Dante Svarca, il vigile urbano dell’UAAR, denunciato per vilipendio alla religione

E’ da qualche giorno che ci occupiamo dell’ultima goliardata dei membri dell’UAAR, l’associazione convinta di rappresentare in grande ammucchiata atei, agnostici e razionalisti italiani. Un ex vigile urbano di Ancona, Dante Svarca, leader dell’UAAR marchigiana, ha recentemente presentato un esposto a carico del vescovo, mons. Edoardo Menichelli, accusandolo di “plateale abuso della credulità popolare”, per aver presentato ai fedeli l’eucaristia come il miracolo della transustanziazione, affermando la presenza effettiva nell’ostia consacrata della vera e viva carne di Gesù. Come riportato in precedenti articoli la faccenda ha però preso una piega alquanto ridicola ed imbarazzante per i protagonisti della vicenda, in particolare per il promotore dell’iniziativa, Dante Svarca. Il quale però -occorre dirlo- qualche successo l’ha ottenuto: l’associazione religiosa Legio Mariaecome riporta l’ANSA– lo ha difatti omaggiato di una bella denuncia per “offesa ad una confessione religiosa mediante vilipendio”. In una nota riportata da La Stampa, l’associazione religiosa spiega: «Le affermazioni di Svarca sono assolutamente inesatte, dal punto di vista storico culturale, circa i fondamenti della religione cristiana cattolica: infatti, la consacrazione del pane e del vino, in corpo e sangue di Cristo, non vuole rappresentare per i sacerdoti e per i fedeli un atto di scienza umana bensì un atto di fede. In altri termini, il reato di abuso della credulità popolare non risulta in alcun modo configurabile per il semplice fatto che nessun sacerdote afferma che l’ostia ed il vino sono, rispettivamente, il corpo ed il sangue “biologico” di Cristo ma sono il corpo ed il sangue “spirituale”, che nessuno strumento tecnico-scientifico (nella fattispecie l’accertamento del Dna) può rilevare». Al contrario, «le gravi affermazioni, pubblicamente rese dallo Svarca, oltre a poter perpetrare il reato di calunnia e di diffamazione, sicuramente configurano il reato, tuttora vigente, di offesa ad una confessione religiosa mediante vilipendio». Sarebbe comunque bastato informarsi presso il Catechismo della Chiesa Cattolica, al punto 283, per trovarvi scritto: «Transustanziazione significa la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo di Cristo, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo Sangue. Questa conversione si attua nella preghiera eucaristica, mediante l’efficacia della parola di Cristo e dell’azione dello Spirito Santo. Tuttavia, le caratteristiche sensibili del pane e del vino, cioè le «specie eucaristiche», rimangono inalterate». Inalterate rimangono quindi le specie eucaristiche, meno -probabilmente- la fedina penale del nostro vigile urbano anticlericale.

Anche da Il Giornale piovono battute sull’iniziativa. «L’ultima crociata degli atei: far l’esame del Dna alle ostie». Così inizia il divertente articolo firmato da Luciano Gulli, nel quale viene presa di mira la comica parrocchia agnostica. Si definisce l’ex comandante dei Vigili urbani di Ancona un «un signor Nessuno irresistibilmente attratto dalle luci della ribalta mediatica, che ne ha pensata una che un angolino di ribalta, sia pure per cinque minuti, oggi gliel’avrà guadagnata». Così, questo Svarca, è riuscito a «guadagnarsi i suoi tre minuti e mezzo di fugace notorietà». Per amore alla verità bisogna anche dire che il nostro amico non è solo un pensionato ed ex-vigile urbano ma è anche un celebre scrittore teologo, autore di un famosissimo (!) studio di evangelizzazione atea, “Jahvè, Dio e Allah: false divinità” (data la rima dev’essere anche poeta…), che -per fortuna- nessuna testata giornalistica ha citato, facendo così sfumare l’intento pubblicitario del vigile urbano.

