Giordano Bruno: magia e occultismo, altro che razionalità

Giordano Bruno“Giordano Bruno, il rogo dell’intelligenza“. Con questo slogan i repressi anticlericali diffondono odio e denigrazione contro la Chiesa cattolica per la morte di Giordano Bruno, presentando quest’ultimo come il più grande genio dell’umanità, il migliore filosofo dopo Platone, il primo scienziato della storia o il rappresentate culturale del Rinascimento.

Giordano Bruno venne giustiziato nel 1600 in Campo dei Fiori a Roma in seguito al verdetto di eresia pronunciato dal Tribunale dell’Inquisizione Romana. Venne processato con i metodi di coazione allora comuni e il verdetto, in conformità al diritto dell’epoca, fu inevitabilmente foriero di una morte atroce. Ovviamente questo per la Chiesa, come altri analoghi casi, costituisce certamente oggi «un motivo di profondo rammarico». Occorre tuttavia riflettere sulla storia contestualizzando i fatti senza ragionare con la mentalità odierna. Bruno venne giustiziato perché rifiutò i fondamenti cristiani su cui era basata l’intera società, la morte dell’eretico era ritenuta una forma estrema di difesa. L’apparato ecclesiastico sentì necessario questo intervento per la sopravvivenza stessa della società.

Occorre tuttavia l’onestà intellettuale di affrontare i fatti in modo onesto e non ideologico. Bruno non c’entrava nulla con il pensiero razionale, non era  paladino del mondo scientifico né tanto meno di quello filosofico. Come ha spiegato lo studioso di storia delle religioni Mircea Eliade, «se Giordano Bruno accolse con tanto entusiasmo le scoperte di Copernicofu anche perché riteneva che l’eliocentrismo avesse un profondo significato religioso e magico; quando si trovava in Inghilterra Bruno profetizzò il ritorno imminente della religione magica degli antichi Egizi quale veniva descritta nell’Asclepius. Bruno interpretava lo schema copernicano come il geroglifico dei misteri divini» (M. Eliade, “Storia delle credenze e delle idee religiose“, Bur, vol.III, p. 279).

Bruno, come abbiamo già avuto modo di far notare, era uno dei tanti maghi del Cinquecento che credeva agli oroscopi e al determinismo delle stelle, e che vide nell’eliocentrismo non una dottrina scientifica, un fatto astronomico, ma la conferma della sua visione magica, astrologica, che contemplava una eliolatria animista di stampo egizio.

Ne ha parlato recentemente il volume “Giordano Bruno” (Fazi 2013), scritto da Bertrand Levergeois,  che lo definisce un “cabbalista”. Bruno è autore del De vinculis, scritto dopo una vita d’immersione a fondo nelle tradizioni magiche e occulte. Con il volume, secondo la recensione apparsa su Italia Oggi, si propone d’illustrare le tecniche per manipolare i singoli e le masse, individui come popoli interi, un’arte così nera e gaglioffa che «per comprenderla e valorizzarla», scrive Ioan P. Couliano in Eros e magia nel Rinascimento (Il Saggiatore 1989), «bisognerebbe essere al corrente dell’attività dei diversi trust, dei vari ministeri della propaganda. Aiuterebbe poter dare un’occhiata nei manuali delle scuole di spionaggio. Il mago del De vinculis in genere è il prototipo dei sistemi impersonali dei mass media, della manipolazione globale e della censura indiretta, il prototipo dei vari brain trusts che esercitano il loro controllo occulto sulle masse occidentali».

Bruno è un cacciatore d’anime. Crea vincoli e accende prodigi. La magia di Bruno è detta erotica per le passioni che ha lo scopo di suscitare e per i mezzi di cui si vale per vincolare il prossimo suo. Altro che amarlo, come gli hanno insegnato in seminario.

