L’HIV si vince cambiando i comportamenti sessuali

Condom AfricaAncora si continua a pensare che il problema dell’AIDS in Africa si possa risolvere rovesciando casse di profilattici in testa agli africani.

Eppure, come spiegato da Carlo Federico Perno, responsabile dell’Unità di monitoraggio delle terapie antivirali e antineoplastiche presso l’IRCCS L. Spallanzani di Roma, direttore dell’Unità di Virologia Molecolare al Policlinico Universitario Tor Vergata e grande esperto di AIDS, non è possibile eliminare una malattia legata spesso ai comportamenti, senza cambiare i comportamenti stessi.

La cosa è ancora più paradossale se si vengono a scoprire notizie come quelle rivelate recentemente dalla BBC: circa 110 milioni di preservativi difettosi (ma si presume arrivino a 200 milioni) sono stati ritirati dal Ghana perché «pieni di buchi e facilmente rompibili. Non si possono vedere i fori a prima vista, ma si possono osservare quando li si guarda attraverso il microscopio». Ovviamente i condom sono stati distribuiti gratuitamente per la campagna “Sesso sicuro”. La rivista Lancet nel 2011 ha dimostrato con alcuni studi che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha distribuito in Africa un contraccettivo che raddoppia il rischio di contrarre l’Aids e ha continuato imperterrita a distribuirlo anche dopo l’evidenza di tutto questo.

Da una parte dunque l’ideologia del condom che aggrava i problemi e non funziona, sia per incompetenza che per incapacità di concepire l’AIDS come una patologia comportamentale, e dall’altra le Ong e la Chiesa cattolica che ha davvero a cuore gli abitanti dell’Africa, come spiega l’infermiera ugandese Rose Busingye, che per merito di Suor Miriam Duggan ha sconfitto l’HIV in Uganda tanto da essere premiata dall’Università di Harvard. Oltre il 25% delle strutture che nel mondo assistono i malati di Aids sono cattoliche e in questi giorni proprio la notizia dell’investimento della Comunità Sant’Egidio di 500 milioni per farmaci anti-retrovirali per le donne africane in gravidanza affette da HIV.

Nel 2009 il Dr Edward Green, direttore della Harvard HIV Prevention Research Project ha spiegato che la risposta all’AIDS sta «proprio nella fedeltà e nella monogamia, questo è esattamente quello che abbiamo trovato empiricamente». Gli studi suggeriscono che «con la promozione intensiva del preservativo, in realtà le persone aumentano il numero di partner sessuali», è l’effetto della “compensazione del rischio” che rende totalmente controproducente la distribuzione di preservativi. Nel 2010 uno studio realizzato da Jokin de Irala, vicedirettore del Dipartimento di medicina della prevenzione e di salute pubblica dell’Università di Navarra (Spagna) e Matthew Hanley, ricercatore in Sanità Pubblica alla Emory University di Atlanta (USA) ed esperto in bioetica, con diretta esperienza sul campo in diversi paesi africani, hanno  dichiarato fallito il tentativo di fermare la diffusione dell’Hiv in Africa attraverso l’uso del preservativo. Ciò che è efficace è l’educazione ad una sana sessualità, l’uso del preservativo è controproducente poiché incoraggia un numero significativo di persone ad intraprendere i rapporti sessuali multipli e questo aumenta le probabilità di infezione.

Nel 2011 sempre il prof. Matthew Hanley, ha quantificato il numero di infezioni che avrebbero potuto essere evitate in Africa se si fossero attuate politiche per promuovere l’astinenza e la fedeltà, piuttosto che attuare politiche per la distribuzione di massa di preservativi. Sempre nel 2011 un altro ricercatore, Daniel Halperin docente alla Harvard University, ha preso in esame il caso dello Zimbabwe mostrando che, come in Uganda, la prevalenza del virus si vince soltanto con un cambiamento dei comportamenti sessuali (riduzione dei partner sessuali).

La redazione

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65 commenti a L’HIV si vince cambiando i comportamenti sessuali

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  1. Andrea. ha detto

    Per quelli che dicono “eh, ma il preservativo riduce il rischio di malattie veneree dall’85 al 99%“. Ed il restante 1 – 15%? Intuitivo. Ma il pansessualismo contemporaneo si tappa le orecchie…

  2. Giuseppe ha detto

    Ma come pensate di poter cambiare il comportamento sessuale di milioni di poveri
    semianalfabeti, se non riuscite a farlo cambiare a pochi benestanti ed alfabettizzati?

    • Katy ha detto in risposta a Giuseppe

      Ma come pensi di poter attaccare la Chiesa se rimani così disinformato (e oltretutto razzista?).

      Informati: http://www.fmsa.net/index.php?option=com_content&task=view&id=90&Itemid=

    • Panthom ha detto in risposta a Giuseppe

      Perché pensi sia un compito solo nostro? A te non frega nulla nemmeno di questo?

    • Azaria ha detto in risposta a Giuseppe

      Beh! Giá evitare che ci sia “qualcuno” che (per via del fenomeno di compensazione del rischio) incita indirettamente le persone ad avere rapporti con chiunque sarebbe di grosso aiuto.

