Cinema: il film “Uomini di Dio” sbaraglia Angiolina Jolie e Di Caprio

All’ultimo Festival di Cannes ha profondamente commosso il pubblico internazionale raccontando la vita quotidiana di un gruppo di monaci trappisti nell’Algeria degli anni Novanta. E non ha lasciato indifferente neppure la giuria presieduta da Tim Burton, che gli ha assegnato il prestigioso Grand Prix. In tre settimane due milioni di francesi hanno visto “Uomini di Dio” di Xavier Beauvois, e il produttore cattolico Etienne Comar, lo ha voluto fortemente portare anche nelle sale italiane (è uscito infatti il 22 ottobre). Selezionato in concorso per il Festival di Cannes è arrivato secondo ed è stato salutato da un lungo applauso della stampa e da uno lunghissimo del pubblico (vedi Ultimissima 28/5/10). Un film senza divi, interpretato «solo» da bravi attori come Lambert Wilson e Michel Lonsdale, uscito in Francia in metà delle copie rispetto all’ultimo film con Angelina Jolie. E’ un’opera profondamente religiosa, che rievoca la drammatica vicenda dei religiosi rapiti e assassinati a Tibhirine, sulle montagne dell’Atlante, nel marzo del 1996, dal terrorismo islamista. Uccisi perché decisero di restare al fianco di chi aveva bisogno di loro, convinti di non poter tradire la loro fede e la fiducia in una comunità basata sulla tolleranza. Il film -commenta Avvenire– si concentra sulla quotidiana vita monastica dei protagonisti, immersi nella natura tra lavoro, preghiere, canti, pasti e impegno per il prossimo. Perfettamente integrati in terra musulmana, i monaci guidati dal priore Christian de Chergé sono «fratelli» degli islamici di cui si prendono cura e con i quali recitano anche passi del Corano («Amen» è sempre seguito da «inshallah»), testimoniando con la propria vita un amore per l’umanità che va oltre le barriere culturali e religiose. La notizia è riportata anche da Repubblica.

Il Giornale aggiunge che il regista laico Bertrand Tavernier ha commentato così il film: «I monaci sono uomini liberi, eguali fra loro e rispetto ai loro vicini. Non cercano proseliti. Girando, vedevo i parallelismi con la situazione francese: siamo sempre meno liberi, meno uguali, meno fratelli…». Il Patriarca di Venezia, Angelo Scola, ha invece dedicato un intero articolo all’argomento su La Stampa.

Qualche mese fa, lo stesso identico boom di successo e spettatori lo aveva registrato un altro film cattolico in Spagna, chiamato La ultima cima (vedi Ultimissima 28/6/10).

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Ultime statistiche: in un anno i cattolici crescono di 19 milioni

Come è abitudine in occasione della Giornata Missionaria Mondiale, che quest’anno si è celebrata domenica 24 ottobre, l’Agenzia Fides presenta alcune statistiche, aggiornate al 31/12/08, per offrire un quadro panoramico della Chiesa missionaria nel mondo. Al 31 dicembre 2008 la popolazione mondiale era pari a 6.698.353.000 persone e, in quella data, il numero dei cattolici era pari a 1.165.714.000 unità con un aumento complessivo di 19.058.000 unità rispetto all’anno precedente. L’aumento interessa tutti i continenti: Africa (+ 8.025.000); America (+ 7.579.000); Asia (+ 3.152.000); Europa (+ 193.000); Oceania (+ 109.000). La percentuale dei cattolici è cresciuta globalmente dello 0,07%, attestandosi al 17,40%. E’ possibile visionare statistiche e tabelle complete da Agenzia Fides (in formato Microsoft Word). Diamo uno sguardo ad alcune voci.

Missioni.
In aumento anche le stazioni missionarie con sacerdote residente, che sono complessivamente 1.665 (649 in più rispetto all’anno precedente) e registrano aumenti in tutti i continenti ad eccezione dell’Oceania (- 1). Le stazioni missionarie senza sacerdote residente, aumentano complessivamente di 847 unità, raggiungendo così il numero di 125.489. Gli aumenti interessano Africa (+ 747), Asia (+ 539), Europa (+ 45), mentre diminuiscono in America (- 463) ed Oceania (- 21).

