Perché Giuda tradì Gesù? Il motivo della disillusione

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Giuda tradì Gesù, ma perché? Quel bacio ha cambiato la storia dell’umanità, ma cosa spinse il discepolo a tradire il suo maestro? Le ipotesi sono varie, la più probabile è che Giuda capì che Gesù non era il Messia guerriero che avrebbe rovesciato i Romani.


 

Tutti conoscono la scena in cui Giuda bacia Gesù per indicare ai soldati romani chi è il ribelle nazareno da arrestare e crocifiggere.

Cosa spinse il discepolo a tradire il suo maestro?

Abbiamo parlato in maniera dettagliata di Giuda in un recente articolo, focalizzandoci nel rispondere alle tesi (bislacche) secondo cui sarebbe stato un personaggio inventato.

 

Quattro ipotesi sul perché Giuda tradì Gesù

Anche in quel contesto abbiamo ricordato che nel corso dei secoli sono state avanzate, tra le altre, quattro grandi ipotesi alla base del tradimento:

  1. L’avidità e il denaro;
  2. La motivazione demoniaca;
  3. La volontà di “forzare la mano” alla storia, attendendosi una sua ribellione violenta da parte di Gesù che portasse alla sollevazione contro i Romani;
  4. La disillusione verso Gesù

Non c’è una tesi più accurata di un’altra, anche perché i Vangeli riportano versioni diverse e non necessariamente in contraddizione tra loro. E’ anche possibile che vi siano stati più motivi alla base di quel gesto che, di fatto, cambiò radicalmente la storia dell’umanità.

Di questo ne ha parlato recentemente lo studioso Bart D. Ehrman, presidente del Dipartimento di studi religiosi dell’Università della Carolina del Nord.

E’ noto per avere un approccio poco professionale e piuttosto prevenuto sulle questioni più spinose per il suo agnosticismo militante (miracoli, la resurrezione ecc.), tuttavia sui restanti temi riguardanti le origini cristiane gli va riconosciuta un’ottima preparazione (è stato alunno dell’eminente Bruce M. Metzger!) e le indiscusse abilità oratorie.

Ehrman nei suoi testi opta apertamente per la quarta spiegazione e ha diverse ragioni per farlo1B.D. Ehrman, Jesus. Apocalyptic Prophet of the New Millennium, Oxford University Press 1999, p. 218.

 

Il tradimento di Giuda per disillusione?

Innanzitutto lo studioso ha spiegato che dai testi cristiani emergono indizi sul fatto che Giuda abbia preso del denaro, ma anche segnali di un forte senso di colpa successivo. D’altra parte era stato a lungo un discepolo di Gesù.

«Ogni Vangelo ha un messaggio proprio», spiega Ehrman. «Presentano Gesù in modi diversi, con interpretazioni differenti su ciò che ha insegnato, su molti dettagli…compreso il ruolo di Giuda. Tutti lo descrivono come traditore, ma ciascuno suggerisce motivazioni diverse per il suo gesto».

Se prendiamo il testo più antico, il Vangelo di Marco, lì non c’è apparentemente nessuna spiegazione del perché Giuda tradì Gesù. Tuttavia c’è un indizio importante.

Quando Gesù è a Gerusalemme per celebrare la Pasqua, una donna si avvicina e gli versa un prezioso olio profumato, un gesto di onore. Alcuni discepoli si indignano: quell’olio costoso poteva essere venduto e il ricavato dato ai poveri.

È allora che Gesù dice: «I poveri li avrete sempre con voi, ma non sempre avete me» (Mc 14,7). Subito dopo questa affermazione, il testo presenta la decisione di Giuda di tradirlo.

L’implicazione è che Giuda sia rimasto turbato e deluso dalle parole di Gesù: intendeva morire, invece di combattere. Se Giuda era, ad esempio, un zelota — ossia uno di coloro che volevano un’insurrezione militare contro Roma — potrebbe essersi convinto che Gesù fosse il Messia destinato a guidare il popolo in battaglia.