    • manuzzo ha detto in risposta a Giuseppe

      È lo spirito missionario. Le missioni caro Giuseppe, ci hanno regalato, oltre alla soddisfazione per l’annuncio della Novella, fenomeni come quello di Guadalupe (a proposito, come mai gli ateologi antisindonici non osano fiatare contro il telo di Guadalupe, mentre sulla sindone si sente ormai di tutto, compreso che è stata portata dagli alieni? se qualk1 sa qlks linki pure…). Inoltre quei benestanti ben istruiti NON VOGLIONO rinunciare ai piaceri della carne (sfociando spesso per tale motivo negli anticlericalismi più assurdi, giusto un esempio attinente: è colpa della Chiesa che c’è l’AIDS perchè ella dice che non si deve usare il preservativo. Questi benestanti saranno pure ben istruiti, ma onestà intellettuale 0 !)

    • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a Giuseppe

      Guardi che per capire come si fanno i bambini mica bisogna vere studiato.

      • Titti ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

        Invece bisogno proprio studiarlo: come si fanno, e come si può evitare una gravidanza indesiderata, altro che dajje e dajje!

        • manuzzo ha detto in risposta a Titti

          cioè tenendo le gambe ben attaccate! e qui non si sta parlano di gravidanza, che la donna ha il diritto di interrompere come e quando vuole perchè la facoltà d’infanticidio è spacciata come diritto umano, ma di HIV, che è n’altra cosa. Forse l’unica cosa bella che trova dell’HIV è che spesso anche i figli delle donne malate prendono l’HIV e muoiono (per la gioia delle femministe), e (per la gioia delle multinazionali) ciò può essere evitato con farmaci a prezzi “modici” da somministrare alle donne incinte risultanti sieropositive…. ah ma l’unica multinazionale cattiva è il Vaticano, come no…

          • Titti ha detto in risposta a manuzzo

            Ho risposto, ma visto che il commento mi è stato “censurato” riprovo con altri termini: visto che l’HIV, può essere trasmesso da entrambi i sessi, allora, tanto per essere coerente, non dovresti rimandare il problema alle sole donne con l’avvertimento di “tenere le gambe ben attaccate!”, ma dovresti ammonire anche gli uomini a tenere sotto controllo la loro pulsione all’accoppiamento. Così và bene?

            • Laura ha detto in risposta a Titti

              Brava…sempre donne contro uomini, porta sempre avanti la tua sterile battaglia a seno nudo che migliorerai il mondo! 🙂

              • Titti ha detto in risposta a Laura

                Forse non hai letto il commento a cui ho risposto, prima di sparare a zero, leggiti il sig. manuzzo che, come il suo solito, approfitta di questo post, per suggerire alle sole donne, di tenere le gambe ben chiuse. Quindi, chi è che non rispetta? La tua sparata ha fatto un bel buco nel nulla, in quanto alla “sterile battaglia a seno nudo” dove mi hai visto in giro a tette al vento? Ma và là…

                • Sophie ha detto in risposta a Titti

                  Titti, siamo noi donne a decidere con chi fare l’amore, senza il nostro consenso l’uomo non può fare nulla. Possibile che tu debba fare la guerra fra i sessi ovunque!?

                  • Laura ha detto in risposta a Sophie

                    Poi vai a vedere le femministe sessantottine e noti che sono tutte lesbiche….ci credo, dipende dall’odio verso gli uomini!!

            • Emanuele ha detto in risposta a Titti

              …questa volta ha ragione! brava!

            • LawFirstpope ha detto in risposta a Titti

              Infatti è così! 😀

  3. Umberto P. ha detto

    Se io decido di fare sesso, usando il preservativo ho molte meno chances di beccarmi l’aids o altro. Cosa non è chiaro?
    Qualcuno ha detto che è un metodo infallibile al 100%? No, è il migliore che abbiamo.
    Astinenza? No, non è una soluzione, se una persona ha inyenzione di avere una normale e sana vita sessuale.

    • Laura ha detto in risposta a Umberto P.

      Tutto è chiaro, tu ti comporti come vuoi e vivi la tua vita come vuoi. Diverso invece se si pensa di sconfiggere l’AIDS con la distribuzione dei preservativi, ormai anche i più critici hanno ammesso che nel metodo ABC, senza A e B (cioè Astinenza e Fedeltà), il C (il condom) serve a nulla.

      L’astinenza è una virtù che pochi sanno praticare e sono le persone che hanno capacità di dominio sul loro corpo e non sono schiave di esso e delle loro pulsioni, l’astinenza non è non fare sesso ma farlo attraverso i metodi naturali di regolamentazione della fertilità insegnati dalla Chiesa da anni. Questo implica ovviamente avere una sana e felice vita sessuale e non scindere l’amore dal sesso.

      • Sacha Alessandro ha detto in risposta a Laura

        Laura, troppa stima, a trovarle donne che ragionano con la tua testa!

      • Umberto P. ha detto in risposta a Laura

        No, ovviamente si fa un discorso pratico, al di fuori delle ideologie e valido per tutti, atei e religiosi di ogni credo.
        Generalmente le persone normali hanno una vita sessuale attiva, chi ha un partner ed è fedele, chi cambia molto spesso perchè magari interessato solo all’aspetto fisico, passionale. Ognuno è felice nella sua dimesione, certo che se ha una condotta sessuale molto vivace aumenta i rischi, dunque è fondamentale la protezione del preservativo. Mi riferisco ad aspetti pratici, proprio perchè trovo buffo che si ricopra la questione di aspetti psicologici: per chi non è credente e praticante il sesso a scopo di puro piacere fisico, anche una notte di fuoco con una sconosciuta incontrata dieci minuti prima, non ha NULLA di negativo, anzi è una delle cose più belle che possano capitare nella vita. In questa ottica l’astinenza non è vista come una virtù, ma una cosa inutilmente autopunitiva.

