Il Papa ignora le critiche: Re Baldovino simbolo anti-aborto

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Il Papa avvia l’iter di beatificazione di Re Baldovino. Lo aveva promesso in Belgio, sfidando apertamente il laicismo ed elogiando il sovrano cattolico che si rifiutò di firmare la legge sull’aborto. Nonostante le durissime critiche Francesco tira dritto.


 

A volte ammiriamo la determinazione di Papa Francesco e il suo disinteresse totale per l’opinione pubblica.

Ha capito che i cimiteri per i bambini non nati scatenano le ire femministe e ci si ferma in preghiera appena può, sente che la propaganda per l’eutanasia fa leva sul ricatto emotivo e la smaschera parlando di “falsa compassione”.

Francesco è stato il primo leader internazionale a condannare l’ideologia gender quando ancora andava di moda, paragonandola alle colonizzazioni delle dittature fasciste e naziste.

 

Il Papa sfida il Belgio laicista con re Baldovino

Durante la sua visita in Belgio, nel settembre 2024, Papa Bergoglio ha sfidato nuovamente i miti del progresso.

Ha infatti voluto rendere omaggio a re Baldovino, il sovrano cattolico che regnò dal 1951 al 1993, noto per aver abdicato per trentasei ore pur di non firmare la legge sulla legalizzazione dell’aborto.

Davanti agli attuali sovrani, re Philippe e la regina Mathilde, il Pontefice ha espressamente elogiato il coraggio di Baldovino quando scelse di «lasciare il suo posto da Re per non firmare una legge omicida», esortando i belgi a guardare a lui «in questo momento in cui si fanno strada leggi criminali».

Parole nette, chiare e dirette accompagnate anche dall’annuncio che al suo rientro a Roma avrebbe avviato il processo di beatificazione di Re Baldovino perché «il suo esempio di uomo di fede illumini i governanti».

Ha esortato anche «i Vescovi belgi a impegnarsi per portare avanti questa causa».

 

Le critiche a Francesco per le parole sull’aborto

I media laicisti sono letteralmente impazziti, non hanno affatto digerito un tale affronto proprio in Belgio, culla dei valori laicisti.

I resoconti della stampa hanno condannato il viaggio come «visita travagliata» mentre i conservatori hanno sottolineato l’indignazione per queste parole tra i cattolici progressisti in Belgio.

Il rettore dell’Università di Lovanio (tradizionalmente cattolica), Françoise Smets, è dovuto perfino intervenire con un comunicato stampa in cui ha espresso la sua “grande divergenza” con il Papa su varie tematiche.

Il primo ministro belga, Alexander De Croo, ha addirittura convocato l’ambasciatore del Vaticano in Belgio protestando contro l’interferenza del Papa nella legislazione nazionale belga. Si riferiva anche alle durissime parole di Francesco sui medici sicari che praticano l’aborto.

«È assolutamente inaccettabile che un capo di stato straniero faccia simili dichiarazioni sul processo decisionale democratico nel nostro Paese», ha urlato De Croo durante una sessione alla Camera dei rappresentanti. «Non abbiamo bisogno di lezioni su come i nostri parlamentari approvano democraticamente le leggi».

 

Il Papa tira dritto: iter di beatificazione di Baldovino

Il Papa si sarà fatto intimidire dalla inedita crisi diplomatica che ha scatenato? Per nulla, ha tirato dritto come niente fosse.

Pochi giorni fa l’annuncio che il Dicastero delle Cause dei Santi ha istituito una Commissione storica per valutare la documentazione riguardante Re Baldovino dando ufficialmente via all’iter per la causa di beatificazione.

E’ davvero apprezzabile il messaggio di Papa Francesco in questa circostanza.

Ha chiesto ai vescovi, in primis, e ai cattolici belgi di anteporre i propri principi alla convenienza politica, difendere la vita anche in un Paese dove questi valori sono stati ampiamente marginalizzati.

Una chiamata all’impegno sociale controcorrente e senza compromessi su tematiche scomode, un richiamo a non conformarsi alla cultura dominante neanche di fronte a pressioni politiche o culturali contrarie.

Autore

La Redazione

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