Chi distrusse la Biblioteca d’Alessandria? Non furono i cristiani

La distruzione della Biblioteca d’Alessandria e del Serapeo ad opera dei cristiani? Una leggenda sostenuta nel libro “Nel nome della croce” di Catherine Nixey, ma è un falso storico creato da Edward Gibbon nel ‘700.

 

Nel giugno scorso abbiamo raccolto numerosi commenti critici di affermati storici ad un libro che ha scatenato polemiche negli Stati Uniti.

L’autrice è una critica d’arte, priva di titoli storici, di nome Catherine Nixey e il suo lavoro è arrivato velocemente anche in Italia: Nel nome della croce. La distruzione del mondo classico (Bollati Boringhieri 2018).

La Nixey riprende semplicemente le tesi del polemista Edward Gibbon (1737-1794), tentando di incolpare i cristiani di aver ucciso la civiltà classica.

Il suo libro ha ricevuto una recensione positiva per La Stampa da un altro non-storico, Giorgio Ieranò, che insegna Letteratura greca all’Università di Trento ed appassionato di mitologia e teatro antico. Ieranò è cascato in pieno nella mitologia anticristiana raccontata dalla Nixey, seppur ritenendola esagerata e negando il «genocidio culturale» che l’autrice vorrebbe addossare ai cristiani.

 

La Biblioteca d’Alessandria, la più grande del mondo antico?

Una parte consistente del volume si concentra sulla distruzione della Biblioteca d’Alessandria d’Egitto.

Ecco come la riporta Ieranò nella sua recensione: «Nel 392 una folla di cristiani inferociti assale il Serapeo di Alessandria d’Egitto, uno dei templi più splendidi di tutto il mondo antico, riducendolo ad un cumulo di macerie e devastandone la gloriosa libreria».

Al contrario di Gibbon, Nixey non parla della grande Biblioteca d’Alessandria ma del Serapeo d’Alessandria (o Tempio di Serapide). Due cose diverse come vedremo.

E’ stato ormai dimostrato che la Biblioteca d’Alessandria, annessa al grande Museo d’Alessandria (mouseion in greco), non venne distrutta da un evento specifico ma cadde rovinosamente in declino in un periodo piuttosto lungo. Un autorevole studio su questo, che smentiscono si trattasse della “più grande biblioteca del mondo antico” o che contenesse libri di inestimabile valore scientifico, è l’esauriente ricerca di Roger S. Bagnall, direttore dell’Institute for the Study of the Ancient World presso la New York University.

La verità è che già nel 30 a.C., diciotto anni dopo la sua nascita, la Biblioteca d’Alessandria aveva perso il suo iniziale prestigio.

 

I cristiani distrussero la Biblioteca d’Alessandria?

Occupiamoci però della sua distruzione.

Il già citato storico Roger S. Bagnall, scrive:

«È difficile rinunciarvi per qualcuno, ma sembra che dobbiamo smettere di cercare qualcuno o un piccolo gruppo su cui riversare la colpa. La scomparsa della Biblioteca è il risultato inevitabile della fine di impeto e di interesse che l’aveva portata alla luce e della mancanza di sostentamento e manutenzione. È inutile, data questa realtà, concedersi alle riflessioni di Edward Gibbon […]. Inoltre tutto ciò che era stato raccolto dai tolemaici era probabilmente già inutilizzabile. Anche senza azioni ostili, quindi, la Biblioteca (o le Biblioteche), di Alessandria non sarebbe sopravvissuta all’antichità, a meno che i suoi libri non venissero costantemente sostituiti da nuove copie, con i rotoli soppiantati dai codici» (p. 359).

 

Vi furono tuttavia specifici atti d’aggressione alla Biblioteca.

«Il candidato più papabile per la distruzione della Biblioteca è stato Giulio Cesare, ma ce ne sono altri: Caracalla, Aureliano e Diocleziano» (p. 359), scrive Bagnall.

In effetti, il primo attacco subìto avvenne durante la guerra civile nel 48 a.C. da parte di Giulio Cesare.

Sarà Plutarco il primo a scriverne:

«In questa guerra […] quando il nemico cercò di tagliare la sua flotta, Cesare fu costretto a respingere il pericolo usando il fuoco, e questo si diffuse nei cantieri navali e distrusse la Grande Biblioteca, e in terzo luogo, quando una battaglia sorse a Pharos, trovò una piccola barca e tentò di andare in aiuto dei suoi uomini nella loro lotta, ma gli Egiziani salparono contro di lui da ogni lato, così che si gettò in mare e con grande difficoltà riuscì a fuggire nuotando»1Plutarco, Vita di Cesare, 49.

 

Una conferma arrivò anche dallo storico romano Cassio Dione:

«Dopo questo si verificarono molte battaglie tra le due forze, sia di giorno che di notte, e molti luoghi furono incendiati, con il risultato che le banchine e i depositi di grano, tra gli altri edifici, furono bruciati, e anche la biblioteca, i cui volumi, è detto, erano del più grande numero ed eccellenza» (Cassio Dione, Storia romana, XLII.36).

 

Terza testimonianza storica è quella di Aulo Gellio, il quale cita la Biblioteca formata da «quasi settecentomila volumi», aggiungendo: «Ma questi furono tutti bruciati durante il sacco della città nella nostra prima guerra con Alessandria», riferendosi all’assedio di Cesare (Gellio, Le Notti Attiche, VII.17).

Almeno tre storici romani dunque individuano il colpevole della distruzione della Grande Biblioteca in Giulio Cesare, nel 48 a.C.

Oggi sappiamo che fu solo una perdita parziale della collezione di libri e non tutto l’intero Mouseion greco venne distrutto, almeno fino alla punizione che l’imperatore Caracalla inflisse ad Alessandria nel 215 d.C., massacrando i suoi giovani e saccheggiando parti della città e, sopratutto, nel 272 d.C. quando Aureliano prese d’assalto il quartiere Bruchion, sede della Biblioteca.

Lo storico romano Ammiano Marcellino annotò: «Le mura di Alessandria furono distrutte e lei perse la maggior parte del distretto chiamato Bruchion» (Ammiano, Storie, XII.15). Il terzo saccheggio fu invece perpetrato da Diocleziano nel 295 d.C., seguito dal devastante terremoto del 365 d.C.

In ogni caso, Roger S. Bagnall, direttore dell’Institute for the Study of the Ancient World presso la New York University, riferisce che «la scomparsa della Biblioteca non poertò un’epoca buia, la sua sopravvivenza non avrebbe migliorato quei tempi. Piuttosto, la vicenda mostra che le autorità sia ad Est che ad Ovest mancavano della volontà e dei mezzi per mantenere una grande biblioteca. Un edificio incolto, pieno di libri in rovina non avrebbe fatto una particella di differenza»2R.S. Bagnall, Alexandria: Library of Dreams, Proceedings of the American Philosophical Society, Vol. 146, No. 4, Dec. 2002, p.359.

