Il Vaticano salva l’ospedale Fatebenefratelli di Roma

Con un blitz da 100 milioni di euro il salvataggio del Fatebenefratelli, ospedale d’eccellenza. Grazie all’Aspa e alla Fondazione del Vecchio, Papa Francesco è riuscito nell’impresa. Una lunga storia quella degli ospedali, che trovano la loro origine proprio nell’alveo del cristianesimo.

 
 
 

Il Fatebenefratelli di Roma è un’eccellenza nell’ostetricia di terzo livello, con 3.500 parti all’anno.

Eppure è sull’orlo del fallimento, i debiti nei confronti delle banche sono elevatissimi e questo ha portato al concordato gestito dal tribunale per evitare il tracollo. Il quale, però, appare imminente, salvo un miracolo.

Proprio quel miracolo è arrivato dal Vaticano che da alcuni mesi ha avviato con successo un’iniziativa filantropica per salvare l’ospedale, voluta direttamente da Papa Francesco.

 

Il blitz del Vaticano per salvare il Fatebenefratelli di Roma.

Assieme ad Aspa (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica) e alla Fondazione Del Vecchio, infatti, è avvenuto un accordo economico con le banche creditrici che permetterà anche un rilancio importante dello storico nosocomio dell’Isola Tiberina che potrà tornare ad ambire vette d’eccellenza.

Si parla di un’iniezione di 100 milioni di euro, in gran parte garantita da Aspa attraverso la Fondazione Sanità Cattolica. E’ probabile che il Policlinico Gemelli possa entrare anche a far parte della gestione dell’ospedale cattolico, migliorandone ulteriormente il prestigio.

A fare da regista di questa operazione, per volontà del Papa, è stata Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

Finalmente un investimento economico degno di nota, passato in gran parte sotto traccia (fanno comprensibilmente molto più notizia operazioni spericolate come quelle del palazzo di Londra, una spy story sulla quale c’è un processo ancora in corso nel tribunale della Santa Sede).

 

La storia degli ospedali, un’invenzione cristiana.

Il legame tra cristianesimo e medicina è veramente molto antico, gli stessi ospedali moderni sono un’invenzione cristiana come riportavamo nel 2012.

Il maggior storico della medicina italiano, Giorgio Cosmacini, ha descritto dettagliatamente l’origine degli ospedali.

Mentre alcuni riferiscono del contributo degli arabi, Cosmacini precisa che «in accordo con buona parte della storiografia -anche successiva – della medicina araba, il principale, se non unico, merito è quello di aver trasmesso la medicina antica e bizantina»1G. Cosmacini, L’arte lunga. Storia della medicina dall’antichità a oggi, Laterza 2001, p. 144, ed infatti, prosegue, «bastano le dita di una mano per numerare i maggiori protagonisti della medicina araba»2G. Cosmacini, L’arte lunga. Storia della medicina dall’antichità a oggi, Laterza 2001, p. 147.

Il merito della cultura cristiana è aver “vagliato tutto e trattenuto il valore”, secondo il celebre insegnamento paolino: assimilò così le (poche) conoscenze mediche arabe ma soprattutto quelle greche e bizantine, e -anche a causa della diffusione della lebbra nell’Alto medioevo- fondò i lebbrosari, ovvero «un aspetto dell’esordio generale dell’assistenza ospedaliera»3G. Cosmacini, L’arte lunga. Storia della medicina dall’antichità a oggi, Laterza 2001, p. 113.

Così, sottolinea l’eminente storico italiano, «è dal Medioevo non pagano, ma cristiano, che vennero emergendo concetti e valori di grande rilevanza per la medicina»4G. Cosmacini, L’arte lunga. Storia della medicina dall’antichità a oggi, Laterza 2001, p. 117, in particolare per quanto riguarda l’innovativo valore dell’accoglienza, dell’assistenza, dell’ospitalità (“ospedale”).

Mentre il concetto di ospedale «era noto solo marginalmente nel mondo classico», conclude Cosmacini, «fu il Medioevo cristiano a dare fondamento etico alla hospitalitas»5G. Cosmacini, L’arte lunga. Storia della medicina dall’antichità a oggi, Laterza 2001, p. 117, da cui appunto presero il nome gli ospedali moderni.

Inizialmente si chiamavano “case ospitali” o “domus episcopi” poiché «sorgevano accanto alle residenze vescovili, erano gli archetipi delle istituzioni ospitaliere»6G. Cosmacini, L’arte lunga. Storia della medicina dall’antichità a oggi, Laterza 2001, p. 118

Fu solo dal XII secolo che gli ospedali iniziarono a distaccarsi dall’esclusiva correlazione ai conventi e alle fondazioni ecclesiastiche.

La redazione

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5 commenti a Il Vaticano salva l’ospedale Fatebenefratelli di Roma

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  1. anonimo ha detto

    Curiosità sul sito dove ora trova ora il Fatebenefrattelli si trovava in epoca romana un tempio dedico al Dio della medicina Esculapio,e vi erano anche altri edifici dove si curavano le persone di ogni ceto.

    • Jack ha detto in risposta a anonimo

      Aspetta chiamo Cosmacini e gli dico che ha toppato tutto, bisognava interpellare anonimo prima.

      • anonimo ha detto in risposta a Jack

        Chi ha mai detto che Cosmatin ha toppato,ho semplicemenente detto una curiosità,che voi interpretate sempre come una argomentazione anti-cristiana.

        Come siete carini

        • Jack ha detto in risposta a anonimo

          Ma voi chi? Mi sono rifatto ai tuoi commenti dell’altro giorno in cui dicevi che tutto ciò che è nato nel medioevo cristiano deriva dai greci e anche in questo commento rivedo lo stesso tentativo. Siamo qui per dialogare, discutere, confrontarsi, non metterti sempre sulla difensiva. Se lanci provocazioni non puoi non aspettarti che qualcuno le raccolga.

          • anonimo ha detto in risposta a Jack

            Mai detto una cosa del genere,ho detto che alcune invenzioni che si credevano nate nel medioevo sono state retrodatate all’età ellenistica.
            Ma tranquillo siamo ben lontani da dire che il medievo non ha inventato niente

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