Nuova ricerca: il preservativo ha aumentato l’AIDS

Il fatto che la Chiesa, opponendosi alla diffusione massiccia del preservativo, promuovi la diffusione dell’AIDS è un altro luogo comune molto diffuso. Tuttavia anche prestigiose riviste mediche come The Lancet, hanno rilevato l’efficacia della strategia ABC: “L’astinenza”, “la fedeltà” e il preservativo, in caso di inadempienza dei primi due. La Chiesa chiede di non concentrarsi esclusivamente su quest’ultimo aspetto, ma di privilegiare l’educazione dei comportamenti.

Matthew Hanley, ricercatore in Sanità Pubblica alla Emory University di Atlanta (USA) ed esperto in bioetica, con diretta esperienza sul campo in diversi paesi africani, ha recentemente pubblicato per l’American Public Health una relazione intitolata “The Catholic Church and the Global AIDS Crisis”, in cui quantifica il numero di infezioni che avrebbero potuto essere evitate in Africa se si fossero attuate politiche per promuovere l’astinenza e la fedeltà, piuttosto che attuare politiche per la distribuzione di massa di preservativi. Poiché la malattia è stata identificata nella metà degli anni Ottanta, si stima che abbia ucciso 25 milioni di persone in tutto il mondo, e oggi ci sono 65 milioni di portatori del virus.

«Non nascondiamolo: le politiche di distribuzione del condom non sono riuscite a invertire il segno delle epidemie più gravi in ​​Africa, quello che è servito è stato cambiare i comportamenti», ha detto Hanley. «I funzionari della sanità pubblica dovrebbero riconoscere questo. Ma la maggior parte di essi rifiutano gli approcci basati sul comportamento e prediligono soluzioni tecniche, come il preservativo». Eppure, tra il 1991 e il 2001 l’Uganda è riuscita a ridurre del 10% il numero di persone infette, seguendo un programma basato su “fedeltà” e “castita” e senza alcuna distribuzione del condom. Tuttavia, quando le agenzie mediche hanno insistito sul fatto i fondi sarebbero dovuti essere applicati per la distribuzione di preservativi, il numero di casi è aumentato di nuovo (cfr. Religion En Libertad) . La Chiesa rimane il più grande fornitore unico di assistenza sanitaria e sostegno per coloro che soffrono di malattie correlate all’AIDS in tutto il mondo.

219 commenti a Nuova ricerca: il preservativo ha aumentato l’AIDS

  • Monica ha detto:

    L’immagine di quell’africano che gonfia il preservativo come un palloncino mi fa venire in mente l’infermiera ugandese che deride che vuole distribuire i preservativi agli africani: “A questo punto racconta di quando ha insegnato alle sue donne come si usano i preservativi: “Abbiamo letto insieme le istruzioni: occorre una temperatura esterna non troppo alta, bisogna lavarsi, stare attenti perché basta un po’ di polvere per romperlo, ecc. Le mie donne mi hanno guardato e mi hanno detto: ‘Rose, quanti gradi ci sono in Africa? Quante case hanno il rubinetto per lavarsi?’. Poi mi hanno fatto vedere le loro mani: ruvide e rovinate dal lavoro nella cava, affilate come un sasso. E se basta un po’ di polvere per rompere il preservativo… Capisci? Non hanno neanche le lenzuola, i letti, l’acqua – ride – E pensano di salvarci con i preservativi!”. Si ferma, torna seria: “Bisogna smetterla di parlare per niente, senza sapere di cosa si sta parlando”. Sia l’opera grandissima in cui lavora Rose a Kampala sia i risultati dell’azione governativa sembrano dare ragione alle parole di questa piccola donna sempre sorridente: “L’uomo è fatto per essere amato e per amare, e ha la libertà. La sua soddisfazione totale non è nel sesso. In Uganda abbiamo combattuto senza preservativi ma per il cambiamento delle persone”: http://www.ilfoglio.it/soloqui/2059

    • Nicola ha detto:

      Ma chissà perché si sono fissati col preservativo??

      • Piero ha detto:

        perche’ ci sono le lobby

        • Nicola ha detto:

          Si, ma cosa ci guadagnano nel preservativo? Cioè quale obiettivo vero hanno?

          • Leonardo ha detto:

            Controllo delle nascite. E’ dai tempi di Malthus che c’è l’idea che siamo in troppi…

            • Franky ha detto:

              Idea tra l’altro profondamente sbagliata e promossa dalla lobby abortistia, e già confutata da economisti e sociologi. Altro?

              • Leonardo ha detto:

                Verissimo. Ma comunque è un’ideona di quelle che “tirano” nel mondo delle lobby. Se vuoi alzare su milioni di (petrol)dollari vai in giro a propagandare l’uso del condom, la favola della sovrappopolazione e aggiungi le cause antropiche dell’inquinamento della Madre Terra: vedrai che nel giro di pochi anni Bill Gates verrà a bussare alla tua porta…

                • Franky ha detto:

                  Esattamente…un pò come quelli che si inventano chissà quali epidemie ogni due mesi per poter foraggiare le industrie farmaceutiche…viviamo in un modo così!

  • Lucy ha detto:

    In Cambogia il livello dell’AIDS è altissimo e la crescita è proporzionale all’aumento della diffusione del condom. Ora, un razionalista come lo spiegherebbe?

  • Norberto ha detto:

    “quando le agenzie mediche hanno insistito sul fatto i fondi sarebbero dovuti essere applicati per la distribuzione di preservativi, il numero di casi è aumentato di nuovo”…ma perché non lasciano il tutto in mano alla chiesa? Che tra l’altro lo farebbe gratuitamente.

  • Sidok ha detto:

    La fedeltà e l’astinenza (anche la castrazione, ma non credo nessuno sia ancora arrivato a consigliarla)sono sicuramente tra i miglior modi per evitare il contagio per via sessuale da Aids, bisogna però considerare che ci sono tante persone che non hanno una coppia stabile e non per questo vogliono rinunciare ad avere una normale vita sessuale. E’ proprio in questi casi che l’OMS considera il preservativo il metodo di protezione più efficace.

    • Hugh ha detto:

      Eppure non funziona, molti Paesi come la Cambogia insegnano. L’AIDS aumenta all’aumentare della diffusione del preservativo perché induce a rapporti multipli convinti di una illusoria protezione. Quello che funziona è invece educare le persone nel comportamento, è questo che la Chiesa continua a ripetere.

    • lucatonifacciungol ha detto:

      il non avere un coppia stabile è sintomo di una fragilità nei rapporti e incapacità a costruire relazioni durature. non mi sembra giusto, anche per la stabilità del genere umano, promuovere queste incapacità supportandole con uno strumento adatto. mi pare + giusto promuovere percorsi di educazione come è stato fatto in uganda.

      • Sidok ha detto:

        Più che un’incapacità o fragilità è anche questione di fortuna, c’è chi trova subito la coppia giusta e chi invece no. E poi c’è chi, legittimamente, non vuole far vita di coppia.

        • Francesco Santoni ha detto:

          Ad ogni modo il Papa c’aveva ragione, pertanto quand’è che voi della UAAR, insieme a tutti gli altri che lo hanno insultato quella volta, chiederete pubblicamente scusa?

          • Sidok ha detto:

            Il Papa fa bene a chiedere l’astinenza o la fedeltà ai cattolici, fa invece male quando la pretende da chi cattolico non è. Fa male anche quando boicotta i programmi dell’OMS o i programmi di prevenzione sanitaria dei paesi europei, perchè, per quanto se ne dica, i loro risultati gli hanno ottenuti.

            • Karma ha detto:

              Devi partire dal fatto che il Papa, come dimostrano questi studi, ha ragione. E parla ovviamente senza pretesa, ma per i cattolici e per chi vuole ascoltarlo. Puoi dimostrare che “il Papa pretende”? Ha anche tutto il diritto come Capo di Stato di non aderire a programmi che non ritiene opportuni, anche perché, anche questo si è visto, sono sbagliati. I risultati ottenuti di cui tu parli invece quali sono?

            • Francesco Santoni ha detto:

              Si, ma dato che comunque sui preservativi diceva cose giuste (anche se non vi piacciono) quand’è che gli chiederete scusa?

            • Sidok ha detto:

              Non credo proprio che sui preservativi avesse ragione. Uno dei primi gruppi ad esser stati colpiti in maniera drammatica dall’Aids è stato quello dei gay, ora l’incidenza dell’Aids nei gay è ai livelli degli altri gruppi, se non addirittura inferiore. Questa riduzione è dovuta quasi esclusivamente all’uso del preservativo.
              Nei paesi del terzo mondo invece l’uso del preservativo è minimo, attorno al 5%, quindi ogni statistica in merito non può essere troppo indicativa.
              Ricordiamo comunque che l’OMS non ha mai detto che il preservativo fosse l’unica soluzione, ha solo detto, come farebbe ogni dentista, che le carie si evitano non mangiando dolci e lavandosi bene i denti. Il Papa invece ha invece ha detto (solamente) che le carie si evitano non mangiando i dolci.

              • Francesco Santoni ha detto:

                L’articolo che stiamo commentando dimostra che il Papa ha ragione, così come quelli linkati nelle notizie correlate e quello poco più sopra riportato da Monica. Questi sono i fatti. Allora queste scuse quando arrivano?

              • Piero ha detto:

                Veramente, per tener fede al tuo esempio, l’OMS avrebbe detto che basta che ti lavi i denti puoi mangiare tutti i dolci che vuoi, quanti ne vuoi, per tutto il tempo che vuoi…
                Se devi fare un esempio, fallo giusto!

                • Sidok ha detto:

                  Questo è quello che dice l’OMS:
                  Per evitare la trasmissione dell’infezione per via ematica sessuale:
                  -avere rapporti sessuali mutuamente monogamici con un partner che non sia infetto eventualmente, astenersi dai rapporti sessuali
                  -nel caso di rapporti occasionali (vaginali, orogenitali o anali), utilizzare il profilattico.
                  Dove sarebbe l’indicazione a fare orge sfrenate, ops… volevo dire “mangiare tutti i dolci che vuoi, quanti ne vuoi, per tutto il tempo che vuoi…”?

                  • Roby ha detto:

                    Lo dice o immagini che lo dica? Puoi indicarci il link dove verificare?

                  • Piero ha detto:

                    E’ OVVIO che non e’ un’affermazione detta ESPLICITAMENTE, ma se uno dice “basta che ti metti il preservativo e sei a posto” cosa vuol far intendere secondo te?
                    Se tu ti abbuffassi di dolci e il medico ti dicesse “basta che poi prendi quella_sostanza_che_non_fa_assimilare_i_grassi (non mi ricordo come si chiama)” ?

                  • Piero B. ha detto:

                    Questo lo dice il Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, non l’OMS.

              • Karma ha detto:

                Ma perché quello che dici non è mai suffragato da alcuna prova? Ti accorgersti che sei convinto di cose falsissime. Praticamente sei partito da un assioma sbagliato: gli omosessuali sono invece la categoria più a rischio di AIDS (oltre che di alcolismo, droga, suicidio ecc..), probabilmente proprio a causa del preservativo: abituati a fare quello che faccio io, cioè: http://salute24.ilsole24ore.com/articles/220-aids-gli-omosessuali-sono-la-categoria-a-rischio , http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=2903 , http://www.pianetadonna.it/salute/notizie/aids-in-usa-tanti-sieropositivi-tra-gli-omosessuali.html , http://www.gionata.org/hiv-in-positivo/approfondimenti/gli-omosessuali-sono-ancora-tra-i-pi-colpiti-dal-virus-dellaids.html e potrei continuare tutta la notte….

                • Sidok ha detto:

                  Veramente pensavo che dopo l’ultimo scivolone sui preti pedofili avevi chiuso l’ufficio stampa, infatti dopo averti portato le fonti che mi chiedevi, non solo non hai risposto, ma non mi hai fatto avere le tue di fonti. Forse l’incidenza nei gay è ancora alta ma è indubbio che si sia abbattuta drasticamente grazie al preservativo.

                  • Karma ha detto:

                    L’ho visto ora e ti ho risposto. Hai preso una cantonata terribile e te l’ho dimostrato. “Forse l’incidenza nei gay è ancora alta ma è indubbio che si sia abbattuta drasticamente grazie al preservativo”….ah ah ah ah ah ah!! Ma perché dici cose totalmente opposte a quello che le fonti dimostrano? Se si parla di aumento di AIDS negli omosessuali perché tu dici che si è invece abbattuta? Ti ho portato 5 fonti, perché non ti degni di suffragare le tue posizioni in evidente e affannoso contrasto rispetto alle fonti mie? Un pò di dignità per favore!

                    • Karma ha detto:

                      Addirittura sono gli stessi gay che lo dicono: “L’incidenza dell’AIDS è in aumento nei gay” : http://www.gay.it/channel/sesso/7818/-quot;L-AIDS-AUMENTA-FRA-I-GAY-quot;.html…o forse sei per caso omofobo e rifiuti le fonti gay?

                    • Laura ha detto:

                      Pazzesco Sidok! Spero che tu stia scherzando perché ti avverto che stai facendo una misera figura!

                    • Sidok ha detto:

                      No caro amico, sui gay ho riconosciuto il mio errore (a differenza di te), errore dovuto al fatto che chè è il terzo gruppo in Italia per numero di contagi ed io ho confuso i numeri assoluti per quelli relativi. Il mio errore non cambia comunque una virgola il contenuto del mio intervento. Non capisco la tua foga ad agrapparti ai piccoli dettagli… al posto di far le pulci non è meglio se ti dedicassi alla sostanza?
                      P.S. attento che sui preti pedofili stai scivolando ancora più in basso, ti rispondo sempre di là…

                    • Karma ha detto:

                      Hai riconosciuto il tuo errore? A me invece sembra che tu abbia detto: “è indubbio che si sia abbattuta drasticamente grazie al preservativ” (https://www.uccronline.it/2011/06/12/nuova-ricerca-il-preservativo-ha-aumentato-laids-fedelta-e-astinenza-no/#comment-11269)…piccoli dettagli? Ma se continui a contraddirti? Le pulci si fanno sui dettagli, ma qui è tutto il contenuto che ogni volta cambia significato. Sulle tue invenzioni sui preti pedofili, argomento che ti eccita particolarmente, ti ho risposto.

                    • Sidok ha detto:

                      Aggiungo anche questo, perchè vedo che la tua pignoleria è di dimensioni bibliche.
                      1)Fonti del ministero della salute: nel 1986 il numero di nuovi casi si aggirava tra i 14.000 e i 18.000, oggi siamo a 3.500-4.000 nuovi casi l’anno. Quindi l’Aids è dimunuito, si può dire maggiormente tra i gay, perchè in passato l’incidenza per loro era maggiore. Ok?
                      2) C’è, come dici tu, un nuovo aumento tra i gay? Personalmente non lo immaginavo, e ti ringrazio per avermelo fatto notare. Sarà perchè, come fai intendere tu, il preservativo non funziona? La risposta ce la dai tu stesso, dal link che gentilmente hai riportato: “Ogni giorno in Italia un gay prende l’Aids. Perché? Semplice, non usa il preservativo…”. Quindi l’Aids ritorna perchè la gente ha smesso di usare il preservativo. Ok?
                      3) Se siamo d’accordo sul punto 1) e 2) potremmo tornare a usare il nostro tempo per affrontare il nocciolo della questione e non per discutere del prezzo del Calippo?

                      http://www.salute.gov.it/dettaglio/pdPrimoPiano.jsp?sub=5&id=198&area=ministero

                      %09%09%09%09%09%09%09%09%09%09%09%09%09%09%09&colore=2&lang=it

                    • Karma ha detto:

                      No, non ci credo. Ora hai già cambiato strategia…si parla di aumento dell’AIDS nei gay e mi citi l’aumento dell’AIDS in Italia in tutta la popolazione.
                      1) L’AIDS diminuisce nel resto della popolazione e aumenta solo negli omosessuali: http://www.gay.it/channel/sesso/7818/-quot;L-AIDS-AUMENTA-FRA-I-GAY-quot;.html, tutto il contrario di quanto sostieni tu.
                      2) Il fatto che il motivo sia il non usare il preservativo non è un dato scientifico. E’ un’impressione che da l’omosessuale che ha scritto l’articolo su gay.it I dati scientifici, come quello dell’articolo qui sopra, dicono che il condom aumenta l’AIDS. Lo si dice anche qui: https://www.uccronline.it/2010/07/05/gli-scienziati-laids-si-vince-con-la-fedelta-di-coppia-non-con-il-preservativo/ e qui: https://www.uccronline.it/2011/03/17/cambogia-altissimo-tasso-di-diffusione-aids-a-causa-di-condom-e-contraccettivi/ . Tutto quello che si “pensa” non interessa, bisogna stare sui fatti: + preservativo = +AIDS
                      3) Non siamo d’accordo né sul punto 1) né sul punto 2) perché hai paura a prendere in considerazione i fatti per restare sui tuoi pensieri di come i fatti dovrebbero essere.

                  • Sidok ha detto:

                    Se non leggi quello che scrivo (e nemmeno gli articoli che citi tu stesso), non posso far niente di più per te.

                    • Karma ha detto:

                      Perché non rispondi a quello che ti ho scritto e scappi a gambe levate? 1) L’AIDS è in aumento tra i gay 2) L’AIDS aumenta all’aumentare dei numeri di preservativi distribuiti (questo articolo e altri che ti ho linkato lo dimostrano). Rispondi a questo, non scappare Sidok.

                    • Giulia ha detto:

                      E’ in aumento da quando? Da poco tempo a questa parte, cioè da quando si è abbassata la guardia. In tutti gli anni precedenti è sempre andata in diminuzione grazie all’uso dei condoms.
                      Spero tu ora abbia capito perchè non saprei in che altra maniera spiegartela.

                    • Laura ha detto:

                      Giulia dice: “l’AIDS è sempre andata in diminuzione”, Gay.it nel 2008 dice: “Sono 59.500 i casi di AIDS notificati in Italia dall’inizio dell’epidemia, e aumentano alla velocità di 4000 ogni anno”: http://www.gay.it/channel/esperti/24781/Aids-allarme-fra-i-gay-di-Roma-ma-non-solo.html ti ricordo che si rifiuti le notizie dei gay sei omofoba.

              • Franz ha detto:

                “Questa riduzione è dovuta quasi esclusivamente all’uso del preservativo”….vedrai Karma, ora dirà sicuramente che si sbagliava e i gay non usano mai il preservativo e che se lo usassero l’infezione scenderebbe 🙂

              • Sidok ha detto:

                Scusate, ma perchè il Papa allora non da indicazioni su come evitare il contagio dal virus E.coli? E’ evidente che la questione sull’Aids nasce da una battaglia ideologica da parte di chi sempre ha usato il sesso come bandiera per alimentare i sensi di colpa e come una cosa più vicina al peccato che all’amore. Ma forse mi sbaglio e non si tratta di una battaglia ideologica ma di una vera preoccupazione per la salute di tante persone nel mondo, allora sono convinto che il Papa sarà il primo a voler integrare la lotta all’Aids con questo gel vaginale, che sembra riduca il contagio in una proporzione tra il 50% ed il 39%, quattro o cinque volte più della cifra raggiunta promovuendo il programma “fedeltà e castità”.
                http://www.stetoscopio.net/aids/gel-vaginale-contro-lhiv-testato-con-successo-in-africa/

                • Franz ha detto:

                  Interessante, anche se non viene detto come funziona questo gel. La Chiesa sono secoli che promuove il sesso all’interno della coppia, l’astinenza e i metodi naturali. Ma ovviamente questo l’uaar non te lo dice…vero?

                  • Sidok ha detto:

                    Franz, la prima cosa che ho detto è: “Il Papa fa bene a chiedere l’astinenza o la fedeltà ai cattolici…”

                • bizio ha detto:

                  …questa del Papa come sucursale del Ministero della Salute, giuro che non l’avevo ancora mai sentita…

        • Lucy ha detto:

          In gioco c’è allora la concezione di amore e di sesso. Per la Chiesa, lo sappiamo, il sesso non è un hobby ma va preso anche questo sul serio ed è l’espressione piena dell’amore verso la persona cui decidi di dedicarti totalmente e con cui vuoi unirti per la vita. Una presa di posizione contro la “temporaneità” dei rapporti, “l’usa e getta” (detto anche “gratta e vinci”), educativo verso la crescita di relazioni stabili fra gli esseri e non puramente utilitaristiche, come vorrebbe certa cultura materialista. Per questo ritengo sia importante educare l’uomo sotto questo punto di vista.