Sacerdoti e seminaristi.
Il numero totale dei sacerdoti nel mondo è aumentato di 1.142 unità rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 409.166. A segnare una diminuzione è l’Europa (- 1.664), mentre gli aumenti sono in Africa (+ 953), America (+ 659), Asia (+ 1.120) e Oceania (+ 74). Il numero dei seminaristi maggiori, diocesani e religiosi, anche quest’anno è aumentato: globalmente sono 1.105 in più i candidati al sacerdozio, che hanno così raggiunto il numero di 117.024. Gli aumenti, come già avvenuto l’anno precedente, si registrano in Africa (+ 878), Asia (+ 1.380) e Oceania (+ 64), mentre diminuiscono anche quest’anno America (- 267) ed Europa (- 950).

Catechisti.
I Catechisti nel mondo sono aumentati complessivamente di 89.208 unità raggiungendo quota 3.082.562. Gli aumenti si registrano in Africa (+ 7.318), America (+ 82.846) ed Europa (+ 10.617), mentre registrano diminuzioni l’Asia (- 11.011) e l’Oceania (- 562).

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Nuzzi (Vaticano S.P.A.): «il Papa non c’entra con lo Ior, la colpa è dei suoi nemici»

L’autore di “Vaticano S.P.A.”, Gianluigi Nuzzi, non è un fanatico, non è un anticlericale incallito e nostalgico. Qualcosa effettivamente sembra non tornare nella gestione dello IOR (la banca del Vaticano). Ma, in un articolo su Libero, Nuzzi assicura: «L’inchiesta della procura di Roma non colpisce Joseph Ratzinger, il cardinale Tarcisio Bertone e Ettore Gotti Tedeschi, presidente dello Ior». Anzi, continua lo scrittore, «sui giornali lo Ior sembra diventata la banca di coppole e riciclatori. È l’esatto contrario delle intenzioni del Papa». Nuzzi accusa la vecchia gestione (in particolare Paolo Cipriani) e assolve Gotti Tedeschi, il quale «entra in punta dei piedi, sostenuto da Giulio Tremonti e da Bertone. cerca di orientarsi, anche se ha scarsi poteri rispetto al direttore generale». Descrive la situazione e le accuse, ricordando ancora che «queste nuove accuse suonano davvero come una beffa rispetto all’opera di Ratzinger. È davvero difficile, quindi, non leggere in quanto accade il colpo di coda, la reazione aggressiva di un coagulo di potere che resiste, non arretra, non vuol far perdere quella fabbrica di privilegi che ancora oggi è lo Ior». Un colpo di coda -come dice il titolo dell’articolo- da parte dei nemici di Ratzinger. Ricordiamo che Gianuligi Nuzzi ha destinato il 40% dei proventi di “Vaticano Spa” alla fondazione di monsignor Dardozzi, che si occupa di sostenere le famiglie bisognose che vanno incontro a operazioni chirurgiche complesse (vedi Affari.it).

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Il presidente degli Avvocati Matrimonialisti: «la Caritas salva migliaia di persone»

In questi giorni la Caritas ha corretto i dati dell’ISTAT sulla povertà in Italia. Secondo il rapporto Istat sono 7.810.000, mentre per l’organismo pastorale sono 8.370.000. Fra questi sono 800mila gli italiani ridotti a vivere come clochard a causa di separazioni e divorzi. Il divorzio, accolto dal laicismo come grande vittoria contro il pensiero della Chiesa (la quale ha sempre creduto nell’unità della famiglia), ha generato divisioni, drammi famliari e povertà. E chi si prende carico di queste persone? Sempre la Chiesa. Libero riporta che secondo il presidente nazionale dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, Gian Ettore Gassani, la Caritas sta «salvando dalla fame migliaia di persone del tutto insospettabili che, pur svolgendo attività lavorative di tutto rispetto, sono costrette – non di rado in giacca e cravatta – a fare la fila ogni giorno per un piatto di pasta». Ricordiamo che nel 2009 la Caritas ha investito circa 32 milioni di euro (31.713.990) per progetti e attività in Italia e nel mondo in risposta alle grandi emergenze economico-sociali e umanitarie e ad una quotidianità di vicinanza a chi soffre. Lo avevamo già segnalato in Ultimissima 25/6/10.

