Fedez e J-Ax, le soubrette diventano bulli Lgbt

dito medio «Ho usato droghe sintetiche in modo spropositato, so di avere l’aspetto di un narcotrafficante». «Sono diventato un drogato di cocaina, mi devastavo». Il primo a parlare è Fedez, il secondo J-Ax. E’ certamente curioso che i nuovi profeti arcobaleno condividano lo stesso insano passato.

Verrebbe da chiedersi con quale autorità queste due banali soubrette, che fino a ieri avevano ben altre preoccupazioni, oggi pretendano insegnare al mondo cos’è la famiglia e facciano il dito medio a chiunque non la pensi in modo arcobaleno. Certo, le persone cambiano e il passato per fortuna non compromette il presente. Ma è oggi che Federico Leonardo Lucia viene accusato di istigare alla droga tramite i suoi “brani” sui lacci emostatici, mentre Alessandro Aleotti è noto attivista per la legalizzazione delle droghe e bazzica da sempre quel mondo. Certi “valori” rimangono gli stessi per entrambi, a quanto pare.

I comunisti col Rolex, titolo del loro ultimo album, hanno sfruttato la tv berlusconiana per insultare chi si oppone alle adozioni gay, riconducendoli genericamente ai partecipanti al Family Day. Il tutto recitando un copione scritto dalle Iene, bisognose di una marchetta all’associazionismo Lgbt dopo aver realizzato, poche settimane fa, un’inchiesta sull’Unar e sui vizietti dei circoli omosessuali, pagati tramite soldi pubblici.

Dopo le numerose proteste e una petizione con richiesta di scuse firmata da quasi 50mila persone in pochi giorni, J-Ax si è risentito e ha pubblicato un video in cui ha ribadito il dito medio a chiunque aderisce alla Costituzione italiana, la quale sancisce -come dichiarato dalla Corte Costituzionale- la famiglia come l’unione tra uomo e donna. Scontata ignoranza a parte, stupisce che il rapper Aleotti sia dovuto ricorre nuovamente all’imparare a memoria un copione con frasi ad effetto, protetto dai taglia e cuci del suo regista. Per lo meno, vista la banalità del testo, gli va dato atto che questa volta era certamente farina del suo sacco. Il bella zio e il non ci sto più dentro del cinquantenne Aleotti è forse ancora più rivelatore del tatuaggio vivente e bucato di piercing del suo giovane compagno Federico Lucia, che già da solo urla una infinita e irrisolta crisi adolescenziale.

La contraddizione più enorme, però, è che Fedez e J-Ax hanno voluto sostenere l’utero in affitto, l’adozione e le pretese del mondo arcobaleno mostrando il dito medio a chi difende il diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà. Un gesto che, oltre ad essere un discutibile modo di comunicare le proprie idee, è ritenuto offensivo dagli stessi omosessuali: il suo significato, infatti, è quello di invitare qualcuno che si disprezza a venire sottomesso tramite sesso anale. Una pratica ritenuta dai due rapper, perciò, umiliante e delegittimante dell’umanità altrui.

Forse bisognerebbe pensarci due volte prima di eleggere tali artisti come nuovi paladini delle Famiglie Arcobaleno. A guardare le loro ultime performance verrebbe da dire che a volte è meglio continuare ad occuparsi delle proprie canzoncine e sembrare immaturi piuttosto che togliere ogni dubbio dedicandosi a questioni ben al fuori dalla propria portata.

La redazione

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24 commenti a Fedez e J-Ax, le soubrette diventano bulli Lgbt

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  1. Max ha detto

    Bulletti.

  2. Klaud ha detto

    Toh, le vostre posizioni coincidono con le mie! 😛 (Certamente con molti distinguo sulle posizioni di partenza…)

    Però non c’era bisogno che questi due coatti venissero allo scoperto per accorgersi del problema:
    sono decenni che un esercito di mezze calzette ha vestito la palandrana del profeta, e con penose canzonette
    sono diventati le guide spirituali di generazioni di cerebrovacanti.

    • Engy ha detto in risposta a Klaud

      esatto e molto ben detto.
      Io non li reggo, appena li vedo devo cambiar canale, non mi capita con molti altri …

    • graziano ha detto in risposta a Klaud

      Grande!!! Nessun commento perché rovinerebbe la positività lapidaria di quanto asserito!

  3. Pippo ha detto

    questi personaggi non vanno presi seriamente, a furia di droghe si sono bruciati il cervello.

  4. Romeo ha detto

    92 minuti di applausi per “due banali soubrette” 😉

  5. Dario ha detto

    Io non capisco come si possa definire soubrette J-ax , il quale fa musica da più di vent’anni.

    • claudia2674 ha detto in risposta a Dario

      Peccato che a 40 anni scriva gli stessi testi di quando ne aveva 20.

    • Steve ha detto in risposta a Dario

      Direi che fa spazzatura da più di 20 anni.

      Ma il mio è un pensiero personalissimo, sono musicista e amante del rock e metal, quindi la “roba” che producono jax e il signor Lucia mi lascia indifferente.

