Cannabis legale? In un mese sfatati tutti i miti antiproibizionisti

droga cannabis legaleNel giro di un mese tutti i principali cavalli di battaglia dei sostenitori della cannabis legale sono stati confutati dalla letteratura scientifica.

Nel marzo 2017, infatti, sono stati pubblicati diversi studi scientifici che, coincidenza vuole, hanno minato gli argomenti di Roberto Saviano e di coloro che si oppongono al sano principio sociale del vietare ciò che fa male, ovviamente nella proporzione in cui il suo utilizzo danneggia la salute. Andiamo per ordine.

 

1) MARIJUANA CONDUCE A DROGHE ANCORA PIU’ PESANTI. Sull’importante JAMA Psychiatry, rivista scientifica dell’American Medical Association, è stato pubblicato uno studio che dimostra che lo spinello porta al passaggio a droghe anche peggiori. Il dott. Carlo Bellieni, docente di Terapia neonatale alla Scuola di Specializzazione in pediatria dell’Università di Siena, ha spiegato che l’indagine si è svolta su oltre 34mila adulti, evidenziando un rischio 6 volte maggiore di passare ad altre droghe tra le persone che usano cannabis rispetto a quelli che non la utilizzano.

 

2) CONSUMO MODERATO DI ALCOOL E’ SALUTARE. Un secondo studio scientifico ha replicato alla più frequente obiezione degli antiproibizionisti: l’alcool farebbe più male della cannabis, perché allora non è vietato? E’ proprio vero il contrario: una settimana fa sul British Medical Journal, rivista medica della British Medical Association (BMA), è apparsa una ricerca su consumatori moderati di alcool e non consumatori. I risultati ottenuti sono stati che il consumo moderato di alcool era associato ad un minor rischio di malattie cardiovascolari (seppur non tutte) rispetto a chi non ne fa uso. D’altra parte, si sa da tempo che un bicchiere di vino rosso al giorno apporta benefici all’organismo (in particolare grazie ai polifenoli e alla dimostrata azione antiossidante del resveratrolo). Il prof. Carlo Agostoni, nutrizionista del Policlinico di Milano, ha spiegato in questi giorni: «Vino e birra hanno attraversato al storia. Non leviamoli dalle nostre tavole. Usarli nel modo giusto fa parte di una cultura nutrizionista corretta», ed è sempre la letteratura scientifica a dimostrare che proprio il consumo moderato di birra aiuta a ridurre per oltre il 40% il rischio di attacchi di cuore combattendo il colesterolo cattivo e aiutando a prevenire l’ostruzione delle arterie. Il problema per la salute è l’abuso di alcool, ma lo è anche quello di cioccolata, di caramelle e di carne: non per questo andrebbero vietate.

Al contrario, all’inizio del mese scorso, un’indagine ha mostrato che il solo utilizzo regolare di cannabis, seppur moderato, non porta soltanto a complicanze polmonari e psichiatriche, ma anche cardiovascolari (in particolare ictus e scompensi cardiaci). Quattro giorni fa, invece, i ricercatori della Concordia University hanno indicato l’aumento dell’impatto sulla salute per i consumatori under 21 (deterioramento cognitivo, perdita di memoria, IQ diminuito, limitato successo formativo e probabilità di sviluppare malattie mentali), mentre ad inizio gennaio 2017 la Research Society on Alcoholism ha mostrato che -a proposito di alcool- è proprio il consumo di marijuana ad aumentare il rischio di sviluppare disturbi da abuso di alcol (Alcohol use disorders, AUDs).

 

3) POCHE PROVE A SOSTEGNO DELL’UTILIZZO TERAPEUTICO. Secondo i sostenitori della marijuana, la legalizzazione andrebbe realizzata in quanto l’utilizzo di cannabis è benefico, tanto che verrebbe impiegata in ambito clinico. Innanzitutto sono due cose diverse: alcuni medici utilizzano farmaci sintetizzati in laboratorio a base di cannabis, con protocolli prestabiliti e dosaggi controllati, cosa ben differente dal fumo fai-da-te. Inoltre, la letteratura scientifica ha anche messo in dubbio l’efficacia della cannabis terapeutica. Sulla rivista specializzata Pediatric Neurology, infatti, si legge: «Contrariamente alla percezione popolare, ci sono pochi dati oggettivi a sostegno dell’uso preferenziale di cannabis rispetto alla terapia convenzionale per il ripristino della struttura del sistema nervoso centrale e della funzione negli stati di malattia come la sclerosi multipla, l’epilessia o la schizofrenia». Un altro studio, inoltre, ha confermato che ci sono poche prove per sostenere l’uso terapeutico della marijuana per i pazienti in chemioterapia, con dolore cronico e con sclerosi multipla. A proposito di “effetti benefici”, pochi mesi fa la Boston University ha anche sfatato il mito che la cannabis rilassi e aiuti a dormire meglio.

 

4) LIBERALIZZAZIONE NON SCONFIGGE LA CRIMINALITA’. Ultimo mito, quello della lotta alla criminalità: non è la scienza a contribuire in questo caso, ma la semplice realtà. L’Uruguay è stato il primo ad aver legalizzato la droga, che ora può essere venduta nelle farmacie ma, ad inizio marzo 2017, il direttore della polizia nazionale uruguaiana, Mario Layera, ha dichiarato che «nel 2016 abbiamo raggiunto livelli record in termini di sequestri, il traffico verso l’Uruguay non è stato per nulla limitato». Infatti, solo nel mese di dicembre, la polizia ha sequestrato 4,3 tonnellate di cannabis illegale, contro le 2,5 tonnellate del 2015. In passato abbiamo già segnalato la situazione che si sta invece verificando in Colorado: i consumatori di droga sono aumentati di oltre il 20% come media mensile in seguito alla liberalizzazione della marijuana, con conseguente aumento di problematiche mediche.

La redazione

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106 commenti a Cannabis legale? In un mese sfatati tutti i miti antiproibizionisti

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  1. Pippo ha detto

    che la cannabis faccia male è cosa risaputa, che oggi in Italia il commercio sia illegale è una illusione, avviene dappertutto a tutte le ore del giorno e della notte e nessuno interviene per stroncarlo. Che formalmente sia illegale è solo una presa in giro. Nei fatti è permesso. E non solo la cannabis.

  2. Taigura Araphael ha detto

    concordo. Sul punto 1 ho tuttavia molti dubbi. Nel senso, che è si vero in alcuni casi, il consumo di cannabis apre le porte a droghe di altra natura, non più tuttavia di quanto possano fare alcol e tabacco, che spesso conducono all’uso della cannabis. La teoria del passaggio è molto dubbia e al contrario in molti altri casi, i pro cannabis sono ostili ad altre droghe e in casi come questi si potrebbe dire che la cannabis salvaguarda dall’uso di altre droghe.

    • Boomers ha detto in risposta a Taigura Araphael

      C’è qualche studio a supporto della tua tesi?

      • Taigura Araphael ha detto in risposta a Boomers

        si, per questo la teoria del passaggio è considerata attualmente pseudoscientifica.

        • Chemical Brother ha detto in risposta a Taigura Araphael

          Diciamocelo proprio francamente tra di noi, ma mi dici dove l’hai mai trovato uno spinellone che si sia limitato solo a fumare canne?
          E’ più raro di una mosca bianca.
          Di solito chi si fa di canne si fa anche di altre cose, per lo più di tipo psichedelico, come funghi,….
          Infatti gli shops online dove vendono sementi di cannabis, hanno anche spore e grow kits di funghi, salvia, kratom e i cosidetti herbal highs legali ma che fanno sballare o almeno ne danno l’illusione.
          Il poli-consumo di stupefacenti non è mediato chimicamente dai cannabinoli, ma dalla mentalità di chi li usa: di vino si può bere un bicchiere e non sentirne alcun effetto psicoattivo, mentre in nessun modo è possibile usare della cannabis senza sentirne l’effetto psicoattivo.
          Anzi, se non fosse psicoattiva nessuno la userebbe.
          Infatti, lo studio che è stato fatto da chi si occupa di produrre semi è di ottenere varietà ibridate a più alto contenuto in cannabinoli possibile.
          Capito? Potenziate non in profumi o aromi, ma in sostanze psicoattive.

          • Taigura Araphael ha detto in risposta a Chemical Brother

            a migliaia ne ho conosciuti, me compreso. Ma a parte questo non ho compreso il senso del tuo commento. A parte poi che sostengo da anni che la cannabis faccia seriamente male, provato sulla mia pelle purtroppo e su quella di molti miei amici. Adesso solo sentire l’odore ci spaventa….

            • Chemical Brother ha detto in risposta a Taigura Araphael

              Il senso del mio commento è questo: liberalizzare la droga, qualiunque tipo sia, è una fesseria di quelle che si pagano care…..dopo.

              • alessandro pendesini ha detto in risposta a Chemical Brother

                Sarebbe una stupidità scientifica e strategica volere evitare una chiara legalizzazione delle droghe, particolarmente le ” dure”, col pretesto che sono più nocive ! Non è perché le droghe non sono pericolose che dobbiamo auspicare di legalizzarle, ma –al contrario- proprio perché sono pericolose ed a volte letali che si avvera necessario controllarne ufficialmente la loro composizione ed il commercio. Non solamente, ma anche perche la proibizione non è di certo il miglior modo di lottare contro le droghe : quello che succede da secoli, o millenni se ci riferiamo agli antichi romani, è la per ricordarcelo…..

                • Chemical Brother ha detto in risposta a alessandro pendesini

                  Legalizzarle vuol dire diffonderle ancora di più di quanto lo siano adesso.
                  In quanto all’aggettivo “scientifica”, lascia stare, non ha niente di scientifico la legalizzazione degli stupefacenti, ha tutto di politico.
                  Ti rendo noto che di esperienze di legalizzazione (cioè approvvigionamento legale per i tossici) di narcotici (morfina ed eroina) sono state fatte lungamente in UK fino a metà anni 70 e anche a Roma per un certo tempo è stata tentata questa via con risultati disastrosi, cioè un aumento del consumo di quelle stesse sostanze che si voleva imbrigliare in una forma legalizzata.
                  Poi ti ricordo che le anfetamine sono state legali (liberamente accessibili in farmacia) fino ad inizio anni 70.
                  Poi è venuto il boom degli anni 70, con la droga di massa, che inizialmente era legale o acquistabile in farmacia con ricettine fatte a tavolino.
                  I risultati sono sotto gli occhi di tutti e non necessitano commenti.