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Nuovo sondaggio: 9 americani su 10 credono in Dio

Una nuova inchiesta americana rivela che Dio è presente con forza nella società. È apparso su Usa Today un articolo di Cathy Lynn Grossman -ripreso da Il Corriere della Sera– riguardante le opinioni degli americani su Dio («How America sees God»). Come lo vedono o immaginano, cosa ne pensano, quali domande si pongono e come talune figure delle Chiese lo tesimoniano. Vale la pena ricordare che nell’avanzatissima America, soltanto il 5% si è dichiarato «ateo/agnostico». Si dice sempre che l’America è sempre un pò più avanti, no? I sondaggi dicono che nove americani su dieci credono in Dio (ovviamente compresi scienziati ed intellettuali, occorre ricordarlo ai più invasAtei scientisti…), ma il Suo volto appare diverso nella società americana (d’altraparte anche ognuno di noi è visto dagli altri secondo accenti e aspetti differenti). Paul Froese e Christopher Bader, due sociologi della Baylor University di Waco (Texas), sostengono nel loro nuovo libro, America’s Four Gods, che si possa comprendere meglio le reazioni di una popolazione — per un fatto di cronaca o per la politica estera — conoscendo l’idea che ha di Dio. Per molti è un Dio autoritario, altri lo riconoscono come benevolo. La vera novità, chiude il quotidiano italiano, è «Dio non è morto, non è tramontato, non è quello che hanno cercato di dimostrare o distruggere i filosofi; anzi dopo il crollo delle ideologie, dei totalitarismi atei e di molte illusioni del Novecento si è presentato di nuovo sul palcoscenico della storia. Se Heidegger aveva scritto che soltanto un Dio ci può salvare, noi ora ricominciamo a capire quanto sia ancora indispensabile per spiegare l’uomo».

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Gli scienziati: «l’uomo è l’unica eccezione di non dipendenza dal DNA»

L’antropologo cattolico Fiorenzo Facchini, autore di Le sfide dell’evoluzione e Le origini dell’uomo e l’evoluzione culturale, docente e ricercatore di antropologia, paleontologia umana e socioantropologia in diversi atenei, da Bologna a Bolzano (premiato nel 2002 dall’Accademia dei Lincei per l’Antropologia fisica) risponde alle domande de Il Giornale sulla genetica e la libertà umana, argomento emerso nel libro Anthill di E.O. Wilson. «Che i geni e l’ambiente siano gli unici fattori in gioco non lo sosterrei così facilmente. Il riduzionismo dimentica del tutto la consapevolezza umana, la capacità progettuale e quella di simbolizzazione, per non parlare della libertà. Come dice lo zoologo Grassé, le regole delle formiche provengono dal loro DNA, tant’è che sono sempre le stesse, mentre quelle dell’uomo cambiano nel tempo. Il genetista neodarwinista Theodosius Dobzhansky afferma che le società umane non si regolano come quelle animali e proprio in questo continuo mutar di regole sta il trascendimento del regno animale da parte dell’uomo». L’antropologo Facchini continua: «Anche Teilhard de Chardin ha fatto un inno alla materia “adorabile”, compresa la parte inanimata, senza scordarsi di aggiungere, però, che l’assunzione che l’uomo fa della natura la fa nella misura in cui si rende conto di essere l’unico cosciente. È l’uomo che dà coscienza a tutto il resto».

