Padre Roberto Busa, colui che ci ha permesso di navigare su Internet

Roberto Busa e internet. Il “padre” della linguistica computazionale è anche “padre” in senso religioso, essendo un gesuita di di sant’Ignazio di Loyola. E’ grazie a un religioso se stiamo navigando sul web.

 

Cos’hanno in comune i fondatori della cosmologia moderna, della paleontologia, della geologia, della genetica, del motore a scoppio, dell’elettricità biologica, della biologia, delle geometrie non euclidee, della geologia e della stratigrafia, dell’egittologia, dell‘idraulica, del modello eliocentrico? Probabilmente nulla, se non che tutti erano scienziati e religiosi (sacerdoti e monaci).

Uno di questi “padri fondatori” è stato intervistato recentemente da Avvenire ed è conosciuto in tutto il mondo per essere stato il fondatore della linguistica computazionale (o Natural Language Processing), cioè quella disciplina che relaziona il computer con il linguaggio umano. E’ così “padre” della linguistica informatica, degli ipertesti, dell’intelligenza artificiale, del computer applicato alla scrittura, dei cd-rom, ma anche «Padre» in senso religioso, poiché Roberto Busa è un Gesuita di sant’Ignazio di Loyola. Insomma, come riporta Il Giornale, è merito suo se ora stiamo navigando su Internet.

Busa non ha mai pensato di togliere la sua lunga talare nera negli innumerevoli consessi scientifici mondiali dove da sessant’anni è rispettato e onorato ospite. L’intervista del quotidiano della CEI è dovuta al fatto che l’Ibm, partner tecnologico e professionale della sua vita, in questi giorni prenderà in consegna l’Index Thomisticus, l’opera che ha fatto di padre Busa una celebrità nel mondo dell’informatica. Essa nasce per stivare l’analisi automatizzata delle nove milioni di parole dell’opera omnia di Tommaso d’Aquino. L’Ibm ha deciso di portarsi il tutto nel suo quartier generale italiano, come un monumento alla genialità. Da raccontare, per la prossima volta, la singolare amicizia tra padre Busa e sir Thomas Watson, il fondatore del colosso informatico americano.

La redazione

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Megascritta sul Pirellone di Milano: «salviamo i cristiani in Iraq»

La megascritta “Salviamo la vita dei cristiani in Iraq e nel mondo” è stata affissa all’esterno del Pirellone, sul lato che si affaccia su piazza Duca d’Aosta (uno dei luoghi più “affollati” della città), per esprimere il dissenso della Regione Lombardia nei confronti delle ingiuste condanne e persecuzioni che i cristiani nel Medio Oriente stanno subendo oramai da diversi anni. «Questa iniziativa vuole abbattere il muro di indifferenza per le esecuzioni dei cristiani nel mondo – ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni – Il fenomeno è in crescita: circa il 75 per cento delle esecuzioni del mondo sono dirette contro i cristiani. La Regione scende in campo per chiedere iniziative forti al governo italiano e all’Unione europea». Un’iniziativa molto intelligente poiché con una spesa ridicola si è lanciato un messaggio che sta avendo un eco molto importante. Roberto Formigoni ha detto che scriverà una lettera al segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, per comunicargli che «la Lombardia crede nel valore della persona e per ribadire che i lombardi si stanno impegnando e sono pronti a impegnarsi per fare iniziative forti che fermino la mano assassina di chi uccide i cristiani nel mondo». Il riferimento è anche al caso di Asia Bibi, la donna pachistana che rischia la condanna a morte per aver sostenuto la sua fede cristiana in terra islamica.

In un video sul sito de Il Corriere della Sera, il Presidente Formigoni e altri collaboratori, spiegano le ragioni dell’iniziativa regionale.

Da Youtube invece preleviamo un video amatoriale….