        • LawFirstpope ha detto in risposta a Umberto P.

          Salvo quando poi vuoi mettere su famiglia, trovi una ragazza fantastica alla quale però ti rendi conto di non poter dare nulla di più di quello che hai dato a una perfetta sconosciuta (e magari c’è anche un po’ di delusione quando si scopre che quella prima scopava [licenza poetica] meglio!)….
          Ragionamento fine codesto, non mi aspetto certo di attecchire! 😀

        • Paolo Viti ha detto in risposta a Umberto P.

          Il tuo discorso non c’entra nulla con l’articolo, il quale parla di AIDS.

          A me sta bene che valorizzi una vita all’insegna del relativismo etico, ti ricordo che la società e la psicologia sanno bene quando una persona è immatura sessualmente, ovvero quando manca una fedeltà e una stabilità.

          L’astinenza è una virtù, come ti è stato insegnato, ma è per persone forti e non per chi è schiavo dei suoi istinti. “Quando il cielo si svuota di Dio il mondo si riempie di idoli”, vero Umberto?

    • manuzzo ha detto in risposta a Umberto P.

      appunto, leggendo anche la risposta di Laura, mi pare che l’asimmetria di giudizio nasca da: cosa si intende per normale e sana vita sessuale?

    • Azaria ha detto in risposta a Umberto P.

      Forse a te non é molto chiara una cosa: dove piú é stato distribuito il preservativo piú é aumentata la diffusione di HIV ed altre malattie sessuali (oltre che le gravidanze indesiderate). Ora, puoi dirmi qualunque cosa mostrando qualunque studio, ma la veritá sta principalmente nell’osservazione di ció che REALMENTE succede in natura, se i nostri studi danno risultati opposti magari i risultati sbagliati non sono quelli che si osservano in natura, ma quelli dati dai nostri studi.

      Se vuoi una spiegazione logica poi la si trova facile, ma niente che riguardi scienza e logica puó prescindere dall’osservazione di ció che accade REALMENTE.
      Il preservativo diminuisce le probabilitá di contrarre l’hiv per ogni singolo rapporto sessuale, questo é chiaro a tutti, ma grazie al fenomeno di “compensazione del rischio” fa in modo che aumenti notevolmente numero di rapporti e partner sessuali. Risultato: sul medio e lungo periodo la probabilitá di contrarre le malattie aumenta drasticamente.

    • Klaus ha detto in risposta a Umberto P.

      “Se io decido di fare sesso, usando il preservativo ho molte meno chances di beccarmi l’aids o altro”. Ma se il fatto di usare il preservativo mi porta a fare sesso con molte più persone, le possibilità di beccarmi l’Aids aumentano, perché la sicurezza che dà il preservativo non è assoluta. Se invece ho una “normale e sana vita sessuale” e il mio/la mia partner altrettanto, il preservativo non serve. Cos’è che non è chiaro a te?

      • manuzzo ha detto in risposta a Klaus

        credo che fondamentalmente non gli sia chiaro: perché uno dovrebbe essere moderato e continente e non approfittare dei piaceri del corpo? Lo posso comprendere nella sua posizione (che non condivido per nulla), non credendo nell’esistenza e nella resurrezione di Gesù (che é l’errore grave) gli altri errori seguono con naturalezza. Poi resta sempre chiaro che quello che per noi è sbagliato non lo è per l’ateo, ovvio…

      • Umberto P. ha detto in risposta a Klaus

        No, se io in virtù del preservativo aumento esponenzialmente le mie frequentazioni, introduco una nuova variabile, la mia aumentata disinvoltura sessuale, che ovviamente mi espone a maggiori rischi. Ma il colpevole non è il preservativo, è la mia testa ingorda.
        A me ed alla mia partner il preservativo serve comunque ad impedire gravidanze indesiderate, se lei non prende la pillola. Ora obbietterai che i cattolici praticanti sono contro le forme anticoncezionali. Beh, gli altri no.

        • Paolo Viti ha detto in risposta a Umberto P.

          E’ proprio una questione di comportamento, lo ha mostrato l’indagine scientifica (leggi l’articolo). Si parla di AIDS, te ne sei accorto?

          Capisco che l’argomento ti abbia eccitato come un ragazzino, ma occhio a capire di cosa si sta parlando.

        • Emanuele ha detto in risposta a Umberto P.

          …ti consigliere di passare al Billings: molto più sicuro dei preservativi, evitate il senso di “sesso di plastica”, non si scioglie nel cruscotto, è sempre a portata di mano (anche per una sveltina imprevista) e, cosa non secondaria, risparmite un bel po’ di soldini…

    • Meister Eckhart ha detto in risposta a Umberto P.