Come avevamo già avuto modo di dire in Ultimissima 30/7/10, molti scienziati si sono espressi recentemente su queste tematiche, ritenendo la genetica inadeguata a spiegare la complessità e misteriosità dell’uomo. Citavamo a titolo esemplificativo, il neodarwinista Francesco Cavalli Sforza e il biologo Steven Rose. Possiamo aggiungere il fisiologo e teologo John Habgood, che dichiara: «Le nostre caratteristiche generali dipendono in una certa misura dalla nostra eredità genetica. Ma da qui a dire che siamo geneticamente determinati ne corre. La genetica è uno dei fattori influenti. Poi c’è l’ambiente e infine la libera scelta di noi stessi. L’essenza del comportamento umano, a differenza di quello animale, sta nel fatto che è intenzionale e ponderato» (da La scienza e i miracoli, TEA 2006, pag. 88,89). E chiudiamo con il celebre genetista Francis Collins (forse la persona più odiata, dopo il Papa, dalle sette ateo-razionaliste), a capo del team che è riuscito a decifrare il genoma umano: «La genetica è il manuale d’istruzioni di Dio, è il Suo linguaggio, che però non spiegherà mai certi speciali attributi umani, come la conoscenza della legge morale e l’universalità della ricerca di Dio» (da Il linguaggio di Dio, Sperling&Kupfer 2007, pag. 20-22).

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Secolarizzazione europea. Ma siamo proprio sicuri?

Lo scrittore statunitense George Weigel ha offerto un interessante ragionamento su Avvenire. A metà maggio papa Benedetto XVI ha compiuto un pellegrinaggio apostolico in Portogallo: mezzo milione di persone hanno preso parte alla messa papale tenutasi all’aperto a Fatima (cfr. Ultimissima 17/5/10). Una volta tornato a Roma, duecentomila pellegrini hanno invaso piazza San Pietro per la recita del Regina Coeli, dimostrando il loro appoggio ad un pontefice assediato da mesi dalle critiche su sacerdoti colpevoli di abusi verso minori (cfr. Ultimissima 17/5/10). Una settimana dopo si è conclusa l’esposizione – durata 44 giorni – della Sindone di Torino. Nel corso di queste sole 6 settimane, qualcosa come 2 milioni di persone hanno affrontato lunghe file per passare pochi, brevi istanti di fronte a quello che credono essere stato il lenzuolo funebre di Cristo (cfr. Ultimissima 12/4/10). Per non parlare dell’ultimo viaggio in Inghilterra…(cfr. Ultimissima 20/9/10). Il prossimo agosto invece si terrà in Spagna la Giornata mondiale della gioventù, e arriverà ad ospitare due milioni di giovani pellegrini (cfr.Ultimissima 15/6/10). Mentre il mondo non europeo (America compresa) si sta riempiendo di cristiani e cattolici, dopo l’indigestione di ateismo del secolo scorso, i teorici della secolarizzazione si sono concentrati sulla situazione europea, dove riscontrano la morte della fede e l’indifferenza verso il Papa (è dal 1600 in realtà che si dice che il cattolicesimo sta per scomparire…). Ma gli attacchi quotidiani (per ultimo il putiferio creato dopo il giudizio della Chiesa sul Nobel per la Medicina Edward Roberts) dimostrano proprio il contrario. Nessuno spende energie, tempo e denaro per rimproverare e contrastare un’istituzione considerata moribonda ed un anziano di 83 anni ritenuto irrilevante. Continua Weigel: «questi stessi attacchi sono l’evidenza che la fede cristiana e la Chiesa cattolica, rimangono fattori rilevanti nella cultura europea e nella vita pubblica europea».

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Un’intera parrocchia anglicana passa al cattolicesimo: “effetto Benedetto XVI”

Martedi scorso abbiamo pubblicato la notizia di un vescovo anglicano che ha deciso di dimettersi per entrare nella Chiesa cattolica (vedi Ultimissima 19/10/10).

Oggi informiamo che un’intera parrocchia anglicana della provincia inglese del Kent ha preso la stessa decisione e ha chiesto di unirsi al Santo Padre.

La visita di Benedetto XVI in Gran Bretagna, riporta CatholicHerald.uk, pare cominci a dare i suoi frutti. I responsabili eletti dai laici per la conduzione parrocchiale di San Pietro di Folkestone, nella diocesi dell’Arcivescovo di Canterbury, contatteranno a breve l’arcivescovo come primo passo nella linea di un’adesione al futuro Ordinariato cattolico.