Il Mouseion e la sua prestigiosa Biblioteca furono distrutti in più eventi dagli imperatori romani e nessuna fonte storica accusa un piromane o una folla cristiana.

 

La distruzione del tempio di Serapide (o Serapeo)

Il Tempio di Serapide (o Serapeo) era un tempio pagano che fu probabilmente utilizzato come “biblioteca secondaria”, oltre alla Biblioteca d’Alessandria, per contenere parte dei libri.

Catherine Nixey, autrice del libro di cui ci stiamo occupando, accusa i cristiani di aver messo fine proprio a questo tempio-biblioteca.

Come avviene per ogni mito, c’è un seme di verità: nel 391 d.C. il Tempio di Serapide fu effettivamente abbattuto dai soldati romani e da una piccola folla di cristiani. Questo episodio generò la leggenda nera dei “cristiani che distrussero la Biblioteca d’Alessandria d’Egitto” per odio religioso o perché odiavano la cultura. Ognuno la racconta come vuole.

I problemi di questa tesi sono due.

Il primo è che l’ordine di distruzione del Tempio venne dall’imperatore Teodosio, impegnato a proibire i cruenti sacrifici pagani che si svolgevano nei templi, il secondo che il Serapeo non conteneva alcuna biblioteca al momento della sua distruzione.

La prima fonte storica è quella di Sozomeno, storico cristiano, che racconta la decisione imperiale di convertire un tempio pagano al culto cristiano e i successivi attacchi da parte dei pagani contro i cristiani:

«Uccisero molti dei cristiani, ferirono altri e presero il Serapeo, un tempio che era cospicuo per la bellezza e la vastità. Fu convertito in una cittadella temporanea; e qui hanno trasportato molti dei cristiani, li hanno sottoposti alla tortura e li hanno costretti a offrire sacrifici. Coloro che hanno rifiutato il rispetto sono stati crocifissi, rompendo loro le gambe e mettendoli a morte in modo crudele. Allora i governanti arrivarono e sollecitarono la gente a ricordare le leggi, a deporre le armi e a rinunciare al Serapeon»3Sozomeno, Storia della Chiesa, VII.15.

 

Sozomeno scrive nel secolo successivo ed è cristiano, quindi ritenuto da alcuni “di parte” (ma lo erano anche gli storici romani o pagani), così come lo è Socrate Scolastico che, scrivendo più vicino agli eventi, conferma che molti cristiani furono uccisi nei disordini.

La sua testimonianza è però confermata da una terza fonte, Tirannio Rufino, che trascorse molti anni della sua vita ad Alessandria, in Storia ecclesiastica (libro X).

Dopo l’assalto al tempio seguì una situazione di stallo, con le truppe romane che circondarono l’edificio e negoziarono con i pagani all’interno. Alla fine, la situazione venne risolta nel 391 d.C. dall’imperatore romano Teodosio che escogitò un compromesso: i pagani dovevano essere perdonati per i loro omicidi e fu loro permesso di andarsene, ma decise di demolire il Tempio di Serapide.

I soldati iniziarono così ad eseguire l’ordine dell’imperatore, aiutati da molti cristiani alessandrini, probabilmente parenti o familiari delle vittime uccise dai pagani.

Il blogger (ateo) Tim O’Neill ha commentato: «Nixey, quando si occupa della distruzione del tempio, inizia come se tutto fosse stato spontaneo: “Un giorno, all’inizio del 392, una grande folla di cristiani iniziò a distruggere il tempio … “(p. 86). Per lei questa “folla di cristiani” si era riunita senza motivo, senza menzionare la banda di terroristi pagani che erano rintanati all’interno del tempio, torturando e crocifiggendo la gente».

Sempre Nixey lamenta che «decine di migliaia di libri, i resti della più grande biblioteca del mondo, furono persi. Forse bruciati. «Più di mille anni dopo Edward Gibbon», annota O’Neill, «si infuria contro lo spreco: “L’apparizione degli scaffali vuoti suscita il rimpianto e l’indignazione di ogni spettatore, la cui mente non è completamente oscurata da pregiudizi religiosi”» (p. 88).

Peccato che né Nixey, né Edward Gibbon, abbiano mai verificato le fonti storiche, che negano l’esistenza di libri all’interno del Serapeo.

 

Il tempio di Serapide non conteneva nessun libro

La distruzione del Tempio di Serapide è infatti un evento tra i più documentati di quel periodo, presente in ben cinque resoconti, quello di: Tirannio Rufino (cristiano), Socrate Scolastico (cristiano), Sozomeno (cristiano), Teodoreto di Cirro (cristiano) e Eunapio di Antiochia (pagano).

Lo storico della scienza James Hannam ha osservato a tal proposito che «nessuno dei loro racconti contiene il minimo indizio di una biblioteca o di qualche libro all’interno del Tempio».

Persino lo studioso pagano Eunapio, noto come veemente anti-cristiano, avrebbe certamente condannato qualsiasi distruzione della biblioteca se fosse stato vero. Ciò perché nel 391 d.C. non esisteva più alcuna biblioteca, i templi erano privi di fondi anche a causa della lenta conversione al cristianesimo di molti ricchi mecenati e benefattori.

A conferma di tutto ciò, ecco come lo storico romano Ammiano Marcellino fornì una descrizione dettagliata del Serapeo nel 378 d.C. (13 anni prima la sua distruzione), utilizzando il verbo al passato: «Qui vi sono state preziose biblioteche e la testimonianza unanime di antichi documenti dichiara che settecentomila libri, riuniti dall’energia incessante dei Tolomei, furono bruciati nella guerra alessandrina quando la città fu saccheggiata sotto il dittatore Cesare»4Ammiano, Storia romana XXII, 16-17.

Ammiano sta chiaramente confondendo il Serapeo con la libreria principale di Mouseion, quella sì con 700mila libri bruciati da Cesare, ma il resto della sua descrizione è corretto. Altri riferimenti nel suo lavoro indicano che egli stesso aveva visitato l’Egitto, probabilmente intorno al 363 d.C., essendo quindi un possibile testimone oculare. Ancor più significativo, dunque, l’uso del passato a riguardo della biblioteca presente nel tempio pagano.

 

Le certezze storiche e la propaganda di Catherine Niexy

Tirando le file di questo excursus, abbiamo alcune certezze storiche:

  • 1) La Grande Biblioteca d’Alessandria non fu distrutta da un evento specifico ma crollò sotto l’assedio e i saccheggi degli imperatori romani, a partire da Giulio Cesare;
  • 2) Il Tempio di Serapide, inizialmente usato come “biblioteca secondaria”, fu invece distrutto dai soldati su ordine dell’imperatore Teodosio, aiutati da un gruppo di cristiani alessandrini arrabbiati per il massacro dei cristiani prigionieri che i pagani effettuarono al suo interno. Le fonti storiche smentiscono che al momento della distruzione (391 d.C.) il tempio contenesse una biblioteca.

 

«Si può tranquillamente affermare che la storia dei cristiani che distrussero la biblioteca del Serapeum fu creata da Edward Gibbon alla fine del XVIII secolo», ha concluso lo storico James Hannam.