La redazione

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52 commenti a Giordano Bruno: magia e occultismo, altro che razionalità

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  1. Pino ha detto

    a proposito del processo a Bruno consiglio la lettura di questo articolo di Mons. Luigi Negri:

    http://www.kattoliko.it/leggendanera/modules.php?name=News&file=article&sid=124

    ponendo attenzione a questo passaggio

    Ora, è indubbio che il processo stia andando verso la ritrattazione quando accade un evento gravissimo: un anno prima della conclusione un frate che era stato imprigionato a Padova e a Venezia con Giordano Bruno, tal frà Celestino da Verona, che vive in un convento delle Marche e sta ponendo fine ad una condanna di carattere canonico che aveva ricevuto dall’Inquisizione, si presenta spontaneamente a Roma con un accusa circostanziata a Giordano Bruno.
    Era un’accusa tremenda, così grave, dice il Firpo che ha studiato le carte, che viene segretata direttamente da Clemente VIII per cui non se ne trova traccia. Essa è comunque un’accusa gravissima, di cui Celestino si dice anch’egli responsabile, tant’è vero che viene giustiziato sei mesi prima di Giordano Bruno.
    C’è dunque questo fenomeno aberrante, incomprensibile di uno che sostanzialmente accusa Giordano Bruno di una tale eterodossia e probabilmente di una doppiezza invincibile nei confronti della Chiesa che non solo il suo caso ha una conseguenza tragica, ma che il processo a Giordano Bruno, con una testimonianza così giurata e spontanea, si trova di fronte a una svolta veramente drammatica.

    quindi Bruno non venne condannato per le sue posizioni eretiche che aveva abiurato ma per un fatto che rimane sconosciuto ma talmente grave che non poteva essere oggetto di ritrattazione.

    • Franceschiello ha detto in risposta a Pino

      Giordano Bruno, sul piano teologico e filosofico, non ha fatto altro che copiare da Nicola Cusano. Bruno deve moltissimo a Cusano, eppure quando si parla del primo raramente si cita il secondo. Forse perchè Cusano non fu mai perseguitato dall’inquisizione, anzi divenne perfino cardinale. E questo fatto, che trovo estremamente significativo, fa capire che quella del processo a Giordano Bruno è una questione assai complessa, che non può essere ridotta al “Giordano Bruno buono vs Chiesa Cattolica cattiva”

      Comunque la questione che pone l’articolo non è il processo a Bruno, ma il fatto che Bruno, più che assomigliare ad un moderno scienziato razionalista, assomigliava ad un moderno mago Otelma.

      • Pino ha detto in risposta a Franceschiello

        che era poi la verità, un mago esoterista. Se ben ricordo il Card. Cusano, sulla base delle ipotesi di alcuni filosofi greci e degli studi di Nicolas Oresme, vescovo di Lisieux nella metà nel ‘300, avanzò l’ipotesi eliocentrica. Ma Cusano visse a metà ‘400, un secolo prima di Copernico, mentre Bruno per elaborare la sua ipotesi panteistica si rifece agli studi proprio di Copernico.

        • domenico ha detto in risposta a Pino

          se per questo Cusano scrisse anche della pluralità dei mondi e di un universo infinito ma non per questo venne perseguito…

          • Pino ha detto in risposta a domenico

            non capisco il commento, il Bruno non venne perseguito per la sua visione dell’universo ma per il suo panteismo, posizione eretica. Così come non venne perseguito Copernico, prete polacco, per aver avanzato l’ipotesi eliocentrica.

  2. Antonio ha detto

    In pratica, come Francesco d’Assisi: anche lui era un mago. Anzi, uno stregone!

  3. Giacomot ha detto

    Ragioniamo un attimo .Culto egizio ,quindi grande gloria al dio del Sole Rà che col suo occhio controlla tutto , ora vediamo che simbolo ha la massoneria : un occhio su una piramide ,uno dei tanti con anche la squadra e il compasso . Tutto torna …

    • Leonardo ha detto in risposta a Giacomot

      Se la statua di Giordano fu realizzata da tale Ettore Ferrari che divenne poi Gran Maestro del Grande oriente d’italia …

  4. Diener ha detto

    Certo, va tutto contestualizzato.