      “Una normale e sana vita sessuale” = mi accoppio con chi mi pare, quando mi pare, e più spesso possibile, giusto? Più o meno come i babbuini. Io non ci trovo proprio niente di normale, né tantomeno di sano. Una relazione stabile con UNA persona dell’altro sesso deve sembrarti un’idea repellente! Contento tu…

      • Umberto P. ha detto in risposta a Meister Eckhart

        No, sbagli proprio l’approccio: non è che io sono per forza libertino, quindi voglio che tutti siano libertini. Questa è una disamina enormemente superficiale.Non credo interessi a nessuno se io ho una donna stabile e sono fedele o 200 nuove fiamme al mese. Non vedo nulla di male nell’avere una condotta sessuale molto disinibita. Come ha detto manuzzo, al di fuori dei dogmi religiosi, non vedo proprio perchè giudicare negativamente questa condotta. Forse chi mangia dieci bignè di seguito è una persona disprezzabile? No, casomai un po’ debole, ma il contesto in cui chi non è religioso valuta il sessuomane è questo.

        • Paolo Viti ha detto in risposta a Umberto P.

          La condotta disinibita è libertà tua, di certo è sintomo di immaturità e certamente la società laica fa bene a considerarla qualcosa di negativo. Non a caso quando si matura si stabilizza anche l’affettività, lo dice la psicologia.

          In ogni caso l’argomento è il contrasto all’AIDS ed è scientificamente dimostrato che il condom non solo è inutile ma è anche dannoso, occorre cambiare comportamento sessuale come è stato fatto in Uganda (senza condom).

        • Francesco_ ha detto in risposta a Umberto P.

          Chim mangia dieci bigné di seguito e poi sostiene che nessuno deve porre limiti alla sua libertà di godere dello zucchero come meglio gli aggrada, e continua ancora a mangiare dieci bigné alla volta, alla fine si ammala.

          E’ il medico a dirtelo così come è il medico a dirti che la sessualità disordinata espone a malattie.

          L’automobile, i bigné … ma ti rendi conto che continui a fare esempi che confermano quanto l’articolo sostiene? stai girando intorno al punto e eviti di focalizzarlo: intenzionalmente oppure inconsciamente?

    • Francesco_ ha detto in risposta a Umberto P.

      Umberto P.
      Partiamo da qui: http://www.state.gov/s/gac/partners/guide/abc/
      Se davvero sei interessato a capire le cose leggitelo, poi rivediamo insieme la fondatezza scientifica della tua filosofia di vita.

  4. Elisa ha detto

    Leggendo i commenti mi sorgono spontanee delle domande:
    Ma cosa c’entra la vita sessuale di un individuo con l’argomento dell’articolo?
    Insomma, ognuno è libero di vivere la propria sessualità come meglio crede. Nessuna religione, o società può e deve porre limiti a questo.
    E’ un fatto puramente indiviudale della persona.
    L’uso del preservativo riduce il rischio di contrarre l’HIV. Accompagnato da una corretta e preventiva educazione ( educazione che non deve tradursi in un “se fai sesso vai all’inferno”, ma piuttosto in un “facendo sesso ci sono questi rischi”), può ridurre drasticamente il fenomeno.
    Cosi come accaduto a cavallo tra gli anni 70 e 80, quando in tv iniziarono a circolare le prime pubblicità che informavano gli adolescenti sui vantaggi di usare il condom.( il famoso aloe viola).
    Cosa ancora piu pericolosa della disnformazione, poi è la cattiva informazione. Non si possono dire frasi “l’uso del condom aggrava il rischio di contrarre l’HIV” con cosi tanta superficialità.

    • Laura ha detto in risposta a Elisa

      Hai letto l’articolo? Hai letto cosa dicono gli studiosi? Chi fa disinformazione tu o loro?

    • LawFirstpope ha detto in risposta a Elisa

      non deve tradursi in un “se fai sesso vai all’inferno”

      Aaaaaah! L’apoteosi del luogocomunismo anticlericale! 😀
      La chiesa non dice nulla di tutto questo, trollate da un’altra parte…

    • Emanuele ha detto in risposta a Elisa

      morire di aids, soprattutto in Africa, si avvicina molto alla mia idea di inferno…

  5. Elisa ha detto

    L’articolo l’ho letto due volte per vedere se la prima avevo messo a fuoco davvero i concetti espressi, perchè non avevo capito se ero finita su topolino o su un blog di informazione.
    I cosidetti studiosi a cui tu ti riferisci sono persone che lavorano per enti che ricevono i finanziamenti dalla curia, indi per cui, mai produrranno materiale “scientifico” che va contro quello che il “finanziatore” pensa.
    Nel 2013 discutere ancora sulla veridicità dell’importanza del preservativo mi sembra assurdo. E’ un dato di fatto. Poi se pensate che avere una vita sessuale attiva sia “religiosamente scorretto” è affar vostro. Ma perfavore, non dite in giro che l’uso del condom è pericoloso. Non sia mai che qualcuno vi creda !!