      • Nalee ha detto:

        il non avere una coppia stabile è la conseguenza fisiologica della nostra natura, che ci ha programmati per cambiare partner e permettere così un’ amalgamazione di DNA diversi ai fini di una maggiore possibiltà di mutazione, e quindi evoluzione. Non è rappresentativa di nessuna incapacità. La coppia “fissa” è invece una imposizione culturale, tesa al mantenimento di un sistema meno libero, quindi più controllabile. Nei paesi culturalmente meno avanzati prevale la promiscuità sessuale perchè prevalgono scelte fondate sulla natura piuttosto che sulla cultura.

        • Nofex ha detto:

          Hai delle prove o te l’ha semplicemente detto Odifreddi? La stabilità dell’affettività è invece un appoggio psicologico molto importante e anch’esso è un frutto evolutivo. Ovviamente stiamo parlando di uomini e non di animali, nonostante tu non ti senta superiore ad una scimmia.

          • Nalee ha detto:

            la stabilità affettiva non è la coppia.. sesso ed affetto sono due aspetti separati della psiche.. visto che tu sei superiore ad una scimmia dovresti saperlo…

            • Nofex ha detto:

              Quindi si può essere stabilmente affettivi cambiando ogni giorno partner? Ogni giorno imparo qualcosa di nuovo…sesso e affetto, se non sono complementari, sono l’opposto di un appoggio psicologico.

    • Francesco B. ha detto:

      Beh penso che quando si è ammalati di AIDS le priorità diventino altre rispetto all’avere una normale vita sessuale. Insomma se uno è malato di una malattia così grave e contagiosa spero che gli venga il dubbio se sia lecito o no avere rapporti sessuali che hanno comunque il rischio di diffondere la malattia e quindi far ammalare il tuo partner o di far nascere un bimbo malato.

  • gabriele ha detto:

    ma lo si sapeva da anni
    non occorreva uno ‘studio sientifico’

    • Mimmo ha detto:

      Ma non lo sai che quando parla il “dio scienza” gli atei si inginocchiano subito, no?

      • Francesco Santoni ha detto:

        Solo quando fa loro comodo. Questi risultati invece li ignorano beatamente.

        • Mimmo ha detto:

          Appunto…era un tentativo…si vede che tra gli atei non c’è più religione! Fanno tutti di testa loro, alla faccia del papa Dawkins!

        • Nalee ha detto:

          Il problema nn è scentifico. Scientificamente se utilizzo il profilattico non trasmetto infezioni, perchè isolo i due mezzi attraverso i quali l’ infezione si trasmette. Quindi l’ associazione profilattico=ridotte possibilità di infezione è inconfutabile. Questo dicono gli atei, ed hanno ragione di dirlo. Su questa verità insistono, poichè è una verità obbiettiva; nn si tratta di inginocchiarsi, cosa che invece fanno bene coloro che hanno dei credo fondati su fattori di fede. I dati dimostrano che nonostante la distribuzione di profilattici, i comportamenti restano rischiosi. Le statistiche vengono fatte sulla distribuzione, non sull’ utilizzo; non penserete mica che riprendono gli africani mentre fanno sesso per essere certi di come e se utilizzano il profilattico?

          • Flavio ha detto:

            Putroppo non c’è alcuna associazione sul fatto che chi acquista il profilattico poi non lo usa. E’ un’ipotesi senza alcuna base scientifica che tu riporti per tentare di spiegare la situazione. Gli scienziati hanno invece sostenuto che avere un preservativo ma non aver ricevuto nessuna educazione sessuale porta al soggetto un’illusoria sicurezza, cui consegue spesso rapporti molto rischiosi e multipli. A proposito, l’ateismo non esiste perché se si toglie Dio la vita si riempi di altri piccoli dei e divinità a cui si appoggia la propria fede e la propria speranza.

  • Sidok ha detto:

    Internet è una grande cosa, basta digitare su Google “Uganda” e “preservativi” e cosa trovi?
    _
    Un medico (cattolico) in prima linea nella lotta contro l’Aids in Uganda, dice testualmente: “La campagna per l’ uso dei preservativi è martellante, alla radio, in televisione, sui giornali, tra la gente. Nel 1999 ne sono stati venduti 50 milioni di pezzi e i risultati ci sono stati: il numero di sieropositivi è sceso dal 16 al 10 per cento”. Preservativi quindi, non astinenza. Leggere per credere…
    http://archiviostorico.corriere.it/2000/febbraio/29/Uganda_preservativi_salvano_molte_vite_co_0_0002296220.shtml
    _
    Anche su Wikipedia c’è una voce: “Diffusione dell’HIV in Uganda”. Il programma è ispirato a quello internazionalmente conosciuto come ABC: Astieniti, sii fedele [Be faithful] e usa i Condom. Preservativi quindi. Poi c’è chi dice che il merito maggiore è di A e B, ma è la stessa Lancet (la prestigiosa rivista scientifica citata nel nostro topic) a tagliare la testa al toro svelando la non affidabilità delle statistiche sulla riduzione del contagio: “Una ricerca pubblicata sulla rivista medica The Lancet nel 2002 mette in discussione il declino di infezioni. La ricerca sostiene che le statistiche siano state distorte attraverso una sbagliata estrapolazione dei dati ottenuti da piccole cliniche di città successivamente applicati all’intera popolazione, che per il 90% vive in aree rurali”.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Diffusione_dell'HIV_in_Uganda
    _
    Insomma… un’altra volta un articolo un tantino di parte e dei dati a cui si vuol far dire ciò che conviene.

    • Piero ha detto:

      Peccato che la voce di wikipedia che tu citi dica poco piu’ sotto:
      Diverse ricerche mostrano che il calo della diffusione di AIDS in Uganda è dovuto ad astinenza e monogamia piuttosto che all’uso di preservativi. Secondo Dr. Edward Gree, un antropologo dell’Università di Harvard, e un esperto sul programma ugandese contro l’AIDS, la fedeltà al proprio partner è il fattore più importante del programma, ed è ciò che lo ha reso di successo, seguita dall’astinenza.[5]Nel 2004 uno studio scientifico raggiunse le stesse conclusioni, trovando che l’astinenza tra i giovani adulti e la monogamia e non l’uso di preservativi erano responsabili per il declino dell’AIDS in Uganda.
      Toh…

  • Sidok ha detto:

    Il vostro articolo dice:
    “…seguendo un programma basato su “fedeltà” e “castita” e SENZA alcuna distribuzione del condom”
    Il medico italiano dice:
    “La campagna per l’ uso dei preservativi è martellante, alla radio, in televisione, sui giornali, tra la gente. Nel 1999 ne sono stati venduti 50 milioni di pezzi e i risultati ci sono stati: il numero di sieropositivi è sceso dal 16 al 10 per cento”.
    Uno dei due mente. Chi?

    • Karma ha detto:

      Forse mentono le ricerche citate perfino da Wikipedia: «Diverse ricerche mostrano che il calo della diffusione di AIDS in Uganda è dovuto ad astinenza e monogamia piuttosto che all’uso di preservativi. Secondo Dr. Edward Gree, un antropologo dell’Università di Harvard, e un esperto sul programma ugandese contro l’AIDS, la fedeltà al proprio partner è il fattore più importante del programma, ed è ciò che lo ha reso di successo, seguita dall’astinenza. Nel 2004 uno studio scientifico raggiunse le stesse conclusioni, trovando che l’astinenza tra i giovani adulti e la monogamia e non l’uso di preservativi erano responsabili per il declino dell’AIDS in Uganda»: http://it.wikipedia.org/wiki/Diffusione_dell'HIV_in_Uganda#La_storia_della_vittoria_ugandese ….o forse è più probabile che tu stia scherzando con il fuoco, caro Sidok?

    • Nofex ha detto:

      Probabilmente allora mente anche l’infermiera ugandese che gestisce una comunità di donne ugandesi malate di AIDS: http://www.ilfoglio.it/soloqui/2059

      • Sidok ha detto:

        Bene, mettiamo allora faccia a faccia quest’infermiera ed il medico.
        Vorrei sapere però (dato che nessuno mi ha risposto) se il Papa, se è veramente interessato alla salute delle persone e non è mosso da un intento puramente ideologico, se appoggerebbe l’uso del gel vaginale oppure no.
        http://www.stetoscopio.net/aids/gel-vaginale-contro-lhiv-testato-con-successo-in-africa/

        • Nofex ha detto:

          Non solo l’infermiera….ma anche tutte le ricerche citate da Wikipedia nel link sopra. O forse hai fatto finta di nulla, come la solito? Anche alla seconda questione ti è stato risposto: il link non parla di come funzioni questo gel…

          • Giulia ha detto:

            The Lancet ha detto che i dati sono stai raccolti male e quindi invalidano gli studi.
            Per il gel continuate ad evitare la mia domanda. La riformulo così (che fatica con voi, davvero…) :
            Il Papa, se è veramente interessato alla salute delle persone e non è mosso da intenti puramente ideologici, appoggerebbe l’uso di un IPOTETICO (va bene così?) gel vaginale in grado di ridurre il contagio da Aids di ben 4/5 volte più del metodo “fedeltà ed astinenza”, oppure no?

            • Raffaele ha detto:

              Intanto volevo chiederti dove hai letto che i dati sono stati raccolti male e quindi invalidano gli studi. Puoi citarmi la fonte di questa tua affermazione. A me sembra molto strano, diciamo che quello che affermi è praticamente impossibile, in quanto The Lancet è un giornale che accetta solo articoli ad Impact Factor molto elevato e, ovviamente, laddove ci sia una cattiva raccolta di dati, l’articolo non viene mai pubblicato in letteratura scientifica. Laddove ipoteticamente e fantasiosamente si siano resi conto dell’errore solo successivamente (cosa impossibile xkè ripeto l’articolo viene pubblicato solo se è attendibile con assoluta certezza), lo stesso The Lancet si contradirebbe, visto che, sempre in letteratura, sono presenti anche molti altri articoli che parlano della cosa ( questo è su Lancet http://www.avvenire.it/Chiesa/Il+successo+dellUganda+d+ragione+al+Papa_200903190735076170000.htm), poi c’è questo The Pope and the science (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18374832), poi questo (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17411455). Insomma anche qualora questo studio fosse invalidato, ce ne sono molti altri, tutti che affermano la stessa cosa (Harvard https://www.uccronline.it/2011/02/14/harvard-conferma-benedetto-xvi-contro-laids-meglio-la-fedelta-del-condom/) (https://www.uccronline.it/2011/03/17/cambogia-altissimo-tasso-di-diffusione-aids-a-causa-di-condom-e-contraccettivi/)(https://www.uccronline.it/2010/07/05/gli-scienziati-laids-si-vince-con-la-fedelta-di-coppia-non-con-il-preservativo/)(http://www.ilfoglio.it/soloqui/2059)(https://www.uccronline.it/2010/12/01/i-medici-e-le-donne-africane-danno-ragione-al-papa-sulla-questione-del-preservativo/). C’è troppa roba anche solo x poter fiatare. Poi voglio rispondere alla tua domanda sul fatidico gel vaginale. Entrare nella testa del Papa e darti una risposta sicura a me non mi è possibile, ma è chiaro che dica di no. Per 2 motivi semplicissimi:
              1) il contagio non è ridotto come dici tu di 4/5 volte (riportami una fonte attendibile se vuoi controbattere) ma è solo dimezzato dopo il primo anno (50%) e ancora meno dopo il secondo (39%) (http://www.stetoscopio.net/aids/gel-vaginale-contro-lhiv-testato-con-successo-in-africa/), quindi non è proprio granchè.
              2) perchè forse non hai capito qual’è l’obbiettivo principale su cui puntare. Il principale obbiettivo su cui puntare, come dicono gli studi, è la riduzione dei rapporti, non l’aumento dei rapporti (pseudo)protetti. Infatti in tutti i Paesi in cui si è avuta riduzione delle infezioni (Uganda, Zimbabwe, ecc.) si è avuta pure riduzione dei rapporti promisqui. Il denominatore comune delle riduzioni di infezioni è la riduzione dei rapporti. Ecco xkè puntare all’educazione sessuale. Ora secondo te, se l’unico mezzo finora efficace è stata la riduzione dei rapporti, secondo te sarebbe intelligente introdurre un gel che indurrebbe le persone ad avere rapporti? Quando è stato introdotto il preservativo, esso aveva efficacia di protezione all’80%…quindi avrebbe dovuto ridurre le infezioni. Invece no, proprio la tranquillità che derivava dal fatto di avere il preservativo ha portato un aumento smisurato dei rapporti, a tal punto che si è riusciti ad aumentare le infezioni nonostante i rapporti fossero sicuri all’80%. Quel 20% si è rivelato ingigantito dal numero dei rapporti, quindi le infezioni, in termini assoluti, sono aumentate, mentre magari il rapporto infezioni/rapporti si è ridotto. Ora se ha fallito una cosa sicura all’80%, vuoi che il Papa accetti l’introduzione di un gel che rende infetti dopo 2 anni il 61% delle persone? E’ a livello concettuale il problema: x ridurre i rapporti bisogna evitare di introdurre tutte quelle cose (come preservativi, gel e in generale anticoncezionali vari) che ti renderebbero + tranquillo a fare sesso con tutti e ti farebbero aumentare il numero dei rapporti e bisogna puntare invece su ciò che ti allontana il + possibile dai rapporti promisqui (cioè trombare a destra e sinistra, da non confondere col sesso di coppia fedele, utile anche quello a ridurre i rischi). Questa è l’unica strada che ha portato risultati, e non lo dico io, am studi scientifici. Io penso che il Papa la pensi così. Ora credo non riformulerai + la domanda, qualcuno ti ha risposto e non farai + fatica con noi. Non preoccuparti, quando uno sa di cosa parla, può risponderti sempre e cmq. Ciao, se hai altre domande e/o obiezioni, io sono qui.

              • Nofex ha detto:

                Raffaele non ho parole. Complimenti veramente e grazie per essere intervenuto!

                • Raffaele ha detto:

                  Di niente Nofex. Giulia può prendere in giro chiunque, ma non un amante della clinica e della ricerca che si specializzerà in malattie infettive. C’è poco da discutere quando ci sono dati oggettivi. Un consiglio, quando parli di medicina, non prendere mai dati da siti o blog o giornali o wikipedia. Solo la letteratura scientifica ha valore, tutto il resto può essere vero come può essere anche falso, quindi attenzione. Non ho letto tutti i commenti, ma se ci sono altri dubbi a cui non siete riusciti a rispondere, fatemelo sapere. Ripeto, è facilissimo rispondere quando si hanno dati oggettivi in mano, il problema e il relativismo incorre quando si entra nelle interpretazioni e allora lì ognuno la pensa come vuole. 🙂

              • Raffaele ha detto:

                http://archiviostorico.corriere.it/2000/febbraio/29/Uganda_preservativi_salvano_molte_vite_co_0_0002296220.shtml
                Ah, poi ho letto questo curioso articolo. Vorrei solo precisare che questo articolo non ha attendibilità scientifica alcuna. Se io tra speriamo 2 anni sarò medico e andrò in Africa a fare uno studio, poi ritorno in Italia e alle agenzie di stampa rilascio una dichiarazione senza portare le prove, le mie dichiarazioni hanno lo stesso valore delle favole. The Lancet è invece una rivista scientifica, che si basa sull’Evidence Based Medicine, cioè tutto quello che trovi è sicuro al 100% in quanto ciò che è scritto nell’articolo è riproducibile e quindi galileianamente dimostrabile. Mentre ciò che dice quel tizio non ha alcun valore x la comunità medica internazionale. Per intenderci, se l’OMS deve fare un investimento, non legge i giornali, ma la letteratura scientifica. Quindi la differenza è abissale. Anche su Focus, su Oggi, su Donna Moderna trovi le interviste dei medici che ti dicono che la dieta iperproteica fa bene, quando magari è dannosissima. Ognuno tira l’acqua al proprio mulino, e x fare considerazioni mediche serie, non possiamo leggere il Corriere della Sera, che ha lo stesso valore di Topolino, ma possiamo solo attingere dalla letteratura. Mi dispiace, ma è così, cara Giulia. Rileggendo poi i commenti addietro ho visto anche la tua singolare la tua interpetazione del 39% e del 50%, perchè dici che ha 4/5 volte + efficacia dei piani di fedeltà. A questo punto, ti chiedo, perchè il preservativo, che ha 80%, ha fallito? Perchè stai considerando i singoli rapporti, non la dinamica di poplazione. Sul singolo rapporto il preservativo ti protegge a 80, il gel a 50. Da qui già si deduce che il preservativo è molto + forte. Ora parti dal presupposto che il preservativo ha fallito: secondo te, cosa può fare uno strumento che ha un’efficacia ancora + bassa? Ovvio, non può che andare peggio. Il problema è che la teoria (cioè 80, 50, 39%) è diverso dalla pratica. I programmi di fedeltà hanno avuto come riscontro pratico un miglioramento del 10%, i preservativi hanno portato invece addirittura peggioramenti, il gel si deduce porterebbe peggioramenti ancora maggiori. E’ paradossale, ma è così. Perchè? Perchè, come ho detto prima, il gel aumenterebbe il numero dei rapporti, xkè c’è + tranquillità. Quindi, sebbene parzialmente protetti, l’aumento dei rapporti porterebbe in assoluto aumento delle infezioni in termini assoluti a causa di quella parte sprotetta. E se è stato così x il condom, che aveva solo il 20% sprotetto, figurati un gel che lascia scoperti in 1 caso su 2 (al primo anno) e in 2 casi su 3 al secondo anno. Mi dispiace, ma il gel sarebbe scelta folle. I dati vanno letti alla luce delle dinamiche pratiche, non delle teorie. Anche perchè fino ad ora, considerando solo il teorico, si è fatto solo danni: quindi impariamo anche dall’esperienza oramai consolidata. Ti saluto, sono a tua disposizione, anche se resta sinceramente poco da dire. Aspetto di sapere dove (un link) il Lancet avrebbe fantomaticamente sconfessato un proprio articolo (fantascienza pura, fidati)

                • Raffaele ha detto:

                  Ho inoltre letto anche qualcos’altro postato da Giulia-Sidok. In particolare questo post: “La fedeltà e l’astinenza (anche la castrazione, ma non credo nessuno sia ancora arrivato a consigliarla)sono sicuramente tra i miglior modi per evitare il contagio per via sessuale da Aids, bisogna però considerare che ci sono tante persone che non hanno una coppia stabile e non per questo vogliono rinunciare ad avere una normale vita sessuale. E’ proprio in questi casi che l’OMS considera il preservativo il metodo di protezione più efficace.” In questa frase è sollevato un problema grosso, importante. Giustamente bisogna anche pensare a chi vuole vivere la propria vita sessuale al di fuori di una coppia stabile. E a tal proposito la linea dell’ABC cmq è chiara. Il Papa non ha mai detto in materia di malattie sessualmente trasmesse che è vietato l’uso del preservativo, ci tengo a precisarlo. Lui sconsiglia il preservativo, dice che “non si può superare questo problema dell’Aids solo con slogan pubblicitari. Se non c’è l’anima, se gli africani non si aiutano, non si può risolvere il flagello con la distribuzione di preservativi: al contrario, il rischio è di aumentare il problema”. Non dice di non usarlo, dice altro, dice che la sola distribuzione del preservativo non è il rimedio, non che lo strumento preservativo va eliminato. Lui dice “se non c’è l’anima”. Quindi Ratzinger afferma, giustamente e come dice la comunità scientifica internazionale, che il vero rimedio è la “cura dell’anima” cioè riscoprire la spiritualità dell’amore diventato troppo carnale. E infatti la priorità è insegnare l’astinenza (A), con l’evangelizzazione, col metodo cristiano, mediante cioè l’inizio di un percorso di vera Fede. In questo caso l’uso del preservativo è superfluo, è inutile. Ecco perchè il Papa punta tutto su questo. Ma è chiaro che non tutti ci riescono. Nel caso in cui ci siano persone che non riescono a controllare la propria sessualità, perchè x forza devono fare sesso, scattano gli altri 2 punti: fedeltà di coppia(B), cioè del sesso che non esce al di fuori di quella coppia. Anche qui, tramite i metodi naturali di regolazione della fertilità, una coppia può tranquillamente fare a meno del preservativo. Il problema insorge laddove non si riesca proprio ad evitare di passare da donna a donna, a quel punto si parla di condom (C). Questo pertanto non è un’abolizione del preservativo da parte della Chiesa, ma significa solo che il preservativo va usato solo in extrema ratio, anche xkè si è visto che è inefficace come stumento principale…però attenzione, come strumento ancillare, di supporto, non lo abbandona, anzi, ci dice che, quando uno non può fare a meno di rapporti promisqui, meglio usare il preservativo che non usarlo. In quest’articolo si dice che “La Chiesa chiede di non concentrarsi esclusivamente su quest’ultimo aspetto (condom), ma di privilegiare l’educazione dei comportamenti.” Non chiede di abolire il condom, ma di non concentrarsi SOLO sul condom, che è diverso. Che poi realizzando l’educazione sessuale il preservativo è di fatto INUTILE, è un altro dato di fatto, ma qui si parla di quei casi in cui l’educazione sessuale non viene recepita, viene rifiutata. Ora ricordo che questa predilezione x l’educazione sessuale è esattamente in linea con la letteratura scientifica, che parla di educazione sessuale come strumento principe della lotta all’AIDS. La Chiesa è categorica su questo, laddove sia proprio impossibile evitare il rapporto, si sceglie il male minore, che è il preservativo: a tal proposito vi invito a leggere le parole del cardinal Martini (http://francescovercillo.blogspot.com/2007_11_01_archive.html) a riguardo. Attenzione però, se la coppia è cattolica, e uno dei 2 partner è sieropositivo, la coppia non è leggittimata all’uso del preservativo. Semplicemente perchè non è un atto di vero amore quello che mette a repentaglio la vita del proprio partner che, anche col preservativo, è cmq a rischi di infezione (praticamente 1 rapporto ogni 5). Sono temi delicatissimi, però credo sia importante precisare questo. Ritornando però alla frase iniziale di Giulia-Sidok, nel finale dice “E’ proprio in questi casi che l’OMS considera il preservativo il metodo di protezione più efficace”. Ovviamente questo è completamente falso, anzi è addirittura il contrario, è l’extrema ratio, visti i danni che ha fatto usarlo come metodo principe, in primis viene l’educazione sessuale. Che sia ben chiaro: in questo Chiesa e comunità medica dicono le stesse cose.