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Argentina, corraggioso sacerdote interrompe spettacolo anti-cattolico

Grande sostegno in Argentina per don Jorge Daniel Gomez, un prete attaccato da qualche organo di stampa laicista per aver interrotto una performance anti-cattolica. L’organizzazione, ArgentinosAlerta, ha dichiarato di aver deciso di iniziare addirittura una campagna online in sua difesa. Il 13 gennaio durante il Festival Nazionale Chivo, si è esibito anche un gruppo chiamato The Lutherieces. Vestiti da frati hanno beffeggiato i preti, i santi (si sente anche il nome di Padre Pio), e alcuni valori cattolici, in particolare la castità. Don Gomez, che era tra il pubblico, ha aggirato la sicurezza ed è salito sul palco prendendo uno dei microfoni. Con voce calma si è rivolto agli artisti chiedendo: «Potremmo chiedere al gruppo di proseguire con un numero diverso perché qui siamo tutti cattolici e io sono un prete e non permetterò che la mia castità venga derisa. Non potreste quindi fare qualcosa di diverso?». La folla, formata da oltre 8.000 persone, è scoppiata in un applauso e il gruppo ha immediatamente cambiato spettacolo, esibendosi in un canto. Il giorno dopo alcuni quotidiani hanno attaccato il sacerdote. Come riporta la Catholic News Agency, l’associazione ArgentinosAlerta.org e diversi organi di stampa sono allora intervenuti dicendo: «Gomez è un prete coraggioso che non ha esitato a difendere pubblicamente la sua fede e quella del suo popolo, attaccata e ridicolizzata dagli artisti sul palco». Continua l’associazione: «Don Gomez ci ha insegnato che dobbiamo essere coraggiosi nel difendere la fede, è possibile essere rispettosi e fermi allo stesso tempo».

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Beppino Englaro: la crudeltà di un padre egoista e assente

«Me l’hanno violentata per quindici anni». Queste le parole di Beppino Englaro non appena da Udine gli arrivò la telefonata che Eluana era “finalmente” morta. A violentarla non era stato chi le aveva sottratto da bere e da mangiare, ma le suore Misericordine di Lecco, cui lui stesso l’aveva affidata due anni dopo l’incidente, nel 1994. Domenica è stato intervistato da Il Corriere della Sera, attaccando ancora una volta le suore di Lecco.

Duro è il giudizio di Lucia Bellaspiga, informata dei fatti anche grazie al lavoro per il suo bellissimo libro “Eluana, i fatti” (Ancora 2009), nell’editoriale su Avvenire. Racconta la disponibilità delle suore: «Ce la lasci, ce ne occupiamo noi». Ma persino questo, nelle parole di Englaro, ha il tono aspro dell’accusa. Come se quel «ce la lasci» non fosse stato un gesto affettuoso di accoglienza, come se quella figlia le suore gliel’avessero presa con la forza, per assisterla – anche per tutta la vita – al posto suo. In realtà Beppino non racconta che in quella clinica di Lecco l’aveva condotta lui stesso, dopo due anni di ricovero a Sondrio, dove venne accolta dalle stesse mani che l’avevano fatta nascere ventun anni prima. E l’odio di Englaro verso questa carità si esprime così: «Le suore avevano visto consumarsi anche la mamma di Eluana accanto al suo letto. Volendola lì con loro, erano state un po’ crudeli con Eluana e con sua madre. E io invece dovevo difendere mia figlia e mia moglie». Crudele – continua la giornalista– è la pervicacia con cui Englaro all’amore risponde col disprezzo, continuando a riversare sulle Misericordine una rabbia incomprensibile. Non capisce cosa sia la tenerezza, non la capiva nemmeno quando anche sua moglie Saturna accudiva quotidianamente e liberamente Eluana, tanto da creare quell'”effetto mamma”, di cui parlano i neurologi. Lo scrissero chiaro i medici di Sondrio: se a stimolarla era la madre, Eluana sembrava «rispondere», obbediva cioè «a ordini semplici». Una notte, appuntano, pronunciò più volte e in modo inconfondibile la parola «mamma». Saturna e le suore, lui no, sono restate accanto a sua figlia, offrendole tutto ciò che in genere manca ad altre persone in stato vegetativo a causa dei costi economici, e ad ammetterlo è stranamente ancora Englaro nella sua intervista: «Eluana ha avuto le cure migliori, i medici migliori, l’assistenza migliore». E ancora: «Per molti versi le suore si sono comportate in maniera splendida, non ci si può augurare cure migliori, più misericordia..». Anche se poi cade nella sua contraddizione: «tutto era inutile». Per poi finire nella discriminazione, offendendo migliaia di persone malate: «Dipendeva in tutto da mani altrui». Come se dipendere da altri fosse una vita indegna di essere vissuta, una vita «inutile». Englaro guarda con orrore quelle mani, e non le sue, mani di un padre che per «rispettarla» avevano scelto di «non toccarla con un dito». Mai. Conclude la giornalista: e invece sono ancora i neurologi a dircelo: toccateli, accarezzateli, parlate con loro, non sappiamo quanto ci ascoltano, sappiamo però che poco o tanto ci percepiscono. E allora, almeno in questo, ha detto bene Englaro quando ha spiegato che lui, a differenza di sua moglie, con Eluana non parlava più: «Sapevo di parlare a me stesso». Sua figlia è morta, spiega, da quando non ha più potuto «percepirla». Lui. Ecco l’egoismo di un padre crudele e assente per rispetto alla figlia, determinato soltanto dalla strumentalizzazione che ha voluto fare del corpo di sua figlia per promuovere ideologicamente la squallida cultura radicale.

