Nascite premature e aborto, dimostrato definitivamente il legame

nascite premature«Dal maggio 2016 rifiutare il collegamento tra l’aborto e il parto prematuro è diventato impossibile», ha affermato Brent Rooney, ricercatore indipendente del British Columbia’s Reduce Preterm Risk Coalition, che si occupa del nati prematuri.

Con parto pretermine si definisce quando il travaglio avviene tra la 23esima e la 37esima settimana di gravidanza e rappresenta una delle più gravi complicazioni che possono insorgere durante la gestazione, nonché la principale causa di mortalità e morbilità prenatale. In un nostro specifico dossier abbiamo raccolto tutti gli studi offerti dalla letteratura scientifica in cui viene dimostrato come una interruzione volontaria di gravidanza aumenti il rischio di nascite premature in una successiva gravidanza.

In questi giorni è stata pubblicata sullAmerican Journal of Obstetrics & Gynecology una meta-analisi (cioè la valutazione dei risultati di molteplici studi realizzati sullo stesso argomento) di ben 36 studi internazionali, che sommariamente hanno coinvolto più di un milione di donne, concludendo, ormai definitivamente, che «nella popolazione generale, le donne con alle spalle un’interruzione volontaria di gravidanza o un aborto spontaneo, hanno un rischio significativamente più elevato di successive nascite premature». E la prematurità, come già detto, è a sua volta associata ad un rischio di morte e, sopratutto, di paralisi cerebrale del bambino, di disabilità mentale, di problemi polmonare e gastrointestinali, di perdita della vista e dell’udito.

Interrompere la gravidanza è la deliberata uccisione di un essere umano, per questo viene definita anche dai favorevoli un “male”. Non sarebbe tale se non comportasse la soppressione di una persona umana, poiché non verrebbe affatto percepita riprovevole moralmente l’eliminazione di un grumo di cellule. Ma l’aborto danneggia anche la donna, esistono infatti legami confermati tra esso e il cancro al seno, disturbi psicologici post-traumatici, infezioni all’utero e il rischio di placenta previa. Infine, come è stato definitivamente dimostrato, l’interruzione di gravidanza aumenta sensibilmente il rischio di nascite premature (quindi probabile morte o disabilità) in gravidanza successive.

Essere per la vita significa difendere non soltanto quella del bambino non ancora nato, ma anche combattere per la salute della donna (non a caso dove l’aborto è vietato è anche minore la mortalità materna, si veda la situazione in Irlanda e Cile) e anche per la vita dei fratellini o delle sorelline del bambino che si è deliberatamente deciso di condannare a morte.

La redazione

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8 commenti a Nascite premature e aborto, dimostrato definitivamente il legame

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  1. Vincent Vega ha detto

    Quoto tutto l’articolo. È importante far sapere queste cose.

  2. Fabrizia ha detto

    Sarà dura, ma l’aborto scomparirà un giorno. Come la schiavitù, la tortura, la pena di morte. E anche la prostituzione.

    • grey_fox ha detto in risposta a Fabrizia

      Queste cose sono scomparse dove la Chiesa è riuscita a IMPORRE che scomparissero (discorso a parte vale per la pena d morte…). E non ha avuto vita facile (nb.: la prostituzione esiste anche qui in Italia dove la tortura e la pena di morte, così come la schiavitù non esistono, al momento).

      Sullo scomparire un giorno, non lo so. Siamo una società di pagani e per loro far abortire le schiave era una necessità: non volevano avere una bocca da sfamare che no poteva lavorare, se non tra almeno un sette-otto anni.

      E siamo sicuri poi, che in un prossimo regime laicisita (chiamatelo ateo, comunista, pagano….) non saremmo sottoposti, per legge dello stato (e quindi, GIUSTA!?!) schiavitù, tortura e pena di morte non toccheranno a noi? Spero di no, ma non è da escludere, visto il profilo etico – morale dell’europeo medio.

      • Li ha detto in risposta a grey_fox

        Scusa fox, ma la schiavitù qui è quella che costringe a lavorare per la mafia, per il caporalato a raccogliere pomodori per una paga che a dire da fame è grassa, per i cinesi nelle loro fabbriche dove si dorme pure.
        Insomma c’è ma non è così marcata come nei paesi del terzo mondo. E forse è anche peggio perché più difficile da smascherare.

      • Fabio ha detto in risposta a grey_fox

        In Italia la prostituzione non esiste, se non come attività illecita. In altri stati, invece, è perfettamente legale.

    • Mari ha detto in risposta a Fabrizia

      ciò che è più auspicabile è che si prenda col tempo ampia coscienza del perché l’aborto sia un male in sé, al di là del punto di vista delle femministe le cui argomentazioni in materia sono superate già da un pezzo; in alternativa alle nostre società conviene abolirlo prima o poi, se non vogliono implorare e scomparire

    • Andrea VCR ha detto in risposta a Fabrizia

      Dalle tue labbra alle orecchie di Dio.
      Noi ci impegneremo per riuscirci, comunque.
      Viva Cristo Re

  3. Li ha detto

    Basterebbe fare un confronto con i tempi in cui era più facile prendersi un infezione e quelli odierni. Quanti aborti spontanei c’erano allora? E oggi?
    Non scordiamo poi la donazione di ovuli. Tutti questi cambiamenti così poco spontanei nel corpo umano è chiaro causino danni a sé o al feto. O a entrambi.
    Donne che vogliono il figlio perfetto dopo una vita di divertimento e non si rendono conto che hanno il figlio che loro stesse hanno programmato sottoponendo il loro corpo ad un inutile sfibramento.

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