Da allora la stessa storia è stata ripetuta da Jean-Yves, da Carl Sagan e da William Dalyrymple, mentre persino studiosi come Luciano Canfora e Alfred Butler hanno cercato invano di interpretare le prove a sostegno di Gibbon.

Il mito dell’incendio della Grande Biblioteca d’Alessandria è una enorme caricatura dei fatti, che gioca sulla confusione tra due eventi separati (la distruzione della Biblioteca e quella del Tempio di Serapide). La sua costante ripetizione e la resistenza a qualsiasi correzione da parte degli storici è la perfetta testimonianza di analfabetismo storico, la cui ultima rappresentate è l’autrice del libro appena pubblicato in Italia, Catherine Nixey.

 

AGGIORNAMENTO
Dopo aver visionato la pagina Wikipedia in lingua inglese dedicata alla distruzione della Biblioteca e del Serapeo d’Alessandria ne confermiamo, stranamente, l’attendibilità, in quanto coincide in gran parte con le fonti storiche da noi utilizzate. Al contrario, la voce italiana avvalla terribilmente il resoconto del matematico anticristiano Morris Kline, che incolpa i cristiani della distruzione del tempio Serapide e sostiene, non si sa in base a quale fonti, che contenesse «ancora l’unica grande raccolta esistente di opere greche. Si ritiene che siano stati distrutti 300.000 manoscritti».

La redazione

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116 commenti a Chi distrusse la Biblioteca d’Alessandria? Non furono i cristiani

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  1. Benedetto Bacchini ha detto

    ovviamente questa robaccia viene immediatamente tradotta in italiano. Ma l’industria culturale non è sfacciatamente schierata, no…

  2. lorenzo ha detto

    Trovo il lavoro di ricerca e documentazione storica della redazione veramente encomiabile.
    Complimenti agli autori.

  3. Enrico ha detto

    La Wikipedia italiana, su tutte le tematiche che in qualche modo attengono alla religione cristiana, è spudoratamente faziosa e fuorviante, monopolizzata com’è da pochi utenti fortemente caratterizzati dal punto di vista ideologico. Non mi stupisce sia così anche su questo argomento.

    • Tommasodaquino ha detto in risposta a Enrico

      Wikipedia dovrebbe essere modificabile da chiunque, quindi basta solo la volontà

      • Klaud ha detto in risposta a Tommasodaquino

        Infatti è così.
        Modestamente ho corretto o integrato oltre 4000 pagine di wp e vi posso garantire che non manca una certa invadenza cattolica…
        Comunque tranquilli, io ignoro le pagine che riguardano la religione, tutte le religioni.

    • Enrico ha detto in risposta a Enrico

      Sinceramente non conosco bene le dinamiche, se vi sia diritto di “veto” da parte di qualcuno o e sia davvero libera la modifica. Personalmente ho seguito la discussione della pagina relativa agli studi scientifici sulla Sindone e vedo che di Garlaschelli si cita entusiasticamente e senza alcuna ombra di dubbio anche quello che ha scritto sul giornalino comunale (sto usando un’iperbole ma il senso è quello), mentre sugli studi “autenticisti” si ignorano anche le pubblicazioni in peer review o le si contesta pesantemente. Al di là delle dinamiche, quel che è certo è che per intervenire sulle migliaia di voci di Wikipedia ci vuole una marea di tempo e penso vi sia una sorta di “adverse selection”, perchè chi è impegnato nella propria vita lavorativa, familiare e comunitaria tutto questo tempo non lo ha. E’ invece più probabile che ce lo abbia qualche persona – diciamo così – meno impegnata, che editando su Wikipedia può trovare un qualche “sfogo” al proprio risentimento personale.

      • Enrico ha detto in risposta a Enrico

        Preciso che, con il mio intervento, non volevo nè generalizzare nè attaccare Klaud (di cui non avevo ancora letto l’intervento). Chi edita su wikipedia dando il proprio contributo con competenza ed onestà intellettuale svolge un lavoro utile a tutti ed è un’attività più che meritoria. Il problema è che leggendo certe pagine dell’enciclopedia on-line le due qualità che ho citato sopra sembrano spesso mancare.

  4. Aristarco De' Strigidi ha detto

    Chissà quanti documenti compromettenti per la costruzione della nuova “invenzione”, il cristianesimo, vennero distrutti nel rogo della biblioteca di Alessandria dalla marmaglia cristiana aizzata dal fanatico vescovo Cirillo, che non per nulla venne fatto santo.
    Oltre ovviamente all’ infame assassinio di Ipazia, una delle ultime “teste” pensanti rimaste a tenere in piedi la fiaccola della cultura in un impero che poco dopo sprofondò nell’ ignoranza e nella superstizione dei secoli bui del medioevo cristiano.

  5. giuliano ha detto

    100.000, 300.000, 700.000 libri (libri?). Vorrei sapere l’attendibilità di questi numeri…

  6. Sisco ha detto

    Già credere ai miracoli è segno di scarsa razionalità, e comunque neanche un cattolico sano di mente potrebbe negare la scarsa propensione alla cultura di un credente del medioevo ad esempio. Gli stessi famosi amanuensi che compilarono i codici con i quali noi accediamo ai classici dell’antichità non produssero opere d’arte autonomamente, con l’eccezione di Dante che per altro non può considerarsi amanuense ma semmai filosofo anche se sui generis. Da questo all’odio per la cultura il passo è breve: l’invidia fa il resto! Si veda per intero il film Il nome della rosa di J.J. Annaud per capire la psicologia del medioevo.

    • Sebastiano ha detto in risposta a Sisco

      Se per capire un periodo storico ti basi su un film, sei messo proprio bene.
      Se vuoi ti consiglio un libro. Di uno storico, magari.

    • andrea g ha detto in risposta a Sisco

      Lei conosce il Vangelo?

      • Sisco ha detto in risposta a andrea g

        Ho approfondito la materia

        • andrea g ha detto in risposta a Sisco

          E a quali conclusioni è giunto?

          • Sisco ha detto in risposta a andrea g

            Che i cristiani sono all’origine del dissanguamento dell’impero romano, conclusioni che traggo più che altro non dal vangelo la lettura del quale mi procura solo angoscia, ma da libri che ringrazio di avermi aperto gli occhi in merito!

            • Mister R. ha detto in risposta a Sisco

              Sisco

              La lettura dei Vangeli di produce angoscia?
              addirittura!
              Come mai?

            • Brunello ha detto in risposta a Sisco

              Perché ritenete così drammatica la fine dell’impero romano?

              • Sisco ha detto in risposta a Brunello

                Le basi della civiltà erano state messe per durare millenni e tutto quello che oggi pensiamo, scriviamo, leggiamo ci deriva dalla classicità, i presupposti per durare c’erano tutti… Peccato che una setta dell’ebraismo in una notte abbia distrutto tutto non con la spada, ma col sacrificio del sangue.