              • dan ha detto in risposta a Chemical Brother

                perchè il proibizionismo ha funzionato secondo lei?
                oltre il 10% della popolazione italiana fa uso di cannabis.ed il dato è costantemente in aumento.
                le faccio una domanda: secondoo lei, fa piu male la cannabis o le sostanze con cui viene tagliata.

          • dan ha detto in risposta a Chemical Brother

            per cortesia non dare informazioni fasulle, che poi c’è gente come te che ci crede pure.

  3. Fabio ha detto

    Sarebbe molto più interessante capire quali siano i meccanismi psichici di autodifesa, che intervengono affinché una persona non induca a provare nessun tipo di droga.

    Comunque, dato che nell’articolo si parlava anche degli effetti positivi dell’alcol, in quando il vino rosso contiene il resveratrolo, vorrei precisare che non è l’alcol di per se, a far bene, ma il pigmento colorato degli acini dell’uva!

    Se proprio desiderate ottenere gli effetti salutari del resveratrolo, ma potenziati ulteriormente e senza assumere alcol, vi consiglio di assumere ribes nero o mirtillo blu, (freschi), contenenti gli antociani, o in alternativa il melograno, il frutto più antiossidante e antitumorale esistente in natura, superiore pure ai frutti rossi e ai kiwi.

    • Taigura Araphael ha detto in risposta a Fabio

      attenzione anche qui. Pur condividendo il punto due in linea generale, non esistono affatto correlazioni di causa accertate che attestano i benefici di un uso moderato di vino e birra per la salute. Personalmente sono ostile alla cannabis, ma attenzione agli argomenti che si utilizzano.

      • Fabio ha detto in risposta a Taigura Araphael

        Ma infatti, Taigura, io ho scritto questo nel mio post: “vorrei precisare che non è l’alcol di per se, a far bene, ma il pigmento colorato degli acini dell’uva!”

        L’alcol non ha alcun effetto terapeutico, (a parte essere un blando vasodilatatore), ma sono le sostanze organolettiche contenute nel vino e nella birra, ad avere proprietà specifiche e benefiche sull’organismo.

    • alessandro pendesini ha detto in risposta a Fabio

      Le informazioni sul dosaggio è essenziale per tutti i prodotti, perché gli effetti non sono gli stessi e dipendono della quantità e qualità delle dosi. Il caso più esemplare è quello della cannabis. A basso tasso di THC (il principio attivo della cannabis), il suo effetto sarà piuttosto rilassante e euforico, ma a forte dosi di THC, lo stesso prodotto potrà essere allucinogeno, e potrebbe non corrispondere alle aspettative formulate del consumatore.

      P.S. Per quello che riguarda l’alcool e il tabacco mi limito a dire che –da quello che risulta da serie statistiche ufficiali- fanno molte più vittime di tutte le droghe riunite !

      • Chemical Brother ha detto in risposta a alessandro pendesini

        Le cannabis che si vendono oggi sono tutte varietà incrociate e ibride ad alto contenuto in cannabinoli, molto di più rispetto ai “blocchetti di fumo” che si vendevano negli anni 70, lo sai bene questo, non negarlo!
        Non ci sono più le “vecchie” cannabis, e se ci fossero nessuno le comprerebbe più con questi incroci moderni molto più psicoattivi.

        • alessandro pendesini ha detto in risposta a Chemical Brother

          Infatti!… Finché non esistera un legge chiara sulla vendita autorizzata -quindi legale- di qualsiasi tipo di droga, (eccezione fatta per certi paesi) avremo di certo grossi problemi difficilissimi da risolvere !
          -Si deve sapere che attualmente un consumatore di droga non conosce veramente la composizione di cio’ che consuma, ignora cio’ che assorbe realmente, cosi come gli effetti che puo’ risentire, e non ha quasi mai idea dei rischi –a volte letali- che prende per la sua salute.
          Le analisi ufficiali dei prodotti che circolano in strada dimostrano ad esempio che le pasticche di ecstasy non contengono un singolo atomo di MDMA (che è il principio attivo), ma una miscela eterogenea di anfetamine, benzodiazepine (ansiolitici) e altri prodotti di taglio. Il consumatore abituale si trova nella stessa situazione di qualcuno, -gli occhi bendati-, che dovrebbe prendere a caso un bicchiere su un tavolo e berlo senza sapere se trattasi di birra, aranciata, brandy, vino o magari antigelo o candeggina !

        • dan ha detto in risposta a Chemical Brother

          hai un modo di scrivere che somiglia parecchio al vecchio Givanardi.

      • Chemical Brother ha detto in risposta a alessandro pendesini

        “…P.S. Per quello che riguarda l’alcool e il tabacco mi limito a dire che –da quello che risulta da serie statistiche ufficiali- fanno molte più vittime di tutte le droghe riunite !…”

        E certo che si, le droghe, infatti, sono vietate.
        Se fossero reperibili legalmente in qualunque farmacia o smart shop, i morti si sprecherebbero.
        Sia quelli diretti da overdose sia quelli indiretti (tra cui quelli della cannabis) da incidenti stradali sotto effetto (documentati negli Stati USA dove è stata legalizzata).
        Non ha senso paragonare una sostanza legale e reperibile anche al supermercato con altre illegali le quali, anche se sono reperibili facilmente, non lo sono mai come se fossero legali.

        • alessandro pendesini ha detto in risposta a Chemical Brother

          . Per quello che riguarda l’alcool e il tabacco mi limito a dire che –da quello che risulta da serie statistiche ufficiali- fanno molte più vittime di tutte le droghe riunite !…”

          Lei risponde :”E certo che si, le droghe, infatti, sono vietate”….il ché sembra un ossimoro !
          Quindi, se ho ben capito, lei ritiene che l’alcool e il tabacco non debbano essere considerate droghe?… oppure “droghe leggere” (anche se a certe dosi possono essere -direttamente o indirettamente-letali?), cioè sostanze psicotrope incapaci di creare dipendenza ? o magari perché la legislazione attuale di diversi paesi non le considera tali, o per altri motivi ?

        • dan ha detto in risposta a Chemical Brother

          ma quante idiozie scrivi

  4. alessandro pendesini ha detto

    -La cannabis agisce per mimetismo chimico su dei ricevitori di una chiave chimica naturale del cervello, l’anandamide. Attivando questi ricevitori dei neuroni regolatori dei circuiti dell’ippocampo sono ugualmente attivati. Di più la cannabis stimola la liberazione di un’altra chiave chimica eccitatrice a partire dalle cellule gliali, il glutammato. Questo eccesso di glutammato modifica il ritmo delle oscillazioni dei circuiti neuronali dell’ippocampo e disorganizza la codificazione dei fatti ed avvenimenti caratteristici della memoria episodica. Sotto l’effetto di questa eccitazione disordinata delle connessioni, le reti dell’ippocampo e la loro connessione col lobo frontale sono nell’impossibilità di codificare correttamente le informazioni percepite, né integrarle per permettere un ragionamento lineare o coerente.

    Domandina a bruciapelo : l’UCCR e non solamente si è già chiesta a chi approfitta VERAMENTE il traffico illecito delle droghe, oltre che alle mafie mondiali ???

    • Chemical Brother ha detto in risposta a alessandro pendesini

      Ma l’hai letto l’articolo almeno?
      Hai letto dove dice che nei Paesi dove c’è stata legalizzazione il mercato clandestino non è finito, anzi, è rigoglioso come e più di prima.
      Chi ci guadagnava prima, continua a guadagnarci.
      Lo sai che in Olanda, con i suoi coffee shops, cannabis, funghi e altri stupefacenti liberi, è uno dei maggiori centri internazionali di traffici illeciti?
      E sì che è sotto gli occhi di tutti: l’Olanda è uno dei crocevia internazionali dei traffici di droghe.
      E questo nonostante la semilibertà di cui godono alcune droghe, notoriamente cannabis e funghi.

      • alessandro pendesini ha detto in risposta a Chemical Brother

        Caro Chemical Brother (Chemical brother Chi ?)

        Mi conceda di rifargli la domanda :
        “a chi approfitta VERAMENTE il traffico illecito delle droghe, oltre che alle mafie mondiali ???”
        Lei senzaltro dovrebbe (più che probabilmente) saperlo, o mi sbaglio?

        P.S.Avra forse notato che le do del LEI ? Il TU lo do (quasi) solamente a gente che conosco, o con coloro che ho costudito le capre, o gente che non ha paura di scrivere nome e cognome quando commentano su questo sito, non di certo a sconosciuti

        • Chemical Brother ha detto in risposta a alessandro pendesini

          Offeso per il tu?
          In questo sito ci si risponde da amici.
          Se vi scatena una crisi il tu, permettetemi di darvi del voi, come era uso cent’anni fa.
          Ci guadagnano malavitosi di varie estrazioni.
          Se lo Stato vendesse liberamente le droghe, il malavitoso sarebbe lo Stato stesso.
          Oltre ad essere moralmente e fisicamente responsabile dei danni causati dall’uso degli stupefacenti che lui stesso spaccia legalmente.
          Roba da class action.

