Benedetto XVI sostiene Papa Francesco: «del tutto d’accordo con lui»

Benedetto e FrancescoImportante endorsement del Papa emerito, Benedetto XVI, al suo successore Papa Francesco sull’aspetto centrale dell’attuale pontificato: il concetto di misericordia, spesso ridotto dai suoi critici a banale “buonismo”. L’intervento di Papa Ratzinger è comparso oggi sui quotidiani, anche se in realtà risale all’ottobre scorso quando ha concesso un’intervista al teologo Jacques Servais.

Innanzitutto, occorre dire che non è la prima volta. Nel gennaio di due anni fa, Benedetto XVI aveva scritto: «Io sono grato di poter essere legato da una grande identità di vedute e da un’amicizia di cuore a Papa Francesco. Io oggi vedo come mio unico e ultimo compito sostenere il suo Pontificato nella preghiere». A queste parole erano seguiti diversi interventi del suo segretario personale, mons. Georg Ganswein, il quale ha rivelato la profonda stima di Benedetto XVI verso Francesco, i loro frequenti contatti personali, lasciando spazio anche ad una critica per i «circoli tradizionalisti» che oppongono a Francesco il pontificato di Benedetto XVI. E’ tutto documentato nel nostro apposito dossier.

Nell’ottobre scorso (ma si è saputo solo oggi), dicevamo, Benedetto XVI è direttamente intervenuto a confermare il cuore del pontificato di Papa Bergoglio. Dopo ever elogiato che il tema della misericordia è sempre più centrale nella Chiesa, a partire da Suor Faustina e da Giovanni Paolo II, ha aggiunto che «la misericordia è l’unica vera e ultima reazione efficace contro la potenza del male. Solo là dove c’è misericordia finisce la crudeltà, finiscono il male e la violenza. Papa Francesco si trova del tutto in accordo con questa linea. La sua pratica pastorale si esprime proprio nel fatto che egli ci parla continuamente della misericordia di Dio. È la misericordia quello che ci muove verso Dio, mentre la giustizia ci spaventa al suo cospetto». Una profonda convergenza di vedute, quindi.

Mai il Papa emerito era entrato nel merito della predicazione del suo successore, ha osservato giustamente il vaticanista Luigi Accattoli (mentre l’antibergogliano Sandro Magister si è guardato bene dal riportare la notizia), stavolta invece lo ha fatto, appoggiando la linea di Francesco, lodandone l’impegno sul tema della “misericordia” e osservando che tale messaggio è in continuità con i suoi predecessori (a partire da Giovanni Paolo II), non una sua invenzione astratta. Proprio sulla misericordia il Pontefice si era visto rivolgere prese in giro e correzioni dal giornalista di Libero, Antonio Socci. Quest’ultimo, soltanto un mese fa, aveva proprio voluto contrapporre la visione della misericordia di Benedetto XVI e di Padre Pio a quella di Francesco: «La misericordia testimoniata da padre Pio – diversamente da quella di Bergoglio – era inseparabile dalla giustizia e dalla verità. Padre Pio infatti diceva di temere la misericordia perché se ne può abusare. Il suo insegnamento ricalca quello di Giovanni Paolo II (con S. Faustina) e di Benedetto XVI». Invece il “provetto teologo” è stato smentito da Benedetto XVI, il quale ha proprio scritto che Papa Francesco «si trova del tutto in accordo» con la visione della misericordia espressa proprio da Giovanni Paolo II e da Suor Faustina (entrambi citati da Papa Ratzinger). «Poche righe ma sufficienti per dimostrare l’apprezzamento di Benedetto XVI per il suo successore Francesco», è stato commentato su Zenit.it.

Anche nell’ottobre 2015, proprio pochi giorni prima che Benedetto XVI rispondesse all’intervista, sempre Socci aveva contrapposto i due Pontefici sul tema della misericordia, accusando Francesco di «estrema superficialità» e «interpretazione ideologica» nel 2014 di aver degradato il concetto di misericordia a «discutibile accondiscendenza ai costumi e alle ideologie mondane». In ogni caso, non è la prima volta che il giornalista di Libero viene smentito clamorosamente da Benedetto XVI. Nel febbraio 2014, pochi giorni dopo una sua esoterica ipotesi su un presunto “attacco occulto” che avrebbe portato alle dimissioni del Papa emerito -mettendo in dubbio la validità del suo atto, tant’è che, ha scritto, «ha voluto conservare il titolo di “papa emerito” e l’abito bianco»-, Socci ha ricevuto smentita proprio da Benedetto XVI: «Non c’è il minimo dubbio circa la validità della mia rinuncia al ministero petrino», ha scritto Ratzinger. «Unica condizione della validità è la piena libertà della decisione. Speculazioni circa la invalidità della rinuncia sono semplicemente assurde». Per quanto riguarda il mantenimento dell’abito bianco, ­«nel momento della mia rinuncia non c’erano a disposizione altri vestiti. Del resto porto l’abito bianco in modo chiaramente distinto da quello del Papa. Anche qui si tratta di speculazioni senza il minimo fondamento».

Sarebbe comunque sbagliato ridurre la bella intervista a Benedetto XVI alla confermata convergenza di vedute tra i due Pontefici, un’ovvietà per tutto il mondo cattolico al di fuori del piccolo ma rumoroso cerchio dei tradizionalisti che, ormai, andrebbero chiamati anti-ratzingeriani. Molto belle infatti sono anche queste parole del Papa emerito: «La fede non è un prodotto della riflessione e neppure un cercare di penetrare nelle profondità del mio essere. Entrambe le cose possono essere presenti, ma esse restano insufficienti senza l’ascolto mediante il quale Dio dal di fuori, a partire da una storia da Lui stesso creata, mi interpella. Perché io possa credere ho bisogno di testimoni che hanno incontrato Dio e me lo rendono accessibile. La Chiesa non si è fatta da sé, essa è stata creata da Dio e viene continuamente formata da Lui. Ciò trova la sua espressione nei sacramenti». E ancora: «Ancor meno accettabile è la soluzione proposta dalle teorie pluralistiche della religione, per le quali tutte le religioni, ognuna a suo modo, sarebbero vie di salvezza e in questo senso nei loro effetti devono essere considerate equivalenti».