Su Libero c’è un altra accusa a quest’uomo. Englaro definisce la suore «un pò crudeli». Alessandro Gnocchi e MarioPalmaro rispondono: «In quel desolato e desolante “un po’” è racchiusa tutta l’incomprensione che il mondo di oggi riserva alla gratuità del bene. Può anche sembrare strano che un mondo impegnato a trovare la giustificazione a qualsiasi tipo di male, chiuda gli occhi davanti alle ragioni di un atto di bontà. Può sembrare strano, ma non lo è perché questo mondo, tenendo lo sguardo costantemente puntato in terra, si priva della possibilità di comprendere la vera ragione del bene, che non è umana. L’uomo, lasciato da solo, difficilmente compie qualcosa di buono. E se lo fa, lo fa per caso. Un mondo senza Dio non può essere un mondo buono: a suo modo, Englaro dà una lezione straordinaria agli atei di tutti i tempi, più efficace di tante argomentazioni apologetiche. E forse, senza volerlo dichiarare, la dà anche a se stesso».

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Stati Uniti: cresce la partecipazione alle funzioni religiose

Secondo l’impotante agenzia di sondaggi Gallup, la presenza dei fedeli nella chiese americane è aumentata nel corso degli ultimi due anni. Negli avanzatissimi Stati Uniti (dove 9 persone su 10 crede in Dio, cfr. Ultimissima 25/10/10), gli ultimi sondaggi rilevano che il 43,1 % degli americani frequenta le funzioni religiose ogni settimana o quasi ogni settimana, rispetto al 42,1 % del 2008. Anche se si tratta di un piccolo aumento, Gallup ha sottolineato che è «statisticamente significativo», considerando che i dati si basano su più di 800.000 interviste raccolte tra febbraio 2008 e maggio 2010. L’11% degli americani si reca in Chiesa solo una volta al mese, il 25 % lo fa “raramente” e il 20%, così come nel 2008, non lo fa “mai”. E’ vero che l’intervistatore si riferisce a “chiese, sinagoghe e moschee”, ma ricordiamo che l’81% dei credenti negli Stati Uniti è cristiano, l’1,4% è ebreo e lo 0,6% è musulmano (cfr. Wikipedia). Possiamo vedere gli indici qui sotto.

La religione non è legata a questioni economiche. Un altro dato che emerge dai sondaggi è che l’aumento di “praticanti” non è legato a questioni economiche. Qualcuno infatti vorrebbe spiegare l’aumento di religiosità legandolo alle crescenti difficoltà economiche. Invece i sondaggisti hanno rilevato che «L’aumento di partecipazione alla Chiesa è accompagnato da una fiducia nell’economica americana», suggerendo che quando i tempi economici vanno male, si verifica più spesso un fenomeno opposto. «Questi dati -dichiarano i sondaggisti- fanno ben poco per sostenere direttamente la teoria che le persone cerchino il conforto della religione, come misurato dalla partecipazione alle funzioni religiose quando i tempi economici erano più duri». Qui sotto la frequenza di partecipazione alle funzioni religiose è paragonata all’indice economico.

Crescita costante nei prossimi anni. L’ultimo dato interessante che traspare è il fatto che i giovani aumentino la frequenza alle celebrezioni in Chiesa parallelamente al progredire della maturazione della persona. Per questo il Gallup, a causa del cosiddetto “inverno demografico” prevede che l’aumento di praticanti cresca costantemente nei prossimi anni.