  5. Umberto P. ha detto

    “Bruno venne giustiziato perché rifiutò i fondamenti cristiani su cui era basata l’intera società, la morte dell’eretico era ritenuta una forma estrema di difesa. L’apparato ecclesiastico sentì necessario questo intervento per la sopravvivenza stessa della società.”
    —————-

    Ugualmente, la persecuzione dei cristiani nell’antica Roma poteva essere giustificata dalla forma estrema di difesa della società che gli imperatori di allora misero in atto. In più costoro non si facevano portatori di valori come perdono, carità, o regole come i 10 comandamenti.
    Questo per dimostrare che questa contestualizzazione lascia davvero insoddisfatti, un assassinio brutale nel nome dell’oscurantismo di un tribunale dell’inquisizione voluto dal papa, resta tale. Resta una macchia, ma è una goccia nel mare dell’inquisizione e dei soprusi attuati nei secoli dagli uomini nel nome del loro Dio.

    • Giacomot ha detto in risposta a Umberto P.

      Ti sei fermato a quel punto ? Continua a leggere che forse ti chiarisci le idee e magari se sei ancora confuso leggiti anche gli altri articoli sull’inquisizione :https://www.uccronline.it/2013/01/31/la-verita-sullinquisizione-romana-meno-oscura-di-quanto-si-pensi/https://www.uccronline.it/2013/05/09/linquisizione-romana-piu-umana-e-con-poche-condanne/ .Il bello è che sono usciti da poco questi articoli e a quanto pare come dice nel secondo ”la verità storica è ben diversa, non che questo ovviamente importi ai nemici della Chiesa . ”

      • Umberto P. ha detto in risposta a Giacomot

        Certo, li ho letti ed ho anche partecipato alla discussione.

        No, preferisco affidarmi alle fonti ufficiali universalmente riconosciute, c’è un’enorme e incontestabile letteratura a riguardo, anche guardando i documenti ufficiali emanati dai pontefici di allora.

        • Francesco_ ha detto in risposta a Umberto P.

          Arieccoti le iperboli. “..venghino siore e siori, abbiamo le migliori fonti ufficiali universalmente riconosciute finanche nelle lontane americhe…”.

          Sarebbe invece interessante capire cosa intendi per “ufficiali”, e magari anche il senso dell’avverbio “universalmente”.

          • domenico ha detto in risposta a Francesco_

            si riferirà a qualche libro del 1800 scritto da persone ben note per il loro anticlericalismo e per la disinvoltura e senso unico con cui leggono le fonti antiche.
            Ma come si permette UCCR di basarsi sui libri di Black o della Montesanto!

    • Franceschiello ha detto in risposta a Umberto P.

      Ho il sospetto che tu non abbia letto come si conviene l’articolo.

      Qui nessuno giustifica l’assassinio di Giordano Bruno, perché

      questo per la Chiesa, come altri analoghi casi, costituisce certamente oggi «un motivo di profondo rammarico».

      La questione che pone l’articolo è tutt’altra: a quanto pare Giordano Bruno non era affatto uno scienziato razionalista, ma un ciarlatano dedito alla magia e all’astrologia; se così fosse, non meriterebbe certo di essere annoverato nel pantheon dei filosofi razionalisti.

      Questo è il punto.
      Poi sappiamo tutti com’è andata a finire. Ma così come ci ricordi dei soprusi attuati nei secoli dagli uomini nel nome del loro Dio , allo stesso modo mi permetto di ricordarti dei tanti soprusi attuati dagli atei nel nome del non-dio durante tutte le rivoluzioni ateistiche degli ultimi 3 secoli (francese, messicana, russa, spagnola, etcetera…)

      • Umberto P. ha detto in risposta a Franceschiello

        Nel nome dei soldi, del potere, o anche di un’ideale sbagliato e messo in pratica in modo ancora più sbagliato, come ad esempio il comunismo. Non nel nome dell'”ateismo”, che racchiude un insieme indiscutibilmente eterogeneo di persone, da quello che vorrebbe sterminare tutti i religiosi, a quello che semplicemente, non potendosi dare una risposta sull’esistenza di un Dio, sospende la domanda. Come se parlassi dei crimini commessi dai biondi, per capirci.

        • beppina ha detto in risposta a Umberto P.

