La furba Chiara Lalli: «silenzio sul dolore dell’aborto, se no vincono i Pro-vita!»

Le donne non devono più pentirsi di aver interrotto la gravidanza, ed è meglio che non raccontino più di aver provato dolore fisico o psicologico. Lo pretende la bioeticista tuttologa Chiara Lalli, per almeno due motivi: il primo, il suo libro sulla bellezza dell’aborto cadrebbe definitivamente nell’oblio, il secondo «si fa il gioco dei ProVita».

Docente di Bioetica e Storia della medicina alla Sapienza di Roma, la Lalli è una nostra vecchia conoscenza. Con la stessa sorniona baldanza passa dall’affermare che l’istinto materno non è una naturale, che l’anima non esiste (beccandosi un “dai, riprovaci un’altra volta” da parte di Fortunato Tito Arecchi, emerito di Fisica all’Università di Firenze), sostiene il regalo di neonati tramite utero in affitto ed afferma che abortire è facile e divertente come bere un biccher d’acqua. Così, bonariamente, “tuttologa”.

Non è certo una sprovveduta, la Lalli. Parlare dell’interruzione di gravidanza come un atto doloroso, traumatico -come ammettono anche i ginecologi che lo praticano- significa di fatto ammettere un atto grave, pesante, come l’uccisione di un essere umano. Perché soffrire o pentirsi, infatti, se si stesse estirpando un semplice grumo di cellule, come la bioeticista ritiene sia l’embrione umano («Durante un aborto non si uccidono i bambini!», urla). Ed infatti, chiede di negare la realtà per non portare acqua al mulino degli oppositori.

Tuttavia, i suoi sforzi letterari non hanno presa. Esiste ormai una corposa letteratura scientifica sulla cosiddetta PAS, Sindrome Post Aborto, raccolta puntualmente nel nostro apposito dossier. Tanto che nel 2013, ad esempio, è stata ufficialmente riconosciuta dalla Corte Suprema di Spagna. Il più importante e recente studio è del dicembre 2011, pubblicato sul British Journal of Psychiatry: analizzando 22 studi e 877.181 soggetti, è stato concluso che le donne che hanno praticato un aborto indotto presentano un rischio maggiore dell’81% di avere problemi di salute mentale, e quasi il 10% di incidenza di problemi di salute mentale ha dimostrato di essere direttamente attribuibile all’evento (si parla di utilizzo di sostanze stupefacenti e suicidi).

I ricercatori si sono augurati che queste informazioni vengano fornite alle donne in procinto di abortire, poiché esiste «un rischio da moderato a molto elevato di problemi di salute mentale dopo l’aborto». Nel 2008, anche il Royal College of Psychiatrists ha messo in guardia sul fatto che «le donne possono essere a rischio di problemi di salute mentale se hanno aborti», e che «non dovrebbe essere consentito di avere un aborto fino a quando non vengono valutati i possibili rischi per la loro salute mentale». Cara Lalli, tutti a fare il gioco dei Provita, eh?!

La redazione

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28 commenti a La furba Chiara Lalli: «silenzio sul dolore dell’aborto, se no vincono i Pro-vita!»

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  1. andrea g ha detto

    Se non si trattasse di un dramma come quello dell’aborto,
    si potrebbe liquidare l’esternazione come simpaticamente delirante:
    “la realtà non mi piace, e io la nego”.
    Va beh-

  2. giuliano ha detto

    Sopraffazione e violenza su chi non può difendersi. In assenza di stupro o rischio vita per la donna l’IVG è solo il risultato di paura, ignavia e talvolta velata vigliaccheria. La Lalli ha poco da girarci intorno negando sindromi post procurato aborto ed altri effetti “collaterali” su chi sceglie l’IVG. Certamente la 194 ha la “maggioranza democratica” dalla propria parte… ma ci vuole anche ben poco ad averla se gli esseri che ci rimettono non possono neanche prendere posizione.

  3. lorenzo ha detto

    L’aborto non è solo un peccato contro il V comandamento, ma è anche uno dei quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio.
    E’ possibile che chi lo compie e chi permette che si compia non siano rei di colpa, ma l’aborto rimane pur sempre la soppressione di un essere umano, unico ed irripetibile, che era nella “mente” di Dio fin dall’eternità.

  4. arce ha detto

    Stop al sesso libero, non fornicare!, aborto è un della conseguenza, e non più nefasta.

    • lorenzo ha detto in risposta a arce

      Quale sarebbe, se me la puoi citare, una conseguenza più nefasta dell’aborto?

