Salute materna: meglio una gravidanza indesiderata che l’aborto

Donna incintaDopo il crollo del mito secondo il quale sarebbe medicalmente necessario abortire per salvare la vita della madre, i ricercatori italiani Carlo V. Bellieni e Giuseppe Buonocore ne hanno fatto crollare un altro che veniva usato per giustificare questa silenziosa pratica della morte. È infatti idea degli abortisti che la gravidanza indesiderata provocherebbe disturbi psichici quali ansia, depressione, nonché abuso di sostanze; per cui l’aborto sarebbe l’unica soluzione per tutelare la sanità mentale delle madri.

Tuttavia, la relazione pubblicata nel numero di luglio 2013 della rivista Psychiatry and Clinical Neurosciences, mostra un panorama diverso se non addirittura opposto. Bellieni e Buoncore hanno rivisto trentasei studi pubblicati sul tema in riviste scientifiche tra il 1995 e il 2011. Sei sono stati scartati per ragioni metodologiche, gli altri trenta affrontano in primo luogo l’incidenza dell’aborto con la depressione, gli disturbi d’ansia (come lo stress postraumatico) e l’abuso di sostanze. L’aborto volontario è stato poi messo a confronto con altre situazioni: la nascita per mezzo di una normale gravidanza, il parto in caso di gravidanze indesiderate e gli aborti spontanei.

Confrontando le conseguenze dopo l’aborto e dopo il parto, tredici studi (il 68%) hanno mostrato un rischio notevole di problemi mentali come conseguenza dell’aborto. Cinque non hanno mostrato alcuna differenza, in particolare se le donne non considerano che la loro esperienza di perdita fetale sia difficile. Solo uno studio ha mostrato una maggiore incidenza di disturbi a causa della nascita.

Mettendo invece a confronto l’aborto con la gravidanza indesiderata, quattro studi (il 57%) hanno mostrato un aumento del rischio di problemi per la salute materna in seguito all’aborto, tre studi non hanno mostrato alcuna differenza con le gravidanze indesiderate e nessuno (0%) ha portato alla conclusione che conservare il feto è meno rischioso che ucciderlo. Questo è un confronto di vitale importanza, dal momento che molte leggi stabiliscono il “rischio per la salute mentale della madre” come causa oggettiva di aborto. Eppure, come si è visto, gli studi suggeriscono che il “rischio” è maggiore con l’aborto, piuttosto che con la regolare nascita, anche se indesiderata.

Paragonando infine gli studi sulle conseguenze dopo l’aborto volontario e quello spontaneo, si è notato che tre di essi hanno mostrato un aumento del rischio di disturbi mentali in seguito ad aborto volontario, quattro non hanno registrato alcuna differenza e due hanno rilevato che a breve termine l’ansia e la depressione erano più alti nel gruppo di aborto spontaneo, ma che a lungo termine è stato esattamente l’opposto: “Ansia e depressione a lungo termine erano presenti solo nel gruppo di aborto volontario”. In questo caso, cinque studi su nove (56%) hanno rilevato un aumento del rischio di disturbi nell’aborto volontario e nessuno (0%) nell’aborto spontaneo.

Bellieni e Buoncore concludono la loro relazione precisando che “la perdita fetale sembra esporre le donne a un rischio più alto di disturbi mentali che il parto; gli studi mostrano pure che l’aborto ha un fattore di rischio più considerevole dell’aborto spontaneo; sono necessarie ulteriori ricerche in questo campo”. Alla luce di tutto ciò, diventa sempre più difficile giustificare l’aborto e restare in buonafede; non ci si riferisce tanto alle giovani adolescenti in preda al panico, ma piuttosto a coloro che per ideologia o pensiero politico promuovono la morte con viscerale freddezza, senza però tener conto che se le loro madri avessero ragionato allo stesso modo, essi oggi non esisterebbero.

