La Chiesa di Pio XII e l’aiuto diretto agli ebrei

Pio XIIOggi è la Giornata della memoria e vorremmo celebrarla ricordando alcune notizie poco note riguardo al contributo della Chiesa cattolica nella protezione verso gli ebrei.

Sul Corriere di oggi si legge che i perseguitati ebrei trovarono spesso rifugio all’Ospedale Bambino Gesù di Roma, che godeva dell’extraterritorialità essendo di proprietà della Santa Sede. E’ anche per questi motivi che, come si è recentemente scoperto, molti ebrei romani lasciavano un lascito alla Chiesa. Alberto Della Seta, deportato nel ’43 durante la razzia del ghetto di Roma, ad esempio ha affidato le proprie sostanze liquide alla propria famiglia e, nel caso che nessuno di loro avesse fatto ritorno, meta dei propri beni all’Università Israelitica e l’altra meta alla Chiesa Cattolica.

La somma verrà elargita alla famiglia superstite, ma la cosa sorprendente è proprio il fatto che un ebreo decida di lasciare i propri beni alla Chiesa perché questo sta ad indicare che gli israeliti romani nutrivano verso il pontefice e il Vaticano sentimenti di fiducia e riconoscenza. Del resto, l’azione di Della Seta non è di certo l’unica: il senatore Abramo Giacobbe Isaia Levi lascerà la sua villa in eredità a Pio XII in segno di riconoscenza per l’aiuto che li fu offerto durante la guerra (il senatore aveva trovato rifugio all’interno di una proprietà ecclesiastica).

È nota infatti l’attività del papa in favore degli ebrei romani nel periodo del rastrellamento del ’43 (disposizione a consegnare al rabbino Israel Zolli il denaro mancante che i nazisti chiedevano come riscatto, protesta informale all’ambasciatore tedesco Ernest Von Weizsacker per fare cessare gli arresti degli israeliti, richiesta alle monache agostiniane dei Quattro Coronati di dare ospitalità agli ebrei perseguitati, ecc) ma anche nelle altre zone dell’Italia la Chiesa ebbe un ruolo fondamentale nell’aiutare gli ebrei e più in generale tutti coloro che erano in pericolo: a Firenze operò per loro il cardinale Dalla Costa proclamato Giusto nel 2012, titolo di Giusto ha ricevuto anche don Francesco Repetto che svolse la sua azione a Genova ed aiutò gli ebrei anche il cardinale di Milano Idelfonso Schuster e così fu anche in altre città. A Roma come ha notato lo storico Andrea Riccardi i salvataggi non potevano essere soltanto “iniziative dal basso” ma erano chiaramente coordinati e consentiti dai vertici della Chiesa.

Queste attività potevano essere rischiose per lo stesso papa in quanto vi era il rischio che le truppe naziste potessero invadere lo Stato del Vaticano (giravano molte voci all’epoca che Hitler intendesse fare prigioniero il pontefice). L’aiuto prestato agli ebrei dalla Chiesa, ha spiegato la storica Anna Foa, docente ebrea di storia moderna Università La Sapienza di Roma, “non nasce da posizioni ideologiche filo cattoliche, ma soprattutto su ricerche puntuali sulla vita degli ebrei durante l’occupazione, dalla ricostruzione di storie di famiglie o di individui”. E “gli studi degli ultimi anni stanno mettendo sempre più in luce il ruolo generale di protezione che la Chiesa ha avuto nei confronti degli ebrei durante l’occupazione nazista dell’Italia.”

Nonostante questo permangono tuttavia delle critiche rivolte al pontefice  per aver scelto la cosiddetta tattica del “silenzio” e di non aver effettuato una denuncia pubblica. Eppure vi furono diverse personalità (anche ebraiche) che hanno considerato che un pubblico pronunciamento sarebbe stato non solo inutile ma persino dannoso come lo storico Martin Gilbert o l’assistente al pubblico ministero americano al processo di Norimberga Robert M. Kempner (“Qualsiasi presa di posizione propagandistica della Chiesa contro il governo di Hitler sarebbe stata non solamente un suicidio procurato ma avrebbe accelerato l’assassinio di un numero maggiore di ebrei e sacerdoti” ha dichiarato quest’ultimo). Questi giudizi non sono basati esclusivamente su ragionamenti teorici ma hanno avuto conferma anche da alcuni tragici avvenimenti: ad esempio nel 1942 in conseguenza delle proteste della chiesa olandese contro le deportazioni e le persecuzioni antisemite i nazisti arrestarono per “rappresaglia” tutti gli ebrei convertiti al cattolicesimo che riuscirono a trovare tra i quali venne catturata anche Edith Stein.