      • arce ha detto in risposta a lorenzo

        Una delle conseguenze più nefaste è essere cristiano e non rendersi conto chi è conseguenza più nefasta, e non accettarla se te lo dicono.

        • lorenzo ha detto in risposta a arce

          Se quel “chi è” è un errore di battuta al posto del “che è”, ho capito, altrimenti no.

          • arce ha detto in risposta a lorenzo

            La tua battuta è molto intelligente, anche se hai appesantito il senso critico contro i cristiani.

            • lorenzo ha detto in risposta a arce

              Debbo quindi arguire che non si trattava di un errore di battuta ma una critica ai cristiani: non ho però capito se tu ritieni che peggiore dell’aborto siano tutti i cristiani o solo alcuni in particolare…

              • arce ha detto in risposta a lorenzo

                Lasciamo perdere le battute che hanno valore fino ad un certo punto.

                Secondo te di chi è la colpa della legge sull’aborto, sull’aborto che principalmente è causa del sesso libero, e di una fascia di mali che si discutono anche in questo blog?

                Cerchi di immaginare, anche se e difficile per un cristiano, che la domanda lo espone un abitante del pianeta Mars che incontra per la prima volta l’umanità. Chi è responsabile dello stato delle cose? Gli eschimesi hanno fatto il legge sull’aborto e robe varie di questo tipo? Dal pianeta Mars sono venuti illuministi, comunisti, fascisti?

                Ateismo nasce soltanto nel contesto del cristianesimo, questo oramai è una idea banale da un secolo. Non si salva cosi facilmente dal responsabilità.

                • lorenzo ha detto in risposta a arce

                  CCC 2272 “La cooperazione formale a un aborto costituisce una colpa grave. La Chiesa sanziona con una pena canonica di scomunica questo delitto contro la vita umana.”
                  La responsabilità del “delitto contro la vita umana”, anche nel caso di quei cattolici che hanno votato a favore della legge sull’aborto, è però sempre individuale e mai collettiva.
                  Detto questo, l’aborto, oggi spacciato per diritto umano, non è praticato solo nei paesi la cui cultura ha radici cristiane.

                  Riguardo agli atei, posso dirti con certezza che non nascono esclusivamente in ambito cristiano, ma che di loro già si parla ampiamente nei classici greci e romani: l’ateo nasce ovunque sia possibile sostituire l’io al dio.

                  • arce ha detto in risposta a lorenzo

                    La colpa è anche collettiva, che è soltanto individuale è una balla interessante irresponsabile cristiana, sul qui si basa il sistema democratico, imposto anche ai paesi non cristiani da una pappardella mista di laici e teisti cristiani. Siamo ancora nell’epoca del supremazia occidentale, anche se ogni giorno di più minacciata.

                    Ripeto l’informazione: cultura atea (che crea anche un sistema totalmente ateo come in Russia), e non certi individui intellettuali, nasce solo nel contesto cristiane (per esempio l’arabo non ha parola originale per termine “ateo”, anche se ci sono individui musulmani atei). Esistono studi per evidenziare questa banale verità, la ragione perché è un po più sofisticata, vuol dire non basta un commento per farla in modo convincente. Dico solo a mo di provocazione che la ragione è religiosa, provvidenziale.

                    • lorenzo ha detto in risposta a arce

                      Anche se le colpe individuali hanno molto spesso valenza sociale, la colpa è pur sempre individuale: che poi, per semplificare, si faccia di tutta l’erba un fascio, non cambia il fatto che non esiste un filo d’erba uguale all’altro.

                      Che l’ateismo prolifichi particolarmente bene in ambito cristiano è fisiologico: quanta gente si riterrebbe sommamente intelligente per aver affermato che non esiste Babbo Natale?

                    • Enigma ha detto in risposta a arce

                      Quindi la colpa dell’immoralita’ sta nel fatto che si ammette una moralita’….che tu individui come moralia’ strettamente ” Cristiana”…

                      L’Ateismo e’ frutto del credo cristiano, l’ateismo e’ contro tutto cio’ in cui crede il cristiano, se il cristiano dice che abortire e’ un atto immorale perche’ si uccide un innocente, la colpa e’ del cristiano che ha stabilito cosa sia male, ha creato il suo antitesi, alterego, credo opposto e quindi in sostanza l’ateismo, come religione opposta che ha come credo l’anticristo, quindi alla fine il credo cristiano e’ la causa del male occidentale…..

                      Strano modo di ragionare, leggermente riduttivo e semplicistico…

                      una bella lavata di mani…..stile Pilato.

