«Neuroscienze? L’uomo e il suo mistero sono a loro inaccessibili».

Neuroscienze e determinismo. Il neuroscienziato italiano Vittorio Gallese, co-scopritore dei neuroni specchio, spiega perché la scienza ha bisogno delle scienze umane per poter parlare dell'essere umano.

 

«La scienza risponde a tutte le domande e dà risposte più attendibili della religione. Lo scopo del mondo è un problema inventato, è una domanda vuota». Così si esprimeva l'anziano zoologo Richard Dawkins nel suo libro più famoso, L'Illusione di Dio. E il predominio della scienza come unica fonte di verità è ancora oggi un dogma sostenuto da tanti, troppi.

Tra i più irriducibili scientisti, almeno per un periodo della sua vita, vi fu il matematico Bertrand Russell, per il quale «qualunque conoscenza sia conseguibile, deve essere conseguita con metodi scientifici; e ciò che la scienza non può scoprire, l'umanità non può conoscere». Una emerita sciocchezza poiché tutte le più alte conoscenze a cui gli esseri umani giungono nella loro vita avvengono al di fuori di un laboratorio ed in assenza di metodi scientifici. Che suo figlio gli voglia bene, che il marito/moglie provi reale affetto e non sia interessato/a all'eredità, che la madre non metta del veleno nella cena, che l'amore esista, che il bene sia desiderato da ognuno per sé ecc., sono tutte conoscenze a cui l'uomo giunge nel corso della sua vita e che si tramutano spesso in certezza morale

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Il Papa in Lituania, dove inginocchiarsi significava sfidare l’ateismo del KGB

Il viaggio del Papa in Lituania, tra i corridoi della follia ateo-comunista. Ma «nessuna repressione del KGB è riuscita a sopprimere la fede», ha detto la presidente lituana, Dalia Grybauskaitė.

 

L'altro ieri Papa Francesco faceva il suo ingresso nell'ex sede del Kgb durante l'occupazione sovietica della Lituania, oggi Museo delle Occupazioni e delle lotte per la libertà. Accompagnato dal vescovo di Vilnius, mons. Gintaras Grusas, si è addentrato nelle stanze delle torture, dove i membri della resistenza venivano interrogati, detenuti, seviziati.

Il 20% del clero del paese, tra il 1944 e il 1960 fu arrestato, deportato o ucciso, condividendo così il destino di migliaia di concittadini. Si opponeva ad un regime ateo e ostile, che negava Dio e l'uomo. Francesco ha oltrepassato la soglia della stanza dove avvenivano le esecuzioni, attraversato i luoghi del sacrificio dei tanti martiri per la libertà e la giustizia (140.000 lituani furono vittime delle deportazioni decretate da Stalin) e firmato il libro d'onore, invocando il dono della pace e della riconciliazione per la Lituania. La veste bianca del Papa ha sfiorato le anime massacrate dalla follia dell'odio, restituendo uno dei momenti più intensi e commoventi della visita nei paesi baltici.

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Caso Galileo: così il filosofo Feyerabend difese la Chiesa

Galileo, Bellarmino e la Chiesa. E' stata ritrovata pochi giorni fa a Londra la più antica versione della «Lettera a Benedetto Castelli» di Galilei, datata 1613, ed il caso Galileo è tornato a far notizia. Ne approfittiamo per pubblicare una riflessione del filosofo Feyerabend, la cui citazione costò nel 2008 a Benedetto XVI la censura da parte di alcuni professori dell'Università La Sapienza. Paul Feyerabend fu docente nelle principali università europee, ad eccezione dell'Università della California. Il suo approccio, come si evince, è assolutamente laico.

  di Paul Feyerabend* *filosofo della scienza  

La Chiesa all'epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione. [...].

Il processo a Galileo fu uno dei tanti. Non ebbe alcuna caratteristica speciale, se non forse il fatto che Galileo fu trattato con una certa moderazione, nonostante le sue bugie e i suoi sotterfugi. Ma una piccola conventicola di intellettuali, con l'aiuto di scrittori sempre alla ricerca dello scandalo, sono riusciti a montarlo enormemente

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Chiesa e sessualità, il Papa smonta i falsi miti in un solo discorso

La Chiesa ed il sesso: Papa Francesco ristabilisce l'autentico pensiero cattolico smentendo il mito di un'opposizione fobica alla sessualità.

   

La Chiesa è davvero sessuofoba, come viene spesso descritta?

Un antico pregiudizio venutosi a creare perché nell'insegnamento cattolico il sesso non è libertino ma, essendo un dono di Dio, va custodito e non svenduto.

 

Il mito della Chiesa sessuofoba.