          • Nicola ha detto in risposta a Chemical Brother

            Buongiorno a tutti. 1. Il caso olandese è diverso da come qui è descritto. Il commercio di cannabis in Olanda non è legale, ma liberalizzato (mi sembra che nell’articolo non si presti abbastanza attenzione alla differenza fra queste due modalità). Infatti è illegale la produzione finalizzata alla vendita, ma è tollerata la produzione ed è tollerata la vendita. C’è un passaggio torbido fra produzione e commercio che certo non pone argini ai traffici illegali, poiché essi -appunto- rimangono illegali. Inoltre non esiste alcun controllo sul consumo mensile, cosa che con le tecnologie d’oggi sarebbe semplice verificare (tessera sanitaria?) e cosa che una legalizzazione seria dovrebbe prevedere. Tuttavia in Olanda ci vivo e quindi un minimo posso parlarne. Ciò che stupirebbe i più è che l’olandese medio non è affatto un consumatore. I giovani stessi hanno un fare irrisorio verso gli smokers (perdigiorno, probabilmente immigrati, etc.). E’ più difficile trovare un olandese che fuma con frequenza che uno straniero che fa la vacanza solo per quel motivo. Ma è difficile valutare se questo sia un effetto della liberalizzazione (che ripeto, non va bene, serve legalizzare non depenalizzare) o della cultura olandese, che è molto salutista e incentrata sulla carriera. Ma ancora, sostenere che, nonostante la liberalizzazione, l’Olanda sia un paese pieno di traffici illeciti è un formula retorica se connessa ad un paese in cui il commercio o il guadagno è l’unico valore, almeno dal XVII secolo. Qui, voi dovreste saperlo bene, c’erano anche i libri messi all’indice, ci soggiornavano gli intellettuali europei accusati di eresia, etc.. Qui si commerciavano oppio e spezie che nel resto d’Europa erano illegali. Insomma da secoli l’Olanda ha queste caratteristiche, attribuire responsabilità per questo alla liberalizzazione -non legalizzazione- della cannabis vuol dire non conoscere nulla dei Paesi Bassi (lecito per carità, è un piccolo paese anche se ricchissimo). Non c’è paese legato ai porti che non abbia traffici illegali (chiedete a chi vive a Chioggia o Livorno), l’incidenza della liberalizzazione della cannabis su questo dato non è quantificabile da nessuno studio. Ricordo che Rotterdam rimane oggigiorno il porto europeo numero uno per traffico di merci. 2. Dire che dalla cannabis si passa all’eroina ha lo stesso valore scientifico del dire che dal caffé si passa alla cocaina (sfido a trovare cocainomani che non siano passati per la caffeina), ma sotto analisi non è un problema biologico o medico, quanto sociologico. Possiamo dire che sotto proibizionismo i consumatori di eroina hanno fatto -per la maggioranza- uso di cannabis. Vero, anche se non vale il contrario (tutti i consumatori di cannabis fanno uso di eroina; questo è falso). Possiamo dire che lo stesso (dalla cannabis all’eroina) avvenga in un regime anti-proibizionista? I dati sono identici? Non lo sappiamo. Quindi questa non è una tesi che può essere portata né pro né contro. 3. Nessuna persona seria direbbe che bisogna legalizzare l’uso ludico della cannabis perché la scienza ha dimostrato un valore farmacologico di essa. Questa è una sciocchezza che nessun antiproibizionista serio direbbe, le due cose non c’entrano nulla l’una con l’altra e addurle al fronte antiproibizionista è retorica (a meno che non sia lecito per il fronte antiproibizionista usare come strumento retorico posizioni maldestre di un proibizionista disinformato; io ho una dignità e non lo farei). 4. Dobbiamo capire che esistono grossi interessi che non vogliono che la droga venga legalizzata. Certo c’è chi come voi è preoccupato -sinceramente- per la salute dei ragazzi, ma c’è anche chi su quella salute ci lucra proprio grazie all’illegalità. Forse non ci rendiamo conto che 50 anni di proibizionismo su tutte le droghe hanno consegnato la globalizzazione alle narco-mafie. Forse non ci rendiamo bene conto che la guerra in Afghanistan aveva al centro non solo l’oro nero, ma anche l’oppio. Oggi in mezzo mondo, dalla Colombia alla Calabria, c’è una vera e propria guerra per la droga. Il tema della legalizzazione della droga è si un problema di politiche di riduzione del danno per la salute personale (per voi aumenterebbe, per me calerebbe), ma è principalmente un problema geopolitico sulla governance mondiale e sulla pace. Mi sembra che voi ignoriate totalmente questo aspetto. 5. Non confondiamo la storia delle sentenze, degli atti, dei documenti ufficiali, della legge con la Storia. Questo è un problema metodologico sentitissimo fra gli storici oggi e vedo che qui viene sottovalutato in merito all’Uruguay. In ogni paese, quando avviene una legalizzazione, si impennano i consumi (forse solo il Portogallo ha dati contraddittori) ma è molto difficile valutare se questo sia un dato reale o semplicemente il fatto che ciò che viene tracciato in un regime di legalità è molto diverso. I dati sui consumi vengono rilevati in due modi: questionari e sequestri. Ora non serve una laurea in sociologia per sapere che l’intervistato o colui che fa un questionario si sentirà comunque più tranquillo a definirsi consumatore in un regime di legalità. Dall’altra parte tutte le forze dell’ordine prima impiegate nel traffico di qualunque tipo (dallo spaccio fuori dalle scuole a quello in grande stile) ora possono dedicarsi ai pesci grossi. Trovano di più? Non è detto sia un male, quel di più ora tracciato è probabile che prima esistesse ma non fosse tracciato. Insomma se io dovessi approcciarmi da sociologo o da storico prenderei con le pinze le dichiarazioni della polizia uruguayana. 6. Poiché in gioco c’è la salute dei cittadini e la geopolitica mondiale non ha senso insultarsi, anche se la pensiamo diversamente, anzi. Serve collaborare il più possibile per capire come agire nel miglior modo. Capisco le vostre preoccupazioni, vorrei solo fossero considerate legittime anche le preoccupazioni di un antiproibizionista convinto come me. Saluti, Nicola.

            • Taigura Araphael ha detto in risposta a Nicola

              Non posso considerarmi un antiproibizionista, ma forse nemmeno il contrario(non ho ancora una posizione definita sul tema), ma devo complimentarmi per il tuo commento ricco di contenuti ed imparziale. Anche a me leggendo il post sono venute in testa le stesse cose, in particolare la relazione di causa con il consumo di droghe pesanti, attualmente considerata antiscientifica e priva di fondamento. Oltre che fallace come argomento in se, al di la della veridicità della cosa e costituisce di per se un discorso fuori contesto, ne contro ne a favore della causa.

            • Taigura Araphael ha detto in risposta a Nicola

              ne approfitto per farti qualche domanda sull’argomento, dato che mi sei sembrato molto serio.

              1)Cosa ne pensi riguardo la legalizzazione di droghe più pesanti? sei favorevole o no? se si o al contrario, perchè?
              2)sono abbastanza convinto che l’alcol ed il tabacco per quanto pericolosi non possano essere paragonati alla cannabis, dal punto di vista della pericolosità che rispettivamente le tre sostanza rappresentano per l’individuo. Infatti mi scontro spesso con gli antiproibizionisti, che sottovolutano la pericolosità della cannabis. Se ci atteniamo alle statistiche l’eroina stessa fa meno vittime dell’alcol, ma chi mai sosterrebbe che l’eroina sia più pericolosa? in sintesi l’argomento dell’alcol e del tabacco che viene usato dagli antiproibizionisti, mi sembra fallace. tu come vedi quest’aspetto?
              ti ringrazio per l’eventuale risposta…..

    • Chemical Brother ha detto in risposta a alessandro pendesini

      “-La cannabis agisce per mimetismo chimico su dei ricevitori di una chiave chimica naturale del cervello, l’anandamide. Attivando questi ricevitori dei neuroni regolatori dei circuiti dell’ippocampo sono ugualmente attivati. Di più la cannabis stimola la liberazione di un’altra chiave chimica eccitatrice a partire dalle cellule gliali, il glutammato. Questo eccesso di glutammato modifica il ritmo delle oscillazioni dei circuiti neuronali dell’ippocampo e disorganizza la codificazione dei fatti ed avvenimenti caratteristici della memoria episodica. Sotto l’effetto di questa eccitazione disordinata delle connessioni, le reti dell’ippocampo e la loro connessione col lobo frontale sono nell’impossibilità di codificare correttamente le informazioni percepite, né integrarle per permettere un ragionamento lineare o coerente.”

      E con ciò?
      Ogni molecola attiva sull’SNC mima un messaggero o ne inibisce la ricaptazione o attiva un secondo messaggero (come la caffeina sul c-AMP).

      • Fabio ha detto in risposta a Chemical Brother

        Curioso il tuo pseudonimo. Sei per caso amante dell’omonimo gruppo di musica elettronica a cui si rifà? Anche se il gruppo in questione ha la “s” del plurale, ossia Chemical BrotherS.

      • alessandro pendesini ha detto in risposta a Chemical Brother

        E con cio’ ?
        E con cio’ intendo dire chiaramente che la cannabis –qualsiasi sia la ragione (salvo certe eccezioni terapeutiche)- è meglio non farne uso tout court !
        In casi di problemi esistenziali generatori di malessere, sarebbe senzaltro meglio spendere i soldi destinati alle droghe ad una terapia cognitivo comportamentale, ma non solo !
        Confondere la causa con l’effetto non fa altro che spostare il problema, a volte anche amplificarlo, non di certo risorverlo.

        Per contro non ha risposto alla domanda : a chi approfitta lo spaccio illegale degli stupefacenti oltre che alle diverse mafie mondiali ?

  5. Max ha detto

    La notizia secondo la quale il traffico di cannabis illegale verso l’Uruguay non e’ decresciuto ma anzi e’ salito e’ preoccupante.

  6. Max ha detto

    Avete notato i commenti facebook a quest’articolo? Appena si tocca quest’argomento della liberalizzazione delle droghe, volano gli insulti qualunquisti.

    • Fabio ha detto in risposta a Max

      Max, oramai gli insulti non si limitano a volare, ma sono più numerosi delle mosche, (che volano anch’esse), indipendentemente dal tema che viene trattato.
      Io comunque non ho alcun profilo su Facebook, per cui non seguo la cosa.

      • Max ha detto in risposta a Fabio

        Non so gli altri utenti, ma io riesco a vedere i commenti su facebook su questa pagina, facendo click “mostra i commenti Facebook” in basso, anche se non ho account su questo social. Generalmente do’ loro un’occhiata.

        A mio modesto parere, gli insulti sono stati peggiori del solito in questo caso.

    • Gianfranco ha detto in risposta a Max

      Temo che il consumo di droghe sia molto diffuso a vario livello. Il fatto che sia illegale viene visto dagli assuntori come un’ingiustizia più che altro per motivi etici personali. Non riescono a convivere con il fatto che un proprio vizio sia vissuto come illegale dalla società. Per costoro è più facile mettere in discussione la norma che mettere in discussione se stessi.

  7. Emanuele ha detto

    Mi permetto di replicare ai liberazionisti…

    1. La legalizzazione di una cosa non riduce automaticamente il mercato nero. Ad esempio, in Italia, le sigarette di contrabbando sono molto diffuse, nonostante quelle legali siano in vendita ovunque, a qualunque ora ed ad un prezzo basso (rispetto ai paesi nordici).

    https://news.vice.com/it/article/contrabbando-sigarette-italia

    Domanda a bruciapelo: chi ci guadagna a non parlare di questi fatti?