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“La Ultima Cima”, film su sacerdote cattolico, fa il boom in Spagna

Senza dubbio è stato un successo senza precedenti nella storia del cinema in Spagna, riportano Religion En Libertad e Libero.it. Avevamo già parlato (cfr. Ultimissima 28/6/10) del successo immediato di questo film, che sembra proprio non avere alcun calo di interesse da parte del pubblico spagnolo. “La Última Cima” è rimasto per cinque mesi nei cinema ed è stato visto da 125.000 spettatori nonostante le  75 copie (e, inizialmente, molte meno). Solo nella prima settimana, ha raggiunto oltre 6.500 spettatori, vale a dire, una media di 1.686 per sala cinematografica. I numeri sono raddoppiati nelle settimane successive, vincendo la nuova puntata di “Harry Potter”. E’ iniziata così la distribuzione della pellicola in tutto il SudAmerica. Il film è un documentario sul sacerdote cattolico spagnolo Paul Dominguez, filosofo e teologo della Facoltà di Teologia di San Damaso a Madrid. Scalatore di montagne, che amava immensamente, come concreto riflesso del sacro. Nel 2009, proprio mentre scendeva dal Moncayo, l’ultima cima spagnola, di oltre 2000 metri, è morto, all’età di 42 anni. Il successo della pellicola si è consolidato quando nel dicembre scorso è usicto il Dvd del film, affermandosi come uno dei “bestseller” del cinema spagnolo. Il Círculo de Escritores Cinematográficos (CEC) ha anche premiato la pellicola come “miglior Documentario del 2010”. Nella Spagna che Zapatero vorrebbe completamente laicizzare (cioè scristianizzare) succede  anche che la gente faccia la fila per andare al cinema a vedere un film su un sacerdote cattolico.

Qui sotto un trailer del documentario.

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Archeologia: trovata probabilmente la tomba del biblico profeta Zaccaria

Archeologi israeliani hanno trovato in questi giorni un’antica chiesa fuori Gerusalemme, la quale potrebbe essere il luogo di sepoltura del biblico profeta Zaccaria. Il Dailymail spiega che la chiesa bizantina è stata ritrovata tra le colline della Giudea. Il direttore degli scavi, Amir Ganor dell’Israel Antiquities Authority, ha rivelato che la chiesa è stata distrutta da un terremoto circa 1.300 anni fa. Secondo gli studiosi dell’Antiquities Authority, la camera sepolcrale presente sotto l’altare della chiesa potrebbe essere stata la tomba del profeta Zaccaria, conosciuto dal libro omonimo scritto, scritto attorno al 520 a.C., nel quale si racconta del ritorno degli ebrei dall’esilio di Babilonia e la ricostruzione del Tempio. «Il pavimento -osservano gli archeologi- presenta uno dei più bei mosaici scoperti in Israele negli ultimi anni, unico nel suo artigianato e nel livello di conservazione». Come molte strutture antiche, la chiesa è stata costruita su basi ancora più antiche, di circa 500 anni, risalenti all’impero romano e al periodo del secondo Tempio ebraico. Sono presenti diverse pietre scolpite con delle croci e sotto l’edicio è presente una rete di tunnel che gli archeologi ritengono possano essere stati usati dagli ebrei durante i combattementi contro gli eserciti romani nel 132 d.C. La notizia è apparsa anche su FoxNews.

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UAAR di Pisa: «nessuno ci ascolta, nessuno ci dà retta»