Considerazioni simili valevano tra l’altro non solo riguardo alle atrocità verso gli ebrei ma anche verso le popolazioni cattoliche come i polacchi: il vescovo di Katowike, mons. Stanislao Adamsky, spiegò in un opuscolo clandestino dell’epoca che «Durante i primi mesi della guerra la radio del Vaticano citava tutti i giorni casi di assassinii, di arresti e di rappresaglie nei confronti dei polacchi, soprattutto nei campi di concentramento. In seguito si rinunciò a dare informazioni così particolareggiate. Perché? La ragione è che per molte vie erano giunte in Vaticano richieste di cessare la trasmissione di tali notizie, perché dopo ogni audizione di tal genere preti e religiosi (…) erano maltrattati con maggiore crudeltà. Si dichiarava loro apertamente: “Questo è come compenso per il fatto che il vostro papa o il vostro cardinale hanno di nuovo parlato contro di noi”. Ed ogni volta un certo numero di prigionieri vi perdeva la vita, ed altri ancora contraevano malattie »(Matteo L. Napolitano, Pio XII tra guerra e pace, Roma 2002 p. 134).

Il motivo per cui Pio XII “tacque” fu dunque principalmente per evitare ulteriori persecuzioni ai danni dei suoi fedeli e delle popolazioni soggette al dominio nazista anche se i critici ne hanno dato le motivazioni più disparate (antisemitismo, filo nazismo, paura del comunismo, ecc.). Del resto, come ha sottolineato Peter Gumpel, postulatore della causa di beatificazione di Pio XII, “oggi le critiche provengono soprattutto da persone che non hanno vissuto quegli anni e si sono costruiti un’idea molto personale di Pio XII” e ha aggiunto anche che sul pontefice si sta ormai avviando verso un notevole ripensamento, specialmente in America del Nord, da parte di persone che avevano giudicato negativamente Pacelli. Gumpel è fermamente convinto che un giorno Pio XII sarà elevato agli onori degli altari e verrà dichiarato Santo e quando quel giorno avverrà la “leggenda del papa di Hitler” avrà forse finalmente termine.

Mattia Ferrari

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31 commenti a La Chiesa di Pio XII e l’aiuto diretto agli ebrei

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  1. firmino ha detto

    pio xii tacque per “evitare ulteriori persecuzioni ai suoi fedeli ” ma che bravo ! cicero pro domo sua insomma. e bravo questo sedicente “storico” mattia ferrari che evidentemente ignora le conclusioni opposte di studiosi del calibro di Miccoli,Ginzburg,Hilbert.: tanto voi VIVETE NELLA MENZOGNA.

    • Mattia ha detto in risposta a firmino

      Sono curioso di sapere quali giudizi danno questi storici sul silenzio di Pio XII. Avevo letto che lo stesso Miccoli per esempio afferma che tra le ragioni (non l’unica) del riserbo di Pio XII c’era anche il fatto che una denuncia avrebbe inasprito le persecuzioni nei confronti del cattolicesimo (circa diecimila preti tedeschi passarono attraverso la Gestapo). Se per te poi è meschino che il papa non abbia mandato a morire i preti come carne da macello per una denuncia che con buone probabilità non avrebbe avuto altro esito se non quello di farsi bello agli occhi del mondo, beh fatti tuoi…

      • edoardo ha detto in risposta a Mattia

        Ma guarda che neanche loro ci crederanno alle pappardelle che mettono in circolazione, non possono essere sprovveduti fino a questo punto.
        Quelle balle sono solo accalappia-allocchi.

        • Mattia ha detto in risposta a edoardo

          Più che altro sono curioso di sapere se ha letto questi storici o se ha tirato dei nomi a caso. Per esempoio io so che Giovanni Miccoli è un critico di Pio XII ma tuttavia lo storico non considera il pontefice un filonazista e non nega che Pacelli si sia adoperato a favore degli ebrei

    • Azaria ha detto in risposta a firmino

      Infatti, Pio XII taque per viltá, per questo un rabbino capo di Roma si fece battezzare (a guerra finita, quando non esisteva piú il rischio nell’essere ebreo) con il nome di Eugenio Pio (Eugenio Pacelli era il nome secolare di Pio XII).

