Un terzo delle bandiere del mondo contiene simboli religiosi

bandiere cristianeNel 2010, prima che la Corte Europea legittimasse l’esposizione del crocifisso nelle scuole italiane ed europee, pubblicammo un articolo sottolineando quante bandiere internazionali contenessero un simbolo religioso. Eliminare il crocifisso dai muri non basta, chi è insofferente al cristianesimo dovrebbe combattere ogni esposizione pubblica della croce cristiana, compresa quelle su numerose bandiere e stemmi dei Paesi del mondo.

Secondo una recente analisi del “Pew Research Center”, un paese su tre mostra un simbolo religioso sulla sua bandiera (64 su 196 paesi), il 48% simboli cristiani e il 33% simboli musulmani. Un numero ancora limitato, tuttavia, dato che tanti Paesi non rappresentano simboli religiosi nella bandiera ufficiale ma li contengono nello stemma nazionale, come ad esempio la Bulgaria, la Repubblica Ceca, la Romania e tanti altri.

Per non parlare delle bandiere con simboli religiosi buddisti, indù, ebraici e delle religioni e culti tradizionali (le bandiere di Argentina e Uruguay, ad esempio, mostrano il dio-sole degli Incas e l’aquila della bandiera messicana è il simbolo del dio degli Aztechi).

Come ha scritto lo storico laico Benedetto Croce, «non possiamo non essere cristiani, anche se non seguiamo più le pratiche di culto, perché il cristianesimo ha modellato il nostro modo di sentire e di pensare in guisa incancellabile. Anche i cosiddetti “liberi pensatori”, anche gli “anticlericali” non possono sfuggire a questa sorte comune dello spirito europeo» (citato in Chabod F., “Storia dell’idea di Europa”, Laterza 1964, p. 162-163). Europeo ma non solo, aggiungiamo noi.

 

bandiere cristiane

 

Bandiere islamiche

 

Bandiere altre religioni

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21 commenti a Un terzo delle bandiere del mondo contiene simboli religiosi

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  1. Li ha detto

    Avevo sentito questa cosa, dopo aver letto quest’articolo:

    http://www.tempi.it/il-real-madrid-toglie-la-croce-dal-logo-che-ce-ne-facciamo-ora-delle-bandiere-e-del-lussuoso-albergo-di-dubai#.VIG8usmsTm4

    Ma l’islam crede davvero che togliendo la croce sulla carta, poi i cristiani lo tolgano anche dalle loro teste? Infatti non ci crede, e anche dopo aver costretto i cristiani alla conversione islamica alcuni vengono uccisi. Probabilmente non si fideranno mai di chi si converte all’islam, semplicemente lo ritengono un’entrata alle loro finanze, al loro esercito di gente senza idee proprie e basta. Triste!

    Fa specie la bandiera ebrea: una sola, ma sono una superpotenza al pari degli USA. Avere un minore o maggiore numero di croci o mezze lune non è importante: se nella testa delle persone la si pensa diversamente dalla propria bandiera.

    Benedetto Croce aveva ragione.

    • Sophie ha detto in risposta a Li

      L’islam non andrà da nessuna parte, è agli sgoccioli. Non lo prende in considerazione più nessuno. E’ sempre più violento perchè sa che ormai volge al termine e i diavoli sono scatenati perchè il ritorno di Gesù è molto più vicino di quanto sembri e sempre secondo me questo Papa è uno degli ultimissimi pontefici.

      • Luciano ha detto in risposta a Sophie

        Sophie, a mio modo di vedere l’Islam non è affatto agli sgoccioli, oltre a persistere negli Stati dove letteralmente regna, secondo me prenderà sempre più piede in Europa in seguito a:
        1) migrazioni da paesi islamici
        2) tasso di natalità più alto degli immigrati, almeno ad una generazione.

        Non dico che sarà una presenza maggioritaria in Europa, ma non mi stupirei fra 20 anni di vedere partiti islamici competere nelle elezioni europee raggiungendo un buon 10% dei consensi… Con ciò che ne consegue, sia chiaro.
        (alla faccia dei laicisti ipocritamente multiculturalisti!)