              • Piero ha detto:

                Oh ragazzi… ma e’ Giulia….Lo sapete com’e’!
                Adesso e’ pure uscita allo scoperto!
                Adesso arrivera’ con un’altra sua “incarnazione” e ricomincera’ di nuovo.

                • Raffaele ha detto:

                  Scusami Piero, ma io non la conosco, non leggo mai i commenti quindi non so com’è. Ad ogni modo, siccome le domande che ha fatto mi sono sembrate interessanti, ho pensato di rispondere, anche xkè magari chiunque di noi si può porre le stesse domande senza riuscire a dare una risposta. Quindi secondo me è importante spiegare una cosa x bene quando se ne ha l’occasione. Poi è chiaro, se vedo che da parte sua c’è solo la volontà di dare fastidio e non quella di capire come stanno le cose, se vedo che anche nel torto non vuole capire, allora è chiaro che diventa inutile rispondere. Il dialogo ha senso se è costruttivo, non ottuso e distruttivo.

                  • Giulia ha detto:

                    Caro Raffaele, innanzitutto vorrei ribadire anche a te un paio di concetti perchè non vorrei ci fossero fraintendimenti:
                    – l’astinenza è il metodo più efficace, chi direbbe il contrario?
                    – l’articolo che stiamo commentando parla di “un programma SENZA alcuna distribuzione del condom”. Se questi preservativi sono stati distribuiti (sembra in parecchie decine di milioni d’unità…) significa che questa sarebbe l’ennesima notizia “patacca”.
                    Da parte mia, a differenza di quanto riportato nello stesso, ho cercato di sentire le diverse campane, per questo non solo ho linkato l’intervista al medico che smentisce in toto queste informazioni ma ho messo anche il link agli studi qui citati, dove però appare l’oppsizione “superpartes” di The Lancet.
                    .
                    Ripondo ai tuoi punti:
                    1) 4/5 volte (-38/50%) rispetto al metodo “Astinenza e fedeltà” (-10%). Se il calcolo è da ritoccare te ne chiedo scusa fin da ora, però è indubbio che il gel ha ottenuto miglior risultati.
                    Se il Papa rifuta un metodo che sul campo ha ottenuto miglior risultati del sistema da lui promosso (attenzione, un sistema non esclude l’altro) significa che la sua è una battaglia ideologica più che una reale preoccupazione per la salute delle persone.
                    2) nessun medico promuove la promiscuità e nessun medico dice che il preservativo sia sicuro al 100%, tutti i medici però concordano che bisogna fornire tutti gli strumenti e le informazioni necessarie affinchè le persone possano difendersi, e poter decidere come difendersi, contro questo terribile virus.
                    3)The Lancet ha messo in discussione il declino di infezioni ed ha così di fatto invalidato gli studi fatti in Uganda, perchè basati su dati troppo scarsi e troppo poco rappresentativi della totalità della popolazione ugandese.
                    .
                    Ribadisco che la Chiesa ha tutto il diritto di promuovere la fedeltà o l’astinenza, quest’articolo trasmette però l’idea, anzi il fatto, perchè sarebbe avvallato da dati, che se non si vuole prendere il raffreddore non bisogna uscire di casa e che non ci sono altri metodi validi.
                    Sappiamo invece che non è così, come sappiamo che tante persone comunque usciranno di casa, e se esistono rimedi per prevenire il raffreddore, tipo l’impermeabile, se assomiglia a un condom meglio, così l’esempio è più calzante ;-), è bene che la gente lo sappia.
                    Ripeto quanto detto prima, i gay sono stati i primi ad essere stati colpiti da questo terribile virus e se sono riusciti ad abbattere sostanzialmente (non vincere, ma questo non è successo da nessuna parte) il numero di contagi è stato perchè (non bisogna negarlo, anche facendo più attenzione al numero e tipo di rapporti promiscui) si è cominciato ad usare il preservativo. Quindi il preservativo funziona. Piaccia o no. Negarlo è doppiamente pericoloso perchè può far passare l’idea: “non uso il preservativo, tanto ho sentito che non serve”, non vorrei che a cadere in questa trappola siano per primi i cattolici, quelli magari maggiormente disinformati da articoli come questi.

                    • Vauro ha detto:

                      Il tipico commento “patacca” di Giulia….una lunghezza infinita che non vale nemmeno la pena di leggerlo tutto. Basta solo una domanda per metterla in difficoltà: perché Wikipedia cita diversi studi scientifici che dimostrano come l’AIDS in Uganda è stata vinta (per la prima volta nel mondo) senza preservativi? Ecco qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Diffusione_dell'HIV_in_Uganda#La_storia_della_vittoria_ugandese ….una risposta sintetica e solo su questo argomento, non tentare la strada della confusione per non prendere posizione.

                    • Maffo ha detto:

                      Quoto la noia di certi commenti sciocchi e ideologici…anch’io bombardo Giulia con una semplice riflessione: «Diffondevo contraccentivi in Africa. Oggi dico che solo la fedeltà coniugale batterà l’Aids» (http://www.rassegnastampa-totustuus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=3477). Parla Edward Green, professore (laico) di Harvard. Chissà come mai è pieno di atei che danno ragione al Papa..!!

                    • Karma ha detto:

                      Mi accodo a sfatare l’ignoranza di certa gente, senza portare grossi ragionamenti, ma un solo articolo (che potrà essere seguito da altre migliaia). Il condom funziona? No, il condom non basta e, se c’è astinenza e fedeltà di coppia, non serve: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=242&ID_articolo=3106&ID_sezione=524&sezione=

                    • Piero ha detto:

                      @Vauro:
                      adesso anche di la’ (sul blog di Tornielli) c’e’ il solito “ilsanta” (che tu ben conosci) che ripete le stesse cose della nostra amica… Ma che si diano il cambio, come negli incontri tag-team? 😉

                    • Giulia ha detto:

                      Vauro, ahah, citi il mio stesso link… ma non solo dimostri di non averlo letto per intero, addirittura alteri il significato delle poche frasi che a colpo d’occhio ti sono sembrate utili. Allora è proprio un vizio…
                      .
                      Maffo, sembra esista solo questo Green, che tra l’altro riconosce che il caso africano è diverso dagli altri, cosa che nessuno di voi ha segnalato, come d’altronde a nessuno di voi sono interessate le parole del medico (cattolico) che lavora proprio in Uganda.
                      .
                      Karma, grazie per linkarci l’articolo di un altro cattolico, che non fa altro che riportare la solita indagine, però in maniera molto più completa e più onesta della vostra.
                      .
                      A tutti e tre, avete ripetuto le stesse cose e nessuno ha risposto nel merito ai miei quesiti.

                    • simone ha detto:

                      Giulietta ti vedo nervosa…finalmente lo stress da militanza comincia a farsi sentire. Sto ancora aspettando che tu spieghi perché wikipedia ti da torto.

                    • Raffaele ha detto:

                      Ho risposto in fondo con un papiro

                    • Vauro ha detto:

                      Raffa, farà finta di nulla, come al solito. Anzi darà la colpa agli amministratori dicendo che la censurano. Ci state se le troviamo un fidanzatino con cui sfogarsi?

                    • Piero ha detto:

                      @Vauro:
                      ma il problema e’ proprio questo: fidanzatinO o fidanzatinA ?
                      Ti ricordo che si e’ firmato/a Giulia/Giacomo/Eddy/Sidok e chissa’ quanti altri…
                      E poi, un compagno/a per ogni personalita’?
                      Le cose si fanno un po’ difficili… 😉

                    • Franz ha detto:

                      Ma anche un lavoro, un’occupazione. Com’è possibile che massacri la tastiera dal mattino alla sera? Ok che ripete sempre le stesse cose a giro continuo, indipendentemente dalle risposte che riceve, però un comune mortale ha un lavoro, degli amici, un fidanzato. Insomma, una vita. E poi ci vengono a dire che gli atei sono “felici” perché sono “liberi”…giudicate voi la loro libertà!

                    • Vauro ha detto:

                      E’ vero… 🙂 optiamo allora per un lavoro, un hobby. Magari se conoscete qualcuno che cerca un/una gelataio, magari un posto in parrocchia 🙂

                    • Piero ha detto:

                      @Franz:
                      ha detto che ce l’aveva rotta… la tastiera ovviamente…

                    • Franz ha detto:

                      E meno male che è rotta…pensa se fosse aggiustata!! La militanza è una brutta cosa, può rovinarti la vita (e la tastiera).

        • Aleister Crowley ha detto:

          Giulia sei Mitica.

          • Giulia ha detto:

            😉

            • Vauro ha detto:

              Ovviamente era ironico. Sei il nostro zimbello e manco te ne accorgi!

              • Giulia ha detto:

                Peccato veniate sbugiardati su tutto.

                • Piero ha detto:

                  Ma davvero riesci a rimanere seria mentre scrivi queste cose?

                • Vauro ha detto:

                  Tipo? Sbugiardati da chi? Da te? Siamo a posto 🙂 Salutami Giacomo e Sidok!

                • Raffaele ha detto:

                  Per quanto mi riguarda, aspetto ancora di essere sbugiardato. Ma io non la metterei come una lotta, in cui uno dei 2 deve vincere, semplicemente xkè è infantile oltre che sconveniente x te, viste le tue fonti. Anche xkè ripeto, è l’oggettività delle cose a dichiarare chi ha ragione e non c’è nient’altro da aggiungere. E cmq non è un mio obbiettivo avere ragione, la scienza oggettiva ha ragione, punto

          • Aleister Crowley ha detto:

            Giulia e’ giovane e pensa di cambiare il mondo.
            Questo e’ molto positivo.
            E’ convinta di avere la verita’ in tasca.
            Di pensarla “come dice lei” (anche se segue l’ideologia alla moda senza neanche accorgersi).
            Nessuno le ha in segnato che per essere liberi bisogna prima essere liberi dalle proprie passioni, seguire la virtu’ e rigettare il male.
            Di cercare di amare e accettare l’altro.
            Non condivido le sue idee ma non le voglio male.

            • Raffaele ha detto:

              Si, infatti. È bellissimo questo tuo pensiero, lo condivido in toto. Lei è convinta di avere la verità in tasca, però anche noi dobbiamo capire che la verità che noi abbiamo in tasca agli altri può non piacere e può non essere considerata verità: questo in relazione alla Fede, che è cosa soggettiva. Ecco perchè, come dici tu, dobbiamo cercare di amare e accettare l’altro, non volergli del male. Questo però è valido quando tu parli della tua verità e lei della sua, ma nel caso degli studi scientifici, di Lancet che smentirebbe fantomaticamente i suoi stessi articoli, dell’impossibile e sbagliato paragone tra le % di uno studio osservazionale di coorte (quello nell’articolo) e le % di uno studio sperimentale (gel vaginale) (http://it.wikipedia.org/wiki/Studio_clinico#Studi_osservazionali), si tratta di palle oggettive, parliamo di dati oggettivi…e quando il dato è oggettivo, la verità è una sola, quella dei dati e, laddove ci sia qualcuno che afferma il contrario, si sbaglia di certo e non c’è Santo che tenga. Perchè x es. non è possibile sentire che se il preservativo funziona nei gay, funziona anche negli etero, sono 2 mucose diverse diverse, quindi è oggettivo, ecc. Secondo me, quando noi sentiamo una cosa che è oggettivamente sbagliata, dovremmo correggere, xkè è facile farlo quando detieni di sicuro la verità. Purtroppo non tutti sappiamo tutto. Io x es. conosco bene argomenti scientifici, ma se parlo di diritto o di economia posso dire cazzate enormi. L’ignoranza c’è in ognuno di noi in qualche campo e io quando vedo qualcuno che mi corregge, gli dico grazie, xkè parla di cose che non sapevo. Se poi però uno continua nonostante tutto a perseverare, xkè non vuole capire neanche ciò che è oggettivamente sbagliato, bhè, facciamoglielo presente e…problemi suoi, siamo comprensivi e accettiamo questo suo enorme limite, come anche noi ne abbiamo in tante altre cose.

              • Piero ha detto:

                poi non dire che non te l’avevo detto… 😉

                • Raffaele ha detto:

                  Mamma mia Piero, hai ragione!!! Secondo me ho messo il record x il messaggio + lungo postato sul sito. Ahahah. Mi sa che non devo + leggere i commenti. Finita sta storia non intervengo +, se no scrivo i libri.

                  • Gloria ha detto:

                    Non arrivare a conclusioni così estreme…basta essere sintetici! E’ molto meglio un papiro che nessuna risposta, se poi sono così ben argomentate come le tue!

                  • Piero ha detto:

                    No, ma io mi riferivo alle continue ribattute che avrai dalla tuttologa Giulia che ne sa quanto e piu’ di un medico e infettivologo.
                    Infatti ha detto che ci ha sbugiardati tutti e in qualunque campo.

                    • Raffaele ha detto:

                      E vabbè, pure io posso dire di aver giocato i Mondiali di calcio…Se x lui ci ha sbugiardati, pace. Ripeto, quello che lui crede conta così poco che non dovremmo preoccuparci così tanto. io vivo senza di lei, però siccome seriamente gli voglio bene, ci provo…e se no pace, la mia vita è bella

              • Ingrid ha detto:

                Sono d’accordo. Finora non sono intervenuta perché io ci capisco poco, però noto ad esempio che la nostra amica Giulia passa dalla Sindone, all’AIDS, alla ricerca scientifica, alle ricerche sociologiche con gli stessi argomenti banali. Leggendo i suoi commenti, ogniqualvolta le si propone un dato scientifico o cmq una fonte certa che sia contraria a quanto sostiene, piuttosto che confutarla con lo stesso metodo, arriva a sostenere che i ricercatori sono tutti cattolici integralisti che forzano la scienza. Così ha detto dei fisici dell’ENEA e dei matematici dell’Istituto Nazionale di Statistica (per quanto riguarda la Sindone), così dice di Wikipedia alla voce (“Diffusione dell’AIDS in Uganda), così dice del ricercatore di Harvard e degli studi epidemiologici sulla vittorio dell’AIDS in Uganda, così dice sulle fonti che dimostrano l’aumento dell’AIDS nei gay (nonostante siano siti come gay.it). Come si può dialogare con soggetti del genere?

                • Raffaele ha detto:

                  Infatti se il dialogo è improntato a non voler comprendere l’oggettivo, lì bisogna alzare bandiera bianca. Ripeto, è ignoranza, ma ognuno di noi è ignorante. C’è chi non sa cucinare e chi non sa accettare che la scienza dica cose contrarie alle proprie idee. Tutti hanno difetti. Porgi l’altra guancia e fatti insultare ad un certo punto, tanto non cambia niente, l’importante è che a sapere queste cose siano i grandi operatori a livello internazionale…non lei o io o tu. Io sto cercando di farla ragione, x vedere anche a che punto arriva. Ad un certo punto però (inenarrabile e palese negazione oltranzistica di tutto) mi fermerò.

                • Giulia ha detto:

                  Cara, forse ti è sfuggito il fatto che la voce “Diffusione dell’AIDS in Uganda” sia stata io a portarla, proprio per aprire il ventaglio di possibilità. Il problema è che tutti voi da tale documento non solo avete preso le frasi che v’interessavano ma NON avete letto le altre. Questo dimostra come non sappiate analizzare una situazione da un punto di vista che non sia il vostro, quest’atteggiamento è tipico di chi è stato indottrinato su di uno ed unico binario. Hai capito adesso?

                  • Raffaele ha detto:

                    Ma come??? Non solo abbiamo letto wikipedia, ma siamo andati anche a cercare l’articolo originale dalla bibliogrfia di wikipedia http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(02)09340-6/fulltext
                    e lo abbiamo anche letto tutto integralmente (leggi qua http://www.wisdomofwhores.com/wp-content/uploads/2010/12/Parkhurst-2002-the-Uganda.pdf) e tu mo mi vieni a dire che ci siamo interessati solo parzialmente all’articolo e che ne abbiamo preso solo alcune frasi? Lo abbiamo ricercato e abbiamo scoperto che non è uno studio, ma un articolo, scritto nel 2002 da un singolo signore che mette dubbi su studi che poi dopo il 2002 sono stati ovviamente confermati da moltissimi altri studi condotti anche in altri paesi. E TU volevi farlo passare x The Lancet che sconfessa i dati…in pratica hai cercato di rifilarci una “patacca”…e noi 🙂 ti abbiamo sgamata 🙂

                  • Ingrid ha detto:

                    Ho letto tutto e ho letto anche che l’unica critica è quella di The Lancet, ma di cui ti ha già risposto Raffaele. “Diverse ricerche mostrano che il calo della diffusione di AIDS in Uganda è dovuto ad astinenza e monogamia piuttosto che all’uso di preservativi”…diverse ricerche (anche da parte di Harvard) contro una critica di The Lancet…mi sembra un pò pochino, no? Salutami il tuo capo-dottrina Carcano!

                    • Raffaele ha detto:

                      Ingrid, preciso anche a te. Non è una critica mossa da Lancet, ma da Parkhurst, uno che ha scritto un articolo pubblicato su Lancet. Ok? No, è importante precisarlo xkè su Lancet ci sono moltissimi studi che al contrario parlano del successo dell’Uganda e in altri Paesi grazie all’educazione sessuale. Quindi chiariamo ancora, Lancet non può criticare se stesso, è solo un recettore di studi attendibili ed un pubbblicatore di articoli (cose diverse)…meglio chiarire, se no partono altre polemiche già chiarite.

                    • Ingrid ha detto:

                      Ok, grazie.

              • Aleister Crowley ha detto:

                Se Giulia non vuole capire non c’e’ niente da fare.
                Ce la teniamo come e’.
                E’ inutile arrabbiarsi, questo e’ il limite di internet, puoi dare solo informazione, manca il contatto umano.
                Puo’ darsi che si ostini meno conoscendo le persone.
                Io lascio tutto al tempo e a Dio.
                L’unico che e’ verita’ e’ Cristo.
                L’unico che e’ verita’ e’ Dio.
                L’unico che e’ verita’ e’ lo Spirito Santo.
                Io posso solo accettare Giulaia come e’.
                Prego e aspetto, io non posso cambiare il suo cuore.
                Non sono nessuno.