    • Antonio ha detto in risposta a Elisa

      Elisa aggrappati pure sugli specchi… non mi risulta che IRCCS, la rivista Lancet, l’OMS e l’ Università di Harvard dipendano dalla curia…quale curia poi?
      Cmq prendi qualsiasi confezione di preservativo. Anche sulle confezioni c’è scritto in piccolo che non proteggono al 100%. Fosse anche al 99% non mi gioco la vita per una scopata.
      Poi pensa a una situazione tipo: un camionista del sud Sudan (o qualsiasi altro stato africano). Pensa di poter far sesso “sicuro” perchè gli è stato dato un preservativo. Se non lo conserva in un ambiente super sicuro al riparo dal caldo (in pratica quasi in frigo visto che vive in un ambiente che di norma fa 40 gradi all’ombra) quante probabilità ha questo camionista che si rompa e contagi o venga contagiato da qualcuno? E la cosa più subdola è che magari pensa di essere al sicuro. Ogni volta che sento che gli stati europei mandano giù carichi di preservativi per combattere l’AIDS mi chiedo se lo facciano ingenuamente o siano assassini consapevoli.

    • edoardo ha detto in risposta a Elisa

      Ma…santo cielo… il titolo dice a chiarissime lettere in lingua italiana:
      l’HIV si vince cambiando i comportamenti sessuali.
      Lasciamo stare l’astinenza, che non è per tutti.
      Mi pare il significato sia chiaro e lampante:
      ci sono più possibilità di dare al virus HIV una nuova casa cambiando partner e andando con tutti/e il più possibile, o facendo coppia fissa con una persona con l’ottica di starci per sempre, o per lo meno mettere su non dico famiglia, che sarebbe parolaccia troppo grossa per qualcuno, ma per lo meno una relazione stabile e fissa, da MONOGAMO E NON CORNIFICATORE SERIALE ????
      Ecco il nocciolo del discorso.
      Un po’ come: l’uso continuativo di cocaina dà disfunzioni cardiache che andando avanti con gli anni, possono essere fatali.
      Allora si dice: e io ti do i farmaci per il cuore, così puoi continuare a sniffare la cocaina.
      Ma è una buffonata.
      Sarebbe più serio, logico e razionale dirgli: ma fai a mano di fare la cocaina, deficiente!
      A me il profilattico va anche bene, tutti li abbiamo usati. O quasi.
      Quello che non va bene, che giudico una boiata, è impostare una campagna anti-Aids in Africa incentrata sul preservativo.
      Finora è fallita, e continuerà ad essere fallimentare senza speranza.
      Perché è LA CULTURA DELLA SREGOLATEZZA SESSUALE che va combattuta come prevenzione dell’HIV, quella cultura radicata a livello tribale che vorrebbe l’uomo-galletto, che più femmine “possiede” e più è uomo.
      Mi diceva un amico che fa il geologo per una azienda italiana in Kenia, che i pubblici amministratori e gli impiegati, di fronte ad una popolazione povera, sono visti come privilegiati, come i grandi proprietari terrieri da noi una volta (e questo è comprensibile), ma loro devono mostrare la loro opulenza ed il loro successo, il fatto di essere uomini arrivati in un mare di poveri, avendo ALCUNE amanti oltre la moglie, e un sacco di ragazzette prostitute.
      E sono MOLTE di queste ad essere infette di HIV e diffusori del virus, consapevoli di esserlo, ma lì il sistema è così.
      Gli uomini fanno i galletti, e si infettano.
      Le ragazzette fanno le prostitute, e infettano.
      Con una vita sessuale regolare a partner fisso e fidato, sposi o conviventi che siano, il rischio è molto molto molto moltissimo minore.
      Lo stile di vita dà un contributo determinante alla diffusione del virus.
      Ma non solo di quello.
      Anche dell’epatite, della sifilide, la gonorrea, ecc…(tanta attenzione sull’AIDS, e si perdono di vita le altre).
      Ti ricordo che alcune di queste infezioni si prendono solo usando indumenti usati dall’infetto/a.
      Lì non c’è preservativo che tenga.
      Anni fa una mia parente era suora in Somalia o Etiopia, non ricordo, e diceva che la sifilide SPOPOLAVA, i bambini stessi erano infetti, e le bambine appena alle prime fasi della pubertà, gli toccava darla, o meglio, farsela prendere.
      Hai capito? Stupro pedofilo!
      E lì, sifilide, gonorrea, trichonomas, papilloma, clamydia…chi non ce l’ha alzi la mano.
      E c’è chi pensa di salvare il mondo coi preservativi !!!
      Ma sarà che dietro ci siano interessi di aziende produttrici ??????

    • Galford ha detto in risposta a Elisa

      Non è questione di discutere sull’importanza del prervativo, ma bisogna non travisare ciò a cui esso può servire. E non serve nè per risolvere il problema dell’Aids in modo definitivo nè tantomeno serve ad aiutare le persone a vivere delle relazioni di qualità, come se esse dipendessero solo da una questione di profilattici. La problematica ha radici più profonde e fa a capo alla questione dell’AMORE. E l’amore, quando è avvelenato da comportamenti autodistruttivi, non si cura semplicemente con un preservativo.

    • Francesco_ ha detto in risposta a Elisa

      Ecco l’ennesima luogocomunista con il ditino alzato e la supponenza di chi sa di sapere tutto.

      Cara, datti una letta alle guidelines del dipartimento di stato americano in tema di prevenzione STD: http://www.state.gov/s/gac/partners/guide/abc/

      Se oltre al circolo arci-atei-incazzati del tuo quartiere tu avessi frequentato la c.d. comunità internazionale avresti saputo che da tempo, a livello di agenzie intergovernative, il personale viene inviato a seguire “astinenza e fedeltà” oltre al beneamato “condom”, perché non sia mai che le case produttrici taglino i finanziam…. ehm scusate intendevo le donazioni liberali ai vari governi.

