Per il card. Bertone nessun “super attico” e nemmeno “cene regali”
- Ultimissime
- 15 Feb 2015
Il 28 aprile scorso abbiamo pubblicato la lettera che il cardinale Tarcisio Bertone, ex segretario di Stato Vaticano, ha inviato ai media dopo essere stato oggetto di una forsennata campagna di diffamazione per il famoso “super attico” in cui avrebbe voluto andare ad abitare. Nella lettera spiegava che l’appartamento non era così grande come si era scritto, è spazioso come sono le residenze negli antichi palazzi del Vaticano, tanto che aveva ricevuto solidarietà da Papa Francesco.
Recentemente la vaticanista-femminista Franca Giansoldati de “Il Messaggero” -già nominata regina della disinformazione in altre occasioni, quando ha manipolato i discorsi di Papa Francesco- lo aveva riportato al centro della gogna mediatica sostenendo che per il suo ottantesimo compleanno avrebbe organizzato un «party regale a base di tartufo d’Alba, roba per raffinati intenditori, innaffiato da vini piemontesi di gran pregio. Il tutto molto poco francescano, molto poco in linea con l’indirizzo di sobrietà richiesto da Papa Bergoglio».
Torniamo a parlarne ancora oggi perché siamo convinti che chi ha preso di mira il card. Bertone intenda colpire, in realtà, Benedetto XVI. In questi giorni, infatti, l’ex segretario di Stato ha concesso un’intervista all’“Huffington Post”, mostrando il suo appartamento al giornalista Andrea Purgatori: «c’è questa terrazza che per mesi è stata immaginata come parte del buon ritiro dell’ex Segretario di Stato: appartamento di lusso da 700 metri quadrati con vista sulla Città del Vaticano», scrive il giornalista. «Ma la terrazza è “condominiale”, e la superfetazione fotografata e pubblicata dai giornali è adibita a servizi per tutto il palazzo, senza accesso diretto dall’abitazione di Bertone». Il cronista prosegue la descrizione: «Il condominio somiglia a tanti del quartiere Prati. E la casa di Bertone, la famosa casa dello scandalo, a occhio non supera i 300 metri quadrati, comprese due stanzette adibite a segreteria, un salotto, un lungo corridoio, una cappella privata, la camera da letto, la cucina, i servizi e un terrazzino pieno di limoni, ulivi e gelsomini».
Insomma, scandaloso soltanto per chi è pregiudizialmente prevenuto. Senza contare che il terrazzo «nonostante quello che hanno detto e scritto, non mi appartiene, è a disposizione di tutti gli inquilini del palazzo», conferma l’ex arcivescovo di Genova. Come mai dunque questo accanimento? «In otto anni di incarico come Segretario di Stato ho esercitato le mie funzioni in perfetta sintonia con il Papa ma ho preso provvedimenti, avviato procedure, riformato uffici e effettuato nomine che hanno comportato scelte di avanzamento o esclusione di persone. E questo può avere scontentato qualcuno. Ma c’è stato anche un certo accanimento», spiega.
In molti hanno parlato di un’inimicizia con Papa Francesco, ma non è così: «Intanto mi ha tenuto come Segretario di Stato per sette mesi, fitti di udienze e biglietti, annotazioni, telefonate… ormai tutti sanno che ha questa abitudine di prendere il telefono e chiamare: mi serve questo, cerchi quella cosa, valuti se questo candidato va bene. Insomma, è stata una consultazione continua e fraterna». Poi è arrivato l’avvicendamento: «Ci siamo incontrati, parlati, abbiamo deciso le modalità, tutto. Anche se i giornali scrivono: Bertone è stato cacciato via di qua, cacciato via di là […]. Mi ha confermato per due anni come membro della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli che si occupa di tutti i territori di missione nel mondo. Quindi non direi proprio che mi abbia cacciato via».