            • andrea g ha detto in risposta a Sisco

              Quindi sta dicendo che non conosce il Vangelo.
              E giudica il Cristianesimo: come regge la contraddizione?
              Le consiglio di approfondire il cap. 17 del Vangelo secondo Giovanni;
              poi si faccia risentire-

              • Sisco ha detto in risposta a andrea g

                Non mi serve il Vangelo di Giovanni per capire le provocazioni pretestuose… scusi sa!

                • andrea g ha detto in risposta a Sisco

                  Non le serve il Vangelo di Giovanni?
                  Che presunzione.
                  Anyway, contento lei, contenti tutti-

                  • Sisco ha detto in risposta a andrea g

                    Leggendo Giovanni 17 si evince che Gesù non si scelse i 12 ma che loro furono scelti dal Padre per seguire Gesù e non solo i 12 credo… Ma poi come ha fatto a conoscere il padre se era nato da una vergine: parla forse del suo padre putativo Giuseppe il falegname? … padre, perché mi hai abbandonato…

                    • Andrea2 ha detto in risposta a Sisco

                      Questa è un po’ troppo grossa per continuare a fingere di dire certe cose semplicemente per ignoranza della materia per cui, vista la tua conoscenza della cultura tedesca, ti informo che io la penso come il garzone dell’orefice.

                    • andrea g ha detto in risposta a Sisco

                      Le battute anticristiane sono roba da adolescente brufoloso, sig.Sisco.
                      Quale paura si cela, nei suoi scritti infantili?

  7. giuliano ha detto

    “La distruzione cristiana del mondo classico”…
    Interessante quanta disonestà intellettuale ci sia nella Nixey (propendo a pensare che la frase sia buttata li per far cassetta… piuttosto). Semmai è vero il contrario.
    E’ “cristiano” il contributo “essenziale” per far continuare il mondo classico.
    Basti solo ricordare che dobbiamo agli “scriptoria” benedettini la perpetuazione della letteratura latina antica.
    Basti solo ricordare come le opere dell’antichità classica furono conservate (tutte) nelle biblioteche medievali delle cittadelle benedettine.
    Basti solo ricordare che la Chiesa come istituzione conservò tanti documenti, manoscritti, libri, pergamene, ecc.. essenziali proprio alla “perpetuazione culturale” della civiltà classica.
    Direi che titolo più appropriato sarebbe “La perpetuazione cristiana del mondo classico”, con buona pace della Nixey.

    • Klaud ha detto in risposta a giuliano

      Un esempio per tutti:
      il ritrovamento del De Republica di Cicerone, cancellato per riutilizzarlo come palinsesto. Ritrovato nell ‘800 e sconosciuto fino ad allora.
      Copiavano quello che gli faceva comodo, quello che era scomodo lo cancellavano.

      • giuliano ha detto in risposta a Klaud

        1) in varie pergamene monaci cattolici trascrivono l’opera di Cicerone;
        2) un monaco cattolico dilava alcune pergamene con parte dell’opera ciceroniana fra il IV e il V secolo;
        3) sui fogli il monaco cattolico ricopia il Commentario di Sant’Agostino;
        4) il manoscritto con il Commentario viene mantenuto per secoli in ambienti cattolici;
        5) nel 1819 un cardinale della Chiesa cattolica scopre che in origine le pergamene contenevano altro;
        6) il cardinale cattolico ricostruisce circa 300 pagine delle originarie circa 1300 dell’opera di Cicerone.

        E si, è proprio “esempio per tutti”…. Ma va la… E chi dovremmo ringraziare se almeno qualcosa dell’opera di Cicerone è pervenuta? Il re degli Ungari forse?
        Ci illumini con altri esempi in cui si possa derivare il poco amore per la cultura latina da parte di monaci cattolici (non ci dormo la notte altrimenti…). Ovviamente dando per scontato che la storiellina da 1) a 6) denoti proprio mancanza di apprezzamento dei monaci cattolici per la cultura latina classica. Motivazioni e giustificazioni per pensare che la cosa abbia preso questa piega per altri “motivi” ne possiamo trovare a bizzeffe.

  8. Sisco ha detto

    Non è una bufala ritenere i cristiani la causa della rovina della civiltà classica romana. Nell’Anticristo di Nietzsche è detto a chiare lettere, sottolineando tra l’altro di considerare i professori universitari dell’epoca degli asini quando questi pongono all’origine della caduta dell’impero le invasioni barbariche o la corruzione.

    • Roberto ha detto in risposta a Sisco

      Ah scusa, dimenticavamo il Verbo di Nietzsche

      • Sisco ha detto in risposta a Roberto

        Non il verbo, i libri!

        • Roberto ha detto in risposta a Sisco

          Che però sono considerati come il Verbo.
          Per esempio la causa della rovina della civiltà classica romana non è stata data dalle scarse condizioni igieniche di alcune province che di converso aumentavano sempre di più demograficamente, portando a destabilizzazione sociale e alla peste, nono.
          è colpa dei cristiani, così in generale.
          Per esempio la causa della rovina della civiltà classica romana non è stata data dall’ arrivo delle interminabili orde unne provenienti dalla interminabili terre russe e mongoliche che, volendo trovare terre più calde e ospitali, s’ infransero contro miriadi di tribù barbariche come ostrogoti, gepidi, quadi, sassoni, alemanni, marcomanni, che a loro volta, per non essere schiacciati, s’ infransero contro i confini romani, spesso mal amministrati e insufficientemente pronti per resistere a così tanti attacchi.
          Nono, la colpa è dei cristiani così in generale.
          Parola dell’ infallibile dio della storia Nietzsche.
          Per esempio la causa della rovina della civiltà classica romana non è stata data dall’ ormai necessario bisogno di inglobare all’ interno della struttura governativa anche barbari che veneravano altri culti pagani e germanici e che confliggevano con il paganesimo romano. Nono, i pagani si vogliono tutti bene tra loro, mentre pagani e cristiani no. Parola del dio della storia Nietzsche.
          Per esempio i regni ostrogoti, visigoti e vandali, che furono tra i più tremendi assaltatori di Roma, non si convertirono spontaneamente al Cristianesimo, nono, loro odiarono troppo il Cristianesimo e infatti fecero la guerra perché lo odiarono troppo, solo per questo motivo. E infatti Odoacre, Teodorico, Genserico e tanti altri rimasero pagani germanici e fecero le guerre solo perché Roma era cristiana, anche se al tempo di Costantino (300 d.c. e passa) i cristiani romani erano considerati appena il 10% della popolazione, e certo, poi in appena un secolo divennero al 90% cristiani nell’ Impero Romano d’ Occidente. Così in generale.
          Sisì. Parola dell’ infallibile dio della storia Nietzsche.

          • Sisco ha detto in risposta a Roberto

            Se tu credi non è colpa mia ma dei cristiani!

            • Sisco ha detto in risposta a Sisco

              E preferisco “credere” a N. piuttosto che a una qualsiasi fonte cristiana che mente per principio!