    2. Certamente fumo ed alcol sono dannosi in alte dosi… perché si dovrebbe aggiungere ulteriori sostanze dannose? Casomai si dovrebbe contrastare l’abuso delle sostanze pericolose, non favorirlo aumentandone la varietà e quantità…

    Peraltro, sul fumo ed alcol esistono diverse limitazioni: divieto ai minori, divieto nei luoghi pubblici, consumo modico o nullo per certi lavoratori, pubblicità informative su pacchetti e bottiglie, ecc.

    L’esistenza di un mercato di sostanze pericolose non può giustificare altri mercati pericolosi… tanto varrebbe giustificare la vendita di amianto, mercurio, DDT, diossina, ecc perché ci sono altre cose pericolose in commercio.

    3. Lo stato dovrebbe vendere le droghe per controllare contenuti e dosaggi, in quanto sostanze pericolose.

    Lo stato già controlla la vendita di sostanze pericolose: farmaci, esplosivi, fitofarmaci, gas tossici, sostanze chimiche, ecc.

    Ovviamente ne consente l’uso solo a categorie autorizzate solo perché sono utili o necessarie in certi ambiti… la motivazione per cui si dovrebbe dare la droga a chi la chiede è perché si vuole sballare.

    Se funzionasse così, perché non provi ad andare dal tuo dottore a dirgli se ti prescrive degli oppiacei perché ti vuoi drogare? …eppure sono in vendita in qualunque farmacia con dosaggi estremamente controllati.

  8. beppino ha detto

    Dovremmo andare verso un mondo più corretto nelle interazioni fra noi stessi e gli altri e fra noi stessi e la realtà (ad es. il fumo da sigaretta dovrebbe essere stigmatizzato sempre di più fino a farlo sparire…) e stiamo ancora a scrivere di “liberalizzare” spinelli e amenità varie. Fumare spinelli fa male, fa male all’ambiente, fa male alle persone che stanno attorno al fumatore, rende le persone merce di scambio e sfruttamento, riduce l’elasticità mentale e annebbia la consapevolezza; nella migliore delle ipotesi fumare spinelli é un vizio ad alto tasso di ingestibilità e in quanto tale va inteso e affrontato. Chi fuma spinelli é uno sfigato, passare parola.

  9. dan ha detto

    Non ho mai letto così tante notize

  10. dan ha detto

    Non ho mai letto così tante notizie assolutamente false.
    1° non è vero che la cannabis porti al consumo di droghe pesanti.
    2° in letteratura scentifica ci sono oltre 10.000 studi che confermano le eccezionali proprieta terapeutiche della cannabis, in particolare per quello che riguarda la sclerosi multipla.
    3° in colorado dove è avvenuta la legalizzazione, il consumo di cannabis è leggermente diminuito nel ultimo periodo,dato in contro tendenza agli anni scorsi dove si era registrato sempre un costante aumento.
    Mettetevi il cuore in pace,il proibizionismo ha perso,e questo è sotto gli occhi di tutti quanti,il proibizionismo e voi proibizionisti oramai siete all’atto finale.
    fatevene una ragione

    • alessandro pendesini ha detto in risposta a dan

      OK Dan !

      Ma nonostante cio’ non mi risulta, da seri studi accademici, che sia stato dimostrato un qualsiasi “effetto protettivo” della cannabis anche a piccole dosi. Per contro il rischio di psicosi tossica nelle persone vulnerabili è indiscutibilmente reale !
      La memoria, l’apprendistato e le prestazioni scolastiche possono essere compromesse dal consumo regolare della cannabis ! E qui non sembra esserci l’ombra di un dubbio….
      Da notare inoltre che –statisticamente- la cannabis incita al consumo di alcol! Consumati separatamente, l’alcol e la cannabis hanno già degli effetti deleteri ma presi insieme sono ancora più pericolosi, in modo particolare, ad esempio, per la condotta di un veicolo! Su questo le statistiche ufficiale sono pertinentemente eloquenti…..
      La liberalizzazione legale della droga deve imperativamente essere sostenuta da informazioni reali, veridiche, evitando di considerare chi la consuma d’irresponsabili, immaturi o magari tutti (o quasi) squilibrati mentali !… C’est ici que le bât blesse….

    • Max ha detto in risposta a dan

      Scusami, ma l’articolo di cui sopra prova almeno a citare studi scientifici della American Medical Association, con tanto di link dove e’ possibile accedere alla rivista che ha pubblicato tali studi e valutarli nel merito. In tali studi si arriva al risultato rischio 6 volte maggiore di passare ad altre droghe tra le persone che usano cannabis rispetto a quelli che non la utilizzano.

      Come contributo utile alla discussione, e’ opportuno citare studi scientifici che indicano risultati diversi, invece di affermare apoditticamente il contrario. Possibilmente, occorre anche individuare il perche’ si ritiene che articoli come quello dell’AMA siano sbagliati, di nuovo senza affermare senza spiegazioni che sono tutte sciocchezze.

      I risultati dell’Uruguay sembrano indicare che non sempre dove c’e’ legalizzazione c’e’ una diminuzione del traffico illegale di droga. In altri Paesi non sembra essere andata cosi’, ma non possiamo fare semplicemente finta che l’Uruguay non esista.

      Personalmente non sono contrario all’uso medico della cannabis, purche’ sia amministrata da professionisti medici.

    • beppino ha detto in risposta a dan

      Pareva strano che non saltasse fuori l’intervento che attesta il non legame fra cannabis e droghe pesanti, l’eccezionalità della cannabis come panacea di tutti i mali e materia prima per tanti prodotti industriali (quest’ultimo aspetto lo aggiungo io…) oltre all’immancabile “concetto” che la legalizzazione produce una diminuizione dei fruitori (misurata come poi?.. mah). Ma mentre la prima e l’ultima affermazione sono difficilmente dimostrabili, la seconda ha effettivamente un fondo di verità ma non ha nulla a che vedere con la valutazione sociale dell’utente medio di spinelli (che comunque rimane con un “vizio” che danneggia non solo il “vizioso” ma anche chi gli sta attorno…).
      Quanto a tirar fuori il concetto di “proibizionismo” di pannelliana memoria direi che la visione ha fatto ormai il suo tempo e non incanta più. Certe scelte di legalizzazione non derivano solo e solamente dalla soggiacenza ad un “bisogno” del singolo ma dalla dimostrazione che il bisogno diventa o può diventare un “diritto” (su questo aspetto siamo ancora molto lontani… talmente lontano da non percepire l’arrivo… ammesso esista l’arrivo). Dopodichè … nella società pazza in cui viviamo tutto può succedere… può succedere che i politici legalizzino lo spinello (pensando magari a qualche voto in più o al fatto che la maggior parte dei cittadini hanno un approccio invariante rispetto al problema). Staremo a vedere. Personalmente avendo “subito” un incidente stradale dove c’era un coglione strafatto che guidava l’altra vettura e dopo aver eventualmente assistito all’atto finale paventato dall’utente DAN continuerò ad essere critico e farò di tutto per stigmatizzare l’esistenza di questi viziosi.

  11. alessandro pendesini ha detto

    E’ arcinoto che basta vietare qualche cosa cingendolo di un mistero sufficiente affinché diventi oggetto di desiderio. Al finale, appare che, talvolta, il più sicuro mezzo per incoraggiare la consumazione di una droga qualsiasi (ma non solamente) consiste nel vietarla. Trattando la droga come un veleno, come un flagello, si può pensare come la proibizione delle droghe incita certi a drogarsi, per curiosità, rivolta o per diffidenza, favorendo ciò che pretende combattere.
    Va inoltre notato che la proibizione delle droghe ebbe inizio’ secoli orsono da prelati cattolici : i drogati erano (e sono tuttora ?) considerati avere statuito un patto –nientepopodimeno- col diavolo ! Sic….

    • beppino ha detto in risposta a alessandro pendesini

      Il divieto porta a curiosità, la curiosità porta al desiderio e il desiderio porta a cercarne l’attuazione. Ma il concetto non può arrivare alla giustificazione che niente può essere proibito perché niente é male di per se e tanto meno che solo qualcosa può essere proibito perché non esiste il male in senso assoluto ma solo il male relativo o balneare (valevole cioé per una stagione…). Non può esistere una società senza divieti ne può esistere una società perfetta con pochi ma mirati e super rispettati divieti.

      • alessandro pendesini ha detto in risposta a beppino

        ….Non può esistere una società senza divieti ne può esistere una società perfetta con pochi ma mirati e super rispettati divieti…..

        Beppino, l’acqua calda è già stata scoperta…..
        Ma più seriamente :
        Non dobbiamo mai perdere di vista che la proibizione peggiora scandalosamente le conseguenze sanitarie e sociali del consumo di droga ! E non dovrebbe essere sorprendente dal momento che il divieto non difende un ideale di salute, difende un ideale di astinenza con l’arrogante pretesa di difendere un ideale di salute: dietro la maschera di un benpensante igienismo, opera di fatto arbitrariamente per l’intollérenza !
        Di certo si potrebbe dire che se non ci fossero i consumatori, non ci sarebbe il traffico illecito. A questo pero’potremmo rispondere che se non ci fosse la proibizione, non ci sarebbe il traffico di stupefecenti….

        • Michele ha detto in risposta a alessandro pendesini

          Se non ci fosse la proibizione ci sarebbe comunque il traffico illecito, come dimostra il caso delle sigarette.
          Va infatti tenuto conto che se la cannabis viene legalizzata vengono posti dei limiti abbastanza stringenti sulla sua diffusione: monopolio di stato, vendita di cannabis con un principio attivo che non supera un certo valore e gravata da accise.
          Per cui avremo una (o poche) varietà di cannabis legale e ad un prezzo comunque superiore a quello del mercato nero. Risultato prevedibile è che la legalizzazione intercetterà una parte minima dei consumatori abituali senza assestare colpi particolarmente violenti alle mafie.

          • alessandro pendesini ha detto in risposta a Michele

            Michele :
            Rispetto la sua opinione, ci mancherebbe, ma non posso condividerla per evidenti o pertinenti ragioni !
            Solo compromessi ben studiati -esenti di qualsiasi influenza mistica o satanica…- possono essere considerati possibili;
            una soluzione “ideale” che potrebbe essere soddisfacente per tutti è, fino prova contraria, da considerare utopica.