Michele Blum

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76 commenti a Salute materna: meglio una gravidanza indesiderata che l’aborto

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  1. Controinformato ha detto

    il grande effetto domino, peccato non ci sia nessuno a riprenderlo

  2. Umberto P. ha detto

    Un figlio per una persona che non lo desidera, può rovinare la vita. L’aborto elimina questa possibilità. Questa possibilità di scelta è vista da alcuni come un assassinio, da altri come una pratica accettabile, per i soliti motivi su cui si scontra il dialogo.

    • lorenzo ha detto in risposta a Umberto P.

      Molte persone fastidiose possono rovinare la vita. L’omicidio elimina questa possibilità.

      • Laura ha detto in risposta a lorenzo

        Umberto è abbastanza fastidioso come persona. Perché non ho la possibilità di praticare un aborto-post nascita? Forse che il passaggio da un utero ti da il diritto di essere fastidioso senza che gli altri possano sbarazzarsi di te come viene fatto con i neo-concepiti?

    • Laura ha detto in risposta a Umberto P.

      Perché uccidere un feto e non un neonato? Forse che un neonato indesiderato non può rovinare la vita? Il problema è che non esiste alcun dialogo: esistono assassini da una parte e i loro difensori, ed esiste la difesa dell’essere umano dall’altra. Non esiste dialogo esiste solo giustificazione di un omicidio.

    • Michele Blum ha detto in risposta a Umberto P.

      Nessuno dice che una volta nato il figlio bisogna per forza tenerlo. Ci sono parecchie soluzioni in merito sufficientemente dignitose per il neonato, senza togliergli il diritto fondamentale all’Esistenza e alla Vita.

      Qualcuno potrebbe replicare: ma la vita in un orfanotrofio che vita sarebbe?

      La mia risposta è quella di sempre: IO, Michele Blum, preferisco milioni di volte VIVERE in un orfanotrofio… ma vivere, quindi esistere, piuttosto che non avere la possibilità di fare questa bellissima esperienza che nessuno dovrebbe permettersi di togliermi.

      Inoltre, Umberto P., la domanda che mi sorge è: perchè tu ed io possiamo esistere e gli altri no? Che meriti abbiamo? Cos’abbiamo fatto di così grandioso per meritarci la vita e cos’hanno fatto gli altri – quelli che secondo te andrebbero soppressi – di male per non poter vivere?

      Spero di aver creato sufficienti spunti di riflessione. Non bisogna essere cristiani per capire certe cose, basta avere buonsenso.

      • Umberto P. ha detto in risposta a Michele Blum

        Michele, è naturale che la riflessione sull’agomento c’è già stata. Le vite non nate sono milioni, infinite. Se stasera ti fossi unito con la tua compagna, forse sarebbe venuto al mondo Luca, o Elena.
        Sai quando fanno gli spot anti-abortisti, fanno vedere tutte le foto del bambino strappato all’aborto, a due anni, poi a 5, poi a scuola, poi grande, con la barba. Sono immagini toccanti, certo. Fanno pensare. Però poi rifletti sull’infinità di vite non nate. Ripeto: se stasera non avessi messo il preservativo sarebbe nato Andrea, etc.
        Certo, l’aborto è la negazione di quell’individuo, ma se io non avessi usato il preservativo sarebbe comunque nato UN singolo bambino, lui è non altri, una vita come quella di Andrea.
        Lo so che non mi capisci, ma io ho capito te. Rispetto il tuo punto di vista, ma io ne ho un altro.

        • manuzzo ha detto in risposta a Umberto P.

          La differenza sta nel fatto che gli spermatozoi che si buttano nel preservativo sono cellule appartenenti ad un essere umano. L’embrione invece è un individuo a se. Quindi non mi mischiamo le cose, altrimenti si arriva (tramite sillogismi abbastanza forzati, come questo di cui sopra, se mi è concesso) a dire che si possono lanciare umani (o ebrei, o pechè no, afro americani?!?) da sopra i ponti perchè tanto “i capelli e la forfora comunque cadono in maniera fisiologica”. Se poi dobbiamo fare il solito gioco di ridurre l’essere umano ad un negoziabile accozzaglio di cellule chiuso in un sacco, avvisatemi che abbanono il discorso.

