Cattolici e protestanti: cosa dice il Concilio Vaticano II?

EcumenismoSono sempre molto interessanti le risposte che padre Angelo Bellon, docente di teologia morale, fornisce ai suoi lettori sul sito “Amici Domenicani”. Recentemente la riflessione verteva sull’ecumenismo e sul rapporto dei cattolici con gli altri cristiani.

Alcuni sostengono infatti che il Concilio Vaticano II abbia invitato ad annacquare la dottrina cattolica per raggiungere l’agognata condivisione di vedute con credenti di altre confessioni o religioni. Invece, ha spiegato padre Angelo, «il Concilio Vaticano II non propone l’ecumenismo condannato dalla “Mortalium animos”, ma il vero ecumenismo. La Chiesa Cattolica non svende niente della propria dottrina, che è dottrina di Cristo e pertanto è dottrina salvatrice».

Se infatti leggiamo il decreto sull’ecumenismo (Unitatis redintegratio) del Concilio Vaticano II, troviamo scritto: «I fratelli da noi separati, sia essi individualmente, sia le loro comunità e Chiese, non godono di quella unità, che Gesù Cristo ha voluto elargire a tutti quelli che ha rigenerato e vivificato insieme per formare un solo corpo in vista di una vita nuova, unità attestata dalle sacre Scritture e dalla veneranda tradizione della Chiesa. Infatti solo per mezzo della cattolica Chiesa di Cristo, che è il mezzo generale della salvezza, si può ottenere tutta la pienezza dei mezzi di salvezza. In realtà noi crediamo che al solo Collegio apostolico con a capo Pietro il Signore ha affidato tutti i tesori della Nuova Alleanza, al fine di costituire l’unico corpo di Cristo sulla terra, al quale bisogna che siano pienamente incorporati tutti quelli che già in qualche modo appartengono al popolo di Dio».

Come si vede non c’è alcun annacquamento della dottrina. Il documento ricorda anche che «coloro infatti che credono in Cristo ed hanno ricevuto validamente il battesimo, sono costituiti in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa cattolica. Sicuramente, le divergenze che in vari modi esistono tra loro e la Chiesa cattolica, sia nel campo della dottrina e talora anche della disciplina, sia circa la struttura della Chiesa, costituiscono non pochi impedimenti, e talvolta gravi, alla piena comunione ecclesiale. Al superamento di essi tende appunto il movimento ecumenico. Nondimeno, giustificati nel battesimo dalla fede, sono incorporati a Cristo e perciò sono a ragione insigniti del nome di cristiani, e dai figli della Chiesa cattolica sono giustamente riconosciuti quali fratelli nel Signore».

Un lavoro importante dell’ecumenismo, svolto molto bene dalla Chiesa cattolica, è quello di riconciliare gli animi. «Questo atteggiamento non sempre è corrisposto», ha spiegato padre Bellon. «Ma proprio per questo la Chiesa cattolica non deve smettere di impegnarsi perché tutti i battezzati si amino con i sentimenti di Cristo». Lo stesso documento invita infatti a svolgere «ogni sforzo per eliminare parole, giudizi e opere che non rispecchiano con giustizia e verità la condizione dei fratelli separati e perciò rendono più difficili le mutue relazioni con essi».

La redazione

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15 commenti a Cattolici e protestanti: cosa dice il Concilio Vaticano II?

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  1. Fransi ha detto

    Il sano ecumenismo è quello perpretrato ad esempio con i cristiani di rito ortodosso (in generale) oppure agli Ordinariati aderenti all’Anglicorum Coetibus.
    I rimanenti “fratelli” che si definiscono “cristiani”, che disconoscono le Verità della Tradizione, del Magistero e della Sacra Scrittura, introducendo abnormi e luciferine moralità, verità od addiritura nuovi libri di falsi profeti, devono prima di tutto comprendere i loro limiti per poi piegarsi all’Unica Chiesa.

    • Klaus ha detto in risposta a Fransi

      Se è sano, non può essere perpetrato, e se è perpetrato, non può essere sano, visto che perpetrare in italiano significa: “commettere intenzionalmente, mandare a effetto azioni disoneste, malvagie o illecite” (dizionario Treccani online). Per il resto, senza entrare in questioni delle quali sono del tutto ignorante, vorrei approfittare del thread per esprimere la mia gratitudine al Signore per averci dato p. Angelo Bellon: la sua rubrica è un vero conforto spirituale e una miniera di sapienza dottrinale.

