Caso Barilla: l’immaturità della lobby LGBT

Concia«I nemici più pericolosi dei gay italiani, spesso, sono i gay stessi. Non è la prima volta che si conferma questo assioma». A scriverlo il blogger Domenico Naso sul quotidiano gay-friendly “Il Fatto Quotidiano”.

Dopo la campagna per l’introduzione “genitore 1” e “2” al posto di “mamma” e “papà”, infatti, è arrivata quella contro l’opinione di Guido Barilla presidente della nota multinazionale, che in un’intervista radiofonica ha affermato: «Non faremo uno spot per le coppie omosessuali perché la nostra è una famiglia tradizionale. Non è per mancanza di rispetto agli omossessuali, che hanno diritto di fare quello che vogliono senza disturbare gli altri, ma perché non la penso come loro e penso che la famiglia a cui ci rivolgiamo noi è una famiglia classica».

La lobby LGBT si è scatenata sui social network, «con i leader tradizionali del movimento LGBT pronti a mettersi in prima fila (causa ricerca di visibilità narcisistica e tradizionalmente rainbow) e a fomentare gli istinti più bassi di gente che per 364 giorni l’anno se ne infischia della “causa” e dei diritti civili», si spiega su “Il Fatto”. La vendetta è stata il boicottaggio del marchio italiano, condito ovviamente da insulti e minacce di morte (vedi ad esempio quelle ricevute al consigliere comunale Gianluigi De Palo), fino alla ritrattazione da parte di Guido Barilla. E’ rimasta inspiegabile la vastità della campagna intimidatoria, almeno fino a quando uno dei leader italiani del lobbysmo LGBT, Franco Grillini, ha affermato di aver invitato Barilla al suo ufficio alla Regione Emilia-Romagna spiegando: «Gli chiederò quanto meno uno spot riparatore». Ecco dove volevano arrivare, avevano già programmato tutto.

Si è comunque verificato un importante moto di contro-reazione: tantissime persone, molte distanti dal dibattito sull’omosessualità e sulle unioni civili, hanno preso posizione a favore di Barilla e della libertà d’opinione, esauste di queste campagne intimidatorie. Molti parlano di “Gaystapo”, “omonazismo”, “omofascismo”, “omocrazia” chiunque può verificarlo leggendo i commenti a questa pagina Facebook (anche qui). D’altra parte proprio dall’inizio della rovente polemica, il numero di simpatizzanti della pagina ufficiale di Barilla su Facebook (ed altre ad essa collegate), anziché decrescere sono aumentati vertiginosamente. Anche negli USA pochi mesi fa la comunità omosessuale ha pensato di boicottare la catena di fast-food “Chick-fil-A perché il presidente, Dan Cathy, si è schierato contro le nozze gay, con il risultato però di aver fatto incrementare del 2,2%, rispetto al 2011, la quota di mercato. Qualcuno avrebbe dovuto dirlo al dott. Barilla, per lo meno si sarebbe evitato la misera figura della ritrattazione.

Oltre ai social network, numerosi commentatori sui quotidiani hanno preso posizione e vorremmo brevemente sintetizzare il loro punto di vista. Il laicissimo Sergio Romano sul “Corriere” ha scritto: «non credo che gli omosessuali abbiano il diritto di costringere al silenzio, soprattutto in Paesi dove il cristianesimo è fortemente radicato, coloro per cui soltanto il matrimonio fra uomo e donna ha l’autorità della tradizione e il crisma della moralità. Ho l’impressione che alcune associazioni e gruppi di pressione stiano chiedendo più di quanto necessario. Vi piacerebbe vivere in un Paese in cui chiunque osi dire in questa materia ciò che pensa è costretto a fare pubblica ammenda per le sue parole? A me no»Massimo Adinolfi su “Il Messaggero”, non condividendo le opinioni di Barilla, ha tuttavia commentato: «arrivano i guerrieri del nuovomillennio, le tribù degli hashtag che ti marchiano a fuoco, imprimendo sul tuo nome virtuale un cancelletto che ti espone in rete allo sberleffo, alla derisione, all’insulto, alla riprovazione universale». Si è arrivati a pretendere «che per ogni pubblicità imperniata su una famiglia di soli bianchi ve ne sia una di colore. Barilla, d’altra parte, non ha mica detto che nelle sue fabbriche non entrano gli omosessuali, o che nei suoi spot non possono recitare attori omosessuali. Eppure la reazione è stata così compatta, la ripulsa così unanime, da far venire qualche dubbio sugli spazi di dissenso che si possono coltivare, soprattutto in rete, e sulla tolleranza che viene riservata alle opinioni diverse. Non sono sicuro che questo sia un progresso»

Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari ha commentato: «Siamo alla prova generale di quello che succederà se verrà approvata la legge contro l’omofobia». Sempre sull’omofilo Fatto Quotidiano  Marcello Adriano Mazzola ha preso posizione: «La libertà di pensiero vacilla ed è oggetto di inaudite aggressioni, mistificatrici perché mimetizzate da rivendicazioni di pari opportunità». Ha sottolineato il tentativo di «instillare il pensiero unico. Evocato da un mainstream che avanza inesorabilmente, solo per chi ha gli occhi per vederlo. Un vero e proprio revanscismo che non perde occasione per strumentalizzare episodi come» quello di Barilla. Stiamo assistendo «a ondate di rivendicazioni di modelli che si vogliono imporre non a fianco del modello tradizionale ma in sostituzione del modello tradizionale». Queste campagne volte «a censurare la pubblicità dove la donna riveste ruoli domestici, a reprimere la libera opinione sul web, a sostenere la soppressione della diversità tra il sesso maschile e quello femminile (genitore 1 e genitore 2), tra il ruolo di padre e quello di madre, mi fanno orrore. Mi paiono esempi di inquietante ingegneria sociale. Se è anti conformista e rivoluzionario sostenere che bisogna difendere le diversità tra i sessi, nell’ottica però della piena tutela dei diritti tra gli stessi, concetti non certo antitetici, sono fiero di essere definito tale. La diversità – accompagnata dalla parità – è un bene prezioso che tutti noi dobbiamo salvaguardare. Chi pretende di trasformare la società in un esercito di esseri indistinguibili gli uni dagli altri mi preoccupa. Chi pretende di inculcarti il suo pensiero e di omologare il tuo mi preoccupa. Chi rivendica più diritti con lo scopo non di avere gli stessi diritti altrui ma di avere più diritti degli altri mi preoccupa. E temo che sia lo specchio dei nostri tempi».