          • Umberto P. ha detto in risposta a manuzzo

            Abbandona: mi spiace ma per me un embrione non è un individuo. Lo diventerà. Peraltro l’ho specificato varie volte che per me l’aborto non è assassinio, dunque non credo ti stupirai troppo.

            • Laura ha detto in risposta a Umberto P.

              Ti sei mai accorto che alla scienza non gliene frega nulla della tua opinione? Pensa che per Hitler nemmeno gli ebrei erano individui…perché le sue opinioni erano peggiori delle tue?

              • Umberto P. ha detto in risposta a Laura

                Perchè invece erano indiscutibilmente individui. Scusa la tautologia, ma sempre la stessa domanda, ha sempre la stessa risposta, ma evidentemente serve specificare.

    • Eli Vance ha detto in risposta a Umberto P.

      Falso in quanto sono proprio le persone che abortiscono ad avere un’alta probabilità di problemi mentali rispetto ad altre scelte, come documentato dagli studi, e quindi rovinarsi la vita. L’affermazione si deve perciò ribaltare in “l’aborto crea questa possibilità”, altro che eliminarla.

      • Umberto P. ha detto in risposta a Eli Vance

        La differenza tra l’omicidio, ad esempio di me, come suggerisce Laura, e l’aborto, è che l’omicidio è valutato tale dalla interezza delle persone, mentre l’aborto, dalle persone che ne approvano la possibilità, non è visto come omicidio.

        Per come la vedo io, anche mettere il preservativo evita che QUEL determinato spermatozoo fecondi l’ovulo, dunque blocca una vita che, secondo metodi naturali, sarebbe nata.

        • Laura ha detto in risposta a Umberto P.

          Era un paradosso ovviamente, non mi permetterei mai di suggerire una cosa del genere! In ogni caso hai appena detto che in Iran è giusto massacrare di botte e impiccare gli omosessuali perché esso è valutato giusto dalla interezza delle persone di quella comunità. Questa è l’unica morale laica possibile: tutto è possibile e giusto se la comunità lo vuole in maggioranza, anche la pedofilia.

          La vita inizia al momento del concepimento, tagliarsi il pene o mettere il preservativo non blocca una vita. Evitiamo argomenti sciocchi, che già ne abbondano nei tuoi commenti.

          a) La scienza certifica che l’embrione è un essere umano.
          b) Uccidere un essere umano è un assassinio.
          c) Chi uccide l’embrione è un assassino.

          • Umberto P. ha detto in risposta a Laura

            1) Si la morale è relativa e non universale. Con la mia morale occidentale sono portato a giudicare sbagliate le violenze in Iran, ed ovunque. Iran dove peraltro esistono anche molti sostenitori dei diritti umani, se sono ancora in vita, visti i fanatici religiosi che impestano la zona.

            2) Non ho detto che sono a favore dell’omicidio perchè nella mia società c’è una legge che lo permette. Ho detto che non considero l’aborto un omicidio. Fatevene una ragione.

            • Laura ha detto in risposta a Umberto P.

              1) Hai appena ammesso che tortura i gay in Iran è corretta, lì infatti lo si ritiene corretto e tu certamente non imporrai le tue opinioni ad una comunità e uno Stato che ha deciso che la morale al suo interno è torturare i gay. A meno che tu dimostri che la tua opinione è più universale rispetto a quella della maggioranza dei cittadini di uno stato estero.

              2) Uccidere un essere umano è omicidio, indipendentemente da cosa ne pensi tu.

            • LawFirstpope ha detto in risposta a Umberto P.

              Data la tua 1) , il fatto che tu sia a favore o meno dell’omicidio è irrilevante.
              Inoltre cosa ti porta a esporre le tue ragioni qui, se la Verità non esiste?

        • Eli Vance ha detto in risposta a Umberto P.