            • Michele ha detto in risposta a alessandro pendesini

              Mah, io non le vedo le evidenti ragioni per cui la mia opinione sia errata. A me pare di aver mostrato come l’illusione di legalizzare per eliminare il traffico illecito sia appunto un’illusione. Anni fa forse ci avrei creduto anch’io in automatismi legali che risolvono i problemi, oggi la fede nei poteri risolutori della legalità l’ho persa.

        • beppino ha detto in risposta a alessandro pendesini

          ***Non dobbiamo mai perdere di vista che la proibizione peggiora scandalosamente le conseguenze sanitarie e sociali del consumo di droga!***

          Tutto da dimostrare… Il divieto é da interpretare come una regola da seguire… non c’é altro. Perché tira fuori la faccenda del perbenismo e dell’intolleranza? Mancanza di argomentazioni forse? Il vizioso che fuma si confronta necessariamente in pubblico con le persone e i fatti della vita; il vizioso non può liquidare la faccenda proponendo la manfrina del “sono fatti miei”. Ho subito a mio danno l’incontro con uno strafatto (recidivo poi…) in un incidente stradale… da non augurare a nessuno.

  12. Luca ha detto

    Signori, non vi scaldate, non serve a nulla, tanto inevitabilmente tra qualche hanno la cannabis sarà finalmente legale in gran parte del mondo, non si può pensare di continuare a vietare un fiore. ve lo ricordo, è un fiore! Frutto di madre natura, prodotto della creazione divina! Utilizzato dall’uomo a partire dal 5600 A.C. probabilmente le tuniche indossate dai 12 discepoli….e non solo…erano fatte in canapa!
    La canapa e così la cannabis (che attenzione, non sono la stessa cosa) sono state utilizzate fin dall’antichità dall’uomo! Solo noi ce ne siamo dimenticati, anzi, lo hanno cancellato dalla nostra storia, hanno demonizzato una pianta!

    Impariamo ad essere razionali ed obbiettivi

  13. Luca ha detto

    http://www.dolcevitaonline.it/lultra-destra-cattolica-allattacco-della-cannabis-ecco-come-li-sbugiardiamo/

    Aprite e leggetene tutti!

    Informazione, vera! Questa è l’unica soluzione a tutta l’ignoranza dei messaggi soprastanti! Per non parlare dell’articolo in se…

  14. Emanuele ha detto

    A mio avviso, la questione droghe non è tanto un problema economico o sanitario ma soprattutto antropologico.

    Legalizzare vuol dire introdurre il diritto allo sballo ed all’anestesia di cui lo stato dovrebbe farsi garante.

    Ora, se una persona non riesce a divertirsi o ad affrontare la vita senza droghe è certamente un malato e come tale andrebbe curato. Curato con farmaci e psicoterapie. Farmaci pure a base di cannabinoidi, se utili, ma da assumere sotto stretto controllo medico, come tutti i farmaci.

    Invece, si vorrebbe presentare questi malati come persone sane, proponendo loro sballo a buon mercato… ciò fa male a loro ed alla società.

    • alessandro pendesini ha detto in risposta a Emanuele

      Caro Emanuele:
      Tra il 20 e il 25% della specie umana viene considerata (2014) come afflitta da disordini mentali e, negli Stati Uniti, quasi mezzo milione di specialisti qualificati sono disponibili per dispensare loro delle cure.
      Con il paradigma di test psicologici, siamo in grado di paragonare con una certa precisione gli individui gli uni agli altri, ma non abbiamo alcun mezzo razionale per decidere dove tracciare la frontiera della follia o disordine mentale, ne se dobbiamo includere il 2.5 o il 25% della popolazione !
      Se dovessimo inoltre analizzare razionalmente il DSM-5 (manuale considerato la « Bibbia » della psichiatria !) capiremmo il perché 7% degli Americani sono dipendenti da uno psicotropo a tal punto che la loro eccessiva (o abusiva) prescrizione è diventata molto più problematica – sovente letale- del consumo di sostanze illecite !!!
      Paradossalmente, il « normale » NON ammette nessuna norma !

    • beppino ha detto in risposta a Emanuele

      ***[chi] non riesce a divertirsi o ad affrontare la vita senza droghe è certamente un malato e come tale andrebbe curato***

      Quoto.

  15. Luca ha detto

    Non vi preoccupate, abbiate fiducia nel progresso! La libertà trionferà! E tutti i problemi dati da questo proibizionismo sfrenato finiranno. E l’Italia potrà finalmente preoccuparsi dei veri problemi della società, che di certo non sono i consumatori di cannabis (che sono comunque 6 milioni di italiani arrotondando per difetto).
    Perché non si tratta di legalizzare lo “sballo” si tratta di rendere libero l’utilizzo della natura che ci è stata donata per curare anima e corpo!

    E per rispondere a Beppino: con l’alcool esistono delle tolleranze sopra le quali la guida è vietata, purtroppo ad oggi non esistono sistemi di calcolo del “tasso di THC” come per l’etilometro.(sono in fase di sviluppo)
    Quando si potrà calcolare l’effettivo tasso di THC presente nel sangue al momento della guida, potendo cosí stabilire un limite come per l’alcool, si risolvererà anche questo problema.
    Oltretutto, uno studio scientifico ha dimostrato come comparando la guida sotto effetto alcool rispetto al THC sia più pericolosa, in quanto la cannabis non altera la percezione e dello spazio, come accade con l’alcool.

    Mi spiace Beppino, lei ha trovato “l’ubriaco” incosciente della situazione! Non facciamo dell’erba un fascio. Siamo razionali.

    Grazie.

    • alessandro pendesini ha detto in risposta a Luca

      -Le prove raccolte dall’epidemiologo David Nutt, e pubblicate su Lancet nel 2007 e nel 2009, dimostrano infatti, inequivocabilmente, che l’alcool, cioè una droga legale, causa più danni alla salute dei consumatori e sul piano sociale della cocaina e del crack, e che il tabacco, altra droga legale, è quasi altrettanto dannoso della cocaina, e molto più dannoso della cannabis o dell’ecstasy. Ma di questo l’UCCR non dice assolutamente nulla….Paura di perdere fedeli tossicodipendenti da droghe legali? o contrariare i capricci -e spudorati abusi- delle multinazionali del tabacco e/o alcolici ?

    • beppino ha detto in risposta a Luca

      **** con l’alcool esistono delle tolleranze sopra le quali la guida è vietata, purtroppo ad oggi non esistono sistemi di calcolo del “tasso di THC” come per l’etilometro.(sono in fase di sviluppo)****

      Appunto… per intanto dateci un taglio.

      ****Quando si potrà calcolare l’effettivo tasso di THC presente nel sangue al momento della guida, potendo cosí stabilire un limite come per l’alcool, si risolvererà anche questo problema.****

      Non sarebbe comunque la stessa cosa; l’assorbimento dell’alcool in modiche quantità é fattibile, nel caso dello spinello pia illusione nel breve periodo. E’ inutile che ci giriate attorno… non riuscirete mai ad arrivare alla quadratura del cerchio. E cominciate piuttosto a formarvi un atteggiamento culturale consono al trattamento del vizioso (quello rimane lo strafatto) prima che qualche degenerato di politico spalanchi definitivamente la porta.

      **** uno studio scientifico ha dimostrato come comparando la guida sotto effetto alcool rispetto al THC sia più pericolosa, in quanto la cannabis non altera la percezione e dello spazio, come accade con l’alcool ****

      Sarà anche vero (mah…) ma non cambia di una virgola l’atteggiamento proibizionista da mantenere per spinelli e puttanate varie che la gente prende per “sballare”. Il vizio porta verso il limite e il limite porta al baratro e quando il coglione strafatto ci cade dentro non deve poter essere in compagnia di persone non viziose; poiché la formazione dell’ “accoppiata” non é eliminabile con sicurezza in via preliminare bisogna eliminare il problema alla radice.

      **** Non facciamo dell’erba un fascio. Siamo razionali.****
      Penso di essere abbastanza sicuro dove sia la “posizione” razionale sull’argomento. E’ ora di finirla col concetto che il “bisogno” del singolo che rischia di collidere con la “sicurezza” del resto del mondo debba essere garantito e regolamentato in base a visioni pseudo anarchiche o pseudo libertarie di Pannelliana memoria. Sono i fatti che fanno la differenza… non i bisogni (non necessari poi… in questo caso).

  16. Pac ha detto

    Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il nostro Ministero della Salute, l’Alcol è una DROGA, al pari di Cannabis, Eroina e Cocaina, solo che è giuridicamente legale. Che il suo uso moderato faccia bene alla salute è un mito duro a morire: il suo presunto effetto “protettivo” in 3 (tre!) casi aumenta il rischio di insorgenza di +200 patologie di cui 14 tumori, e non mi pare un buon affare. Anzi in Italia e in Europa è NON È PERMESSO affermare che l’alcol, vino compreso, «fa bene alla salute» anche moderato, come peraltro da sedici anni sancisce la legge 125 del 2001. Non a caso l’articolo riportato sopra è già stato sbufalato e sbugiardato qui: http://www.fondazioneveronesi.it/magazine/i-blog-della-fondazione/il-blog-di-emanuele-scafato/lalcol-non-e-un-farmaco-ne-un-mezzo-di-prevenzione

    Che la Cannabis conduca ad altre droghe è almeno opinabile. Scientificamente è più corretto dire che la “#Cannabis porta a altre droghe non più di Alcol, Tabacco e alcuni farmaci” e lo dice uno che con le dipendenze ci lavora, e non è un improvvisato esperto di droghe. Il suo pensiero lo trovate qui: http://www.droga.net/tutte-le-cose-che-dovete-sapere-sulla-cannabis/

    Anzi secondo Organizzazione Mondiale Sanità pare proprio che uso l’Alcol in giovane età (vino compreso, grazie magari a genitori compiacenti) conduca ad altre droghe. Non solo: sempre l’Organizzazione Mondiale della Sanità ribadisce (lo dice da molti anni) che la droga Alcol è più dannosa e pericolosa della droga Cannabis. Questi concetti li trovate qui, nel suo ultimo report in materiai: http://www.who.int/substance_abuse/publications/cannabis/en/

    Conclusioni: chi non parla dei danni della Cannabis fa male (che innocua non è) ma chi difende anche il solo uso moderato di Alcol fa molto peggio (visto che è molto più dannoso e pericoloso della Cannabis). I link ve li ho dati: leggeteli.