Il quotidiano “Libero” ha pubblicato un editoriale firmato da Mattias Mainiero: «In Italia, per vivere tranquilli e non prenderla in quel posto lì, bisogna essere gay o almeno filo-gay. Non basta più neppure specificare: ognuno fa ciò che vuole, ognuno è libero di pensarla come crede, ma a me piace la famiglia tradizionale. Bisogna dire: non mi piace la famiglia tradizionale, mamma e papà non esistono più, al loro posto Genitore 1 e Genitore 2»Alberto Contri, presidente di Pubblicità Progresso e docente di Comunicazione sociale allo Iulm ha commentato l’attacco alla “famiglia da Mulino Bianco”: «La tanto vituperata famigliola sempre felice non descrive tutte le situazioni esistenti, ma lo stesso avviene per ogni spot, che per definizione ti deve far sognare. Certo per vendere la pasta non metti due coniugi che litigano separandosi. È rimasta memorabile la bimba che infilava una farfalla Barilla nella tasca del papà, lontano per lavoro: era la celebrazione di un momento di calore che tutti cerchiamo, quando torniamo a casa stanchi. Rappresentarlo è un peccato? Ci sarà pure un 90% di coppie fatte da un uomo e una donna? E allora possiamo crocifiggere Barilla che dice “a loro noi ci rivolgiamo?”».

Lo storico Mario Ajello su “Il Messaggero” si è stupito: «che Barilla possa essere crocifisso per non aver detto niente di male, e per il solo fatto di non aver ripetuto il bla bla politicamente corretto secondo cui la famiglia tradizionale è superata, reazionaria e non è trendy, dà la misura di quanto si sia perso il senso della misura. Tutti criticano Barilla ma Barilla ha detto quello che tutti pensano: e cioè che la famiglia “classica”, nè migliore nè peggiore rispetto alle altre che lui non biasima nè ghettizza, è quella che si riunisce all’ora dei pasti ed è composta da una madre, da un padre e da qualche bimbo come nella stragrande maggioranza dei casi. E dal punto industriale lui a questo target si è rivolto e lì vuole continuare legittimamente a puntare». Il boicottaggio per la scelta di un’immagine «è un esercizio di oscurantismo che non dovrebbe essere al passo con i tempi in cui viviamo». Marcello Veneziani su “Il Giornale” ha commentato: «nessun’offesa è stata pronunciata, neanche ironia verso i gay; solo una semplice, naturale (si può dire naturale o è contro la legge?) preferenza per la famiglia come è sempre stata. Non è in gioco uno spot che offende i gay o che contiene un’allusione omofoba, qui si processa un imprenditore che non vuol fare uno spot pubblicitario puntando su una coppia omosessuale. La feroce demenza dell’omocrazia scava ogni giorno fossati d’odio».

Sull’Huffington Post Antonio Tresca si è chiesto: «siamo davvero arrivati al punto in cui se non osanniamo e celebriamo l’omosessualità, senza per questo condannarla o giudicarla, veniamo considerati bigotti o omofobici? Dobbiamo, allora, omologarci tutti sulle stesse posizioni per non turbare il benpensante moderno? Di questo passo, secondo l’ipocrita logica dei pensanti moderni, arriveremo al punto in cui perfino dichiararsi eterosessuali verrà considerata come una discriminazione nei confronti degli omosessuali». Paola Ferrari De Benedetti, portavoce dell’associazione “Osservatorio nazionale bullismo e doping” ha detto: «Ogni giorno, ormai, le associazioni gay e settori della sinistra, come una goccia cinese, tentano di far passare l’assunto che manifestare posizioni o opinioni in contrasto con quelle da loro sostenute sia da condannare e sia un atteggiamento omofobo al contrario, ritengo che questo sia un comportamento discriminatorio e ingiustamente accusatorio».

Brutto gesto anche quello da parte della concorrenza: al posto di essere solidali con Barilla si è affrettata a mostrare quarti di nobiltà gay-friendly che manco sospettava di avere. Come se Buitoni o Misura, tra l’altro, avessero mai fatto uno spot gay. Anche Ikea è intervenuta, avendo in passato realizzato uno spot con una coppia omosessuale: ricordiamo che quel giorno nessuna associazione cattolica ha manifestato contro, ha diffamato i responsabili su Facebook o tanto meno lanciato un boicottaggio.

«La reazione isterica e incontrollata della comunità gay», ha concluso Naso su “Il Fatto Quotidiano”, «è uno sterile esercizio narcisistico di chi non riesce a incidere su altre cose e si getta a capofitto su battaglie di retroguardia che fanno sorridere amaramente (e con un pizzico di pena). Cari gay, è il momento di crescere».

La redazione

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72 commenti a Caso Barilla: l’immaturità della lobby LGBT

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  1. Redazione UCCR ha detto

    Anche affrontando questa tematica oggi, non dimentichiamoci della tragedia di Lampedusa. Continuiamo a pregare per le famiglie delle vittime augurandoci che il governo italiano trovi una soluzione immediata perché non si verifichi più quanto accaduto e le nostre coscienze vincano la “globalizzazione dell’indifferenza”, secondo l’ammonimento di Papa Francesco.