D’altra parte, spiega correttamente B.D. Ehrman, molti ebrei dell’epoca pensavano che il Messia sarebbe stato un re guerriero, scelto da Dio, unto per guidare Israele. Se davvero Giuda aveva sperato in un Gesù guerriero, l’unzione in vista della morte potrebbe avergli fatto crollare ogni aspettativa.

Da qui il suo tradimento, non per odio, ma per disperazione e/o disillusione.

Questa però è solo una teoria: Marco non lo dice apertamente. Ci dice solo che Giuda prende tale decisione e poi le autorità gli offrono del denaro.

 

Giuda tradì Gesù per denaro o possessione?

L’evangelista Matteo invece è più esplicito: il denaro è il movente, Giuda lo fa per soldi (30 pezzi d’argento).

Gli storici rigorosi applicano alcuni criteri per valutare l’attendibilità di un brano o di un episodio e quando questo compie una profezia sono soliti a dubitare dell’affidabilità storica. Si chiama “criterio di dissimilarità” ed è certamente problematico in quanto esclude a priori la possibilità dell’avversarsi di una profezia mentre un’indagine non prevenuta su nulla sarebbe più auspicabile.

Nel caso specifico, il tradimento di Giuda per 30 denari sembra riferirsi al compimento di una profezia contenuta nella Bibbia ebraica, il testo in cui il profeta Zaccaria chiede un compenso ma riceve solo 30 sicli d’argento, una cifra simbolica di scarso valore (Zaccaria 11,12-13).

Nei vangeli di Luca e Giovanni il motivo è l’intervento demoniaco in Giuda (Luca) o la malvagità diabolica di Giuda (Giovanni). Il quarto evangelista si ricollega anche a Matteo ricordando l’avidità di Giuda rispetto ai soldi (Gv 12,4-6).

È interessante notare che queste due interpretazioni modifichino anche il grado di colpevolezza di Giuda: se è stato posseduto dal diavolo ebbe meno controllo sulle sue azioni rispetto a una spiegazione basata sull’avidità.

Ehrman prosegue la riflessione ricordando che in tempi più recenti la visione ostile verso Giuda all’interno del cristianesimo è stata messa in discussione. Se nell’antichità Giuda era l’equivalente teologico di Hitler, oggi si tende a ridurne la colpevolezza.

Ad esempio nel musical “Jesus Christ Superstar”, quasi interamente incentrato su di lui, Giuda viene presentato come un uomo che si sente costretto a fare ciò che Dio gli chiede, ma senza comprenderne il perché. C’è un passaggio in cui lui dice più o meno: «Perché mi stai facendo fare questo, Dio? Sarò infangato per qualcosa che mi costringi a compiere».

 

Tornando ai motivi del tradimento, l’ipotesi della disillusione ci sembra quella più solida. Il denaro può aver avuto un ruolo ma il vero movente può effettivamente essere stata la speranza delusa da parte di Giuda del Messia guerriero che avrebbe “rovesciato i potenti dai troni”. Non poteva certo sapere che i piani di Dio erano molto diversi.

E’ ciò che il cantautore Claudio Chieffo canta nel suo brano “Il monologo di Giuda”:
«Non fu per i trenta denari
ma per la speranza che lui,
quel giorno,
aveva suscitato in me.
Ma poi passavano i giorni
e il regno suo non veniva,
gli avevo dato ormai tutto
e lui mi tradiva»
.

 

Autore

La Redazione

1 commenti a Perché Giuda tradì Gesù? Il motivo della disillusione

  • Cook ha detto:

    Personalmente anche la terza ipotesi, quella di forzare un’eventuale ribellione (proprio perché si aspettava un Messia politico) mi è sempre sembrata plausibile.

    Comunque attenzione a Ehrman, ricordiamoci che è uno che continua a sostenere che Gesù non avrebbe mai dimostrato di essere Dio contro le evidenze stesse di tutti e quattro i Vangeli (e nonostante da più parti sia stato dimostrato che non è un ipotesi sostenibile). Bravo sì, ma per ciò che conviene a lui…