    • Luca ha detto in risposta a Pac

      Se posso, ci terrei a dire che la cannabis è innoqua se assunta con le dovute precauzioni, mi spiego, la vaporizzazione o l’assunzione per ingestione di per se non hanno controindicazioni (a differenza della combustione per es.). La cannabis se usata moderatamente e con testa non crea scompensi di nessun genere in un individuo sano, non crea danni a lungo termine ed irreversibili.
      Come tutte le sostanze e sottolineo TUTTE (compresa l’acqua) se assunta senza criterio può provocare danni!
      Ma allora il problema non sta nella sostanza, sta nell’individuo.

      • Engy ha detto in risposta a Luca

        l’ultima considerazione è tanto frequente quanto inconcludente: il problema è l’individuo, quindi ….? che vuol dire, a quali conseguenti strategie pratiche porta?
        Perchè scusami, ma ti pare che i ragazzi giovanissimi, molti di loro, abituali consumatori di canne, ne facciano un uso moderato (insieme all’alcol)??
        Il problema per me (e lo dico da fumatrice di sigarette) è che intorno alla droga, alla cannabis, ma anche alla cocaina tutto sommato, c’è ancora questo alone di mito, anche da parte di cinquantenni, tanto che spesso si ride di fronte a battute sulle canne o sulla cocaina e ci si irrigidisce sulle sigarette …
        E il più delle volte anche i cinquantenni (patetici) si rifiutano ipocritamente di guardare in faccia la realtà e i danni – a volte anche immediati – che le droghe provocano.
        p.s. innocua, non innoqua, non provocarmi questi colpi al ….quore! 🙂

        • Luca ha detto in risposta a Engy

          Nessun colpo al “quore”, tranquilla! Il problema del consumo dei giovani purtroppo è reale, oltretutto in un cervello di un adolescente la cannabis può creare dei disturbi, sia di apprendimento che di sviluppo, cosa che in una persona sviluppata non accade (basato su studi scientifici http://www.dolcevitaonline.it/quali-conseguenze-provoca-realmente-la-cannabis-sul-cervello-degli-adolescenti/ ). La legalizzazione risolverebbe questo problema, che chiaramente il proibizionismo non ha risolto. La legalizzazione permetterebbe inanzitutto di avere dei controllo adeguati sulla qualità della Cannabis (assolutamente inesistenti nella realtà del mercato nero), toglierebbe la più redditizia forma di sostentamento economico alle mafie, riducendo così il loro potere di acquisto e di vendita eliminando praticamente il mercato nelle loro mani. Una cannabis legale vorrebbe dire più controllata, di qualità, ad un prezzo meno accessibile ai minori e con gli introiti delle tasse si potrebbe davvero FARE UNA INFORMAZIONE REALE ED UNA PREVENZIONE EFFICACE!
          Vi rimando un altro articolo interessante: http://www.dolcevitaonline.it/mentre-si-preoccupavano-della-cannabis-si-sono-scordati-delleroina/
          Dal quale estrapolo questa parte al quanto importante:
          ” ….
          È questa la ragione per la quale il consumo è in aumento tra i giovanissimi? (Riferendosi alla EROINA)

          Di certo in parte, ma non solo. Le ragioni sono innanzitutto culturali, i giovani di oggi sono stati bombardati per anni dal tipico discorso proibizionista che dice che le droghe sono tutte uguali e non esiste distinzione tra leggere o pesanti. Un’assurdità che ha prodotto la prevedibile conseguenza di farle apparire veramente uguali ai ragazzi. Un giovane può legittimamente pensare: mi hanno detto che fumando le canne sarei diventato matto e schizofrenico, ma ora che le fumo so che non è vero, probabilmente anche sull’eroina mi hanno preso in giro e non è così dannosa come dicono. Il consumo di eroina è stato così banalizzato innanzitutto per colpa delle istituzioni.”

          BASTA, VI PREGO, SALVIAMO QUESTA SOCIETA’ MALATA, APRIAMO GLI OCCHI!!! NON CREDETE AI TELEGIORNALI.

          • Michele ha detto in risposta a Luca

            La legalizzazione risolve i problemi. Sì, come no.

            Riposto qui il commento che ho fatto ad un intervento di Pendesini:

            Se non ci fosse la proibizione ci sarebbe comunque il traffico illecito, come dimostra il caso delle sigarette.
            Va infatti tenuto conto che se la cannabis viene legalizzata vengono posti dei limiti abbastanza stringenti sulla sua diffusione: monopolio di stato, vendita di cannabis con un principio attivo che non supera un certo valore e gravata da accise.
            Per cui avremo una (o poche) varietà di cannabis legale e ad un prezzo comunque superiore a quello del mercato nero. Risultato prevedibile è che la legalizzazione intercetterà una parte minima dei consumatori abituali senza assestare colpi particolarmente violenti alle mafie.

            Aggiungo che il consumatore abituale il quale si rifornisce di cannabis da uno spacciatore di fiducia MAI e poi MAI andrà ad acquistare cannabis legale, dato che a) l’ampiezza di scelta è inferiore e b)costa di più.
            Quindi pensare che la legalizzazione risolva il problema è come vedere la punta di un iceberg e pensare che il blocco di ghiaccio sia tutto lì.

          • Michele ha detto in risposta a Luca

            La legalizzazione risolve il problema. Sì, come no. Riposto qui un mio commento precedente:

            Se non ci fosse la proibizione ci sarebbe comunque il traffico illecito, come dimostra il caso delle sigarette.
            Va infatti tenuto conto che se la cannabis viene legalizzata vengono posti dei limiti abbastanza stringenti sulla sua diffusione: monopolio di stato, vendita di cannabis con un principio attivo che non supera un certo valore e gravata da accise.
            Per cui avremo una (o poche) varietà di cannabis legale e ad un prezzo comunque superiore a quello del mercato nero. Risultato prevedibile è che la legalizzazione intercetterà una parte minima dei consumatori abituali senza assestare colpi particolarmente violenti alle mafie.

            Aggiungo inoltre che MAI e poi MAI un consumatore abituale di cannabis lascerà il suo spacciatore di fiducia per andare ad acquistare la cannabis legale, la quale a) gli offre un raggio di scelta inferiore e b) gli costa di più.

      • alessandro pendesini ha detto in risposta a Luca

        Infatti ! Come dici chiaramente : persino l’acqua a forti dosi puo’ essere letale

        -“Nulla è veleno, tutto è veleno, solo la dose fa il veleno”…. Affermava Paracelso, medico italiano del 16 ° secolo.

    • Max ha detto in risposta a Pac

      Interessanti gli articoli che citi. Dicono:

      “Purtroppo è molto diffcile sapere a posteriori come i derivati della cannabis abbiano giocato nella co-struzione di problemi mentali e di relazione con se stessi e con gli altri, anche perché i medesimi problemi si possono trovare in persone che non hanno mai usato sostanze psicoattive. Tuttavia, se si analizzano studi fatti su molte persone nel tempo, si vede che il gruppo di quelle che hanno usato hashish o marijuana con una certa consistenza ha mediamente avuto più disturbi mentali (gravi come le psicosi) di quello che non ne ha mai fatto uso. La differenza è consistente e, come se non bastasse, ci sono anche segnali che riguardano un’insorgenza più precoce di disturbi mentali gravi. . Questo non dirà molto a chi non si occupa tecnicamente della cura di disturbi psichiatrici, ma, per essere chiari, quanto prima insorge un disturbo mentale grave quanto più sarà difficile da trattare e quanto più condizionerà pesantemente la vita di chi ne sofre.”

      Quanto mi basta per sapere che le droghe, nemmeno la cannabis, devono essere liberalizzate o legalizzate.

      “The transition to cannabis (or cocaine) dependence occurs considerably more quickly than the transition to nicotine or alcohol dependence (Lopez-Quintero et al., 2011).”

      Per il resto, e’ vero che i vari studi mostrino come chi beve alcolici poi ha maggiori probabilita’ di fare uso di droghe, ma questo vale soprattutto per chi beve alcolici troppo presto. Non e’ un caso che in molti Stati la vendita di alcolici ai minorenni sia vietata.

  17. beppino ha detto

    E’ ridicolo affrontare un tema delicato come della legalizzazione dello spinello “riportando” in pista o anche solo “ricordando” la pericolosità dell’alcool. L’alcool fa male e ne andrebbe stigmatizzato l’uso… punto. Ora che la porta é semichiusa si vorrebbe aprirla completamente? Casomai si lavorerà per richiuderla… mi sembra più sensato.

  18. alessandro pendesini ha detto

    Vorrei fare notare a tutti coloro che sono contro la liberalizzazione della droga che nessuno di loro, incluso i responsabili dell’articolo, ha risposto alla domanda :

    A CHI APPROFITTA LO SPACCIO ILLEGALE DEGLI STUPEFACENTI OLTRE CHE ALLE DIVERSE MAFIE MONDIALI ?

    P.S. -Ringrazio anticipatamente per le vostre (eventuali) concise e intelligibili risposte

    • michele ha detto in risposta a alessandro pendesini

      Il problema non è soltanto chi si avvantaggia. La ver domanda è: ma hai proprio bisogno di drogarti?

      • alessandro pendesini ha detto in risposta a michele

        Caro Michele (Michele chi?)

        Non penso che lei sia ingenuo o incolto al punto di non aver capito la mia domanda alla quale non ha risposto…..
        Anzi, ho -stranamente-la convinzione che lei abbia capito la domanda ma che si ostina a NON voler rispondere; ma se dovessi sbagliarmi allora non potrei fare altro che considerarla un ingenuo o ignorante in questa tematica ! Veda lei….

    • Michele ha detto in risposta a alessandro pendesini

      A CHI APPROFITTA LO SPACCIO ILLEGALE DEGLI STUPEFACENTI OLTRE CHE ALLE DIVERSE MAFIE MONDIALI ?

      A tutti coloro che operano nell’illegalità. E che continueranno ad operare, per i motivi che esposto sopra, anche qualora diventasse legale.

      • alessandro pendesini ha detto in risposta a Michele

        Caro Michele
        Spiacente doverla deludere ma la sua risposta non mi ha minimamente convinto che abbia capito (o che non voglia capire) a chi approfitta, o in un italiano corretto come lei fa notare, si avvantaggia DELLO SPACCIO ILLEGALE DEGLI STUPEFACENTI OLTRE CHE ALLE DIVERSE MAFIE MONDIALI ?
        Eviti di grazia ripetere “A tutti coloro che operano nell’illegalità”…Risposta evasiva per non dire puerile !