    • Dario* ha detto in risposta a Fransi

      “abnormi e luciferine moralità”? ma che razza di cristiani hai in mente? Se hai in mente cose come i TdG, loro non sono cristiani, sono una setta, se invece hai in mente i protestanti mi sa che sei decisamente ingiusto/a. E’ evidente che hai il dente avvelenato e questo di sicuro non è sintomo di oggettività, pensaci

      • Fransi ha detto in risposta a Dario*

        Le denominazioni cristiane sono migliaia, tra scismi, piccole chiese e grandi parrocchie (ocio che mi riferisco alle chiese, non ai singoli) alcune di esse (ovvio che non generalizzo con un “protestanti”) stanno comodamente in uno, o più, degli attributi che ho esposto (senza pretesa di completezza), un esempio a cui mi riferisco sono i vetero-cattolici; già dietro a tale parola si nascondono una decina di denominazioni, con differenze “morali” più o meno confuse.

        • Dario* ha detto in risposta a Fransi

          Posso anche essere d’accordo con te sul fatto che le varie denominazioni possano essere più o meno conformi alla verità, ma non sempre ciò che scherma la verità assoluta ha origini diaboliche, spesso sono semplicemente umane. Il tuo giudizio mi sembra semplicemente eccessivo nei termini utilizzati. Gesù stesso dice “Chi non è contro di noi è per noi”. Quindi non sono loro a definirsi “cristiani” con le virgolette, se seguono gli insegnamenti di Gesù e lo riconoscono come Signore e Salvatore della propria vita, allora SONO Cristiani (non solo senza virgolette ma anche con la maiuscola) anche se non sono cattolici. La categoria di quelli che si definiscono cristiani pur non essendolo è trasversale alle denominazioni

          • Fransi ha detto in risposta a Dario*

            Sotto questo aspetto penso di poter concordare con te, di aver utilizzato una terminologia eccessiva. Ma il mio riferimento luciferino era da intedere (come hai anche esposto) ad una interpretazione malevole di una tradizione o della scrittura, nei limiti umani che rende una Via sbagliata; non era mia intenzione introdurre diavoli e compagnia, i distinguo, se introdotti tali argomenti, sono alle volte difficili da fare.

            sulle categorie, sì sono categorie. Ma non possono essere tutti cristiani solo per il fatto di dire di seguire Cristo. La Chiesa a che serve se non a capire questo?

            • Dario* ha detto in risposta a Fransi

              Ok, allora siamo d’accordo, ho voluto precisarlo perché mi sono immedesimato in un non cattolico che leggesse il tuo post, io mi sari offeso a sentirmi dare del satanista o giù di lì, tutto qui 😉

              Sulle categorie: “cristiano” significa che segue gli insegnamenti di Cristo, cristiano cattolico significa che segue gli insegnamenti di Cristo attraverso il magistero della chiesa cattolica, attenzione a non confondere le due cose. Già ai tempi di Gesù c’erano cristiani non “cattolici” e Gesù non condanna affatto il loro operato. Non solo erano cristiani ma scacciavano i demoni in Suo nome, quindi non erano neanche dei poveracci qualsiasi. Atteniamoci al Vangelo, ovviamente l’insegnamento tramandato tramite gli apostoli è quello più cristallino e completo ma ci sono buoni cristiani anche al di fuori della Chiesa Cattolica.

  2. Dario* ha detto

    Mi permetto di far notare una cosa che potrebbe gettare una luce diversa sull’articolo: anche i protestanti sono battezzati

  3. Claudio ha detto

    Salve a tutti.
    Sul tema del rapporto tra Chiesa cattolica e ‘Chiese’ protestanti uno dei documenti Magisteriali piu’ belli e importanti degli ultimi anni credo sia la Dominus Iesus http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20000806_dominus-iesus_it.html

    secondo cui, in soldoni, tutte le confessioni prive di sacramenti e successione apostolica valida(praticamente, tutte le confessioni riformate e gli Anglicani) non possono essere considerate ‘Chiese’ in senso stretto.
    semplice, bello, diretto, chiaro; un bel ceffone sia a chi accusa la Chiesa del post-concilio di ‘annacquamento sia a chi vuole annacquare le differenze tra noi e i protestanti’
    Ne stiamo discutendo qui http://pellegrininellaverita.com/2014/11/04/dominus-iesus-ritorno-al-futuro/

    Re la questione luciferina; privare gente della Confessione, della Presenza Reale, etc etc, sicuro non viene da Dio; e senza scomodare satanasso, molte Chiese riformate storiche presentano su temi etici ‘sensibili’ parecchie ma parecchie esitazioni o visioni distorte o palesemente errate. Per non parlare delle sette estremiste pentecostali americane,gente che beve veleno e maneggia serpenti sulla base di Marco 16;17-18 che non prende medicine perche’ solo la preghiera puo’ curare’ o che e’ cosi’ pro life da sparare ai medici abortisti…se sta’ roba non viene da satana!