          Nel nome dei soldi, del potere, o anche di un’ideale sbagliato e messo in pratica in modo ancora più sbagliato, come ad esempio il comunismo. Non nel nome dell’”ateismo”, che racchiude un insieme indiscutibilmente eterogeneo di persone, da quello che vorrebbe sterminare tutti i religiosi, a quello che semplicemente, non potendosi dare una risposta sull’esistenza di un Dio, sospende la domanda. Come se parlassi dei crimini commessi dai biondi, per capirci.

          L’ateo (non c’é dio) é una cosa, l’agnostico (sospendere il problema dell’esistenza di dio) é un’altra. Quello che ineluttabilmente traspare dalle sue affermazioni é comunque la implicita o esplicita volontà di eliminare a priori religioni e credenti, attività giustificata del resto da quello che possiamo definire il “biglietto da visita” ateo per eccellenza: l’intolleranza speculativa.

        • domenico ha detto in risposta a Umberto P.

          si lo sappiamo; sono i famosi ‘compagni che sbagliano’.

        • manuzzo ha detto in risposta a Umberto P.

          Infatti, qui nessuno giustifica l’uccisione di Bruno, semplicemente non era uno poi così in gamba come gli ateologi vogliono far credere accusando i cristiani (compreso me, seduto al pc il lunedi mattina nel 2013 che ai tempi di Bruno non c’ero, non so gli altri) di cose che materialmente non hanno potuto fare. Sarebbe appunto come accusare Umberto P. dei crimini dell’ateismo sovietico, ma lei signor Umberto, che c’entra? Poi vabbè, ci sono quei fanatici che non fanno altro che dire che la Chiesa è cattiva perchè ha ucciso delle pesone (ed è ammirevole quanto attivismo facciano poi ogni giorno per impedire che ciò accada in altri luoghi. Le bestemmie immani sui social network è l’ultimo loro commovente sforzo per uniformare tutti ad un unica religione a suon di offese, razzismo e denigrazione verso le altre, scientificamente sbagliate! 🙂 ), ma lo sappiamo che la Chiesa è cattiva perchè predica che il corpo non è un oggetto alla mercè del piacere, almeno non fine a se stesso

        • Franceschiello ha detto in risposta a Umberto P.

          Io mi riferisco a tutti quei credenti che nel corso delle suddette rivoluzioni furono stanati, torturati e uccisi dagli atei in nome dell’alteismo, o almeno in nome del loro ateismo che non tollerava l’esistenza di credenti. Che poi fossero comunisti è un dettaglio (io infatti non ho parlato di comunismo, e la rivoluzione francese non può essere classificata come comunista). Poi so benissimo che ci sono tanti atei che non farebbero mai del male ad una mosca, come immagino saprai che parimenti ci sono tanti credenti che non farebbero mai del male ad una mosca. Quello che voglio dire è che il fanatismo non ha colore, può esistere un fanatismo religioso come può benissimo esistere un fanatismo ateo.

  6. edoardo ha detto

    Ma, scusate, Bruno venne condannato nel 1600 a Roma, che si suppone sia in Italia.
    Che cavolo c’entra il rinascimento, che si sviluppò in Italia nella seconda metà del 400?
    In Francia arrivò nel 500 e Inghilterra alla fine del 500.
    Ma in Italia a fine 500 il Rinascimento era già passato da un pezzo, e si entra nel Barocco.
    Almeno, mi pare di ricordare così.

    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a edoardo

      Il rinascimento (apposta la “r” piccola) c’entra eccome, in quanto Bruno (che, purtroppo, era tutt’altro che un idiota) può esserne considerato l’ultimo prolungamento culturale. Infatti proprio a metà ‘400 alla corte di Cosimo e Lorenzao de’ Medici, rinacque prepotentemente lo studio e la diffusione di tutte quelle sapienze esoteriche (cabala, ermetismo, religioni pagane, ecc.) che hanno in Bruno uno degli studiosi più “illustri”. I de’ Medici crearono infatti, finanziandola con il loro mecenatismo libertario, la famosa Accademia Neoplatonica di Marsilio Ficino (Pico della Mirandola ne fu un altro famoso esponente). Da qui, dalla tanto celebrata Firenze rinascimentale, queste “sapienze esoteriche” (= in ultima analisi, luciferismo) e sincretiche, invasero tutta Europa.