      É per questo che il rabbino capo DI ISRAELE si scomodó a portargli un assegno di 20 mila dollari (corrispondenti ad una decina di milioni di euro attuali) per “ringraziarlo dello sforzo che ha fatto nel proteggere gli ebrei” (lettera associata all’assegno attualmente ancora reperibile).

      Ma questi due esempi mica conoscevano la veritá, sono solo vissuti al tempo ed hanno visto Pio XII operare, quei poveri ignoranti che non ascoltano firminio….

      • edoardo ha detto in risposta a Azaria

        secondo te, perché i critici cinematografici, grandi palloni gonfiati come il resto degli intellettuali, hanno bersagliato di critiche negative il filmato RAI “Assisi Underground”?
        Filmato realizzato su testimonianze dei protagonisti ancora in vita in quegli anni (metà anni 80 su testo scritto una decina d’anni prima).
        E’ notevole che allora la pellicola ha potuto essere trasmessa sulla TV nazionale, e oggi Cristiada sono riusciti a censurarlo.
        In quegli anni Cristiada sarebbe uscito nelle sale cinematografiche, oggi anche un “Assisi Underground” sarebbero riusciti a censurare, e magari col tacito assenso di personalità da cui ti aspetteresti proprio il contrario, personalità non laiche.
        Io, su questi mutamenti di censura, ho le mie opinioni.

    • Giacomot ha detto in risposta a firmino

      Non poteva mancare il solito anticlericale ignorante e rancoroso.
      Già .

    • Controinformato ha detto in risposta a firmino

      vuoi uno studioso di grosso carico?
      leggiti Hesemann “Pio XII – il papa che si oppose a Hitler”

    • Li ha detto in risposta a firmino

      Infatti tacque proprio per quello: i nazisti non erano certo gente con cui scherzare. Per lo sgarro di uno, ne fucilavano anche 10 o più.
      La loro era un’ideologia, proprio come quella in cui sguazzi tu.

      Tranquillizzati, Edoardo. Certa gente non ascolta, o forse ascolterà col tempo. 😉
      Come ho detto, sto nella fase del perdono. Però (come capita l’aridità a periodi), me la faccio durare finché c’è. Dopo di che…addosso!

      Ripropongo i famosi principi di Goebbles per chi non li conosce:

      http://www.salsamentarius.it/gli-undici-principi-di-goebbels-da-non-seguire/

      La propaganda ne fa ampio uso e che si ottiene? Il famoso “effetto gregge”. Non sto a dilungarmi: la parola dice tutto.

    • lorenzo ha detto in risposta a firmino

      Prova a rispondere a questa semplicissima domanda: se il Papa si fosse comportato come i Vescovi olandesi credi forse che la Chiesa avrebbe potuto salvare tutti quegli ebrei?
      Non mi dire che tu, se la denuncia pubblica dei crimini nazisti avesse portato al massacro di migliaia di ebrei, avresti optato per la denuncia?

    • domenico ha detto in risposta a firmino

      ma state a rispondere a uno che ha troncato la frase scritta da Mattia Ferrari omettendo ‘… e delle popolazioni soggette al dominio nazista’ per lasciare intendere che Pio XII si interessasse solo ai suoi fedeli?
      Il ‘silenzio’ di Pio XII tutelava non solo i fedeli cattolici ma anche le migliaia di ebrei ed oppositori dei due regimi che trovavano per esempio rifugio nei conventi, nelle Chiese, nelle residenze papali e dentro lo stesso Vaticano.
      Nazisti e fascisti non aspettavano altro che una mossa falsa del Papa per violare la neutralità di questi rifugi.