    • manuzzo ha detto in risposta a Redazione UCCR

      ahimè anche su quel tema quando dico che i governi (le care Keyge e Bonino in primis!) dovrebbero impegnarsi di più per rendere più accoglienti i paesi africani e far cessare queste emigrazioni che sanno più di treno della morte sono additato come razzista (ovviamente non sciupo il tesoro del regno dei cieli dicendo quanto impegno ci, a fianco delgi oblati, per le iniziative caritatevoli verso i paesi missionati: non mi interessa piacere agli uomini, specie se anticristiani :D) . A quanti pensano che effettivamente un ragionamento del tipo “miglioriamo l’africa: queste persone hanno il diritto di vivere dignitosamente a casa loro! ” sia razzista non posso che rispondere… beh si, sono razzista e vado a picchiare la gente di colore alla stazione centrale, come no! :S tanto non si riesce a ragionare fuori dello schema “cattolico= nazista”, soprattutto con zecche comuniste e militanti invas-atei (che usano sempre le morti altrui per giustificare la non credenza…)

      detto questo, per me il ministro (o si dice ministra?) Keyge se ne infischia sia del suo continente d’origne che dell’Italia, ma è un’opinione personale e non mi meraviglio se molti non condividono.

      • Klaus ha detto in risposta a manuzzo

        Sì, il Governo italiano, ma questa dovrebbe essere un’occasione perché l’Unione Europea dimostrasse di esistere per qualcosa d’altro che per assillare i cittadini dei diversi Paesi con proibizioni e imposizioni di vario genere. Inoltre, sarà un pensiero poco cristiano, ma i trafficanti di uomini li vedrei tanto volentieri con una corda al collo …

      • Roberto Dara ha detto in risposta a manuzzo

        Penso che dare la colpa della tragedia come quella di ieri, espressione di un disastro umanitario che esiste da decenni, e di cui ha essenzialmente colpa l’attuale sistema capitalistico mondiale, figlio del vecchio sistema coloniale, al ministro Kyenge, sia da imbecilli oltre che da meschini e razzisti.

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Roberto Dara

          Già, infatti, anche perché il ministro in questione non è assolutamente parte di un governo che è espressione del capitalismo bancario della peggior specie… Se conoscessi un po’ di storia, sapresti che comunisti e capitalisti sono andati spessissimo d’amore e d’accordo (esempio: rapporti idilliaci tra Armand Hammer e Lenin e successivi leader sovietici)…

          • Roberto Dara ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

            Un conto è accusare genericamente il “governo” e fin li possiamo essere d’accordo, identificando il “governo” con tutti i governi che si succedono ovunque è che sono dappertutto espressione dei poteri forti, un conto è, come purtroppo viene fatto in questi giorni dai soliti razzisti, dire che la colpa sia di uno specifico ministro di colore e donna, che è in quella carica da pochi mesi e per giunta “senza portafoglio”. Nel tiro al piccione che si sta facendo, fin dal momento del suo giuramento, contro Cecile Kyenge, c’è tanto pregiudizio e ancor più razzismo.

        • Emanuele ha detto in risposta a Roberto Dara

          Illudere che questi disperati avranno una cittadinanza facilitata, che addirittura i loro figli avranno uno jus soli illimitato… Illuderli che diventare italiani gli spalancherà le porte dell’Europa, certamente spinge molti a tentare la sorte….

          Poi ci sono gli schiavisti moderni senza scrupoli… Cosa pensi, che se spalanchiamo le nostre frontiere, gli immigrati arrivano in panfilo?

          Perché non aiutare i paesi da cui partono i disperati? Perché non organizzare viaggi umanitari organizzati per i casi più disperati? Perché, tramite ONG e missionari, non informarli delle reali situazioni ed opportunità lavorative in Italia (come fa l’Australia)? E soprattutto, perché la Kienge non propone queste cose?

      • Sophie ha detto in risposta a manuzzo

        “Gli extracomunitari fanno bene a non rispettare le leggi italiane… mettere genitore 1 e genitore 2… togliere il velo alle suore…”
        Kyenge è una barzelletta umana per tutte le idiozie che dice.

    • Emanuele ha detto in risposta a Redazione UCCR

      …E’ uno scandalo ci vuole una presa di posizione forte della UE e soprattutto dell’ONU. Non è possibile che partano in migliaia dalle coste africane e metà finisca in fondo al mare (senza contare quanti muoiono tentando di traversare il deserto). Io credo che andrebbe invocato un vero intervento di pace, mandano Caschi Blu e soldati a pattugliare le coste del nord Africa….

      E non mi si venga a dire che non si può fare, perché sul Mediterraneo ci sono puntati decine di satelliti in grado di vedere una nocciolina a terra, figuriamoci un barcone in mezzo al mare… Si deve intervenire nelle acque territoriali dei paesi da cui partono (sotto copertura ONU), non aspettare che arrivino a Lampedusa

      E’ giusto che il Papa faccia sentire la sua voce… noi preghiamo e incentiviamo le istituzioni. Iniziamo a fare scioperi dei consumatori… niente telefonate (inutili) per una settimana,niente giornali per una settimana, niente alcolici… Appena tocchi un interesse economico, vedrai come si muovono tutti! (e certo le compagnie telefoniche non falliscono per una settimana di introiti ridotti).

      • pastor nubium ha detto in risposta a Emanuele

        Siamo alle solite: aspettiamo che ci arrivino i morti sulla porta di casa per accorgerci che c’è un qualche problema, gran clamore, gran lutto, grandi proclami, discorsoni nei giornali e in tv, pochi giorni e torna tutto come prima. E intanto continuano a crepare a migliaia di guerre di fame di stenti di odio mentre i nostri favolosi mezzi d’informazione ci intontiscono con pettegolezzi e notiziole mondane e con le penose telenovele dei salotti della politica nostrana. Purtroppo le tragedie continueranno perché manca una seria volontà di risolvere i problemi a monte e manca il coraggio di scelte scomode e impopolari. Quanto ai boiccottaggi: non funzionano se non nel lungo periodo, e la cosa migliore, comunque, è adottare uno stile di vita e consumi sano, responsabile e solidale.