Ratzinger riproporne quindi l’inaccettabilità del relativismo spirituale, esattamente come ha fatto numerose volte anche Francesco: «Altrettanto inseparabili sono Cristo e la Chiesa», ha spiegato ad esempio Papa Bergoglio. «Non si può capire la salvezza operata da Gesù senza considerare la maternità della Chiesa. Separare Gesù dalla Chiesa sarebbe voler introdurre una “dicotomia assurda”, come scrisse il beato Paolo VI. Non è possibile “amare il Cristo, ma non la Chiesa, ascoltare il Cristo, ma non la Chiesa, appartenere al Cristo, ma al di fuori della Chiesa” (Ibid.) Infatti è proprio la Chiesa, la grande famiglia di Dio, che ci porta Cristo. La nostra fede non è una dottrina astratta o una filosofia, ma è la relazione vitale e piena con una persona: Gesù Cristo, il Figlio unigenito di Dio fattosi uomo, morto e risorto per salvarci e vivo in mezzo a noi. Dove lo possiamo incontrare? Lo incontriamo nella Chiesa, nella nostra Santa Madre Chiesa Gerarchica». Oppure: «Il messaggio evangelico noi lo riceviamo nella Chiesa e la nostra santità la facciamo nella Chiesa, la nostra strada nella Chiesa. Fedeltà alla Chiesa; fedeltà al suo insegnamento; fedeltà al Credo; fedeltà alla dottrina, custodire questa dottrina».

Grazie Benedetto, grazie Francesco.

 

POST SCRIPTUM
Lucetta Scaraffia sull’Osservatore Romano ha commentato l’intervento di Benedetto XVI scrivendo: «L’intervista che Benedetto XVI ha rilasciato al teologo gesuita Jacques Servais sul tema della fede tocca temi cruciali. Non si rivela tanto come un appoggio offerto dal Papa emerito a un presunto partito della misericordia, e quindi a Francesco, come ha rilevato chi ha dato dell’intervista soprattutto un’interpretazione giornalistica: come se il tema della misericordia costituisse un’esclusiva del Papa regnante e non un tema fondativo della tradizione cristiana, anche se spesso emarginato e dimenticato». Non sappiamo a chi si sta rivolgendo la nota storica e femminista cattolica, poiché tra tutti coloro che hanno commentato queste parole -noi compresi- nessuno ha parlato di “partito della misericordia”, né tanto meno ha sostenuto che questa tematica sia un’esclusiva di Francesco, o una sua invenzione. Infatti, lo stesso Benedetto XVI ha incardinato il messaggio di Francesco sulla misericordia in una continuità tra i suoi predecessori, a partire da Giovanni Paolo II, dimostrando così l’autenticità dottrinale del Papa regnante e smentendo indirettamente le accuse che riceve dai suoi critici. Per questo Zenit.it, ad esempio, ha commentato: «Poche righe ma sufficienti per dimostrare l’apprezzamento di Benedetto XVI per il suo successore Francesco».

Basta leggere le sue parole, senza interpretarle: «Per me è un “segno dei tempi” il fatto che l’idea della misericordia di Dio diventi sempre più centrale e dominante – a partire da suor Faustina, le cui visioni in vario modo riflettono in profondità l’immagine di Dio propria dell’uomo di oggi e il suo desiderio della bontà divina. Papa Giovanni Paolo II era profondamente impregnato da tale impulso, anche se ciò non sempre emergeva in modo esplicito. Ma non è di certo un caso che il suo ultimo libro, che ha visto la luce proprio immediatamente prima della sua morte, parli della misericordia di Dio. A partire dalle esperienze nelle quali fin dai primi anni di vita egli ebbe a constatare tutta la crudeltà degli uomini, egli afferma che la misericordia è l’unica vera e ultima reazione efficace contro la potenza del male. Solo là dove c’è misericordia finisce la crudeltà, finiscono il male e la violenza. Papa Francesco si trova del tutto in accordo con questa linea. La sua pratica pastorale si esprime proprio nel fatto che egli ci parla continuamente della misericordia di Dio. È la misericordia quello che ci muove verso Dio, mentre la giustizia ci spaventa al suo cospetto. A mio parere ciò mette in risalto che sotto la patina della sicurezza di sé e della propria giustizia l’uomo di oggi nasconde una profonda conoscenza delle sue ferite e della sua indegnità di fronte a Dio. Egli è in attesa della misericordia».

La redazione
(articolo inserito nell’archivio tematico dedicato a Papa Francesco)

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60 commenti a Benedetto XVI sostiene Papa Francesco: «del tutto d’accordo con lui»

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  1. sara ha detto

    Beh dai cos’ altro avrebbe potuto dire. Per quanto credo comunque nella verita’ delle sue parole, credo che la Chiesa per quanto e come possa debba sempre apparire unita, nonostante le discordie interne. Non e’ una Istituzione, con la Politica, dove primeggiano altre logiche, ma qualcosa di umano portato avanti da mani e volonta’ Divine. Guai se i vertici iniziassero a darsela l’ uno con l’ altro. ” Un solo popolo, una sola lingua, un solo pastore”. Dio e’ unità e comunione, la divisione e la discordia sono i frutti di un altro essere. Per ora va bene cosi’..poi si vedra’ . A ogni tempo la sua Chiesa.

  2. sara ha detto

    Non e’ Cosi’. E ti ho già risposto su un altro
    articolo.

  3. ferdinando ha detto

    Personalmente l’esercizio del pontificato di papa Francesco mi pone forti perplessità. Ci sarebbero tanti esempi da poter fare, ma ne ricordo due su tutti, forse i più gravi.
    1. La risposta data alla ad una donna luterana, moglie di un cattolico, la quale chiese a papa Francesco se avesse potuto comunicarsi in una chiesa cattolica quando accompagnava il marito. La riaposta del papa è stata al limite dell’eresia, lasciando intendere che la risposta è data dal discernimento personale.
    2. Il video recente in cui il papa parla di rispetto ed ecumenismo, nel quale la religione cattolica è affiancata da altre religioni come se fossero sullo stesso piano. Le immagini parlano in questo modo…
    Secondo me è più importante un confronto tra la verità rivelata nella chiesa cattolica con l’attuale papa, piuttosto che un confronto tra Benedetto e Francesco.

    • Andrea VCR ha detto in risposta a ferdinando

      Carissimo Ferdinando,
      data la mia scarsa abilità nel “leggere tra le righe”, non mi sento in grado di rispondere al tuo primo esempio… quel “lasciando intendere” proprio mi blocca, non ce la faccio a giudicare le intenzioni ed i sottintesi altrui. Perdonami.
      Parlando del secondo esempio spero invece di poterti essere d’aiuto, segnalandoti queste parole di Papa Francesco:
      “Ogni volta che Gesù perdona, fa tornare a casa – ha detto il Papa, aggiungendo – È un’assurdità amare Cristo, senza la Chiesa, sentire Cristo ma non la Chiesa, seguire Cristo al margine della Chiesa. Cristo e la Chiesa sono uniti e ogni volta che Cristo chiama una persona, la porta alla Chiesa”.
      […]
      “E questi gesti di tanta tenerezza di Gesù ci fanno capire questo: che la nostra dottrina, diciamo così, o il nostro seguire Cristo, non è un’idea, è un continuo rimanere a casa. E se ognuno di noi ha la possibilità e la realtà di andarsene da casa per un peccato, uno sbaglio – Dio sa – la salvezza è tornare a casa, con Gesù nella Chiesa. Sono gesti di tenerezza. Uno a uno, il Signore ci chiama così, al suo popolo, dentro la sua famiglia, la nostra madre, la Santa Chiesa. Pensiamo a questi gesti di Gesù”.
      Sarò stupido, ma non mi pare possibile che chi pronuncia parole del genere metta Santa Romana Chiesa alla pari con altre religioni.
      Puoi trovare qui il testo originale: https://cosarestadelgiorno.wordpress.com/2014/02/24/la-salvezza-e-tornare-a-casa-con-gesu-nella-chiesa-omelia-di-papa-francesco-del-24-febbraio-2014/
      La Pace sia con te.
      Viva Cristo Re