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Quel Pirandello dall’animo religioso…

Guido Davico Bonino è un critico letterario, critico teatrale italiano e accademico di storia del teatro all’Università di Torino. Per l’approssimarsi del Natale, ha pubblicato un volumetto nel quale raccoglie le Novelle per un anno di Luigi Pirandello. Un genio inserito in tutte le liste degli “atei celebri”. Davico ha scelto e ordinato nove racconti legati dal filo del Natale o comunque dal problema della fede o al tema della Chiesa, intitolato Sogno di Natale e altri racconti. Il testo è recensito da Avvenire: «Il Cristo che batte invano alle porte dei palazzi e dei tuguri per vedere se Gesù Bambino vi sia ben accolto, trovando ovunque risposte deludenti, palesa il pessimismo dell’autore non sulla figura del Salvatore, ma sulla sordità degli uomini nei confronti del suo messaggio». Emerge la posizione di un Pirandello da una forte sensibilità religiosa, come altri studiosi hanno accennato (Umberto Colombo, Antonio Sichera), Davico tratta il tema con grande equilibrio, parlando di un Pirandello laico ma aperto al dialogo con l’Oltre. Al fascino di Cristo non potè sottrarsi neanche il grande “laico” Jean-Paul Sartre (vedi Ultimissima 11/5/10)


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    New York University: «la teoria di Darwin non è più sostenuta dalla geologia»

    Come tutti sanno l’implicazione filosofica della teoria del darwinismo è l’argomento principale con cui gli atei moderni giustificano la loro posizione esistenziale. Eppure non occorre certo essere dei creazionisti per riconoscere quanto la teoria di Darwin sia, anno dopo anno, sempre più barcollante e sempre meno utilizzata dal panorama scientifico per spiegare il processo evolutivo, nonostante l’accanimento di personaggi come Richard Dawkins.

    Una delle cannonate più importanti che il dogma scientifico ha ricevuto quest’anno è stato sferrato dal duo evoluzionista Palmarini-Piattelli/Fodor (entrambi atei e quindi non tacciabili di creazionismo), autori del libro: Gli errori di Darwin.

    Ma in questi giorni è arrivata una cannonata più violenta: «la teoria dell’evoluzione graduale formulata da Charles Darwin non è più compatibile con la storia geologica». Questa intollerante dichiarazione non è partita da un fanatico promotore del movimento creazionista americano, ma dall’illustre geologo Michael Rampino dell’Università di New York, nel suo saggio pubblicato dalla rivista Historical Biology (qui un estratto) l’8 novembre 2010 e ripreso dalle maggiori riviste e siti internet di divulgazione scientifica.

    Il sito internet della New York University, informa che Rampino sostiene una teoria più precisa dell’evoluzione graduale, che postula il fatto che siano stati lunghi periodi di stabilità evolutiva a causare le estinzioni di massa, così come proposto dallo scozzese Patrick Matthew prima di Darwin. Lo scienziato ha dichiarato: «Matthew ha scoperto e divulgato l’idea della selezione naturale, applicata all’origine delle specie, e l’ha collocata nel contesto di un risultato geologico caratterizzato da estinzioni di massa catastrofiche, seguite da adattamenti relativamente rapidi». Continua Rampino: «Alla luce della recente accettazione dell’importanza verso le catastrofiche estinzioni di massa nella storia della vita, forse è il momento di riconsiderare il punto di vista evolutivo di Patrick Matthew, tanto più in linea con le idee presenti riguardanti l’evoluzione biologica rispetto a quelle di Darwin».

    Nel suo “Naval Timber and Arboriculture” del 1831, Matthew descrisse la teoria della selezione naturale in una modalità che venne ripresa da Darwin successivamente (nonostante sia Darwin che Wallace ammisero questo, gli storici attribuirono a loro la genesi della teoria). Ma mentre Matthews spiegò questo processo concentrandosi sugli eventi catastrofici e le estinzioni di massa come fattori primari nel processo evolutivo, Darwin nel suo “L’origine delle specie” (scritto circa 30 anni dopo) rifiutò esplicitamente il ruolo del cambiamento catastrofico nella selezione naturale e delineò una teoria evolutiva basata sulla continua lotta per la sopravvivenza tra gli individui all’interno delle popolazioni di specie (quindi cambiamenti graduali nelle caratteristiche degli organismi sopravvissuti). Tuttavia, come nota Rampino, «la storia geologica è segnata da lunghi periodi di stabilità punteggiati da grandi cambiamenti ecologici verificatisi sporadicamente e rapidamente». Per questo sempre più scienziati evoluzionisti sono concordi nel mettere in dubbio la teoria di Darwin basata sul «processo molto graduale di competizione tra gli organismi e dell’adattamento ad un ambiente relativamente stabile»