Oltretutto, racconta ancora, «quando c’è stato il primo attacco su questo appartamento lui mi ha telefonato e mi ha detto: guardi che io non ho nulla in contrario che lei vada ad abitare al terzo piano di Palazzo San Carlo. Che poi bisognerebbe dire che qui nel Palazzo c’era un progetto preesistente e non mio, per una costruzione sul terrazzo». Un’abitazione concordata proprio con Francesco: «nel colloquio che abbiamo avuto mi ha anche detto: sopra non costruiamo più niente, però facciamo aggiustare il pavimento del terrazzo perché ci piove dentro. E ironia della sorte purtroppo ci piove ancora, proprio nella mia stanza da letto (sorride). Figuriamoci se avrei fatto di testa mia. Le posso garantire che le stanze sono molto meno grandi di quelle di altri palazzi del Vaticano. Il Papa è stato informato di tutto, anche del piccolo ufficio adibito a segreteria. Mi ha detto: va benissimo e poi la segreteria le spetta, visto che deve scrivere le memorie perché lei è stato testimone di tre pontificati».
Il card. Bertone, da sempre uomo di fiducia di Benedetto XVI, ha voluto anche esprimere un giudizio sulla continuità dei due pontificati: «è bene ricordare che il problema dell’invito all’accompagnamento degli omosessuali nella Chiesa era già presente nel documento della Congregazione per la dottrina della fede del cardinale Ratzinger, che ora Papa Francesco riprende e sviluppa con maggiore impatto mediatico. E anche sulla questione dei divorziati c’era già un invito all’accompagnamento pastorale, sia nel magistero che nella prassi delle diocesi, che alcuni non hanno recepito».
Ed infine ha parlato del famoso “party regale” di cui ha scritto la Giansoldati: «Le dico solo che era una cena organizzata dall’associazione degli alpini di Vercelli, miei ex diocesani, senza vini doc e senza tartufi ma con un’ottima tartufata, una specie di millefoglie con sopra una spruzzatina di cioccolata. Non mi sembra un lusso eccessivo per celebrare gli ottant’anni. Lei che ne dice?».
La redazione
30 commenti a Per il card. Bertone nessun “super attico” e nemmeno “cene regali”
Va be’, non era un party regale ma una cena di ex alpini, il tartufo non era il tubero ma un dolce, non era di Alba ma della confinante Vercelli, però i vini, anche se non di pregio ma provenienti da cantine familiari, erano piemontesi: non vorrete negare ad una giornalaia, pardon, giornalista, un pizzico di estro creativo…
Certo, ma far passare 300 metri quadri nel cuore di Roma, come un appartamento modesto, neanche.
…comunque ha poco a che fare anche con la povertà, dato che i francescani hanno avuto tra le loro file anche re e regine… E non tutti andarono a vivere in stamberghe.
La povertà è prima di tutto un atteggiamento interiore di amore e rispetto verso il prossimo. Si può essere molto avari anche vestendo di stracci e vivendo nel bosco.
La povertà ostentata, come vorrebbero molti laicisti, diventa solo superbia.
Il problema non e’ la povertà ostentata, ma quella vera, che sta divorando fette sempre più ampie di popolazione. Famiglie con figli che non hanno idea di come arrivare a fine mese, gente disperata perché non ha più niente! Gesù era povero tra i poveri. La chiesa, a quanto pare, no. Non sto condannando. E’ un dato di fatto. Bertone e’ libero di soggiornare dove più desidera. Ma almeno evitiamo di dire che la povertà e’ un atteggiamento interiore. Per favore. Per rispetto di chi non ha pane e vestiti. Per rispetto di chi e’ costretta a prostituirsi per sfamare i propri figli. Per rispetto di chi lavora nei cantieri per 12 ore al giorno per portare un pezzo di pane a casa. Per rispetto di chi in questo mondo schifoso crede ancora nell’onestà e nel senso del sacrificio .
