Diario senza il Natale: sollevazione politica e l’UE corre ai ripari

Dopo le proteste di Italia, Francia e Austria verso l’assenza delle festività cristiane nei 3 milioni e passa di copie del “Diario europeo” inviato alle scuole superiori di mezzo continente, la UE risponde: «rettificheremo». Avvenire informa che la Commissione europea si è giustificata in un comunicato evidenziato che la “dimenticanza” non sia affatto dovuta a motivi discriminatori e che un foglio integrativo sia già stato inviato a tutti gli insegnanti che riceveranno l`agenda, «per riparare». Se non è per motivi discriminatori allora, di conseguenza, è dovuta all’ignoranza abissale e -a questo punto- patologica dei dipendenti dell’UE che andrebbero immediatamente licenziati. Comunque, la nota è arrivata dopo la vera e propria rivolta di ministri, esponenti politici, gruppi e associazioni di diversi Paesi, su tutti Italia, Francia e Austria, che negli ultimi giorni avevano scritto alla Commissione per esprimere la propria indignazione rispetto all’iniziativa di riportare tutte le numerosissime feste religiose musulmane, indù, sikh, ebraiche, ma sorprendentemente non il Natale, né la Pasqua. Il commissario europeo per la Salute e la Politica dei consumatori, John Dalli, ha fatto sapere che indietro non si può tornare (l’operazione sarebbe costata ben 5 milioni di euro) e che si provvederà a inviare un foglio da inserire nelle agende a integrazione delle mancanze. In Italia ne arriverà il 6% del totale, e diversi assessorati all’Istruzione regionali e provinciali hanno chiesto alle scuole di informarli dell’eventuale ricezione delle copie, ma in molti, da Nord a Sud, hanno già annunciato che le rimanderanno direttamente al mittente. Molti eurodeputati italiani, senza distinzione politica, sono comunque impegnati per voler andare fino in fondo. E’ il caso di Roberta Angelilli, Gianni Pittella, Carlo Casini, David-Maria Sassoli, Enrico Francesco Speroni e Mario Mauro, che hanno presentato proprio ieri una dura interrogazione parlamentare definendo la pubblicazione dell’agenda una «violazione del principio di libertà di pensiero, di coscienza e di religione». Una presa di posizione che aveva già visto protagonista, lo scorso dicembre, il ministro degli Esteri Franco Frattini. A fine dicembre anche il presidente del Partito cristianodemocratico francese, Christine Boutin, aveva scritto a Barroso, mentre mercoledì scorso è toccato al ministro francese incaricato degli Affari europei, Laurent Wauquiez, il quale ha denunciato con forza la mancata menzione delle feste cristiane nell`agenda. Così come il Consiglio dei laici cattolici austriaco (Klró) e la Conferenza dei vescovi europei.

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L’allenatore Del Bosque e altre celebrità testimonial della GMG 2011

L’allenatore della Nazionale spagnola Vicente del Bosque, devoto cattolico, la direttrice d’orchestra Inma Shara e lo scrittore Leopoldo Abadia sono alcune delle celebrità che faranno da testimonial della Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) che si terrà nell’estate del 2011 a Madrid. Tutti hanno prestato disinteressatamente la loro immagine per la campagna che avrà una particolare presenza su Internet (social network), stampa, radio e televisione. Zenit.it informa che si può visitare il sito ufficiale della GMG su www.madrid11.com, mentre da qui si può scaricare la campagna pubblicitaria. Nei mesi prima della celebrazione della Giornata, la capitale della Spagna si assisterà alla celebrazione di una serie di film che aiuteranno la preparazione a questo evento mondiale. Registi, attori e professionisti sono già impegnati nella sua preparazione. Alcuni dei film sono: “Lettere a Padre Jacob” (2009, Klaus Haro), “Uomini e Dio” (2009, Xavier Beauvois), There Be Dragons (2010, Roland Joffe), Popielusko (2009, Rafael Wieczynski), The Human Experience (2008, Charles Kinnane) e Alexia (2011, Pedro Delgado).

