Odifreddi dovrebbe dimettersi dall’UAAR, ma serve umiltà
- Ultimissime
- 04 Mar 2025
Odifreddi e l’UAAR. Prima di suggerire un atto di umiltà a Papa Francesco invocando le sue dimissioni, lo stesso Piergiorgio Odifreddi dovrebbe seguire questo consiglio dimettendosi dall’associazione atea di cui dice di non condividere quasi nulla.
Nelle ultime settimane le condizioni di salute di Papa Francesco sono al centro dell’attenzione mediatica.
Gli ultimi aggiornamenti parlando di una nuova crisi respiratoria e da più parti si è iniziato a parlare di possibili dimissioni.
Odifreddi e le dimissioni di Papa Francesco
Di questo si è occupato il matematico Piergiorgio Odifreddi, sconfinando in un ambito in cui da tempo non metteva più piede.
Il noto matematico è cambiato profondamente dall’avvicinamento a Benedetto XVI, in un commento sul nostro sito web ha infatti confessato che «le mie posizioni sul cristianesimo non sono cambiate nella sostanza, ma hanno preso un’altra piega nella forma».
La derisione dei credenti a cui si è sempre lasciato andare non si vede più da tempo, lo abbiamo constatato direttamente in una piacevole conversazione privata con lui poco prima di Natale.
L’amichevole tregua sembra però essersi interrotta pochi giorni fa quando in un’intervista ha sostenuto che Papa Francesco dovrebbe lasciare il pontificato a causa delle condizioni di salute, «ma per accettare di dimettersi servirebbe un pizzico di umiltà, dote che notoriamente non appartiene ai Papi, neppure a Francesco».
Un commento strano e un po’ fuori luogo: cosa c’entra l’umiltà?
Nessuno direbbe che la resistenza commovente di Giovanni Paolo II sia stata un peccato d’orgoglio o di suberbia, piuttosto una testimonianza universale di accettazione del dolore e di fede che toccò profondamente credenti e non.
Umberto Galimberti, ad esempio, commentò così: «Io che non ho fede penso che, a differenza di noi tutti, il papa non abbia considerato più il suo corpo come qualcosa di “suo”, ma come qualcosa di radicalmente e profondamente inscritto nella sua fede, di cui non più lui, ma solo Iddio poteva disporre».
Odifreddi contro l’UAAR di cui è presidente
L’uscita del matematico ateo sulla mancanza di umiltà dei Pontefici, come spesso accaduto in passato, rischia di ritorcersi contro con una sorprendente ironia.
Piergiorgio Odifreddi infatti è presidente onorario dell’associazione fondamentalista Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti (UAAR).
In tale ruolo, ha però spesso dimostrato posizioni contrastanti rispetto alle iniziative promosse dalla stessa associazione.
Ad esempio, ha rifiutato con decisione la cosiddetta “Seconda Sindone” realizzata malamente dal chimico del CICAP, Luigi Garlaschelli, e profumatamente finanziata proprio dall’UAAR.
Si è anche dimostrato in disaccordo sull’iniziativa dello “sbattezzo”, «che potrebbe sembrare una mania», ha dichiarato ad Anna Maria Pozzi per la rivista “L’Ateo”. E per quanto riguarda le cerimonie laiche organizzate dalla stessa associazione atea, ha osservato che «potrebbero essere interpretate in modo folcloristico».
Più recentemente un ex studente di Odifreddi, il matematico torinese Francesco Malaspina, ha raccontato su UCCR di una cena con il suo ex professore, durante la quale il noto matematico gli ha confessato che, pur essendone presidente onorario, non frequenta praticamente mai il sito web dell’UAAR, confermando di ritenere ben poco ragionevoli molte loro iniziative.
All’associazione di cui è presidente, disse in quell’occasione Odifreddi, preferiva di gran lunga il rapporto epistolare con Benedetto XVI.
Odifreddi e l’umiltà di dimettersi dall’UAAR
Queste dichiarazioni portano a una breve e ovvia riflessione.
Se per il Papa occorre un pizzico di umiltà per accettare una possibile dimissione, perché lo stesso professore Odifreddi, critico instancabile di ogni ipocrisia, non si fa carico delle sue posizioni, dimettendosi dall’UAAR alla luce delle sue stesse critiche?
In un atto di genuina introspezione, Piergiorgio Odifreddi dovrebbe infatti non peccare di superbia, dimettendosi dalla presidenza onoraria di un’associazione di cui condivide ben poco.
Usando le sue stesse parole, rischierebbe in caso contrario di cadere in una doppia morale e dimostrare che l’umiltà non è, notoriamente, tra le virtù che lo contraddistinguono.
2 commenti a Odifreddi dovrebbe dimettersi dall’UAAR, ma serve umiltà
Ritengo che il matematico Piergiorgio Odifreddi, sebbene sia un eminente professore e divulgatore, talvolta possa deviare dal suo percorso logico e razionale, arrivando persino a contraddire l’associazione che rappresenta. Questo accade soprattutto quando si è frettolosi nel formulare giudizi. Come affermava Pascal “Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce”, suggerendo che la fede e la spiritualità non possono essere ridotte a semplici giudizi razionali. Come ci ricorda anche San Tommaso d’Aquino, la prudenza ci invita a riflettere prima di esprimere opinioni su temi complessi. Inoltre, come ha espresso Gianni Vattimo nelle sue interviste e conferenze, è cruciale bilanciare razionalità e metarazionalità, considerando anche la dimensione emotiva che è parte integrante di ciascuno di noi.
Si può veramente ritenere che le dimissioni da una carica rappresentativa si possano sistematicamente soppesare a etti o chili di umiltà? Di una persona ricoverata in ospedale del resto! Ma poi il dilemma ce lo risolve lo stesso Odifreddi con la frase finale a corredo “…. che notoriamente non appartiene ai Papi, neppure a Francesco”. Siamo al solito: il nulla. Non c’è nulla. Giullare era prima, giullare rimane ora, giullare probabilmente rimarrà in futuro.