Mentre nella Marche si ride per l’iniziativa del Vigile Urbano dell’UAAR che vuole analizzare chimicamente le ostie consacrate per trovare un cambiamento bi0logico delle specie eucaristiche, in Toscana il caposezione dell’UAAR, Giovanni Mainetto, ha già nostalgia dei bei secondi di notorietà ricevuti quest’estate (cfr. Ultimissima 4/8/10). Ha pensato così di approfittare dell’attenzione della stampa rivolta alla sua associazione ad Ancona per intervenire anche lui (così magari, sommando le iniziative, l’UAAR riesce finalmente ad accaparrarsi un trafiletto in penultima pagina de “Il bollettino parrocchiale di Abano Terme”…). E’ tornato quindi ad insistere con la storia della campane, sostenendo di esserne ancora particolarmente infastidito. Purtroppo pare sia anche l’unico ad esserlo, dato che a nessuno importano i suoi ben più molesti schiamazzi: «A inizio settembre – ricorda Mainetto – abbiamo inviato le nostre semplici proposte alla Commissione Comunale competente, che aveva asserito che ci avrebbe ascoltato, così come era avvenuto per altre Associazioni. Da Settembre a oggi sono passati quasi 5 mesi e non ne abbiamo saputo più nulla, né ufficialmente né ufficiosamente. A Ottobre abbiamo raccolto firme per un’analoga proposta e le abbiamo inviate al Sindaco di Cascina. Anche qui siamo in attesa di un cenno di risposta». Quest’estate Mainetto pareva porre la questione in termini catastrofici: “rivolta popolare”, “la città di Pisa si spacca”, “migliaia di lettere di protesta ed esasperazione ricevute dall’associazione UAAR”…sembrava veramente che anche le campane in cima alla famosa torre pendente avrebbero dovuto tacere per sempre. Il sindaco però, Marco Fillippeschi, eletto grazie ai voti del Partito Democratico, Partito Socialista, Italia dei Valori e Lista civica Per Pisa, aveva pacatamente risposto: «Con tutta sincerità non mi pare che la questione “campane” sia fra le priorità che Pisa deve affrontare in questo periodo: non mi sembra proprio, infatti, che le notti pisane siano “assillate” dai rintocchi delle campane». Ma dalle parole che Mainetto ha pronunciato in questi giorni, riprese esclusivamente da PisaNotizie.it, quotidiano online locale preso giustamente dall’esigenza di rimpiersi di notizie, si capisce l’ideologia frustrata che si cela dietro a questa insistenza: «I nostri politici politicanti, se possono, non affrontano mai questioni, neanche quelle più banali come questa, quando sono anche solo leggermente controverse e possono, come in questo caso, scalfire il privilegio anche simbolico che finora ha detenuto la Chiesa Cattolica sulla popolazione italiana». Privilegio simbolico per i cattolici e e neanche un campanellino per quei quattro gatti di non credenti, questo è il ragionamento. Ma un altro punto di vista, leggermente più razionale, vuole che il suono delle campane sia percepito come una dolce e tradizionale melodia (e anche un servizio alla popolazione) apprezzato dalla maggior parte della popolazione italiana. Non si capisce mai, comunque, se questa gente sia nostalgica dei regimi governativi ateo-comunisti imposti alla popolazione o sia soltanto imbevuta di litri di laicismo scaduto. A suo tempo (cfr. Ultimissima 4/8/10) era anche intervenuta anche l’associazione di storici Amici di Pisa, con parole decisamente esplicative e condivisibili: «Pensavamo che queste persone, in modo razionale e asettico, avessero di che ridire sullo spaccio di droga a tutte le ore del giorno e della notte in pieno centro storico. Pensavamo che queste persone avessero qualche cosa da ridire sulla movida notturna che genera forti squilibri sociali irrisolti. Pensavamo che queste persone avessero a cuore la buona gestione della città nei suoi molteplici aspetti. Capiamo benissimo che ogni Associazione abbia il proprio fine sociale. E’ però ingiusto, da irrilevante minoranza, porsi gratuitamente di traverso alla volontà della stragrande maggioranza della popolazione, imprigionando in un eccesso di democrazia il comune sentimento popolare, di tradizione e di storia. Perché quella di Pisa è storia con la S maiuscola. Gli altri cercano di farla a tutti i costi, senza costrutto. E che hanno paura che un rintocco di campana possa sconvolgergli un’anima inquieta». Nulla di tutto ciò importa ai razionalisti, la loro ideologia impone di aver problemi solo con le ostie consacrate e con le campane della città.

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Bufera sull’ente abortista Planned Parenthood: favorisce prostituzione minorile

Grande bufera negli Stati Unti contro la Planned Parenthood, il più grande ente abortista del mondo (quello che sostiene la “politica del figlio unico” in Cina, per intenderci). Per la seconda volta in meno di una settimana infatti, un dipendente della clinica abortista della Virginia è stato filmato mentre stava contrattando una serie di aborti con un uomo che gestisce un giro di prostituzione di ragazze giovani. Pochi giorni fa un altro dpendente della clinica in New Jersey è stato ripreso mentre offriva consigli simili. Le notizie stanno facendo il giro del mondo, come si può vedere su The Washington Post, The Wall Street Journal, YahooNews, The WeeklyStandard, NewAmerica ecc… Nel video il dipendente della Planned Parenthood consiglia al “magnaccia” di mentire circa l’età delle ragazze su cui verrà effettuato l’aborto, dicendo: «noi vogliamo meno informazioni possibili». Il magnaccia era accompagnato da una ragazza che diceva di essere una sua “dipendente” e chiedeva come effettuare test sulle malattie sessualmente trasmettibili e eventualmente praticare aborti senza allertare la polizia. Alla radice dell’inchiesta vi è il gruppo pro-life Live Action. «I problemi del Planned Parenthood vanno ben oltre il New Jersey», ha affermato Lila Rose, presidente di Live Action. «Il nostro nuovo video mostra la disponibilità della clinica di Richmond ad aiutare e favorire lo sfruttamento sessuale di minori». Continua la Rose: «Le nostre indagini negli ultimi quattro anni su 12 cliniche abortiste mostrano una certa propensione della Planned Parenthood a coprire gli abusi sessuali su minori e giovani donne». Per ora i dipendenti sono stati immediatamente licenziati, ma i funzionari di polizia della Virginia stanno studiando il materiale e in caso di accertamento dell’accusa si potrebbero rimettere in discussione i 350 milioni di dollari che i contribuenti versano ogni anno per sostenere la Planned Parenthood. Una lettera invece è stata inviata al Procuratore generale Kenneth Cuccinelli. Ulteriori approfondimenti possono essere fatti sul sito di Live Action