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Flores d’Arcais tenta di diffamare Benedetto XVI, l’Unità lo bacchetta

Floro Flores D'arcaisIl direttore di MicroMega, Paolo Flores d’Arcais, ha pubblicato sul Fatto Quotidiano un articolo dal titolo “Niente sesso, sono il Papa“, dove manipola senza pudore le parole di Benedetto XVI, grazie ad accurati tagli del discorso qua e là. Costruisce così un discorso che Benedetto XVI non ha mai pronunciato e lo attacca per queste parole.

Ma che sia semplicemente una pessima diffamazione di un classico “frustr-ateo” se n’è accorta perfino l’Unità, (cfr. Ultimissima 19/1/11) che scrive: «Da tempo accade che le parole del Pontefice riportate sui giornali non siano quelle realmente pronunciate. Distrazione o cattiva fede?» Il settimanale Tempi riporta l’accaduto: “manipolare, fraintendere e ribaltare il significato dei discorsi di Benedetto XVI ormai è diventato lo sport nazionale dei quotidiani italiani.

La medaglia d’oro, però, se la aggiudica con merito il Fatto Quotidiano, che oggi pubblica a pagina 18 un articolo di Paolo Flores d’Arcais dal titolo: “Niente sesso, sono il Papa”. Flores d’Arcais prende spunto per i suoi collage di citazioni dal discorso di Benedetto XVI in cui dichiara: «un’altra minaccia alla libertà religiosa delle famiglie in alcuni Paesi europei, là dove è imposta la partecipazione a corsi di educazione sessuale o civile che trasmettono concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono un’antropologia contraria alla fede e alla retta ragione». Le parole di Benedetto XVI sono 49 ma il Il Fatto Quotidiano ne riporta appena 11, disarticolando completamente il contesto della frase. Se perfino l’Unità si è accorta dell’ormai disperato tentativo complottista, significa che il leader dell’esoterismo razionalista sta già perdendo colpi.

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Nicolas Sarkozy condanna attacchi ai cristiani e parla di “laicità positiva”

Anche Nicolas Sarkozy, come la quaisi totalità dei premier europei, ha voluto approfittare dell’occasione degli auguri che ogni inizio d’anno rivolge alle autorità religiose per condannare ancora una volta i recenti attacchi in Egitto ed in Iraq contro i cristiani. Come tanti, Sarkozy ha denunciato l’inaccettabile condizione di discriminazione e di persecuzione delle chiese in tanta parte del mondo e in un lungo testo ha rinnovato l’appoggio della Francia alle minoranze cristiane, usando termini particolarmente forti, soprattutto per l’Iraq: «Non possiamo neppure ammettere e quindi facilitare quello che appare sempre più come un piano di epurazione religiosa del Medio Oriente. In Iraq come in Egitto, i cristiani d’Oriente sono a casa loro». Ribadisce la «laicità positiva» modellata in occasione del suo discorso del Laterano, a Roma, nel dicembre 2008, che riconosce alle religioni un ruolo attivo nella società. Rtiene anche che è permettendo alle religioni di svolgere un ruolo positivo nella società che si eviteranno le derive fondamentaliste o oscurantiste. «In che cosa la Repubblica sarebbe minacciata ascoltando quello che uomini e donne di Dio hanno da dirle?», si chiede, come se «le religioni non avessero niente da dirci sul mondo in cui viviamo».

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WikiLeaks e Vaticano: ecco cosa è emerso