            • Piero ha detto:

              Poveraccia…
              Me l’immagino mentre sta davanti al computer, premendo compulsivamente F5 per vedere se qualuno le risponder, per “contrattaccare” postando sempre le stesse cose, e ignorando per esempio di specificare l’articolo di The Lancet richiesto da Raffaele…
              Deve essere ossessionata da questo sito.
              Hai visto che ha fatto il “diavolo a quattro” per essere “riammessa”?
              Hai visto quante incarnazioni ha creato per continuare a postare qui?
              Io per esempio ho provato a postare una decina di volte sul sito dell’uaar (frasi civilissime sempre e opinioni personali) ma non mi e’ stato pubblicato niente. PACE! basta cosi’.
              Invece questa qui deve essere abbastanza sola, poveraccia, mi fa proprio pena. Poi c’e’ da dire che e’ tuttologa, come il suo mentore: passa con leggiadria dalla Sindone, al Titanic, alla diffusione dell’HIV, alle statistiche, ai “corpi astrali” (a proposito giulietta, aspetto ancora che tu ci parli dell’esperienza con il tuo corpo astrale, o e’ l’ennesima bufala?)… Non c’e’ campo che gli resista! 😉

              • Raffaele ha detto:

                Piero, l’articolo di The Lancet che le ho richiesto è questo: http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(02)09340-6/fulltext
                L’ho trovato io, xkè ho visto su wikipedia che era citata la fonte di quello che stava scritto. Il punto è però che in questo articolo The Lancet non sconfessa i dati, ma il Sig. Purkhurst ha inviato a Lancet nel 2002 un articolo in cui mette in dubbio l’attendibilità di alcuni studi. The Lancet non può autosconfessarsi, ha semplicemente accettato alcune osservazioni fatte da un prof. che ha messo in dubbio alcuni studi. Ed è un articolo con opinioni personali, non uno studio medico, è diverso. Nel frattempo però, dal 2002 ad oggi, molti altri studi sono stati compiuti anche in altri Paesi tutti confermando la stessa cosa, la diminuzione dell’AIDS. Se oggi vai a chiedere a Purkhurst se l’incidenza di infezione è diminuita o aumentata, sarà lui stesso a dirti che dopo tutti questi anni e questi studi è oramai un dato di fatto che diminuì, al di là dell’attendibilità di quel manipolo di studi che lui ha messo in discussione. E tra l’altro lo stesso Purkhurst non ha mai parlato di aumento, solo di dubbi sulla diminuzione evidenziata da alcuni studi, il che ti dice tutto

  • Raffaele ha detto:

    Rispondo anche io ai tuoi punti:
    1) Come ho già spiegato, se il programma di educazione sessuale si basa sulla predilezione dell’astinenza e della fedeltà di coppia, il preservativo non ha alcun senso. Quindi un programma che promuove l’astinenza e la fedeltà di coppia come strumenti x debellare l’AIDS, non può distribuire ciò che queste persone non utilizzerebbero mai. Se lo facessero, se lo dessero a quelle persone che non riescono né a fare A, né a fare B, vorrebbe dire contraddirsi, xkè promuoveresti cmq atteggiamenti irresponsabili. Siccome il preservativo è solo un’estrema ratio, distribuirli non ha un senso. Ecco il perché della bontà di questo articolo.
    2) “1) 4/5 volte (-38/50%) rispetto al metodo “Astinenza e fedeltà” (-10%). Se il calcolo è da ritoccare te ne chiedo scusa fin da ora, però è indubbio che il gel ha ottenuto miglior risultati.)”. NOOOOO. Stai paragonando delle % che si svolgono su 2 campi diversi. La % del -10% si riferisce ad intere popolazioni africane, cioè io faccio un piano a livello di POPOLAZIONE, quindi MILIONI di abitanti, e ne vedo i risultati. Questo – 10% si riferisce al mondo PRATICO, di milioni di abitanti di paesi come l’Uganda, come lo Zimbabwe. Il -39/50% non si riferisce alla popolazione, ma è uno studio in cui hanno preso 800 persone in Sud Africa, paese con condizioni igieniche tra le migliori e ne hanno visti i risultati. Questi risultati dello studio sono TEORICI, NON PRATICI, xkè una cosa è la clinica delle metropoli Sudafricane, una cosa è la capanna dell’uganda. Come è TEORICO il – 80% del preservativo. Quando tu queste cose teoriche, che funzionano nelle cliniche, negli studi, nei Paesi con buona igiene, le CALI invece NELLA PRATICA, nel MONDO REALE, hanno risultati diversi, cioè il preservativo è passato da -80% ad addirittura +10,20 (non mi ricordo quant’è, faccio x dire, mettiamo sia +20%, anche se fu molto di +). Pertanto stai confrontando le % di 2 studi incomparabili tra loro, perché lo studio su gel è uno studio fatto nella TEORIA, xkè 800 persone non sono rappresentative di milioni di abitanti, quindi è da applicare ancora nel PRATICO, lo studio invece sull’educazione sessuale è uno studio applicato già in campo pratico. CAPITO ORA??? SONO INCOMPARABILI, parliamo di % che vengono prese in un caso applicate prima di applicarle, nell’altro caso dopo che le hai applicate. Non so + come dirtelo. E a dimostrare che sono incomparabili te lo dice il fatto che il preservativo, nel TEORICO delle centinaia di persone prese in uno studio prima della diffusione, fattura -80, nel PRATICO dei milioni passa a +20. E se il preservativo, partendo da – 80 è arrivato a + 20, secondo te, cosa può fare il gel che parte da -39% o da – 50%? È ovvio aspettarsi un aumento e questo, ti ripeto, è dovuto al fatto che ogni volta che introduci qualcosa che “favorisce” il sesso, aumentano di pari passo le infezioni. Spero che tu abbia capito e che non continui ad ostinarti su questi dati che sono schiaccianti in favore dell’educazione sessuale. Ad oggi niente esiste di + efficace, mettetevelo in testa. Pertanto la tua affermazione finale “Se il Papa rifiuta un metodo che sul campo ha ottenuto miglior risultati del sistema da lui promosso” è completamente sbagliata e demagogica, xkè 800 persone sudafricane non sono rappresentative dei milioni di abitanti di popolazioni che invece darebbero un’idea + attendibile, come è successo col preservativo. E detto questo, cmq il Papa non ha mai rifiutato il gel, semplicemente xkè, con % teoriche così basse, non vale neanche la pensa provare. E infatti nessuno dell’OMS si è azzardato ad ora a diffondere questo gel, anche xkè stiamo parlando della vita delle persone. Diffondere una cosa meno efficace del preservativo, alla luce dell’immane fallimento del preservativo, sarebbe solo un atto di criminalità gratuita nei confronti della popolazione africana, che verrebbe utilizzata solo come cavia x ottenere sul campo dei risultati negativi facilmente prevedibili. Io spero di essermi spiegato, la cosa è talmente lineare che non ritengo sia utile aggiungere altro. Se poi, contro le evidenze date dal preservativo, tu vuoi cmq continuare a considerare le 800 persone come campo attendibile, fai pure, non so che farti, però i dati oggettivi sono inequivocabili, ti smentiscono e a me basta questo.
    3) “nessun medico promuove la promiscuità e nessun medico dice che il preservativo sia sicuro al 100%, tutti i medici però concordano che bisogna fornire tutti gli strumenti”. Esatto, è così, però ripeto, nel momento in cui tu cerchi di raggiungere come obbiettivo l’astinenza e la fedeltà, dare il preservativo vuol dire spingere le persone a non astenersi e a poter avere rapporti promisqui. Invece se io il preservativo ti dico che non ce l’ho, è + probabile che tu ti convinca a trombare solo con la tua ragazza. Il concetto è proprio che si deve eliminare ogni occasione, ogni opportunità, ogni cosa che favorisca la promiscuità, il non dare i preservativi è il deterrente + efficace a convincere la gente alla ricerca dei punti A e B.
    4) “The Lancet ha messo in discussione il declino di infezioni ed ha così di fatto invalidato gli studi fatti in Uganda, perchè basati su dati troppo scarsi e troppo poco rappresentativi della totalità della popolazione ugandese”. PER FAVORE, non dire mai più questa palla colossale. The Lancet non ha mai smentito nulla. The Lancet è un giornale che raccoglie studi e non ha mai messo in discussione il calo delle infenzioni, anzi al contrario semmai pullula di articoli che parlano di riduzione dell’incidenza di infezioni da HIV. A mettere in discussione NON E’ THE LANCET, ma Parkhurst JO, che è l’autore di UN articolo, dell’UNICO articolo (l’ho trovato da wikipedia che nella bibliografia ne riporta la fonte http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(02)09340-6/fulltext) che in tutto Lancet mette in discussione questi dati. Ora questo articolo, che non è uno studio scientifico, ma è un articolo scritto da Parkhurst ed inviato a Lancet mette in evidenza alcuni suoi personali dubbi, alcune sue personali perplessità, esprime cioè il proprio parere (è infatti l’unico autore dell’articolo). Però questo è l’unico articolo che su Lancet mette in dubbio questi risultati, al contrario The Lancet pullula di decine e decine di articoli che parlano di come in Uganda l’incidenza si è abbassata (fatti non da medici singoli, ma da equipe). Attenzione, l’articolo in questione non dice che l’HIV è aumentato, lui dice solo che SECONDO LUI, secondo il suo personale parere, gli studi non sono stati condotti secondo i criteri giusti. Ora sta a te decidere se credere alle centinaia di professori che hanno scritto articoli che parlano di riduzione e che ritengono attendibili i dati, o se credere a quell’UNICO articolo che li mette in discussione…lui li mette in discussione, non Lancet, sottolineo, altrimenti su Lancet non ci sarebbero infiniti articoli che parlano della riduzione. Vai su PubMed (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed), motore di ricerca della letteratura scientifica e scrivi Uganda success oppure Uganda AIDS e vedi quanta roba ti esce che parla di riduzione (alcuni esempi http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15118157 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16688475) e poi sempre su Lancet c’è anche questo (http://www.avvenire.it/Chiesa/Il+successo+dellUganda+d+ragione+al+Papa_200903190735076170000.htm). Guarda, ne trovi a bizzeffe. Che che ne dica Parkhurst io mi fido più di tutti gli altri studi. Non dimentichiamo che l’articolo che tu citi è data 2002, cioè preistoria. Dal 2002 ad oggi abbiamo avuto altre conferme della riduzione dell’HIV grazie all’educazione sessuale anche in altri stati Zimbabwe (http://www.avvenire.it/Mondo/harvard+aids+fedelt%C3%A0_201102121621437330000.htm). Mi dispiace, ma x me è troppo + probabile che si sia sbagliato lui che centinaia di professori. Nel senso che prendo molto + con le pinze quello che dice lui da solo piuttosto che quello che dicono intere equipe mediche. E ad ogni modo, quand’anche tu creda + a lui che agli altri, non dire mai più che è Lancet a sconfessare questi dati, xkè è solo un articolo pubblicato su Lancet che mette dubbi su molti altri articoli pubblicati sullo stesso Lancet e che affermano l’esatto contrario. Lancet è un giornale serio e, se gli studi non fossero attendibile e fatti da gente con alto Impact Factor, non pubblicherebbe mai quegli studi. E infatti l’articolo di Purkhurst è stato accettato semplicemente xkè non è uno studio (fatto di Abstract, Background, Methods, Results e Conclusions) ma un semplice articolo, la cui attendibilità scientifica non può essere verificata, in virtù del fatto che solo uno studio è riproducibile, non delle considerazioni personali.
    5) “se non si vuole prendere il raffreddore non bisogna uscire di casa e che non ci sono altri metodi validi.” Ahahah…singolarissimo, grandiosa! Ma come fai a paragonare un raffreddore all’AIDS??? Lo sai che stiamo parlando di milioni di persone all’anno che muoiono, non di un raffreddore? Infatti se il raffreddore fosse una cosa mortale e se ci fossero studi che dicono che il migliore strumento x non rischiare di morire è il non uscire di casa, non potremmo fare altro che insegnare ai malati di raffreddore a non uscire di casa. Sarebbe il miglior modo x estinguere il raffreddore. Poi siccome sappiamo che qualcuno cmq esce, non x questo io devo proporre e diffondere l’impermeabile, altrimenti sempre + persone escono. Se io invece dico alle persone che impermeabili non è ho, vedrai che ci pensano 2 volte prima di uscire. E ad ogni modo loro sanno bene che, se poprio vogliono farsi male e uscire, l’impermeabile lo possono sempre acquistare!! Ma di lì a distribuirlo e fare + danno che bene ce ne passa. Un esempio? Ho 200 raffreddati, 100 accettano di restare a casa, gli va bene, gli altri 100 si lamentano. Se dico a quei 100, “non preoccupatevi, ve lo distribuisco io l’impermeabile che protegge al 20%”, ovviamente tutti pur di uscire metteranno l’impermeabile. Ne muore il 20%, cioè 20, gli altri 80 sono salvi…bene, se si sono salvati domani riusciranno e ne morirà un altro 20% (16). Ne restano 64, che il giorno dopo riescono e ne muore un altro 20%(13), ne restano 51 e così via…prima o poi tutti moriranno. Se invece dico a quei 100, ragazzi, non c’è via di scampo, dovete fare uno sforzo, di quei 100 almeno 10, 20, 30 farà lo sforzo. Gli altri 70 usciranno, si compreranno l’impermeabile e un po’ alla volta cmq moriranno. Bene, con questo approccio io ho salvato quantomeno quei 10, 20, 30….ma anche se fosse 1 solo, meglio 99 morti di 100. E se qualora nessuno proprio riesce a stare in casa, pazienza, almeno ci ho provato. Ora i dati dicono che questo approccio, di quei 100 dissidenti, ne ha tenuti un bel po’ a casa. Ecco perché l’enorme differenza tra preservativo ed educazione sessuale. Grazie x l’es., davvero calzante 😉
    6) Sui gay lo sento oggi da te che hanno ridotto le infezioni grazie al solo preservativo: pertanto ti chiedo di inviarmi uno studio a riguardo, un link che però non sia del Corriere della Sera o di Topolino o Wikipedia, ma uno studio o un qualcosa che mi rimandi ad uno studio che posso andare a cercare. Fino a che non vedo uno studio, le tue parole come puoi ben capire lasciano il tempo che trovano
    7) “Quindi il preservativo funziona. Piaccia o no.” Affermazione falsa, ci sono studi che dimostrano il contrario sugli etero. Qualora funzionasse sui gay, non vuol dire che funzioni sugli etero, ATTENZIONE CARA MIA!!! La mucosa vaginale è DIVERSA dalla MUCOSA RETTALE, COMPLETAMENTE DIVERSA, nella struttura, nella vascolarizzazione e nella fisiologia. Quindi anche se funziona sui gay, non è detto che funzioni sugli etero!!! Al momento è certo che sugli etero non solo non funziona, ma ha fatto danni, aspetto da te notizie sugli omo, thanks.
    8) “Negarlo è doppiamente pericoloso perchè può far passare l’idea: “non uso il preservativo, tanto ho sentito che non serve”, non vorrei che a cadere in questa trappola siano per primi i cattolici, quelli magari maggiormente disinformati da articoli come questi.” Quello che dici tu, fidati, è molto + pericoloso, io direi criminale. DIFFONDERE le TUE idee sul preservativo, che si basano sul fatto che credi che un giornale smentisca se stesso quando è semplicemente 1 uomo che ne confuta centinaia, quando fai deduzioni erronee sull’interpetazione delle % senza conoscere che differenza passa tra uno studio clinico e uno studio su popolazione, quando deduci che una cosa che funziona x gli omo funziona anche x gli etero senza sapere quali abissali differenze ci sono tra il meccanismo di infezione in retto e quello in vagina, quando ti informi su wikipedia e il Corriere attaccando chi si basa sulla letteratura ufficiale, BHE’ FIDATI, E’ MOLTO CRIMINALE. Diffondi tue congetture, contrarie alla medicina ufficiale, giocando sulla vita di milioni di bambini, di madri, di persone che non hanno bisogno della tua disinformazione COLOSSALE, ma hanno bisogno di una medicina attendibile che li aiuti. Con tutto il rispetto, ma stai attenta quando parli di queste cose, xkè l’ignorante e boccalone può crederti, ma qualcuno che magari sa un po’ di cose potrebbe anche farsi un brutto concetto di te e della tua disinformazione. E se ti scrivo rispondendo a tutto è proprio xkè io non tollero che sulla vita degli altri si diffondano proprie congetture. E ad ogni modo l’importante è che queste cose che ti ho detto le abbiano capite coloro che a livello internazionale operano, cioè OMS, ONU e Chiesa missionaria. Tutto il resto è vano, tanto sono loro che operano e loro devono saperle queste cose. Tra l’altro noi da loro le abbiamo apprese. E tu qui potrai sbizzarrirti quanto vuoi qui, a ripetere cavolate e palle, i dati oggettivi rimangono lì, fissi nel cielo!!! E tu non li potrai mai cancellare. Spero solo che, al posto di continuare ad arroccarti su posizioni e specchi palesemente fallaci, ti renda conto dei tuoi errori e capisca che è il tuo comportamente che nuoce, non di chi diffonde cose ufficiali, le uniche attendibili. Ti saluto, ma non ti garantisco risposta. Ho già ripetuto troppe volte le stesse cose ed in modo prolisso, non vorrei continuare. Se poi vuoi parlar d’altro (se mi mandi lo studio sui gay), cosa che secondo me ti conviene, x me si può fare. Ciao 🙂

    • Piero ha detto:

      Ho la vaga impressione che questo non potra’ essere il tuo ultimo intervento, e che dovrai ripetere piu’ volte le stesse cose…Sai com’e’,
      alcuni sono un po’ duri d’orecchi… 😉
      😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀

      • Raffaele ha detto:

        Se così fosse eviterò di rispondere, xkè non è che posso perdere le mie giornate appresso a queste cose. Se rispondo e rispondo in dettaglio è x cercare di far capire che all’OMS, su Lancet, sull’UCCR, non sono pazzi se puntano praticamente tutto sull’educazione sessuale. Tutti i medici lo dicono, oramai la comunità medica internazionale è compatta in tal senso, ci sono troppe evidenze. Se poi uno non vuole capire, c’è poco da fare…peggio x lui, cmq non muore nessuno.

        • Giulia ha detto:

          Educazione sessuale significa A+B+C, non puoi certo affermare che l’OMS e la comunità medica internazionale puntano su A+B, perchè questa sarebbe un’invenzione bella e buona.

          • Raffaele ha detto:

            L’OMS propone ABC, dove C è l’ultima cosa e quindi puntano tutto sull’educazione sessuale, xkè dalla predilezione x il condom sono passati alla predilezione dei punti A e B, senza però escludere il C, che è come ho già detto sopra, solo ancillare, non più prioritario come una volta. E’ la terza scelta, cioè la cosa meno importante, da proporre all’ultimo. Cmq ti rispondo sotto e continuiamo sotto

          • Ingrid ha detto:

            Infatti l’AIDS è in aumento. Invece dove si è puntato particolarmente su A+B l’AIDS è quasi sparita (vedi Uganda).

      • Raffaele ha detto:

        Il fatto è che io sto tizio Giulia-Sidok ecc. io non lo conosco. Se è sistematico vuol dire che è una sorta di troll anticlericale, che cerca di rompere le uova nel paniere. Spero non sia così. A me sembravano intelligenti le sue domande, poi però si è intestardito sulle %, dimostrando di non capirne nulla e di non conoscere gli studi epidemiologici. Ecco xkè sono intervenuto. Se però continua…e pace, vuol dire che non VUOLE capire, non che non capisce

    • Norberto ha detto:

      Raffa…se riuscissi a sintetizzare sarebbe più agile la lettura delle cose molto interessanti che hai da dire!

      • Raffaele ha detto:

        Ahahah…Norberto, è uno dei miei + grandi difetti. Divento un fiume in piena e sono trooooppo prolisso. Vi chiedo scusa, i miei interventi sono trattati, non commenti. So di essere pesante, ma non ho grande capacità di sintesi. Un grosso difetto.

        • Piero ha detto:

          No no Raffaele, continua cosi’. Solo specificando perfettamente tutti i tuoi argomenti puoi controbattere efficacemente a delle affermazioni a-scientifiche.
          Complimenti, e grazie per il tuo prezioso aiuto, che ci ha fatto capire molte cose, oltre a nozioni sulle epidemie!