          La prima affermazione, come già fatto notare, ha basi deboli in quanto dipende dalla comunità di persone a cui ci si riferisce.
          La seconda è maggiormente condivisibile, a patto di precisare l’enorme differenza fra la vita che già è e quella che ancora non è, in quanto non è detto che secondo natura ci deve essere fecondazione per forza ogni volta e quindi generazione di una vita. Per cui mi trovi d’accordo nella condanna morale dell’uso del preservativo ma non mi sognerei mai di metterlo sullo stesso piano dell’aborto, le condizioni oggettive sono molto diverse.

    • Giacomot ha detto in risposta a Umberto P.

      Se il feto non è una condizione evolutiva che viene prima dell’essere infanti , allora siamo nel paese dei balocchi dove i bambini ce li porta la cicogna , o forse anche la puoi decidere di sparare alla cicogna e mangiartela ?
      Spiegami meglio tu UmboP .

  3. Kisama ha detto

    Buon per te Michele, io non aspetto altro anche se so che sarà doloroso ed avrò la paura atavica e istintiva che ogni essere umano ha di fronte alla morte. Donerei volentieri la mia vita ai figli di una quindicenne che fa sesso liberamente e non se ne vuole prendere le responsabilità.

    • Laura ha detto in risposta a Kisama

      L’ho sempre detto che gli abortisti sono contro le donne, augurandosi la loro sofferenza. Abortire, come dimostra l’articolo, significa danneggiare la salute della donna oltre che la vita del feto…ma tanto a voi cosa importa dell’uno e dell’altro, vero?

      • Titti ha detto in risposta a Laura

        Invece obbligarle a partorire, è una cosa favorevole alla donna, giusto?

        • Laura ha detto in risposta a Titti

          Lo studio dice di si, è meglio per la donna una gravidanza indesiderata che l’aborto. Oppure rifiuti ad un tratto la dea scienza?

          Ti ricordo che la legge 194 obbliga già le donne a partorire dopo un certo numero di settimane, perché in quel momento non si può più dire di non essere difronte a due vite umane, la donna e il bambino (anche se la scienza dice che questo bambino appare al momento del concepimento).

          Sei favorevole alla legge 194? Allora vuoi obbligare la donna a partorire anche contro la sua volontà.

          • Titti ha detto in risposta a Laura

            La scienza dice anche che i metodi anticoncezionali chimici sono più efficaci di quelli cosidetti “naturali”, vogliamo negarlo? Oppure la scienza la si invoca quando fà più comodo?

            • simone ha detto in risposta a Titti

              Non ho mai detto il contrario, ora tocca a te ammettere che la scienza dichiara l’embrione un essere umano. Ma tu non puoi essere onesta intellettualmente altrimenti dovresti ammettere che è lecito uccidere i tuoi simili.

              • Titti ha detto in risposta a simone

                L’embrione è l’embrione dell’essere umano, altrimenti si chiamerebbe bambino, è logico che non è nè un gatto e nè un coniglio. Come un girino non è una rana, almeno fino alla completa trasformazione.

                • Panthom ha detto in risposta a Titti

                  L’embrione sta al bambino come il bambino sta all’adulto. Leggiamo cosa dicono i testi medico-scientifici:

                  “Lo sviluppo umano inizia al momento della fecondazione, cioè il processo durante il quale il gamete maschile o spermatozoo si unisce ad un gamete femminile (ovulo) per formare una singola cellula chiamata zigote. Questa cellula totipotente altamente specializzata segna il nostro inizio come individuo unico […]. Un zigote è l’inizio di un nuovo essere umano (cioè, l’embrione)” (“The Developing Human: Clinically Oriented Embryology” (2003), di K.L. Moore).

                  Ancora a diffondere menzogne? Non ti basta promuovere la morte dei tuoi simili?

                  • Titti ha detto in risposta a Panthom

                    Io non promuovo un bel niete, sei tu, al contrario, che vuoi obbligare i tuoi simili a qualcosa.

                    • Panthom ha detto in risposta a Titti

                      E’ vero, obbligo gli altri a non uccidere un loro simile, nonostante la tua opposizione.