  2. edoardo ha detto

    Risultato del boicottaggio Barilla:
    – io sto diventando cliente fisso delle scatole blu Barilla, e di pasta ne consumo molta, poiché per me è il pasto principale (al momento in casa siamo solo in quattro, perché i due grandi già abitano fuori)
    – ho escluso le ditte che hanno cercato di fare sciacallaggio delle spoglie di Barilla. Mi sarei aspettato un minimo di solidarietà, o almeno silenzio, invece di dichiarazioni del tipo “da noi c’è posto per tutti”. Bene, ho fatto un nodo al fazzoletto, perché quelle aziende non mi vedono più, hanno perso un cliente da chili al mese.
    Mi ha fatto schifo una cosa in particolare: che su alcuni siti stranieri che ho potuto vedere, dei sedicenti “cuochi italiani” affermavano che a non acquistare più Barilla non perdete niente, tanto fa schifo, è la peggiore pasta in Italia, e noi Italiani non la acquisteremmo più, secondo quei calunniatori, anche da prima dello “scandalo”.
    A leggere quelle cose, il primo pensiero che ho fatto è: Dio mio, che brutta gentaglia! Peggio di quanto credessi. E’ davvero una prova di quello che succederebbe se passasse la legge-bavaglio dell’omofobia. Diventerebbe legalizzata questa caccia alle streghe, questo nuovo pogrom, questa ondata di antisemitismo rivolto a chi non è inquadrato con la loro dittatura.
    Tutti gli uomini liberi avranno da temere la legge dell’omofobia, chi non la dovrà temere saranno proprio quei bulli di estrema destra che anche oggi si macchiano di atti di violenza nei confronti di tutti, anche degli omosessuali.
    Quelli CONTINUERANNO ad essere considerati criminali e delinquenti, ma tutti gli altri, cioè noi che rispettiamo tutti, anche gli omosessuali, solo che non la pensiamo come loro su alcune cose, dopo l’approvazione cdi quella famigerata legge-bavaglio, ci troveremmo ad essere perseguibili come fossimo criminali, equiparati ai veri delinquenti.
    Quella legge è pericolosa e liberticida, essendo una legge confezionata appositamente per colpire LE OPINIONI.

    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a edoardo

      1) Nonostante la pietosa abiura di Barilla, anche io dirò a mia moglie (sì, la spesa la fa lei!) di evitare come la peste quei marchi.

      2) Qualunque persona con un minimo di raziocinio capisce che tutto ciò non farà che fare emergere comportamenti violenti e odio verso gli omosessuali, ed è proprio ciò che i militanti omosessualisti cercano sempre.

      • Titti ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        Secondo me, non è che con certi soggetti si debbano sprecare così tanto, gli omosessuali, per farsi odiare, diciamo che già sono “avvantaggiati” dalla mentalità di codesti soggetti…poi, ma resta una mia curiosità, cosa ci sarebbe d così eccezzionale nel fatto che a casa tua, la spesa la fà tua moglie?

        • LawFirstpope ha detto in risposta a Titti

          Ohimé a casa mia la fa mio padre: quante sterili polemiche!

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Titti

          Non c’è proprio nulla di eccezionale, anzi, dovrebbe essere così (a parte i casi in cui vi siano particolari pesi da portare), ma sai, quando un “ministro” si scandalizza perché una pubblicità fa vedere una donna che cucina e serve in tavola ai suoi cari…

          • Titti ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

            Boh! Io vado con mio marito, ma non ne facciamo una questione di ruoli.

            • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Titti

              Neanche io ne faccio una questione così fondamentale, anche se tendo a ritenere rientri nei compiti di chi è preposto alla cura del focolare domestico. Certamente oggigiorno la vita è talmente anti-naturale (si lavora quasi necessariamente entrambi, anche nel caso in cui la moglie non lo volesse), che per forza di cose i confini, e senza necessariamente che sia un male grave (anche se, altrettanto necessariamente, non si tratta di un bene indiscutibile), si sovrappongono spesso.

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Titti

          E smettiamola anche con il vittimismo: gli omosessuali sono oggetto di bullismo da parte degli idioti esattamente come qualsiasi altra categoria che esca in qualche modo dagli schemi (senza volerlo). E infatti ora sono i gay, in profondissimo odio alla verità, a fare abiurare o a mettere in galera chiunque abbia il coraggio e/o la carità di dire loro la verità su loro stessi, dato che è sempre più politicamente e culturalmente scorretto dire la verità oggigiorno…

          • Li ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

            Appunto: prima fanno le vittime, poi “tirano le bombe”: proprio vero che molti non imparano nulla.

            Alzi la mano qui tra gli etero chi non è mai stato preso in giro a scuola o fuori, escluso o quasi.

      • Emanuele ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        …Hai ragione, l’abiura di Barilla è stata pietosa. E’ chia che gli interessano solo i soldi. Secondo me ha avuto paura della cattiva pubblicità negli USA, dove la Barilla va per la maggiore… e lì i boicottaggi li fanno davvero.

      • Max ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        Sarai mica gay a voler far tu la spesa? Quello è il ruolo della donna, creata da Dio dalla costola da Adamo proprio per servire i bisogni dell’uomo.

        • Panthom ha detto in risposta a Max

          Il livello di questo commento conferma perfettamente il titolo di questo articolo che stiamo commentando.

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Max

          Sì, infatti, e l’uomo, invece, si occupa delle cose che comportano maggiore intelligenza, come il tuo commento dimostra perfettamente… ;))

        • Max ha detto in risposta a Max

          Per inciso, non e’ il Max che scrive di solito. Infatti, egli sa perfettamente che la traduzione del testo biblico non e’ “costola”, ma “cuore”. Quindi all’uomo manchera’ qualcosa, se non ha una donna a suo fianco.

  3. Katy ha detto

    Mi piace questo contro-boicottaggio, non sapevo che tanti intellettuali l’avessero snobbato e criticato…finalmente!

  4. geminit ha detto

    Hanno in mano l’informazione. Oggi l’informazione è il potere. Non avranno bisogno di gestapo o soldati addestrati basta loro soltanto manovrare una fascia di pubblico (senza riferimenti culturali, religiosi e politici, i nones, quelle persone nullità che non hanno da dirci niente su niente) e inculcare loro concetti generici semplicistici tali da formare in loro un'”apparente” reazione giustificata, e questi (in loro vece) distruggono il singolo, quello che la pensa davvero diversamente.