      Ah beh, ma si sa che anche obama riceve soldi dal Vaticano.

      • Francesco_ ha detto in risposta a Francesco_

        Cito da pagina 1: “emphasize abstinence for youth and other unmarried persons, including delay of sexual debut; mutual faithfulness (…) for sexually active adults”

        Astinenza per giovani e single, spostamento in avanti della prima esperienza sessuale, fedeltà reciproca … ops, ma questa parte sembra ispirata agli insegnamenti della CC.

        Elisa a quanto pare anche il dipartimento di stato americano considera l’uso del condom in re ipso insufficiente. Notare che viene raccomandato dopo A e B, come dire, in via residuale.

        Che ne dici ora di abbassare il ditino e confrontarti con reciproco rispetto e senza quella supponenza da presidente della camera attualmente in carica.

        • Francesco_ ha detto in risposta a Francesco_

          Pagina 4: “abstaining from sexual activity is the most effective and only certain way to avoid HIV infection … condoms do not protect against all STIs”.

          Chiedo scusa se mi produco a puntate, ma rileggendo mi stanno tornando in mente i contenuti dei training ricevuti in passato frequentando quegli ambienti.

          Non aggiungo altro ma invito chi lo desidera a leggersi il testo. Elena ripartiamo da questo documento evidentemente non di parte.

      • manuzzo ha detto in risposta a Francesco_

        presto diranno anche questo. Sono molto fantasiosi gli anticlericali stampo “fatto quotidiano”, LOL

      • Francesco_ ha detto in risposta a Francesco_

        Prendo atto che Elena si è inabissata sotto una valanga di dati. Viste le basi scientifiche del suo discorso, dobbiamo solo sperare che non si sia presa qualche brutta malattia.

        Noto comunque che la capacità di argomentare degli anticlericali da trincea si sta rivelando tutta la fumosità delle loro posizioni. Credo che in questo abbia un ruolo l’uso saggio del web. Ha ragione (ancora) la Chiesa quando incoraggia a difendere la verità anche attraverso i nuovi mezzi di comunicazione.

    • LawFirstpope ha detto in risposta a Elisa

      Poi se pensate che avere una vita sessuale attiva sia “religiosamente scorretto” è affar vostro.

      Credo che nessuno lo pensi (a meno di voti di castità, ovvio)…

    • Sacha Alessandro ha detto in risposta a Elisa

      Ma perfavore, non dite in giro che l’uso del condom è pericoloso. Non sia mai che qualcuno vi creda !!

      Con tutta semplicità, basta fare delle prove visto che il metodo scientifico di solito é preciso e non lascia spazio ad opinioni.

      Per iniziare alcuni dati e una semplice considerazione.

      – Diametro del virus HIV: circa 0,1 micron.

      ‑ Diametro della testa dello Spermatozoo: circa 2,5 micron.

      Negli i anni ‘60, con la scoperta della pillola anticoncezionale, il preservativo venne largamente soppiantato perché considerato molto meno sicuro: la percentuale di insicurezza veniva valutata dal 13% (uso corretto) fino al 20% ( considerando anche i casi di uso scorretto). In altre parole, un certo numero di spermatozoi riusciva comunque a passare fino a provocare, in una percentuale dal 13 al 20 per certo, gravidanze indesiderate. Ma se passano loro (gli spermatozoi ), dovrà passare anche il virus, ben 25 volte più piccolo!
      I produttori di preservativi, nella loro pubblicità, parlano di assoluta sicurezza e citano il rigoroso test ai quali i loro preservativi vengono sottoposti prima di essere immessi sul mercato (anzi al supermercato).

      Il “test di permeabilità” consiste nei riempire un preservativo con 300 ml di acqua distillata, tenerlo appeso per qualche ora e verificare che non vi siano perdite. La molecola dell’acqua è ancora più piccola dei virus, quindi se non passa quella…
      Qualsiasi esperto, però, sa che nei liquidi intervengono anche altri fattori fisici, come capillarità e tensione superficiale. G. B. Davis e L . W. Schroeder hanno allora condotto una semplice prova e hanno pubblicato il lavoro ancora nel 1990. Con l’aiuto di un microscopio elettronico hanno praticato dei forellini di 1 micron (10 volte più grandi del virus HIV quindi) nei preservativi e li hanno sottoposti di nuovo al “test di permeabilità” che hanno brillantemente superato.

      R. F. Carey, in un altro esperimento pubblicato nel 1992 su Scientific American, ha preso dei preservativi nuovi

      di diverse marche e li ha riempiti con delle microsfere fluorescenti di politstirene del diametro di 0,1 micron (le dimensioni del virus HIV) e li ha sottoposti poi a stiramenti e pressioni simili a quelle del coito: la perdita di sferule risultò essere di circa 1 miliardesimo di litro al secondo. In due minuti passano qualcosa come 12.000 sferule, in mezz’ora ne passano 180.000.

      In conclusione?