  • Giulia ha detto:

    1) Testuale: “…senza alcuna distribuzione del condom”, ma ‘sti condoms sono stati distrubuiti o no? E poi: in Uganda si è fatto A+B+C o solo A+B come scritto più sopra? Insomma, quest’articolo è una patacca oppure no?
    2) Testuale: “…l’Uganda è riuscita a ridurre del 10%”. Quindi si parla dell’Uganda, non di tutto il continente.
    Comunque, abituata in questo sito che si cerca il pelo nell’uovo di… dinosauro e sapendo che ai dati si posson far cantare opinioni, io m’ero portata avanti scrivendo: “il Papa…appoggerebbe l’uso di un IPOTETICO gel vaginale…” Ipotetico quindi. E se vuoi la facciamo più facile, ipotizziamo che questo gel riduce quasi del tutto il rischio di contagio. Cosa direbbe il Papa? Io sono convinta che si metterebbe comunque di traverso, perchè capirebbe che se la gente non ha motivi sanitari per reprimere le proprie pulsioni sessuali, la Chiesa si troverebbe con un’arma in meno per spingere le persone verso la fedeltà o all’astinenza. Questa presa di posizione, sempre secondo me, dimostrerebbe che la sua sarebbe nient’altro che una battaglia ideologica. Però nessuno di voi mi ha risposto, basterebbe un chiaro si o un chiaro no… che non è arrivato.
    3) Questo può andar bene ai cattolici (anche se ci sarebbe da chiedersi quanti di quelli che intervengono in questo blog hanno mai usato preservativi, tra i cattolici suppongo… nessuno). In ogni caso ti rimando alla domanda di prima sul gel…
    4) Non sarebbe la prima volta che uno studio o un’analisi è contraddetto da altri studi o altre analisi. Fin dall’inzio io stessa avevo fatto notare che l’uso del preservativo è bassissimo nei paesi del terzo mondo, attorno al 5%, quindi ogni statistica in merito non può essere troppo rappresentativa. Riguardo le opinioni e non i dati, trovo invece strano che tu me lo faccia notare perchè su questo stesso sito si riporta una notizia (altra patacca) secondo cui in Cambogia l’esplosione dell’Aids sarebbe dovuta all’introduzione del preservativo. Su cosa si è basato tale articolo? Su dati? No, solo su di un opinione, pubblicata sul sito Fides, tra l’altro di discutibilissima obiettività. La realtà Cambogiana infatti è ben altra, non è il preservativo colpevole della diffusione dell’Aids, ma la pessima politica del governo e la drammatica esclusione sociale a cui è sottomessa la popolazione infetta da Aids. http://www.hrw.org/en/news/2009/07/28/cambodia-aids-colony-violates-rights
    http://it.peacereporter.net/articolo/536/L'anello+debole+dell'Aids
    5) “Se io invece dico alle persone che impermeabili non è ho, vedrai che ci pensano 2 volte prima di uscire”. Dai, per favore… Questo magari puoi dirlo ai tuoi figli, ma nel mondo globalizzato, tu credi che ci sia ancora qualche angolo del pianeta dove non si sappia cosa sono i preservativi e che non siano in commercio? Il problema è informare, informare ed informare, non nascondere.
    6) L’avevo già scritto in un post più sopra, comunque ripetiamo: in Italia, nel 1986, il numero di nuovi casi si aggirava tra i 14.000 e i 18.000, oggi siamo a 3.500-4.000 nuovi casi l’anno. Quindi l’Aids è dimunuito, tra tutte le categorie.
    Aspetta… dato che già immagino qualcuno con le dita sulla tastiera pretendendo link, fonti, link, date, numeri, ancora link… mi porto avanti… Ecco i gay: dall’anno 1993 al 2002, su campione in ordine cronologico per numero di nuovi casi: 2.691, 1.577, 1.572, 917, 718, 528.
    http://www.salutegay.it/pazienti/dati_e_ricerche/ricerche/rassegna_dati.htm
    Anche eventuali aumenti interannuali di contagi non è detto che siano dovuti all’uso del preservativo ma bensì all’abbassamento della guardia, quindi il suo non-uso.
    7) Sembra che il preservativo (era di budella di animale) venisse usato fin dagli Egizi e dai Romani, evidentemente funzionava. Ma funziona ancora oggi? Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, si. Inoltre non possiamo certo dire che oggi ci sia al governo gente disattenta ai richiami ed ai suggerimenti della Chiesa, escluderei quindi eventuali supposizioni di una politica ostaggio di chissà quale cultura libertina o laicista…
    http://www.iss.it/binary/aids/cont/FAQ_aids.pdf
    .
    Guarda Raffaele, ho letto che sei un amante della clinica e della ricerca, ti auguro di tutto cuore un futuro brillante e pieno di buoni progetti, ma soprattutto spero che le tue scelte non vengano determinate da prese di posizione ideologiche o religiose, ti auguro che sia solo la ricerca della verità, anche quella scomoda, la tua unica guida.
    Se leggi il mio primo post, vedrai che non sono entrata urlando, ho solo fatto notare che non tutti sono interessati all’astinenza e sostanzialmente non avrei avuto niente da ridire se avessi letto: “L’uso del preservativo laddove non vi siano soddisfacenti condizioni igenico-sanitarie ed in determinati contesti culturali perde parecchia efficacia nella lotta contro l’Aids”. Benissimo, questa sarebbe stata una maniera molto più seria di affrontare l’argomento, peccato si sia persa l’opportunità.
    Ciao

    • Franz ha detto:

      Che noia giulietta…puoi stringere e sintetizzare le conclusioni? Non si capisce dove vuoi arrivare….

    • Mimmo ha detto:

      ” ti auguro che sia solo la ricerca della verità”…ma un ateo cosa ne sa della verità? Verità di cosa, poi? Chi ha detto cosa è vero e cosa non è vero? E’ vero rispetto a cosa? Chi ha deciso la “verità”? Non incasinarti Giulia, continua a fare la militante atea.

    • Franz ha detto:

      I punti 1) e 2) e 3) sono opinioni di una militante atea e uaarina (per di più) che fingeva di essere altre persone per crearsi una schiera di amici al suo sostegno. Quindi, data la perdita di credibilità, vanno saltati completamente. Il punto 4) tenta di sostenere una realtà differente in Cambogia. In realtà la diffusione dell’AIDS a causa della politica incentrata esclusivamente sul profilattico è dovuta ad uno studio dell’Human Life International che ha compiuto di recente una missione nel paese del Sudest asiatico e non certo un’opinione di Fides. Parla di problemi politici, ma essi riguardano solo le prostitute. A causa di questi ostacoli politici, la percentuale di prostitute che non usano precauzione è sceso al 94%, un dato cmq altissimo: http://www.news-medical.net/news/2008/09/15/26/Italian.aspx….e l’AIDS rimane una piaga: http://it.peacereporter.net/articolo/536/L'anello+debole+dell'Aids 6) Parli di nuovi casi in Italia e poi passi a parlare degli omosessuali? A quali dati si riferiscono quelli che hai scritto? Devi dimostrare poi che la presunta diminuzione sia dovuta all’uso del preservativo, perché in linea teorica potrebbe anche essere dovuta al cambiamento culturale.
      7) L’uso del preservativo non potrà mai funzionare bene come l’educazione sessuale della persona. Occorre puntare su questa e non sul rimedio tecnico. Usare il preservativo è ‘ come dare 5 euro al povero ogni giorno, e questo non lo aiuterà mai veramente come trovargli un lavoro. E’ l’educazione che vince e non il rimedio tecnico.

      • Raffaele ha detto:

        Stai tranquillo Franz. I miei trattati credo che rispondano AMPIAMENTE alle questioni poste. Ho risposto a tutto, anche a ciò che non meritava. Se volete aggiungere qualcosa, che ben venga. Ma credo di aver detto anche troppo 🙂

      • Giulia ha detto:

        Caro Franz, stavo solo rispondendo al tuo amico che mi ha posto i quesiti, per la capacità di sintesi rivolgiti a lui. Se vuoi rispondere ai punti 1) e 2) fallo anche nel silenzio della tua coscienza, ma fallo. Per il resto, ti posso solo dire che le tue parole da diffamatore descrivono chi le pronuncia.

        • Franz ha detto:

          A me non interessa a chi rispondi, qui sei in un luogo pubblico. Tutti abbiamo visto quanto sei falsa, spacciandoti per “cattolica” e scrivendo sotto tanti diversi “nickname”, per foraggiare la tua ideologia. Di conseguenza sottolineo che non sei più attendibile a meno che citi le fonti su cui ti basi e ti ho risposto a quelle. Le altre trovano il tempo che trovano, anche perché hai dimostrato altre volte di capirci poco di questi argomenti. Lo dicono le tue risposte che si concentrano non sul contenuto ma sulla vita personale di chi ha prodotto quei risultati scientifici (vedi gli scienziati dell’Istituto nazionale di statistica e i fisici dell’enea).

    • Raffaele ha detto:

      Rispondo a tutti i tuoi punti, visto che tu hai risposto garbatamente ai miei e meriti una risposta. Ti sorbisci però un bel papiro:
      1) Giulia, provo a spiegarti, forse ti sfugge qualcosa. I condom sono stati distribuiti sin da quando si vide l’aumento di HIV nell’Africa, cioè a partire dagli anni ’80 e questo è continuato in molti Paesi africani fino ai giorni nostri. Alcuni Paesi (come l’Uganda), vedendo che l’aumento del preservativo ha aumentato il numero dei rapporti e quindi delle infezioni a causa degli “sprotetti”, hanno sospeso questa politica e hanno provato con altre risoluzione. In Uganda x es. hanno sospeso coi preservativi e hanno iniziato l’educazione sessuale. L’ELIMINAZIONE DELLA PROPOSTA del preservativo, come ti ho spiegato nell’esempio dell’impermeabile, è servito come deterrente efficacissimo. E infatti hai avuto risultati addirittura di diminuzione dell’incidenza di infezioni. Quindi in Uganda si è fatto A+B, ma folle sarebbe ELIMINARE il preservativo dal Paese Uganda. Capisci cosa voglio dire: il condom è l’estrema ratio. La strategia si chiama ABC xkè io propongo A e B, e x chi non segue A e B, come scorta ha C. C è meglio che niente!!! Quindi non puoi eliminarlo. Io però non glielo propongo. Devi distinguere tra ELIMINAZIONE ASSOLUTA ed ELIMINAZIONE DELLA PROPOSTA. Se non propongo il preservativo, presentando al suo posto l’educazione sessuale, si è visto che l’incidenza si riduce. Ma non ho eliminato il preservativo dal Paese, ho eliminato la proposta del preservativo, a cui però ognuno rimane libero di ricorrere di sua spontanea iniziativa. Ecco xkè si chiama ABC, xkè propongo A e B, ma c’è sempre C che salva chi altrimenti farebbe sesso scoperto. Ma C io non glielo offro, non glielo distribuisco. La differenza è fine, ecco xkè forse non mi sono spiegato finora. Io spero di essermi spiegato. Dimmi tu se sono stato complicato, purtroppo non ho il dono né della sintesi, né talvolta della chiarezza.

  • Raffaele ha detto:

    2) Si, si parla di Uganda. In questo articolo e ti dirò di +. Oltre all’Uganda, altri Paesi hanno adottato questo metodo: Zimbabwe, Zambia (e altri che non ricordo xkè hanno nomi strani). In tutti questi Paesi si è vista una riduzione delle infezioni. Secondo te è un caso? Insomma i medici hanno capito che è questa la strategia giusta ed ora si stanno organizzando anche altre nazioni. Ti chiedo scusa se a te dà fastidio che ricerchi il pelo nell’uovo, però come puoi ben vedere, siccome le differenze a volte sono sottili, devo precisare in modo dettagliato. Con chi è critico e curioso come te (cosa positivissima) è fondamentale farlo. “Però nessuno di voi mi ha risposto”. Io ti ho sempre risposto e ti rispondo anche ora, xkè è cosa semplice farlo. Ho capito ben ciò che vuoi dire e hai ragione ad insinuare questo dubbio. Ammettiamo che il gel vaginale riduce non quasi del tutto, ma riduce al 100% il rischio di contagio. In quel caso il Papa MAI, MAI, MAI direbbe di non usarlo. Se lo dicesse sarebbe un criminale. E il Papa della Chiesa cattolica, rappresentante di Cristo, è l’emblema dell’amore verso il prossimo. Ora secondo te, se in un Paese in cui c’è un problema di HIV, uno che ama veramente il prossimo, direbbe mai di non usare il gel? Se ci fossero studi che accertano che il gel sia + efficace dell’educazione sessuale, il Papa non è un criminale che propone il metodo meno efficace. Ma nel caso in cui dici tu, cioè nel caso in cui il gel è la cosa + efficace, praticamente hai risolto il problema. Ed in quel caso il Papa non ha + voce in capitolo, xkè ciò che può proporre lui è meno efficace e, x il bene della popolazione africana, non si esprimerebbe + a riguardo. CERTO È che lui, essendo Chiesa Cattolica, come rimedio può proporre solo ed esclusivamente l’educazione sessuale, cosa che è conforme alla dottrina della Chiesa stessa. Altre cose, come gli anticoncezionali, i gel, ecc, che non sono conformi alla dottrina della Chiesa (in materia sessuale) lui non può proporle. Cosa voglio dire? Voglio dire che fino a quando l’educazione sessuale (conforme) sarà il migliore strumento, lui consiglierà, anche in quanto Chiesa, l’educazione sessuale. Quando il gel o qualsiasi altra cosa NON conforme scavalcherà educazione sessuale, in quanto cosa non conforme, lui NON PUO’ consigliarla. Perché? contraddirebbe la sua stessa Chiesa, la sua stessa dottrina. Però, sottolineo, allo stesso tempo non può nemmeno SCONSIGLIARE. Perché? Perché laddove sconsigliare il gel comporti aumento delle morti, lì il Papa deve fermarsi, altrimenti peccherebbe di crimine nei confronti dell’umanità. Capito? Anche qui è sottilissima la cosa. In definitiva non può consigliare il gel (contraddice la morale sessuale della Chiesa), ma non lo può sconsigliare (peccato mortale). Bene, allora mi dirai tu, e se un cattolico dovesse chiedere al Papa cosa fare? Il Papa ti dirà sempre, xkè è innegabile, l’unico modo veramente sicuro x non contrarre l’HIV è l’astensione dai rapporti promisqui. La sua risposta è questa. E infatti è l’unico modo veramente sicuro. Anche xkè, il gel, x quanto efficace potrà essere in futuro, in realtà non potrà mai raggiungere davvero il 100%, xkè in medicina non esiste il 100%. Esiste il 99,999999, ma il 100% non esiste, xkè escono sempre quei casi sporadici in cui, x es. un antiinfiammatorio aumenta l’infiammazione piuttosto che ridurla. Strambo ma è così. Ovviamente però, nel caso in cui venisse inventato un ipotetico metodo contrario alla dottrina ecclesiastica che riuscisse però a debellare l’HIV, la Chiesa continuerebbe a proporre l’unica cosa che può proporre, cioè l’educazione sessuale, la quale non può fare altro che aiutare il gel a ridurre l’HIV. Perché? Perché propone cmq l’astensione che è la cosa sicura al 100%. E chi non segue la Chiesa? Andrebbe sul gel, quindi su un’altra cosa sicura. Pertanto anche in tal caso l’educazione sessuale non può che fare bene. Questo è il bello, che ciò che propone è buono e sicuro di x sé ed innegabilmente. Che dici, noi cattolici (quanta fatica!!!) siamo finalmente riusciti a rispondere??? 🙂

    • Raffaele ha detto:

      3) Ti ho risposto sopra credo
      “(anche se ci sarebbe da chiedersi quanti di quelli che intervengono in questo blog hanno mai usato preservativi, tra i cattolici suppongo… nessuno)” 🙂 .Voglio risponderti. Io non ho mai né comprato, né toccato, né usato in vita mia un preservativo, né una preservativo femminile, né ho mai comprato o fatto comprare un pillola alla mia ragazza, né mai fatto mettere uno IUD, né mai fatto coitus interruptus, né mai fatto metodo Ogino-Knaus, né mai fatto niente di niente. Nella mia vita, a 20 anni e lei 19, ho incontrato una ragazza atea. Si è innamorata di me, del mio modo di essere, del mio modo di amarla come non puoi immaginare, nonostante i miei “limiti” in materia di sesso, di Chiesa, il mio essere cattolico, bigotto, le mie preghiere… il 3 Giugno abbiamo fatto 4 anni insieme e, ti posso garantire, non abbiamo mai scricchiolato. Lei mi ama che tu non immagini, nonostante tutto questo. E questo x dirti che i cattolici non sono tutti come credi, anzi, vedrai che qui sopra in molti il preservativo non sanno manco cos’è. E non xkè brutti e senza aver avuto mai una ragazza. Ovviamente, laddove tu non mi creda, sono disposto anche a parlarne in privato, basta che tu mi dia una tua email e avrai il mio contatto fb attraverso il quale possiamo parlare di questo. E se dovessi abitare a Siena o vicino Siena sono disposto anche ad incontrarti, non ho problemi. E questo non significa che sono un vero cattolico, xkè x esserlo ho ancora molta strada da fare, diciamo che mi sforzo di esserlo, xkè da quando l’ho fatto la mia vita è cambiata. E non aggiungo altro. Se hai voglia di parlarne sai come fare, in pubblico preferisco evitare di parlare di cose personali.

      • Raffaele ha detto:

        4) “ogni statistica in merito non può essere troppo rappresentativa”. È qui che ti sbagli, forse xkè non conosci l’epidemiologia e come si fanno gli studi epidemiologici. Non posso spiegartelo, sarebbe troppo lungo. Diciamo che x essere pubblicati su Lancet, lo studio deve avere attendibilità pari al 100%. E devi anche sapere che le riviste della letteratura scientifica, cioè della medicina ufficiale, sono + gli studi che scartano che quelli che accettano. Proprio xkè i criteri x l’attendibilità dello studio sono ben precisi, non soggettivi ed aleatori. Ecco perché se una cosa sta sull’English Journal of Medicine o su Lancet o su Science o su altro, stai sicura sullo studio. Sono giornali che accettano solo elevatissimi Impact Factor, indice dell’attendibilità dell’articolo e di chi li ha scritti. È complesso il discorso, ma è così. Mentre, ti ripeto, l’articolo di Purkhurst non è uno studio, ma una sua considerazione. Poi in merito alla Cambogia, a me sembra strano che x te, ogni cosa che ti contraddice, sia definita “patacca”. È troppo comodo, mi dispiace. Innanzitutto lo studio che tu citi a proposito della Cambogia non è né fatto dall’UCCR, né dall’Agenzia Fide uno studio medico, soprattutto non sono opinioni come tu dici 🙂 . E’ uno studio fatto dalla Human Life International in cui si afferma che, cosa innegabile, in Cambogia esistono società di controllo demografico. Per chi non ci crede, come te, ne vengono citati i nomi:
        – Engender Health (http://www.engenderhealth.org/index-main.php)
        – United States Acency for International Development (http://www.usaid.gov/)
        – Reproductive and Child Health Alliance (http://www.racha.org.kh/)
        Se cerchi, vedrai che quelle che tu chiami opinioni, sono “programmi di controllo demografico e contraccezione” fatti in proprio in Cambogia.
        Leggi qua http://www.engenderhealth.org/search2/search.php?query=cambodia&category=2&results=20&search=1
        e qua http://www.usaid.gov/kh/ e qua http://gsearch.info.usaid.gov/search?site=lpa_collection&getfields=rec_no.title.ftfilesz&entqr=0&ud=1&sort=date%3AD%3AL%3Ad1&output=xml_no_dtd&oe=UTF-8&ie=UTF-8&client=default_frontend&proxystylesheet=default_frontend&q=cambodia . Troverai pari pari gli accordi governativi x gli aborti e le contraccezioni (ho visto però anche cose positive, devo dire) e tutto quello che viene detto in quello studio che tu curiosamente e, volutamente, chiami opinione x sminuirlo del suo vero valore, che è un valore di ricerca, che a te conviene far passare come “patacca” solo xkè tutto ciò che guarda caso ti contraddice è “patacca”. Io sono d’accordo che il problema Cambogia è complesso. C’entra anche il governo sicuramente, però è un dato di fatto che se in quel Paese l’Hiv è aumentato durante il periodo di gestione della contraccezione col preservativo, il preservativo non è riuscito a fare nulla. Pertanto sii critica e diffidente, ma non oltranzisticamente, che poi scadi nel ridicolo. L’agenzia Fides è una agenzia molto attendibile, come l’ANSA, e non penso che, se leggi in queste agenzie una notizia, tu non ci credi e ti metti a chiamare i governi x sapere se è vero che Berlusconi x es. ha dato la mano a Sarcozy. Cadi nel ridicolo, capisci? Ad es. io non penso che fra tutti noi che siamo a votare al referendum, tutti si sono letti l’intero decreto Ronchi. Ti sarai informata da fonti che hai reputato attendibili, no? O hai letto il decreto Ronchi? E diamo. Su questo punto è già la secondo volta che ti rispondo e, se come ha detto Pietro continui a intestardirti su cose che volutamente camuffi a modo tuo, risponderti su questo punto x me non avrà + senso. Ok? Lo dico x te, x la tua credibilità. Finora tutto quello che hai affermato deriva da una conoscenza parziale, che io ho cercato di completare. Ma se neghi le evidenze come ti conviene io non ci sto al gioco.