        • Luca ha detto in risposta a alessandro pendesini

          Se vuoi te lo dico io, genericamente si potrebbe dire “allo stato”, ma volendo andare più nello specifico, ecco l’elenco:
          La “lotta alla droga” fa lavorare forze dell’ordine, magistrati, giudici, pm, tribunali, carceri, case di recupero gestite dallo stato e tutti coloro che lavorano con i sopracitati. E naturalmente fa guadagnare anche le case farmaceutiche!!!

        • Michele ha detto in risposta a alessandro pendesini

          E perché non avrei capito la sua domanda? Ho scritto che dello spaccio illegale approfittano coloro che operano nella illegalità. Mi pare lampante, chi mai dovrebbe approfittarne?
          Riformuli la domanda in maniera più chiara e sarò lieto di risponderle.

    • beppino ha detto in risposta a alessandro pendesini

      ****A CHI APPROFITTA LO SPACCIO ILLEGALE DEGLI STUPEFACENTI OLTRE CHE ALLE DIVERSE MAFIE MONDIALI ?****

      A nessun altro. Il problema, in qualche modo, é affine alla produzione di “denaro” contraffatto. Essendo tanti i delinquenti che stampano banconote false, secondo un concetto in qualche modo similare al discorso dello spinello che in questo post si sta facendo, sarebbe meglio legalizzare la stampa del denaro contraffatto in modo che il singolo (che ha appunto un “bisogno”… quello dei contanti) abbia ristoro. Ma come andrebbe a finire la cosa? Se fosse legalizzato il denaro contraffatto nel tempo lo stesso andrebbe a perdere di valore e l’inflazione conseguente annullerebbe la soluzione del “bisogno” nel lungo periodo. Allo stato attuale i “fabbricanti” di droghe svolgono attività illecita ed in quanto tale sono “affrontabili”. Non c’é altra categoria o persona che ci guadagna (se non gli spacciatori locali ovviamente). La situazione é limpida e chiara. Legalizzare lo spinello o altre droghe leggere farebbe mancare l’illiceità della produzione e vendita (non cambiando nulla rispetto alla situazione attuale… se non altro per il fatto che la produzione e vendita in “nero” delle droghe leggere tutto sommato forse calmiera – paradossalmente – i prezzi) ma renderebbe la cultura dello sballo senza limiti e la mancanza di rispetto verso se stessi eticamente accettabili da strati sempre maggiori della popolazione. Basta ricordare ad esempio la “liceità” del procurato aborto nei vari paesi occidentali (la “pratica” é di fatto diventata un contraccettivo e il “valore” della vita come quello della spazzatura).

      • alessandro pendesini ha detto in risposta a beppino

        Caro Beppino spiacente doverle dire che NON ci siamo !

        I paesi occidentali speravano, attraverso il divieto, eliminare lo sviluppo del traffico di droga, un vasto commercio con sostanziali profitti sono stati in grado di ritornare ai paesi in via di sviluppo, dovei gli effetti sulla salute e sociali rimarrebbero a carico dei paesi ricchi ….. Alla luce di questi obiettivi, il divieto non sembra essere stato un grande successo ! Non ha protetto ne i cittadini ne la droga, il cui consumo è stato esponenziale, ne la delinquenza.
        Ma i soldi della droga, arrivati tra le mani della finanza della City e di Wall Street, ha salvato le banche dalla crisi, e gli Stati Uniti si sono serviti della proibizione per detenere posizioni strategiche in tutto il mondo !!!!
        Da un lato, la guerra alla droga gli ha servito d’alibi per la lotta contro coloro che minacciano i loro interessi, nonché una copertura per giustificare la loro presenza in alcuni paesi del Sud America.
        D’altra parte, il proibizionismo ha permesso agli Stati Uniti di utilizzare i soldi della droga per finanziare le loro guerre, come in Laos e l’Afghanistan, dove la CIA ha incoraggiato la produzione di eroina durante il conflitto d’Indocina e sovietico-afgano !!!!
        Nessuna volonta di pretendere qui che è “vietato vietare”, ma quando il proibire filtra con il « pensiero magico » (il mondo sarà tale quale voglio, perché questo è il mio sacrosanto desiderio) dobbiamo aspettarci al peggio. Questo divieto, che pretende che l’uomo non consumerà droghe, è una negazione (come se l’uomo non avesse sempre consumato droghe!), un abbandono (come se bastasse proibire per combattere le droghe!) e una non assistenza a persone in pericolo (e peggio per loro se consumano droghe !)……
        Mille scuse per eventuali francesismi, sono (come avrete capito) di stampo belga di lingua francese

        • beppino ha detto in risposta a alessandro pendesini

          Il problema principale non é SE il divieto protegge o meno i cittadini dalle droghe o riduca il consumo…
          Il problema principale é l’assunzione a “valore culturale” dell’accettazione del mezzo droga per risolvere le necessità di sballo o lenire le difficoltà della vita. Le droghe “leggere” sono da considerare anche alla stregua di un “vizio” e dal vizio in cascata arrivano tante altre cosucce in danno a terzi. Punto.
          .
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          ****Ma i soldi della droga, arrivati tra le mani della finanza della City e di Wall Street, ha salvato le banche dalla crisi, e gli Stati Uniti si sono serviti della proibizione per detenere posizioni strategiche in tutto il mondo !!!! Da un lato, la guerra alla droga gli ha servito d’alibi per la lotta contro coloro che minacciano i loro interessi, nonché una copertura per giustificare la loro presenza in alcuni paesi del Sud America.****
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          Beata dietrologia. Contento lei…
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          ****D’altra parte, il proibizionismo ha permesso agli Stati Uniti di utilizzare i soldi della droga per finanziare le loro guerre, come in Laos e l’Afghanistan, dove la CIA ha incoraggiato la produzione di eroina durante il conflitto d’Indocina e sovietico-afgano !!!!****
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          Dalla dietrologia passiamo al “comblotto”… sempre meglio.
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          ****Questo divieto, che pretende che l’uomo non consumerà droghe, è una negazione (come se l’uomo non avesse sempre consumato droghe!), un abbandono (come se bastasse proibire per combattere le droghe!) e una non assistenza a persone in pericolo (e peggio per loro se consumano droghe !)****
          .
          Ripeto… il divieto in questo caso é da intendersi soprattutto come regola. Le regole sono fatte per essere disattese dal coglione di turno ma non prevarrà mai la “parte” della popolazione che dolosamente decide di transitare a sinistra in una strada a doppio senso (proprio perché esiste una regola). Non vedo il significato di continuare a girare intorno al problema scrivendo considerazioni a valenza psicologica o etica che poco hanno a che vedere con spinelli e pasticche da sballo.

          • alessandro pendesini ha detto in risposta a beppino

            Beppino
            Se lei crede a tutto quello che la RAI ad esempio, e certi girnali particolarmente italiani, dicono e/o scrivono non puo’ avere una visione olistica di questa difficilissima tematica !
            A questo punto potrei suggerirle di informarsi sugli studi e relative conclusioni di sociologi docenti universitari di diverse università mondiali, in particolare quelle che non si trovano oltre il duecentesimo posto nella classifica mondiale ! Mi sa che (forse) potrebbe cambiare di paradigma…..E’ le mia risposta

        • Max ha detto in risposta a alessandro pendesini

          “Ma i soldi della droga, arrivati tra le mani della finanza della City e di Wall Street, ha salvato le banche dalla crisi”

          Una affermazione assai pesante, per altro calcata con l’uso di 4 (quattro) punti di esclamazione. Vuole avere la bonta’ di mostrarci le prove, che immagino saranno assolutamente decisive?

          • alessandro pendesini ha detto in risposta a Max

            Max
            Su questo le suggerisco di informarsi sugli studi effettuati da docenti sociologi (e non solamente) in diverse università mondiali, inclusa l’Università Cattolica UCL belga di Lovanio. Evitando quelle universita, sovente di stampo religioso, che non hanno nessun interesse contrariare la loro ideologia o Verita assoluta…;

            • Max ha detto in risposta a alessandro pendesini

              Ognuno ha i suoi dogmi od, in forma piu’ lieve, pregiudizi; la differenza e’ tra chi sa di averli, e chi invece non lo sa e punta il dito contro gli altri.

              Mi suggerisce i docenti sociologi cui potrei informarmi? Mi raccomando, che abbiano prove schiaccianti, che lei sembra cosi’ conoscere cosi’ bene da far dire ad una persona razionale “Ma i soldi della droga, arrivati tra le mani della finanza della City e di Wall Street, ha salvato le banche dalla crisi, e gli Stati Uniti si sono serviti della proibizione per detenere posizioni strategiche in tutto il mondo !!!!”

              Grazie per la sua risposta

            • Max ha detto in risposta a alessandro pendesini

              Poi avra’ la bonta’ di spiegarmi, sempre in maniera limpida ed incontrovertibile, cosa c’entra la domanda che le avevo fatto

              “Ma i soldi della droga, arrivati tra le mani della finanza della City e di Wall Street, ha salvato le banche dalla crisi”

              Una affermazione assai pesante, per altro calcata con l’uso di 4 (quattro) punti di esclamazione. Vuole avere la bonta’ di mostrarci le prove, che immagino saranno assolutamente decisive?

              con

              “Evitando quelle universita, sovente di stampo religioso, che non hanno nessun interesse contrariare la loro ideologia o Verita assoluta…;”

              Grazie per la risposta, che sicuramente non si fara’ influenzare da alcuna ideologia o verita’ assoluta.

    • Engy ha detto in risposta a alessandro pendesini

      ciao Pendesini,
      io non so se sia meglio legalizzare o no la cannabis, ora come ora sarei contraria, ma fondamentalmente ho sospeso il giudizio, tantopiù se persone di indubbio spessore si esprimono in maniere diverse: ad esempio un Raffaele Cantone (che non mi pare un pericoloso sovversivo) si dice (quasi)favorevole e invece un Nicola Gratteri (contrario alla legalizzazione) argomenta così in una intervista abbastanza recente:
      “Insomma non servirebbe per arginare il potere delle cosche?
      «Ogni 100 tossici dipendenti solo il 5% usa droga leggere. Di questa percentuale solo il 25% viene utilizzato da maggiorenni, l’altro 75% sono minorenni. Se noi pensiamo di liberalizzare e vendere droghe leggere e allora dovremmo ipotizzare di vendere hashish e marijuana anche ai minorenni. Di sicuro non risolveremmo il problema di contrasto alle mafie. Le mafie per coltivare canapa non pagano luce, acqua e soprattutto personale, se si legalizza invece bisogna assumere operai, pagare acqua, luce, il confezionamento, il trasporto. Si è fatto un esperimento a Modena creando delle serre, si è capito che in questo modo un grammo costerebbe 12 euro, tre volte in più di quanto costa al mercato nero. È evidente che il “consumatore” andrà comunque dove paga meno».

