguenze negative. Ma questo dipende dalla maturità e dall’intelligenza di una persona.

                      6. I miei dubbi non vogliono impedire a nessuno di sottoporsi a queste terapie. Io non sono contrario alle terapie riparative. In Italia, peraltro, queste sono già praticate, per esempio dal gruppo LOT. Una persona che le voglia provare, quindi, non deve fare molta fatica, basta andare sul sito internet e prendere contatti.
                      Quello che penso é che questi articoli abbiano un secondo fine, ovvero quello di dimostrare che, in tutti i casi, l’omosessualità può essere “curata” e che, quindi, tutti gli psicologi dovrebbero applicare queste terapie.
                      In particolare, ho paura che queste terapie vengano utilizzate da genitori bigotti per “curare” ragazzi o ragazze molto giovani che si scoprono gay. In questo caso, ci sarebbe una “costrizione” da parte dei genitori e la cosa, ripeto, mi fa ribrezzo.
                      Se, invece, a queste terapie vuole sottoporsi spontaneamente una persona maggiorenne, non ho assolutamente nessun problema (anche se io non lo farei mai).

                      Un caro saluto

                    • Azaria ha detto in risposta a Azaria

                      Conoscevo la barzelletta, un tempo era divertente perché non rimarcava ció che succede oggi: non importa che tu sia etero o omo, se hai soldi o sei importante sei sempre qualcuno, se no sei da discriminare a priori. Oggi proprio perché descrive quella che é diventata una realtá é una tristezza assoluta.

                      Per il resto ti rispondo con i tuoi stessi punti.
                      1) É o no un privilegio essere accolto come qualcuno “migliore” della massa? Le strutture alberghiere citate nell’articolo di Libero questo fanno. Anche dovesse essere solo una cosa di facciata.

                      2) “Che, oggi, essere gay sia una situazione “più felice” che essere etero, perché é “più trandy” é una bufala clamorosa”
                      Sicuro? Io non guardo i programmi italiani (vivo a Londra) e anche quando ero in Italia avevo una certa “allergia” alla TV (quindi non la guardo neanche qui) ma ció che io percepisco é in linea con ció che é descritto nell’articolo. In particolare a Roma un paio di volte ho visto cartelli di negozi in centro in cui si richiedeva personale “preferibilmente gay”…

                      3 e 4) Sulla mia frase degli omosessuali “che se la vanno a cercare” avevo scritto esplicitamente che stavo parlando di casi che nulla hanno a che vedere con l’omosessualitá. Un litigio, musica a volume troppo alto, un parcheggio… cose che non sono minimamente legate all’omosessualitá ma che degenerano in violenza ed in cui in cui uno dei personaggi coinvolti é omosessuale. In tale caso la violenza scaturita (ricordo sempre che NON la giustifico) non é minimamente legata all’omosessualitá, ma succede che si barrichino dietro la scusa “sono stato menato perché omosessuale”. Il che praticamente porta l’opinione pubblica tutta a favore dell’omosessuale (e qualche volta non solo quella). Inoltre spesso questi casi che NON sono discriminazioni contro gli omosessuali ingrassano le statistiche di chi é in malafede.
                      Ovvio che proprio non essendo legate all’omosessualitá questi eventi possono capitare anche fra componenti tutti etero, ma in tale caso non si sono erette barriere di presunta discriminazione dietro cui pararsi.
                      Ovvio che quando la discriminazione é vera si deve agire di conseguenza.

                      5) Ti ricordi una ventina di anni fa in cui le categorie considerate piú a rischio per l’HIV erano drogati, prostitute ed omosessuali? Ti dice niente la cosa? Per i primi due casi il fenomeno é spiegato in maniera banale. Se nel caso dell’omosessualitá si esclude che tale probabilitá é legata alla “natura” dei rapporti contro-natura (scusa il gioco di parole) in chie modo lagiustificheresti? Sul perché tali rapporti contro-natura creerebbero problemi di salute abbiamo giá discusso in altro articolo se ricordo bene.

                      6) A priori una persona che si sottopone ad una terapia psicologica senza essere convinto di ció che fa sta sprecando il suo tempo. Qualunque tipo di terapia si tratti. Il rapporto fra paziente e psicologo deve basarsi sulla fiducia assoluta, altrimenti l’unico risultato é la perdita di denaro per il cliente (se non addirittura problemi seri sulla psiche). Quindi se i genitori spingono il ragazzo ad una terapia (riparativa o di qualunque altro tipo) sbagliano a priori, al massimo la cosa da fare é far capire al figlio che é male ed anche spiegarne il perché. Poi c’é il libero arbitrio. Ognuno puó fare quello che vuole.

                  • Eli Vance ha detto in risposta a StevenY2J

                    In seguito alle terapie riparative la persona perde progressivamente l’attaccamento omosessuale, ovvero le pulsioni come dici tu, il che vuol dire che non avviene dall’oggi al domani giusto? Cosi’ come avviene per ogni terapia di natura psicologica i cui risultati si registrano progressivamente. Evidentemnte quello da te citato è un caso parziale e non si può ancora parlare di guarigione, i cui tempi necessari sono diversi e fermo restando che i risultati non possono essere garantiti al 100% dei casi, questo vale in generale per la medicina e lo dimostra spunto la normativa, che prevede una responsabilità civile per la diligenza e non per il risultato.
                    Detto questo la sentenza sei proprio tu ad averla sparata sulla natura delle terapie riparative.
                    Sul privilegio evidentemente la questione è puramente soggettiva visto che seguendo le tue parole si registra privilegio solo se vi è un diretto interscambio di denaro contante fra ente pubblico e beneficiario, ed è una visione molto ristretta e parziale.
                    Stesso discorso sulla realtà: è chiaro che essa dipende dall’osservatore, per cui tu enfatizzi le discriminazioni omo, e altri le discriminazioni etero, invece sulla realtà televisiva che è uguale per tutti non è opinabile che a essere celebrati sono gli omo e non le coppie etero.
                    Inoltre poi leggo “immane sciocchezza sul sito Libero” e un post successivo la pretesa di una risposta intelligente.
                    Ma sei d’accordo che per pretenderle occorre proporre domande ben diverse dalle sentenze (su Libero e terapie) e soggettivismi (privilegi e realtà)?

                    • StevenY2J ha detto in risposta a Eli Vance

                      Rispondo qui anche ad Azaria:
                      1. fino a prova contraria (ho girato un bel po’ il mondo) non ho ancora incontrato un luogo dove sei accolto “meglio” se sei gay anziché etero. Piuttosto, vale il detto, come dici tu, che “pecunia non olet” e, spesso, questi locali gay friendly sono solo uno specchietto per le allodole per attirare più persone. Quindi, non si tratta di “privilegi” ma solo di strategie di marketing, mezzucci per spillare soldi.
                      Concordo con te quando dici che, gay o non gay, sei importante se hai i soldi (e la barzelletta é molto triste anche per me). Il punto del mio discorso é proprio quest, però. Nessuno dice che Malgioglio, ad esempio, é “discriminato”, anzi probabilmente é un “privilegiato”. Ma gli omosessuali non sono tutti come quelli patinati e fashion che vedi in tv. Sono uomini e donne di tutti i giorni, non certo dei “privilegiati”. Ed essere gay, seppure la situazione é decisamente migliore rispetto a 20 o anche solo 10 anni fa, non é certo rose e fiori (peraltro, come essere obesi o troppo magri o nani… gente idiota ce ne sarà sempre).

                      2. E’ anche vero che, talvolta ci sono discriminazioni “a contrario”. So che, in alcuni negozi di moda o di estetica preferiscono assumere personale “gay”. Tieni conto, però, che anche in questo caso si tratta sempre di una mera strategia di marketing e, quindi, di una questione di soldi.
                      Chi assume “preferibilmente gay” non lo fa perché lotta contro le discriminazioni ma solo perché, in certi ambienti, gay é “trendy”. E’ un po’ come le signore che, ai tempi delle occupazioni coloniali, si facevano accompagnare da valletti di colore, quasi fossero animali domestici. Sono d’accordo con te che queste discriminazioni “al contrario” sono particolarmente odiose, ma dovrebbero essere proprio gli omosessuali ad opporvisi, per una questione di dignità, perché vengono strumentalizzati.

                      3 e 4. Ovviamente, sono d’accordo con quello che scrivi. Sospettavo, in effetti, che tu intendessi questo quando ha scritto che alcuni omosessuali “se la cercano”, nel senso che strumentalizzano le aggressioni che magari avvengono per tutt’altri motivi. Mi sembri una persona ragionevole e intelligente.
                      Concorderai, però, che esistono idioti se non veri e propri criminali che insultano e aggrediscono solo per il fatto che una persona é gay. Così come insultano chi é obeso, come picchiano chi é down.
                      Ovvio che si tratta di singoli casi e di delinquenti e, ripeto, di questo non do la colpa né alla chiesa né alla religione, tuttavia non si può nemmeno estremizzare dicendo che, ormai, un gay vive felice. Qualcosa da temere ce l’ha.