      • ferdinando ha detto in risposta a Andrea VCR

        Caro Andrea, grazie per la risposta. Vorrei aggiungere alcune cose, sperando di essere più chiaro di prima. Anche a me non piace leggere tra le righe, nè tanto meno di giudicare le intenzioni. Anzi, sono convinto che nei casi dubbi, soprattutto riguardo al mio papa Francesco

      • Ferdinando ha detto in risposta a Andrea VCR

        (Scrivevo con Cellulare e mi è partita la risposta incompleta… riscrivo!!!)
        Caro Andrea, grazie per la risposta. Vorrei aggiungere alcune cose, sperando di essere più chiaro di prima. Anche a me non piace leggere tra le righe, né amo giudicare le intenzioni. Anzi, sono convinto che nei casi dubbi, bisogno dar credito all’ipotesi migliore, specie se questo riguarda il papa della mia chiesa cattolica, Francesco. Ma il caso della questione posta dalla moglie luterana è diverso. Lì è evidente che il papa non è stato chiaro, e che ha lasciato chiaramente intendere che prendere la comunione dipende dal discernimento personale. Questo fatto è a mio parere molto grave, sopratutto perché confonde le coscienze non ben formate dei fedeli.
        Credimi Andrea, apprezzo tante cose di papa Francesco, anche io l’ho ascoltato quando ha parlato in perfetta linea con il magistero costante della nostra santa chiesa. Ma sta capitando sempre più spesso che alcuni interventi del papa confondono: o perché oggettivamente, dogmaticamente errati, o perché offrono il fianco alle interpretazione del “mondo”, come il famoso “chi sono io per giudicare una persona omosessuale (di buona volontà)”.
        Il primo compito del papa è quello di custodire e confermare il gregge nel deposito della fede. Eppure sto notando (e vorrei sbagliarmi assai) che sta regnando la confusione, il relativismo prodotto dal malinteso “primato della coscienza”, a scapito della conoscenza e della fedeltà alla Verità rivelata.

    • Redazione UCCR ha detto in risposta a Luigi Girlanda

      Grazie Luigi, se si legge il link che hai pubblicato si rileva che Socci ammette che il messaggio di Papa Francesco sulla misericordia non è una sua invenzione, ma è in continuità con quello di Giovanni Paolo II. Dunque è autentico, al contrario di quanto afferma lui stesso chiamandolo “buonismo relativista”. Riteniamo perciò che il commento del giornalista di Libero sia l’ennesimo autogol, come abbiamo osservato nel Post Scriptum aggiunto alla fine dell’articolo.

    • Dario* ha detto in risposta a Luigi Girlanda

      Dal link si deduce anche, leggendo tra le righe, che Socci legga questo sito e rosichi 🙂

      • Luisa ha detto in risposta a Dario*

        Ma Dario, credi che UCCR sia l’ombelico del mondo? Sai quanti siti cattolici che trattano attualità ci sono? Vai a vedere sul portale ‘Siti Cattolici Italiani’ di Francesco Diani: la tua si chiama “coda di paglia”.

        • Dario* ha detto in risposta a Luisa

          Gli altri siti hanno pubblicato un articolo con un titolo esattamente uguale a questo? No perché se leggi il post di Socci lo trovi citato quasi esattamente e Adam Kadmon non la troverebbe una coincidenza 😛
          Detto questo ognuno è libero di pensarla come vuole, la lettura tra le righe dopotutto non è una scienza esatta 😉

  4. Giuseppe Fallica ha detto

    Buongiorno, desidero fare due precisazioni:
    1) non è corretto affermare che fu Socci a ricevere una risposta da Ratzinger. Fu invece Tornielli a scrivere al Papa emerito ed a ricevere da lui la nota lettera di risposta che voi citate.
    http://www.lastampa.it/2014/02/27/vaticaninsider/ita/vaticano/ratzinger-la-mia-rinuncia-valida-assurdo-fare-speculazioni-TqCQ4ay9Qph1uR86dvb7RJ/pagina.html
    2) E’ falso affermare che Socci tacque sulla risposta ricevuta da Tornielli. Egli infatti commentò il giorno dopo, su Libero, la notizia pubblicata da Vatican Insider:
    https://www.facebook.com/permalink.php?id=197268327060719&story_fbid=520761921378023.

    • Tauro ha detto in risposta a Giuseppe Fallica

      Vedi Giuseppe, a difendere Socci si finisce sempre per andare assieme a lui fuori strada.

      1) Ratzinger rispose a Tornielli, che gli domandava chiarimenti sulle accuse pronunciate da Socci. Quindi Ratzinger ha risposto a Socci. E’ corretto dirlo.

      2) Socci tace sulle parole di Ratzinger: “speculazioni senza il minimo fondamento”. Questo è ciò che ha detto a proposito delle accuse di Socci e quest’ultimo non lo ha mai riportato nel suo lungo articolo. Articolo che è una arrampicata sugli specchi per interpretare a suo favore le parole di Benedetto XVI, è la solita propaganda di Socci e dei suoi lettori, si chiama girare la frittata. Infatti il mondo cattolico, Francesco e Benedetto XVI vanno da una parte, Socci e il suo manipolo di adulatori dall’altro, sempre più lontani dalla Chiesa. Non a caso Socci dice di essere un “appestato in casa mia”.