      Tutto ciò dopo che i Padri della Chiesa, prima (fino a Sant’Agostino che muore nel 430) e i teologi-filosofi di tutto il Medioevo erano riusciti a creare una formidabile cultura, quella Cristiano-cattolica, che teneva il piede sulla testa del serpente.

      Dal rinascimento, dunque, passando per Bruno, si arriva alla massoneria…

  7. edoardo ha detto

    Ragazzi, posso dirvela una piccola confessione, tanto ormai la fragranza di reato è trascorsa da….circa 40 anni?
    Io, moi, nei primi anni 70, in Piazza del Campo dei Fiori, sotto la statua di Giordano Bruno, acquistai per un migliaio di lire dell’epoca, una pasticca di LSD, da un certo Napoleone, un quadrettino nero come un quadretto di quaderno, di un tipo che chiamavano Windopen.
    Così, un ricordo personale.
    Sotto la statua di quel fresco lì.
    Ho visto la foto vesta dal basso, e così mi ha fatto affiorare alla mente questo ricordo.
    Sarà stato giusto il 72, o 73, o 74.
    I primi di settembre.

    • geminitolk ha detto in risposta a edoardo

      Edoardo tu che sei un figlio dei fiori, una domanda: pensi sia stato meglio vivere quell’epoca di grandi ideali o piuttosto no? Meglio questa generazione di giovani (20-30 anni, mi ci metto anche io) votati al pragmatismo?

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a geminitolk

        Ma quali grandi ideali? Quelli di chi non aveva di meglio da fare che farsi plagiare con le ideologie della “IV rivoluzione”?