Nella Chiesa d’Inghilterra il consiglio pastorale (a differenza delle parrocchie cattoliche) agisce come vero e proprio organo esecutivo della parrocchia ed infatti è stata votata all’unanimità l’adesione al cattolicesimo, tanto che l’arcivescovo di  Canterbury, Rowan Williams, sarà informato al più presto.

La redazione

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Il regista Guido Chiesa: «passo dall’ateismo alla fede»

Avevamo già avuto modo di parlare dell’ultimo film di Guido Chiesa, già regista de Il partigiano Johnny e della serie tv Quo Vadis, Baby?. Si intitola “Io sono con te” e racconta dell’adolescente di nome Maria, che si ritrova incinta senza sapere né come né perché. Una visione laica della Natività (cfr. Ultimissima 17/4/10). In questi giorni il quotidiano Avvenire ha rivelato, attraverso un’intervista al regista, che alla radice del film sta l’abbandono dell’ateismo per una posizione cattolica. «Diciamo che provenivo da un ambiente poco interessato a queste questioni. Un giorno mia moglie mi racconta un suo incontro avuto con una mamma, che le ha parlato di Maria come nessuno aveva mai fatto prima. Per lei è stata quasi una folgorazione tanto che, tornata a casa, ne ha parlato subito con me. Ho pensato, come oggi molti credono di me, che fosse un po’ “impazzita”. Invece quello era solo il primo passo di un percorso che abbiamo iniziato insieme e che ci ha portato, tra l’altro, a pensare e realizzare “Io sono con te”». Il regista italiano descrive poi le ragioni dell’abbandono dell’ateismo: «Abbiamo scoperto che non è vero che fede e ragione devono necessariamente entrare in collisione quando si parla di certi argomenti. Ad esempio la verginità di Maria è scientificamente inspiegabile, ma anche l’effetto placebo lo è, eppure nessuno mette in dubbio che esista veramente. Il mio essere diverso rispetto al passato sta nell’accettare che non tutto debba necessariamente essere spiegato. La scienza lo sa che non tutte le risposte sono possibili. Il premio Nobel per la fisica Max Planck, quando gli chiesero cosa ci fosse prima del tempo minimo calcolabile, rispose: «Prima c’è Dio». Torna poi al film: «Racconta lo «scandalo» del Cristianesimo: che alla sua origine ci fosse una donna. Fino ad allora era considerata impura, non poteva parlare nelle assemblee. Maria è un fatto straordinario. Il Cristianesimo è l’unica, tra le grandi religioni del mondo, a identificare in una donna il principio positivo della salvezza, a vedere nella madre il cardine dell’intera vicenda umana».

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Leader abortista accusata per un falso allarme bomba. Voleva incolpare i pro-life

La direttrice di una struttura abortista americana, Linda Mansueto, dovrà affrontare una causa federale per aver intenzionalmente darto “informazioni false e fuorvianti” alle autorità, dichiarando un falso allarme bomba presso la sua clinica. La Mansueto ha dichairato di aver sentito un tichettio proveniente da un pacchetto sospetto. Ma dopo che l’edificio è stato evacuato, gli artificieri della polizia non hanno ritrovato alcun pacchetto, nè alcun ordigno esplosivo. Secondo i funzionari la leader abortista potrebbero affrontare fino a cinque anni di carcere. Il repubblicano Mike Ritze ha riferito all’Associated Press (AP) che l’allarme bomba era parte di un tentativo di dipingere gli avversari pro-life come soggetti pericolosi: «O lo ha fatto per danneggiare l’opposizione o ha tentato di distogliere l’attenzione dall’industria dell’aborto». Effettivamente senza argomenti ragionevoli, l’unica alternativa per far prevalere la propria ideologia è quella di screditare in qualunque modo gli avversari. Infatti, come riporta Tony Lauinger, vice president del National Right to Life Committee, prima della rivelazione del “falso allarme”, i sospetti erano immediatamente ricarduti sugli attivisti pro-life americani.

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