        • Raffaele ha detto:

          5) Dici quello che dico io. Siccome tutti sanno dell’esistenza del preservativo, chi fa educazione sessuale non glieli porge sul piatto d’argento, se tutti quei 100 escono di casa. Loro preferiscono prendere quei 100 e spiegargli xkè essere fedeli è meglio di essere promisqui. Cercano di spiegare, non è detto che ci riescano. I fatti dicono che qualcuno, 1, 10, 20 di quei 100 che siano, è stato convinto. E infatti non muoiono tutti e 100, ma qualcuno si salva. Altrimenti non avresti studi che dicono che l’educazione sessuale serve. Se tutti la rifiutassero e andassero a comprare gli impermeabili, con l’educazione sessuale avresti gli stessi risultati che avresti senza educazione sessuale. Ergo rassegnati, puoi dire quello che vuoi, i dati sono daaatiiii 🙂
          6) Mi devi scusare, ma non ho letto il tuo post sopra. Io ho letto le tue cifre, i tuoi numeri e ho visto l’articolo, focalizzandomi in particolar modo sulle conclusioni, che sono poi quelle che interessano. Questo studio, la cui fonte è un sito di dubbia attendibilità (ma non sono così paranoico da non credere che sia stato fatto), in pratica fa la scoperta dell’acqua calda. Io non ho messo in dubbio che il numero degli infetti tra i gay sia diminuito, anche xkè è OVVIO che sia diminuito. Infatti dal ’93 in cui nessuno sapeva niente dell’AIDS, al 2002, quando + o – tutti sapevano dell’AIDS, di cos’è e di come si prende, è chiaro che ci sarà una diminuzione. Nei Paesi civilizzati, con igiene, è ovvio che + si va avanti, + si riduce. Io ti ho chiesto uno studio che dimostri che la “riduzione delle infezioni è avvenuta grazie al solo preservativo”!!! Qui dov’è scritto? Dice che è diminuito, poi dice che “fattore di rischio è infatti il sesso non protetto” 😀 e grazie!!! Questo lo si sa dagli anni 80 che fare sesso senza condom è un fattore di rischio!!! Io voglio capire se questa riduzione è dovuta veramente al solo uso del preservativo, oppure non ci sia dell’altro…dell’altro…eh si, dell’altro!!! Un suggerimento?? Dire ai gay che hanno problemi di droga di non usare la stessa siringa, x es. Dire ai gay di non venire nell’ano ma fuori (retromarcia)!! Dire ai gay DI RIDURRE I RAPPORTI!!! Tutto può essere. Chi mi dice quale di queste cose ha ridotto l’incidenza?? Una, 2, tutte insieme? Bho?? Aspetto studi medici + rilevanti di questo in merito, visto che questo parla di altro.

          • Raffaele ha detto:

            7) Qui sei retoricamente abile, ma i giochetti retorici con me non funzionano. La tua frase “Quindi il preservativo funziona. Piaccia o no.” tu l’hai attribuita ai gay. Ed io ti ho detto che è falsa. Ma non è falsa in assoluto, è falsa x gay, a cui tu l’hai attribuita e x cui io te l’ho contestata. Se tu invece avessi detto in generale che il preservativo funziona, bhè, anche qui ti ripeto che fai la scoperta dell’acqua calda e non c’è bisogno dell’ISS x dirlo, lo sa anche mia nonna oltre a tutti i medici che i rapporti non protetti danno quasi sempre infezione, i rapporti protetti la danno “solo” nel 20% dei casi. Quindi è ovvio. Ma tu l’hai attribuita ai gay. O meglio hai detto che siccome funziona x i gay, il preservativo in generale, piaccia o no, funziona. FALSOOOO. Per 2 motivi: 1) xkè lo sento da te che funziona i gay grazie al solo preservativo hanno ridotto le infezioni, quindi intanto questo è ancora da dimostrare e sono a tua disposizione quando avrai qualcosa che lo dica. 2) anche se mettiamo il caso che sia stato così, che tra i gay il preservativo abbia abbassato l’incidenza, non è proprio detto che funzioni agli etero, anzi. Le differenze anatomiche, strutturali e fisiologiche del canale anale sono completamente diverse da quelle del canale vaginale. Quindi anche questa deduzione sarebbe falsa.

            Concludo innanzitutto ringraziandoti x gli auguri che mi hai fatto. Io me lo auguro, di certo tutte le mie opere da medico saranno sempre condizionate non da scelte ideologiche, ma da scelte in funzione della vita, della sua difesa dalle malattie e dalla morte e soprattutto in funzione dell’amore verso il prossimo. La ricerca della verità, anche scomoda, è invece già adesso un mio obbiettivo, ed è il motivo x cui ti ho sempre risposto. Metterti la verità in faccia, una verità che, anche se scomoda, se è oggettiva, non dico che va accettata, ma che quantomeno andrebbe accettata. Ho letto il tuo primo post e ho visto che sei sempre molto garbata nel rispondere, a volte un po’ dura, ma non urli mai. Il torto e l’ignoranza urlano, la saggezza e la ragione parlano, quindi chi urla secondo me sbaglia. Se ti sembra che io abbia “urlato” ti chiedo scusa, non era certo mia intenzione. Ciò che è messo in stampatello è x focalizzare i punti chiave del mio discorso, non è certo x impormi. Concludo dicendoti che il titolo che proponi tu è intrinsecamente contenuto nell’articolo, talvolta esplicitamente: ci si riferisce infatti a studi fatti in Africa, Paesi con non sufficienti condizioni igienico-sanitarie. Nessuno ha mai scritto che la cosa è valida anche x l’Italia. In realtà mettere un titolo così sarebbe fallace, xkè non farebbe passare il messaggio che questi articoli vogliono dare. Detta come dici tu, infatti, sembrerebbe che il preservativo non funzioni xkè non ci sono condizioni igienico sanitarie, ma in realtà quello è solo uno dei motivi. Altro grosso motivo, ripetuto x la settima od ottava volta circa, è il cambiamento di costumi che il preservativo ha portato con aumento di rapporti, cosa che ha determinato, a causa del 20% sprotetto (% in realtà maggiore x le condizioni igieniche), aumento delle infezioni. Pertanto il miglior titolo è proprio questo. “Il preservativo ha aumentato l’AIDS, la fedeltà e l’astinenza no”. Lo studio vuole dire proprio questo. Ergo, complimenti all’autore dell’articolo. Sono a tua disposizione x ogni chiarimento, anche in privato. Scusa la lunghezza, ma le tue parole la richiedono, oltre alla mia incapacità di sintesi. Ciao, a presto 😉

            P.S. Ho impiegato + di 1 ora x risponderti. Vedi quanto ti voglio bene!!! ahah 🙂 ciao

    • Piero ha detto:

      Ehi, Raffaele… sei troppo ottimista!
      Tra poco ricomincera’ con la tiritera e sarai daccapo!

      • Raffaele ha detto:

        Bhè, x alcune cose in realtà già ha taciuto, basta rileggere. X orgoglio non lo dice, l’importante che però abbia capito, quindi a qualcosa già è servito. Se ripete le stesse cose, basta fare copia e incolla di ciò che è stato scritto. Il fatto è che lui è abile con la retorica a rigirare le parole, non rendendosi conto che dice in altro modo sempre la stessa cosa. E la retorica funziona con i superficiali, non con i pignoli come me. Poi ripeto, a un certo punto. Vivo benissimo senza di lei. Se solo capisse che io lo faccio proprio x lei, x amoor di verità. Ma che vuò fà!!!

        • Piero ha detto:

          io sento solo rumore di unghie sugli specchi, caro amico Raffaele…
          Solo unghie sugli specchi…

  • Giulia ha detto:

    Io non ho lasciato per strada niente ed evita di fare il professorino perchè i tuoi errori sono sotto gli occhi di tutti (10% ugandese riportato su scala africana, il preservativo sarebbe meno efficace nei rapprti vaginali, fa prendere l’infezione 8 volte su dieci…). Poi anche tu cadi nel tranello di chiedermi documenti, link, ecc. per ogni singola parola che dico, se lo facessi io con te, i tuoi interminabili interventi diventerebbero 20 volte più lunghi, e non credo nessuno ne senta il bisogno. Personalmente non voglio continuare all’inverosimile questa discussione perchè è evidente che ci sono versioni molto differenti e quindi credo sia meglio lasciare decidere a chi legge (non parlo dei “ragazzi del coro”) chi ha fatto più corretta informazione, se l’articolo “patacca” o quanto riportato dalla sottoscritta. Ho citato un medico cattolico che lavora sul campo proprio per non esser di parte, voi questa testimonianza l’avete scartata “a priori” perchè contraddiceva il vostro teorema. Punto. Oltretutto si sa che ci sono tanti altri cattolici, missionari, medici, ecc. che sono favorevoli alla distribuzione del preservativo. Negatelo e aggiungereste un’altra “patacca” alla collezione.
    Ti dico sinceramente che io rido (per questo vengo qui) quando leggo su questo sito notizie del tipo: “Studio USA: nei conventi si delinque meno che ad Alcatraz”, vedo un non so che di folclorico in queste vostre magnificazioni della religione e mi diverto a battibeccare con voi. Ma qui stiamo parlando di cose importanti, lasciamo quindi l’ideologia fuori.
    Non posso accettare che voi diciate che la Chiesa afferma A+B mentre gli altri no, l’ho detto e lo ripeterò quante volte sia necessario: se vai da un medico e chiedi come non beccare l’Aids lui ti risponderà: “evitando rapporti con partner diversi ed usando il preservativo”. Poi possiamo discutere su quale delle due cose mettere per prima, Comunque è questo ciò dice la scienza medica, se un giorno ci sarà una pillola, il medico ti risponderà: “prendendo la pillola”, anche se probabilmente il Papa dovrà inventarsi altri argomenti per convincere la gente ad essere fedele. Siete voi che volete dividere e volete vedere le cose solo come bianco o nero, con i buoni da una parte ed i cattivi dall’altra. Fai attenzione, perchè a schierarsi in questo modo è poi facile ritrovarsi dalla parte dei cattivi senza neanche rendersene conto.
    E non fraintendermi, anch’io ti dico tutto questo con decisione ma senza nessunissimo rancore ne prevenzione nei tuoi confronti. Ciao

    • Piero ha detto:

      e vai con la ritirata…

      • Raffaele ha detto:

        DOVEVO infierire!!! Anche se, dopo tutti questi colpi sferrati, forse avrei potuto evitare…e ora mi sa che l’agonia non durerà ancora x molto. † R.I.P. †

    • Raffaele ha detto:

      1) “evita di fare il professorino”…mmm…ti senti di friggere solo xkè qualcuno finalmente sa risponderti? Ti piaceva a parlare con chi non è del campo, vero? Ti piace vincere facile… Cmq almeno ho fatto il professorino con anni di studio e di sudore alle spalle. A te invece si dovrebbe dare la laurea honoris causa, visto che hai parlato di aspetti medici che sembravi veramente un professore…e senza sudare goccia
      2) “tuoi errori sono sotto gli occhi di tutti”. Si? Ora mi diverto: analizziamoli, ahahah
      “10% ugandese riportato su scala africana”. Si? E Kenya, E¬tiopia, Malawi, Zambia, Zimbabwe cosa sono? Un po’ troppe cose che confermano tutte la stessa cosa, ritenta, sarai + fortunato.
      “il preservativo sarebbe meno efficace nei rapporti vaginali” chi lo ha detto? Ohibò
      “ fa prendere l’infezione 8 volte su dieci”. Chi lo ha detto? Io ho detto 8 volte su 10 NON lo fa prendere!!! O 20% di fallimento che dir si voglia. Va bè, ritenta, sarai + fortunato.
      3) “Poi anche tu cadi nel tranello di chiedermi documenti, link, ecc. per ogni singola parola che dico” Ovvio no? Se dici cavolate cosa dovrei fare? La cosa bella è che fino a quando ti conveniva i link me li hai chiesti tu (es. Cambogia, The Lancet, ecc.), ora che non ti conviene è diventato un tranello???
      “se lo facessi io con te, i tuoi interminabili interventi diventerebbero 20 volte più lunghi, e non credo nessuno ne senta il bisogno”. Mi dispiace, siccome le cose che dico si riferiscono tutte a link ufficiali e attendibili, xkè non sono palle da me inventate, ma lavori seri, io te li devo riportare. Sono d’accordo con te, nessuno ne sente il bisogno…ritirata + che giustificata.
      4) “è evidente che ci sono versioni molto differenti”. PER TE è evidente, non x la medicina ufficiale. Se ci sono prove differenti xkè non me le porti??? Xkè nessuno ne sente il bisogno??? O xkè non esistono??? Dai, su!!!
      “credo sia meglio lasciare decidere a chi legge”. Wow, che parola sacrosanta!!! La prima cosa giusta in migliaia di battute, finalmente!
      ”chi ha fatto più corretta informazione, se l’articolo “patacca” o quanto riportato dalla sottoscritta.” Ah, non è difficile…uno riporta la fonte attendibile, l’altro si basa su proprie teorie, rigorosamente assunte da wikipedia o corriere della sera. Ah, dimenticavo…salutegay
      5) “Ho citato un medico cattolico che lavora sul campo proprio per non esser di parte, voi questa testimonianza l’avete scartata “a priori” perchè contraddiceva il vostro teorema”….bello il tuo perché, ma non è proprio così…semplicemente xkè non esiste uno studio a suo supporto…ma che peccato!!! Ah no, uno studio….ehm, articolo c’era!!! Purkhurst…1 contro 1000. Dai, uno su 1000 ce la fa!!! Ma x favore dai, siamo obbiettivi.
      6) “Oltretutto si sa che ci sono tanti altri cattolici, missionari, medici, ecc. che sono favorevoli alla distribuzione del preservativo”. Si??? E chi, don Gallo??? Quello che vuole liberalizzare le droghe leggere?? Meglio la medicina ufficiale va!!!
      7) “vedo un non so che di folclorico”. Folclorico? Folcloristico semmai…Deviamo dal discorso? Bene, vuol dire che hai capito!
      8) “Ma qui stiamo parlando di cose importanti, lasciamo quindi l’ideologia fuori”. Quale ideologia? Medicina ufficiale alias letteratura scientifica è diverso da ideologia…io direi di lasciare fuori la disinformazione e gli auto laureati honoris causa. Chi non ha titoli ed “esercita” è fuorilegge…oltre che criminale, come già + volte detto.
      9)” se vai da un medico e chiedi come non beccare l’Aids lui ti risponderà: “evitando rapporti con partner diversi ed usando il preservativo”. Si? Allora si è contraddetto. A che serve il preservativo se non hai rapporti con gli altri? Semmai ti dirà di evitare rapporti promisqui e se proprio li hai di usare il condom, sottolineando che è + importante ed efficace la prima della seconda cosa. Finora non ho fatto altro che dire questo. Bene, allora siamo d’accordo finalmente su una cosa. Evvai!!
      10) “Comunque è questo ciò dice la scienza medica, se un giorno ci sarà una pillola, il medico ti risponderà: “prendendo la pillola”,”. Già sai quali farmaci usciranno? E addirittura già sai cosa dirà la scienza medica a riguardo? Preveggenza? Wow!!
      11) “volete vedere le cose solo come bianco o nero”. Da quale pulpito!!! Praticamente tutto ciò che è contro quello che dici tu lo ritieni falso anche dinanzi alle prove ufficiali e tu ci dici questo? Ok, hai proprio finito gli argomenti.
      Anche io non ho nessun rancore e prevenzione nei tuoi riguardi, solo tenerezza e comprensione. Hai dei limiti grossi in questo senso, come io ho altri limiti grossi in un’infinità di altre cose. Ma sinceramente non mi va di buttare a mare anni di fatica, di studio, di notti, non mi va di ridare esami, solo xkè scopro che nel mondo c’è un presunto medico nato di scienza acquisita x magia. La cosa che + mi rincuora è stata vedere le tue risposte, anzi, le tue non risposte. Ti lamentavi xkè nessuno ti rispondeva sul Papa e ti ho risposto. Ti lamentavi xkè lo studio della Cambogia era patacca ed hai scoperto che quei piani governativi esistono. Ti lamentavi xkè x te il preservativo ha ridotto l’HIV tra i gay ed hai scoperto che l’articolo che hai citato parla d’altro e che quindi non è vero. Ti lamentavi xkè dicevi che se funziona sui gay funziona anche x gli etero e scopri che non è così. Ti lamentavi dell’ipocrisia nostra, che scriviamo contro il preservativo però lo usiamo e scopri che chi ti parla non lo ha mai usato ed è fidanzato. Ti lamentavi xkè le % erano a favore del gel e hai scoperto che uno studio osservazionale di coorte non può mai essere confrontato con uno studio sperimentale. Ti sei solo lamentata, hai avuto TUTTE le risposte che cercavi e se ce n’è qualche altra non ho minimamente paura a risponderti. Apprezzo molto questa sostanziale ritirata strategica, xkè di tutte queste cose di cui ti lamentavi non hai fatto + cenno…Davvero un’ottima scelta, quantomeno eviti altre figure. La chicca + bella è la tua frase iniziale “non ho lasciato niente x strada”, frase piena di orgoglio, ma che cade di fronte a quelle da me appena dette. E mi sa che anche io sento rumore di unghie sugli specchi…Chi l’avrebbe mai detto, sono riuscito a fartele capire!!! Poi so che dirai di no, però a qualcosa è servito, ora sai molte cose in +. Continua così, con questo spirito critico, ma abbassa la cresta se qualcuno sa qualcosina in + di te, non pretendere di sapere tu x forza + di tutti gli altri…anche xkè se vai alla ricerca della verità e scopri che questa non è quella che ti aspettavi, se la neghi e la rifiuti hai fatto tutta questa strada x cadere nel ridicolo; e siccome hai intelligenza, non sprecarla così malamente. Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti o semplicemente se vuoi continuare a parlare la mia email è ictius87@gmail.com. Te la do xkè a Franz hai detto “fammi avere un contatto mail e recapito le prove anche a te“. Ti prego, anche io voglio le prove!!! Se hai il coraggio di contattarmi ti do anche l’indirizzo di facebook e ne parliamo quantomeno in chat. E se sei vicino Siena, ancora meglio, puoi sempre venire a trovarmi…in ospedale, a casa, dove vuoi. Così sentiamo anche cosa dicono i medici. Posso venire anche io!! Anche xkè continuare qua sopra ha poco senso, non voglio che ti continui a mettere in ridicolo, lo dico seriamente x te. Ciao, è stato un piacere. Aspetto la tua email 😉

    • Gloria ha detto:

      “credo sia meglio lasciare decidere a chi legge”…ok, sono una che legge e ho letto tutto. Decido che sei ridicola, ripeti continuamente le stesse cose e ricominci da capo ogni volta, esaurendo il tuo interlocutore. A presto!