  5. Nando ha detto

    Il Fatto ha bastonato la comunità gay, questa è una notiziona!

    • Panthom ha detto in risposta a Nando

      Ora lo schizzato Franco Grillini farà partire il boicottaggio anche di Fatto Quotidiano, Messaggero, Corriere della Sera, Libero, Huffington Post ecc.?

  6. Enrico da Bergamo ha detto

    Ricordo che l’IKRA in certi paesi fà pubblicità con donne velete oppure non le mette nemmeno per non perdere clienti in loco.L’IKEa ha un ufficio marketing e poi decideche pubblicità fare.

    • Emanuele ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

      …sono più furbi: gay in Europa, donne velate nei paesi arabi. Alla faccia della coerenza

      Così non scontentano nessuno… ed i nostri intellettualodi filo-gay muti….

  7. Mauro ha detto

    In quei giorni, guardando tutti quei commenti postati su twitter (#boicottabarilla era top trend!!!) mi veniva da vomitare. Fra l’altro erano anche giorni in cui la crisi politica pareva inevitabile (e la stragrande maggioranza di utenti twitter preferiva parlare di Barilla). Mi chiedo se internet non sia solo un mezzo più potente per poter strumentalizzare le masse. E dire che gli utenti (o si dovrebbe dire utonti?) del web si considerano in genere come i pionieri del progresso.

    • beppina ha detto in risposta a Mauro

      Eviterei di dare troppa importanza alle “sensazioni” fornite da internet (almeno nel brevissimo periodo). Che il 99% degli internauti in certi siti spari a zero su Barilla non vuol dire (necessariamente) tutto; anzi é forse indicatore di poco. In questi casi l’uso di twitter, fb e compagnia cantando é soprattutto “scarico” istantaneo di tensione emotiva-intellettuale più che mezzo per esprimere un proprio “meditato” pensiero (in altre parole é facile che l’utente medio segua di primo acchito il flusso delle prese di posizione, un po come fanno i pesci nel mare poi, per come si possa evolvere la cosa effettivamente… chi vivrà vedrà). Quanto alla Barilla non penso che gli utenti che spalano vagonate di materiale organico in rete abbiano capacità/possibilità di incidere effettivamente sulle vendite dei suoi prodotti alimentari (tenuto conto in particolare della probabile età media…).

      • Mauro ha detto in risposta a beppina

        Lo penso anch’io in effetti, ma ormai troppo spesso sono gli stessi giornalisti che vanno a guardare quanto si dice sui social, e sono frequenti le volte in cui ti riportano in un TG quanto è stato scritto su twitter o facebook, raccontandoti che “la maggior parte degli internauti, etc etc…”.

        In questi casi l’uso di twitter, fb e compagnia cantando é soprattutto “scarico” istantaneo di tensione emotiva-intellettuale

        Sarà pur uno scarico momentaneo, ma è leggibile da tutti e sul web un commento può avere un’eco enorme (ecco perchè il cyberbullismo può fare tanti danni), è come scrivere sui muri delle piazze di ogni città. Nonostante si sia coscienti di questo, internet spesso tira fuori il peggio dalle persone. Comunque ciò che mi dà pensiero non è la possibilità che Barilla possa avere danni economici, ma la difficoltà di esprimere opinioni scomode senza venir per questo insultati ed emarginati.

        • Daphnos ha detto in risposta a Mauro

          In ogni caso, nonostante #boicottabarilla fosse top trend, non ho potuto fare a meno di notare che alcune voci critiche verso la campagna di demonizzazione del marchio Barilla fossero apprezzate e condivise, anche su Facebook e tra i commenti di giornali indiscutibilmente non di destra (come il Corriere e il Fatto). In queste testate i commenti contrari al boicottaggio erano nella maggior parte dei casi più apprezzati di quelli a favore.

          Per questo sono rimasto positivamente sorpreso di come all’indomani le stesse edizioni cartacee, in un sussulto di onestà intellettuale, titolassero prudentemente “Caso Barilla, l’Italia del web SI DIVIDE” e non “L’Italia del web SI RIBELLA”, come avvenuto nei giorni delle elezioni per il presidente della Repubblica, in cui internet aveva spaventosamente ingigantito un’indignazione che in realtà era quella di una minoranza di frustrati.

          • Max ha detto in risposta a Daphnos

            Ho notato anch’io. Qualche segnale incoraggiante in un trend globale, pero’, che e’ abbastanza sconfortante.

    • edoardo ha detto in risposta a Mauro

      “… Mi chiedo se internet non sia solo un mezzo più potente per poter strumentalizzare le masse…”

      Non dire che l’hai scoperto adesso, eh?!

      “…gli utenti (o si dovrebbe dire utonti?) del web si considerano in genere come i pionieri del progresso.”

      Il gallo del pollaio, se hai potuto osservare il suo comportamento, si considera l’animale più furbo del suo mondo, cioè degli animali da cortile. Presuntuoso e altezzoso, attacca anche quei bipedi che ogni mattina gli portano la concolina col pastone e gli danno un alloggio al coperto ed un terreno sicuro dove razzolare. Di solito è uno dei primi a finire in pentola. La gallina ovaiola, zitta zitta, mangia, beve e cova, e schiatta da vecchia. (Se è una buona ovaiola).
      Chiedo scusa per la dotta disquisizione, e vado a cena.
      (Per la serie…la cultura non è acqua)

    • Sophie ha detto in risposta a lorenzo

      Guarda caso non si fanno i fregni in una moschea, chissà perchè!

    • manuzzo ha detto in risposta a lorenzo

      I carcerieri dei gulag rispetto a questi erano brave persone. Perchè dico questo? perchè con l’odio innaturale che provano, figuriamoci che cosa sarebbero in grado di fare se la legge non tutelasse più la vita dei cristiani (già non ne tutela la dignità e il decoro…). Non fanno ancora genocidi di massa perchè la legge (quella degli uomini) lo vieta, ma….