    Sperando che questi risultati non incoraggino ulteriormente i creazionisti, non si può non constatare come l’unico argomento dell’ateismo scientifico abbia ormai preso la strada della non credibilità. Ricordiamo che Matthew era convinto di una Benevolenza in natura, di una casualità intelligente, che lui stesso definiì come “Provvidenza”. La sua visione religiosa è riassumibile nella cosiddetta “Teologia naturale”: vedi Wikipedia e Ucmp.com

    La notizia, data la sua grande rilevanza, è stata pubblicata anche da questi canali di divulgazione scientifica, con il titolo “La teoria dell’evoluzione graduale di Darwin non è supportata dalla storia della geologia”: Archaeology Daily News, Science Centric, Science Daily, LabSpace, Science News, Science Blog, Physorg.com, Science 2.0, Scientific Computing.

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    Le gemelle siamesi sono felici: scandalo per gli abortisti

    Il 7 marzo 1990 nel Minnesota, Stati Uniti, nascono due vite in un solo corpo. Gambe e bacino sono in comune mentre la spina dorsale e la testa sono separate. Bastano queste poche righe perché coloro che ritengono la vita (compresa la propria) una casualità inutile priva di ogni significato, si imbestialiscano contro quei medici criminali che non sono intervenuti tramite l’aborto. Com’è possibile -si chiederanno- che questa possa essere una vita dignitosa? Bisognava sopprimere questo corpo! Per fortuna però che la madre, Lisa Chamberlain, non ha mai fatto questi assurdi ragionamenti, anzi, come disse ad un giornale inglese, «queste gemelle sono un dono di Dio, e siamo determinati a dar loro la possibilità di vivere».

    Abby e Brittany sono uno scandalo in Inghilterra. Frequentano l’università, guidano l’automobile, corrono, si truccano e frequentano i loro amici, che le descrivono come “dotate di grande forza d’animo”. Sono felici! La loro vita è un appello alla coscienza della società che oggi impedisce la nascita di tanti esseri umani per il fatto che le loro vite, secondo alcuni, non hanno o potranno avere alcun significato, non sono desiderati dai genitori e dalla società, non sono “normali”. Ma la dignità della vita non sta certo in questi fattori, come dimostra la loro storia, Abby e Brittanu vivono molto più profondamente e serenamente di tanti militanti abortisti.

     

    Qui sotto un video sulle due gemelle

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    ABC: «Il vicepremier ateo Nick Clegg sulla via della conversione grazie alla moglie»

    Il quotidiano spagnolo ABC afferma che “come Cherie Blair [moglie di Tony] fu determinante nella conversione al cattolicesimo del marito, così Miriam Gonzalez è sulla buona strada per fare lo stesso con Nick Clegg“, guida del partito Liberal Democratico e vice-primo ministro del Regno Unito. Come esistono tanti politici che si dichiarano “cattolici” per convenienza, in Inghilterra va di moda dichiararsi pubblicamente “atei”. Così ha fatto Clegg durante un’intervista ad un radio inglese, nonostante -riporta ABC- il vice premier venga visto andare a Messa ogni domenica con moglie e figli (tant’è che i quotidiani continuano a chiedersi: Why’s Clegg in church if he’s not a believer?). Come informavamo nell’Ultimissima del 20/10/10, Clegg è anche d’accordo con la moglie nell’iscrivere i loro figli in una prestigiosa scuola cattolica inglese, la London Oratory School. Più volte il vice premier ha dichiarato di voler educare i suoi figli al “cattolicesimo” e per questo entrambi hanno ricevuto i sacramenti nella parrocchia di Nostra Signora della Misericordia e S. Simone Stock, nel sobborgo londinese di Putney in cui vivono. Nick, come ovviamente la moglie Miriam sono rimasti entusiasti in occasione dell’incontro personale che hanno avuto con Benedetto XVI durante la sua visita in Gran Bretagna. Il quotidiano rivela anche che Sua Santità si è intrattenuto particolarmente con Nick, scambiando qualche parola in più con lui rispetto alle altre autorità. Qualcuno dice che parlavano in tedesco.