              • Roberto ha detto in risposta a Sisco

                De gustibus

              • Mister R. ha detto in risposta a Sisco

                Sisco

                Per lei le fonti cristiane mentono per principio…
                Questo la dice lunga sul suo modo di guardare oggettivamente i fatti…

                • Sisco ha detto in risposta a Mister R.

                  Non sono i fatti a dirla lunga: obbiettivamente ci si tramanda dall’ottocento tedesco un modo di vedere la storia che oltre ad essere noioso (e questo è un argomento dirimente) è stato smentito. Noi epigoni su questo si è imparaticci e monotematici. Dalla scuola ci portiamo dietro quello che il filisteismo del reich ha insegnato nelle università per decenni dopo la guerra franco-tedesca. Solo il Burkhardt che peraltro era svizzero scriveva libri in controtendenza sulla classicità.

            • Roberto ha detto in risposta a Sisco

              E se tu credi ma dici di non credere non è colpa ma degli atei xD

    • Max De Pasquale ha detto in risposta a Sisco

      Non è una bufala ritenere i cristiani la causa della rovina della civiltà classica romana.

      Che i cristiani fossero stati la causa della rovina dei Romani e’ una stupidaggine che risale a 300 anni fa con Gibbon, e che nessuno storico universitario oggi sostiene. Basti pensare che l’Impero Romano d’Oriente aveva piu’ cristiani di quello d’Occidente, eppure stette in piedi altri 1000 anni dopo che l’Impero d’Occidente cadde.

      Se comunque non ci credi, prova a citare 2 o 3 accademici storici contemporanei che sostengano che furono i cristiani che fecero cadere la civilta’ romana. Quando avrai fallito miseramente, potrai andarti a leggerti qui

      http://armariummagnus.blogspot.com/2010/02/fall-of-west-death-of-roman-superpower.html

      e le referenze ivi citate e vedrai che la caduta fu una complessa combinazione di cause storiche, sociali ed economiche che poco avevano a che fare con il Cristianesimo.

      Non diffondiamo informazioni sbagliate, per favore. L’idea che i cristiani causarono la “Dark Ages” del medioevo e’ sbagliata.

      • Roberto ha detto in risposta a Max De Pasquale

        Tra l’ altro Gibbon fu quello che disse che il peggiore imperatore romano fu Costantino, peggio di Caligola, di Nerone, di Onorio, di Maggiorano, di Antemioe almeno altri di 15 che non hanno saputo impedire i modi separatisti/secessionisti. è chiaro come l’ ideologia “illuminista” di cui faceva parte abbia filtrato certi eventi storici secondo il suo gusto e quindi le sue fonti storiche sul Cristianesimo non siano così eccelse storicamente, per usare un eufemismo.

      • Sisco ha detto in risposta a Max De Pasquale

        Adesso scopriamo che la cristianità è estranea al medioevo…

        • Max De Pasquale ha detto in risposta a Sisco

          E fu allora che nacque la scienza moderna.

          Puoi leggere a riguardo “Le système du monde” di Duhem, “Physical Science in the Middle Ages”, “The Foundations of Modern Science in the Middle Ages”, “God and Reason in the Middle Ages”, di Grant; “Science in the Middle Ages”, “The Beginnings of Western Science, 600 B.C. to A.D. 1450 “, di Lindberg; “Galileo Goes to Jail, and Other Myths about Science and Religion “, di Numbers, e cominciare a capire l’argomento.

          • Sisco ha detto in risposta a Max De Pasquale

            Io conosco Mircea Eliade e la sua monumentale Storia delle religioni che pone la nascita della scienza partendo dall’uomo primitivo.

            • Max De Pasquale ha detto in risposta a Sisco

              Infatti ho detto “scienza moderna”, non quella dell’uomo primitivo.

              Questo non cambia che non furono i cristiani a causare la caduta della civilta’ romana, come avevi sostenuto.

              • Sisco ha detto in risposta a Max De Pasquale

                Come fai ad esserne così sicuro, forse c’eri?

                • Mister R. ha detto in risposta a Sisco

                  Sisco

                  E’ certo di quello che dice perché ha studiato.

                • Max De Pasquale ha detto in risposta a Sisco

                  Risposta un po’ debole, consentimi. Non stai disputando cio’ che dico io, stai disputando cio’ che dicono gli scholars di quel periodo da molti decenni.

                  Prova ad analizzare il materiale presentato dai suddetti accademici e dimostrare che le conclusioni cui sono giunti sono sbagliate. Poi ne riparliamo.

                  • Sisco ha detto in risposta a Max De Pasquale

                    Perché confutare quando si può disprezzare, è anche più facile. Quanto a voi compatite voi stessi per le continue brutte figure che fate. Siete pozzi di scienza senza fondo! Ma meglio lasciar da parte le offese, non è vero?

                    • Mister R. ha detto in risposta a Sisco

                      Sisco

                      Quindi tu invece di sederti, studiare e cercare fatti per accusarci della caduta dell’Impero Romano ci disprezzi a prescindere?

                      Ma ti rendi conto di quello che scrivi?
                      Ti rendi conto della figura che stai facendo fare al tuo prezioso ateismo in questo sito?
                      Ti rendi almeno conto che non riesci a portare avanti un discussione senza iniziare a insultare o a dire bestialità?

                      Comunque non importa, chi leggerà tutto questo negli anni a venire si farà quattro risate…

                    • Max De Pasquale ha detto in risposta a Sisco

                      Sei rimasto senza argomenti, mi sa.

  9. Ananasso ha detto

    La distruzione della civiltà classica e delle religioni naturali inizia con Costantino e con l’Editto di Milano:

    “Ma mentre professava una liberalità religiosa, si adoperava per demolire il paganesimo con una sorta di violenza psicologica fatta soprattutto di parzialità in favore della Chiesa cristiana, mascherate di motivazioni di giustizia e bene pubblico[12]. Avendo infatti interiorizzato la verità della Chiesa come ispiratrice delle sue leggi e dei suoi atti, qualunque opinione divergente e qualsiasi rifiuto dell’autorità del clero si configurava come una minaccia all’autorità stessa dell’imperatore, che dunque aveva il diritto e l’obbligo di intervenire anche duramente contro quelle che in tal modo si configuravano come eresie. Di fatto, la libertà religiosa stabilita nell’Editto di Milano era tacitamente abolita

    La distruzione della civiltà classica ad opera dei cristiani è documentato da quasto documento che sancisce l’inizio del potere cristiano:

    Vogliamo che tutti i popoli che ci degniamo di tenere sotto il nostro dominio seguano la religione che san Pietro apostolo ha insegnato ai Romani, oggi professata dal Pontefice Damaso e da Pietro, vescovo di Alessandria, uomo di santità apostolica; cioè che, conformemente all’insegnamento apostolico e alla dottrina evangelica, si creda nell’unica divinità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo in tre persone uguali. Chi segue questa norma sarà chiamato cristiano cattolico, gli altri invece saranno considerati stolti eretici; alle loro riunioni non attribuiremo il nome di chiesa. Costoro saranno condannati anzitutto dal castigo divino, poi dalla nostra autorità, che ci viene dal Giudice Celeste.