      Ritornando al presente: il fotografo essendo un semisconosciuto (e anche poco bravo con la macchina…) non può che darsi al porno per gay per sbarcare il lunario, passati questi due giorni di gloria….

    • Positrone76 ha detto in risposta a lorenzo

      …alcuni…

      • lorenzo ha detto in risposta a Positrone76

        Giusta precisazione.
        Quando però “alcuni” voglio imporre a tutti le loro porcate e gli “altri” non si ribellano, perché poi si lamentano se vengono considerati complici?

  8. Emanuele ha detto

    …mi domando perché la Concia o Grillini non boicottano i benzinai. La maggior parte del petrolio che alimenta le nostre auto viene da paesi dove per i gay è prevista la pena di morte.

    …ma giustamente, la famiglia tradizionale è più pericolosa della pena di morte. Ed è vero! Infatti, Satana sta cercando di ditruggerla con tutti i mezzi.

  9. Fabio ha detto

    Prima fanno un gran parlare di democrazia, poi chiedono tolleranza di opinione, poi se non sei d’accordo con loro ma hai un’opinione diversa, gridano all’intolleranza come dei maiali per cui se tiri la coda a uno, gridano tutti in coro… allora sapete che dico? Che il rispetto delle opinioni non vale niente. Quello che conta è la verità ricercata e scoperta come farebbero dei testimoni oculari. Evviva l’ortodossia cattolica, evviva l’ottavo comandamento!

    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Fabio

      Finalmente uno che l’ha capito e anche detto!
      Tutto il problema nasce proprio dal relativismo assoluto implicito in una libertà assoluta di opinione. Si parte con il dire: “possiamo dire ciò che è nostra opinione” (senza dipendenza dal vero) e si arriva immancabilmente al pretendere e poi al fare quello che si vuole! Il che, però, come stiamo finalmente realizzando, è contraddittorio, perché è logicamente impossibile dire e fare quello che si vuole, senza condannare il vero e quelli che al vero si attengono. Se fai quello che vuoi inevitabilmente odierai sopra ogni cosa il vero (e diventerai un vero e proprio demonio)!

      • Positrone76 ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        Ma se non puoi fare nulla di quello che vuoi allora sei un mostro e neghi la libertà che è la prima forma di Amore. Assolutizzare il discorso rendendolo avulso dalla verità relazionale non giova. Si parla di Logicismo non di logica e ancora meno di logica divina.
        La Legge la si rispetta perchè la si deve comprendere, accettare e tentar di viverla non perchè è logica o perchè peggio sia imposta perchè altrimenti si diventa demonio nella stessa misura di chi pensa che tutto si può fare. Il tutto ed il niente sono categorie dell’impossibile se applicate alla ragion pratica ed infine diventano demoniache.
        L’Assoluto non esiste se non in funzione di una anzi della Relazione

  10. mario ha detto

    un c’entra nulla… ma ora vi posto un mio scritto sul dibattito della Barilla proprio nel loro sito facebook, quello ufficiale………….. e bravo Filippo Rossi e quelli che come lui sono per la famiglia tradizionale! Io sono gay ( buco visto che sono di Firenze ) e felicemente sposato con il mio uomo da 10 anni e ANCH’IO SONO PER LA FAMIGLIA TRADIZIONALE visto che sono figlio anche figlio adottivo ma se la famiglia è solo un contratto è giusto non includermi, ma se la famiglia è l’insieme di due persone che progettano sacrifici insieme, allora, scusate, ma dentro ci sono anch’io. Se poi pensate che la famiglia deve essere un uomo e una donna e almeno un bambino, allora io non dovrei essere stato adottato da una vedova senza uomo, se poi la coppia non ha figli uguale, fine matrimonio, solo con questi accordi allora potete dire che noi siamo diversi, di serie b. Io amo la famiglia, mi piacciono i nonni, le zie, i cugini, i nipoti…… Barilla ha solo peccato di presunzione e scusate anche un po’ di normale ignoranza ( senza offesa, ignorante è colui che ignora ), i gay sono i più grandi consumatori in Italia non potendo adottare figli e sono quelli che più si commuovono per foto familiari, sono quelli che spendono di più e in più sono anche tanto amati, sì, amati, perché la gente è buona, se non la oltraggi, se non ti imponi e stai tranquillo, la gente è avanti eccome….. è la Chiesa e la politica che sono rimasti al secolo dell’800, al nostro matrimonio non c’erano quasi gay, ma famiglie, nonni, nipotini, bottegai, tutti ci amano e non capiscono questo governo, Barilla ha solo messo il dito nella nostra piaga, a me sinceramente le scuse hanno fatto piacere, ma io non conto, sono tra quelli messi in causa, gli etero non sono stati toccati, quindi oltre a potervi sposare davvero, potete anche mangiare la barilla, tutte le fortune a voi, senza rancore ne rabbia, solo un velo di tristezza da chi parla solo di amore, non di sesso… un bacio a tutti.

    • Emanuele ha detto in risposta a mario

      “ma se la famiglia è solo un contratto è giusto non includermi, ma se la famiglia è l’insieme di due persone che progettano sacrifici insieme, allora, scusate, ma dentro ci sono anch’io”

      È questo il nocciolo, la famiglia non è questo… Infatti, se fosse così, i miei colleghi dello studio sono la mia famiglia: siamo legati da un contratto e dividiamo le sofferenze e le gioie…

      Nessuno nega che tu sia felice, ne siamo contenti. Nessuno vuol impedirti di vivere la tua vita come meglio credi.