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    Scienza e Religione all’Università di Oxford: parola a Andrew Pinsent

    Che ci sia un atteggiamento sempre più positivo tra scienza e fede lo indica la recente istituzione di un corso sull’argomento alla Cambridge University, di cui il titolare è Fraser Watts. Nell’altra illustre università europea, Oxford, c’è invece Andrew Pinsent, direttore per la ricerca del centro Iam Ramsey per la scienza e la religione, situato proprio nel cuore dell’università. «Un segno evidente che i cattolici sono tornati qui, nel cuore dell’establishment inglese, dopo i quattrocento anni seguiti alla Riforma, a pieno titolo. Oggi anche i gesuiti e i benedettini gestiscono college all’interno dell’università dove gli studenti possono alloggiare e studiare», spiega Pinsent ad Avvenire. Scienziato e sacerdote, filosofo, teologo e fisico, è responsabile di uno dei centri della facoltà di teologia di Oxford. Proprio in questo ateneo Pinsent si laureò in fisica delle particelle per poi andare a lavorare nel centro svizzero Cern insieme a Carlo Rubbia. Ebbe poi la vocazione alla vita religiosa e arrivò all’Università Gregoriana di Roma. Dopo un dottorato in filosofia all’Università americana di Saint Louis, in Mississippi, Pinsent è arrivato a Oxford un anno fa. Nella celebre università «stiamo scoprendo -spiega Prinsent- che nei bambini il concetto di un Dio come essere onnipotente e onnisciente è innato. Già all’età di sette anni un bambino dice che la sua mamma può fare degli errori, ma Dio non può fare errori. Per dimostrare questa ipotesi stiamo studiando alcune tribù in Africa. È sorprendente come alcuni tratti di Dio tipici del cristianesimo ritornino in altre culture e religioni. È significativo anche che regimi che si proclamavano atei e hanno voluto abolire Dio, come quello sovietico, hanno poi riempito questo vuoto con il culto di una personalità umana come Stalin. Come il culto delle celebrità televisive o del mondo dello spettacolo rivela il vuoto lasciato da Dio nella nostra società. Quasi che l’uomo non possa fare a meno di Dio». Più avanti lo scienziato afferma: «Ciò di cui il Papa ha parlato, proprio qui in Inghilterra, cioè del rischio di separare fede e ragione, è molto vero nella nostra epoca, che tende ad avere un freddo razionalismo da una parte e il fanatismo dall’altra. Il problema oggi non è se Dio esiste, ma che cosa è Dio. È evidente che la mancanza di Dio viene sempre sostituita da qualcosa. Nelle librerie inglesi, per esempio, c’è un aumento di libri dedicati all’occulto, ai vampiri, alla magia e allo spiritualismo, segno evidente che c’è una ricerca di spiritualità che è stata privata della ragione».