Invece di usare il computer perché non vai a fare qualcosa per i poveri? Lo sai che non possono permettersi un computer loro? Con quale coraggio lo utilizzi, non hai un po’ di rispetto per chi è impossibilitato? Perché non regali loro il tuo computer invece di volerlo egoisticamente usare soltanto per te?
La tua arroganza e il tuo disprezzo per i poveri rende il mondo schifoso: devi liberarti della casa e darla a chi non ce l’ha!
Tradotto: ecco l’ipocrisia e la retorica idiota di questa gente.
Se c’è una cosa che non tollero sono le persone che offendono a prescindere. Rivelano immaturità, disprezzo, arroganza … Panthom io non ti ho offeso, né ho offeso Emanuele. Ho solo ribattuto educatamente ad un suo commento. Tu perché ti senti in diritto di offendere? Quando avrai riformulato educatamente il tuo commento, allora e solo allora potrò risponderti. Fino ad allora, evita per cortesia di rispondere ai miei commenti. Ho l’abitudine di avere a che fare con persone educate, che non offendono a prescindere come i bulletti delle medie
Ps: Ho dato un’occhiata ad altri tuoi interventi nel blog. Tutti con lo stesso stampo. Aggressivi, arroganti e pieni della tipica boria dell’ignorante presuntuoso. Posso cortesemente chiedere di non avere a che fare con te? Non mi piaci. Io non commento i tuoi interventi, tu per favore non commentate i miei. Grazie
Ancora non hai aiutato nessun povero? Ancora usi il computer disprezzando chi non può permetterselo? Ma come ti permetti? Se il mondo fa schifo è per colpa tua che non fai nulla per questa povera gente a parte usare il tuo potentissimo computer per condannare un’istituzione come la Chiesa che sono anni che aiuta miliardi di persone ogni giorno.
Ipocrisia e retorica, siete solo ipocrisia e retorica.
A questo punto potrei dire che sei uno stupido ed un idiota, oltre che arrogante e presuntuoso, visto che non sai nemmeno leggete: Il mio commento infatti non era di attacco alla chiesa. Potrei dire che sei un bigotto pettegolo, di quelli che vanno in chiesa a fare i santarellini e poi alla prima occasione deridono il prossimo e li insultano. Potrei … Ma mi abbasserei al tuo livello. Il livello delle persone pessime. Mi limito pertanto a ribadire che non mi piaci e, per cortesia, non rispondere ai miei commenti. Se in mezzo a quel mare di boria ti e’ rimasto un pizzico di buon senso EVITAMI.
Vedo che persisti nell’uso del pc senza regalarlo ai poveri e senza donare loro un centesimo dei tuoi beni, usando il tempo per criticare la Chiesa, l’unica istituzione che ai poveri da realmente aiuto.
C’È solo una categoria peggiore degli idioti: Gli idioti che sono orgogliosi di esserlo. Prima mi facevi schifo … Ora mi fai pena.
Il Litigio tra te Luca e Phantom non è per nulla un bello spettacolo
Potevi ignorarlo se proprio non riuscivi a sopportare il suo sarcasmo
ma nei tuoi ultimi commenti, arrivando all’offesa, sei sceso più in basso di lui..sorry
Ti ricordo solo che la Chiesa (leggi Caritas, San Vincenzo, Banco alimentare, Associazione Giovanni XXIII, Exodus, Francescani, Suore di Madre Teresa e tutte le migliaia di gruppi religiosi e laici che la animano) è in prima linea per combattere le tragedie che hai elencato… Peccato che il resoconto di certe attività non lo lggeremo mai su Repubblica o Il fatto…
In effetti il Card. Bertone è stato poco furbo… Doveva prendersi due stanze a Trastevere, donare un po’ di soldi per i poveri (suonando la tromba in tv, e poi farsi i ca##i suoi, magari con un bel gruzzoletto in Svizzera, come molti difensori dei diritti dei poveri e dei lavoratori (Pippo Civati docet!).