  2. Daniele ha detto

    Eppure la sinistra radical-chic usa (anzi: abusa) la Giornata della Memoria per dare sfogo al solito laicismo/anticlericalismo, consistente, in questo caso, nel dire che Papa Pio XII non fece nulla per opporsi allo Sterminio degli ebrei (anzi, alcuni vogliono persino insinuare che Pio XII vedesse di buon occhio Hitler, poiché il dittatore tedesco costituiva un argine al Comunismo sovietico).
    La realtà, ovviamente, è diversa: Papa Pio XII aiutò, anche personalmente, sia gli ebrei (proteggendoli, ospitandoli ed evitandone la deportazione) sia la popolazione romana colpita dai bombardamenti (nessuno ne parla, ma vi sono notizie di un Pio XII che torna in Vaticano, dopo esserne uscito per andare a constatare di persona i danni di un bombardamento su Roma, con l’abito bianco sporco di polvere, quella dei muri distrutti, e di sangue, quello delle vittime: segno che la sua vicinanza alle vittime era reale, concreta, fisica e non solo ideale). Ma non solo Pio XII: anche molti “semplici” fedeli cattolici si diedero da fare per proteggere gli ebrei dalle conseguenze delle vergognose leggi razziali e per resistere all’occupazione nazifascista dell’Italia. Molti (ma anche di questo fatto la sinistra non ne parla) partigiani appartenevano al gruppo dei Partigiani Bianchi, formato da tutti quei partigiani (democristiani, repubblicani, liberali, ecc…) che non si riconoscevano nel gruppo dei Rossi (cioè dei comunisti e socialisti). Sebbene la sinistra porti avanti la tesi che il Comitato di Liberazione Nazionale sia un “marchio” di proprietà dei partigiani comunisti/socialisti, la realtà è che al C. L. N. (e quindi alla liberazione dell’Italia dalla dittatura) diedero il loro fondamentale contributo, pagando anche con la vita, anche i democristiani, i liberali ed i repubblicani (che sono poi tra i partiti politici ad aver dato vita alla Repubblica Italiana). Anzi: va pure detto che i Bianchi furono doppiamente perseguitati: da una parte attaccati dal regime nazifasciata e dall’altra attaccati dai Rossi (il cui scopo ultimo era liberare l’Italia dal nazifascismo non tanto per farne una Nazione libera, quanto piuttosto per farne uno Stato satellite dell’Unione Sovietica: infatti le trattative Stalin-Togliatti su questa questione erano già a buon punto… ma, grazie a Dio, le elezioni dal 1948 in poi le vinse la Democrazia Cristiana, la quale avrà pure avuto tanti difetti e tante pecche, però, almeno, evitò che l’Italia cadesse nell’orbita del Socialismo Reale).

    • Li ha detto in risposta a Daniele

      E’ vero: il Papa è andato in giro in cerca di sopravvissuti.

      E Primo Levi diceva che ognuno è l’ebreo di qualcuno.
      Si riferiva mica a come i palestinesi (non santi, ma al momento quelli che se la passano peggio) stanno?

      Non sono qui per dire “non è successo”. Sono qui per dire che non è il solo olocausto.

      Per me la giornata della memoria serve anche per ricordare i morti in Russia sotto il comunismo, in Romania ancora sotto i comunisti, in Cina dove continuano a morire, negli Stati Uniti, dove hanno iniziato a morire i nativi più o meno con lo sbarco degli spagnoli e oggi parecchi stanno in ghetti tra il degrado e la depressione, in Australia, dove i nativi aborigeni si sono visti portare via i figli per rieducarli, mischiarli con i bianchi ed eliminare così il più possibile quelli conosciuti come aborigeni, i poveracci morti sotto la dittatura di Pinochet, e quelli morti sotto Pol Pot. E sì, anche l’olocausto palestinese, il niqab.

      Che c’entra se sono lontani? Quando dobbiamo ricordarci delle bombe sul Giappone lo sappiamo e due parole ci stanno (caspita, appena 2!).
      Perchè bisogna fare sempre dei veri pellegrinaggi ai campi di sterminio? Allora bisogna portare i bambini anche a vedere i resti degli altri posti sopra elencati.

      La mia memoria si ferma qui per ora, ma la storia ha tanti altri casi di cui non si parla.

      • Li ha detto in risposta a Li

        Buona giornata delle memorie.

      • lorenzo ha detto in risposta a Li

        Per non parlare delle centinaia di italiani, non compromessi col nazifascismo, e di partigiani “bianchi” uccisi dai partigiani “rossi”.

        • Li ha detto in risposta a lorenzo

          Oh grazie: non sapevo di questa distinzione. Chissà perché io dividevo in partigiani e resistenza non comunista, senza sapere che li definissero bianchi.
          Good. 😉

          • lorenzo ha detto in risposta a Li

            La storia della resistenza è stata scritta da coloro che hanno usato la copertura della lotta al nazifascismo per i loro interessi privati: come per Pio XXII, infatti, la realtà dei fatti è stata stravolta dalla menzogna ideologica.

            • Li ha detto in risposta a lorenzo

              Nulla di più vero. E come s’incavolano oggi se questi ideologisti li chiami fascisti o nazisti. E pensare che usano praticamente la stessa propaganda.