    • Ottavio ha detto in risposta a Dario

      A parte che anche Leone di Lernia ha fatto musica per oltre 20 anni e la durata o l’ostinazione non dice nulla rispetto alla qualità. Come dici? Quella di Leone non può essere definita musica? Ah perchè invece quella di J-Ax la chiameresti così? Ma per favore…

      • Dario ha detto in risposta a Ottavio

        Io non dico niente, il rap non è proprio il mio genere, ascolto gli Yes il cui mio album preferito è “Fly From Here”, I movida, i Golden earring. Solo che alcune sue canzoni mi sono state importanti quando ero giovane come “2030”, “Gente che spera” e ” la vita non è un film” quindi mi sembrava riduttivo etichettarlo come soubrette.

  6. Umpalumpa ha detto

    A me alcune canzoni di Jax piacciono. Fedez no. Sono stato ad entrambi i Family Day. Assieme a centinaia di migliaia di cittadini e cittadine italiani/e.

    Mi è dispiaciuto molto, non che JAx o Fedez non condividano il mio pensiero (era più che prevedibile), ma che l’unica cosa che ho ricevuto da loro su questo tema sia un qualche slogan e un dito medio.

    Alla faccia della tolleranza, rispetto, amore, diritti, dialogo ecc ecc

    Mi è dispiaciuto anche l’atteggiamento delle “iene”.

    Onestamente non vedo perchè non si possa fare una class action contro questi “Vip”.
    Del resto, non è che uno può svegliarsi la mattina e mandare a f***** qualcun’altro soltanto perchè la pensa diversamente. Può anche farlo, in realtà, però poi non può sperare che l’altro non tenti di tutelarsi legalmente. Tantopiù se lo insulti su una tv nazionale con qualche milione di spettatori.
    Facciamo 1000 euro di rimborso a manifestante?
    Il ricavato lo diamo ai centri aiuto alla vita?

    • Roberto Abate ha detto in risposta a Umpalumpa

      Salve! Non so se ho capito bene “class action” è quello strumento di tipo “legalese-cavillatico-burocratico”, penso di origine anglosassone o usa-anglo-sassone, con cui si crea una “massa critica” per “intimidire” in modo legale (o legalese) qualcuno con lo scopo di ottenere un risarcimento ad un danno, (presunto o reale) di tipo legale, subito?
      Personalmente “diffido del senso di giustizia usa-anglo-sassone” (citazione di un prete Santo) e questa frase mi fu detta da un sant’uomo di nome e di fatto, un prete, moltissimi anni fa… io ero adolescente… quindi diciamo più di 40 anni. Perché i due sbarbatelli “so’ regazzi” (cit. romanesca) non hanno semplicmente disturbato qualcosa di misurabile con il conceto di “legale” ma si sono addentrati, mi dispiace per loro, nell’ambito del concetto di giusto o sbagliato. A me importa poco se uno si comporta più o meno legalmente, le leggi sono perlopiù convenzioni e cambiano molto più frequentemente di quanto ci si aspetti, quello che è legale oggi domani potrebbe essere illegale e viceversa. Rimanere alle cose legali spesso è una trappola per le cose veramente giuste. Ecco loro hanno sbagliato ed hanno offeso quello che è giusto, hanno ferito la giustizia, sono stati ingiusti ed a me non importa se la passeranno liscia dal putno di vista legale oppure se dovranno, in modo legale magari forzato dalla “mass action” (ho cambiato ‘class’) pagare dei danni materiali, a me interessa -invece- che si pentano, per la loro anima, e chiedano scusa per ottenere perdono da tutti noi offesi e sanare la ferita da lor inopinatamente fatta alla giustizia, quella vera. Secondo il mio modesto parere questo aiuterebbe i “centri d aiuto alla vita” più degli ipotetici soldi di rimborso ‘danni legali’.

      • Germano ha detto in risposta a Roberto Abate

        E invece secondo me l’ipotesi avanzata da Umpalumpa è suggestiva. Il cristiano deve porgere l’altra guancia, ma questo significa dover essere smidollati? Il movimento Lgbt ha dato certe prove di forza … Perché i cristiani non ci riescono? Numericamente parlando credo non ci sarebbe storia. Ovviamente non mi aspetto che Francesco interpelli il suo avvocato, ma le molte associazioni cattoliche che fanno? Mi faccio queste domande da un po’ e non trovo risposte: i cristiani nella società di oggi si sono costruiti una torre d’avorio?

      • Umpalumpa ha detto in risposta a Roberto Abate

        Mah…Roberto e Germano.

        Il mio non è un discorso cristiano o ateo. Laico o religioso. Semplicemente civico.
        Se qualcuno domani manda a f**** una o più persone perchè non condivide le loro idee, a seconda se lo lo fa privatamente o pubblicamente credo ci siano gli estremi per il reato di ingiuria o diffamazione (credo che ora sia solo un illecito amministrativo con relativa multa). Cmq qualche avvocato ne sa di sicuro più di me.