In un discorso "a braccio", Papa Francesco ha smontato in un solo colpo due falsi miti e ha riproposto l'insegnamento cattolico sulla sessualità. Sintetizziamo e schematizziamo i punti toccati nel suo intervento: 1) E' falsa l'equazione sesso = peccato. 2) E' falsa idea che la Chiesa accetti il sesso solo per procreare. 3) La sessualità va custodita e vissuta all'interno del matrimonio. 4) La sessualità non va scissa dall'amore. 5)

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Giornalista pro-life sotto scorta dopo minacce di morte, torna la violenza abortista

Aborto e violenza. La giornalista Denise McCallister è tuttora protetta dalla polizia in un luogo segreto dopo la quantità di minacce alla vita ricevute a seguito di un suo tweet contro l'interruzione di gravidanza. Numerosi arresti si sono verificati nei giorni scorsi per altrettanti casi simili.

 

E' stata vittima di uno stupro e da quel giorno ha conosciuto tante donne che hanno vissuto la stessa brutale esperienza. Molte di esse sono rimaste incinta, dopo quel terribile giorno, e tuttavia hanno scelto di portare a termine la gravidanza. Denise McAllister, giornalista di Fox News, ha stimato a tal punto tale decisione che è diventata una attiva militante pro-life.

Recentemente ha scritto un tweet: «Alla base dell'isteria dell'aborto c'è il desiderio sconvolto delle donne per il sesso irresponsabile. Il sesso è il loro dio. L'aborto è il loro sacramento», ha twittato. «E' aberrante quando le donne decidono di gettarsi dalle vette della forza civilizzatrice del mondo nella melma e nel fango della depravazione disumanizzante».

Parole dure e forti, forse troppo, che però non possono giustificare quanto è accaduto in seguito. Un'ondata di violenza l'ha investita, fatta da insulti ed esplicite minacce di morte

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Al pranzo con Francesco solo immigrati regolari: un messaggio chiaro

Bergoglio e immigrazione. Accoglienza cristiana, ma che sia prudente e, sopratutto, legale e regolamentata. Durante la visita di ieri alla Missione Speranza e Carità in Sicilia, gli organizzatori papali hanno voluto rimarcare in modo concreto il pensiero del Papa, così spesso travisato, accogliendo nella sala da pranzo solamente gli immigrati con regolare permesso di soggiorno.

 

E' giunto poco dopo l'ora di pranzo alla Missione Speranza e Carità di Biagio Conte. Nel suo viaggio pastorale in Sicilia in memoria di padre Pino Puglisi, Papa Francesco ha scelto di condividere il pranzo con gli ospiti della struttura: poveri, ex detenuti, volontari e migranti.

A proposito di questi ultimi, la Santa Sede ha voluto lanciare un piccolo messaggio, in coerenza con la predicazione del Papa: dovendo necessariamente operare una selezione tra coloro a cui è stata data la possibilità di pranzare con il Pontefice, si sono preferiti gli immigrati con regolare permesso di soggiorno.

Una chiara disposizione del Vaticano, almeno secondo la ricostruzione

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L’ex boia dell’Isis che ha trovato pace convertendosi a Cristo

La conversione dei musulmani. In Iran il percorso dell'ex terrorista dell'Isis, il gruppo jihadista. Ma sono tante le storie di conversione dall'Islam e molte hanno a che fare con i sogni.

 

Heart4Iran è un'associazione di cristiani dediti all'evangelizzazione in Iran, a stretto contatto con i musulmani. Gestiscono anche un canale televisivo, Mohabat TV, che affronta l'attualità e assiste la chiesa cristiana iraniana. Nel milione di telespettatori quotidiani, però, vi sono anche tanti islamici.

Qualche mese fa al centralino del canale televisivo è arrivata una telefonata particolare. Nazanin Baghestani, supervisior di Mohabat TV, ha raccontato di aver parlato con un uomo che si è rivelato essere uno dei boia dell'Isis, il gruppo terrorista jihadista. Voleva capire qualcosa di più su Cristo, raccontando di sperimentare frequenti incubi e inquietudini.

Nazanin si è incontrato con l'uomo, il cui nome è tenuto riservato, e ne è nata un'amicizia, un dialogo. «Una notte»

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Un’etica atea? Le inevitabili contraddizioni del filosofo Sam Harris

Un'etica atea che fondamenta può avere? Il libro Il paesaggio morale di Sam Harris (uno degli ultimi nuovi atei), seppur cerchi di dimostrare il contrario, mostra l'impossibilità per chi rifiuta un Assoluto di allontanarsi dal mero relativismo e dal soggettivismo etico.

 

The Moral Landscape è uno dei libri più famosi del filosofo Sam Harris, nonché uno dei tentativi più audaci di definire i confini di una morale laica (o atea). Fallimentare, tuttavia, come vedremo. Lo dimostrano anche le numerose critiche ricevute anche in ambito ateista, come quelle del filosofo Massimo Pigliucci.