  4. Dario* ha detto

    Ciao Claudio,
    ti chiedo un piacere, mi potresti indicare più o meno in che posizione del documento sta scritto che le altre Chiese non si possano chiamare “Chiese”? Onestamente sono piuttosto certo che tu abbia frainteso perché non credo che la Chiesa cattolica abbia, né pretenda di avere, alcun diritto di veto sull’utilizzo della lingua italiana. Molto probabilmente ciò che sta scritto è che la loro dottrina non è compatibile con quella cattolica (in fin dei conti solo gli ortodossi sul piano dottrinale lo sono in quanto differenze ce ne sono ben poche) ma da questo a dire che non possano essere definite Chiese ce ne passa…

    Per quanto riguarda la questione luciferina: apri gli occhi, sono passati decenni da quando un Papa ha denunciato che il fumo di Satana era entrato nella Chiesa (e si riferiva alla Chiesa cattolica). Nessuno è esente dalle tentazioni e dagli errori. Un conto è dire che una dottrina può essere più o meno conforme al Vangelo ed un altro è affermare che altre confessioni siano di ispirazione diabolica…
    Per non restare sul vago: ovviamente una dottrina che introduce le nozze gay non è conforme al Vangelo ma quanti cattolici (o sedicenti tali) spingono in quella direzione? Il male è trasversale, nessuno ne è esente. Casomai è più facile che una religione senza una chiara guida ispirata come è il Papa imbocchi una strada sbagliata, questo sì, ma mica per questo sono tutte eretiche. Per quanto riguarda poi i comportamenti “eccentrici” non serve uscire dalla Chiesa cattolica, basta osservare alcuni movimenti…

    • Claudio ha detto in risposta a Dario*

      Ciao Dario,
      qui:

      Invece le comunità ecclesiali che non hanno conservato l’Episcopato valido e la genuina e integra sostanza del mistero eucaristico [61], non sono Chiese in senso proprio; tuttavia i battezzati in queste comunità sono dal Battesimo incorporati a Cristo e, perciò, sono in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa [62]. Il Battesimo infatti di per sé tende al completo sviluppo della vita in Cristo mediante l’integra professione di fede, l’Eucaristia e la piena comunione nella Chiesa [63].

      “Non sono Chiese in senso proprio”.
      Ovviamente, sullo stato spesso miserando (dal punto di vista della formazione dottrinaria, della testimonianza etc) di molti cattolici con me sfondi una porta aperta(nella discussione sulla DI pensavo di star dicendo roba scontata invece molti cattolici si sono sentiti violati nell’intimo manco avessi bestemmiato); ma quelli che per noi sono problemi accidentali, per loro sono problemi strutturali. L’indeffettibilita’ e’ stata data da Cristo alla Chiesa cattolica, o no?
      Ciao

      • Dario* ha detto in risposta a Claudio

        “non sono Chiese in senso proprio” sta semplicemente a significare che non si possono equiparare alla Chiesa cattolica. “Chiesa” è anche sinonimo di “confessione religiosa” e se non sono confessioni religiose queste allora cosa sono? Non saranno Chiese in senso stretto dal punto di vista dottrinale ma di certo il termine “Chiese” è quello che maggiormente le identifica comunque. Qui la discussione non è di tipo dottrinale, è di tipo linguistico sulla terminologia. L’importante è capirsi.
        Ti ringrazio per aver postato lo spezzone evitandomi di leggere tutto il documento (non ne avrei proprio il tempo) e ti ringrazio ancor di più perché quello che hai postato avvalora ulteriormente quanto dico. Afferma infatti “tuttavia i battezzati in queste comunità sono dal Battesimo incorporati a Cristo e, perciò, sono in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa”. Questo, se ci fai caso, significa che il loro battesimo è considerato valido anche dalla Chiesa cattolica con cui, in forma imperfetta, sono comunque in comunione. E’ persino meglio di quello che pensavo =)

        Per il resto lungi da me obiettare alla superiorità dottrinale della Chiesa cattolica, al fatto che sia l’unica che possa vantare la guida diretta dello Spirito Santo nonché l’unica a poter disporre di tutti Sacramenti (per quest’ultimo aspetto le è equiparata la Chiesa ortodossa) ma non sminuiamo quanto di buono è presente anche nelle altre confessioni perché anche quello viene da Dio. Al massimo addoloriamoci che questi nostri fratelli non abbiano il conforto di tutti i doni che sono stati fatti a noi e rallegriamoci del fatto che, nonostante ciò, molti di loro abbiano una fede genuina ed esemplare

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