                    • arce ha detto in risposta a arce

                      Enigma, com’e’ esageratamente petulante lei…

                      Riesce o vuole per forza trovare il pelo nell’uovo anche quando non c’e’….

                    • Enigma ha detto in risposta a arce

                      Hahhaahah, bella risposta..ma non mi hai risposto…

                    • arce ha detto in risposta a arce

                      Ragazzi, neanche il merito di quel uovo con peluche che sostenete non sapete:

                      https://it.wikipedia.org/wiki/Perch%C3%A9_non_possiamo_non_dirci_%22cristiani%22

                      Se volete altro materiale per studiare, ditemi, sono pronto di linkare novità pelosi per voi.

                    • lorenzo ha detto in risposta a arce

                      Ma allora stai proprio parlando dei cristiani: avevo supposto ti riferissi ai cattolici…

                    • arce ha detto in risposta a arce

                      Lorenzo, da quel punto di vista che sto parlando non c’è la minima differenza. In un commento sopra ho parlato di cultura generale cristiana che ha prodotto il sistema ufficiale ateo sovietico, nato nel contesto ortodosso. Eppure la chiesa ortodosso era più tradizionalista della chiesa cattolica, ed la dimostra ancora con Putin oggi, anche se in modo caricaturale. Buttare la colpa del’ateismo sui protestanti è roba da medioevo. Questo è un altra prova per quello che sostenendo, mancanza di responsabilità, la colpa è sempre dei altri.

                      Che l’ateo è altra faccia del religiose lo dimostra meglio il contesto italiano provinciale, in modo semplice ed esauriente in modo tale che prende dimensioni universale, appunto “cattolici” ne sense originale del termine. Testimonianza che il conflitto in questione ha, o meglio aveva, dimensioni cosmiche. Don peppone e don camillo:

                      https://www.youtube.com/watch?v=nqzVqKtmuOg

                    • lorenzo ha detto in risposta a arce

                      – Che la cultura evangelico fondamentalista e quelle ultraortodosse siano un terreno particolarmente fertile per lo sviluppo dell’ateismo è un fatto.
                      – Che nelle democrazie occidentali che si dicono o si dicevano cristiane l’essere atei sia indifferente mentre negli stati islamici non sia molto “igienico” è un fatto.
                      – Che gli atei odierni esprimano concetti già espressi dai sofisti, dagli epicurei, dagli atomisti e dai cirenaici, è un fatto.

                      Giovanni Guareschi: un mito!!!

                    • arce ha detto in risposta a arce

                      Un mito è più reale di un fatto perché il mito manifesta l’essenza della realtà. Appunto questo costituisce il rapporto tra Gesù mitico e Gesù reale. Mitico non vuol dire bugiardo, tale mitico è un concetto del bar.

                      I mitici don Peppone e don Camillo sono più reali del Antonio Gramsci e del Papa Pio dodicesimo.

                    • lorenzo ha detto in risposta a arce

                      Se parlo del Guareschi mitico, ovviamente nel senso positivo del termine, non lo sminuisco certamente.
                      Se parlo del Gesù mitico, pur sempre nel senso positivo del termine, sminuisco ciò che in realtà effettivamente è stato ed è.

                    • arce ha detto in risposta a arce

                      lorenzo mitico è più grandioso del lorenzo reale, nel senso gesuitico del termine.

                      Peccato che questa tema reale si nasconde nel turbine del tempo e si trasforma nella tema mitica che tocca infinito conversando sul Gesù nella notte dei tempi.

                    • lorenzo ha detto in risposta a arce

                      Il lorenzo reale, fosse anche mitizzato, è e resta sempre un essere umano;
                      il Gesù reale, fosse anche mitizzato, è e resta sempre Dio: il turbine del tempo, mitizzandoLo, vela la realtà.
                      Il mito travalica la realtà umana non la Divina.

                    • arce ha detto in risposta a arce

                      Dai, dai Lorenzo mitico con Gesù mitico che è Dio mitico. Dai dai!

  5. Max ha detto

    Per mia ignoranza, non sapevo che questa persona insegnasse Bioetica a La Sapienza, mica a Roccacannuccia. Ma cosa insegna? Mala tempora currunt.

  6. Mari ha detto

    fake

  7. Enigma ha detto

    Se la tuttologa in questione non ha mai abortito tutto cio’ che dice e’ nulla.

    Se non ha mai parlato con chi lo ha fatto, se non e’ mai stata in una clinica con donne in procinto, se non ha visto e non ha vissuto, non dovrebbe parlare, ma la democrazia purtroppo, permette anche al piu’ idiota di dire la sua.

    Io sono molto scientifica in tal senso…

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