      • Giuseppe Fallica ha detto in risposta a Tauro

        Caro Tauro, La ringrazio per le risposte ma mi lasci dire che esse appaiono forse macchiate da una visione ideologica piuttosto che da una sana dialettica tra fratelli cattolici. In che altro modo definire questa sua suddivisione del mondo cattolico tra Francesco/Benedetto (e il resto dei cattolici) da una parte e gli “adulatori sdi Socci” dall’altro”? Un concetto pericoloso perché divisivo e totalmente contrario alla mopderazione e al senso di condivisione del Papa attuale. Dato che ha scritto questo in una risposta rivolta a me le faccio sommessamente notare, che chi scrive non è adulatore di Socci, ma un lettore suo, vostro e di tanti altri siti cattolici. Un lettore che si è limitato a far notare alcuni punti dell’articolo che a proprio medesto avviso (forse sbagliando non sono sufficientemente precisi. Le giova ricordare che Lei non conosce e non sa nulla di cosa pensa il sottoscritto sul papa attuale, su quello emerito ecc. Soprattutto non spetta a Lei definire i confini del Corpo Mistico di Cristo e il foro interno delle coscienze altrui, a cominciare da quella di socci. Lei forse teme questi fantomatici “adulatori di Socci” da lei citati, ma chi scrive teme piuttostoil pericolo molto più concreto che viene degli adulatori dell’attuale pontefice, come alcuni cardinali ultra-progressisti dell’episcopato tedesco o la cosiddetta “scuola di Bologna”, che cercano in tutti i modi di tirare la talare del papa verso una certa direzione di “rottura” con il Magistero. Ecco cos’ha detto in proposito il Prefetto della Congragazione per la dottrina della fede: http://www.lastampa.it/2016/03/17/blogs/san-pietro-e-dintorni/mller-il-papa-non-teologo-professionale-bLFAfev5qZ9YvnktYW3xlL/pagina.html

        • Tauro ha detto in risposta a Giuseppe Fallica

          Sai bene Giuseppe che se davvero tenessi alla moderazione e alla prudenza eviteresti di gironzolare dalle parti di Antonio Socci che tutto è tranne che moderato e prudente. Lettore mio non puoi esserlo perché io non scrivo nulla, lettore di Socci lo sei e infatti sei più preoccupato a difenderlo che a ragionare sulle sciocchezze che dice. Rispetto a Muller ti ricordo che è stato creato cardinale proprio da Papa Francesco e, al contrario di Antonio Socci, non perde mai l’occasione di valorizzare il suo pontificato, esattamente come ha fatto il card. Ruini. Possiamo confrontarci su tutto ma se difendi Antonio Socci con me hai chiuso in partenza.

          • Giuseppe Fallica ha detto in risposta a Tauro

            Innanzitto sig. Tauro, io non le ho dato il permesso di darmi del tu, per cui la invito a usare con me la terza persona, soprattutto ora che ha mostrato nuovamente poca moderazione e rispetto verso il suo interlocutore. Devo dire che mi sarei aspettato (da un interlocutore sedicente cattolico) delle scuse per le frasi inappropriate che avevo evidenziato, ma vedo che Lei rincara la dose. Mi dispiace, ma lei continua a s-ragionare per categorie ideologiche senza concedere un minimo di fiducia nella controparte e senza neppure ascoltare ciò che egli vuole dirle. Ha identificato in me un nemico perché ho segnalato una (vera o presunta) imprecisione nell’articolo. Lei continua nel suo giudizio temerario (che è un peccato) nei confronti di Socci (di cui lei non conosce nulla circa il foro interno della sua coscienza) e nei confronti delle persone che possono aver letto i suoi articoli o i suoi libri. Trovo comico che Lei voglia ricordarmi che il card. Muller difende il Papa quando nell’articolo che io ho postato egli dice di voler difender espressamente il papa dagli adulatori (i modernisti) che vorrebbero tirarlo per la talare. Ma non mi sorprende. Una persona “accecata” dal pregiudizio non si preoccupa certo di leggere un articolo segnalato dalla controparte e non è certo in grado di capire che la stessa controparte non è contro il papa ma contro i modernisti.

            • Tauro ha detto in risposta a Giuseppe Fallica

              Non so cosa siano antichisti e modernisti e trovo comico il dividere il mondo in queste due categorie. Sei troppo preoccupato degli adulatori “modernisti” del Papa e troppo poco degli adulatori “tradizionalisti” di Socci, entrambi causa di divisioni, litigi e spaccature. Qui si stava parlando della pericolosità degli adulatori di Socci quindi il tuo intervento non si capisce, cosa c’entra Muller? Muller dimostra proprio la falsità degli antipapisti e sottolinea il bene che il Papa sta facendo alla Chiesa: “Papa Francesco sta perseguendo una spirituale purificazione del tempio, nello stesso tempo dolorosa e liberatrice, allo scopo di far risplendere nella Chiesa la gloria di Dio, luce di tutti gli uomini. Ricordando allora, come i discepoli del Signore, la parola della Scrittura “lo zelo per la tua casa mi divora” (Giovanni, 2, 17), comprenderemo l’obiettivo della riforma della Curia e della Chiesa”.

              • Giuseppe Fallica ha detto in risposta a Tauro

                Tauro, infischiansosene del mio invito a usare nei mei confronti la terza persona, lei dimostra di essere un gran meleducato. Mi chiedo se la redazione di UCCR ritenga tollerabile una simile comportamento: l’educazione e il rispetto è un valore che deve essere difeso, sempre e comunque. A maggior ragione da parte di chi si professa cattolico. Detto ciò, Tauro, nonostante Lei continui a cavalcare la sua ostilità nei miei confronti, prendo atto che si è arrivati (anche se lei probabilmente non se n’è accorto) a una condivisione di pensiero: gli adulatori modernisti del papa sono causa di “divisioni, litigi e spaccature”. Dato che lei afferma di non sapere cosa siano i modernisti, la invito a documentarsi; dalla solenne condanna di SAN Pio X in poi(Fabro, Siri, Lagrange, Livi, Cavalcoli, Ratzinger, ecc.). Riguardo all’obiezione circa il fatto che io mi preoccuperei troppo del pericolo degli adulatori modernisti (del papa), e poco degli adulatori antipapisti di Socci le rispondo che sono in buona compagnia: il card. Muller, innanzitutto, che parla appunto di una minaccia in tal senso da parte degli adulatori (modernisti) ma non ha mai parlato di un analogo pericolo da parte degli “adulatori di Socci”. E poi tanti altri eminenti teologi e cardinali (Sarah, Burke, Negri, Livi, ecc.). Il mio pensiero è che la minaccia per la Chiesa dei primi è ben maggiore della minaccia da parte di coloro che lei definisce antipapisti. Anche perchè in questa sua arbitraria definizione rientrano persone che amano la Chiesa e che sono semplicemente perplesse per alcune espresioni riferite ai gornalisti (senza dunque alcun intento magisteriale) ma che sono state utilizzate dai mass media laicisti per alimentare l’immagine di un Papa di rottura. Tante persone vorrebbero solo una maggiore prudenza da parte del Pontefice nelle dichiarazioni, per evitare pericolose strumentalizzazioni. Vuole criminalizzare costoro? Allora, con lo stesso metro di giudizio, dovrebbe criminalizzare anche santa Caterina da Siena che si permise di suggerrire al Papa di trasferire la sede papale da Avignone a Roma. Il mio consiglio fraterno, che le ribadisco, e di abbandonare questo sua visione emotiva (priva di carità) e questa sua “ossessione” nei confronti di Socci, che la porta a suddividere il mondo cattolico tra buoni e cattivi secondo i suoi peronali e arbitrari schemi. Si dice che Dio sappia contare sino a uno. Provi anche lei, cominciando a non appicciare ai suoi interlocutori un marhio generalista (socciano o antisocciano), ma a vedere in lui un fratello in Cristo. Cominciando da Socci naturalmente, che io difenderò ogni qualvolta vedrò qualcuno giudicarne, non le idee, ma la coscienza e le intenzioni.