        • Sophie ha detto in risposta a Luciano

          Sai dove persiste l’islam? Nei Paesi dove ti tagliano la testa o ti danno fuoco se non sei un devoto di Maometto. Dove c’è libertà, quasi nessuno si converte spontaneamente alla religione islamica. Quanto all’Europa, secondo me è troppo libertina ed atea per sottomettersi all’islam, non prenderà mai piede e i figli degli islamici che vivono in Europa, la maggior parte delle volte non seguono la loro religione perchè si vogliono integrare. Tra l’altro gli extracomunitari almeno qua in Italia non è vero che fanno tanti figli, stanno prendendo l’andazzo degli Italiani e se ne vogliono andare (e per le troppe tasse e perchè molti Italiani non ce li vogliono più qui) ma gli altri Paesi furbamente li rimandano a noi. Ci penserà la Madonna ancora una volta a fermare l’islam e a mettere fine ai piani politico-satanici di questo Governo di indemoniati che governano senza essere stati eletti da nessuno.

          • Luciano ha detto in risposta a Sophie

            Non sono del tutto convinto che i figli degli islamici in Europa non seguano la religione dei genitori per la maggior parte delle volte, se hai dei dati a supporto di questa tesi però sarei contento di leggerli.

            L’islam ad ogni modo persiste anche dove non ci sono le leggi estreme che tu indichi, ma soprattutto mi sembra un pò eccessivo pensare che la Madonna o l’apocalisse potranno fermare la diffusione di questa religione :S

          • gladio ha detto in risposta a Sophie

            Cara Sophie, mi pare che pecchi un po’ troppo di ottimismo; purttroppo per noi la realtà è ben diversa da come la descrivi.
            Le seconde generazioni di immigrati islamici in Europa, tanto per fare un esempio, sono più integraliste dei loro genitori.

            L’ “atea e libertina” Europa ha ufficialmente già da tempo rinnegato le sue radici cristiane.In molti stati ( dell’ Europa ) il cristianesimo è ormai ridotto al lumicino(vedi Paesi del nord)e questo lumicino è considerato più solo un semplice intralcio sulla strada della grandi
            ” conquiste sociali ” quali eutanasia, aborto, matrimoni ed adozioni gay, ecc, ecc…e come tale deve essere scalciato da una parte come si fa con i ciottoli quando ce li troviamo fra i piedi.

            Ai mussulmani accordiamo di esercitare la Sharia ( Inghilterra)mentre si può perdere il posto di lavoro solamente per ostentare un piccolo crocifisso appeso al collo.E gli esempi sarebbero tanti…

            Quanto all’ aiuto della Madonna…ella ci è madre amorevole Sophie, e come tale accorrerebbe in soccorso ai suoi figli, ma non quando questi figli la rinnegano deliberatamente come purtroppo sta succedendo nei nostri Paesi.

            • Li ha detto in risposta a gladio

              Le seconde generazioni di immigrati islamici in Europa, tanto per fare un esempio, sono più integraliste dei loro genitori.

              Questo non lo so: anche qualche settimana fa una ragazzina di 15 anni, qui da me è stata picchiata di brutto da padre e fratelli. Perchè? Troppo occidentale: era stata al centro commerciale. Se la 2nda generazione sono i figli li vedo meno (non dico non ce ne siano) ma meno integralisti dei loro genitori.

            • Sophie ha detto in risposta a gladio

              Gladio, la nostra debolezza è la loro forza. Eutanasia, aborto, matrimoni gay,ecc li hanno voluti pure i cristiani, non sono cavalli di battaglia solo degli atei. D’altronde Gesù disse che quando sarebbe tornato sulla Terra avrebbe trovato il nulla. E riprendendo il tuo discorso, si va in galera per un crocifisso appeso al collo perchè ci sono indemoniati che alla vista di oggetti cristiani Sacri si fanno venire le crisi isteriche. Usano la scusa del presunto rispetto nei confronti degli islamici, in realtà sono loro che ci vorrebbero nelle catacombe e intanto fanno pure un piacere a loro. D’altronde perseguono lo stesso obiettivo: eliminare i cristiani dalla faccia della Terra. Io però non prevedo un’Europa islamica. Nella possibilità remota che in Italia vossignorie Renzi ed il futuro Presidente della Repubblica (rigorosamente simpatizzante e nostalgico delle brigate rosse) ci faranno votare come in tutti i Paesi normali, non saremo comandati dagli islamici ma da comunisti e trans. In Europa, nelle scuole, stanno facendo ai bambini di scuola materna ed elementare lezione di sesso orale, anale e gay. Ti risulta che qualche mamma o papà musulmani abbiano fatto succedere un casino?