      L’European Study Group ha pubblicato uno studio ancora nel 1989 sull’autorevole British Medical Journal da cui risulta in definitiva, una “protezione” intorno al 69% (quindi il 31 % di insicurezza nei confronti di un ipotetico virus di 0,1 micron di diametro).

      Di un parere analogo é l’FDC (ente federale americano che controlla la validità dei prodotti farmaceutici) che afferma in una circolare che “Il preservativo può solo ridurre il rischio di malattie veneree, ma non lo elimina”.

      Ancora non sei convinta?

      e 1 http://www.uccronline.it/2012/12/13/linfermiera-ugandese-busingye-lhiv-non-si-vince-con-il-preservativo/ e 2 http://www.uccronline.it/2011/12/03/premiata-suora-cattolica-per-aver-sconfitto-laids-in-uganda-senza-condom/ e 3 http://www.uccronline.it/2011/12/17/il-virologo-perno-%C2%ABla-risposta-allaids-non-e-il-preservativo-ma-leducazione%C2%BB/ e 4 http://www.ilfoglio.it/soloqui/2059 ese non ti convince UCCR con tutte le fonti che mette, beccati MEDICITALIA http://www.medicitalia.it/news/3201-l_incidenza_dell_infezione_da_hiv_non_diminuisce.html

      Ancora convinta?

    • Sacha Alessandro ha detto in risposta a Elisa

      Dimenticavo: http://www.uccronline.it/2012/03/09/san-francisco-condom-gratuiti-dal-1997-ma-le-malattie-crescono/

      San Francisco: condom gratuiti dal 1997 ma le malattie crescono – macchestrano.

    • beppina ha detto in risposta a Elisa

      Che concentrato di banalità.

    • manuzzo ha detto in risposta a Elisa

      non è religiosamente scorretto, lo è eticamente. Cmq, il preservativo può andare bene per te, ma in culture ancora impregnate dall’animismo e dal vodoo in cui in alcuni riti religiosi sembra di ritrovarsi a un orgia party, beh… se leggi sull’etichetta dei tuoi preservativi c’è scritto di usarne uno con ogni partner diverso. E senza eliminare questi comportamenti (così come la prostituzione selvaggia, lo sfruttamento, o la semplice multipoligamia sfrenata) ci credi davvero che il preservativo salverà il mondo? ma per favore… è il non egoismo che può salvarlo, e questo vale in ogni campo (economico, ecologico ecc..)

    • Emanuele ha detto in risposta a Elisa

      Non sapevo che Lancet fosse una rivista dell’oratorio…

  6. ? ha detto

    Cara Elisa, mi sembra che alla sua prima domanda si possa facilmente rispondere: ovvio che l’argomento “vita sessuale di ognuno” è pertinente, dal momento che è proprio essa a influenzare notevolmente le probabilità di contrarre malattie sessualmente trasmissibili.
    Per quanto riguarda quanto resta dei suoi commenti, direi che la sua idea per cui gli scienziati finanziati dalla Curia non sono attendibili, è applicabile anche all’inverso: siamo certi che gli altri ricercatori, finanziati da enti che appoggiano una politica “pro-preservativo” svolgano il loro dovere con coscienza e onestà?
    In ogni caso, ritengo di poter dire che il preservativo, per quanto possa( forse) risultare utile alla lotta contro queste terribili malattie, non basterà certo a debellarle: è necessario che vengano educati ad una sessualità responsabile, che insegni loro a valorizzare il rapporto fisso.

  7. Fede ha detto

    Io sinceramente trovo molto più agghiaccianti le teorie new age che cominciano a circolare secondo le quali l’aids e le malattie veneree in generale “non esistono” sono state inventate da chi vuole controllarci ed impedire l’amore libero senza pensieri………… bisogna fare attenzione perchè anche loro combattono l’uso del preservativo in quanto artificiale ma con fini ben diversi… sono molto preoccupata da queste “nuove” mode

  8. Emanuele ha detto

    una considrazione molto semplice…

    1. Astinenza, fedeltà, rispetto di se e degli altri, monogamia, etc. sono comportamenti molto utili contro le malattie veneree… Il problema é che sono GRATUITI…

    2. Condom, vaccini, farmaci, pillole, etc. hanno certamente efficacia, ma soprattutto sono molto costosi…

    Provate ad indovinare chi guadagna con i metodi del punto 1 e con quelli del punto 2….

    Provate poi a immaginare chi ha interessi a diffondere e pubblicizzare i primi e chi i secondi…

    Povate infine ad immaginare chi può più facilmente “convincere” politici, medici e intellettuali a schierarsi pro o contro una delle due opzioni…

    • Umberto P. ha detto in risposta a Emanuele

      Un metodo geniale di ridurre gli incidenti stradali è l’astensione dalla guida. Non guidare è gratis, invece le lobby vogliono che ti compri una macchina. Anche se ha l’airbag, ci sono comunque possibilità di morire in un incidente. L’astensione dalla guida è dunque la vera soluzione, numeri alla mano! Come potrebbe chi non guida perire in un incidente automobilistico?

      • Lucky84 ha detto in risposta a Umberto P.

        Non mi sembra una risposta degna di una persona matura, peccato. Avanti un altro…

      • Gabriele ha detto in risposta a Umberto P.

        Il tuo paragone ovviamente è fallace perchè la chiesa non ha mai predicato l’astensione dal sesso (e ci mancherebbe!) besì la fedeltà, e la monogamia.