          • Luisa ha detto in risposta a Tauro

            Caro Tauro, apprezzo molto la tua sincerità. Tuoi lettori non si può essere, affermi, perché non scrivi nulla, infatti per scrivere da qualche parte – giornali, libri o sceneggiature – bisogna avere delle competenze, fosse pure in pescicoltura, ed essere poi capaci di esprimersi secondo le regole dell’italiano e con uno stile adeguato alla propria specializzazione.

            Per diventare giornalisti poi bisogna fare un apprendistato presso un giornale e superare l’esame di Stato, mentre per pubblicare libri occorre una casa editrice disposta ad investire su di te, altrimenti te li devi stampare a tue spese.

            E quindi tu, che non hai nessuna esperienza, competenza, conoscenza e professionalità in materia storica, letteraria e dottrinale, della serie che non ti si filerebbe nessuno nemmeno come correttore di bozze, fai la critica acida e stizzita ad uno dei nostri più colti, intelligenti, brillanti e letti giornalisti/scrittori italiani, con oltre trent’anni di successi in campo editoriale e professionale, direttore di una prestigiosa scuola di giornalismo, usando un’alterigia stizzita e schifata che nemmeno la buon’anima di Umberto Eco si è mai permesso di usare verso i suoi colleghi con cui era in disaccordo.

            Ma chi sei, o meglio, ma che credi di sapere e di capire più di un esperto del ramo che da decenni si occupa della Chiesa mantenendo sempre un altissimo livello professionale e una vasta popolarità molto rara nel giornalismo cattolico.

            Non esistono parole educate per stigmatizzarti, ti posso solo consigliare fraternamente di abbandonare la tua superbia, che è farina del diavolo, e di metterti a studiare tutto quello che non sai, dalle Sacre Scritture, al Catechismo fino alla storia della Chiesa, cercando di comprendere senza pregiudizi ideologici, come ti è già stato fatto notare, quello che state facendo apposta a non volere capire.

            Quindi sei un lettore

            • Dario* ha detto in risposta a Luisa

              In quanto a superbia il tuo post sembra il classico bue che dice cornuto all’asino cara Luisa

            • Dario* ha detto in risposta a Luisa

              P.S. se fosse la popolarità a decretare la autorevolezza di uno scrittore noi tutti cattolici dovremmo smetterla di leggere S.Agostino e metterci invece a studiare gli scritti di Dan Brown che è assai più popolare anche del tuo amato Socci. Grazie al Cielo, Dio illumina le menti dei piccoli e non dei sapientoni del mondo, altrimenti poveri noi: tutta la Sapienza andrebbe perduta nella loro vanagloria

              • Luisa ha detto in risposta a Dario*

                Sulla superbia ho già risposto più in basso al tuo amico.

                Sull’ignoranza rispondo anche a te: credi di star parlando di un attore? Stiamo parlando di uno dei nostri più fini intellettuali. O sono scemi anche tutti quelli che in questi ultimi trent’anni hanno acquistato i suoi libri, hanno letto i suoi articoli e lo hanno ascoltato nelle sue conferenze?

                Hai anche da insegnare a Dio, visto che sei tanto umile? Stravolgi pure le parole del Signore pur di voler avere ragione: se qualche “sapientone” come S. Paolo, allievo di Gamalieale, il più colto docente di ebraismo della sua epoca, se S. Paolo, dicevo, non fosse stato il sapientone che era non avremmo avuto testi fondamenti della teologia cristiana.

                Nessuno si fa “grande” da sé, non è Socci qui che si sta vantando, sono io ad aver fatto notare che il seguito che ha avuto in questi trent’anni in AMBITO CATTOLICO (non ad Hollywood!) dimostra la sua valenza.

                O vi rode anche questo e superbo e disonesto chi cerca di farvi ragionare?

                • Dario* ha detto in risposta a Luisa

                  Lui è un intellettuale? Sai che roba, Giuda Iscariota era uno dei 12 apostoli eppure questo non gli ha impedito di tradire il Signore. Non voglio paragonare Socci a Giuda beninteso ma farti aprire gli occhi sul fatto che se uno ha fatto bene nella propria vita questo non lo rende automaticamente immune dallo sbagliare o dallo smarrire la Via e diventare operatore di male.
                  La conversione esiste per il bene ma esiste anche per il male, si cambia vita per la salvezza ma lo si fa anche per la perdizione, ognuno sceglie dove orientare la propria esistenza ed è una scelta continua finché si è al mondo, non è che, scelto una volta, ci si possa adagiare sugli allori

                  • Luisa ha detto in risposta a Dario*

                    Ma va? Hai scoperto che è un intellettuale? Complimenti, hai vinto il premio “Genio dell’anno”! Vai avanti così che ti proporranno per il Nobel dell’arguzia.

                    Tutto il resto, Giuda Iscariota e bla e bla, cos’era? Un riempire lo spazio bianco?

                • sara ha detto in risposta a Luisa

                  Uno dei piu’ grandi intellettuali del nostro tempo?..ma chi Socci?…se e’ una barzelletta scusami se non rido ma non ho capito il finale…

            • Tauro ha detto in risposta a Luisa

              Vedi Giuseppe Fallica, ecco cosa intendo quando parlo dei fondamentalisti adulatori di Antonio Socci. Capisci perché sono pericolosi per la Chiesa tanto quanto Vito Mancuso e Alberto Melloni?

  5. giovannidb ha detto

    Mi sembra estremamente disonesto intellettualmente dire che Benedetto XVI “sostiene ” la linea di Francesco quando Benedetto ha detto la stessa cosa ma da un punto di vista opposto. Benedetto ha detto che sulla misericordia Francesco è d’accordo con la linea della Chiesa. Quindi la misericordia non è la “linea di Francesco” quasi i precedenti pontefici non fossero per la misericordia ma la linea della Chiesa a cui Francesco si adegua.
    Quindi è Francesco che “appoggia” la linea tradizionale della Chiesa sulla misericordia , non il contrario.
    il modo in cui vengono date le notizie per esempio dal Corsera è estremamente manipolatorio; il lettore comune del Corsera infatti non andrà certo ad approfondire la questione e si limiterà al titolo “Benedetto appoggia Francesco “, dunque un domani Francesco concedesse la comunione ai divorziati, le nozze ai gay , gli anticoncezionali ecc. , il lettore medio penserà “benedetto appoggia la linea di Francesco”
    non riuscite a vedere l’intento manipolatorio dietro questo giochetto del Corsera? eppure è lampante!
    Questo ripeto è di una estrema disonestà intellettuale, che si può capire da parte dei media ,( ma non si capisce da parte di questo blog ).
    vedi invece l’intelligente commento di Lucetta Scaraffia sull’Osservatore Romano
    ilsismografo.blogspot.it/2016/03/vaticano-se-e-dio-doversi-giustificare.html

    • Tauro ha detto in risposta a giovannidb

      Nessuna disonestà, all’articolo della Scaraffia è stato risposto nel post scriptum in modo eccellente. Benedetto XVI semplicemente indica la continuità tra Giovanni Paolo II e Francesco sulla misericordia, mentre Socci lo accusa disonestamente dell’opposto. Socci e i suoi difensori sono disonesti intellettualmente.