Certamente Harris ha cambiato le carte in tavola in quanto, fin dal principio del suo volume (tradotto in italiano con il titolo Il paesaggio morale. Come la scienza determina i valori umani), ha voluto combattere l'idea che un ateo possa soltanto essere un puro relativista e debba abbracciare l'amoralità, in quanto privo di un fondamento razionale su cui definire il Bene e il Male. Nient'affatto, il filosofo statunitense rivendica l'oggettività dei valori e dei doveri morali, ovvero validi e vincolanti indipendentemente dall'opinione umana. L'Olocausto è stato un Male oggettivo, anche se alcuni (i nazisti) lo ritennero un bene e sarebbe rimasto un Male anche se i tedeschi avessero vinto e convinto il mondo intero della bontà delle loro azioni.

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Lucia entra in clausura: «Mi aspetta più vita di quanta ne rinuncio»

Libertà e clausura. Un ossimoro per molti, non per chi ha questa vocazione. Lo testimonia una giovane ragazza di Madrid che pochi giorni fa è entrata nel monastero di Avila.

   

Non c'è nulla di più scandalizzante per il mondo di una bella e giovane ragazza che non solo decide di dare la vita a Cristo, ma che sceglie di entrare in un monastero di clausura.

E' quello che ha fatto pochi giorni fa Lucia Lopez de Aragon Olesti, una giovanissima di Madrid di 22 anni, lasciando gli studi, la carriera e la sua vita quotidiana per entrare nel convento carmelitano di San José ad Avila, il primo monastero fondato da Santa Teresa.

Il 22 agosto scorso, infatti, Lucia ha iniziato la sua forma vocazionale e ha voluto spiegare agli amici e alla sua generazione perché si è lasciata alle spalle la sua vecchia vita. Non pretende di venire capita e, forse, non lo ritiene indispensabile.

 

Dalla vocazione a 22 anni alla pace nel cuore.

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«Grazie alle migrazioni il cristianesimo non morirà». Parla il prof. Jenkins

Migrazioni in Europa e il futuro del cristianesimo. Lo storico delle religioni Philip Jenkis ha osservato che laddove il cristianesimo rischia di scomparire, come in Europa, riuscirà a rinascere grazie all'emigrazione di tanti fedeli provenienti dall'Africa e dal Medio Oriente, dove i tassi di fertilità stanno esplodendo.

 

The New Anti-Catholicism (Oxford University Press 2003) è un libro che ha cambiato la mentalità di molti. L'autore è un celebre storico delle religioni, Philip Jenkis, cristiano episcopale non troppo devoto (almeno allora), il quale osservò che «l'anti-cattolicesimo è l'ultima forma di pregiudizio bigotto e razzista socialmente accettato». Nelle scorse settimane Jenkis, docente alla Baylor University e alla Pennsylvania State University, è stato ospite al Meeting di Rimini.

Jenkis si è confrontato ieri con il giovane card. Luis Antonio Gokim Tagle, arcivescovo di Manila (video più sotto). A tema c'è il passato, il presente e futuro del cristianesimo inteso come diffusione demografica. «Il cristianesimo stava per finire nel 1800, e poi nel 1640 al tempo delle grandi guerre di religione»

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LumiDolls e la rivoluzione sessuale: della donna oggetto è rimasto solo l’oggetto

LumiDolls ed il sesso con le bambole di silicone. Dopo pochi giorni dall'apertura la polizia chiude la prima casa d'appuntamenti con bambole hot. L'ultima catena della rivoluzione sessuale iniziata con la deresponsabilizzazione del sesso, passata dalla trasformazione della donna in oggetto e finita con l'eliminazione stessa della donna.

 

Volevano creare l'uomo nuovo, lo hanno indebolito. Volevano fare la rivoluzione sessuale e hanno deresponsabilizzato la sessualità. Volevano liberare la donna, l'hanno resa un oggetto. E oggi, i figli dei sessantottardi, la donna, l'hanno direttamente eliminata: sesso con bambole in silicone nella prima casa d'appuntamenti in Italia, aperta nella periferia sud di Torino. LumiDolls, il nome.

Per ora ci hanno pensato i Vigili e l'Asl a chiuderne i battenti pochi giorni dopo l'inaugurazione, a denunciare i titolari e a presentare una multa di 3mila euro. Non certo per il degrado umano e morale dell'iniziativa ma per mancanza di norme igieniche e varie violazioni della legge.

