Sotoo, successore di Gaudì: «la Sagrada Familia mi ha convertito al cattolicesimo»

Lo scultore giapponese Etsuro Sotoo ha completato l’incredibile opera della Sagrada Familia creata da Gaudì. Arrivò casualmente a Barcellona nel 1978 e il suo incontro con Antoni Gaudì, genio dell’Architettura Modernista Catalana, lo ha spinto a convertirsi al Cattolicesimo. Avvenire lo ha intervistato in merito alla sua esperienza, e, fra le altre cose, ha risposto: «Iniziai a sentire una grande curiosità per il “genio” Gaudì. Mi chiedevo: da dove tirava fuori queste idee? Dopo dieci anni l’ho scoperto: il segreto di Gaudì era la fede. Lui sapeva obbedire alla forza della natura, ovvero al “messaggio” di Dio, grazie alla fede. Senza, non avrebbe mai potuto fare ciò che fece. Mi convertii al Cattolicesimo nel 1991: come Gaudì, capii che dovevo collaborare alla costruzione della Chiesa di pietra chiedendo aiuto alla Spiritualità. Io non ero Battezzato, ma piano piano mi misi a studiare la Spiritualità di Gaudì e capii che chi cerca la verità, alla fine raggiunge sempre lo stesso cammino».

In questo cammino è stato anche seguito poi dalla famiglia: «Anche mia moglie, che è pianista, tre anni fa si è convertita al Cattolicesimo. Ma non è stato per obbligo, io non le ho mai chiesto niente. È stata lei stessa, senza dirmi niente, ad avvicinarsi al Catechismo. Anche mia figlia, che ha 23 anni, è cattolica. La Sagrada Familia è la grande occasione per capire qual è il cammino corretto dell’umanità. Siamo quasi agli inizi del Terzo Millennio, la gente ha molti problemi, ha paura di vivere. Bisogna apprendere da Gaudì a collaborare alla Creazione Divina!»

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Il Presidente Parlamento europeo: «ruolo chiave della Chiesa contro la povertà»

Lunedì 25 ottobre il Presidente del Parlamento Europeo, Jerzy Buzek, è stato ricevuto in udienza privata in Vaticano da Papa Benedetto XVI. Prima della visita, il Presidente Buzek ha dichiarato: «Questo è l’Anno europeo contro la povertà e l’esclusione sociale. Questa visita è un riconoscimento al ruolo chiave della Chiesa cattolica nella lotta a questi mali». Buzek ha continuato: «Le azioni della Chiesa cattolica non solo danno rifugio e conforto ai più marginalizzati nella nostra società, ma aiutano anche a diffondere un forte messaggio di solidarietà, uno dei principi fondanti dell’Unione europea. In un momento di difficoltà economiche, questo è un messaggio cruciale». La notizia è apparsa su Zenit.


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    I cattolici superano anglicani e protestanti in Inghilterra e Germania

    Il recente viaggio di Benedetto XVI nel Regno Unito ha fornito occasioni di confronto con i protestanti anche in termini di numeri. In Inghilterra, “patria” storica della confessione Anglicana, nonostante i cattolici siano una minoranza (10%) -anche se in continua crescita-, sorpassano nella partecipazione alla vita religiosa gli Anglicani. In Germania invece, “patria” di Lutero, i cattolici nel 2009 sono diventati piu’ numerosi dei protestanti (24,9 milioni contro 24,2). Le percentuali dal 1950 al 2009 confermano che i protestanti tedeschi sono calati del 42,7% mentre i cattolici sono aumentati del 7,3%. La notizia è riprotata su Il Gazzettino.

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    «Io, atea, sostengo la fede e la religione»