              La Chiesa ha fatto tante cose buone, e come viene ripagata? Prima viene usata, poi buttata. Non mi pare che in queste giornate si sia fatto alcun riferimento alle figure di:

              http://it.wikipedia.org/wiki/Rufino_Niccacci

              http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Placido_Nicolini

              Di Bartali si è detto, ma lui non era un prete, o un frate come padre Ruffino.

              Queste persone hanno rischiato molto, eppure anche se sono state riconosciuti Giusti fra le Nazioni, non hanno avuto non dico un riconoscimento in soldi, ma almeno un ricordo. Ricordatevi anche di loro, e non solo di chi aiutò Anna Frank e famiglia, o di Varian Fry, che salvò più che altro intellettuali ebrei.

  3. edoardo ha detto

    Già…la DC è stata una “manosanta”.
    Tanto di cappello a quell’insigne statista che fu Alcide De Gasperi.
    Per riavere un altro De Gasperi nel panorama italiano bisognerà attendere almeno un secolo, da quanto sono rari questi grandi eroi della nostra Patria.
    Peccato però, che successivamente la DC sia stata infiltrata dagli sciacalli che volevano fare affari con la politica: De Gasperi è stato il costruttore dell’Italia emersa dalle macerie della follia ideologica fascista, quegli altri sciacalli ne sono stati i distruttori.

    • Giacomot ha detto in risposta a edoardo

      A proposito :
      Che ne pensate del libro di Massimo Franco ”Andreotti.La vita di un uomo politico, la storia di un’epoca.” della Mondadori ?
      Rivolto a tutti .

      • Li ha detto in risposta a Giacomot

        Sorry, non l’ho letto. Però parlando di Andreotti…non è stato certo un santo.

        • gladio ha detto in risposta a Li

          Altro che santo! E’ stato uno dei più grandi demolitori materiali e morali della nostra Italia!
          Piaccia o no l’ italia è stata infrastrutturata da Mussolini, ricostruita da quel Titano ( non è un’ esagerazine ) di De Gasperi e demolita dai comunisti e dai Democristiani post- De Gasperi.

    • Daniele ha detto in risposta a edoardo

      Non solo De Gasperi: anche Moro, La Pira, Dossetti, Zaccagnini e Fanfani furono espressioni della migliore DC.

  4. Fabrizia ha detto

    E comunque è sempre colpa della Chiesa. Cosa hanno fatto invece i governi? Per esempio, i governi di Francia, Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Canada, Australia, Stati Uniti….in breve: cosa ha fatto l’ONU di allora? Per cominciare a farvi un’idea, digitate su Wikipedia “Conferenza di Evian”. Un pudico velo di silenzio è stato steso sulla Conferenza. Ma comunque, è sempre colpa della Chiesa.

    • Fabrizia ha detto in risposta a Fabrizia

      E aggiungo, per chi legge l’inglese,il collegamento esterno:” Decisions taken at the Evian Conference”. Illuminante.

    • domenico ha detto in risposta a Fabrizia

      Di fronte all’ignavia di questi paesi i documenti diplomatici studiati invece dimostrano come la Santa Sede si diede da fare per trovare passaporti e visti per gli ebrei che scappavano soprattutto verso i paesi del Sud America.
      Alle decisioni di Evian aggiungiamo anche in seguito la decisione di non bombardare le linee ferroviarie verso i campi di concentramento che avrebbe certo salvato milioni di persone.
      Viste queste decisioni dei governi democratici occidentali si capisce come fece un pò comodo a tutti l’individuazione di un ‘parafulmini’ come Pio XII.

    • Controinformato ha detto in risposta a Fabrizia

      la differenza è che Roosvelt e Churchill avevano i bombardieri con cui far saltare le linee ferroviarie verso i campi, il Papa no
      gli alleati avevano chiesto a Pio XII di alzare il tiro salvo poi far marcia indietro quando lui aveva espresso l’intenzione di denunciare anche i Pogrom sovietici

      per non parlare del fatto che fu la croce rossa (io spero ancora in buonafede) a permettere non solo la fuga ma anche il rilascio di passaporti ai gerarchi nazisti tramite ODESSA, mentre la ratline stava in piedi solo a certi alti prelati doppiogiochisti e che certo non hanno mai rilasciato passaporti della santa sede, come invece si sente dire in giro

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