      Noi siamo contrari al matrimonio… Questo è contrario alla verità, che non è neppure uomo+donna+bambino=famiglia. Ma soprattutto siamo contrari perché il matrimonio e solo la testa d’ariete per arrivare alle adozioni (che senso avrebbe se no?)… Ora, mi spiace, ma “giocate” tra di voi, e lasciate perdere gli innocenti…

    • domenico ha detto in risposta a mario

      Guarda io sono cresciuto solo con mia madre e senza padre ed ero certamente una famiglia. Ma mai e poi mai mi è venuto in mente che bisognasse vietare la festà del papà a scuola, di far rivedere i moduli dove si dovevano indicare due genitori, di vietare le pubblicità con mamma e papà e figlio, di chiedere a Barilla perchè non facesse spot con una famiglia monogenitoriale…

    • Panthom ha detto in risposta a mario

      Ciao mario, alcune correzioni a quanto scrivi. Il matrimonio non né un contratto né un progetto, ma è un istituto antropologico e per la nostra Costituzione è la base della famiglia. Dunque, dal punto di vista laico, non tutto è famiglia ma solo ciò che è fondato sul matrimonio.

      Caro Mario tu non sei affatto sposato (nozze gay sono illegali) ma vivi assieme ad un altra persona, occorre definire in modo corretto la propria situazione. Le coppie senza figli non mettono in crisi il senso del matrimonio in quanto non sono essenzialmente sterili come una coppia gay (le coppie etero sterili lo sono eccezionalmente non intrinsecamente).

      La Chiesa è rimasta giustamente a 2000 anni fa, è il suo unico compito. Non tutto quello che è futuro è lecito e il progresso non significa giusto.

    • lorenzo ha detto in risposta a mario

      Se parli di famiglia in senso lato, come ad esempio una famiglia di criceti, anche tu ed il tuo uomo siete una famiglia.
      Se invece parliamo seriamente, due uomini che convivono e condividono progetti di vita, non saranno mai e poi mai una famiglia.
      Puoi girarla come vuoi ma è così: rassegnati.

  11. Harry Burns ha detto

    Una serie di casi strani la vita del sig. Mario, adottato da una donna single ( caso più unico che raro) è sposato da 10 anni ( dove s’è sposato in Spagna? Olanda? ) con un uomo… Il resto vs beh la solita tiritera dell’amore e del progressoe bla bla

  12. Positrone76 ha detto

    Un paio di considerazioni rispetto l’articolo. Questi “molti” che parlano di omonazismo et similia si riscontrano solo in ambienti ultra (anche se sarebbe il caso di definirli più correttamente extra) cattolicisti e non sono poi così molti anche se c’è un senso generale di fastidio per una campagna ai danni di Barilla che, stando ai diversi commenti trovantisi nel web, sembra perlopiù pretestuosa.
    In effetti lo è ma a ben leggere il virgolettato riportato anche nell’articolo in oggetto i gay o alcuni gay sembrano non avere del tutto torto nel lamentarsi non tanto di una scelta di marketing precisa (ma come molte cose opinabile) certamente ed assolutamente legittima e non offensiva. Tuttavia, per onestà intellettuale ma anche morale quel “fare quello che vogliono senza disturbare gli altri” ha un chè di quanto meno ambiguo a livello di pura comunicazione e certamente non è una felice posizione. Tutti possono fare quello che vogliono senza disturbare gli altri (sebbene il concetto di “disturbo” è soggettivo ed altamente fraintendibile) è ovvio e non và mai specificato. Quando lo si fa puntualizzando di solito si vuol dare un’immagine precisa, come se l’essere gay o esprimere la propria personalità sia essa stessa un disturbo. Ovviamente non è così. La decenza/indecenza è data da molti fattori alcune volte pretestuosi nella stessa fastidiosa maniera con cui sono pretestuose certe prese di posizione qui definite omosessualiste.

    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Positrone76

      Positrone76 ha scritto “[…] come se l’essere gay o esprimere la propria personalità sia essa stessa un disturbo. Ovviamente non è così”.

      Ovviamente è vero esattamente il contrario di quanto dice il nostro Positrone, che, come al solito, è anche perfettamente sgrammaticato (e dunque doppiamente fraintendibile: tanto che probabilmente fraintende pure se stesso).

      • Positrone76 ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        Quindi tu sostieni che essere gay o esprimere la propria personalità sia un “disturbo” o lo crei. Infatti hai ragione perchè solo dei disturbati mentali o morali possono lasciarsi disturbare dalla presenza in società di gay in quanto esistenti o dell’espressione della loro affettività (e non sessualità dove si invece supera il limite della decenza indipendentemente da chi lo infrange). Tu vorresti un ghetto probabimente gay ma meglio sarebbe se fossi coerente e facessi come gli amish americani. Isolati dal mondo così l’umanità che Dio ama e per cui è morto non ti toccherà e potrai liberamente rimanerne avulso 🙂

        Le altre opinioni e giudizi di (falso) valore non sono indicative di niente ne hanno una giustificazione argomentativa e quindi li lascio a chi li esprime. Non vi è bisogno tuttavia come fan certuni di insultare (più o meno velatamente) o indicare le (presunte) debolezze (culturali o umane) altrui per rendersi più credibili.
        Ps Peraltro sottolineare le sgrammaticature altrui (anche quando vi fossero ed il caso di chi mi ha criticato) è un grave atto di maleducazione informatica. Leggere un po’ di Netiquette aiuterebbe tutti a porsi su un piano comunicativo più corretto e magari rendersi meno fraintendibili 😉

  13. Antony ha detto

    Non mi pare che i single possano adottare bambini, almeno decenni fa non era possibile, come la mettiamo??

    • Positrone76 ha detto in risposta a Antony

      In effetti non è necessario ne auspicabile

    • Titti ha detto in risposta a Antony

      Veramente, in qualche paese nel sud italia, c’erano adozioni di fatto, che non passavano attraverso la trafila ufficiale di tribunali e assistenti sociali. Adozioni in cui si prendeva il figlio o la figlia di una famiglia numerosa, in cui il genitore superstite non aveva la disponibilità economica di provvedere a tutta la prole, e in comune accordo, il figlio o la figlia venivano tirati su, magari anche da zitelle con genitori anziani, o coppie non giovanissime. Queste erano adozioni particolari perchè il bambino/bambina non ignoravano che vi era la madre o padre biologico, anzi, spesso andavano a trovarli mantenendo un legame con la famiglia di origine. Sarà fuorilegge, ma sono cose che nel piccolo dei paesini sono sempre esistite.