    La religione atea ha mille e mille versioni disunite le une dalle altre, sfaccettature, punti di vista e credi (e non credi) differenti. Quello che segnaliamo oggi è uno dei più particolari. Sul quotidiano dell’Università di Cambridge, chiamato Varsity, è apparso un articolo molto interessante. Inizia così: «Io sono un atea. Ma lasciate che vi dica che io mi definisco una fan della fede. Ai miei occhi, forse ancor più che agli occhi di chi ha fede, la religione occupa una posizione ideale presso l’altare della vita moderna». L’autrice è Emily Marchant, ed è lei che aiuta a dimostrare ancora una volta che l’ateismo, essendo basato completamente su un credo personale, su una sensazione soggettiva, su un puro stato emotivo, è una religione assai frammentata e incompatibile nelle sue svariate versioni. Fa comunque piacere trovare nell’ateismo moderno delle persone ancora moderate ed equilibrate come la Marchant, che continua: «Ho trovato perfettamente possibile ammirare la religione senza abbracciarla, e questo è stato rafforzato dalle discussioni che ho avuto con gli amici religiosi». L’articolista riflette poi su una cosa veramente importante: «Uno degli argomenti più frequentemente usati per l’ateismo, per esempio, sono le tensioni politiche e sociali derivanti da posizioni estremiste all’interno di una religione. Ma questa argomento è fallace perché non riesce a riconoscere di essere esso stesso estremista. Al-Qaeda non è adeguata a rappresentare l’Islam nel suo complesso, e non ci si può basare su una setta fondamentalista per poi generalizzare. Sebbene la religione possa essere citata come una giustificazione per atti di terrorismo, occorre dire che è una scusa incompleta, poiché le radici del problema si possono trovare anche nel nazionalismo, nella differenza culturale e nella consapevolezza delle tensioni storiche». D’altraparte guardando ai totalitarismi atei del ‘900 (e oggi la situazione in Cina e Corea del Nord, stati ufficialmente atei), potremmo fare benissimo lo stesso ragionamento. La Marchant conclude: «Molte delle vere bellezze di questo mondo sorgono dalla religione, ed è per questo che darò sempre pieno sostegno alla fede. Se una posizione esistenziale può portare alla felicità per l’individuo, e può, soprattutto, fornire una consapevolezza globale dello splendore che vi è nella condizione umana, allora sono tutta per essa»

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    Regno Unito: 5 vescovi anglicani passano al cattolicesimo

    Cinque vescovi anglicani lasceranno la Chiesa d’Inghilterra e entreranno nell’ordinariato previsto dalla Costituzione apostolica di Bendetto XVI “Anglicanorum cetus”, secondo il Daily Telegraph (articolo ripreso da La Stampa). I cinque sono i vescovi: John Broadhurst di Fulham, Keith Newton di Richborough (di cui avevamo parlato in Ultimissima 19/10/10), Andrew Burnham di Ebbsfleet, Edwin Barnes (un vescovo emerito che è assistente onorario del vescovo di Winchester), a e David Silk (un vescovo emerito che è ora assistente onorario del vescovo di Exeter). Si dichiarano “delusi” dalle riforme liberal della Chiesa d’Inghilterra compiute negli ultimi decenni e vogliono entrare nell’Ordinariato (che manterrà le tradizioni anglicane, anche se in comunione con Roma) alla ricerca dell’unità con Roma quando il nuovo ente sarà istituito l’anno prossimo. Cesseranno il loro lavoro pastorale nella Chiesa anglicana, non appena le loro dimissioni saranno definitivamente annunciate.

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    Il sindaco Matteo Renzi (PD) parla della Chiesa e del suo cattolicesimo

    Il sindaco di Firenze, il più amato dagli italiani (vedi Ultimissima 24/9/10), ha rilasciato un’intervista a Il Foglio (ripresa dall’Ansa), in cui da cattolico parla dell’operato della Chiesa. Le suggerisce di recuperare «un pò di slancio e un pò più di coraggio. A volte mi chiedo come sia possibile che i bambini a scuola conoscano più Harry Potter che Gesu’ Cristo». Matteo Renzi continua: «Le encicliche sono interessanti e le ultime di Papa Benedetto sono davvero belle, ma io credo che per entrare nel cuore delle persone bisogna parlare un pò più di Gesu Cristo e, chessò, un po’ meno di globalizzazione. Per questo mi piace da matti il Papa quando dice che serve una nuova generazione di cattolici impegnati in politica. Chiunque faccia il mio mestiere lo sa: si tratterebbe di una rivoluzione. Perché oggi sono troppe le parrocchie che respingono chi sogna di fare politica e sono davvero tanti i preti che ti dicono che la politica fa schifo. Credetemi ragazzi, non è così, non è tutto marcio, qualcosa di buono si può ancora fare». Renzi conclude poi dicendo che «Papa Benedetto è un personaggio di grande spessore e credo sia difficile non restare colpiti dalla formidabile teologia del professor Ratzinger. Confesso però che delle volte ho la sensazione di vedere la chiesa troppo proiettata su se stessa».

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    Quotidiani spagnoli: «12 milioni di telespettatori, è l’effetto Ratzinger!»