  • Giulia ha detto:

    Caro Raffaele, se vuoi rispondo a tutti i tuoi punti, anche se in gran parte ripetirei cose già dette, l’unica cosa che correggo è che ho scritto un otto al posto di un due, ma è stato un’errore di battitura (lo dico perchè ho imparato che da queste parti se mi lascio una virgola per strada posso perdere anche una mano…). Prima erano cinque le cose che mi contestavi, poi sette ed adesso addirittura undici, non ho problemi a risponderti, basta che mi prometti che poi non passerai a diciassette…

    Dico solo una cosa, fin dall’inizio ho espresso questi semplici concetti, non so quante volte l’ho scritto, prometto che questa è l’ultima:
    1) è vero, come si dice nel vostro articolo, che in Uganda i programmi governativi sono stati attuati senza la promozione del condom? Se fosse così, avete ragione, ma se non fosse così, il vostro articolo è un falso.
    2) se il corretto uso del preservativo è inutile come protezione contro un possibile contagio, scrivetelo a caratteri cubitali e portate dei dati seri che lo dimostrino, altrimenti attenetevi a quello che dicono tutte le agenzie sanitarie mondiali.
    Questo è la mia mail: giuliapinn@yahoo.it
    Buonanotte

    • Raffaele ha detto:

      Vedi, io ti ho sempre risposto. E tu hai controbattuto scrivendo spesso altre cose sbagliate, che io non posso fare altro che evidenziare. Se tu rispondi dicendo altre 17 cavolta, ti darò 17 risposte, dipende da te. La cosa bella è che mi dici che queste 2 domande me le hai fatte milioni di volte…ma io milioni di volte ti ho già risposto. Ti prego, evitami di copiarti ed incollarti dai miei papiri dove ti ho risposto, xkè ti ho già risposto. Ora io ti rispondo ancora, però è lultima volta:
      1) si, è vero. E te l’ho già detto. E’ scritto anche sopra nell’articolo, “senza alcuna distribuzione del condom”. Insomma + chiaro di così non si può cara mia. Il condom è stato messo da parte. Ricorda quello che ti ho detto. Eliminazione della proposta, non eliminazione. L’Uganda ha puntato sulle chiese e non solo l’Uganda, visti i risultati altri stati lo hanno fatto e hanno ottenuto gli stessi risultati.
      2)è falso dire che il corretto uso del preservativo è inutile, è falso. La medicina ufficiale dice che riduce dell’80% il rischio, questo è innegabile. E l’ho già detto. Soprattutto non possiamo portare dati che dimostrino la sua inutilità, xkè è impossibile. Esistono invece dati che dimostrano che l’uso del preservativo, che teoricamente avrebbe dovuto ridurre le infezioni, in Africa le ha aumentate. NON PERCHE’ NON PROTEGGE: PERCHE’ HA AUMENTATO IL NUMERO DEI RAPPORTI. Ora dimmi tu, quante volte te l’ho scritto? Te l’ho anche spiegato in dettaglio. Non mi ripeto, xkè mi sono seriamente stancato. A me ora x curiosità mi piacerebbe proprio sapere come risponderesti ai miei punti, visto che dici di poterlo fare. Ma se rispondi come hai risposto fino ad ora, ripettendo sempre le stesse domande, a cui devo darti sempre le stesse risposte, evitati la figura e risparmiami altre inutili risposte. Semmai ne parliamo in privato. Cmq ti scrivo x email. Grazie x avermela data. Buona notte

    • Carlo ha detto:

      Rispondiamo allora, per l’ennesima volta.
      1) E’ vero, viene confermato da un’infermiera Ugandese che gestisce un centro di aiuto a Kampala per le donne malate di AIDS, meglio di lei non c’è nessuno quindi: http://www.ilfoglio.it/soloqui/2059
      2) L’uso del preservativo è utile se viene accompagnato da un’educazione culturale sulla fedeltà al partner e all’astinenza. In mancanza di queste due l’uso del condom è controproducente, incoraggia infatti un numero significativo di persone ad intraprendere i rapporti sessuali multipli e questo aumenta le probabilità di infezione. Viene spiegato qui: https://www.uccronline.it/2010/07/05/gli-scienziati-laids-si-vince-con-la-fedelta-di-coppia-non-con-il-preservativo/
      Abbiamo finito?

      • Raffaele ha detto:

        ahahah….Carlo, abbiamo risposto contemporaneamente la stessa cosa. Ma quante volte l’avrò scritto. Secondo me tipo 8-9!!! E aspetta, molti altri hanno scritto la stessa cosa. E’ un mistero sta cosa!!

      • Giulia ha detto:

        1)L’infermiera o il medico? 50 milioni di preservativi in un solo anno…
        http://archiviostorico.corriere.it/2000/febbraio/29/Uganda_preservativi_salvano_molte_vite_co_0_0002296220.shtml
        2) Finalmente vedo che ora il 20% (stima più pessimistica) di fallimento si riferisce al malfunzionamento del preservativo e non al contagio. Almeno miglioriamo…
        A cui bisogna aggiungere la tara del rischio per il singolo rapporto recettivo vaginale dello 0,1-0,2%…
        Ma questo sarebbe un discorso a parte…
        Buonanotte, vado anch’io che domani ho una giornataccia…

        • Raffaele ha detto:

          1)infermiera e studi scientifici. La riuscita di un programma, che sia basato su astinenza e fedeltà o il mangiare banane, la si valuta con uno studio epidemiologico. Ora io non posso spiegarti come si fa a fare uno studio epidemiologico. Il medico dell’articolo (dando x buono e dello stesso valore di PubMed, cioè della medicina ufficiale, il Corriere della Sera) parla di vendite, non di ditribuzione da parte del governo. E qui nessuno ha messo in dubbio che siano stati venduti i preservativi. Le campagne pubblicitarie sempre ci sono state e sempre ci saranno. Per gli anni in cui c’è stato solo quello i risultati li abbiamo visti. E’ inoltre un articolo di 11 anni fa, quando il piano di educazione sessuale era ancora in atto. Se lui nel 2000 avesse conosciuto quelli che di lì a qualche anno dopo sarebbero stati i risultati di questi piani, e poi avesse conosciuto che gli stessi risultati li avevano raggunti anche in altri Paese, fidati, che la domanda “Come si fa a predicare l’ astinenza alle popolazioni africane che da sempre vivono in promiscuità?” non l’avrebbe mai fatta. Anche xkè carta canta.
          2)fallimento o contagio (infezione) sono la stessa cosa: se il preservativo fallisce nel 20% dei casi vuol dire che in 20 casi su 100 ti infetti, negli altri 80 no. Chiedi a qualsiasi medico se non ci credi, visto che è stato ripetuto troppo,troppe volte. E la forbisce di efficienza varia secondo alcuni studi fra 80 e 90%, secondo altri fra 60 e 95% (leggi results http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18798401 e qui http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10614517) siamo sempre attorno agli 80. Ok?
          Altre domande?

          • Giulia ha detto:

            1) anche il vostro articolo parla di 10 anni fa, il medico riferisce di una campagna governativa, non di pubblicità commerciale, insomma i preservativi sono stati promossi.
            2)”se il preservativo fallisce nel 20% dei casi vuol dire che in 20 casi su 100 ti infetti, negli altri 80 no”
            correggimi se sbaglio, quindi significa che ogni volta che fallisce il preservativo ti prendi l’infezione? Se il richio per trasfusione di sangue infettato è al 95% come può ora essere addirittura superiore il rischio con un rapporto sprotetto? Io ero rimasta a un rischio di contagio dello 0,2%. Tra lo 0,2% ed il 100% c’è una bella differenza, non trovi?

            • Raffaele ha detto:

              1) Non leggo sull’articolo di nessuna campagna governativa. E ti ho già detto che dopo quello studio ce ne sono stati altri + recenti. Per la 27esima volta ripeto la stessa cosa.
              2) Giulia, x fallimento si intende il contagio. Sono la stessa cosa. Quando il preservativo non funziona (20%) non significa che nel 20% dei casi il preservativo si è rotto e quindi di questo 20% devi valutare chi viene infettato e chi no: significa che nel 20% dei casi si è avuto una infezione( e quindi il preservativo è fallito), nell’80% non è avvenuta infezione 8quindi il preservativo ha funzionato.
              “Se il richio per trasfusione di sangue infettato è al 95% come può ora essere addirittura superiore il rischio con un rapporto sprotetto?”
              Il rischio x trasfusione di sangue infetto è 95%.
              Il rischio x ogni rapporto protetto con preservativo è del 20%
              Quale ti sembra maggiormente rischioso? Il sangue infetto.
              Quando si parla di 20% sprotetto non significa che il preservativo si è rotto o si è tolto nel 20% dei casi, ma significa che il preservativo, che sta lì normalmente, nonostante tutto non ha funzionato e ha fatto passare un quantitivo di virus tale da causare una infezione? Capito ora? Ti ho scritto sull’email,xkè non rispondi?

              • Giulia ha detto:

                Significherebbe che ogni prostituta (o prostituto) con sieropositività, sebbene usasse sempre il preservativo, infetta 1 di ogni 5 partner, quindi 2 clienti al giorno, facciamo una media di 500 infettati/anno. Quindi in Italia basterebbero solo 8 prostitute sieropositive per contagiare le 4000 persone che ogni anno prendono l’Aids in Italia. Questo escludendo i clienti a loro volta infettano altre persone, i contagi al di fuori dalla prostituzione, da trsfusione, da contatto diretto, madre/figlio, ecc.
                .
                Vabbè… dopo questa, io abbandono…

              • Piero ha detto:

                Raffaè… come disse ul grande Eduardo:
                Pure ‘e pulice tenano ‘a tusse

            • Nofex ha detto:

              1) Sempre questo medico cattolico? Ma hai anche altre fonti? E perché chiedi agli altri di cambiare fonti, nonostante venga citato il Direttore dell’AIDS Prevention Research Project della Harvard School of Public Health and Center for Population and Development Studies e non un semplice medico? Ecco qui: https://www.uccronline.it/2011/06/12/nuova-ricerca-il-preservativo-ha-aumentato-laids-fedelta-e-astinenza-no/#comment-12058

            • Lucy ha detto:

              Vostro di chi? E’ tanto mio quanto tuo.

            • Raffaele ha detto:

              Per spiegare ancora + banalmente cosa significa rischio del 20%

              Se il tuo ragazzo ha l’HIV e voi usate correttamente il preservativo nei prossimi 5 rapporti sessuali, in 1 rapporto sessuale su 5 ti avrà contagiato. Non so veramente + come spiegarlo. Quel rapporto che ha fallito, non è che il preservativo non c’era!!! C’era ed era messo bene, ma non ha funzionato!!!
              Questo non lo dico io, ma studi: cito testualmente
              “Reports demonstrated that male condom protection against HIV/AIDS in heterosexual serodiscordant partners goes from 60 to 95%. Most recent information (2006) showed 80%”.
              Cosa può voler dire “against HIV/AIDS” secondo te? Che proteggono dalle patatine cipster o dal virus?
              E ancora “the condom’s effectiveness at preventing HIV transmission is estimated to be 87%, but it may be as low as 60% or as high as 96%”
              Da notare “preventing HIV trasmission”…cosa significa? Trasmissione = infezione = contagio e quindi tra qualche anno = AIDS
              Fonte
              http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18798401
              ed altre 1000 fonti ufficiali, tra l’altro già citate. Se poi tu ti rifai alle fonti che parlano di fantomatiche % io non posso farti nulla. Io, dal canto mio, non le traggo da internet, ma da PubMed e x me hanno valore solo quelle. Gli 0,2 gli hai trovato, li ho trovati anche io, come ho trovato anche i 6%, i 20, i 30, ecc….ognuno scrive una cose diverse. C’è chi lo fa x ignoranza e si fida dei copia e incolla e chi lo fa x interesse e allora mette in giro % rassicuranti (case preservativi, persone o associazioni o blog a favore dei preservativi e del sesso, lobby varie…chissa!!! Fatto sta che x me tutte queste cose sono spazzatura. Se io devo dare una terapia ad un paziente e non so quale dare, non posso leggere stop AIDS, viver sani e belli, donna mederna o il Corriere, salutegay, ecc: ho in mano la vita delle persone, ho una enorme responsabilità e mi devo rifare solo a PubMed e alla medicina ufficiale. Mi dispiace! E cmq continuare a rispondere, a questo punto ha poco senso. Ti ripeto, in email sono contattabile…ed io ti ho scritto.

        • Carlo ha detto:

          1) Infermiera o medico? Puntiamo allora sul Direttore dell’AIDS Prevention Research Project della Harvard School of Public Health and Center for Population and Development Studies, praticamente la persona più informata di AIDS del Regno Unito: “Le prove che abbiamo dimostrano che, in Africa, i preservativi non funzionano come intervento per ridurre il tasso di infezione da HIV. In Africa, i paesi con maggiore disponibilità di preservativi e tassi superiori di loro utilizzo avevano anche il più alto tasso di infezione da HIV”. http://www.ilsussidiario.net/News/Politica/2009/3/23/AFRICA-1-Green-Harvard-io-scienziato-laico-sto-con-il-Papa/14608/
          2) Non capisco da dove trai quest’informazione. A proposito dello studio critico apparso su The Lancet, ecco una sua confutazione: http://www.jmpweb.com/cm/articolo.jhtml?param3_1=N10f387bcd592fba7ed4&param2_1=N10f95715d6928f6cef6&param1_1=N10f94a9180e745f31fa

          • Giulia ha detto:

            1) Arridaje con lo stesso Green, se non è la suora è Green, è in po’ poco, no?
            2) L’articolo che citi tu non parla nemmeno di quello di The Lancet che mette in discussione il declino di infezioni in Uganda, non capisco dunque come potrebbe sbugiardarlo.

            • Carlo ha detto:

              1) Attualmente è la persona più informata del Regno Unito, dato che è Direttore dell’AIDS Prevention Research Project della Harvard School of Public Health and Center for Population and Development Studies. Mi sembra che tu non riesca invece ad andare oltre al medico cattolico…
              2) Strano perché si intitola proprio “HIV/AIDS the winning lesson of Uganda and the dogmatic one of Lancet”…le mie impressioni su di te vengono confermate.

              • Giulia ha detto:

                …è ovvio che che non lo hai letto, l’articolo in questione non è nemmeno citato.

  • enzo ha detto:

    ho letto che il virus è cosi’ sottile da passare attraverso il preservativo

    • Franz ha detto:

      Dove lo hai letto?

      • Raffaele ha detto:

        È vero Franz. A farmacologia speciale il mio professore ci spiegò che la % di fallimento è dovuta a microporosità del lattice che fanno passare i virus dell’HIV. In pratica l’infezione dipende dalla quantità di virus che riesce a passare. E questo a sua volta dipende dalla quantità di virus presente nello sperma o nelle secrezioni vaginali o nei liquidi prostatici o nel liquido pre-eiaculatorio. Inoltre dipende dalle microlesioni della mucosa vaginale. Insomma, è un po’ complesso il discorso. La stessa cosa accade x gli spermatozoi, in maniera molto + difficoltosa. Perché l’HIV è grande + o – 100 nanometri (100 milionesimi di millimetro), mentre lo spermatozoo è grande 1500, 2000 nanometri, 20 volte di +, però il concetto è lo stesso. In sostanza in ogni rapporto sessuale passano degli spermatozoi e dei virus di HIV…dipende da quanti: se sono molti (intendo molte migliaia) hanno probabilità di infettare, se sono 5 è quasi impossibile. Stessa cosa x gli spermatozoi. Quelli che passano è davvero molto difficile riescano ad arrivare nelle tube uterine, dove fecondano l’ovocita. Tieni presente che in un normale eiaculato ci sono da poche decine di milioni a molte centinaia di milioni di spermatozoi (dipende dalla fertilità, in genere è tra i 40 e i 250 milioni/millilitro) ; di questi dal 90 al 99% muore in vagina a causa del ph acido e a questo punto quelli che arrivano vivi nelle tube sono poche migliaia sulle centinaia di milioni iniziali. Più o meno se in partenza abbiamo 100 milioni di spermatozoi, ne arrivano in cervice uterina pochissimi milioni, in cavità uterina 100.000, nelle tube poche migliaia. Tutto questo x dirti che, se in partenza non sono milioni, ma sono migliaia, è molto + difficile che arrivi all’ovocita. Ecco perché l’indice di Pearl (http://it.wikipedia.org/wiki/Indice_di_Pearl#cite_note-0)del preservativo non è granché: è relativa come cosa, però io non starei tanto sicuro se 1 un rapporto su 50 mettessi in cinta la mia ragazza. Ma questo è ovviabile associando al preservativo la pillola…associando invece il coitus interruptus ho sentito dire sempre dai miei professori che non si fa quasi niente. Cmq, a riguardo su internet tempo fa trovai questo blog in cui se ne parlava
        http://alzalosguardo.blogspot.com/2009/03/ads-il-preservativo-non-preserva.html
        ATTENZIONE, è un BLOG, quindi va preso con le pinze, però anche un blog, se riporta la bibliografia, può essere considerato attendibile, come x es. il sito UCCR. Cmq mi riservo di chiedere al mio prof e di mandarvi articoli scientifici ufficiali a riguardo. Quello citato in questo blog (R.F. CAREY e altri, Sexually transmitted Diseases, 19 (1992), p. 230.) io ho provato a cercarlo su PubMed (motore di ricerca) e su Scientific American (il giornale originale), ma siccome è del 92 e ogni giornale (e anche PubMed) rende reperibile online solo materiale dei 10-15-20 anni precedenti , non l’ho trovato. A onor del vero essendo studi vecchi si basano sui vecchi preservativi. Per avere una risposta attendibile, dobbiamo cercare articoli + recenti

  • andreabont ha detto:

    Il preservativo protegge dall’AIDS solo se usato… Se la gente lo prende e non lo usa e’ piu’ che evidente il fatto che il contagio non puo’ essere combattuto…

    • Carlo ha detto:

      Sbagliato, usare il preservativo porta ad intraprendere i rapporti sessuali multipli e questo aumenta le probabilità di infezione. Lo dicono i ricercatori, tant’è che dove non viene usato ma ci si concentra sull’educazione sessuale allora si è vinta davvero la battaglia.

    • Raffaele ha detto:

      Se la gente non usa il preservativo, ma usa ciò che è + efficace di questo, il contagio viene combattuto meglio 🙂

  • luca ha detto:

    ma quante idiozie scrivono giornalisti e lettori avvolti dal sacro fuoco della fede .
    allora non usiamo piu’ preservativi , figliamo come conigli e alla fine muoriremo di fame e aids .
    ma tutto nel pieno rispetto della dottrina di santa romana chiesa .

    • Raffa ha detto:

      Giornalisti e lettori? Qui si parla di ricerche scientifiche….è il vostro dio scienza che parla e voi lo rifiutate? Nessuno ti ha spiegato che è possibile amare la propria donna senza preservativo? Ovviamente non sai nemmeno cosa siano i metodi naturali vero? Rispettosi della vita umana e della sessualità. Che tristezza vedere gli uomini schiavi del sesso!

    • Raffaele ha detto:

      Giornalisti e lettori??? Finora io ho citato articoli attinti da riviste autorevoli e accreditate della letteratura medica ufficiale quale Ginecología y Obstetricia de México, Family Planning Perspectives, Science, The Lancet, AIDS and behavior, tutti articoli attinti da PubMed. E secondo costoro sarebbero avvolti dal sacro fuoco della fede? Quante corbellerie dobbiamo ascoltare ancora? Vi prego, basta così!

  • Flavia ha detto:

    Salve ragazzi, è la prima volta che commento su questo sito e vorrei anzitutto complimentarmi con voi perché la maggioranza dei vostri interventi sono così precisi e scrupolosi che bisognerebbe salvarli e studiarli. Ringrazio quindi persone come Raffaele che, per puro amore di scienza, dedicano il loro tempo a tutti coloro che desiderano informarsi su determinati argomenti ma magari non hanno i mezzi o le capacità per poterlo fare.
    Tuttavia le ultime cose scritte potrebbero a mio avviso portare molta confusione, se non addirittura panico, nei lettori che passano di qui. Mi riferisco in particolar modo a questa frase di Raffaele:

    “A farmacologia speciale il mio professore ci spiegò che la % di fallimento è dovuta a microporosità del lattice che fanno passare i virus dell’HIV. In pratica l’infezione dipende dalla quantità di virus che riesce a passare.”

    Io non sono assolutamente un’infettivologa, ma ritengo che sia un dovere morale e civile da parte di chi detiene il sapere scientifico,di fornire una corretta informazione verso tutti i cittadini. Ora, onestamente della questione Uganda mi interessa meno di una cippa, però dire che il virus hiv passa attraverso le microporosità del lattice significa, di fatto, negare al preservativo qualsiasi forma di efficacia. O comunque significa dire a chi usa il preservativo: “stai giocando alla roulette russa”.
    In realtà, parlo almeno per l’Italia, ho letto praticamente TUTTE le linee guida del sito della LILA, nonché il forum, e non c’è ASSOLUTAMENTE questo tipo di informazione. Anche perché, semmai questa informazione fosse vera, allora bisognerebbe fare il test per l’HIV praticamente OGNI VOLTA che si hanno rapporti, ANCHE SENZA ROTTURA O SFILAMENTO, ogni qualvolta si abbiano rapporti con soggetti di cui non è noto lo stato sierologico.

    In realtà ho letto anche (non ho ora la fonte ma posso cercarla semmai non vi fidaste), che il fatto che il virus avesse la capacità di “passare” attraverso le microporosità del condom fosse in realtà una “bufala” messa in giro dalla chiesa, proprio per la sua avversione nei confronti del preservativo.