                      5. Fidati che se due persone (dello stesso sesso) sono entrambe sane e hanno rapporti solo l’una con l’altra (leggi: non promiscui) non contrarranno mai l’HIV (che “si trasmette” non si crea).
                      E’, invece, chiaro che se una persona salta da un letto all’altro e passa da una disco all’altra le probabilità aumentano di molto.

                      Io penso che molti di voi sono persone intelligenti e sensibili. Forse, dovreste approfondire di più la questione, scendendo direttamente sul campo, ovvero andando a conoscere persone gay “normali” ovvero distanti anni luce dagli stereotipi che propongono tv e giornali. Io ho molti amici gay che, tuttavia, non sono alla costante ricerca di sesso, trasgressioni, sballi e simili. I pericoli che corrono, in questo caso, sono molto limitati.
                      Purtroppo, spesso, quando si parla di omosessuali si fa riferimento a quelli che sfilano mezzi nudi (se non del tutto) nei gay pride e questo é altamente fuorviante. Non si pensa all’omosessuale come ad una persona della porta accanto, come ad un figlio o ad un fratello.
                      Se mio figlio fosse gay, accetterei questo suo status ma, ovviamente, nei limiti delle possibilità, cercherei di fargli comprendere i pericoli che corre seguendo un certo stile di vita (che, peraltro, possono seguire e spesso seguono anche gli eterosessuali).
                      Un ragazzo gay mi spiegava, una volta, che esistono dei parcheggi dove, di notte, chiunque può andare e avere rapporti con ragazzi gay. Bene, tra i frequentatori di questi posti, mi spiegava, ci sono molti ragazzi eterosessuali, sposati o fidanzati, in cerca di avventure. Immagina se uno solo di questi ragazzi gay avesse l’AIDS, immagina che il virus si trasmetta a uno di questi “avventurieri” sposati o fidanzati e immagina che quest’ultimo abbia, poi, rapporti con la moglie o la fidanzata. Ecco che il virus si é diffuso anche in seguito ad un rapporto etero.
                      Il problema, quindi, non sta nell’essere etero o gay ma nello stile di vita.

                      E, come dicevamo all’inizio, la nostra società é malata di soldi e di sesso (perché il sesso attira soldi). Il problema, quindi, é a monte e su questo direi che, più o meno, la pensiamo nello stesso modo.

                      Un caro saluto

                    • Azaria ha detto in risposta a Eli Vance

                      Rispondo a Steven.
                      1. Io forse non avró visto il mondo quanto l’hai visto tu, ma anche io ho visto “la mia bella fetta”.
                      non ho ancora incontrato un luogo dove sei accolto “meglio” se sei gay anziché etero
                      L’articolo di libero esalta proprio questo (a meno dimettere in dubbio la veridicitá del contenuto, cosa anche possibile).
                      Avere dei luoghi dedicati a te (anche se solo per marketing) non é forse essere accolti meglio? Non uno spazio per i figli delle famiglie (la presenza di tali figli potrebbero dare fastidio a chi non ne puó avere).
                      E qui si parla di Italia!

                      2. E’ anche vero che, talvolta ci sono discriminazioni “a contrario”
                      Ecco, io di queste ne ho viste varie nel mio girare il mondo.
                      Le discriminazioni al contrario (odiose come quelle “dirette”) non sono forse un “essere privilegiati”?

                      3 e 4) Che ci siano quelli che discriminano non mi sembra una novitá purtroppo. Avevo aggiunto che in caso di discriminazini reali si dovrebbe agire di conseguenza. Il problema é che mentre questi casi citati da te sono giustamente condannati dall’opinione pubblica, quelli citati da me sono portati (grazie al trend attuale) ad essere esaltati come giusti indipendentemente da chi sia il responsabile diretto del problema.

                      5) Io ti ho solo citato un dato che 20 anni fa era sotto gli occhi e le orecchie di tutti, tanto che fu una base su cui naque la teoria del “gene gay” poi smentita. Concordo sul fatto che se una coppia (omo o etero che sia) non ha rapporti esterni non c’é la possibilitá che entri il virus nella coppia, ma il dato riportato é un dato reale. Dipenderá forse (come riportato piú volte qui) dal fatto che in genere gli omosessuali tendono di piú ad avere rapporti promisqui e storie particolarmente brevi. Secondo alcune teorie anche questo sarebbe legato a filo diretto con l’omosessualitá. Indipendentemente da tali teorie io mi baso sull’osservazione e ti posso dire che effettivamente noto la stessa cosa.

                      Ti ringrazio per il complimento fatto a me ed agli altri.
                      dovreste approfondire di più la questione, scendendo direttamente sul campo, ovvero andando a conoscere persone gay “normali” ovvero distanti anni luce dagli stereotipi che propongono tv e giornali
                      Grazie per il suggerimento, ma come ti avevo giá scritto (almeno per quello che riguarda me) non sono moto vulnerabile a quello che dice la TV, e ti aggiungerei anche a quello che dicono i giornali (in genere leggo si, ma con uno spirito critico che rasenta la paranoia) e mi piace confrontare le informazioni ricevute dai mezzi di comunicazione con quello che osservo nella vita reale sotto la luce della logica pura.
                      Quello che io osservo (avevo giá accennato in un altro post) é che conosco 5 persone dichiarate gay. Quattro delle quali butterei volentieri dal ventesimo piano di una casa ed una quinta adolescente che sembra purtroppo stia prendendo la brutta strada. Ovviamente (anche questo accennato prima) queste tentazioni ci sono non per il fatto che questi esseri citati siano omosessuali, ma da altri fattori che li rendono tutti odiosi. Il piú altruista di loro si venderebbe volentieri la madre.
                      Nonostante questo, qui a Londra ho conosciuto un’altra coppia gay maschile (come vedi non mi lascio prendere dalla discriminazione nonostante la mia esperienza a riguardo mi spingerebbe a farlo) ed uno dei due l’ho trovato odioso dopo i primi 10 minuti di conversazione: egoista, falso, irrazionale (in particolare questa é una cosa che odio) ed anche parecchio stupido (magari la stupididtá non é tanto colpa sua ma della natura che l’ha poco dotato intellettualmente). L’altro non ho avuto modo di conoscerlo e senza pregiudizio lo dovró incontrare fra un paio di settimane, ma tutto conferma ció che ho osservato fino ad ora.
                      I quattro gay dichiarati di cui ti ho parlato prima (quelli che non posso sopportare) hanno fatto tutti della promisquitá sessuale e della volgaritá un vanto e quando hanno una “storia” (per come l’hanno descritta loro faccio fatica a definirla una storia) dura in genere pochi mesi (l’anno é una chimera) ed in queste “storie” la fedeltá non solo non é richiesta, ma é vista come un tabú da bigotti!
                      Questo é ció che osservo direttamente, nella vita di tutti i giorni, lontano da giornali, TV ed altri filtri stupidi!

                  • StevenY2J ha detto in risposta a StevenY2J

                    Laura, se hai solo voglia di litigare e non di discutere, t’inviterei a lasciar perdere.
                    Io non metto in dubbio le parole di quest’uomo che non conosco e che, quindi, ha tutto il mio rispetto.
                    Io ho dei dubbi sull’efficacia di una terapia che, tra le altre cose, mi crea “sensi di colpa”, é infarcita di richiami alla religione e mi presenta l’omosessualità non solo come disturbo ma anche come “peccato”.
                    A questo punto, é molto facile che una persona, che già vive male il proprio status di omosessuale, eviti di avere rapporti gay e “si reprima.” Va bene così ma questo non fa di lui un eterosessuale. Così come una persona che si dichiara gay ma non vuole avere rapporti con persone del suo stesso sesso, ovviamente, non é gay.

                    Se poi questa o altre persone hanno iniziato ad avere rapporti etero, ve benissimo. Non chiedo certamente che mi facciano vedere i filmati.
                    Nel momento in cui, però, Luca di Tolve afferma che “combatte ancora con le pulsioni gay ma riesce a reprimerle” i dubbi mi nascono spontanei. E’ come se una persona dicesse di essere guarita dall’influenza, “pur avendo ancora la febbre e la tosse.” Allora non é guarita!!!

                    • Laura ha detto in risposta a StevenY2J

                      Ora va un po’ meglio, sapevo che saresti riuscito a riprenderti dallo svarione complottista degli anti-ex gay.

                      L’efficacia della terapia è dimostrata da diversi studi scientifici, dagli psicologi che la praticano (come ex presidenti dell’APA, Nicholas Cummings e Robert Perloff) ma sopratutto dalle centinaia di persone che sono riuscite a lasciarsi alle spalle questo disordine e vivere una vita felice con moglie e figli.