                    • LawFirstpope ha detto in risposta a Titti

                      Quante altre cose che mi “obbliga” a fare la legge!
                      IN questo caso non vale neanche il tanto decantato “posso fare ciò che voglio purché non ledo la libertà altrui”!

          • Giulia ha detto in risposta a Laura

            Poi se il bambino nasce, viene maltrattato ecc., che ci fa?
            Per fortuna e sottolineo per fortuna, esiste la 194. Che, sia detto per inciso, non obbliga alcuno ad abortire contro la sua volontà…

            • Laura ha detto in risposta a Giulia

              Ricordo che la legge 194 obbliga la donna a partorire dopo alcune settimane di concepimento.

              Se volete sostenere l’omicidio almeno abbiate la coerenza di opporvi ad ogni legge abortista, che sono tutte restrittive, chiedendo invece l’aborto libero.

        • lorenzo ha detto in risposta a Titti

          Ti riferisci ad una donna o ad una madre?

          • Titti ha detto in risposta a lorenzo

            Prima di essere madri, si è donne, anche se per qualcuno vale l’esatto contrario.

            • Laura ha detto in risposta a Titti

              La donna è madre, non si scindono le due cose. Femministe retrograde a parte.

              • Titti ha detto in risposta a Laura

                Non necessariamente, per te, è complicato ammetterlo, ma ci sono donne che restano tali fino alla morte senza aver messo al mondo nessun figlio.

                • Laura ha detto in risposta a Titti

                  Ci sono, certo. Ma tradiscono la vocazione naturale della donna per poi mangiarsi le mani per la solitudine e il mancato compito. Emma Bonino docet.

                  • Titti ha detto in risposta a Laura

                    Anche le suore?

                    • Laura ha detto in risposta a Titti

                      La vocazione religiosa rende madri dal punto di vista spirituale, i figli della suora sono i figli della comunità. La suora è 10 volte più madre di una madre. Infatti non sono disperate come le vecchie femministe….non c’è cosa più triste che vedere queste povere donne distrutte e ingannate dal femminismo.

                  • Giulia ha detto in risposta a Laura

                    Quindi secondo te una donna senza figli è una sorta di creatura innaturale e/o fallita/frustrata/cattiva?

                • Laura ha detto in risposta a Titti

                  Ecco le femministe che piacciono a te, quelle del “corpo è mio e scelgo io” http://www.corriere.it/cronache/13_agosto_27/ventenne-polacca-centomila-uomini-record_bb604ef4-0f20-11e3-84f5-16716a86e523.shtml

                  Povera ragazza, un’altra vittima del femminismo.

                  • Titti ha detto in risposta a Laura

                    Sarà una ninfomane, cosa centra il femminismo? Guarda che se puoi votare, se hai diritto a frequentare le stesse facoltà universitarie, se il codice di famiglia stabilisce che è la coppia e non il capofamiglia a prendere le decisioni, lo devi proprio al tanto odiato femminismo. A te che ti interessa se una vuole tromabare all’infinito? Sempre a guardare nelle mutande altrui, nè?

                    • Laura ha detto in risposta a Titti

                      Quello a cui tu alludi è un ottimo risultato di un movimento di maturazione globale di coscienza dettato da tante donne, tantissime cattoliche. Le femministe sono arrivate dopo e hanno estremizzato questo movimento combattendo contro gli uomini per sentirsi più donne. Io alle femministe devo solo la pornografia, le donne oggetto e le tue amiche Femen…questi sono gli unici risultati del movimento delle disperate militanti senza figli.

                    • Laura ha detto in risposta a Titti

                      Non è una ninfomane, se leggi le motivazioni lo fa per combattere il tabu del sesso nel suo Paese. E’ una femminista, la stessa idea malata del femminismo che ha portato la società a edonizzarsi.

                  • LeCorbeau ha detto in risposta a Laura

                    A me sembra solo una furbona che cerca di fare soldi in vari modi.
                    Non mi sembra che ci siano grossi tabù per il sesso in Polonia, dato che molte attrici pornografiche vengono da quelle parti e numerosi film vengono prodotti lì.