      • alessandro pendesini ha detto in risposta a Engy

        Salve Engy !
        Non sembrano esserci dubbi che le droghe non siano benefiche (tranne che in casi particolari, particolarmente terapeutici o clinici) per il benessere umano ! Ma volerle eliminare con la proibizione ed incarcerazione è pura utopia….
        Le droghe, principalmente le « dure » (con costi, conseguenze sanitarie, economiche e giudiziarie esorbitanti), diventate lecite, non presenteranno nessuna attrattiva per i trafficanti che devono in seguito rivenderle a dei prezzi che gli assicurano dei margini non proprio attraenti. In quanto ai consumatori, non avranno interesse a fornirsi al mercato nero, da una parte a causa dei rischi giudiziali che incorreranno, d’altra parte grazie al fatto che i prezzi delle droghe legali non saranno sufficientemente elevati per spingerli ad acquistarle altrove, ed infine perché acquistando “legale” avranno la possibilità di conoscere la composizione di prodotti di cui la qualità e la sicurezza saranno ufficialmente garantite. E questo ritengo sia estremamente importante saperlo !

        • Michele ha detto in risposta a alessandro pendesini

          Le droghe, principalmente le « dure » (con costi, conseguenze sanitarie, economiche e giudiziarie esorbitanti), diventate lecite, non presenteranno nessuna attrattiva per i trafficanti che devono in seguito rivenderle a dei prezzi che gli assicurano dei margini non proprio attraenti. In quanto ai consumatori, non avranno interesse a fornirsi al mercato nero, da una parte a causa dei rischi giudiziali che incorreranno, d’altra parte grazie al fatto che i prezzi delle droghe legali non saranno sufficientemente elevati per spingerli ad acquistarle altrove, ed infine perché acquistando “legale” avranno la possibilità di conoscere la composizione di prodotti di cui la qualità e la sicurezza saranno ufficialmente garantite. E questo ritengo sia estremamente importante saperlo !

          E’ un ragionamento basato su ipotesi tutte da verificare:

          1) Che i trafficanti debbano abbassare i prezzi è discutibile: la droga legale sarà comunque gravata da tasse e quindi con un prezzo ben più alto di quella illegale. Le mafie non subiranno sostanziali riduzioni dei margini, dunque.

          2) Che i consumatori passino al consumo legale è ancora più discutibile. Se io mi rifornisco al mercato nero da uno spacciatore che conosco perché dovrei passare al mercato legale e acquistare la stessa quantità della stessa sostanza ad un prezzo almeno 2 volte maggiore? Non ha alcun senso se visto nella prospettiva del consumatore abituale. Al massimo si potrebbe attrarre chi vuole drogarsi per provare, e non un consumatore abituale. Dunque parliamo di fette di popolazione irrisorie.

          3) Non regge neppure l’argomento del rischio penale. Il consumo e lo spaccio già sono illegali, e comunque sono presenti. Non si capisce perché chi spaccia e consuma adesso non abbia timore della repressione penale, mentre negli stessi soggetti tale timore sorgerà quasi spontaneo a seguito di una (parziale) legalizzazione.

          4) Che a chi consuma interessi conoscere la composizione dei prodotti è in realtà un argomento contro la legalizzazione e non a favore. Ciò significa che verranno vendute sostanze il cui principio attivo sta all’interno di ben determinati parametri, mentre altre continueranno a rimanere illegali. Ma se io voglio consumarne (o continuare a consumarne) di altre oltre a quelle che la legge mi consente, non potrò far altro che continuare ad andare sul mercato nero.

        • Engy ha detto in risposta a alessandro pendesini

          Alessandro,
          io non mi posso certo dire esperta in tema di sostanze stupefacenti, non ho titoli adatti ad un giudizio corretto e obiettivo. Non so come sei messo tu in questo senso, comunque ti propongo questo vecchio articolo che lessi diverso tempo fa sul blog di Alessandra Graziottin e che riporta l’opinione del Professor Giovanni Biggio, neuroscienziato:
          https://www.alessandragraziottin.it/it/articoli.php/Cannabis-un-danno-persistente-per-il-cervello-dei-giovani?EW_FATHER=14816&ART_TYPE=AQUOT
          Io, ti dico, non mi pronuncio ancora definitivamente, ma ti chiedo: quel che sta scritto in questo articolo per te è scorretto, falso? Una cosa è certa comunque, per me almeno: intorno a questo tema (non l’unico peraltro) c’è ancora tanta ideologia, e questo è molto triste.
          Ciao.

  19. Max ha detto

    Qualora poi non bastassero gli articoli scientifici citati qui sopra od i danni dimostrati che il corpo umano subisce con l’uso anche di droghe leggere… basterebbe ricordare che la maggioranza (non tutti, lo so) di chi compie il difficile lavoro di recuperare i tossicodipendentii dalla droga e’ contrario alla liberalizzazione della droga leggera o pesante che sia. Non sarebbe il caso di ascoltare chi mette mano, chi ha un’esperienza diretta di tanti anni con il cuore del problema?

    • Luca ha detto in risposta a Max

      Ma scusate, state parlando della cannabis come se fosse cocaina!!!
      La cannabis non crea dipendenza fisica in primis!
      Dopodiché, chiamare tossicodipendenti i consumatori di cannabis è errato.
      Poi basta dire che chi fuma cannabis lo fa per rendere più piacevole la vita, ci sono innumerevoli motivi per farlo:
      Per problemi di salute, dai più banali, quali, insonnia, disturbi dell’intestino, nausea, vertigini, stress ai più complessi come sclerosi, spasmi muscolari, tumori ecc…
      Si può assumere per rilassarsi in compagnia o da soli, per alleviare la tensione, per concentrarsi anche (nel caso di cannabis sativa)
      Insomma la cannabis può davvero aiutare l’uomo tantissime cose, sia per il suo benessere fisico che psicologico.
      Basta usare la testa ed essere informati su cos’è e come usarla nel modo giusto.

    • Luca ha detto in risposta a Max

      …ah aha ah…ma sono contrari perchè non avrebbero più molto da fare! Ti dico solo questo: la Cannabis è utilizzata per aiutare i VERI tossicodipendenti ad uscire dalla loro dipendenza, e sai perchè? perchè la Cannabis NON CREA DIPENDENZA FISICA! ed è quindi utile ad aiutare le persone ad allontanarsi dalla loro dipendenza senza apportare danni ulteriori danni al loro organismo, come succede per il metadone.

      Ma in Italia non possiamo mica farlo, stai scherzando?! Noi siamo ancora convinti che la Cannabis sia come l’eroina e la cocaina, anzi che porti proprio all’uso di queste sostanze. Che ottusi ignoranti….

      • Max ha detto in risposta a Luca

        Aaaah! ecco perche’ le persone si fanno un mazzo cosi’ per aiutare i giovani ad uscire dalla tossico dipendenza! perche’ altrimenti non avrebbero altro da fare!

        Bisogna comportarsi non dico da ottusi ed ignoranti, ma da ottusi, ignoranti e malvagi per fare affermazioni del genere.

        • Max ha detto in risposta a Max

          ecco perche’ la maggior parte dei responsabili delle comunita’ e dei centri di recupero, volevo dire

        • Luca ha detto in risposta a Max

          Caro max, io quello che avevo da dire l’ho detto, ed è tutto basato su argomentazioni scientifiche e veritiere.
          Se lei vuole rimanere della sua idea e libero di farlo, ci mancherebbe.
          Però è chiaro che lei ha frainteso il mio intervento di sopra.
          In un individuo che utilizza la cannabis in modo responsabile, c’è ben poco da “recuperare”, non è un tossicodipendente! Quello che bisogna fare è spiegare ai giovani, forse anche a lei, che le droghe NON SONO TUTTE UGUALI! E bisogna spiegare cosa sono, come assumerle in maniera corretta e quali evitare (con le dovute motivazioni)
          Sa….con il termine droga si intende anche lo zucchero (che crea dipendenza a differenza della cannabis), il caffè, il basilico (per esempio)….

          • Max ha detto in risposta a Luca

            No, Luca, io ho detto:

            “[…] basterebbe ricordare che la maggioranza (non tutti, lo so) di chi compie il difficile lavoro di recuperare i tossicodipendentii dalla droga e’ contrario alla liberalizzazione della droga leggera o pesante che sia […]”

            Poi tu hai detto:

            “…ah aha ah…ma sono contrari perchè non avrebbero più molto da fare!”

            Non ho frainteso nulla mi pare: sei stato chiarissimo nel tuo contenuto. E questa tua ultima affermazione e’ ESECRABILE.

            Prova ad andare nei centri di recupero e dire “voi non volete la liberalizzazione delle droghe altrimenti non avreste nulla da fare” e poi raccontami cosa ti dicono.

  20. Luca ha detto

    Ma anche la sua affermazione è errata, c’è una NETTA DIFFERENZA tra droghe pesanti e leggere. Bisognerebbe capire per quali motivi e per quali droghe sono contrari, per poter argomentare a dovere.
    Per esperienza personale le posso assicurare che alcune di queste persone, svolgono la loro mansione non avendo la corretta informazione e competenza a riguardo, soprattutto in tema di Cannabis.

    • michele ha detto in risposta a Luca

      Insisto. è necessario dorgarsi, sia ala “leggera” che pesantamente. La droga, qualunque sia, crea una cultura dela dipendenza indegna dell’uomo.

      • Luca ha detto in risposta a michele

        Spero che lei non abbia facebook, sa a volte creano più dipendenza queste cose che la cannabis….

        • michele ha detto in risposta a Luca

          Per tua sfortuna non ce l’ho. Sono contrario a tutte le dipendenze. Tirare in ballo Facebook è il segno della vostra pochezza argomentativa. Dite chiaro e tondo che difendete il consumo di droga. Ma a quel punto non piangete se vi diciamo che state difendendo la corruzione dei giovani e che fate autentica apologia di reato. Quello che fate è estremamente criminale, siete tossicodipendenti felici di esserlo, andreste curati. E, se dice certe cose ai minori, sbattuti in galera e tripla mandata.

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