                      Esistono terapie promosse da enti religiosi e non religiosi (vedi NARTH). In ogni caso la religione è un fortissimo stimolo morale alla motivazione e a prendere delle decisioni importanti, e anche nell’allontanare pulsioni non desiderate. Viene spiegato bene qui: http://www2.psych.ubc.ca/~heine/docs/geneticessentialism.pdf
                      Questo spiega perché molte persone ex gay si siano anche convertite, l’etica morale cristiana contribuisce enormemente nel motivare a comportarsi in modo etico, sia dal punto di vista sessuale che sociale (maggior carità, minori crimini ecc.). Non c’è nulla di male, anzi!

                      Esistono poi omosessuali cattolici che vivono in castità e sono felici, reprimono le loro pulsioni ma hanno il beneficio morale di non vivere nel peccato. Ognuno fa le sue scelte e tu non hai alcun diritto di imporre la tua morale a chi non la condivide.

                      Luca Di Tolve è una persona, farà le sue scelte e prenderà le sue decisioni. Era mister gay e oggi è sposato con una donna, ha ancora pulsioni omosessuali e tuttavia ritiene di amare sua moglie e respingere l’istinto omosessuale. Qual’è il problema? Vuoi dubitare della sua sanità mentale? Vuoi dire che finge di amare sua moglie per combattere l’omosessualità? Dove vuoi arrivare con il tuo complotto? Messo da parte Di Tolve esistono migliaia di altri casi…tutti bugiardi, tutti si ingannano e sprecano la loro vita fingendo di fare gli etero per fare un dispetto all’Arcigay?

                      Suvvia, è ora di crescere Steven!

                    • StevenY2J ha detto in risposta a StevenY2J

                      Laura, vediamo di capirci, per favore. Io non sono di per sé contrario alle terapie riparative, non credo ci sia alcun complotto e sono sicuro che Di Tolve e compagnia cantante siano brave persone e in buona fede. Spero siano anche felici.

                      Detto questo, il problema sta proprio nel fatto che, non conoscendoli, non posso mettere una mano sul fuoco per loro. Sta di fatto che non voglio proibire nulla né vietare le terapie in questione, a prescindere che funzionino o meno. Io non mi ci sottoporrei mai ma é una mia scelta personale, d’altra parte sono anche anni che non vado da un medico e non pretendo di essere nel giusto.

                      La mia sola paura, a prescindere dalla serietà o meno di queste terapie, é che queste cure vengano usate “con la forza” per “correggere” l’omosessualità di giovani e adolescenti, non ancora maggiorenni e che potrebbero subire un trauma se qualcuno (uno psicologo) ripetutamente li additasse, a seconda dei casi, come “malati” “disturbati” “pervertiti” o “peccatori.”
                      Ecco perché, ferma restando la legittimità di queste terapie, sanzionerei disciplinarmente e penalmente, lo psicologo che le utilizzasse su dei minorenni.
                      Ben venga, invece, che persone adulte e consenzienti come Di Tolve e il medico qui sopra abbiano trovato la propria felicità attraverso queste terapie.

                      Spero che ora sia tutto più chiaro, cara Laura, e che tu abbia capito che non sono affatto “complottista” e neppure “anti ex-gay”. Piuttosto, torno a domandarti: se tuo figlio di 15 anni fosse gay lo sottoporresti a queste “terapie” anche qualora lui non fosse d’accordo?

                    • Laura ha detto in risposta a StevenY2J

                      Anch’io non conosco nessun gay, dunque sono autorizzata a dubitare sull’inesistenza dell’omosessualità? Non conosco nessun gay e dunque dubito che tutti i gay stiano fingendo? Ma la vogliamo finire di renderci ridicoli?

                      Anch’io temo che molti si dichiarino gay con la “forza” di altri, oppure per la “forza” della moda di oggi, sopratutto adolescenti che vengono sottoposti al lavaggio del cervello da chi dice loro che il comportamento omosessuale “non è un disordine morale”, “va provato per capire il suo fascino”, “non è peccato ma soltanto piacere” ecc. Anch’io sanzionerei chi diffonde e propone l’omosessualità come “comportamento normale” da sperimentare tra i minori. Così come sanzionerei chi promuovesse tra i minori l’incesto o altri disordini morali e sessuali. Le persone adulte e consenzienti facciano come credano.

                      Avendo ribaltato il tuo discorso, avendoti fatto vedere che le tue non sono le uniche paure in gioco posso dirti che nessuno ha mai sostenuto l’obbligo di terapie psicologiche, men che meno per i minori. Nessun ente che propone queste terapie lo ha mai fatto e mai lo farà, perché un medico sa come deve svolgere il suo mestiere. Dunque la tua immensa paura è totalmente ingiustificata.

                      Mio figlio gay? Innanzitutto mi domanderei cosa è andato storto nella mia famiglia e cercherei di correggere subito le mancanze mie e di mio marito. Poi offrirei le ragioni per non comportarsi da omosessuale, così come spiegherei le ragioni per non commettere altre azioni non rispettose della dignità umana, se fallirei rispetterei il suo libero arbitrio. Se me lo chiedesse lo aiuterei accompagnandolo da un terapista per sostenere l’emergere della sua natura eterosessuale. Ma la colpa sarebbe mia e di mio marito e della sbagliata e carente nostra presenza.

                  • Penultimo ha detto in risposta a StevenY2J

                    La retorica non è un fatto,steven.IN particolare:

                    1)Non è vero che tutti i ragazzini si comportano così,forse molti ineducati indubbiamente.Ma al di là di questo,sono soggetti di bullismo molti adolescenti è ovvio, in maggioranza non omosessuali.Non si implica tuttavia che:

                    a)La condizione omosessuale sia identica a quella etero
                    b)che ciò implichi in qualche forma una possibile adozione
                    c)che le famiglie omosessuali sono identiche a quelle etero (e non si vedrebbe mai se non tramite ideologie retoriche,come sia possibile che a due condizioni sessuali diverse seguano in coerenza logica due concetti di famiglia identici)

                    La pregherei di non fare asserti retorici e pietistici sulla questione,farsi un bagno nella realtà implica che delle tematiche si discute razionalmente non con vuoti slogan retorici.Ovvero è certamente vero che ci siano problemi educativi giovanili,da ciò non obstat e non sequitur che ciò sia una discriminante,per una qualche legge pro matrimonio/adozioni,ovvero spesso sono sogetti anche gli eterosessuali al problema bullismo,e vengono spesso chiamati culatoni o finocchi ma sono eterosessuali.

                    2)La parola “omofobia” va collacata nei giusti casi e nelle giuste situazioni.Invece viene ripetutamente usata per banalizzare qualsiasi discussione in disacordo con l’omosessualità.E fatta uso di volgarissime argomentazioni da avvelanemento del pozzo,è nauseabondo uno stato che tenti IDEOLOGIZZARE i suoi cittadini con la retorica,cosi sono volgari i partiti politici socialisti.Banale esempio:

                    “Questa è la mia posizione sul finanziamento del sistema della pubblica istruzione e chiunque sia in disaccordo con me odia i bambini”).”Dunque, la persona che si farà avanti per contestare la posizione di colui che ha applicato preventivamente questo attributo negativo rischierà di vedere attribuita a se stesso l’etichetta sfavorevole.

                    “Questa è la mia posizione sui diritti di adozione,famiglie,irreversibilità delle condizioni, degli omosessuali,e chiunque non sia d’accordo con me è un’omofobo”

                    In particolare questa è IDEOLOGIA proprio perchè sfrutta una fallacia logica argomentativa retorica slegata dai fatti razionali.

                    3)Meglio i bambini negli orfanotrofi che in una famiglia omosessuale.

                    Come nel punto 1. argomento fallace ab misericordiam e falsa dicotomia,infatti non è detto che che non si possa emanare una legge che aiuti le famiglie eterosessuali per avere un incentivo alle adozioni.

                    Dunque ciò non implica la razionalità delle argomentazioni pro adozione.

                    4)Nelle nazioni civili il matrimonio e consentito.

                    L’australia il giappone è un paese civile non implica che abbia acconsentito alle nozze,nè si implica che i parlamentari o i cittadini siano omofobi.Non si vede quindi esclusi i paesi dove si usa la violenza,sempre deprecabile,come debbano sussistere le vuote accuse di omofobia che:

                    Comunque vanno attribuiti nei giusti casi.

                    5)La teoria del geneder non è fonte di legislazione razionale,è priva di fondamenti scintifici e logici,nei fatti.

                    Spiegami perchè la retorica che si usa per persuadere le persone degli inganni linguistici,e di ideologizzazione di massa va ascoltata anche solo per un secondo.O ci sono argomenti razionali o non acetto nessun indottrinamento dallo stato,nè da miseri retori socialisti,o di una determinata area politica.Poteva essere liberale,è irrelevante la retorica è retorica non è legge,ma anzi quando uno stato impone false credenze con la retorica si ha il diritto a non servirlo più.Io chiedo LEGGI RAZIONALI non leggi cariche di porcate RETORICHE E IDEOLOGICHE:

                    • Penultimo ha detto in risposta a Penultimo

                      In particolare è un’ovvietà che:

                      Un etrosessuale può diventare omosessuale

                      L’inversa è leggittima ugualmente:

                      Un omosessuale può diventare eterosessuale.