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    Roberto Cota (Lega Nord) mantiene la promessa: volontari pro-life negli ospedali

    Il governatore del Piemonte, Roberto Cota, lo aveva promesso ed è stato di parola: i consultori piemontesi saranno aperti ai volontari per la vita. «Il mio programma elettorale era chiaro e prevedeva l’inserimento delle associazioni pro-vita all’interno delle strutture del servizio sanitario regionale. E quando si governa, si devono mantenere gli impegni». Questo il suo commento -riportato da La Stampa– al voto della maggioranza che ha bocciato le richieste del centrosinistra di sospendere l’efficacia del nuovo protocollo approvato dalla giunta regionale di centrodestra. Il provvedimento resta operativo. Il centrodestra ha respinto anche un secondo ordine del giorno presentato da tutto il Pd e dall’ex presidente Bresso, da Sinistra e Libertà e dall’Idv, che puntava a modificare il protocollo nelle parti che assegnano «all’associazionismo un ruolo improprio che non è nella lettera e nello spirito della legge». Esulta anche Mario Carossa, capogruppo della Lega Nord, il quale dichiara: «Abbiamo bloccato un bieco tentativo di strumentalizzazione portato avanti dall’opposizione». Intanto Augusta Montaruli, vicecapogruppo Pdl, annuncia la prossima presentazione di una proposta di legge «affinché i consultori tornino ad essere un reale supporto alla famiglia».

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    Federigo Tozzi e la sua conversione dallo scetticismo ateo al cattolicesimo

    Ultimamente la critica letteraria ha sempre di più riscoperto Federigo Tozzi (1883-1920), autore del famoso romanzo “Con gli occhi chiusi”. Il quotidiano Avvenire ha pubblicato un bellissimo stralcio di uno scritto di uno scritto di Tozzi, nel quale racconta la sua conversione al cattolicesimo. Ecco alcuni passagg interessatii: «Io mi sarei messo a ridere se qualcuno, tre anni fa, m’avesse detto: Tu crederai in Dio. Perché dunque a poco a poco, quasi contro la mia volontà, io mi son sentito invadere da un sentimento religioso così decisivo da far dipendere da esso tutta la mia vita intellettuale? La fede aumentava in me di pensiero in pensiero, quantunque con pause lunghe di qualche mese, durante le quali al mio scetticismo nudo e squallido si accompagnava un’inerzia mentale senza precedenti. Ma era una strada o un vano rigonfiamento dell’anima? Talvolta soffrivo di questo dubbio; ma non poteva ancora raccomandarmi, cioè pregare come si prega senza servirsi delle parole. Non m’accorgevo che, a mia insaputa, il substrato della mia anima s’era mutato! Non riuscivo a spiegarmi perché la mia anima fosse stata così rinchiusa, come una sorgente che è presso la superficie ma non può uscire. Ah, quale fu la profondità della grazia, per cui la prima volta sentii il fanatismo voluttuoso d’inginocchiarmi! Quale brivido mi rimase a lungo in tutta la carne! E pensai che sarei diventato subito un perfetto credente, ma non avvenne così. Entrando in chiesa sentivo una sottilissima ironia allegra, non voleva né meno guardare gli atti del sacerdote all’altare. Respingevo ancora questa attrazione, volevo ancora pigliare tempo. Dopo, in quegli albori violenti, io vedevo la mia fede, la vedevo sempre più determinata, sempre più prossima, sempre con più effetto e sapevo ch’essa sarebbe entrata in me, e che una mattina, a pena desto, avrei urlato di gioia sentendola anche dentro la mia carne. Ed ora ho questa fede. Questa mia inaspettata giovinezza nova mi esalta quanto m’è necessario».

    Da ragazzo, Tozzi aveva aderito al Partito socialista e visse questa adesione politica con forti vedute anarchico-libertarie che in parte sopravvivranno anche dopo la sua conversione al cattolicesimo. Questa, informa il sito Cultura Cattolica, sopravviene dopo una grave patologia agli occhi derivata da una malattia venerea, datata 1904. Ne abbiamo testimonianza dall’epistolario di Novale (lettere alla fidanzata, celata sotto il nome di Annalena), tra gli anni 1906-1908. Oltre all’incontro con la futura moglie (sposata appunto nel 1908), furono decisive le letture dei grandi mistici, come S. Bernardino, S. Caterina e S. Teresa d’Avila. Ma un altro elemento importante fu lo studio dello psicologo americano William James. Come precisa opportunamente Luperini, “si potrebbe dire che Tozzi legge James attraverso santa Teresa e santa Teresa attraverso James”. Psicologia e religione, nell’autore senese, si intrecciano in modo indissolubile. In un articolo del 1913, lo scrittore presenterà questa svolta non come l’esito di una ricerca intellettuale, ma come un’invasione subita a livello di coscienza, che ha prodotto in lui un’intensità di vita prima sconosciuta.