        • manuzzo ha detto in risposta a Titti

          Alle donne che trovi ad abortire gliel’ha prescritto il medico di farsi fecondare? sono andate in farmacia a farsi ingravidare? o hanno volontariamente “chiamato la cicogna”?

        • Li ha detto in risposta a Titti

          E obbligare ad abortire?

        • MarcoF ha detto in risposta a Titti

          E pensarci prima di innescare meccanismi fisici atti alla potenziale procreazione?
          Questi sono i frutti del c.d. sesso libero!!!!

      • Umberto P. ha detto in risposta a Laura

        Ritengo le donne capaci di provvedere a se stesse. Stai dicendo che le donne che abortiscono sono talmente stupide che vanno incontro certamente alla sofferenza, quindi dobbiamo intervenire noi come con i bambini ad impedire che si facciano del male da sole.
        Molto riduttivo, anzi direi paradossale.

        • Laura ha detto in risposta a Umberto P.

          Ancora non capisco la tua guerra contro le donne, spingendo perché la loro salute si aggravi pur di uccidere esseri umani innocenti.

  4. Daniele ha detto

    Visto che per indire un Referendum che abroghi la legge 194 (e che quindi faccia tornare l’ivg nell’illegalità) servono almeno 500 mila firme e visto che la storia che “siccome sulla 194 c’è già stato un Referendum (nel 1981), non si può indire un Referendum sullo stesso argomento” è un’enorme cavolata, dal momento che su un altro argomento, il nucleare, gli italiani si sono espressi per ben due volte (1987 e 2011), e sempre tramite Referendum, io sono fermamente convinto che in Italia non solo vi siamo almeno 500 mila persone disposte a firmare l’indizione di un Referendum abrogativo della 194 ma che addirittura la maggioranza (50% + 1) degli aventi diritto al voto risponderebbe SI alla domanda “Volete che sia abrogata la legge 194?”.
    Questo per dire che, secondo me, è ora di darsi da fare (a cominciare da noi cattolici) per indire un Referendum in tal senso.

    Spero che l’iniziativa “UNO DI NOI”, che sta avendo una buona riuscita, sia solo il primo di una serie di atti tesi a rimettere nell’illegalità coloro che, qualunque ne sia la motivazione addotta, sopprimono embrioni e feti umani.

    Ricordo a tutti che esiste il Comitato “No 194” (www.no194.org) che si sta occupando proprio di mettere in piedi la macchina organizzativa di un Referendeum che abroghi la famigerata legge 194: ognuno può – e deve – aderire e dedicare un po’ del suo tempo e delle sue energie alla causa antiabortista che tale Comitato porta avanti.

    • Daniele ha detto in risposta a Daniele

      Rendere illegale l’ivg salverebbe tante vite umane e preserverebbe la salute psicofisica delle donne, come gli studi scientifici dimostrano.
      Un Referendum che abroghi la 194 è perciò URGENTISSIMO!!!

      • manuzzo ha detto in risposta a Daniele

        da mediocre economista quale sono mi domando: quanto saranno disposti ad investire i professionisti dell’aborto per fare disinformazione pur di non rinunciare alle loro laute ricompense? O.o

        • Li ha detto in risposta a manuzzo

          Hai ragione, alla fine è sempre quella, una questione di soldi.

        • Titti ha detto in risposta a manuzzo

          Gli stessi professionisti che, nel pubblico facevano i moralisti, pur di fare carriera, e nel privato, agivano facendosi pagare cifre stratosferiche per praticare gli aborti, in condizioni di igiene e sicurezza precari?

          • Laura ha detto in risposta a Titti

            Non ne ho mai sentito nemmeno uno, so invece che tra i pochissimi medici abortisti rimasti (gli incompetenti ci sono in tutte le professioni!) che nel privato fanno pagare cifre assurde alle donne e davanti alle telecamere invece fanno i paladini della donna.

          • MarcoF ha detto in risposta a Titti

            Dati e fonti, please….