                      Ma non solo potrebbero anche diventare pedofili,o una qualsiasi X condizione sessuale.

                      Tuttavia esiste una leggittima diversità tra Etrosessualità e Omosessualità,così come sussiste tra non so omosessualità e pedofilia sequitur etrosessualità e omosessualità.

                    • Penultimo ha detto in risposta a Penultimo

                      Sulla 4 in ogni caso una nazione anche con uno scarso sviluppo economico non implica che sia incivile anche se non avalla i matrimoni o le adozioni.

          • Sandro Di Marco ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

            >>Certamente, anche perché sappiamo che omosessuali non si nasce ma si diventa

            Questo a dire il vero non lo sappiamo per certo affatto ! Non ci sono prove sostanziali ne’ a favore del fatto che sia condizione genetica ne’ che non lo sia. Sappiamo che “alcuni” diventano omosessuali, ma non sappiamo se esistano geni gay. Per favore, parliamo delle cose nei termini ogettivi, grazie.

      • arturo ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

        Ma siete proprio tarati… Se questo medico ha deciso di astenersi dalla vita sessuale e sforzarsi di fare l’eterosessuale , questo non cambierà mai ciò che è. e cioè gay. Un tulipano non sarà mai un lillà . Provateci voi a farvi piacere una cosa diversa… nemmeno con il cibo ci si riesce, ma figuriamoci con il sesso!

        • Fabio Moraldi ha detto in risposta a arturo

          Bravo arturo, ti prego non smettere mai con queste idiozie 😀

          P.s.
          Perché ti sforzi di fare l’omosessuale con un corpo da eterosessuale?

        • Semelets ha detto in risposta a arturo

          Con il cibo si riesce, guarda cosa riescono a fare gli Aghori!

  2. luca ha detto

    per diritti dei gay intendo proprio questo. Gli stessi diritti degli eterosessuali: sposarsi, adottare bambini, eccetera.

    • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a luca

      Sposarsi è un diritto? Dove starebbe scritto? Adottare è un diritto? Dove starebbe scritto? Non pensi che non si possano avere diritti su altre persone? Rivedi le tue convinzioni, sono alquanto confuse.

      • arturo ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

        Sono diritti inviolabili dell’uomo ed è scritto anche nella tua costituzione, che conosci poco .

        • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a arturo

          La costituzione? Io vedo soltanto parlare di “famiglia naturale” e di “procreazione”, è evidente che gli omosessuali non siano invitati al banchetto dai padri costituenti…no?

    • Cino ha detto in risposta a luca

      E’ sbagliato dire che i diritti sono uguali per tutti: i diritti di un vecchio saranno diversi da quelli di un bambino. Ogni persona deve essere rispettata, ma ciò non significa che siamo tutti uguali e abbiamo diritti uguali, siamo invece diversi e quindi abbiamo diritti diversi.

      • Paolo Viti ha detto in risposta a Cino

        Valorizzare la diversità è proprio ciò che oggi fa paura, è una sorta di fobia delle società secolarizzate.

        Se ci pensiamo bene, questo vizio di uniformare tutto lo riceviamo dall’ideologia comunista, che non è affatto morta ed è penetrata in questi argomenti.

    • Davide ha detto in risposta a luca

      Caro Luca, detto da un agnostico, i bambini hanno bisogno di un padre e di una madre, dovete mettere da parte i vostri egoismi.
      Perfettamente d’accordo invece sulla possibilità di un riconoscimento giuridico per l’unione civile tra due gay. Matrimonio in senso cristiano no, non vi vogliono, non capisco perchè dovreste aspirare ad entrare in un club che vi snobba.

      Saluti.

      • Azaria ha detto in risposta a Davide

        “non vi vogliono”
        “un club che vi snobba”
        [riferito agli omosessuali]
        Dove l’avresti letto che noi gli omosessuali li “snobbiamo” o “non li vogliamo”? Hai mai letto il catechismo della Chiesa cattolica a riguardo? Ti renderai conto che quello che hai esposto tu é solo un diffuso pregiudizio.

        P.S.: Luca al quale ti rivolgi scambiandolo per un omosessuale ha detto esplicitamente di essere etero, giusto per dovere di cronaca.

    • francesco ha detto in risposta a luca

      Forse invece che diritti dei gay volevi dire i capricci dei gay…

    • Penultimo ha detto in risposta a luca

      Se affermi che le condizioni omosessuali non sono identiche ad altre condizioni sessuali,affermi per esempio che non sono equiparabili alla pedofilia allora affermi che sono condizioni di fatto diverse,ora poichè l’eterosessualità è una condizione sessuale, non è nemmeno equiparabile alla condizione omosessuale o alla pedofilia in quanto oggettivamente diversa.Se affermi che invece sono identiche e perchè non è identica alla pedofilia?

      Conclusione:TUTTE LE CONDIZIONI SESSUALI SONO DIVERSE LE UNE DALLE ALTRE.

  3. luca ha detto

    Allora provo a semplificare così ti vengo incontro.
    Io e la mia ragazza abbiamo il diritto di sposarci. Nel senso che “possiamo”. Non è un obbligo ma nessuno ce lo impedisce. E’ più chiaro ora?
    Vorrei che lo stesso diritto lo avessero anche le coppie gay

    • Panthom ha detto in risposta a luca

      Quindi il “potere” significa “avere diritto”?? Io posso mangiare la mia ragazza e dunque ho il diritto di farlo??

      Non esiste alcun diritto al matrimonio (etero/ gay) e tanto meno all’adozione (etero / gay).

    • Pino ha detto in risposta a luca

      ti vengo incontro io. I diritti sono sanciti e disciplinati dalle norme giuridiche. Non esiste un diritto per analogia, se due etero possono sposarsi lo possono fare anche i gay, questa è una corbelleria. I diritti sono poi disciplinati nella prima parte della Costituzione, i desideri o i capricci individuali non diventano automaticamente diritti.

      • arturo ha detto in risposta a Pino

        ma che cosa state farneticando in due…i matrimonio civile è un diritto, le adozioni sono un diritto , la pensione è un diritto.o la costituzione dice che siamo tutti uguali o altrimenti deve mettere per iscritto che non è così. il matrimonio religioso è un’altra cosa può coincidere con quello civile ma non per forza.ai gay niente matrimonio religioso solo unioni civili o matrimonio civile .

        • Sophie ha detto in risposta a arturo

          “i matrimonio civile è un diritto, le adozioni sono un diritto, la pensione è un diritto”
          E i doveri dove li metti?

          “la costituzione dice che siamo tutti uguali”
          In che senso?

          • Semelets ha detto in risposta a Sophie

            Ben ritrovata!
            Sono contento che la tua decisione di abbandonare questo sito non abbia avuto seguito.
            Ti avevo scritto due post, per invitarti a rivedere la tua decisione, ma uno è stato bloccato dalla redazione, l’altro è stato rimosso.

            • Sophie ha detto in risposta a Semelets

              C’ho ripensato. E non ci crederai, il Papa mi sta piacendo molto(sono sincera). Ha detto praticamente che la mancanza di Dio fa i danni, che la pedofilia non c’azzecca niente con la castità, la maggior parte dei casi di pedofilia avvengono in famiglia e tolleranza zero se succede nell’ambito ecclesiastico. Ho fatto un sunto. Chiudo l’off topic. 😉

        • Fabio Moraldi ha detto in risposta a arturo

          Quindi tu avresti diritto ad adottare?? Hai un diritto verso altre persone…ma qui siamo alla follia, caro cowboy arturo!

        • giovanni ha detto in risposta a arturo

          arturo, hai detto delle grosse corbellerie.
          Il matrimonio civile NON è un diritto, e l’ho spiegato in altre sedi. Il matrimonio civile è un istituto giuridico, ossia un insieme di norme che riconoscono e disciplinano una realtà (le famiglia)che PREESISTE allo Stato e all’ordinamento giuridico.
          Meno che mai può configurarsi come “diritto” l’adozione e ancora meno da parte degli adottanti. Trattasi di un istituto giuridico finalizzato a trovare una FAMIGLIA (con tutto ciò che una FAMIGLIA offre in termini di sicurezza affettiva e di crescita ordinata) ad un minorenne che ne è privo, non a colmare il vuoto affettivo di uno o più adulti.
          Finiamola di usare la parola “diritto” a sproposito.
          Te lo dice qualcuno che “diritto” (e in particolare quello di famiglia) ne mastica, rumina e digersice una discreta quantità da taaaaanti anni.
          Mi guardo bene dal commentare argomenti di natura fisica o scientifico-filosofica (come ad es. quelli del prof. Masiero) perché non ne ho le competenze, ma quando sento sparare certe idiozie nel mio campo non riesco proprio a trattenermi.