    Una delle più belle celebrazioni sportive e di incontro umano quali erano le Olimpiadi sono state cancellate dal cristianesimo.

    Il cristianesimo era ed è il più grande nemico del progresso della civiltà umana come dimostrato da questo documento, parole del papa pio XI, 1938 (quindi recente, pochi anni fa):

    se c’è un regime totalitario – totalitario di fatto e di diritto – è il regime della Chiesa, perché l’uomo appartiene totalmente alla Chiesa, deve appartenerle, dato che l’uomo è la creatura del buon Dio, egli è il prezzo della Redenzione divina, è il servitore di Dio (e quindi dle papa – nota del sottoscritto), destinato a vivere quaggiù, e con Dio in cielo. E il rappresentante delle idee, dei pensieri e dei diritti di Dio non è che la Chiesa (appunto – nota del sottoscritto) (e faccio notare che dio essendo onnipotente non ha necessita di diritti – nota del sosttosritto). Allora la Chiesa ha veramente il diritto e il dovere di reclamare la totalità del suo potere sugli individui: ogni uomo, tutto intero, appartiene alla Chiesa, perché tutto intero appartiene a Dio. Quanto a noi, bisogna ringraziare il Buon Dio di essere a una così buona scuola, in un sì bello e ricco splendore di verità

    Spero che ora sia CHIARO il motivo per cui di tutto questo ne subirete le conseguenze.

    Siete su un binario morto.

    • Sebastiano ha detto in risposta a Ananasso

      Grazie per la puzzetta, Shiva101. Era da un po’ di tempo che non si sentivano i tuoi effluvi. Tutto bene?

    • andrea g ha detto in risposta a Ananasso

      Quando è cominciata la sua nevrosi?
      I suoi genitori sanno cosa scrive al computer?

      • Roberto ha detto in risposta a andrea g

        Penso che nessuno sappia chi sia veramente altrimenti sarebbe preso per il culo da tutti gli atei

        • andrea g ha detto in risposta a Roberto

          Di per sè è indubbiamente un poveraccio, a cui vanno le mie preghiere.
          D’altro lato, anche Hitler era un poveretto, senza arte nè parte,
          uno sfigato, a dirla pane e salame, ma poi, le condizioni della storia
          l’hanno portato dove l’hanno portato, ed ecco cosa un simile idiota
          è riuscito a combinare-

    • Mister R. ha detto in risposta a Ananasso

      Ananasso/Shiva 101

      Se proprio consideri il cristianesimo l’origine di tutti i mali…
      Cosa stai aspettando?

      Smettila di discutere con noi poveri ignoranti handicappati, passa al livello successivo!

      Distruggi qualunque statua raffiguri un personaggio o un episodio biblico!
      Brucia tutti libri che possiedono elementi cristiani o il nome Gesù su di essi!
      Butta giù il Vaticano!
      Obbliga 2.2 miliardi di persone a rinnegare la propria fede!
      Scrivi libri per denunciare questi orrendi crimini!

      Fai in modo che il cristianesimo scompaia e non venga nemmeno ricordato!

      Vai! Forse puoi ancora salvare l’umanità da quello che consideri un cancro!

    • lorenzo ha detto in risposta a Ananasso

      Spiegami meglio: il cristianesimo, solo predicando la fede nell’unico Dio, è riuscito ad abbattere l’impero romano e tutte le sue invincibili legioni, e tu sei convinta di vincere il cristianesimo con i tuoi vaneggiamenti? 😀 😀 😀

  10. andrea g ha detto

    “ne subirete le conseguenze”
    Altre volte lei scrive: “io so come distruggervi”.
    Sono minacce serie o semplici deliri da tastiera
    di un poveretto nevrotico protetto dall’anonimato?
    Entri nei particolari, please-

  11. andrea g ha detto

    Quando ricompare shiva, scompare Pendesini.

    • Mister R. ha detto in risposta a andrea g

      andrea g

      Per me sono la stessa persona!
      Il loro modo di scrivere è troppo simile.

      • andrea g ha detto in risposta a Mister R.

        Sì, probabilissimo.
        “Shiva” esprime tutto il suo odio direttamente, mentre
        “Pendesini” si maschera dietro pseudo ragionamenti scientifici.
        Ma anche altri nick sono sempre del prode odiatore-
        Il motivo della sua rabbia?
        Non ce lo dirà mai?

      • Roberto ha detto in risposta a Mister R.

        Mha, secondo me lo staff dovrebbe bannare Shiva101 per due motivi: 1) interrompe la sua sindrome di Don Chisciotte che così forse torna a vivere come una persona normale 2) la parte dei commenti acquista prestigio e professionalità.

        • Mister R. ha detto in risposta a Roberto

          Roberto

          Concordo con ogni parola!

          • Klaud ha detto in risposta a Mister R.

            Credo anch’io che sia la cosa migliore: bannare tutti gli ateacci, così ve ne state qui soli soletti a darvi ragione l’un l’altro. 😆

            • Max De Pasquale ha detto in risposta a Klaud

              Sono contrario alla censura, anche quella contro questo personaggio. Pero’, noto una differenza. I commenti critici intelligenti, anche taglienti, sono in fondo da accettare ed aiutano a crescere. Invece il ripetere ogni possibile castroneria che ti passa per la testa, non importa quanto grossa purche’ vada contro una certa parte, non contribuisce alla discussione.

            • Roberto ha detto in risposta a Klaud

              Proponiamo di bannare i deficienti non gli atei. Mai proposto di bannare te che sei ateo.

  12. Max De Pasquale ha detto

    L’intero dettagliatissimo lavoro di Tim O’Neill, in cui distrugge il libro della Nixey, e’ qui:

    https://historyforatheists.com/2017/11/review-catherine-nixey-the-darkening-age/

    • Mister R. ha detto in risposta a Max De Pasquale

      Io invito chiunque, ma soprattutto il caro Shiva 101 a leggersi questo libro:

      What If Jesus Had Never Been Born?

      Vi farà riflettere.

  13. Brunello ha detto

    Non sono uno storico ma leggo una certa esaltazione della civiltà romana che credevo fosse la brutta copia di quella greca…non capisco tutto questo dispiacere per la sua caduta…se qualcuno mi può chiarire

    • Gabriele ha detto in risposta a Brunello

      Anche questo in realtà è un pregiudizio che nacque quando i moderni confrontarono la cultura greca con quella romana. C’è un pò del vero, perchè sul piano filosofico i greci furono dei giganti che i romani si limitarono a seguire quasi pedissequamente. Ma sul piano letterario e delle arti i greci furono modelli che gli antichi romani seppero riprendere, personalizzare e sviluppare facendogli raggiungere nuove altezze (pensiamo all’Eneide: il modello sono chiaramente i poemi omerici, ma nessuno si sognerebbe di definirla una semplice fotocopia) E la scarsezza filosofica fu ben compensata dal grande sviluppo sul piano giuridico e legislativo (il famoso diritto romano).