            • Titti ha detto in risposta a MarcoF

              Please, ho sentito dalle mie orecchie, una signora andare ad abortire quando ufficialmente era proibito: gli è costato parecchio, ma lei proprio non se la sentiva di allevare un terzo figlio. Ha abortito in Italia, presso uno studio ginecologico privato, ovviamente ad altissimo prezzo, e senza la sicurezza di un’ospedale.

              • Piero ha detto in risposta a Titti

                E io ho sentito con le mie orecchie un “pro-choice” che ha detto che il “diritto di scelta” e’ una BALLA COLOSSALE che si sono inventati per poter praticare senza remore l’eugenetica e la diminuzione della popolazione mondiale.
                Allora?

  5. Harry Burns ha detto

    Argomento fallace quelli di Umberto P non é un problema di condanna mirale ma di scienza. É vero che non avendo un rapporto in un determinato momento si preclude la possibilità che si generi un nuovo individuo, ma non vuol dire molto. L’aborto agisce dopo non prima. Cioè preclude la possibilità di sviluppo ad una vita che si é già sicuramente formata. Poi lei può pensare quello che vuole, come io penso che le sue siano corbellerie, la differenza é che io posso dimostrarle scientificamente che quel che l’aborto va ad eliminare è vita umana, mentre lei non riuscirà mai a dimostrare il contrario. Lo crede vero e basta, cioè è un fideista. Niente di male per carità. Basta avere l’onesta intellettuale fi smmetterlo…

  6. Harry Burns ha detto

    Chiedo scusa per gli errori ma scrivo da un telefono con lo schermo rotto 🙁

  7. Li ha detto

    La depressione post-parto è una brutta bestia, ma vuoi mettere contro l’aborto? Direi che anche un atea/agnostica o che si sente da schifo dopo aver abortito, con l’impressione di aver bruciato una vita, di aver perso un’opportunità perchè l’istinto materno è qualcosa che le donne hanno, anche quelle che sono zie, sorelle, che non possono avere figli. E’ un sentimento che ci accomuna.
    Piuttosto bisogna combattere contro il compagno che ti vuol fare abortire. Che uomo è uno che ti impone una cosa simile? Viene da chiedersi che razza di genitore sarebbe uno così. E scommetto che a dei futuri figli non direbbe mai di aver costretto ad abortire la sua compagna.
    Mesi fa un uomo voleva costringere ad abortire la sua amante. Abbi la decenza di non farlo. Peggio che nascondere la polvere sotto il tappeto.
    Secondo me una donna che abortisce di sua scelta non avrebbe il diritto di partecipare alla fecondazione assistita. E’ una cosa egoistica passare avanti a donne che piangono il desiderio di avere un figlio ma sono sterili e tentano quell’ultima carta (sappiamo bene quanto sono interminabili le file dell’adozione).

    In un centro di aiuto alla vita la donna può restare, l’aiutano con il figlio, con il lavoro finchè non è in grado di prendersene cura da sola. Lo stato abortista ti aiuta invece bruciando la vita che è dentro di te.

    • Titti ha detto in risposta a Li

      Su questo, Li, sono perfettamente d’accordo: molte donne sono costrette dai compagni, per paura e per ignoranza, non avendo avuto neanche l’accesso ai metodi contraccettivi, neanche quelli naturali, visto che un, cosiddetto “compagno” che impone lui, una scelta, sicuramente non è collaborativo nel prevenire una gravidanza indesiderata.

      • Li ha detto in risposta a Titti

        E le femministe sono d’accordo con tutto ciò.
        Una donna che viene stuprata in quel momento un figlio non lo vuole, e di certo non in quel modo, ma anche togliendoselo con l’aborto verrebbe presa dal senso di colpa. Dall’idea di aver fatto il gioco dei suoi carnefici.

        Non tutte le donne riescono a reagire alla violenza. Alcune si chiudono in sè stesse, altre vorrebbero scannare quegli uomini.