        A parte i cavilli, è giustissimo che chi si comporta così e offende il prossimo sia in qualche modo sanzionato. Altrimenti vivremmo nell’anarchia e sottoposti alla legge del più forte. Es io non ho ragione, ho torto marcio, però posso permettermi di insultare e deridere migliaia di miei concittadini solo perchè mi trovo in una posizione di forza. Il tutto senza subire nessuna conseguenza. Vi sembra giusto?

        Non trovereste giusto se venisse sanzionato chi, di fronte a milioni di persone, manda a f**** i partecipanti alla marcia per la pace, oppure per la vita, oppure per l’art. 18, oppure per il gay pride, oppure per le vittime di mafia (metteteci voi la manifestazione legittima che preferite). Il tutto solo perchè non condivide certi valori?

        A me sembra assurdo.

  7. Fabio ha detto

    Non ho mai potuto sopportare il rap e l’hip pop, (non oso neanche a definirla musica), tanto meno i loro rappresentanti intrisi di cafonaggine, aggressività e sedicente ribellione, la quale, in verità, si prostra alle ideologie del politicamente corretto.
    Dito medio di qua e dito medio di là, la cultura del rap è questa qua: volgarità.
    Meglio usare le mani per accarezzarsi ballando un bel brano soul di Otis Redding o Marvin Gaye.

    • Picche ha detto in risposta a Fabio

      Hai mai provato ad uscire fuori dal confine Italico ? Prova ad esempio con Snoop Dogg uno dei più grandi esponenti della West Coast statunitense e padre fondatore del genere. In particolar modo stillicidio Dire scritta e composta col leggendario Dr Dre. Fidati non te ne pentirai

  8. Enrico ha detto

    Ma secondo voi il rap è musica?

    Pensate al “Va Pensiero” di Verdi.

    Comunque certi tatuaggi mi impressionano più delle foto degli ustionati.

    • Fabio ha detto in risposta a Enrico

      E’ vero, Enrico, i tatuaggi, quando ricoprono un’ampia superficie dell’epidermide umana, fanno apparire una persona più simile ad un rettile squamato, che ad un essere umano. Fanno impressione anche a me. Sembra di vedere degli uomini ramarri.
      Il rap, come ho sottolineato nel mio post precedente, non è assolutamente musica.
      Tu hai citato il “Va pensiero” di Giuseppe Verdi, per riportare un esempio di che cos’è la vera musica, ed io sono assolutamente d’accordo, ma anche senza scomodare i grandi del passato e le loro opere sinfoniche, io potrei portarti esempi molto più recenti, di che cos’è la vera musica, (compresa quella elettronica o techno melodica), citandoti “Oxygene part II” di Jean Michel Jarre, o “Played alive” dei Safri Duo. 😉

  9. beppino ha detto

    Tra qualche lustro un’altra coppia di bulletti simili a questi due cazzoni userà il dito per sdoganare la pedofilia dolce. Il risultato del resto é sempre lo stesso: ridurre o togliere la libertà a esseri che non possono difendersi ne decidere sul proprio destino.

  10. Emanuele ha detto

    …se non fosse che il “tappeto ambulante” e il suo compare influenzano molto generazioni di giovani, ci sarebbe solo da ridere…

    Bisogna vigilare ed educare bene i nostri figli, soprattutto quando sono molto piccoli. Don Bosco diceva che nei primi anni di vita si gioca il destino di un uomo. Una volta ben formati, i giovani difficilmente cederanno a queste lusinghe.

    Infatti, è proprio la pochezza morale e politica di certe persone che le spinge ad abbracciare qualunque moda “buonista” del momento… sia l’animalismo o la lotta all’omofobia o la difesa del gender o qualunque cosa apparentemente sembri tutelare una qualche minoranza discriminata. Pace se poi si adottano comportamenti da bullo contro altri.

    Nulla di nuovo sotto il sole. Anche i Nazisti dicevano di imprigionare ebrei, zingari e preti a fin di bene: “Arbeit macht frei”.

  11. Aristocle ha detto

    Gli estremi per una condanna per ingiuria aggravata (dl 7/2016) ci sono…se qualcuno volesse avviare una Class action lo faccia sapere che aderisco. La legge è uguale per tutti …anche per chi a 50 anni è ancora un bambinone!

  12. sara ha detto

    Quando li guardo mi sembra di tornare ai tempi dei circoli universitari giovanili, tra canniati adirati contro il Proletariato che vestivano firmato, col babbo super Paperonato.

    Tra cani randagi e chitarrette ammaccate si cantava e si fumava con la contraddizione tra il dire e l’essere troppo ancora velato di puro ideale per essere tacciato di ideologia.

    Adesso i comunisti col Rolex ormai avanti nell’eta’sono cosi’ ridicoli nei panni degli straccioni in difesa dei finti deboli, che nemmeno piu’ gli e’ rimasta almeno la discrezione del tacere ma si espongono come fossero i paladini arrabbiati col sistema in rappresentanza dei giovani d’oggi, scimmiottano copioni senza piu’ alcuna credibilita’ perche’ i soldi han fatto perdere l’unica cosa che tutti noi cerchiamo in un mondo di fuffa: LA COERENZA.

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