Ciò che emerge nettamente dai documenti sul Vaticano redatti dai diplomatici americani e filtrati da WikiLeaks è l’opera diplomatica, umanitaria e caritativa della Chiesa cattolica. Ne parla a Zenit.it il professore associato di Storia delle Relazioni Internazionali all’Università “G. Marconi” di Roma e delegato internazionale del Pontificio Comitato di Scienze Storiche per i problemi di Storia Contemporanea, Matteo Luigi Napolitano. Egli dice: «I diplomatici americani notano più volte che il Vaticano è per lo sviluppo del Terzo Mondo e che vuole la cancellazione del debito per i Paesi poveri; il Papa, per gli americani, è sicuramente “il leader più ampiamente riconosciuto a livello mondiale, insieme al Presidente degli Stati Uniti”. I documenti ci dicono che l’attenzione della Santa Sede per il Medio Oriente è costante: anche se la sua politica non combacia con quella del Presidente Bush. Con l’Amministrazione repubblicana vi è disaccordo anche sulla guerra in Iraq. Colpisce poi quello quel che si legge sulla Cina: “La Santa Sede ha eccellenti fonti di informazione sui dissidenti, sui diritti umani, sulla libertà religiosa e sul controllo governativo sulla popolazione”. In India, leggiamo nelle carte, “il Vaticano, i vescovi locali […] e varie organizzazioni missionarie sono e continueranno a essere osservatori attenti degli abusi sui diritti umani”. Gli americani sanno anche che “la Chiesa è a Cuba l’unica maggiore istituzione indipendente dal governo”. Il Vaticano combatte il traffico di esseri umani ed è contro la pena di morte. La diplomazia vaticana è impegnata a combattere il turismo sessuale, soprattutto quello a danno dei minori, negli aiuti ai Paesi più poveri, nella riforma del sistema degli aiuti umanitari, nella condanna dell’antisemitismo». Dai documenti, continua Napolitano, emerge che i diplomatici americani informano il Presidente Obama del fatto che «”il Vaticano è secondo solo agli Stati Uniti nel numero di Paesi con cui intrattiene relazioni diplomatiche (188 e 177 rispettivamente), gode del rispetto anche dei non cattolici, ed è un megafono morale che non ha confronti».

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Psicobiologi spagnoli: risposte cerebrali in stato vegetativo e minima coscienza

Un team di scienziati del Dipartimento di Psichiatria e Psicobiologia Clinica dell’Università di Barcellona ha pubblicato i risultati di un recente studio su Publmed. Hanno valutato le risposte cerebrali su un campione di pazienti in stato vegetativo (VS) in stato minimamente cosciente (MCS), dopo una lesione cerebrale traumatica. Hanno concluso, contrariamente ai fautori dell’eutanasia, che diversi pazienti in SV e MCS possono preservare le risposte cerebrali a stimoli uditivi e di linguaggio. Quindi queste persone possono sentire, ascoltare e apprendere, come hanno testimoniato moltissimi di coloro che si sono improvvisamente svegliati (qui, ad esempio, la storia incredibile di Salvatore Crisafulli). La risonanza magnetica funzionale è molto utile per identificare queste reazioni.

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Nel 2010 i cattolici superano i protestanti anche negli Stati Uniti

Il nuovo Atlante mondiale del cristianesimo ha fornito dati interessanti sulla percentuale di cristiani presenti in paesi come gli Stati Uniti, tradizionalmente considerati di maggioranza protestante. “The Caterina da Siena Istitute” dimostra che mentre all’inizio e alla metà del XX secolo gli Stati Uniti d’America erano interamente protestanti, alla fine del ventesimo secolo e il quadro era diverso: il cattolicesimo stava crescendo ed è oggi la religione con il maggior numero di seguaci.

Nel 1910 la situazione era questa: 65% protestante, il 22% cattolica, il 10% di indipendenti cristiani, 4% anglicani, ortodossi 1% e l’1% altri. Nel 2010 è completamente diverso: il 25% protestante, il 35% cattolico, 31% indipendenti, 1% anglicani, 3% ortodossi e 5% altri. Questi dati confermano che, dopo Brasile, Messico e Filippine, gli Stati Uniti sono lo Stato con il maggior numero di cattolici nel mondo.

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L’Unità difende Benedetto XVI sull’educazione sessuale

Il giornale del comunismo italiano, L’Unità, lo stesso che esaltava l’ateo Stalin nel giorno della sua morte, si mette ora a difendere Papa Benedetto XVI dalle strumentalizzazioni delle sue parole che compaiono su altri quotidiani.

L’argomento è quello dei nomi cristiani e dell’educazione sessuale. Scrive l’Unità: «Lunedì scorso, se avete letto i giornali, anche voi probabilmente vi siete annoiati con una balla. Quella che sosteneva che il giorno prima, domenica 9 gennaio, il Papa aveva raccomandato ai cattolici di scegliere nomi cristiani per i propri figli. Questa “raccomandazione”, oppure questa ovvietà, non era compresa nell’omelia di Benedetto XVI per la messa battesimale nella cappella Sistina e neanche nella sua allocuzione prima dell’Angelus».