        • Pino ha detto in risposta a arturo

          perchè parli solo per dare aria ai denti? Io ho solo detto che non può esserci un diritto per analogia, se il matrimonio è riservato alle coppie etero non si può trasferire alle coppie gay. Che c’entra la distinzione fra matrimonio civile e religioso?

      • luca ha detto in risposta a Pino

        Ciao Pino,
        sono d’accordo con te.
        ORA non c’è.

        Vorrei che ci fosse. Come in Spagna, in Francia, in Argentina e in molti stati americani.

        Ci siamo chiariti? Non dubito che ORA in Italia le norme giuridiche non riconoscono questo diritto alle coppie gay.
        Da eterosessuale progressista la mia battaglia (che conduco nel mio piccolo, ma quotidianamente) è promuovere questo diritto anche in Italia.

        • Pino ha detto in risposta a luca

          stavamo parlando di altro. La mia osservazione era rivolta a chi sostiene che poichè c’è il matrimonio eterosessuale, allo stesso modo può esserci quello omosessuale. Un parallelo privo di senso.

        • Nemo ha detto in risposta a luca

          Ciao Luca,
          Vorrei che il mio DIRITTO ad avere 3 milioni di euro fosse riconosciuto dallo stato in cui vivo. Non vedo il perché debba esserci questa discriminazione fra persone che hanno miliardi e chi debba campare con un misero stipendio. Sia ben chiaro, frega niente della lotta di classe, dell’uguaglianza sociale ed amenità varie. Voglio che il mio DIRITTO ad essere un ricco milionario sia riconosciuto e realizzato dallo stato.

          Se Bill Gate con sua moglie spende 40000$ per una cena perché io con la mia ragazza non possiamo fare la stessa cosa?

          • luca ha detto in risposta a Nemo

            lo stato non puo’ fisicamente darti tutti quei soldi. Può al limite garantirti pari diritti e libertà di impresa.
            Allo stato non costa nulla garantire alle coppie omosessuali di sposarsi. Ciò non danneggia in alcun modo le altre coppie eterosessuale. Io da eterosessuale non mi sento danneggiato se due gay si amano e vogliono istituzionalizzare la loro unione

    • Ateofago ha detto in risposta a luca

      Io e la mia ragazza abbiamo il diritto di sposarci

      Sbagliato.
      Se fosse corretto tu sapresti indicare in che modo si configura come diritto, in virtù di quale proprietà intrinseca sarebbe valido.
      Molta gente sposata avrebbe assai da contestare ad una tale affermazione, anche perché il matrimonio non è una passeggiata e uno potrebbe benissimo decidere di farne a meno e vivere in pace.

      Nel senso che “possiamo”

      È tutta lì la confusione! Potere fare qualcosa non è sinonimo di averne diritto. Chi mi impedisce di uccidere? La legge punisce chi uccide ma non può impedire che l’omicidio sia commesso, non per questo è lecito dire «”posso” uccidere quindi ne ho diritto»

      • luca ha detto in risposta a Ateofago

        Ateofago mi spiego ancora meglio, cosi riesci a capire.

        Vorrei che le norme giuridiche che disciplinano il matrimonio e l’adozione non facessero distinzione tra coppie eterosessuali e coppie omosessuali.

        Prometto che per farti contento non li chiamerò piu diritti. Basta che anche i gay possano sposarsi e adottare in Italia.
        Serve una riforma costituzionale? Si faccia!

        • Fabio Moraldi ha detto in risposta a luca

          Le norme giuridiche trattano in modo diverso situazioni diverse, le coppie etero e omo sono situazioni diverse ed è giusto trattarle in modo differente. Altrimenti non si capisce perché trattare in modo uguale coppie etero e omo, e non coppie incestuose, poligamiche e uomo-animale…argomenti di cui abbiamo parlato a lungo senza mai ricevere risposte adeguate.

          I tuoi desideri sono leciti, ma fortunatamente non sono diritti.

          • luca ha detto in risposta a Fabio Moraldi

            Scommetto che al massimo tra quaranta anni in Italia saranno legalizzati i matrimoni gay. Lo so non è poco, arriveremo per ultimi in Europa.
            Ma se pensate come era diversa l’Italia 40 anni fa, con un poco di fantasia potete immaginare grandi cambiamenti per il futuro.

            • Fabio Moraldi ha detto in risposta a luca

              D’altra parte il nazismo è andato al potere in modo democratico e l’eugenetica era legale fino a vent’anni fa, anzi era materia di insegnamento nelle migliori università europee. Come vedi la storia ha molto da insegnare…
              Probabilmente anche la pedofilia sarà legalizzata, solo se con un consenso informato, così come l’equiparazione dell’incesto, della poligamia e del rapporto uomo-animale alle coppie omosessuali. Basta solo un po’ di fantasia e anche tu riuscirai ad accettarlo, credimi.

              • luca ha detto in risposta a Fabio Moraldi

                quindi paragoni il rapporto a due persone dello stesso sesso che si amano e vogliono condividere la vita insieme all’omicidio, allo stupro di un bambino, o alla bestialità?

                • Fabio Moraldi ha detto in risposta a luca

                  Questo è la tua visione bigotta, per me il rapporto sessuale con gli animali è il progresso. Vedrai che riusciremo ad abbattere i vostri dogmi!!

                  • luca ha detto in risposta a Fabio Moraldi

                    ma gli animali non sono consenzienti! E’ uno stupro. E’ come fare sesso con bambini. I bambini non possono essere considerati consenzienti.

        • giovanni ha detto in risposta a luca

          Oh, ma quanto occorre scrivere per chiarire ciò che è un dato fattuale e NON giuridico?!
          Il MATRIMONIO è fondamento della società, e per questo viene definita una realtà “naturale”. Senza matrimonio (tra uomo e donna – siamo arrivati all’assurdo di doverlo specificare) NON esiste società, perché SOLTANTO la famiglia fondata sull’unione affettiva, esclusiva e stabile di persone di sesso DIVERSO offre alle generazioni future elementi per una corretta identificazione dei ruoli ed una altrettanto stabile strutturazione della personalità, per cuinon sto a ripetere ciò che ogni psicologo dell’età evolutiva ha chiaro sul punto.
          Posto questo dato di FATTO, la FAMIGLIA fonda la società non soltano (come se non fosse dato sufficiente) per la sua potenzialità alla generazione di una nuova vita, ma anche per la capacità di educare il frutto “biologico” dell’unione tra uomo e donna e di portarlo a maturazione.
          Acclarato questo, senza società non può esservi ordinamento giuridico, che della prima ne è espressione (da cui il brocardo “ubi societas ibi ius”), per cui la FAMIGLIA preesiste al diritto e questo si limita semplicemente a regolarla (soprattutto nella fase “patologica” del rapporto – non si è mai vista una famiglia che vada d’amore e d’accordo fare ricorso al giudice).
          Il diritto NON PUO’ dire cosa è famiglia e cosa non lo è.
          Le conclusioni, nonostante tutte le circonvoluzioni mentali e l’aria fritta sparsa per giungere ad una “equiparazione” fallace (sarebbe come dire che i pesci hanno diritto a fare il nido sugli alberi), sono logiche ed ovvie.

    • lorenzo ha detto in risposta a luca

      Vediamo se riesco a spiegarti come stanno le cose facendoti due semplici esempi:

      1)- Un uomo ed una donna si incontrano, si amano e decidono di accoppiarsi;
      – l’accoppiamento uomo donna è biologicamente fertile;
      – lo Stato decide di investire in un potenziale futuro tutelendo l’unione uomo donna.

      2)- Due uomini si incontrano, si amano e decidono di accoppiarsi;
      – a meno che le leggi di natura non cambino improvvisamente, l’accoppiamento uomo uomo (o donna donna) è biologicamente sterile;
      – uno Stato che decidesse di estendere le tutele concesse alle coppie eterosessuali anche alle unione uomo uomo (o donna donna) si gioca il proprio futuro.

      • luca ha detto in risposta a lorenzo

        Molte coppie gay sono migliori da tutti punti di vista a molte coppie etero.
        Cosi’ come sono convinto che molti omosessuali possano essere genitori migliori di eterosessuali.

        Lo stato se investe alla cieca su coppie etero, spesso ridicole o fallimentari. sbaglia.
        A volte meglio investire in coppie gay. Come si fa gia’ in molti paesi del nord europa.
        E tutto questo lo dico da etero e felice futuro padre.

        • Fabio Moraldi ha detto in risposta a luca

          Gli omosessuali non possono essere genitori di nessuno, la natura ha scelto che non è questo il loro ruolo e infatti gli ha privati della capacità di riprodursi. Sono esclusi dalla Natura dalla genitorialità.

          Se lo Stato investe nelle coppie gay ha vita breve, sarebbe come investire nella sterilità.