      • edoardo ha detto in risposta a geminitolk

        Guarda che io non sono mai stato un cosidetto figlio dei fiori, né un hippie, capellone lo ero solo perché andavo dal barbiere una volta l’anno.
        Sono stato dentro le droghe per un certo periodo di tempo….anni.
        Non so a cosa ti riferisci con “epoca di grandi ideali”, perché io gli unici ideali che vedevo della gente che frequentavo erano quello di farsi le endovene di qualunque cosa assomigliasse anche vagamente ad uno stupefacente, o di fumare stupefacenti, o di impasticcarsi con stupefacenti.
        Diciamo che il motore di tutto era la ricerca degli stupefacenti.
        Poi è venuto il costrutto mentale dietro, ma prima sono venuti gli stupefacenti.
        Scusa il cinismo e la delusione per chi si aspettasse qualcosa di più, ma bisogna entrare nell’ordine di idee che l’essere sotto costante effetto di droga è esso stesso un ideale, anzi, l’ideale per eccellenza.
        Non è facile da spiegare, ma quando entri nell’ordine di idee di trascorrere la tua esperienza terrena nella dimensione a cui hai accesso tramite l’uso massiccio di stupefacenti, degli ideali terreni non te ne frega più un cavolo.
        Semplicemente li ritieni estranei e lontani nella nuova realtà in cui sei entrato.
        Cioè, in questo spazio temporale in cui siamo adesso, sul pianeta Terra, avvii un trip, uno stato di coscienza che tu ritieni estraneo a questa realtà, a questo mondo, e proseguirà quando lascerai definitivamente questo mondo, fisicamente voglio dire.
        E’ per quello che non ha senso dire: prendi una dose di …che so?…un’amfetamina.
        Ha senso averne a disposizione una certa quantità, procurarsi delle siringhe, andare fuori città, in un posto isolato, e restare lì giorni finche ce n’è, al punto che giorno e notte non hanno significato, sono categorie estranee.
        L’unica realtà diventa cerebrale, vagabondare con la mente nell’universo.
        Non so se mi sono spiegato.
        Tipo, quindici giorni sotto effetto costante di anfetamina sull’orlo della coscienza, in cui hai solo immagini fioche e sfumate di quello che fai, dove sei e cosa dici e con chi sei in quei quindici giorni, al punto che vagabondi non si sa quanto tempo perché hai perso la strada di casa.
        Per cui, secondo me che le ho vissute quelle cose, peace-love-music, erano una costruzione culturale fatta da altri su non so cosa.
        L’unica realtà erano le anfetamine in primis, gli allucinogeni, i narcotici, e anche la cannabis ma con la stessa attitudine mentale. Ma i narcotici e la cannabis sono dei distruttori del “viaggio”.
        All’epoca c’erano molti farmaci da soli o in combinazione che la gente prendeva come una sorta di “ascensore” per uscire dal proprio corpo ed entrare in una dimensione puramente psichica: per esempio dextrometorfano e pentazocina: il primo è un dissociativo e l’altro è un agonista ed antagonista degli oppioidi nello stesso tempo, poi c’era il prolintano, la fenmetrazina,…l’importante era uscire dal proprio corpo, lasciare il corpo giù a terra come un sacco vuoto, perché l’unica realtà era quella cerebrale, in cui avevi la convinzione di vivere una delle tue vite possibili in un altro mondo magari in un’altra galassia.
        E a forza di dargli, entri nella convinzione che quello che vivi quando sei lì è vero, e questa realtà fisica sulla terra è un’illusione ingannevole.
        Ecco, mi sono spiegato abbastanza?
        All’epoca ero affascinato dallo sciamanesimo, da Jack Kerouac, e gli strumenti della conoscenza erano le anfetamine, gli allucinogeni e i dissociativi.
        Il resto contava meno, se contava qualcosa.
        Mi interessavano gli enteogeni, cioè le sostanze o le miscele che usavano gli sciamani,e consideravo l’anfetamina l’enteogeno europeo tecnologico per eccellenza.
        Mi aveva affascinato il fatto che il DMT è contenuto nel corpo umano, nella vita normale ce ne sono tracce dentro di noi, ma la concentrazione di questo DMT schizza in alto in due momenti cruciali della vita umana: la nascita e la morte.
        Capisci? quando entri in questa dimensione e quando la lasci.
        Come dire: prima sei nella dimensione del DMT, poi vieni qua ed il contenuto diminuisce drasticamente, e poi lo riacquisti quando torni di là.
        DMT sta per dimetiltriptammina, è il principio raffinato di una miscela degli Indios chiamata ayahuasca, in cui il DMT da concentrati vegetali viene assunto in associazione con un inibitore della mono-amino-ossidasi.
        E allora mi chiedevo: da che mondo vengo, in che mondo andrò? E mi era venuta la fantasia di andarlo a vedere adesso, quando sono in questa vita terrena.
        E’ essere figli dei fiori questo? Boh?! E me ne fregavo altamente delle definizioni che gli altri mi davano, tanto io non partecipavo della vita degli altri.
        Forse ti ho deluso, Gemini.
        Ma questa era la realtà, cioè quella di quell’altra dimensione, o di quelle altre mille dimensioni possibili a cui dava accesso la chimica del bombardamento sinaptico. E la chimica quella più ultimata, dove l’affinità per il recettore era la massima possibile.
        Perché avevo acquistato coscienza che qui ero solo di passaggio, ma io appartenevo di là, ero capitato qui per un oscuro caso.
        Ecco, da adolescente pensavo questo.

  8. controinformato ha detto

    sono stato costretto ad assistere alla farsa teatrale di Corrado Augias
    il giorno dopo abbiamo concordato tutti, anticlericali compresi, che questo spettacolino era una cagata pazzesca

  9. massimo ha detto

    Onore a uno dei pochi che non si è piegato di fronte al regime teoratico nè di fronte alla tortura nè di fronte alla morte
    Non si è inginocchiato e non ha abiurato come ha fatto Galileo e perfino come ha fatto Francesco…

    un uomo di tanti secoli fa che piu di ogni altro ha dimostrato cosa vuol dire essere uomini

    • Giacomot ha detto in risposta a massimo

      Mi sa che con gente come te e Umberto dobbiamo ripetere sempre le stesse cose ,ma modestamente mi sono seccato . Quindi buona notte e sogni d’oro .