        Come fa uina donna ad impedire di venire presa da 10 uomini che la minacciano tra l’altro con le armi? Ne basta anche uno solo che non dimostra rispetto per il corpo di una donna.
        Invece l’uomo che subisce violenza è meno credibile (anche se ci sono dei casi), non ha bisogno di preoccuparsi di restare incinto, gli resta solo la violenza. Sapete, a volte non so che sia peggio.

        Il rispetto della società (e della donna) è andato a ramengo. Con esso si rischia anche un aumento di casi di perdita di sanità mentale dovuto alle violenze.
        Forse l’aborto è una conseguenza delle violenze, ma per chi non ne ha subite? E’ solo moda, voler essere subito in campo perchè senza preservativo e diaframma le sensazioni sono più intense. A me sembra un istinto animale. 🙁

        • Titti ha detto in risposta a Li

          Bisogna cercare di tutelarsi, se hai buon senso, almeno proteggerti, d’altronde dubito che ci siamo persone ancora così bigotte da non sapere che ci sono diversi metodi anticoncezionali, se non li si usano, è solo questione di pigrizia.

  8. Li ha detto

    Magari non è solo una questione di pigrizia, come dici tu se alcune donne non usano gli anticoncezionali. C’è anche chi non può.

    • Titti ha detto in risposta a Li

      Ma come, tanti utenti di questo sito a pontificare l’efficacia altamente superiore e la gratuità dei metodi anticoncezionali naturali, e adesso salta fuori che non si può?

  9. piero vassallo ha detto

    ottimo articolo – è in atto una fioritura di siti cattolici, che testimoniano la vitalità della tradizione comune – purtroppo la voce dei cattolici s’infrange sul muro eretto dai censori progressisti – sarebbe utile un coordinamento delle iniziative e, sopra tutto, un piano per far uscire dal ghetto l’ingente produzione degli editori d’area (frenati dai distributori, silenziati dai giornali e rifiutati dalla Feltrinelli, libreria che agisce in regime di quasi-monopoli. cordiali saluti e auguri di buon lavoro piero vassallo

  10. Harry Burns ha detto

    Umberto P: non devo convincerla, solo sarebbe utile chiarire i termini della questione e quali sono i punti base che tutti riconosciamo come veri. La definizione di individuo può essere filosofica, partiamo dalla scienza invece: un embrione ha le caratteristiche per cui possiamo attribuirgli lo status di organismo vivente,? Evidentemente Si. (Se ha prove in senso contrario me le porti la prego). È un organismo a se stante se pur in simbiosi e dipendente dall’organismo che lo ospita? La risposta è sempre si. Quindi è un organismo vivente a se stante nel corpo di un altro organismo. Potrebbe certo essere un parassita come ne abbiamo nel nostro corpo… Tuttavia è evidente che l’enbrione ha un suo ciclo che lo porterà ad essere altro (il parassita conclude il suo ciclo vitale nell’essere parassita) ora se lei sa portarmi esempi di donne che portano in seno embrioni di cavallette o scimmie le sarei grato altrimenti saremo tutti costretti ad ammettere che l’embrione non solo é un organismo a se stante, ma appartiene anche alla razza umana. Quindi è vita umana. Su questo possiamo almeno essere tutti concordi o ha delle obiezioni?

  11. Harry Burns ha detto

    Se è concorde con questo possiamo tranquillamente dire che con l’aborto sopprimiamo una vita umana. Cosa che per carità non é di per se inaccettabile, a patto però di avere la l’onesta intellettuale di ammetterlo e la saggezza di capire che se l’embrione è vita umana e non ci sono altre forme di vita umana oltre quelle che di solito chiamiamo persone (o si? Mi dica lei) la distinzione fra individuo persona essere umano è assolutamente capziosa e volubile, preda di ogni libero arbitrio: per lei è persona/individuo un essere già formato fisicamente con una volontà o non so che altre caratteristiche… Per me potrebbe essere tutto quelli che dice lei ma con in più la caratteristica fi avere la pelle bianca … Dove sarebbe l’assurfita del mio ragionamento?

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