    Il pubblico spagnolo ha premiato TVE, la televisione pubblica spagnola, per seguire la visita del Papa. TVE ha infatti trasmesso un totale di 32 ore di informazioni esclusive sulla visita di Benedetto XVI a Santiago di Compostela e Barcellona negli speciali d’informazione sui canali La 1, La 2 e Canal 24 Horas. Secondo la Radio Televisione Spagnola, i telespettatori spagnoli che hanno seguito la visita di Papa Benedetto XVI a Santiago de Compostela e Barcellona, sono stati quasi 12,4 milioni (vedi Zenit.it). Della visita hanno comunque dato informazioni puntuali tutti i telegiornali del week-end e i programmi di notizie e approfondimenti. L’audience, informa L’agenzia SIR, ha sostenuto gli sforzi di TVE per raccontare, minuto per minuto, la visita del Papa in Spagna nell’ultimo fine settimana. Su La 2, ad esempio, la Messa di domenica dalla Sagrada Familia di Barcellona è stata leader nella sua fascia, con 931.000 spettatori (13,7% di share). Quella di sabato, da Santiago, è stata vista da 593.000 spettatori (4,7%). Il primo degli speciali della TVE, con l’arrivo del Papa in Spagna, dalle 11.26 alle 12.59 di sabato, ha guidato la sua fascia oraria con 446.000 spettatori (9,4%), mentre il secondo speciale su La 1, ha avuto 532.000 spettatori (6,9%). Domenica, i tre speciali trasmessi da La 1 hanno avuto rispettivamente 871.000 (10,8%), 237.000 (8,2%), e il congedo del Pontefice, 1.196.000 spettatori (7,6%).

    Le reti autonomiche hanno raggiunto successi storici di pubblico. Televisión de Galicia ha reso noto che 1.208.000 persone, il 45% della popolazione della Comunità autonoma, hanno seguito in qualche momento la trasmissione della visita attraverso il suo canale. L’emittente ha scelto di dispiegare 60 telecamere per coprire tutto il percorso del Papa dall’aeroporto di Lavacolla al centro della città, così come le celebrazioni all’interno della Cattedrale, la Messa nella piazza dell’Obradoiro e il suo ritorno all’aeroporto. 19 erano le unità mobili alla produzione audiovisiva dell’avvenimento e altre 12 all’invio di immagini. 500 professionisti, tra tecnici e giornalisti della rete ed esterni, hanno collaborato a questa copertura. Mentre Televisió de Catalunya ha registrato, solo nella sua rete, un’audience di 1.608.000 persone (6 ore in diretta). Dal canto suo, TV3 ha reso noto di aver organizzato uno dei dispiegamenti più importanti di sempre, un’operazione alla quale hanno lavorato équipes di diverse aree della rete. Per coprire la visita, ha utilizzato sessanta telecamere di ultima tecnologia, che ha collocato nelle strade lungo le quali è passato il Pontefice, all’interno della Sagrada Familia, su un elicottero e nella papamobile. Il pubblico che ha seguito la Messa nella Sagrada Familia ha potuto godere di immagini prese da varie équipes sperimentali di 3D e da 32 telecamere, tra cui una “telecamera ragno” che percorreva con un cavo la parte superiore della navata centrale del tempio e numerose microcamere che captavano i dettagli della celebrazione.

    In tutto il mondo, circa 150 milioni di persone hanno seguito questo viaggio attraverso televisioni di vari Paesi, secondo alcune stime della Conferenza Episcopale Spagnola. A questi ovviamente si aggiungono gli internauti che hanno optato per il web per seguire la trasmissione in diretta.

    Lainformacion.com invece rivela che «l’interesse per la visita di Papa Benedetto XVI nel nostro paese ha superato quello suscitato da Michelle Obama nel mese di agosto. Infatti, il breve soggiorno della First Lady americana ha generato 1.423 notizie (circa circa 20 milioni di euro di profitto per l’immagine). Invece quella di Benedetto XVI ne ha generate 6.026, con un valore economico di € 66.590.000».

    Informiamo anche che la compagnia aerea Iberia, ha pensato di fare un “dolce omaggio” al Santo Padre.