              • Dario* ha detto in risposta a Sophie

                Non voglio entrare nel merito delle vostre previsioni sul futuro dato che il futuro lo conosce solo Dio e tutto il resto è fuffa, e per me non vale la pena di buttarci del tempo (magari trascurando il presente che invece è nelle nostre mani). Quello che volevo obiettare era solo la tua frase “Gesù disse che quando sarebbe tornato sulla Terra avrebbe trovato il nulla”: non mettiamo in bocca a Gesù cose che non ha detto per piacere. Gesù si è chiesto se avrebbe trovato ancora la fede sulla Terra ed ha lasciato volutamente la risposta aperta. La risposta che hai scritto tu Sophie è tua, non di Gesù

              • Marco S. ha detto in risposta a Sophie

                Cara Sophie hai ragione.

                Negli anni ’60, con le culture cristiane letteralmente trionfanti, sul piano economico, scientifico, tecnologico, culturale, politico e militare, l’islam pareva veramente destinato a non durare che poche generazioni.

                Credo che per i predicatori islamici di allora fosse veramente difficile additare al ludibrio dei “veri credenti”, chiamandoli “dhimmi” o “kafir”, i membri di comunita’ nazionali ancora moralmente sane che, grazie alla loro cultura, avevano potuto acquisire un cosi’ abissale e generale primato.

                Poi le cose hanno incominciato ad ingarbugliarsi.

                La crisi petrolifera del 1973 ha fatto percepire ai paesi islamici produttori di petrolio il loro potere di ricatto sull’Occidente.

                Il degrado dei costumi nel mondo occidentale, amplificato dalla potenza dei media e, ora, della rete, a ridato fiato ai predicatori d’odio.

                Sappiamo bene infatti che Maometto non si presento’ come un semplice riformatore di ebraismo e cristianesimo, bensi’ come un vero interprete di una parola divina da essi travisata.
                Quindi tra islam e cristianesimo non c’e’ lo stesso rapporto che c’e’ tra quest’ultimo e l’ebraismo.

                Nell’islam il “dhimmi” e’ e deve essere una figura fallimentare, perché ha stravolto il messaggio divino e quindi non puo’ prevalere in alcun modo sul “vero credente”, ne’ sul piano materiale, ne’ sul piano morale.
                Se la realta’ si incarica finalmente di adeguarsi a questo schema mentale, e’ probabile che la predicazione dell’islam diventi molto piu’ agevole.
                E che anche sulla testa delle ragazze piu’ giovani ricomincino a comparire i veli neri.

                E’ chiaro quindi che tutto dipende da noi.
                Anche il fatto se l’Europa cadra’ o no nel potere dell’islam, cosi’ come la durata storica di questa particolarissima religione (un Marco molto diplomatico 😉

                Per quanto riguarda il ritorno di Gesu’ sulla Terra, ritengo potrebbe arrivare anche domani, come magari tra 5000 anni: non ha importanza, noi dobbiamo comunque essere pronti.
                Bisogna pero’ evitare il rischio di abbandonarsi ad atteggiamenti che, solo per brevita’, qualifico come “millenaristici”, che possono subdolamente insinuare un certo fatalismo nel modo di vedere le cose.

                Grazie Sophie del tuo interessante intervento e buona serata.

      • Li ha detto in risposta a Sophie

        Mi spiace Sophie, ma la penso come Luciano. Sperando ovviamente di non avere un califfato.

    • Marco S. ha detto in risposta a Li

      Ripeto un’osservazione che ho gia’ fatto in questo blog.

      A mio giudizio, la Casa di Borbone che regna in Spagna non doveva permettere un simile scempio.
      Infatti, fino al 1920, l’attuale “Real Madrid Club de Futbol” si chiamava semplicemente “Madrid Club de Futbol”.
      Fu il re Alfonso XIII a concedere a questo club il diritto di fregiarsi con il prefisso di “Real” e di ornare il suo stemma con la corona di Spagna.

      Bastava rispondere a questo deturpazione, semplicemente ritirando alla squadra appellativo e corona, che non le appartengono, ma le sono stati concessi in uso, all’implicita condizione di onorarli e rispettarli in campo e, soprattutto, fuori dal campo.

      Comunque cosa ci si poteva aspettare da un sovrano come Juan Carlos, che non ha opposto la minima resistenza alle leggi zapateriane ?!
      Si sperava almeno nel figlio, ma vedo che anche lui continua sul solco paterno..

      Siamo comunque ben lontani dall’esempio dato da Re Baldovino in Belgio che nel 1989 impose una crisi istituzionale, rifiutandosi di firmare la legge sull’aborto, lasciando quindi questo segno forte di dissenso nella storia di questo paese.