    • Enrico ha detto in risposta a Brunello

      E’ questo il “bello”: quelli che qui esaltano la civiltà romana, capace di conquistare (con la spada) tutto il mondo allora conosciuto, ed accusano i cristiani di aver portato alla rovina quella gloriosa civiltà, sono gli stessi che si scagliano contro il colonialismo degli imperi cristiani, rei di essersi espansi in tutto il mondo, conquistando le terre più lontane. Se ad espandersi ed imperare sono civiltà non cristiane, allora è tutto non solo permesso ma anche esaltato, se invece sono le civiltà cristiane allora ogni cosa diventa sopruso, scandalo e vergogna. Verrebbe da prendersela per questo continuo “doppio standard” nell’affrontare la storia, ma, in fondo, se uno non ha spirito critico di suo, ed è abituato a bersi qualsiasi cretinata che gli viene propinata, è forse giusto prendersela con lui? Loro nemmeno le notano queste contraddizioni, hanno solo la vena chiusa ed una rabbia da scaricare che gli impedisce ogni ragionamento logico. Per simili “boccaloni” è giusto usare un pò di misericordia, per i propalatori consapevoli di bufale anti-cristiane (pesudo-storici a partire dal 17°-18° secolo) pr una questione di verità ovviamente no.

  14. Andrea2 ha detto

    E’ incredibile come un argomento, tutto sommato tranquillo, come questo abbia suscitato le reazioni rabbiose dei soliti scassa[Noli tangere meos circulos – Archimede].
    Rispondo in maniera collettiva a tutti dato che rispondere uno per uno è lungo ed inutile visto che poi accade sempre una di queste cose: non rispondono, dicono nuove sciocchezze, ripetono la vecchia sciocchezza con parole nuove, offendono, fanno battute surreali ed assurde, si mettono a “zigare”.
    1) E’ vero che saranno andati persi documenti interessanti sulla nascita del Cristianesimo: ad esempio le relazioni astronomiche sullo strano evento di tre ore di buio all’ora della morte di Cristo senza che questa fosse un eclisse. Sappiamo dell’esistenza di questo documento solo da fonti indirette.
    2) “Ipazia, una delle ultime ‘teste’ pensanti rimaste”: non ho dati per dire quanto Ipazia fosse una testa pensante ma, leggendo certi commenti, non si può non concordare sul fatto che di ‘teste pensati’ ne siano rimaste poche.
    3) “I secoli bui sono cessati quando, con il Rinascimento, c’è stato il rifiorire della cultura pagana. Cosa sarebbe stata la Scolastica senza la filosofia greca?”: questa affermazione non merita una risposta ma però suscita un interrogativo, dove e come costui ha studiato la storia?
    4) Quanto bisogna pensare per correggere o integrare oltre 4000 pagine di Wikipedia? Facendone una al giorno ci vogliono poco meno di undici anni. Certo, se sono privo di ‘testa pensante’ e vado qua e là cambiando a capocchia quello che non mi piace, ne posso fare molte di più di una al giorno.
    5) C’è chi dice “già credere ai miracoli è segno di scarsa razionalità” e poi crede a J.J. Annaud. Comunque non è del tutto cattivo perché ammette che possa esistere “un cattolico sano di mente”, però, poverino, ignora il significato della parola “opera d’arte”.
    6) Sempre lo stesso considera Nietzsche come una fonte di dati storici e fa affermazioni assurde del tipo “peccato che una setta dell’ebraismo in una notte abbia distrutto tutto non con la spada, ma col sacrificio del sangue” e questa è la più normale. Non sto a commentare le successive che fanno temere che, come Nietzsche, stia sprofondando nella pazzia.
    7) Il fruttarolo pazzo non lo tratto non essendo io uno psichiatra. Anche se il mio paramecio addomesticato sostiene sia vera l’ipotesi che lo identifica con Pendesini, io non lo credo.

  15. sisco ha detto

    Siccome non mi funziona il tablet rispondo così alle considerazioni pietose che mi vengono indirizzate. I vostri consigli sono molto puntuali tuttavia (c’è per forza un tuttavia qualsiasi) devo far presente che a tuttoggi quello che il reich seguito alla guerra franco-prussiana fece delle università tedesche è oggi di inquietante attualità soprattutto in Italia. Non ho altro da dire al riguardo, perdonate l’ignoranza delle fonti che voi suggerite. Devo sottolineare la mia incapacità di leggere qualsiasi padre della chiesa moderno o antico che sia…

    • Mister R. ha detto in risposta a sisco

      sisco

      Ma l’incapacità è dovuta ai suoi pregiudizi oppure alla sua mancanza di cultura?
      Non la sto provocando, sono serio.

    • Andrea2 ha detto in risposta a sisco

      Dubito (e mi scuso per questo) che l’aggettivo “pietose” aggiunto alle nostre cosiderazioni abbia un significato elogiativo ma invece è proprio così: anche senza leggere i Padri della Chiesa, basta Wikipedia per apprendere che “la pietà (dal latino: pietās) è un sentimento che induce amore, compassione e rispetto per le altre persone”.
      Ammetto di essere poco informato su quello che il Reich, in seguito alla guerra franco-prussiana, fece delle università tedesche anche se, purtroppo, so bene cosa è stato fatto all’Università italiana negli ultimi cinquant’anni.
      Comunque ti sconsiglio di basarti su Nietzsche che non solo è morto pazzo col cervello roso dalla tabe sifilitica ma che, alla fine, con la sua teoria dell’Eterno Ritorno (priva di qualunque base scientifica) ha contraddetto tutte le sue precedenti teorie.
      Capisco che quella dei Padri della Chiesa non sia una lettura molto amena ma ti consiglio di cominciare da “Le Confessioni” di Sant’Agostino che contengono anche brani di straordinaria modernità (ad esempio nelle sue considerazioni sul tempo).

      • Klaud ha detto in risposta a Andrea2

        Pensare che l’idea di Eterno ritorno secondo Nietzsche sia una teoria scientifica, la dice lunga su quanto capisci di quello che leggi.
        Certamente sei tra quelli convinti che Nietzsche sia l’ideologo del nazismo. Vero?

        • Brunello ha detto in risposta a Klaud

          Però, Klaud, mi pare innegabile l’affermazione che il nazismo riprese alcune idee di Nietzsche, oltretutto la sorella di Nietzsche era nazista ed antisemita.

        • andrea g ha detto in risposta a Klaud

          “la dice lunga su quanto capisci di quello che leggi”

          Se non sbaglio, lei è gratificato dal poter rinfacciare
          “ignoranza” ai Credenti.
          Se così è, significa che lei ritiene di aver subito
          ingiustizie dai Cattolici, concorda?