Una parte del video si può guardare qui sotto:

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L’Italia dei Valori marchigiana contro UAAR: «costretti a dimostrare di essere vivi»

Raccontavamo ieri (cfr. Ultimissima 3/2/11) dell’ennessima bagatella degli atei suddetti razionalisiti dell’UAAR. Dopo le scritte atee su due autobus di Genova, le crociate contro le campane di Pisa (cfr. Ultimissima 4/8/10), il flop della Giornata dello sbattezzo (cfr. Ultimissima 27/10/10) e quello dell’istituzione dei registri del Testamento biologico nei comuni italiani (cfr. Ultimissima 27/4/10 e Ultimissima 26/1/11), ora tocca al prelievo del DNA delle ostie consacrate. Ebbene si, a questo livello è il razionalismo italiano. Abbiamo sottolineato come quest’ultima iniziativa sia partita nientepopodimeno che da un pensionato ex Vigile Urbano di Ancona, Dante Svarca, leader dell’UAAR marchigiana, arrivato a chiedere l’acquisizione di «campioni di ostia consacrata e ancora da consacrare» per poi procedere all’esame del Dna, in modo da «chiarire definitivamente se sia avvenuto qualche reale cambiamento nell’ostia, a seguito della consacrazione». Ma questa volta –riporta il Secolo XIX–  il limite dell’idiozia è stato talmente superato che perfino il capogruppo dell’Italia dei Valori (terzo partito più votato nelle Marche) in consiglio regionale, Paolo Eusebi, ha sbottato: «Corbellerie! Da troppo tempo sono costretto ad ascoltare le sciocchezze che gli Atei e agnostici razionalisti sono costretti a pronunciare per dimostrare di essere vivi. Ora mi sembra si stia esagerando. Penso che tutti i cittadini debbano reagire con il dovuto sdegno a queste corbellerie che attengono più alla psichiatria che alla legge e alla politica».

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Donald H. Calloway: da ateo drogato e alcolizzato a sacerdote cattolico

Padre Donald H. Calloway ha raccontato la storia della sua conversione nel libro “No Turning Back A Witness to Mercy” (Marian Press 2010). La copertina del libro mostra quello che lui è oggi: in abito talare, rosario in mano, il mare e la tavola da surf, la sua passione. Ma nella foto lo vediamo con chitarra in mano e capelli lunghi. Nato e cresciuto in una famiglia in cui la madre era stata sposata tre volte, nessuna formazione religiosa, tatuaggi su tutto il corpo, droga, alcool, carcere e comunità di recupero. Ma nulla è servito. Tutto è cambiato nel 1992, durante il servizio militare: «Una notte ho capito che qualcosa stava per cambiare radicalmente nella mia vita. Così, invece di uscire con gli amici sono rimasto a casa a pensare. Ho preso un libro, intitolato “Medjugorje” [N.d.A., il Paese in cui ancora oggi sembra apparire la Madonna ad un gruppo di veggenti]. Ma ero una tabula rasa, non sapevo chi fosse la Vergine, a malapena sapevo di Gesù Cristo. Dopo aver letto il libro rimasi affascinato dalla figura di Maria». Si è recato così dal cappellano della base dove viveva e durante la messa da lui celebrata ha sperimentato la presenza di Cristo. Dopo aver parlato con il sacerdote, si è convertito e ha pregato: «Per la prima volta dopo anni mi sono sentito libero. Una pace incredibile è scesa su di me». Si è iscritto ad una congregazione religiosa e ha preso gli ordini sacerdotali nella Chiesa Cattolica. Un’approfondimento sulla sua storia è pubblicato su Religion En Libertad.

In questo video Ft. Calloway presenta il suo ultimo libro.

Qui un’intervista apparsa in un canale televisivo americano.

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