  2. Giordano ha detto

    Si fa una gran confusione tra crocifisso e croce: http://www.protestantesimo.it/crocifisso.htm Il crocifisso è solo cattolico, non è di tutti i cristiani, e i cattolici sono una minoranza tra i cristiani.
    “Eliminare il crocifisso dai muri non basta, chi è insofferente al cristianesimo dovrebbe combattere ogni esposizione pubblica della croce cristiana, compresa quelle su numerose bandiere e stemmi dei Paesi del mondo.” No, perché ci sono simboli e simboli: io non mi sognerei mai di abolire la Divina Commedia o abbattere la Sagrada Família, ci sono bellezze universalmente apprezzate che prescindono dal fatto religioso, come ci sono motivazioni storico-politiche per cui le bandiere di uno Stato rappresentano particolari simboli (vedi la bandiera del Messico che non è stata cambiata durante la Rivoluzione, o la bandiera della Repubblica Romana “DIO E POPOLO”). Dipende tanto dall’uso che uno ne fa.

    • Marco S. ha detto in risposta a Giordano

      Il crocifisso non e’ solo dei cattolici, ma anche degli ortodossi e degli anglicani episcopali.
      Non so se ha notato, qua e la’, le ben note icone in stile bizantino: stia piu’ attento….

      Inoltre i cristiani sono oltre due miliardi, di cui un miliardo di cattolici e, se va bene, considerando proprio tutte le chiese protestanti e assimilate, dagli anglicani, ai mormoni ai testimoni di geova (una bella “insalata russa” considerarli tutti insieme, non crede ?) a malapena, forse, costoro eguagliano il numero di cattolici.
      Non vada quindi in giro a raccontare che i cattolici sono “minoranza”, perché sono la chiesa di gran lunga piu’ numerosa tra quelle cristiane.

      Se tutte le altre chiese cristiane, ortodossi compresi, potessero essere considerate come un unico blocco, controparte dei cattolici, si potrebbe provare, senza rischio di scadere nel grottesco, a sostenere che i cattolici siano “una minoranza” tra i cristiani.
      Ma poiché Lei sa bene che le cose non sono cosi’, direi che la Sua tesi sia gravemente esposta al menzionato rischio.

    • Dario* ha detto in risposta a Giordano

      Dire che il crocefisso sia solo cattolico è assolutamente falso, dire che i cattolici siano una minoranza tra le confessioni cristiane pure perché sono quella più numerosa. Partendo da un’asserzione falsa si può far seguire qualsiasi cosa e produrre comunque una tautologia. Il problema è che si tratta di affermazioni senza alcun valore logico. Per dirla in termini meno tecnici: tutto ciò che è costruito su un’affermazione falsa non ha valore.
      A prescindere da questo, ho visto ancora protestanti con un crocefisso al collo, come la mettiamo?

    • Dario* ha detto in risposta a Giordano

      Mi scuso per la petulanza, riporto una citazione perché mi pare estremamente rilevante ai fini della discussione.
      La citazione è del pastore Ulrich Eckert, vice decano della Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI): «Per i luterani, il crocifisso o la croce è il simbolo più alto che riassume il dono che Dio fa di sé all’umanità. Non esigiamo che il crocifisso venga esposto in luoghi pubblici in quanto simbolo di fede, ma non siamo contrari alla sua esposizione come simbolo di un richiamo alla tradizione viva della fede cristiana. E’ però fondamentale rispettare la richiesta di toglierlo ove qualcuno se ne veda disturbato, proprio per evitare l’uso di questo simbolo di amore e di solidarietà come simbolo di dominio. Siamo contrari all’uso del crocifisso come segno di affermazione di una presunta supremazia della fede cristiana nella società pluralistica, democratica e quindi ispirata a criteri di giustizia, uguaglianza e laicità. Guai a chi spera di concentrare il difficile e importante compito di un’autentica testimonianza delle fede nel Signore Gesù Cristo sull’affissione di simboli» (21.03.2011).

      Sbaglio o c’è un sostanziale attrito tra il definire il crocifisso “idolatria” ed il definirlo “il simbolo più alto che riassume il dono che Dio fa di sé all’umanità”. La prima conseguenza che salta all’occhio è che al riguardo non ci sia un’unica posizione omogenea tra i protestanti. Sbaglio o c’è anche un’estrema differenza di posizioni (spero di non esagerare nel definirle diametralmente opposte) tra quanto da me citato ed il caldeggiare la sparizione del crocifisso?

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