      • Luisa ha detto in risposta a Tauro

        Nel mio precedente commento c’è un punto di domanda di meno e un “Quindi sei un lettore” di troppo, ma riscrivo perché mi sono dimenticata di ringraziarti per avermi dato della intellettualmente disonesta, visto che, a ragion veduta, difendo Antonio Socci, infatti, a differenza tua, ho letto tutti i suoi libri e i suoi articoli.

        Ma la differenza principale con te è che capisco che intende dire, perché quello che ti ho consigliato di leggere e di studiare io l’ho già letto e studiato da decenni e continuo tuttora, perché non se ne sa mai abbastanza.

        Tu, per raggiungermi e comprendere quello che scrive Antonio Socci ne devi mangiare di pappe, ma non ti avvilire, hai tanti anni davanti a te…

        • Tauro ha detto in risposta a Luisa

          Luisa le tue offese non hanno effetto su di me, però sono utili a dimostrare la violenza degli antipapisti, nonché l’imbarazzante lecchinaggio nei confronti di un pover’uomo come Socci. Vorrei linkare un bell’articolo di Zenit.it sull’intervista al Papa, che inizia così: “Poche righe ma sufficienti per dimostrare l’apprezzamento di Benedetto XVI per il suo successore Francesco”: https://it.zenit.org/articles/benedetto-xvi-luomo-di-oggi-e-in-attesa-della-misericordia-e-cita-francesco/ Ah, per relativo mal di pancia ti consiglio l’Imodium! 😉

          • Luisa ha detto in risposta a Tauro

            Caspita! Ma ne hai di faccia tosta! Ma rileggi le tue espressioni nei confronti di Socci, sei tu il violento e l’arrogante, sei tu quello che si permette di affermare che chi difende Socci è intellettualmente disonesto.

            Per voi sono tutti ignoranti, cretini e in malafeade, anche la Scaraffia non capisce nulla, e pretendete di dare della superba a me? Ma vergognatevi!

            Ti rode che che io sia più colta di quel che dimostri di essere tu? E’ un tuo problema. Resta che devi studiare perché sei ciuccio.

  6. Luca ha detto

    Sono due papi con due carismi molto diversi che si integrano alla perfezione e oggi con-vivono. Quale segno più grande dell’unità, della grandezza e vastità della Chiesa ? Può non essere facile capirlo oggi per Socci come forse non é stato facile ieri per altri. Mi pare nell’insieme una grandissima lezione, da meditare con umiltà.

  7. Beatrice ha detto

    Ma con tutte le riflessioni illuminanti e profonde sul nostro tempo fatte da Ratzinger nell’intervista, si può fare un intero articolo sull’unica cosa ovvia che ha detto? Cioè che la misericordia di Dio è sempre stata predicata dalla Chiesa e questo Papa non ha inventato nulla di nuovo! Quanto all’articolo di Lucetta Scaraffia, condivido dalla prima all’ultima riga, ha messo in luce un problema molto grave nel giornalismo odierno, che tende a manipolare le notizie per ossequiare il potente di turno.

    • Panthom ha detto in risposta a Beatrice

      Il problema è che Socci insiste a dire che la misericordia di Francesco è buonismo e che non c’entra nulla con quella insegnata dai suoi predecessori, Benedetto XVI ha chiarito che invece non è così. La Scaraffia non ha capito nulla purtroppo, ma pazienza.

    • Vincent Vega ha detto in risposta a Beatrice

      Beatrice, la Misericordia di Dio è stata sempre predicata dalla Chiesa, questo è vero, tuttavia è altrettanto vero che l’enfasi, un tempo, era posta più sulla Giustizia divina, una Giustizia che a volte appariva quasi crudele.
      Di certo non c’è una discontinuità coi Papi precedenti, ma dai tempi pre conciliari qualcosa è cambiato, e per me è stato indubbiamente un bene.

      Cioè, leggi questi racconti di Don Bosco e dimmi se ti sembrano ispiranti “misericordia”. http://apologetica.altervista.org/inferno_visioni4.htm
      Io non ho mai creduto a quella rivelazione privata, francamente.

      • Beatrice ha detto in risposta a Vincent Vega

        Guarda su don Bosco sto scrivendo la tesi di laurea (perché è stato anche molto attivo nel settore editoriale) e ti posso dire che nello scrivere le vite dei Santi ci metteva molto del suo, lasciandosi spesso andare al sensazionalismo miracolistico poco basato sui dati storici. Però è un fatto certo e indiscutibile che avesse doti profetiche attraverso i sogni. Nel 1855 il re Vittorio Emanuele II approva la legge Rattazzi che abolisce tutti gli ordini mendicanti e contemplativi per incamerarne i beni. Prima che ciò avvenga don Bosco sogna un bambino che gli porta in messaggio la frase: “una grande notizia! Annuncia: gran funerale a corte”. Il santo scrive allora al re raccontandogli il sogno per scongiurare l’approvazione della legge, ma invano. Il sogno si ripete con una leggera differenza, la frase pronunciata dal bambino stavolta dice: “annuncia: non gran funerale a corte, ma grandi funerali a corte”. Anche questa volta però don Bosco non viene ascoltato. Risultato: muoiono nel giro di pochi mesi uno dopo l’altro la regina madre a 54 anni, la moglie e il fratello entrambi a 33 anni e il figlio più giovane Vittorio Emanuele Leopoldo. Vittorio Messori in “Pensare la storia” racconta che don Bosco sempre nel 1855 pubblica su un opuscolo la seguente profezia: “la famiglia di chi ruba a Dio è tribolata e non giunge alla quarta generazione”. Vittorio Emanuele II ha avuto tre successori prima che i Savoia andassero in esilio. Quindi chiunque pensi che il referendum del 1946 sia stato truccato, si sbaglia, è stato Dio a salvarci dall’avere come re Emanuele Filiberto! Quanto all’inferno ne parla esplicitamente anche Gesù, che lo descrive così: “là sarà pianto e stridore di denti”. E a proposito di passi di Cristo politicamente scorretti: “Se la tua mano o il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, anziché con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna del fuoco”. La Madonna nel Magnificat dice: “la sua misericordia si stende su quelli che lo temono”. Penso che il segreto sia tutto qui: essere sempre consapevoli dell’amore incondizionato e gratuito di Dio, ma cercare di contraccambiarlo per quanto si può con un rinnovamento profondo della propria vita il più possibile a immagine di Cristo.