    Mi piacerebbe avere delucidazioni in merito!
    Grazie
    Flavia

    • Raffaele ha detto:

      Ti rispondo, cara Flavia. Ti pongo una domanda? Se il preservativo fosse una barriera così consistente e priva di micropori, com’è possibile che nel 20% dei casi il preservativo fallisce? Come mai i medici, anche se usi il preservativo correttamente, ti dicono che il preservativo non è sicuro al 100%, anche x quanto riguarda la contraccezione? A noi, il professore disse questo. Tu hai detto “dire che il virus hiv passa attraverso le microporosità del lattice significa, di fatto, negare al preservativo qualsiasi forma di efficacia”. Questo è falso, è pur sempre una grossissima barriera, ti spiego + in dettaglio il perché: se fossi infettivologa o semplicemente studentessa del 3° anno che ha dato microbiologia medica, non mi avresti posto questa domanda. In infettivologia esistono 2 concetti:
      1) virulenza = definisce la quantità di virus necessaria x arrecare dei danni, cioè x dar luogo ad un’infezione
      2) patogenicità = capacità del virus di arrecare danni

      Un’infezione dipende da queste 2 cose. A noi interessa la prima, la virulenza. Altra definizione, il numero dei virus presenti x es. in un secreto, è detto CARICA VIRALE. Devi sapere che se in vagina a una donna gli entrano 1, 2, 3 o 10 virus non si infetta. O meglio è altissimamente improbabile, quasi impossibile. Ovviamente si parla di medie. L’infezione da HIV, cioè il suo passaggio nel sangue, dipende da quanto virus entra in vagina e, tramite microlesioni della mucosa vaginale (che si formano in ogni rapporto), nel sangue, quindi dipende dalla carica virale. Se entra 1 virus, questo non basta, la carica virale è troppo bassa. Anche se ne entrano 10 o 100, faccio x dire, è la stessa cosa. In pratica è necessario un certo numero di virus x dare un’infezione, come un esercito. Perché stiamo dimenticando che il nostro organismo possiede un sistema immunitario, che è + o – efficace a seconda del soggetto. Quando il virus arriva in vagina o, x es. sulla pelle, non hai infezione. Ci devono essere delle microlesione della mucosa attraverso le quali il virus passa nel sangue. Non appena il virus passa nel sangue, il nostro sistema immunitario lo attacca e lo elimina, quindi non hai infezione. Questo accade se i virus sono pochi; ma se sono molti prevalgono loro sul sitem a immunitario. Inoltre non va dimenticato che nelle secrezioni (salivari, vaginali, ecc.) esistono proteine in grado di attaccare gli eventuali virus e distruggerli. Pertanto capisci che è tutta una questione di NUMERI: vince la battaglia chi ha l’esercito + grande. Detto questo la virulenza dell’HIV si misura in numero di cellule CD4 infettate (l’infezione di cellule CD4 non è sinonimo di infezione dell’organismo, sono delle cellule che il virus sfrutta x replicarsi). È stato visto che se il virus riesce ad infettare + di circa 500 cellule CD4, scatta l’infezione vera e propria (diciamo di tutto l’organismo e non solo dei CD4), se invece non raggiunge 500 cellule CD4, a vincere è il sistema immunitario. Vengono distrutti i CD4 infetti e con essi i virus. Ora, tutto dipende da quanti virus riescono a passare nel sangue. In realtà dipende anche da un’altra cosa, cioè dalla salute del tuo sistema immunitario, quindi in sostanza dipende da quanti compongono l’esercito nemico e quanti compongono l’esercito del tuo organismo. Se x es. hai un tumore e sei immunodepressa (cioè il sistema immunit non è in salute), bastano pochi virus x vincere la battaglia, xkè l’esercito di cellule immunitarie è composto da pochi elementi. Ma qui parliamo di gente sana, non immunodepressa (anche se ogni individuo presenta un sistema immunitario + o – forte x costituzione genetica). Ok? Ora, se il tuo ragazzo ha l’HIV e mette il preservativo, il numero di virus HIV che passano attraverso i micropori, è piccolo, troppo piccolo x dare un’infezione, la carica virale è cioè troppo bassa. Ecco xkè quando lo fai senza preservativo non sempre ti infetti!!! Perché entra del virus, ma dipende da quanto ne entra: a volte ne entra poco, quindi non ce la fa ad infettarti, a volte ne entra molto e ti infetti. Dipende tutto da lì. Se metti il preservativo, metti un ostacolo, una barriera che riduce di non poco le sue possibilità. Le riduce, MA NON LE ELIMINA. Quindi il virus entra, ma ne entra poco. A volte però capita che le pressioni esercitate sul lattice dal pene durante le penetrazioni (tipo sesso selvaggio x intenderci) spingano letteralmente i virus a passare il lattice. Sono piccolissimi, cara Flavia, 100 nanometri, in pratica 100 miliardesimi di metro. Il preservativo non va considerato come un muro, che non può essere passato, ma come una foresta molto folta. Se ci sono solo 3 persone, difficilmente riusciranno a passarla. Se ci sono 1000, è un po’ + probabile, se qualcuno ti spinge con forza da dietro, ancora + probabile. Vuoi un esempio ancora + lampante x fartelo capire (ma prendilo con le pinze però xkè banalizzo al massimo e poi non me ne intendo tantissimo)? La radioattività: esistono 4 tipi di “raggi”: raggi alpha, beta, gamma e X. I raggi alpha attraversano molto difficilmente il corpo umano. Tu vedi il tuo corpo come un muro, eppure può essere attraversato: dipende dalla grandezza delle particelle. I raggi alpha, fatti di particelle alpha (2 protoni e 2 neutroni) riescono ad attraversarti, ma pochissimo, cioè non riescono a passare da parte a parte, xkè troppo grossi). Le beta + piccole riescono un po’ di + a penetrare. I raggi X, quelli della radiografia, riescono a passarti da parte a parte…nonostante tu sia un muro di almeno 30 centimetri di corpo, di organi, di carne, di grassi e liquidi, ma ti passano da parte a parte e riusciamo grazie a questo a fare radiografie. Prendilo con le pinze, ho semplificato che + non si può!!! Ora io, al momento, non dispongo di studi x dimostrare la porosità del condom. A noi in aula lo ha detto il prof, il quale ci ha spiegato xkè anche usando correttamente il preservativo, uno può infettarsi di HIV. Lui ci parlò anche degli spermatozoi, 20 volte + grandi dell’HIV…e ci disse che passano. Anche x gli spermatozoi vale il discorso fatto sopra, dipende da quanti ne passano. Ma se passa una spermatozoo, vuoi che non passi ciò che è 20 + piccolo? Tutto dipende dalle quantità. Il preservativo è un’importante barriera, ma non è una roccaforte inespugnabile, bisogna sapere questo. Se sei interessata ad avere qualche studio in merito, me lo procuro e te lo faccio recapitare. Intanto, al link postato sopra trovi su un blog una rassegna scritta a partire da studi medici ufficiali che trovi nella bibliografia finale. Ad ogni modo però è un post troppo vecchio, abbiamo bisogno di materiale + nuovo, cerco di averlo. Se tu hai letto che è una bufala, non me ne volere, non x sfiducia, ma x capire meglio anche io la fonte e la sua attendibilità, ti chiedo di postare dove lo hai letto, però, come ho detto + volte, se la fonte non è la letteratura, uno studio, l’attendibilità è quella che è… Però quantomeno se è x es. una rivista autorevole, mi si accende quantomeno la lampadina. Io cmq ho molta fiducia nel mio prof, che tra l’altro è ateo ed è un luminare della farmacologia (era la lezione dui contraccettivi)…e poi io posso garantirti che il lattice ha i pori, questo è sicuro. Perché su internet ho letto commenti di persone del settore (produttori di preservativi) che lo dicono ed affermano che esso ha porosità inferiore alla grandezza del virus, quindi la porosità c’è, ma dicevano che non bisogna preoccuparsi…io xò aggiungo, essendo materiale elastico, le pressioni dilatano questi pori in realtà. Questo è il motivo. Detto questo, è importantissimo dire che NON BISOGNA ESSERE TERRORIZZATI. Io non posso farci nulla, quando una donna ha rapporti col preservativo deve sapere che in vagina le vanno dei viru (se la persona è infetta) ed ha gli spermatozoi, anche solo 1 o 2 o 100, ma ce li ha (a tal proposito leggi questa risposta di un medico http://www.medicitalia.it/consulti/Andrologia/28127/Liquido-pre-eiaculatorio-ghiandole-di-cowper). Però tutto dipende dalle quantità. Ho detto sopra, x fecondare l’ovulo (ci provano circa in 1000 che resistono e ci arrivano) ci vogliono centinaia di milioni di spermatozoi. Quindi se ne entrano 100 è veramente molto difficile che qualcuno riesca ad oltrepassare la barriera a basso ph della cervice uterina (quella che fa + vittime, + del 90%). Però, se è una cellula particolarmente “forte”, “con le palle”, ahimè, in casi remoti può farcela. Incutere terrore non serve, io sono il primo a dire che è veramente difficile. Però devo dire anche la verità, impossibile non è. E questo è il motivo x cui il preservativo, anche se usato correttamente, non sempre funziona sia x le infezioni, sia x la contraccezione. Non è una roulette russa, anzi, è molto lontana dall’esserlo, però a onor del vero non è neanche una cosa su cui, mettendoci la mano sul fuoco, ti permette con certezza di riavere la mano indietro. Ecco xkè, e questo è il mio consiglio + grande, da probabile futuro medico che ci tiene alla salute delle persone, quando avete i rapporti con persone a rischio, è proprio come dici tu, anche se non si è rotto o sfilacciato, un esame del sangue, non dico sempre, ma ogni tanto fatelo 8magari se siete donatrici di sangue, così lo controllano e vi controllate periodicamente, io x es. lo faccio xkè in ospedali si è + esposti ai germi). Forse ti ho terrorizzato, spero di no, però non posso tacere le verità, precisandole al meglio possibile. Se sei terrorizzata basta pensare che anche quando vai in macchina hai possibilità di morire, possibilità molto basse, però non x questo secondo me uno non deve guidare la macchina. Ognuno, secondo il mio umile parere, deve avere o non avere la propria vita sessuale non in base alle proprie paure, ai terrori, ma in base ai propri convincimenti, valori, idee, credo, indole e quant’altro. Ci mancherebbe altro. Scusa la lunghezza, ma è x essere preciso, spero di aver risposto in modo comprensibile. Chiudo precisando una cosa, che io sono solo un umile studente, quindi le mie parole prendetele x quello che realmente sono. Si, è vero, ho studiato tanti anni, ma è importante chiedere ai dottori, tenendo però sempre presente una cosa: + sono grandi, + è difficile che siano aggiornati e realmente preparati. E anche tra i giovani medici, fidatevi di quelli in gamba, xkè alcuni (la maggior parte in realtà) lo fanno solo x soldi, non x amor del prossimo, quindi si aggiornano solo nel minimo indispensabile x proseguire con i loro profitti.
      Ciao e stai tranquilla, mi raccomando 😉
      Raffaele

  • dario ha detto:

    Ma come si fa a scrivere di questi articoli ??? Ma come si fa a demonizzare sempre qualcosa o qualcuno in nome della fede ??? Ma che nesso c’è tra la crescita dell’AIDS e la diffusione del preservativo ??? E poi la fedeltà si deve praticare per evitare il contagio delle malattie o per AMORE ???

    • Carlo ha detto:

      Sinceramente questa è una semplice rassegna stampa…lo studio non l’ha mica fatto questo sito 🙂 Ma di quale fede stai parlando? Forse la fede nella scienza? O quella nell’amore? O forse Emilio Fede? Il nesso è evidente: più lo si diffonde e più aumenta l’AIDS…la fedeltà è sicuramente per amore, e può essere stimolata ed educata anche come metodo antinfettivo. Non tutti credono infatti nella fedeltà come virtù umana.

    • Ingrid ha detto:

      “Ma che nesso c’è tra la crescita dell’AIDS e la diffusione del preservativo”..se tu avessi letto l’articolo senza arrivare subito a commentare dopo il titolo ti saresti accorto che non c’è alcun nesso diretto tra uso del condom e trasmissione del virus. C’è un nesso tra mancanza di educazione e aumento del virus, nonostante la massiccia diffusione del condom. La cosa è ben diversa, prova a rifletterci.

  • Giulia ha detto:

    Significherebbe che ogni prostituta (o prostituto) con sieropositività, sebbene usasse sempre il preservativo, infetta 1 di ogni 5 partner, quindi 2 clienti al giorno, facciamo una media di 500 infettati/anno. Quindi in Italia basterebbero solo 8 prostitute sieropositive per contagiare le 4000 persone che ogni anno prendono l’Aids in Italia. Questo escludendo i clienti a loro volta infettano altre persone, i contagi al di fuori dalla prostituzione, da trsfusione, da contatto diretto, madre/figlio, ecc.
    .
    Vabbè… dopo questa, io abbandono…

    • Vauro ha detto:

      Addio! Fatti però sostituire da qualcuno di più preparato per favore!

    • Raffaele ha detto:

      Ma cos’è, uno studio scientifico quello che hai fatto??? Conosci le prostitute e le loro statistiche? Fidati, molto molto molto molto molto meglio abbandonare. Non ci sono parole, onniscienza allo stato brado!!! Aspetto ancora la mail di risposta (mi chiedo a questo punto xkè mi hai dato la tua)

  • LIVIO ha detto:

    IN AFRICA CI SONO + DI 200.000.000 DI UOMINI IN GRADO DI PROCREARE , COME SI PUO PENSARE DI FORNIRE LORO I PRESERVATIVI ?
    CHI ? CHI PAGA ? COME? QUANDO ? LE CASE PRODUTTRICI ?

    HO LAVORATO IN ANGOLA PER 3 ANNI. UN PRESERVATIVO COSTAVA
    QUASI UN DOLLARO. ( GUADAGNO MEDIO 50 DOLLARI/MESE) I PIU SI ROMPEVANO PER LA MALA GESTIONE E PER GLI EFFETTI DEL CLIMA.
    E NON HO MAI VISTO DISTRIBUIRE GRATIS I PRESERVATIVI ? SOLO DOVE C’ERANO MISSIONARI I CASI DI AIDS DIMINUIVANO IN MANIERA SIGNIFICATIVA.. NON E DIFFICILE CONTROLLARE.
    BASTA IPOCRISIA E BASTA MANTENERE ENTI INUTILI E COSTOSI.

    • Raffaele ha detto:

      Eeeh caro Livio. Secondo me solo chi è stato in Africa può parlare con reale cognizione..ma qui c’è gente che, senza essere mai stata in Africa e senza aver mai studiato medicina, dell’Africa sa molte + cose di te che ci sei stato, e della medicina ne sa + degli studenti e dei medici che fanno anni e anni di studi. Quindi non meravigliarti. Maledetti studi, butterò ogni libro, è stato tutto inutile, soldi e notti buttate al vento, piuttosto che fare sesso…mannaggia!!

      • Ingrid ha detto:

        Dato che non siamo a conoscenza di alcuna missione “irreligiosa” in Africa, dubito che qualcuno possa conoscere la situazione meglio di te, caro Livio. Le tue sono le stesse parole che dice questa infermiera ugandese: http://www.ilfoglio.it/soloqui/2059

  • Stefano M. ha detto:

    Ma cosa dite? Il preservativo ha aumentato il contagio mentre la politica della chiesa di vietarlo no? Io dico che è la terra a girare intorno al sole e non il contrario. Qualcuno mi spiega cosa vi ha fatto quel pezzo di plastica? E poi prendiamo in giro altre religioni perchè ritengono che le formiche abbiano un’anima.

    • simone ha detto:

      Ma fammi capire…anche tu sei passato dal titolo ai commenti senza verificare la fonte dell’informazione? Non è un comportamento molto razionalistico. Lo sai vero?

    • Raffaele ha detto:

      Politica della Chiesa di vietarlo??? Perchè la Chiesa vieta? E se non lo fai prendi la multa? Ohibò

    • Flavio ha detto:

      La Chiesa chiede di puntare sopratutto sull’educazione sessuale e le ricerche confermano che usare il condom senza avere educazione questo aumenta il numero di infezioni perché si diffonde un’illusoria sicurezza e si spinge a rapporti molto rischiosi.

  • Stefano M. ha detto:

    Io e mia moglie abbiamo fatto all’amore una sola volta, in occasione del concepimento di nostra figlia. Stiamo decidendo se fare all’amore ancora una volta prima di morire, ma siamo coscienti che dovremo mettere al mondo un altro figlio. Va bene così? E’ così che volete? Ma siete fuori? La religione Cattolica continuerà a perdere fedeli se continua a vedere il mondo con i paraocchi. Questo non è un problema. Il problema è la natura umana che per indole deve credere a qualcosa e quindi si rivolgerà ad altre credenze del tipo la donna deve essere un’ombra confinata nelle cucine e di lei non si deve udire la voce e non si deve vedere la figura.

  • Angelo ha detto:

    Io penso che mettermi i guanti sterili di gomma per evitare infezioni quando si ha a che fare con dei malati sia una buona cosa… il preservativo fa lo stesso, quest’articolo é davvero una patacca come chi afferma che il preservativo si rompe con un po’ di polvere: malafede o ignoranza?

    • Flavio ha detto:

      Quest’articolo? Ma questa è una rassegna stampa, come è stato più volte ricordato. Si citano ricerche scientifiche che mettono in relazione la mancanza di educazione sessuale con l’aumento del numero di contagi, nonostante la massiccia diffusione di profilattici. Ed è già stato spiegato perché il condom, che sicuramente protegge, senza educazione possa portare a false sicurezze e spingere le persone a rapporti multipli ad esempio, aumentando esponenzialmente i rischi di contagio. Che poi ci siano difficoltà per gli africani ad usare il condom lo ha spiegato qui sopra un missionario africano, ma anche questa infermiera ugandese: http://www.ilfoglio.it/soloqui/2059

  • Angelo ha detto:

    PS: se il profilattico non servisse in Europa il contagio aumenterebbe come in Africe e in Asia, siccome però noi occidentali possiamo permetterci la spesa per il condom siamo riusciti a bloccare quello che era “il flagello del XX secolo”. La malattia non é debellata ma di certo senza i profilattici ora saremmo nella stessa condizione degli africani

    • Flavio ha detto:

      Se tu avessi letto l’articolo, avresti capito che nessuno è contro il profilattico per partito preso. Siamo contro la promozione del profilattico come unico rimedio all’AIDS. E infatti citiamo le ricerche scientifiche in merito. Gli abitanti europei sono tendenzialmente educati (cultura cristiana) a rapporti sessuali di fedeltà o cmq stabilità sessuale. Gli unici a rischio sono gli omosessuali. In Africa manca totalmente l’educazione sessuale e non si può risolvere la questione con la plastica. La Chiesa ricorda continuamente questo e le ricerche le danno ragione. Solo voi insistete a vendere i profilattici nei Paesi africani. Mi domando se poi il denaro lo investiate solo nella promozione dell’aborto o anche nella legalizzazione della droga leggera.

  • Angelo ha detto:

    Concludo: si può credere in ciò che si vuole e propugnare qualunque comportamento lecito e rispettoso della libertà altrui, ma inventarsi una fesseria pur di difendere la propria tesi è davvero vergognoso.
    Dimenticavo: noi discendiamo dalle scimmmie e non potete farci nulla

    • Flavio ha detto:

      “inventarsi una fesseria pur di difendere la propria tesi è davvero vergognoso“…ti ripeto per l’ennesima volta che questa è una rassegna stampa. Si citano le ricerche in cui l’aumento dell’AIDS è correlato direttamente alla mancanza di educazione sessuale, nonostante la massiccia diffusione di condom. Quindi si ribadisce il punto di vista nostro: puntiamo sull’educazione sessuale (A+B) e secondariamente sul condom (C). “Dimenticavo: noi discendiamo dalle scimmmie e non potete farci nulla”, caschi male perché qui siamo più evoluzionisti di te.

  • Alberto ha detto:

    I commenti che ho letto sono ampiamente partigiani da entrambe le parti.
    L’educazione sessuale è ovvio che sia il primo elemento su cui puntare, limita i comportamenti a rischio…
    Il preservativo, può essere utile, limita la possibilità di contagio.
    Siamo quindi su due piani ben distinti. Dire che il preservativo aumenta la diffusione è falso, è una sorta di barriera, ma ciò non deve incentivare i comportamenti a rischio…
    In Africa ovviamente è una battaglia persa.