    • andrea ha detto in risposta a massimo

      Sul piano umano, le posso dar ragione.
      La demenzialità è voler passare dal “caso Bruno”
      all’ateismo: qui la logica non esiste più.
      Pensi invece a Massimiliano Kolbe, andato
      volontariamente a morire di fame (x salvare un padre di
      famiglia) con altri
      nove disgraziati (ma lui lo dovettero finire -i nazi-
      con un’iniezione di fenolo)
      Ma se c’è pregiudizio/odio verso DIO, c’è nulla
      da discutere.
      Faccia lei.

    • Azaria ha detto in risposta a massimo

      Hai ragione: bruno, é uno dei pochi che non si é piegato alla logica, la razionalitá, e quanto di infinitamente buono la mente umana possa offrire. Ma se questo é un vanto che merita onore….

    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a massimo

      Tu invece di che pasta sei fatto? Pronto a morire nella e per la tua profonda e sciocchissima ignoranza?

      Tu saresti stato una delle tipiche vittime di Bruno, che ti avrebbe semplicemente sacrificato sull’altare della sua ideologia satanica, guardandoti dall’alto (giustamente) al basso con aria schifata… Anzi, dimostri di essere una sua vittima a distanza di più di 400 anni, pensa te che gran furbone che sei…

    • controinformato ha detto in risposta a massimo

      chi, il mago Otelma?

    • Max ha detto in risposta a massimo

      Un uomo che non si e’ piegato, non si e’ inginocchiato, ha dimostrato cosa vuol dire essere uomini…

      Lei vive in una realta’ virtuale, caro Massimo.

      Veda cosa diceva Montanelli di lui:

      ” […] Quanto al personaggio, ecco la scheda autobiografica che compilo’ lui stesso per i suoi ascoltatori londinesi: “Amante di Dio, dottore della piu’ alta Teologia, professore di cultura purissima, noto filosofo, accolto e ricevuto presso le prime Accademie, vincitore dell’ ignoranza presuntuosa e persistente…”, e via di questo passo. Non ho mai capito perche’ si fece frate e scelse l’ ordine piu’ severo, quello dei Domenicani. Il suo carattere era quello di un ribelle a tutte le regole, di uno “sciupafemmine” come dicono dalle sue parti (era di Nola) sempre in caccia di gonnelle. Infatti poco dopo getto’ la tonaca alle ortiche, e comincio’ a girovagare in tutta Europa in cerca di cattedre e di pergami da cui predicare. La sua oratoria era simile alla sua prosa: gonfia di aggettivi e d’ immagini, aggressiva e violenta specie contro la Chiesa: tanto che i calvinisti di Ginevra, credendo che fosse dei loro, lo invitarono a tenere un corso. Ne approfitto’ per denunciare gli errori e gli strafalcioni teologici in cui essi cadevano, e ne fu contraccambiato con l’ espulsione dalla citta’ . Gli amici (qualcuno ne aveva) lo persuasero a rivestire il saio, e stranamente la Chiesa glielo concesse. Lui la ripago’ facendosi propagandista del pensiero copernicano – rielaborato a modo suo – che la Chiesa condannava come eretico. Stavolta il Sant’ Uffizio perse la pazienza, se lo fece consegnare dai gendarmi di Venezia, dove si era ultimamente rifugiato, e lo sottopose a processo. Nell’ interrogatorio del Grande Inquisitore Bellarmino, Bruno non difese le sue posizioni, anzi le rinnego’ come false, confesso’ tutti i suoi peccati, e chiese di essere riaccolto in grembo alla Chiesa. Fu quando si trovo’ issato sul patibolo di Campo de’ Fiori, cioe’ quando ormai non aveva piu’ nulla da perdere, che Bruno si penti’ di essersi pentito e pronuncio’ contro la Chiesa la sua ennesima requisitoria condita di orrende bestemmie. No, Bruno non fu un eroe del Libero Pensiero. […]”

      http://archiviostorico.corriere.it/2000/febbraio/05/Giordano_Bruno_ribelle_che_ribellava_co_0_0002057820.shtml

      Altro che eroe; sembra invece essere un debole ed egocentrico.