          Servirebbero meno opinioni ideologiche e maggior capacità di lettura della realtà, ma questo è chiedere l’impossibile. Sopratutto da uno che pensa che l’adozione sia un diritto umano 😀

          • luca ha detto in risposta a Fabio Moraldi

            parlai di diritto a sposarmi in un post precedente, ma poi per farvi contenti vi ho promesso che non avrei più usato quella parola da voi tanto odiata.
            Non rivangare il passato. 😉

            • Fabio Moraldi ha detto in risposta a luca

              Evita di fare lo spiritoso…piuttosto non sei riuscito a dimostrare che è un diritto, forse è per questo che non ne parli più. E fai bene, aggiungo…parla di desiderio-capriccio e vedrai che dirai le cose come stanno. Ovviamente è lecito avere capricci personali, ma non lo è farli passare per diritti.

              • luca ha detto in risposta a Fabio Moraldi

                Io penso di averlo dimostrato. Solo che non sono ossessionato ai sofismi come voi. Mi interessano che i diritti vengano rispettato nella pratica. Poi se preferite chiamarli in altre parole a me sta bene. Potete chiamare il termine diritto, “grazia”, oppure “regalo di babbo natale”. Per me è secondario.
                Per me è più importante che due persone adulte che si amano e vogliono istituzionalizzare la propria unione lo possano fare e non vengano discriminati. Il resto è fuffa. Anzi “chiacchiericcio” per usare la terminologia del nostro amato Papa Emerito.

        • lorenzo ha detto in risposta a luca

          Molti animali sono migliori, sotto molti punti di vista, di molti uomini.
          Ritieni giusto estendere i diritti umani agli animali?

          • luca ha detto in risposta a lorenzo

            no non lo ritengo giusto.
            Io mi riferisco ai matrimoni tra adulti consenzienti. A mio avviso servono tutte e due le condizioni. Essere ADULTI. Ed essere CONSENZIENTI.
            Spero di essere riuscito finalmente a spiegarmi.

            • Fabio Moraldi ha detto in risposta a luca

              Anche gli incestuosi e i poligamici sono ADULTI e CONSENZIENTI, perché il loro rapporto non dovrebbe essere equiparato a quello omosessuale, e dunque legalizzato come matrimonio?

              • luca ha detto in risposta a Fabio Moraldi

                La domanda è interessante, non lo nego.
                Premetto che conosco molte coppie gay felici e non conosco nessuna coppia incestuosa in generale. Quindi devo un attimo informarmi sull’argomento incesto che sinceramente non ho mai affrontato.
                Così di getto dovrei capire perchè le società evolute tollerano matrimoni tra cugini di primo grado (mi vengono in mente due casi di persone che conosco) mentre vieta quello tra fratello e sorella.
                Ammetto che mi devo informare.

                Lasciami qualche ora e ti rispondo

        • giovanni ha detto in risposta a luca

          Ma la finiamo di dire stupidaggini?! Da quando in qua lo Stato “investe” sulle famiglie (ridicole o fallimentari)? E che siamo, in una corsa dei cavalli?
          L’ordinamento giuridico NON può NON riconoscere la famiglia naturale.
          Punto.
          Hai mai letto gli artt. 143, 144 e 147 del cod. civ. che regolan il matrimonio? Non sono altro che la traduzione in forma giuridica di ciò che lega un uomo e una donna uniti in matrimonio. Stiamo parlando di RELAZIONI, non di soldi, beni o servizi.
          Trattasi di situazioni così delicate che l’ordinamento giuridico arriva al punto di consentire e disciplinare la separazione tra i coniugi quando la convivenza si fa intollerabile, ma non può imporre la coabitazione o la fedeltà o gli obblighi di assistenza reciproca. In altre parole mette una inadeguata pezza a qualcosa (la FAMIGLIA) che lo supera.
          Il “matrimonio omosessuale” è una FINZIONE.
          Puoi vestire un pollo da pappagallo, chiamarlo pappagallo, trattarlo come un pappagallo, ma quello resterà comunque un pollo.
          Anche se ci fosse una legge che imponesse di chiamare e trattare i polli come se fossero pappagalli, la realtà non cambierà. D’altronde gli orrori cui può giungere il tanto osannato diritto positivo (Kelsen docet) sono sotto gli occhi di tutti.
          Ti faccio una domanda cui però non voglio risposta: hai detto che stai per diventare papà – e ti faccio i miei più sinceri auguri – ma se (mai sia!) tuo figlio dovesse ritrovarsi orfano in tenera età e dovesse essere adottato, per te sarebbe la stessa cosa se la coppia adottante fosse formata da persone dello stesso o di diverso sesso?
          Concludo con un’immagine che, a mio modesto avviso, rispecchia l’idea della famiglia composta da uomo e donna: abbiamo una mano destra e una sinistra che convergono verso l’asse mediano del nostro corpo e ci consentono di fare cose meravigliose. Se avessimo due mani destre o due mani sinistre orientate e proiettate nella stessa direzione non potremmo fare granché. Sempre di mani si tratta, per carità ma la situazione sarebbe ben diversa.
          Buona meditazione.

          • giovanni ha detto in risposta a giovanni

            Dimenticavo (per concludere con l’immagine delle mani sul supposto essere meglio delle coppie omosessuali rispetto alle famiglie “ridicole o fallimentari”): il fatto che una o entrambe le mani siano malate, atrofizzate, tremanti o menomate non toglie valore all’essere orientate per venirsi incontro e completarsi.
            Adesso taccio, prometto. 😛

            • Max ha detto in risposta a giovanni

              Giovanni, aspetta un attimo, per favore. Sai qual e’ l’obiezione che ti presentano oggi, al tuo ragionamento? Che la differenza sessuale e’ solo una delle tante differenze esistenti in una coppia. Due persone dello stesso sesso possono avere caratteri completamente diversi, quindi possono essere comunque complementari anche se sono appunto due uomini o due donne (perche’ due poi…).

              • giovanni ha detto in risposta a Max

                Beh, se queste sono le argomentazioni, siamo a posto.
                Il carattere della persona è cosa ben diversa dalla sessualità (e, attenzione, non parlo dell’aspetto più evidente della genitalità).

              • Penultimo ha detto in risposta a Max

                Questa invece,perdonatemi se mi intrufolo è proprio l’obiezione più devestante alla famiglie omosessuali perchè ineludibilemnte autocontradditoria:

                Se le forme di sessualità sono diverse e tu condividi,come fai a dirmi che le famiglie OMOSESSUALI sono IDENTICHE O ” uguali ” a quello eterosessuali?

                Analiticamente

                Se 1 non è 3 come fai a dirmi che che 1 è 3?

                Se l’eterosessualità non è l’omosessulità e come fai a dirmi che le famiglia etrosessuale è identica alla famiglia omosessuale?Non puoi infatti venirmi a dire che se hai amesso la diversità ne consegua che le due possibilità siano identiche quando si parla di famiglia,in quanto ciò è contradditorio (non infatti prima affermi sono cose “diverse” poi affermi sono “Identiche”,dunque non si acettano razionalmente DISCORSI DOPPI perchè contradditori).

                • Max ha detto in risposta a Penultimo

                  Ti risponderanno che delle diversita’ va fatto tesoro. Per cui, se si accettano le coppie etero, allora si accettano anche le coppie dello stesso sesso, purche’ ci siano differenze tra chi contrae l’unione.

                  • Max ha detto in risposta a Max

                    Devo specificare… queste sono le obiezioni che senti dire quando esprimi contrarieta’ al matrimonio dello stesso sesso. Non sono d’accordo con esse.

                  • Penultimo ha detto in risposta a Max

                    Che obbiezione IRRISORIA e priva di senso.

                    Dunque mi risponderebbero con un afforisma retorico e irrazionale.

                    “Della diversità va fatto tesoro?”–>Che spiegazione razionale non c’è che dire:

                    Ammettiamo che sia così,e perche tu non nè fai tesoro e cessi di eaguagliarti a una cosa per cui tu stesso sai di non essere uguale,Dunque facendo tesoro della tua diversità?
                    E dunque sei in autocontraddizione.

                    In particolare

                    se si accettano le coppie etero, allora si accettano anche le coppie dello stesso sesso, purche’ ci siano differenze tra chi contrae l’unione.

                    “allora” (NON SEQUITUR)

                    Fanno discorsi tanto assurdi

                    Se acetto che 1 è un numero e che 2 è un numero non sequitur che 1=2;sequitur che :anche se sono numeri non implica che sono numeri uguali.

                    E sono obiezioni irrazionali.

                    In particolare se si accetta una diversità di coppia e come fai a dirmi che le due coppie sono la stessa cosa,dal momento che hai affermato “purchè siano cose diverse”,se sono elementi diversi allora anche le due coppie sono coppie diverse,dunque non vedo il motivo per cui affermare che sono coppie UGUALI.In particolare affermi che le coppie sono diverse e uguali nel medesimo tempo,ma questa è una contraddizione,ragion per cui la tua obbiezione è contradditoria.