        • Vincent Vega ha detto in risposta a Beatrice

          Li conosco bene quei passi, tuttavia continuo a ritenere non veritiera quella visione di Don Bosco.
          E di sicuro non si può dire che ci sia continuità tra una visione come quella e l’insegnamento attuale,

          Sono assolutamente certo che Dio non dannerebbe mai dei ragazzini per quelle cose, e che solo chi compie azioni malvagie deliberate vada in perdizione.

          • Dario* ha detto in risposta a Vincent Vega

            Nel testo si dice che le persone viste nel sogno erano ancora in vita, serviva dunque come ammonimento nei loro confronti perché si ravvedessero

            • Vincent Vega ha detto in risposta a Dario*

              Dario, intendevo dire che sono certo che se fossero morti quei ragazzini non sarebbero stati dannati per quelle cose, e di questo sono certo. Più che la rivelazione sia vera o no non ne ho idea, personalmente ne dubito.
              Faccio comunque notare che è vero che la Misericordia è stata sempre predicata ma è altrettanto vero che dal post Concilio in poi si e predicata molto di più.
              Poi nessuno mette in dubbio che ci sono dannati e che si danneranno, ma essenzialmente perché lo vogliono, compiendo atti deliberatamente malvagi, non certo perché un 15enne in tempesta ormonale si tocca.

        • Dario* ha detto in risposta a Beatrice

          Gran bel commento, l’ho davvero apprezzato! grazie Beatrice

  8. Sebastiano ha detto

    E che palle, ogni volta che ci sono questioni del genere la finite con il prendere a sassate sempre Antonio Socci.
    Che avrà pure torto, ma fate venire l’impressione che sia il vostro incubo.
    Lasciatelo perdere, che è meglio.

    • Tauro ha detto in risposta a Sebastiano

      Dato che è una persona in crisi che crea scandalo e divisione ritengo giusto che se ne parli, lasciarlo perdere significa trattarlo da idiota disperato, cosa che stanno facendo tutti gli intellettuali cattolici. Almeno su questo sito lo si prende sul serio.

      • Beatrice ha detto in risposta a Tauro

        La verità è che la divisione nella Chiesa e tra i cattolici c’è già, non la crea Socci, verso cui penso ci sia un odio immotivato. Lui dà voce a un’inquietudine diffusa che ci sarebbe a prescindere da lui e dalle sue parole, un’inquietudine che anch’io sento in me e che vedo in giro tra le prediche dei preti e i commenti della gente. Non è lui il vostro nemico, la pensate allo stesso modo forse quasi su tutto il resto a eccezione del Papa, dall’aborto alla teoria gender, dalla deriva nichilista della società al pericolo progressista nella Chiesa. Magari Socci sbaglierà anche nei modi, ma tutto quello che dice e che fa lo dice e lo fa perché mosso da un grande amore verso Cristo e verso la Chiesa. Ha messo in gioco la carriera e la credibilità andando contro uno dei Papi più popolari che la storia ricordi (anche se i dati delle udienze settimanali e il flop del Giubileo mostrano che questa popolarità sta calando e lo dice Mancuso su Repubblica che non è proprio tra i detrattori di questo Pontefice), ma se lo ha fatto non è certo per motivi opportunistici, per fare scoop giornalistici o che altro (come ho letto a volte su questo blog tra i commenti), anche perché quello che ha ottenuto sono solo insulti ed emarginazione. Potete benissimo non condividere quello che dice e criticare i modi, ma almeno dovete riconoscergli innanzitutto che ha avuto coraggio nel fare quello che ha fatto e in secondo luogo che è mosso da buone intenzioni: vede che nella Chiesa stanno avvenendo risvolti inquietanti e ha deciso di non tacere solo per quieto vivere e questo è esattamente quello che deve fare un bravo giornalista, difendere la Verità a qualunque costo, come ha fatto Veronica Guerin che è morta per quello che scriveva sui boss della droga in Irlanda o come ha fatto Hannah Arendt pubblicando sul New Yorker quello che poi è diventato “La banalità del male”, ricevendo insulti e voltafaccia anche da parte di amici, perché ha denunciato il collaborazionismo dei consigli ebraici durante il nazismo. Continuate a scrivere articoli di elogio al Papa se volete, ma vi prego in nome della carità cristiana di fermare questo gioco al massacro su Socci, che ripeto ha sempre e solo agito pensando di fare la cosa più giusta.

        • Ferdinando ha detto in risposta a Beatrice

          Gentile Beatrice, condivido tutto quello che ha scritto su Socci. Non sono un adulatore del giornalista di Libero e talvolta non condivido certi suoi modi. Ma dai suoi articoli e dai libri letti, lo trovo onesto, chiaro e mai inopportuno. Ed è vero che per la sua posizione molto critica verso papa Francesco, posizione che in gran parte condivido, Socci sta subendo una forte e amara persecuzione.
          Leggo spesso UCCR e vi ringrazio per il vostro lavoro e certamente continuerò a leggervi. Eppure Socci non è un nostro nemico, ma un vero fratello in Cristo.

        • Riccardo_CS ha detto in risposta a Beatrice

          A me sembra che il vero gioco al massacro sia quello attuato quotidianamente da Socci nei confronti del papa.

          • Luisa ha detto in risposta a Riccardo_CS

            A me sembra che il vero gico al massacro sia quello attuato quotidianamente dal Papa nei confronti dei cattolici, con le sue continue ambiguità, i dico e mi rimangio quello che ho detto, il Dio che non è cattolico, Gesù Bambino che faceva le scappatelle, la confessione che serve ad assolvere tutti “a prescindere”, la misericordia gratuita, la comunione che è il perdono, i poveri che vanno adorati come Gesù, etc. etc. etc.

            • Riccardo_CS ha detto in risposta a Luisa

              Non è corretto cambiare le carte in tavola.

              In ogni caso, se le parole del pontefice ti mettono in crisi, non posso che consigliarti di approfondire la dottrina di sempre.

            • Vincent Vega ha detto in risposta a Luisa

              Papa Francesco ha sempre detto che è necessario il pentimento http://www.lanuovabq.it/it/articoli-non-ce-misericordia-senza-confessione-e-pentimento-14965.htm perciò non capisco dove starebbe quel gioco al massacro nei confronti dei cattolici.