      • Max ha detto in risposta a Max

        Va certamente ricordato, comunque, che si deve essere sempre contro la soppressione dell’individuo e della liberta’ di parola.

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Max

          Quindi secondo te è giusto e buono lasciare che questi assassini ideologici continuino a predicare ad esempio l’infanticidio (mi riferisco all’ultimo articolo pubblicato al proposito), così ci saranno tanti gonzi che si convinceranno, fino ad arrivare, come già successo per divorzio, aborto, eutanasia, a quella “massa critica” (di imbecilli) utili a legalizzare questi crimini?

          NON CI PUO’ ESSERE LIBERTA’ ASSOLUTA DI PAROLA, perché DAI TEMPI DELL’ILLUMINISMO si tratta del cavallo di Troia che serve a introdurre le peggiori aberrazioni morali nella società e poi nella legislazione positiva. Possibile che non lo capiate ancora, con tutti gli esempi che storicamente abbiamo di fronte agli occhi? SVEGLIA!!!

    • edoardo ha detto in risposta a massimo

      https://it.wikipedia.org/wiki/Santi_martiri_dell'Uganda

      Onore a ventidue eroi cristiani, dei pochi che non si sono piegati di fronte al regime monarchico vizioso dell’omosessuale e pedofilo Mwanga II, nè di fronte alla tortura nè di fronte alla morte.
      Non si sono inginocchiati e non hanno abiurato come hanno fatto moltissimi altri. Uomini di poco più di un secolo fa che piu di ogni altro hanno dimostrato cosa vuol dire essere uomini, senza pirgarsi al diktat di monarchi soggiogati dalla turpitudine dei loro vizi pedofili ed omosessuali da eterni bambinoni educati dalla nascita ad essere riveriti e debosciati.
      Hanno pagato con il martirio la loro onestà di fronte ad un monarca vile.
      Una volta, almeno c’erano i re guerrieri, educati alla spada fin da bambini.
      In Uganda allo scorcio del XVIII secolo, c’era il re quaquaraqqua, per dirla con Leonardo Sciascia, educato a soddisfare le proprie debolezze e i propri vizi fin da bambino, sugli altri bambini con lo stupro.
      Onore ai ventidue eroi ugandesi !!!!
      Onore ai grandi uomini !!!!

  10. Max ha detto

    Ancor oggi capita qualcuno che srostenga che Bruno fu un martire della scienza. Affermazione scorretta. A riguardo suggerisco di leggere questo post in un blog di Thony, un esperto di storia della scienza durante il rinascimento e la prima eta’ moderna, di cui riporto un paio di brani:

    You can look long and hard at Bruno’s writings but you will never find anything remotely similar to this [experimentation, evidence gathering, hypothesis testing]

    ” If one examines Bruno’s world of thought in the context of the emerging science of his age he reveals himself as a woo master. Between 1400 and 1750 the nature of science and scientific enquiry went through a major shift of emphasis from the scholastic Aristotelian* science, which is largely a priori, descriptive, and qualitative to the modern concept of science empirical, quantitative and a posteriori. The quantitative element of this new understanding is provided by mathematics. It is not a coincidence that the same period has been called the golden age of mathematics with the development of logarithms, trigonometry as a discipline in its own right and not part of astronomy, symbolic algebra, analytical geometry and the infinitesimal calculus. These developments have led to the so-called scientific revolution being described as the mathematisation of nature. Where did Bruno stand with regard to this absolutely central aspect of modern science, he categorically rejected it. For Bruno modern mathematics and the attempts to describe nature with it were anathema. Instead he proposed a system of multi-coloured mystical geometrical diagrams to describe nature that bear a strong resemblance to Vedic mandalas.

    http://thonyc.wordpress.com/2010/01/25/bruno-was-not-scientific/

  11. Sophie ha detto

    Oh non sia mai nomini Giordano Bruno…. Fortuna che eravamo noi gli idolatri.

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