                    Sono obiezioni prive di ragioni.E mi pare di averlo dimostrato,dunque li ringrazierei se portassero avanti argomentazione ragionevoli,dunque non contradditorie,dunque non sofistiche e retoriche.

                    In particolare se loro intendono:

                    Della diversità va fatto tesoro stanno per caso usando il termine “tesoro” per fare questo costrutto?

                    Delle diversità bisogna renderle uguali.
                    Pare ovvio di si.
                    Ma questa è una contraddizione,rispettare qualcosa non implica renderla identica a una cosa diversa.

                    E fai bene a non essere d’accordo con individui privi di ragioni.

          • luca ha detto in risposta a giovanni

            Se dovessi morire e se dovessero morire tutti i parenti stretti (sfiga assurda) vorrei che fosse adottato da persone che lo amerebbero quanto lo avrei amato io, possibilmente facoltose il minimo necessario per permettergli di studiare e di vivere dignitosamente (ma questo punto è secondario rispetto al primo).
            L’orientamento sessuale non conterebbe.

            • giovanni ha detto in risposta a luca

              Premesso che non ti avevo chiesto la risposta, posso fare una piccola aosservazione?
              Non pensi che l’amore di cui parli comprenda anche il diritto di un bambino di crescere non soltanto studiando e vivendo dignitosamente ma anche di strutturarsi come persona matura?
              Sei davvero dell’idea che l’orientamento sessuale dei modelli genitoriali non conti? Sulla base di cosa dici questo? Studi scientifici? Dati elaborati da persone competenti o, semplicemente, una tua “idea”?
              A parte che la tua risposta mi lascia un attimino perplesso: l’orientamento sessuale per te non conta, hai detto, ma vorrei capire una cosa.
              Io non facevo riferimento ad un “orientamento” che resta circoscritto in un ambito personalistico. Facevo riferimento a uno stile di vita, ad una realtà di “coppia”. Ti andrebbe bene se tuo figlio fosse adottato da una “famiglia omosessuale” con due “papà”? Rispondi semplicemente sì o no.

              • luca ha detto in risposta a giovanni

                Ciao Giovanni,

                conta per me lo stile di vita.
                Credo che ci siano omosessuali che hanno uno stile di vita moralmente e fisicamente sano.
                E eterosessuali malati moralmente a cui non vorrei che mio figlio nemmeno si avvicinasse.

                Per me potrebbe andare bene che avesse due papa’. L’importante è che siano due persone buone, sane moralmente, con tanto amore da offrire, altruiste e col cuore d’oro.
                Preferisco due papà (o due mamme) con le caratteristiche sopra elencate che una coppia etero con principi marci, religiosamente fanatica, o pervertita.

            • Penultimo ha detto in risposta a luca

              Se (locuzione che identifica un’ipotesi) o un costrutto imaginario.Perchè imagini irrazionalmente stupidagini?

              Io invece non vorrei che mio figlio non debba crescere senza un supporto femminile e senza un supporto maschile.In particolare nemmeno vorrei fosse adotato da chi presume di usarlo per la sua piccola ideologia egoistica e mistificatoria dei fatti e della ragione.Tu non ami tuo figlio semplicemente tu fai un costrutto retorico e irrazionale per giustificare un’ideologia,fregandotene altamente di tuo figlio,infatti vivrebbe molto meglio con una coppa di sessi diversi,e visto che voglio il meglio per mio figlio desidero ovviamento che abbia il meglio,non che venga usato per una ideologia ipocrita.

        • Azaria ha detto in risposta a luca

          Complimenti per la demagogia!
          In particolare
          A volte meglio investire in coppie gay. Come si fa gia’ in molti paesi del nord europa.
          Vorrai dire “sprecare soldi”, non “investire”!

          Auguri per il tuo frugoletto.

          • luca ha detto in risposta a Azaria

            Olanda e Svezia sono famose per lo spreco di denaro pubblico. Quando inizieranno a prendere esempio dall’Italia e dall’Arabia Saudita?

  4. Giuseppe ha detto

    Questi sono i classi ci articoli che screditano questo sito. Chi vuol capire capisca…

    • Ercole ha detto in risposta a Giuseppe

      Certo, è un argomento fastidioso…vero Giuseppe? 😉 Chi vuol capire capisca…

      • manuzzo ha detto in risposta a Ercole

        “guai a voi quando gli uomini parleranno male di voi a causa della mia parola…”, Grazie signor Giuseppe. E già che ci siamo auguri posticipati per ieri 🙂

    • Pino ha detto in risposta a Giuseppe

      capiamo perfettamente. Questi articoli sono fastidiosi per un certo mondo gay perchè dimostrano con i fatti che l’impalcatura ideologica che considera l’omosessualità una condizione immodificabile e naturale è una colossale bufala.

    • beppina ha detto in risposta a Giuseppe

      Perché screditano questo sito? Cosa c’é da capire?

    • lorenzo ha detto in risposta a Giuseppe

      Se questo sito facesse articoli che riscuotono il plauso degli ambienti gay friendly, avrebbe tutto il mio discredito. Chi vuol capire capisca…

    • Penultimo ha detto in risposta a Giuseppe

      Questi sono i classici commenti di chi non argomenta con la ragione ma fa slogan.

  5. Alida ha detto

    Il diritto all’autodeterminazione e alle terapie. Il cambiamento di orientamento sessuale , ora è anche scientificamente confermato grazie alla nuova scienza sulla neuroplasticità oltre alle migliaia di testimonianze in tutto il mondo. http://www.youtube.com/watch?v=AS0i4_Fv40A

    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Alida

      C’è diritto a farsi del male e a fare del male all’intera società?

      • manuzzo ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        in senso positivo: si. In senso normativo: non dovrebbe esserci. In senso mio: ricordo che questi mali sono passaggi obbligati per l’apocalisse (si badi bene, non che preveda sventure a breve, non so il momento come nessun altro e non azzardo previsioni. Dico solo che l’apocalisse cita per bene la diffusione e l’ostentazione del vizio su tutta la terra)

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a manuzzo

          Non comprendo la tua risposta in pieno: “positivo” e “normativo” sono la stessa cosa (a meno che tu con il secondo termine non intenda riferirti alle norme del diritto naturale).

      • Alida ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        Questi che cambiano da eterosessuali a omosessuali non si fanno male e non fanno male all’intera società? E’ una trasmissione francese composta da 7 filmati (più di 2 ore) con molti racconti di persone che sono diventate “omosessuali” più avanti negli anni e mai hanno avuto il minimo dubbio prima, a conferma che l’orientamento sessuale può essere cambiato sempre. Un uomo si definiva proprio un “sciupafemmine” e mai più si sarebbe aspettato di “innamorarsi” del suo amico (tra virgolette perchê per me è sempre una questione di emozioni che uno crea e amplifica con la fantasia in modo inconscio e seguendo la mentalità della società purtroppo, perchè hanno abbandonato tutti figli, mogli e mariti) http://www.dailymotion.com/video/x7nvcp_ccdiscute-homo1_news

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Alida

          Non ho capito se sei pro-omosessualismo o al contrario se poni la domanda come la porrei io…

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Alida

          Inoltre non è che cambiare da etero a omo, sia semplicemente il verso contrario di chi da omo torna etero. Da una parte sta la verità, dall’altra l’inganno demoniaco, che odia la creazione per come è…

          • Alida ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

            Voglio solo dimostrare che contrariamente a quanto raccontano le associazioni pro-omosessuali, cambiare orientamento sessuale è possibile. Sono parte attiva in un gruppo di persone che stanno facendo un cammino per uscire dall’omosessualità, molti sono già cambiati ed ora sono felici eterosessuali.

            • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Alida

              Hai tutto il mio appoggio morale e capisco il tuo intento, però, ripeto, il fatto che vi sia la possibilità di tornare etero dall’omosessualità non è dimostrato dal fatto che vi siano etero che diventano omo: la bi-direzionalità di questi cambiamenti di identità sessuale non va assolutamente messa sullo stesso piano, poiché nella direzione etero-omo si tratta di una vera e propria devianza dalla natura umana (e infatti la percentuale di omosessuali, rispetto alle persone normali, è ridottissima), mentre la direzione omo-etero va vista come una riconquista dell’armonia naturale. Se invece metti sullo stesso piano i due tipi di mutamento, fai il gioco dell’ideologia omosessuallista. Capito?