        • Andrea2 ha detto in risposta a Klaud

          Ahi, ahi, Klaud ci ricaschi! Di nuovo a insultare (e ti ho già detto come la penso in proposito). Io invece penso che tu capisca quello che leggi ma che, per la fretta di rispondere, non legga con attenzione cosa scrivono gli altri: io ho scritto che la teoria dell’Eterno Ritorno è priva di qualunque base scientifica e non che sia una teoria scientifica.
          Sul fatto che Nietzsche non sia l’ideologo del nazismo sono d’accordo. Nietzsche e molti altri tedeschi come Wagner sono stati imbarcati dal nazismo successivamente alla sua nascita per accentuare l’importanz<a del popolo tedesco.
          Gli ideologi del nazismo (molti dei quali erano in Gran Bretagna, Stati Uniti e perfino nei civilissimi pasesi nordici) sono stati i sostenitori dell'eugenetica e dell'idea che alla scienza sia tutto permesso per fare nuove scoperte.
          Quindi chi ha fatto nascere il nazismo (che solo in questo si differenzia dalle altre dittature e mostra tutta la sua perversione) sono stati i sostenitori dell'aborto, dell'eutanasia e degli esperimenti scientifici senza alcun vincolo morale.
          Ciò ha portato ai campi di concentramento (nati molto prima della Shoah) e agli esperimenti di Mengele. E' triste notare che oggi ci sono medici che hanno fatto perfino peggio di Mengele che almeno aveva delle motivazioni sia pure perverse mentre quelli di oggi hanno come motivazione solo il denaro (o la fama).
          P.S. Sarò anche petulante ma sono ancora in attesa di sapere quante pagine di Wikipedia, in media, correggi o integri al giorno. Ciò non mi serve per fare polemica ma mi interessa perché, nei primi tempi di Wikipedia, avevo fatto qualche ricerca in proposito.

          • Klaud ha detto in risposta a Andrea2

            Ho capito benissimo quello che hai detto, ma se inserisci il termine ‘scientifico’ abbinato al pensiero di Nietzsche vado in tilt:
            non ho mai trovato la minima traccia di scienza nel suo pensiero. Se hai letto lo Zarathustra dimmi se non c’è spiritualità nel pensiero di un ateo.
            Gibran, che passa per spiritualissimo, non sarebbe mai esistito senza Nietzsche.

            Mi incuriosisce questo tuo interesse per la mia attività su wp: ebbene, ci scrivo da almeno otto anni, non ho mai voluto registrarmi, ho ricevuto vari inviti a farlo e ti assicuro che non sono inviti formali o automatici, il numero di pagine è variabile: ultimamente è piuttosto basso, anche perché ho (quasi) esaurito gli argomenti di mio interesse: arte (tutte) dalla pittura all’architettura, armi, stampa, artigianato, biografie, e tutte quelle che occasionalmente mi capita di leggere. Due pagine sono state create da me: Tiralinee, e Tratteggigrafo. Il lavoro è molto più palloso di quel che può sembrare in quanto, per correggere, bisogna ovviamente leggersi tutto, magari la trama di un film penoso, e poi scoprire di aver solo potuto tolgliere una manciata di ‘d’ eufoniche sparse a vanvera.

            • Andrea2 ha detto in risposta a Klaud

              Grazie per la risposta.

              Per quanto riguarda la d eufonica la Treccani dice “Le regole dell’eufonia e della cacofonia, peraltro, sono soggette al gusto e alla sensibilità del tempo e variano dunque di epoca in epoca” e siccome io ormai ho i miei anni continuo ad usarla come pare a me.
              Se fossi più vecchio (diciamo ultranovantenne) scriverei ò, à, ànno invece di ho, ha, hanno.

            • Brunello ha detto in risposta a Klaud

              Ma Nietzsche non era quello che diceva che Dio è morto e che valori come umiltà e compassione non devono esistere, che aveva la sorella nazista ed antisemita, che disprezzava i deboli? Se la spiritualità atea è questa mi tengo il cristianesimo…

              • andrea g ha detto in risposta a Brunello

                Sì, Brunello, è proprio lui.
                E’ lui che accusava il Cristianesimo di
                «agire pietosamente verso tutti i malriusciti e i deboli».
                Ed è lui ad aver concluso la propria esistenza terrena
                in un completo tracollo psichico, durato alcuni anni.

              • Massimiliano De Pasquale ha detto in risposta a Brunello

                Con tutto questo, Nietzsche era un filosofo “serio”; se dovessi pensare a qualcuno che ha posto delle critiche di un certo valore al Cristianesimo, includerei anche lui. Certi suoi epigoni moderni, invece, non valgono nulla. Sono dei barbari, per tornare in tema all’articolo.

  16. sisco ha detto

    Si crede che siccome si è esperti su una materia si possa insegnare agli altri qualcosa e questo è giusto ma poi con il favore della propria fede si crede anche che le cose si possano insegnare e che se qualcosa deborda dal pensiero comune accertato sulle fonti sia deprecabile a prescindere. L’opinione comune la fa da padrona insomma indipendentemente dal fatto che gli studi personali come le opinioni personali abbiano portato a conclusioni diverse. A prescindere dunque dal rispetto, che in queste cose c’entra come i cavoli a merenda, più che altro ci vuole orecchio e bisogna averlo tutto per parafrasare una canzone di Jannacci e cioè nel senso che bisogna avere il coraggio di “ascoltare” indipendentemente dalle proprie cognizioni anche a rischio di mettere in crisi la propria fede. Quindi non è tanto la conoscenza della storia a fare la differenza quanto la conoscenza delle fonti che peraltro non si può imporre come a scuola.

    • andrea g ha detto in risposta a sisco

      Bah, ha qualcosa da dire, “a orecchio”, sul senso della vita?

    • Brunello ha detto in risposta a sisco

      Concordo con Sisco che ha detto quello che dovrebbero fare tutti gli atei: leggere il Vangelo senza pregiudizi, anche a costo di rivedere le proprie convinzioni 😉

    • Andrea2 ha detto in risposta a sisco

      Caro Sisco io ho ammesso che la lettura dei Padri della Chiesa sia abbastanza noiosa ma mi deve dare atto che quella di Mircea Eliade lo è altrettanto se non di più.
      Ho provato a leggere “Il mito dell’Eterno Ritorno” di Mircea Eliade e l’ho trovato veramente noioso, inoltre, a proposito di fonti, mi ha seccato che fin dall’inizio citi vari fatti senza citarne la fonte e poi la prima fonte che cita è un libro scritto da lui stesso!
      Ancora più fastidio mi ha dato lo scoprire che il titolo non corrisponde al contenuto e che l’Eterno Ritorno di Nietzsche nulla a che fare con questo libro: non mi sembra corretto dare ad un libro un titolo che attira il lettore e poi parlare di altro.
      Non mi è ancora stato possibile, ma ne sarei curioso, leggere il libro “Salazar e la rivoluzione in Portogallo” di Mircea Eliade, scritto nel 1942, dove esalta lo “Stato cristiano e totalitario” del dittatore Salazar. Come è noto Mircea Eliade, da giovane e durante la guerra, era di ultradestra ma dopo la guerra non si è più occupato di politica (sono cose che succedono, ne abbiamo viste parecchie anche qui in Italia).

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