              Semmai ha parlato di molti altri peccati anche molto più gravi di quelli su cui si insisteva ossessivamente anni fa, quasi come se esistesse solo il VI comandamento, come ad esempio lo sfruttamento delle persone e dei poveri, la mafia eccetera.
              Pertanto tutti i tuoi luoghi comuni sono le solite falsità tipiche dei cattolici che rimpiangono i tempi preconciliari, dove se eri mancina venivi obbligata a cambiare mano perché la sinistra era la “mano del diavolo”, come è successo a mia madre.

        • Vincent Vega ha detto in risposta a Beatrice

          Beatrice, non credo che qualche Cattolico sia a favore dell’aborto, delle adozioni omosessuali, del gender, dell’intero in affitto o di questi orrori qui, nè io nè nessun altro cattolico che conosco lo è.
          Io apprezzo Papa Francesco per aver ricordato che oltre al VI comandamento, che è stato una vera e propria ossessioni fin dai tempi di Sant’Agostino che insegnava cose come “Amate le vostre mogli, ma amatele castamente. Desiderate l’atto carnale solo nei limiti necessari per procreare figli. E poiché non potete averne in altra maniera, abbassatevi a quell’atto con dolore.”

          Non si può negare che ci sia stata una vera e propria ossessione sessuofobica (cosa visibile anche dalla pseudo visione di Don Bosco che ti ho linkato in un commento precedente) nella Chiesa da Sant’Agostino in poi, ed è solo in tempi recenti che si è rivalutato il tutto.
          E per me sono stati cambiamenti positivi.

      • Luisa ha detto in risposta a Tauro

        Ma tu lo conosci personalmente per affermare che è in crisi? Ma che ti inventi pur di non mollare la presa, in crisi e disperato di che? Che gli manca, secondo la tua testolina? Ma che ne sai tu di come si comportano con lui “gli intellettuali cattolici” che manco sai se ne esistano altri e chi eventualmente siano?

        Ma ti sei accorto o no che, salvo tre giornalisti, tutti gli stanno dando ragione? Ma li leggi i siti e i giornali cattolici o no? O capisci anche lì quel che ti fa comodo capire?

        Voi non vi confrontate con Socci, voi lo offendete e lo diffamate e se qualcuno prova a farvi ragionare e vi risponde a dovere vi comportate come i troll, cioé fate le vittime. Ma chi vi paga per fare questa pantomina?

        • Riccardo_CS ha detto in risposta a Luisa

          È difficile confrontarsi con Socci, dal momento che banna dalla sua pagina FB tutti gli interventi che non supportano le sue tesi (e non mi riferisco ad insulti o invettive gratuite).

          • Luisa ha detto in risposta a Riccardo_CS

            Caro Riccardo, hai perfettamente ragione, Socci banna quelli che sulla sua pagina vogliono attaccar polemica con lui. Ma la ragione è molto più semplice di quel che credi.

            Devi sapere che i suoi articoli hanno migliaia di lettori e questo lo si evince anche dal numero dei like, superiore anche a quelli dei quotidiani online come la Bussola, Tempi, etc., devi andare su pagine di testate come Radio Maria o Avvenire per averne di maggiori.

            Perciò puoi capire quanti vorrebbero discutere con lui: secondo te chi ha un lavoro a tempo pieno, degli impegni familiari ed attività varie può permettersi di aprire dibattiti singoli con centinaia di lettori?

            E credi poi che arrivereste ad una conclusione? So per esperienza che si va avanti all’infinito, come qui, dove anche me hanno bannato recentemente e non avevo scritto assolutamente nulla di offensivo, ma solo quello che pensavo e mi sto stupefacendo che ancora nessuno l’abbia rifatto.

            Comunque facebook non è adatto come forum di dibattito perché è un social di amicizia, e credimi che nessun personaggio pubblico risponde a provocazioni o a contraddittori.

            Lui scrive libri e articoli, i cui contenuti documenta sempre capillarmente, perciò le risposte vanno cercate lì, poi se uno non è d’accordo deve solo non seguirlo. Ma se gli vuoi fare la lezioncina stai pure tranquillo che ti bannerà immediatamente, perché ritiene di aver già spiegato abbondantemente quello che scrive.

            Quindi non è un fatto personale nei tuoi confronti, ma una linea di comportamento condivisa dalla maggioranza dei personaggi pubblici per ragioni di “sopravvivenza”.

            Le persone dello spettacolo si affidano a società private che gestiscono i contatti con i loro fans facendosi passare per i titolari degli account, Francesco Facchinetti è proprietario della maggiore di queste agenzie a livello europeo, ma puoi capire che stiamo parlando d’altro…

            • Riccardo_CS ha detto in risposta a Luisa

              Non intendevo mettere in discussione la linea editoriale della pagina FB di Antonio Socci. Si tratta della sua pagina e può gestirla come meglio crede.

              Trovavo solo cuorioso il tuo invito a confrontarsi con lui.

              Occorre anche precisare che FB è un social di amicizia quando si parla di profili, ma quella di Socci è la pagina ufficiale di un giornalista, non c’entra nulla il social di amicizia, è una pagina di lavoro.

              • Luisa ha detto in risposta a Riccardo_CS

                Hai ragione, ma uno può confrontarsi con le idee di una persona anche a distanza, come avviene nella critica letteraria o cinematografica, usando argomentazioni appropriate e documentate.

                Dar a Socci del poveretto, traditore e insulti vari non è confronto, è ingiuria gratuita. Questo intendevo.

  9. sara ha detto

    Data tutta questa attenzione a Socci…che mi sembra un accanimento che vada anche un po’ fuori tema, comunque sia mi sento di dire anche io qualcosa, in ogni caso Socci, per quanto polemico sia non riesco proprio ad ” odiarlo”, nonostante ne dica di cotte e di crude…però, qualcosa mi dice che senza persecuzione, pochi si salvano, non so’ se siano vere o false le sue affermazioni e il perche’ di tutto sto accanimento e che Dio lo aiuti, però. So anche che come a San Paolo caddero gli si aprirono gli occhi sulla verita’ facendolo convertire, o con agli Ebrei non si aprirono gli occhi e non riconobbero Dio, perche’ lo riconosceranno alla fine dei tempi, con segno Dell seconda venuta, cosi’. So per certo che anche a Socci, forse, qualcosa succederà. Se pensate che il Papa Francesco gli ha scritto una lettera ringraziandolo per le critiche perche’ Costruttive, allora si capisce che le nostre considerazioni hanno poco valore non conoscendo a fondo la situazione, ma l’ atteggiamento Cristiano e’ quello che fa sempre la differenza. Come ogni santo ha dimostrato, ama il tuo nemico, come Cristo ama la sua Chiesa, ama chi ti calunnia o ti perseguita. Non e’ facile, di fatti un vero Cristiano si riconosce da questo.

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