              Comunque ti faccio i migliori auguri e pregherò per te. Ciao

              • Alida ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                Capisco quello che dici, è chiaro per me che non sono sullo stesso piano, non solo per una questione morale o religiosa, ma anche di realizzazione psicologica, poichè chi si ritrova con un’attrazione omosessuale in adolescenza la maggior parte delle volte viene da ferite inconscie nel rapporto con i genitori e compagni, per questo che il cambiamento è molto più difficile, poichè se non si riempie questo vuoto con la comprensione del proprio vissuto, non si riesce ad andare verso la costruzione di una nuova identità. Oltre questo ê stato appositamente inculcato nella testa delle persone che non è possibile cambiare e anche solo questa idea impedisce alla persona di provarci e se ci prova, alla prima caduta si arrende. Mentre per il contrario dall’eterosessualità all’omosessualità, non ci sono le ferite da colmale e la gente scivola dall’altra parte anche solo con il fatto d’averne paura, la paura diventa un pensiero constante, un’ossessione, poi entrano nella pornografia per mettersi alla prova, poi provano un approccio e alla fine creano i collegamenti neurali con quella realtà che temono e finiscono per identificarsi credendosi di avere l’omofobia interiorizzata… mentre è tutta una questione di pensieri e di mente. Se non vi fossero tutte queste questioni mentali attorno, il cambiamentosessuale al fine di se stesso, sarebbe allo stesso modo facile o difficile sia da una parte che dall’altra. Vorrei libere le persone di questi pre-concetti, perchè possano veramente sentirsi libere di seguire quella che è la loro morale senza cadere nella trappola della mente. Capisco che assieme dovrei anche fare la morale, ma diventa troppo, non ottengo più niente, quella ci sono già tanti che la fanno e confido nel Signore, una volta che la persona è libera, sia Lui anche attraverso tutti voi, che indichi il cammino.

                • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Alida

                  Nostro Signore dice: “La verità vi farà liberi” S. Giov. 8,32, è ciò vale perfettamente anche a livello puramente filosofico (non c’è bisogno della Rivelazione per capirlo). E poiché la verità non è che l’adeguazione della nostra mente alla realtà delle cose, quando parliamo dell’identità sessuale, parliamo di una strutturazione mentale che non è “libera” nel tuo senso (che è quello di una libertà intesa, modernamente, come libertà d’indifferenza = asino di Buridano, che morì di fame di fronte a due mucchi di fieno perfettamente identici, rispetto ai quali non aveva dunque preferenze), ma, tutto all’opposto, “orientata” secondo la natura umana e dunque orientata in accordo all’eterosessualità. Per questo non ha senso tendere a una libertà che sia perfetta neutralità tra l’eterosessualità e l’omosessualità. Se imposti così il problema, ti sbagli su un punto assolutamente fondamentale. Tu non sei “libero” di essere omosessuale nello stesso modo in cui sei etero, perché solo quest’ultimo è l’orientamento a te profondamente naturale, in quanto essere umano. Infatti l’omosessualità non viene dalla natura, ma da traumi psicologici (cosa che non avviene mai per l’eterosessualità). Non so se sono riuscito a farmi capire. Si tratta di una questione ontologica (riguardante cioè l’essere), prima che morale (e morale in dipendenza dall’essere, cioè da come è la natura umana).
                  Ciao
                  Alex

                  Se fai un click sul mio nickname arrivi sul mio sito, da cui ti pregherei di mandarmi una mail, perché avrei da dirti altre cose, che penso potrai trovare interessanti.

                  • Alida ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                    Ti capisco benissimo, la penso esattamente come te (anche se non lo dico e ora mi fai rivelare i miei segreti), se insisto sul fatto di una libertà di scelta tra l’una e l’altra possibilità è solo una strategia… poichê so benissimo e lo vedo specialmente in tutti gli adolescenti, se conoscessero la verità sul fatto che si può cambiare e cos’è veramente l’omosessualità, sceglierebbero automaticamente l’eterosessualità, la sentono come propria e sentono nel loro inconscio che quelle sensazioni omosessuali, non appartengono al loro essere. Purtroppo poi si fanno convincere… e si arrendono alle bugie della società, anche perchè non trovano risposte esaurienti da altre parti. Purtroppo anche da parte di molti credenti, più che risposte, trovano ostilità. Sono sicura che dal momento che i giovani sanno la verità che si può cambiare (e per mostrarlo, devo purtroppo mostrare anche chi cambia dall’altra parte)quando sapranno perchè hanno certe sensazioni e anche qui ci sono molti motivi, quando sapranno cos’è scientificamente la sessualità, quando sapranno in che modo si cambia… allora vedrai che automaticamente sceglieranno il cambiamento verso l’eterosessualità proprio per i motivi che tu dici.

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Alida

                      Se ti va, ne parliamo ancora un po’ in privato. Mandami un mail.

                    • lorenzo ha detto in risposta a Alida

                      “… una libertà di scelta tra l’una e l’altra possibilità è solo una strategia… gli adolescenti, se conoscessero la verità sul fatto che si può cambiare e cos’è veramente l’omosessualità, sceglierebbero automaticamente l’eterosessualità, la sentono come propria e sentono nel loro inconscio che quelle sensazioni omosessuali, non appartengono al loro essere. Purtroppo poi si fanno convincere… e si arrendono alle bugie della società, anche perchè non trovano risposte esaurienti… anche da parte di molti credenti… ”

                      Hai descritto, con poche ed efficaci parole, come gli ambienti gay friendly contribuiscano attivamente a far risucchiare molte persone nel gorgo dell’omosessualità.

  6. Sandro Di Marco ha detto

    Il livello di analisi di questo tema continua ad essere sempre a livello di “conversazione al mercato”, con l’unico scopo di portare acqua al proprio mulino e gettare discredito sugli omosessuali.
    In breve..
    Miguel Angel Sanchez Gordon per quel che mi riguarda può fare quel che vuole della propria sessualità, auguri ed in bocca al lupo. Quello che lascia molto perplessi della sua storia (e di quella di Di Tolve) e dell’incondizionato entusiasmo che riscontra su questo forum è il ritratto a tinte fosche dell’esperienza omosessuale, ancora una volta accostato a pornografia, sesso sfrenato, etc. Ad un certo punto della mia vita io ho capito che mi sentivo più attratto e completato dagli uomini, ed ho iniziato relazioni sentimentali con individui del mio stesso sesso. Oggi sono una persona serena e felice (come tanti omosessuali ed eterosessuali), ma non per questo mi volto indietro e racconto storie di prostitute, di megere, di bordelli o di chissa’ che. I quintali di depravazione, sensi di colpa, sregolatezza, che Sanchez Gordon e Di Tolve incollano alla LORO esperienza omosessuale fanno pensare ad una profonda confusione tra LA LORO esperienza (evidentemente una esperienza malata) e la condizione omosessuale in se’. Non a caso Di Tolve, in tutti i suoi comizietti, racconta che l’omosessualità è QUESTO (sesso sfrenato, incapacità a stare dentro una relazione, etc). E’ QUESTO quello mi imbestialisce di questi opinionisti del cambiamento, il loro bisogno di gettare montagne di escrementi su tutti gli omosessuali anzicche’ accollarsi le proprie responsabilità delle scelte di vita fatte. Questo non da una idea di una analisi e di un percorso sereno e lucido. Se siete a favore del “cambiamento” come possibilità di un individuo di vivere la sua vera, profonda, sessualità dovreste esserlo nei riguardi di QUALSIASI cambiamento (anche da etero a omo). Ma non lo siete…il che la dice lunga sul carattere subdolamente coercitivo di questa operazione.
    Quando un individuo dice “voglio cambiare”, prima di incoraggiarlo a farlo (in qualsiasi direzione, omo o etero) non sarebbe più importante capire cosa sta alla base del suo disagio ???? tantissime persone (me stesso incluso) vivono la fase iniziale della propria omosessualità con un sacco di sensi di colpa per il senso di vergogna instillato dalla società e della famiglia……mancano punti di riferimento (e certamente l’Arcigay non aiuta in questo) e spesso questa gente (spesso ragazzi) finiscono col gravitare su bar e luoghi di sesso anonimo per confrontarsi con altri omosessuali (con l’immaginabile senso di squallore ed alienazione che ne consegue). E’ importante, in questa fase, aiutare una persona a capire che desiderare di condividere la propria intimità con un uomo non ha nulla a che fare con questo schifo (come desiderare l’intimità con una donna non ha nulla a che fare con i bordelli).
    Infine. Persino i più insigni “luminari” della teoria riparativa raccontano che i pazienti che effettivamente cambiano sono poco meno di 1/3…e gli altri ? Quando si intavola una intera terapia dipingendo i desideri omosessuali come negativi (perchè questo fanno) e poi 2/3 degli individui non cambiano come credete che possano sentirsi ? Cosa ha “riparato” in questo caso, la teoria riparativa ? Perchè insistere a dare uin valore morale alla condizione sessuale di un individuo e non accettare che gay o etero sono semplicemente due diverse nature (si può cambiare, forse si, ma perchè accompagnare questa possibilità con un giudizio morale?). E come possiamo considerare autorevoli questi individui che promulgano le teorie riparative quando tutto quello che esce dalle loro bocche sull’omosessualità è negativo ? E questo sarebbe un lavoro di aiuto sereno ?

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