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Transgender non si nasce, si diventa per influenza sociale: la ricerca è silenziata

Trans si nasce o si diventa? Uno studio ha rilevato che diversi bambini "diventano transgender" a causa della pressione o dell'influenza sociale, e nient'affatto perché sono nati in quel modo. Il 62% aveva inoltre una diagnosi di disturbo psicologico.

 

La ricerca è apparsa su Plos One, firmata dalla prof.ssa Lisa Littman, e ha esaminato numerosi bambini con improvvisa comparsa della cosiddetta disforia di genere, in particolare quella "a insorgenza rapida", cioè apparsa per la prima volta dopo la pubertà. Secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, redatto dall'American Psychiatric Association (APA), è definito come il malessere percepito da chi non si riconosce nel proprio sesso biologico (i cosiddetti nati nel corpo sbagliato). O, secondo un linguaggio più ambiguo, quei soggetti che vivono una contraddizione tra l'identità di genere vissuta e il sesso osservato alla nascita (come se davvero potesse esistere un genere separato dal sesso).

Dallo studio è emerso

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Lo chef Rodríguez a sua figlia: «vai a Messa, la miglior cosa che puoi fare nella vita»

Se i cosiddetti vip hanno così influenza oggi sulle persone, bisognerà in qualche modo compensare all'onnipresente nullità di Fedez&Ferragni con qualcosa di più umanamente significativo. Ecco dunque comparire Pepe Rodríguez, lo chef spagnolo più famoso al mondo, una stella Michelin e tra i più amati giudici dell'edizione spagnola di MasterChef.

Se Fedez annuncia all'universo mondo che non ha intenzione di battezzare suo figlio né di sposarsi in chiesa, chef Rodríguez risponde come un qualunque papà: «Insisto spesso perché mia figlia maggiore vada a messa, la domenica. Ma lei non vuole. Mi dice: "Papà, sono molto occupata; Papà, io non ho tempo, devo studiare e non posso sprecare un'ora". A volte le rispondo: "Non ti rendi conto che io lavoro tutti i giorni della settimana, ma trovato sempre il tempo di andare in chiesa? Lo faccio perché lo voglio, perché ne ho bisogno. Voglio che ti rendi conto che andare a Messa è la cosa migliore che puoi fare nella vita. Se prendi sette o nove nell'interrogazione è secondario, ma spero che il mio esempio possa raggiungerti"»

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Abusi, per Mancuso la causa è il celibato. Alberto Melloni: «sciocchezze progressiste»

Il mito del celibato sacerdotale come causa della pedofilia. Ma il fenomeno è più diffuso in famiglia, negli ambiti educativi e sportivi. Un tema che mette in contrapposizione anche i due più noti opinionisti religiosi di "Repubblica", Vito Mancuso e Alberto Melloni. Poi l'intervento di un seminarista di Barcellona.

 

La Chiesa cattolica sta vivendo nelle ultime settimane momenti convulsi a causa dello scandalo degli abusi commessi da diversi ecclesiastici e dall'occultamento dei loro superiori. Un fenomeno prettamente del passato, come ha dimostrato il report del Grand Jury della Pennsylvania, mentre dal 2002 si è progressivamente imposta una linea di tolleranza zero.

Tuttavia, gran parte degli organi d'informazione tratta la vicenda come scandalo d'attualità e puntuali arrivano gli opinionisti che indicano il problema nel celibato sacerdotale. Lo ha fatto recentemente perfino il teologo spretato Vito Mancuso, che ha parlato

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Qui si svolse il Concilio di Nicea? Una chiesa di 1600 anni rinvenuta in un lago turco

Gli archeologi che stanno esplorando un lago in Turchia hanno scoperto una antica basilica cristiana, risalente a 1.600 anni fa, che potrebbe essere stata la sede del famoso Concilio di Nicea, tenutosi nel 325 d.C.

 

L'archeologo Mustafa Şahin dell'Università Bursa Uludağ, ha scoperto una antica chiesa a tre navate usando fotografie aeree. La basilica è sepolta sotto al lago Iznik vicino all'attuale città di Iznik, che anticamente era conosciuta appunto come Nicea. «Quando ho visto per la prima volta le immagini del lago, sono rimasto piuttosto sorpreso nel vedere una chiara struttura ecclesiale», ha riferito l'archeologo. «Stavo facendo ricerche a Iznik dal 2006 e non avevo mai scoperto una struttura così magnifica».

Un terremoto del 740 d.C. distrusse la chiesa che ora si trova a circa 3 metri sotto al livello dell'acqua e a 50 metri dalla riva dalla riva. All'interno sono state trovate alcune tombe che custodivano monete risalenti agli imperatori romani Valente (che regnò dal 364 al 378 d.C.) e Valentiniano II (dal 375 al 392). Secondo gli studiosi potrebbe trattarsi della sede in cui si volge il Primo Concilio di Nicea

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