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    MicroMega, il razionalismo e l’esoterismo massonico

    L’altra parrocchia dell’ateismo italiano, oltre a quella dei fantarazionalisti uaarini, è rappresentata da MicroMega, tipico esempio di scientismo made in Italy (tiratura inferiore a Camper Italia). Vengono intervistati a turno i 4-5 antiteisti moderni e su quanto dicono si confezionano articoli cha spaziano dalla cucina alla microbiologia, dalla politica al giardinaggio, tutto in chiave anticattolica ovviamente. Nell’ultimo numero tocca al chimico Peter Atkins che, improvvisandosi teologo, intitola il suo pezzo: “Miseria della Fede” (chi ha avuto l’onore di leggerlo commenta così: «una tesi sostenuta da una “fiera dei luoghi comuni” a cui si potrebbe facilmente obiettare contrapponendo alla “miseria” della fede gli “splendori” dell’ateismo firmati da Stalin e Pol Pot»). Sul sito Libertà e Persona troviamo un’interessante disserzione su questa rivista e soprattuto sull’origine del nome. Infatti -spiega l’articolo- Micromega «è il titolo di un racconto di Voltaire e al riguardo siamo autorizzati a pensare che, poiché la rivista è stata fondata da un filosofo come Paolo Flores d’Arcais, la scelta del nome non possa non essere stata profondamente ponderata. Riducendo ai contenuti essenziali il racconto di Voltaire a cui si fa riferimento, troviamo che il protagonista, Micromega, partito dalla stella Sirio in cui vive, giunge sul pianeta Saturno dove stringe un’amicizia con un suo abitante. Insieme a questi si dirige quindi su Giove e infine sulla Terra, dove scopre degli esseri minuscoli chiamati Uomini e ai quali, prima di partire, dona un libro contenente il “senso della vita”». Ecco che la storia di riferimento della nota rivista sembra lontana dall’essere una vicenda che propone il razionalismo materialista. E’ infatti un viaggio iniziatico: «Sirio è quella che nelle tradizioni esoteriche rappresenta la dea egizia Iside e che il più grande occultista del novecento, Aleister Crowley, riteneva così importane da riattivare un antico ordine iniziatico a lei dedicato. Saturno e Giove hanno anche in questo caso dei significati cari al mondo dell’esoterismo, simbolicamente rappresentati nell’opera alchemica “Melancholia” di Dürer». In reatà il genio razionalista di Voltaire, adorato dalle note sette ateorazionaliste, un iniziato alla massoneria. Dal sito de Il Grande Oriente d’Italia scopriamo infatti che fu iniziato nella loggia delle “Nove Sorelle”. Ecco allora spiegati i collegamenti con Iside e Osiride, che nell’esoterismo massonico sono di casa. Ma anche un altro dei maggiori filosofi razionalisti della storia, John Locke, viene indicato come fratello massone! L’articolista Pennetta si accorge anche che il già citato numero di MicroMega, inizia con una frase del filosofo anarchico Pierre-Joseph Proudhon: “La scienza non ha fatto progressi che dopo aver eliminato Dio” (una banalità sfatabile in cinque minuti) . Guarda caso, anche lui era un fratello massone e anche lui, come Locke Voltaire e MicroMega era fermamente anticattolico. La scelta della rivista di riferirsi quindi alla massoneria non può che essere pienamente coerente, ciò che stupisce è il fitto intreccio tra razionalismo ed esoterismo massonico anticattolico, il che lascia molto pensare…

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