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    Il Nobel per la pace 2010 chiede la libertà religiosa nell’ateismo di Stato cinese

    Il Premio Nobel per la pace 2010 è stato assegnato allo scrittore cinese Liu Xiaobo con la motivazione della sua “lotta lunga e non violenta per i diritti umani fondamentali, in Cina”. Ha avuto infatti, come tanti altri, il coraggio di lottare e firmare il documento, Carta 08, col quale si propone l’instaurazione in Cina di un sistema politico democratico e promuove la riforma della libertà religiosa, impedita da sempre nei governi atei. Questa sottoscrizione ha però determinato la sua condanna a 11 anni di prigione per «sovversione contro il potere dello Stato». La polizia cinese, guidata dal parito comunista (che impone l’ateismo governativo da più di 80 anni), ha censurato il più possibile la notizia e ha imbavagliato la moglie Liu, Liu Xia. AsiaNews riporta che «non si può difendere l’uomo (cinese o di qualunque altra cultura) senza guardarlo come un valore assoluto e perciò dentro una visione religiosa che vede l’uomo come proprietà di Dio e non dello Stato. Proprio per questo – e forse per la prima volta nella storia della dissidenza cinese – nel documento sui diritti umani si chiede la libertà religiosa, l’eliminazione delle differenze fra attività religiose “legali” e “illegali”, ufficiali e sotterranee». Il direttore editoriale della rivista Mondo e Missione, mensile del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere) ricorda su Zenit, che «Liu Xiaobo, insieme con altri noti dissidenti, quali Gao Zhisheng, Han Dongfang e Hu Jia, fa parte di un gruppo di persone che sono approdate al cristianesimo e che hanno scoperto la fede cristiana come la base del valore assoluto della persona e forza del loro impegno in difesa dei diritti umani».

    E’ recente la notizia di dissidenti cinesi internati a forza in ospedali psichiatrici, dove vengono “curati” con elettroshock e torture. Per l’Human Rights Watch il regime ateo si comporta così da quando ha preso il potere. La notizia è apparsa su AsiaNews. Ricordiamo che questi fatti raccrapiccianti erano la normalità durante i totalitarismi ateo-comunisti del ‘900 e ora persistono con questa continuità soltanto in due Paesi al mondo: la Cina e la Corea del Nord, guarda caso gli unici due Stati che mantengono ancora ufficialmente l’ateismo governativo.
    Una delegata protestante cinese racconta su un altro articolo di AsiaNews, anche di minacce, violenze fisiche e psicologiche e la limitazione della libertà per i cristiani, da parte del regime di Pechino.

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    71% degli italiani possiede immagini sacre in casa, giovani in maggioranza

    Un’indagine tutta italiana, svolta da Casa.it e pubblicata sul TG1online e su Universando (il giornale online degli studenti universitari) rivela che il 71% degli intervistati possiede immagini e oggetti sacri nelle proprie abitazioni e, a dispetto delle convinzioni comuni, tra i possessori ci sono molti giovani. Il 64% di coloro che dichiarano di avere simboli religiosi in casa ha infatti un’età compresa tra i 30 e 39 anni, mentre analizzando la fascia di età dai 40 ai 65 anni la percentuale scende al 53%. Tra i santi preferiti dagli Italiani c’è Padre Pio, seguito da Sant’Antonio e San Francesco. Tra le donne, la santa più amata è Santa Rita; seguono poi Madre Teresa di Calcutta e Santa Chiara.

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    Tutti i video e i discorsi del Santo Padre in Spagna

    Un articolo con video, discorso ed omelie tratte dal viaggio del Santo Padre in terra spagnola. Il 6-7 novembre Benedetto XVi si è infatti recato in pellegrinaggio a Santiago de Compostela e ha proclamato Basilica il tempio della Sagrada Familia di Barcellona. La pagina sarà aggiornata con nuove immagini.



    Arrivo di Benedetto XVI a Santiago de Compostela


    Il Santo Padre è accolto dai Principi della Austurie.



    Visita alla cattedrale di Santiago de Compostela

    Il discorso del Santo Padre potete trovarlo qui.



    Santa Messa nella Plaza del Obradoiro a Santiago de Compostela

    L’omelia del Santo Padre potete trovarla qui.



    Incontro privato con i Reali di Spagna



    Dedicazione della Chiesa della Sagrada Familia

    L’omelia del Santo Padre la potete trovare qui.



    Papa visita un centro per disabili a Barcelona.



    La partenza del Papa e i saluti con i Reali e Zapatero

    Il discorso del Santo Padre lo potete trovare qui.



    Benedetto XVI ha poi inviato due telegrammi ai Capi di Stato francese e italiano. Potete visionarli qui.

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