Il discorso di Benedetto XVI viene integralmente ripreso dal quotidiano di sinistra, così ha detto il Papa: «Proseguendo la mia riflessione, non posso passare sotto silenzio un’altra minaccia alla libertà religiosa delle famiglie in alcuni Paesi europei, là dove è imposta la partecipazione a corsi di educazione sessuale o civile che trasmettono concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono un’antropologia contraria alla fede e alla retta ragione». L’Unità rileva: «Riassunto nel lancio d’agenzia e via dicendo tuona così: “La libertà religiosa della Ue minacciata dall’educazione sessuale”. Eppure la Chiesa Cattolica, come “sistema scolastico globale”, ha introdotto l’educazione sessuale nei propri istituti già dal 1983, e quindi non è la materia (trattata con contenuti e testi prodotti dagli ambienti pedagogici cattolici) a costituire il problema: è la pretesa, nella Spagna di Zapatero, con la pur lodevole (nelle intenzioni) legge per “L’educazione alla cittadinanza”, di sostituirsi alle famiglie imponendo la ricezione di un “antiprogetto” pedagogico a chiunque non sia disposto a pensare e vedere il mondo con gli stessi occhiali di chi sta al governo. Quindi era “libertà” e non “sesso” la parola-chiave che il Papa ha declinato in più modi durante un discorso, il suo, strutturato con una forte connotazione geopolitica».

Il consiglio, quando si vede qualcuno che accusa il Papa per le parole che ha detto, è quello di andare ad informarsi su fonti attendibili, come il sito del Vaticano, l’Osservatore Romano o Avvenire, così non si rischia di credere a gente che finge di occuparsi di cose che riguardano la Chiesa solo per perseguire la loro ideologia.

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Il premio Nobel Werner Arber a capo della Pontificia accademia delle scienze

Il biologo svizzero e Premio Nobel per la medicina, Werner Arber, professore emerito di microbiologia all’Università di Basilea sostituisce il fisico italiano Nicola Cabibo, scomparso di recente, alla guida della Pontificia Accademia delle Scienze. Ha vinto il Nobel per aver contribuito alla scoperta dell’edonucleasi del Dna. E’ stato nominato da Benedetto XVI nonostante sia di fede protestante e questo è un’importante fatto ecumenico poiché è la prima volta che l’Accademia è presieduta da un non cattolico. La Pontificia Accademia delle Scienze, riporta La Stampa, è stata fondata 400 anni fa da Papa Clemente VIII e riunisce 80 accademici nominati dal papa e scelti tra i più rinomati del mondo intero. Tra i membri si annoverano accanto al prof. Arber almeno altri venti Nobel (cfr. Ultimissima 11/12/10). La scelta dei membri attivi dell’Accademia poggia unicamente su meriti scientifici ed etici , indipendentemente dalla nazione o dall’appartenenza religiosa. Oltre a ricoprire diverse cariche in Organismi scientifici a livello internazionale, è stato Presidente dell’ICSU (International Council for Science). Nominato Accademico Pontificio nel 1981, è Consigliere della Pontificia Accademia delle Scienze dal 1995.

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Human Reproduction: «bambini nati da FIV conseguenze ostretiche peggiori»

Esce sull’ultimo numero di Human Reproduction uno studio dal significativo titolo: «Conseguenze ostetriche della fecondazione in vitro dopo trasferimento di un solo embrione o di due embrioni». Lo studio è stato fatto da un’equipe svedese che ha studiato oltre 13.000 bambini nati da fecondazione in vitro. Le conclusioni: «I bambini nati da FIV hanno conseguenze ostetriche peggiori rispetto alla popolazione generale. I nati singoli, indipendentemente se nati dopo trasferimento di un solo embrione o di due embrioni, hanno anch’essi conseguenze ostetriche peggiori, con tassi maggiori di prematurità e di basso peso alla nascita». Questo articolo –spiega il neonatologo Carlo Bellieni– non è il primo a trarre queste conclusioni: il Lancet di recente ha fatto un’analisi della letteratura scientifica e ha notato dati simili, con in più dati riguardanti le malformazioni e alcune malattie genetiche rare. La fecondazione in vitro comporta dei rischi per il bambino e questo dovrebbe essere fatto conoscere, perché le coppie che hanno problemi di sterilità prendano delle decisioni consapevoli.

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