        Se vuoi ritararla sul paragone utomobilistico è molto più cosi:
        Far sesso in africa dal punto di vista automobilistico è trovarsi in una giornata di pioggia in un posto che non conosci e con un sacco di automobilisti non proprio attenti in giro per le strade. Quindi:
        A) Se non necessario, non ti mettere in strada (Abstinece).
        B) Se ti metti in strada usa il piu possibile la tua auto, e non quella di qualcun altro: non ne hai le misure e non sai com´è messa a manutenzione (Be Faithful)
        C) Se proprio ti metti in strada col brutto tempo e la macchina di qualcun altro controlla almeno prima di avere dei pneumatici decenti (Condom).

        Ma C è l’ultimo punto. Prima ci sono A e B. Che sono infinitamente più efficaci.

      • Emanuele ha detto in risposta a Umberto P.

        Prima di tutto, nessuno sostiene l’astenzione assoluta. Quello che si consiglia sono il rispetto di tre semplici regole: evitare rapporti con sconosciuti (Abstinence), essere fedeli al proprio partner (Be Faithful), usare il Condom ove non si possa evitare comportamenti a rischio (es. prostitute che tutelano la propria salute). Da qui la sigla ABC. Ossia si può fare quanto sesso si vuole, basta farlo con un partner stabile.

        Vendendo al suo paragone automobilistico, anche la strada ha le sue regole: limiti di velocità, sensi unici, divieti di sosta, etc. Tutte queste regole certamente ledono gravemente la libertà e l’autodeterminazione delle persone, ma d’altra parte limitano gli incidenti stradali. Comunque sappiamo che possiamo guidare quanto ci pare e, rispettando le regole, ridurre al minimo gli incidenti.

        Ora, c’è chi invita a rispettare le regole, chi invece invita a premere sull’acceleratore… tanto c’è l’airbag. Se un costrutture di case automobilistiche invitasse i suoi clienti a guidare più spericolatamente possibile e contemporaneamente li invitasse ad istallare costosi dispositivi di sicurezza per proteggerli dagli incidenti causati dall’alta velocità, come lo giudicherebbe? …mi pare che il conflitto di interesse sia palese.

        Lo stesso vale per il sesso libero… assurdo propagandare il sesso libero e poi vendere le “protezioni” necessarie per rimediare agli incidenti… Invece chi propone l’ABC come prevenzione dell’AIDS non ci guadagna nulla e non ha conflitti di interesse. Chi è più credibile?

        • Francesco_ ha detto in risposta a Emanuele

          Emanuele ti chiedo scusa, abbiamo pubblicato quasi contemporaneamente e argomentando quasi alla stessa maniera.

          Comunque non ci eravamo accordati:) è solo che le cose tendono a essere più semplici di quello che cerca di farle Umberto P.

          • Emanuele ha detto in risposta a Francesco_

            …non c’è niente da scusarsi, entrambi i nostri commenti sono frutto della logica…

            Dobbiamo però capire la posizione di Umberto. Per decenni ha vissuto in un mondo dove tutti gli dicevano che la Chiesa era cattiva perché voleva limitare la libertà altrui, imporre una morale fatta di regole vuote, ridurre il ragionamento a favore di dogmi astratti (tutto ciò non si sa poi bene a qual fine)…

            Fargli notare che quelli che gli hanno spianato una strada di divertimenti e assecondamento delle pulsioni (qualunque esse siano), sono in realtà dei pusher che ti regalano le prime dose, sapendo che tornerai a cerarli, non è facile.

            La Chiesa propone una realtà senza sconti, fatta di croci e sudore… come un sentiro di montagna… ma quando arrivi in cima dici: cazzo, ce l’ho fatta! Ne valeva la pena! C’è chi invece vuole tenerti a razzolare al fondo valle, tra soste all’autogrill e sveltine nel parcheggio dei camionisti… guai alzare gli occhi da terra, potresti vedere la cima del monte e dire: voglio provarci anche io!

      • Francesco_ ha detto in risposta a Umberto P.

        Umberto P. l’arte di arrampicarsi sugli specchi richiede un allenamento durissimo e soprattutto non è per tutti. Evidentemente non lo è per te.

        Prova a seguirmi:

        a)guidare l’automobile e avere rapporti sessuali non sono due cose cattive in se stesse, però …

        b) guidare l’automobile senza tenere conto degli effetti dell’alcool sulla guida è male perchè espone al rischio di incidenti/avere rapporti sessuali senza tenere conto degli effetti collaterali di una sessualità disordinata fa male perché espone al rischio di malattie (non lo dico io, leggiti le guidelines del dipartimento di stato americano in tema di prevenzione STD: http://www.state.gov/s/gac/partners/guide/abc/)

        Ne deriva che:

        l’astensione dalla guida tout court non è la soluzione, come non lo è l’astensione dal sesso tout court.

        e concludiamo affermando che:

        l’astensione dalla guida “irresponsabile” è la soluzione, così come lo è l’astensione dalla sessualità “irresponsabile” (ri-leggiti le guidelines del dipartimento di stato americano in tema di prevenzione STD: http://www.state.gov/s/gac/partners/guide/abc/).

        Devo dire che mi sarei aspettato di più.

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