I primi ruggiti di Leone XIV su fede, famiglia e dottrina
- Ultimissime
- 18 Mag 2025
Papa Leone XIV interviene su famiglia, fede e dottrina. Uno sguardo ai più bei discorsi di questi primi 10 giorni di pontificato segnato da stupore (fuori luogo) e primi fastidi per il mondo secolare.
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«Sono stato scelto senza alcun merito», ha detto umilmente Leone XIV poche ore fa durante la celebrazione di inizio pontificato.
Ha poi espresso il suo grande desiderio: «Una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato».
Con Leone XIV il (solito) gioco delle differenze
Purtroppo occorre osservare che in tanti non stanno rispettando questo desiderio, insistendo già sulle “sconvolgenti novità” di questo Papa rispetto al precedente.
E non mancano analisi deprimenti del tipo: “Leone XIV ha citato Dio mentre Bergoglio parlava solo di raccolta differenziata!”.
E’ un meccanismo tipico che si ripete, letteralmente, “a ogni morte di Papa”!
Lo abbiamo già visto nei mesi successivi all’elezione di Francesco, quando i media esaltavano il suo “umile” stile di vita rispetto a quello “principesco” (così, almeno, dicevano) del predecessore. Faranno lo stesso gioco con il successore di Leone XIV.
Leone XIV difende la famiglia uomo-donna
In ambito cattolico pare abbia sorpreso molto quando Papa Prevost ha ricordato, pochi giorni fa, la dottrina della Chiesa sul tema della vita e della famiglia.
Ricevendo il Corpo diplomatico, Leone XIV ha infatti chiesto un investimento sociale «sulla famiglia, fondata sull’unione stabile tra uomo e donna», chiedendo anche la tutela per la «dignità di ogni persona, specialmente di quelle più fragili e indifese, dal nascituro all’anziano, dal malato al disoccupato, sia esso cittadino o immigrato».
Alcuni blog hanno ripreso le frasi (censurando, guarda caso, la parte sull’immigrato) titolando: “Leone XIV chiude alle coppie omosessuali”. Ma davvero, chi mai aveva aperto?
Esiste un intero dossier sul nostro sito web in cui abbiamo raccolto tutti (o quasi) gli interventi di Papa Francesco degli ultimi 12 anni a favore della famiglia naturale (ne esiste anche uno dedicato ai pronunciamenti contro il gender).
Anche per questo le parole del Papa non generano in noi alcuno stupore o sopresa.
Constatiamo invece con gioia che i pronunciamenti del Papa hanno già infastidito i grandi media, corsi immediatamente a chiedere un contraddittorio a Vladimiro Guadagno (in arte Luxuria) e, in queste ore, hanno lanciato il pettegolezzo sul nonno di Prevost e la sua (presunta) amante, addirittura nel 1908!
La dottrina non è antitesi al dialogo
Molto più interessante, almeno per noi, la riflessione di Leone XIV sul concetto di “dottrina”.
Se per i nostri contemporanei è un termine che suona nemico e incompatibile di “dialogo”, il Santo Padre ha precisato che il suo sinonimo è “scienza”, “disciplina”, o “sapere”. E’ dunque non un’opinione, «ma un cammino comune, corale e persino multidisciplinare verso la verità».
Mentre «l’indottrinamento è immorale», impedendo il giudizio critico e la libertà di coscienza, «la dottrina in quanto riflessione seria, serena e rigorosa, intende insegnarci, in primo luogo, a saperci avvicinare alle situazioni e prima ancora alle persone. Inoltre, ci aiuta nella formulazione del giudizio prudenziale».
Leone XIV e la fede contro ragione
Infine segnaliamo anche una bellissima lettura, molto ratzingeriana, della fede come sfida alla contemporaneità.
Nella sua prima omelia dopo l’elezione, Leone XIV ha citato alcuni contesti «in cui la fede cristiana è ritenuta una cosa assurda, per persone deboli e poco intelligenti. Ad essa si preferiscono altre sicurezze, come la tecnologia, il denaro, il successo, il potere, il piacere».
Ambienti, spiega il Papa, in cui «chi crede è deriso, osteggiato, disprezzato, o al massimo sopportato e compatito». E, quando va bene, Gesù è apprezzato ma solo come uomo, «ridotto solamente a una specie di leader carismatico o di superuomo»
Proprio per questo, ha concluso Leone XIV, diventano luoghi di missione, «perché la mancanza di fede porta spesso con sé drammi quali la perdita del senso della vita, l’oblio della misericordia, la violazione della dignità della persona nelle sue forme più drammatiche, la crisi della famiglia e tante altre ferite di cui la nostra società soffre e non poco».
Con questi ragionamenti i nostri contemporanei, anche se battezzati, «finiscono col vivere in un ateismo di fatto».
Questo ragionamento ha rizzato i capelli a due alfieri del secolarismo, Vito Mancuso e Chiara Saraceno. Dei loro commenti, però, parleremo a breve.
1 commenti a I primi ruggiti di Leone XIV su fede, famiglia e dottrina
Diciamo pure che alcuni blog e giornali hanno volutamente strumentalizzato le parole del Papa (da sinistra e da destra, perché tanto tutti schifo fanno), così come facevano con Francesco. Leone ha ribadito la centralità della famiglia, costituita dall’uomo e dalla donna, cosa che ha sempre fatto anche Francesco. Ciò ovviamente non toglie che la Chiesa debba accogliere anche le persone omosessuali e che possano anche amarsi (come ricorda il CCC si ritiene disordinato l’atto fisico, non il sentimento che queste persone possono provare)… ma né Francesco, né alcuno ha mai equiparato questa situazione a quella matrimoniale. Tagliavano e cucivano le parole di Francesco, tagliano e cuciono le parole di Leone. L’obiettivo? Guadagnare di più e muovere una crociata ideologica alla cristianità.