Chi critica Bertone non ha a cuore la sorte dei poveri, vuole solo umiliare un prelato, la cui unica colpa è stata servire fedelmente Papa Benedetto. Chi serve i poveri davvero non ha tempo per simili pettegolezzi.
Molti di quelli che criticano sono ipocriti… I poveri li hanno sempre con loro, come diceva Gesù, perché non intervengono loro? Perché non comprano loro una casa più piccola e donano il resto ai poveri, se hanno tanto a cuore la loro situazione?
E vorrei anche notare che chi invoca sempre San Francesco spesso sbaglia. Si leggano la vita del Santo, i rapporti che aveva con i nobili, con il Papa e i prelati, prima di citare a caso… Quello che molti vorrebbero è Dolcino, non Francesco… Pauperismo, non povertà.
Io credo che ci sia Chiesa e Chiesa. C’è quella che e’ dalla parte dei poveri (a cui sono convinto tu appartieni) e quella dei salotti buoni e del potere. Credo sia tanto giusto mettere in evidenza la prima, quanto sbagliato cercare a tutti i costi di nascondere la seconda. Nel regno di Dio, come ha detto Gesù, cresce il grano e la zizzania. Ed arriverà il tempo in cui le due saranno separati. Fino a quel tempo la gente di buona volontà lavorerà per la chiesa dei poveri. Gli altri … Solo a Dio spetta giudicare. Ma- ed era questo il punto che volevo AMICHEVOLMENTE evidenziare- fino ad allora non credo sia corretto parlare di povertà come atteggiamento interiore. Ciao amco.
…non esistono due chiese, se non nella mente di qualcuno… Esiste la Chiesa fatta di persone buone e cattive, persone che spesso sbagliano, persone con le loro debolezze.
Attriti, zizzania, egoismo, arrivismo lo trovi nell’ultima delle parrocchie come in curia. Così come trovi esempi di santità anche ai vertici della chiesa.
Infatti, come sarebbe possibile che questi salotti bene, dediti a loschi affari, eleggano papi come Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Francesco? Persone pulite e buone, umili e dedite agli altri….
Concordo in pieno.
Dalle tue parole debbo dedurre che, anche per te, il cuore di Roma è il Vaticano!!!
Non sarà Rione I, dunque pienissimo centro storico, ma mi pare non ci sia nulla di male nel ricordare che si tratta di una zona a larga maggioranza benestante…
Comunque trovo che Bertone si arrampichi un po’ sugli specchi quando ricorda di non essere stato immediatamente sostituito dal Santo Padre: qualunque avvicendamento richiede tempo sia per trovare la persona giusta sia per dar modo al nuovo Santo Padre di raccapezzarsi sul governo della Chiesa.
Sai almeno dove si trova l’appartamento di cui si parla?
Al punto 55 di questa cartina
http://www.vatican.va/news_services/press/documentazione/documents/sp_ss_scv/informazione_generale/sp_ss_scv_info-generale_it.html
il fatto che non sia acquistabile da un cittadino italiano lo rende forse collocato in un luogo poco prestigioso? Continui a negare che nei dintorni vivano romani benestanti?
Premesso che il card. Bertone, pur avendo ristrutturato l’appartamento a sue spese, non lo ha comperato ma gli è stato assegnato, dove vorresti che abitasse un cardinale che lavora in Vaticano se non in Vaticano?
Però, dato che hai fatto trenta, fai anche trentuno: vai su una qualsiasi mappa satellitare e cerca quale appartamento, di quelli al punto 55, abbia un “terrazzino” che possa contenere ulivi, limoni e gelsomini; misurati le sue dimensioni e vedi a cosa si riduce, considerando che comprende anche una cappella, due studi ed un corridoio lungo almeno 15 m., il tanto decantato appartamento.
L’articolo lo hai letto?