      • pastor nubium ha detto in risposta a Titti

        Un conto è dire: ci sono sempre stati orfani allevati da persone diverse dai genitori, un altro è dire: orfano è bello! nema problema! i bambini posson crescere anche con le scimmie: vogliamo forse negare che le scimmie possano essere genitori affettuosi? non sono forse genitori migliori degli etero pedofili?

        • Titti ha detto in risposta a pastor nubium

          Veramente io non mi sono espressa con un giudizio: ho riportato solo un dato di fatto, forse è meglio bere un bicchiere d’acqua fresca prima di rispondere, almeno si ci schiarisce le idee.

    • domenico ha detto in risposta a Antony

      ecco quello che prevede la legge italiana:
      “Nei casi di cui ai numeri 1, 3 e 4 l’adozione è consentita oltre che ai coniugi anche a chi non sia coniugato (anche single).”

      http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_3_5_4.wp

  14. domenico ha detto

    Certo boicottare Barilla perchè non vuole fare spot con una famiglia omosessuale…
    mica possiamo boicottare i marchi che disprezzano il corpo femminile o che spingono le adolescenti all’anoressia… o i marchi che fanno produrre i loro prodotti ( a comininciare da quelli su cui molti di noi scrivono questi messaggi) dagli schiavi asiatici…
    Questioni di priorità.

    • Meister Eckhart ha detto in risposta a domenico

      Questo è parlare! L’ipocrisia di chi si sente tanto “cool” (e chi c’è di più “cool” della lobby LGBT?) mi dà il voltastomaco!

  15. che tristezza.. ha detto

    Purtroppo alcuni ne hanno approfittatox creare zizzania e fomentare l odio..io penso che ogni persona ha il diritto di spendere i propri soldi come vuole nelle sue pubblicità purché esse non offendano nessuno..non ha augurato male a nessuno né deriso qualcuno..quindi non dovrei comprare buitoni perche nelle pubblicità è un cuoco che cucina ed è rivolta quindi solo ai cuochi..?chi l ha detto?o se c è una pubblicità di un auto sportiva con tipo bellissimo che rimorchia biondona allora vuol dire che chi ha famiglia non può comprarla?andiamo sono solo pubblicità e cercano di farle rivolgendolo al pubblico che x la maggiore compra il prodotto..non credo che ad esempio un papà si offenda se nella pub è sempre la mamma che da la merendina…sono stereotipi che praticamente tutti cconosciamo.ancheperche in natura tutti nasciamo da un uomo e una donna a priori che poi si diventi gay single x la vita etero ecc..non vedrrmo mai una pub barilla su una zitella ad esempio e nn credo che sciopereranno x questo..!!!ma è intollerabile sicuramente che alcuni qui scrivano frasi offensive.grande immaturità.bisogna rispettarsi gli uni con gli altri, anche se sono etero e cristiana ho amici gay e atei e non gli augurerei mai male ma anzi ancora più felicità

    • Daphnos ha detto in risposta a che tristezza..

      Cara amica, sono perfettamente d’accordo con te. Anch’io etero e cristiano ho amici gay e atei ai quali sono molto affezionato e non augurerei loro alcun male. Comunque vorrei farti notare come l’articolo parlasse di “immaturità” dei gay (una parte di loro) e io non posso che concordare con la redazione. Qui abbiamo avuto a che fare con un imprenditore che ha ribadito una linea aziendale di pubblicità, con un target ben definito, che ha sempre garantito alla sua società un notevole successo; dopodiché ha ribadito che non avrebbe cambiato destinatario e che sarebbe rimasto fedele alla tradizione, aggiungendo che se qualcuno non fosse stato d’accordo avrebbe potuto fare a meno di acquistare il prodotto.

      Appena sono venuto a conoscenza di queste dichiarazioni e delle reazioni, non ho potuto fare a meno di pensare a quante volte, al contrario, io mi sono ritrovato ad “acquistare” prodotti che erano indirizzati ad un pubblico tutt’altro che cristiano! Non parlo solo delle numerose pubblicità che parlano di “peccato” o “trasgressione” (automobili, profumi, persino cibi e bevande), che generalmente lo fanno in modo assolutamente goliardico. Mi riferisco anche a libri, musica, film di autori dichiaratamente anticristiani che si divertono a provocare il pubblico religioso. Eppure sono assolutamente sicuro che la mia crescita sarebbe stata molto più povera se non avessi conosciuto e apprezzato i Beatles, i Led Zeppelin, i Jethro Tull, gli Enigma, i film di Kubrick, Bunuel e Milos Forman, i libri di Joyce, Asimov, Maupassant… l’elenco è lungo e destinato ad arricchirsi, ho 26 anni e ancora moltà curiosità. Io sono riuscito ad apprezzare e godere di queste cose perché ho imparato a separare la forma dal contenuto, a comprendere ed accettare, persino a lasciarmi affascinare, da un’opinione diversa, senza per questo minimamente condividerla: e di questo sono estremamente contento, per non dire orgoglioso. Per questo rimango sconvolto di come la claustrofobia che traspariva dalle reazioni alle parole di Barilla implicasse una concezione quasi “purista” del mondo che si vuole creare, un tentativo di creare una società, universale o limitata a seconda delle possibilità, in cui ‘se non sei con noi sei contro di noi’ e ciò che non si confà a una determinata visione del mondo deve essere rifiutato. E non stiamo parlando di arte, filosofia o politica, ma della pubblicità di una pastasciutta!!! Solo a me una cosa del genere sembra assurda?!

      • Positrone76 ha detto in risposta a Daphnos

        No non solo a te… tuttavia anche se taluni polemiche vengono create ad arte esse possono ed in genere lo fanno contenere traccie di ragioni. Le espressioni di Barilla sono in un passaggio quanto meno ambigue e non si può non riconoscerlo altrimenti l’altro diventa inevitabilmente il Nemico. Forma e Contenuto vanno sempre separati nel giudizio come sapientemente fa la Chiesa.

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