Si dice espressamente che il terrazzo è condominiale e non personale.
Il Card. Bertone comunque non lavora più in Curia, quindi potrebbe anche scegliere di vivere fuori lo Stato della Città del Vaticano… Ma non è questo il punto!
Qualche piccolo ulivo, limone e gelsomino in vaso occupa davvero poco spazio (lo dico per esperienza diretta).
E la cappella, lo studio e il lungo corridoio fanno parte del suo appartamento, non sono vani autonomi.
Ciò detto perché negare l’evidenza? I principi della Chiesa sono dei privilegiati, e lo sanno! Non bisogna vergognarsene: non è merito loro, ma dono di Dio.
Il terrazzo condominiale misura circa 50m x 14m.
L’appartamento del card. Bertone e sotto, al terzo piano, ed è posizionato in modo perpendicolarmente rispetto al terrazzo condominiale, in posizione est.
Le sue dimensioni esterne sono circa 8m x 34m di cui: 8m x 13m sotto il terrazzo, 8m x 8m con copertura propria e 8m x 13m di “terrazzino” scoperto.
Inoltre, per tua informazione, il card Bertone è membro, almeno fino tutto il 2016, della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli che si occupa di tutti i territori di missione nel mondo.
lorenzo:
Tutto ciò per “dimostrare” cosa?
Non c’è male! Su 6 delle Congregazioni di cui era membro, essendo decaduto da tutt’e 6 al compimento dell’ottantesimo anno di età (art. 5 §2 della Pastor Bonus), il Papa l’ha confermato solo in 1 delle 6, peraltro non una delle più prestigiose. Un grande attestato di stima!
Comunque anche con questo incarico per ulteriori 2 anni cosa gli vieterebbe di risiedere al di fuori delle mura vaticane, assodato che il suo ruolo, ora, non è di certo di primissimo piano nella Curia romana, e che la Pastor Bonus glielo consentirebbe senza alcun problema (art. 7)? In linea di principio potrebbe farlo, che poi nessuno lo faccia siamo tutti d’accordo.
Tutto ciò per “dimostrare” che l’appartamento in Vaticano, concesso in uso ad un cittadino vaticano col beneplacito del Papa, che abita in un appartamento del più moderno palazzo a fronte, ha una superficie coperta non superiore a 170 metri quadri.
Tu sostieni che avrebbe potuto, senza alcun problema, risiedere fuori delle mura vaticane: da dove credi sarebbero usciti i soldi per pagare l’affitto in territorio italiano se non dal Vaticano?
lorenzo:
Un monolocale insomma. Continuo a non capire quale sia il problema a dire che qualunque cardinale è un privilegiato (e che in quanto privilegiato ha più oneri per la sua santificazione di altri cristiani, dunque non è certo solo un vantaggio).
Dal suo stipendio (cioè dal Vaticano come ricordi tu), ma lui può disporre come meglio crede del proprio stipendio (infatti ha liberamente scelto di ristrutturare quell’appartamento a proprie spese).
E quindi far passare i convitati,tutti signori di una certa età con cappello alpino calato sulle 23, camicia a quadrettoni ( alcune delle quali dopo una certa ora macchiate di vino )che han trascorso una serata in sana allegria intonando in coro le struggenti note dei nostri bei canti alpini ( “l’ era una notte che pioveva…”,” il 4° Alpini è sulla via…) sostenendo il tutto con robuste bevute( ogni tanto ci vogliono anche quelle )per raffinati esponenti della mondanità del tutto fuoriluogo in casa di un prelato , ce ne vuole…: e di fantasia e di malafede.
era in risposta a lorenzo
Ma in quell’appartamento ci abita solo Bertone o piu’ persone? mi pare di ricordare quest’ultima, ma non sono sicuro.
Sì, vi abita il Card. Bertone con alcune suore (se non ricordo male tre), sue collaboratrici/assistenti.