Vaticano: progressi positivi nell’antiriciclaggio

Banca VaticanaNonostante le quotidiane disinformazioni provenienti dalla redazione del Fatto Quotidiano, ovvero “coloro che odiano il Papa” come ha giustamente sostenuto Paolo Gambi sull’Huffington Postil Vaticano continua a fare (meglio tardi che mai dopo i controversi anni ’90) passi avanti nell’antiriciclaggio.

Lo ha riconosciuto la Banca d’Italia, pur rilevando la strada ancora da compiere. Recentemente essa ha negato il rilascio alla Deutsche Bank dell’autorizzazione a sanatoria per i circa 80 bancomat installati all’interno del Vaticano, ovvero è stato bloccato il pagamento con le carte di credito provocando seri disagi ai Musei, la farmacia e all’Obolo di San Pietro, ma in seguito a questo –come si spiega su Milano e Finanza«vengono in rilievo non solo la normativa antiriciclaggio, ma anche l’esistenza e l’adeguatezza di una normativa bancaria conforme a quella europea in materia di operatività di una banca di un Paese della Comunità (nel caso, la Deutsche) con un Paese extracomunitario».

Su Il Messaggero viene anche spiegato che di fronte alla negazione della Banca d’Italia, «le autorità d’Oltretevere replicano elencando punto per punto tutti i passaggi normativi finora effettuati per raggiungere gli standard richiesti a livello internazionale». Ad esempio, dopo il cambiamento voluto da Benedetto XVI, sono stati affidati più poteri all’Autorità di informazione finanziaria (Aif) che ora può stipulare, se lo ritiene necessario, protocolli di intesa direttamente con i vari Stati, senza avere prima l’autorizzazione della Segreteria di Stato che verrà informata solo in un secondo tempo.

Oltre al Fatto Quotidiano, anche la giornalista d’assalto Milena Gabanelli ha pensato di giocare sulla disinformazione, sostenendo che, per quanto riguarda l’antiriciclaggio, «non è vero che il Moneyval abbia promosso il Vaticano». Il Moneyval è l’organo del Consiglio d’Europa che si occupa di anti-riciclaggio. E’ la stessa falsità divulgata da Marco Politi, in realtà la valutazione complessiva sull’antiriciclaggio «è stata superata», come spiegato da Il Sole 24 Ore dopo la pubblicazione del rapporto di Moneyval (qui un approfondimento).

Alla mistificazione di Politi e Gabanelli ha risposto direttamente la Banca d’Italia con un comunicato, nel quale ha spiegato che il Vaticano non è un sorvegliato speciale, ma sta seguendo la normale procedura di valutazione prevista per tutti i Paesi. Come riporta il Corriere della Sera, «non c’è stata nessuna bocciatura da parte del Comitato Moneyval del Consiglio d’Europa». Il rapporto che il Vaticano dovrà presentare il prossimo luglio non è un esame di riparazione a settembre, «e non è una procedura sanzionatoria», ma la prassi «standard» usata per tutti i 29 Paesi sottoposti al cosiddetto Terzo round di valutazione.  D’altra parte, il Vaticano «non è monitorato da nessun altro organismo internazionale», come ad esempio il Gafi. Cosa che -si prosegue sul quotidiano di via Solferino- sarebbe accaduta se la Santa Sede avesse ottenuto 10 voti negativi o parzialmente negativi sulle 16 questioni «cruciali» per l’antiriciclaggio.

In realtà -per la disperazione della Gabanelli- la Santa Sede ha ottenuto una maggioranza di voti positivi (9 contro 7 su 16). Jaime Rodríguez, un portavoce del Consiglio d’Europa, ha spiegato che «la Città del Vaticano è stata sottoposta al normale sistema di rapporto in progress del cosiddetto Terzo round, che richiede che ogni Paese presenti un “progress report”, un anno dopo l’adozione del suo primo Rapporto di valutazione». Il Vaticano non è all’interno del circuito delle “procedure di accrescimento di conformità” del Moneyval, vi sarebbe entrato nel caso avesse «mancato l’implementazione dei documenti di riferimento o per non aver messo in atto le raccomandazioni contenute nei rapporti di valutazione», così come ogni altro Paese.

Certamente il blocco del servizio di pagamenti con Bancomat all’interno del Vaticano sembra un inciampo nel cammino positivo intrapreso, speriamo sia soltanto una sospensione temporanea.

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17 commenti a Vaticano: progressi positivi nell’antiriciclaggio

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  1. lorenzo ha detto

    “Recentemente essa ha negato il rilascio alla Deutsche Bank dell’autorizzazione a sanatoria per i circa 80 bancomat installati all’interno del Vaticano…”
    Non sarà per caso che la Banca d’Italia lo ha fatto per ripicca perché il Vaticano ha preferito appoggiarsi ad una banca tedesca invece che ad una italiana?

    • Matyt ha detto in risposta a lorenzo

      Mi sembra più che ovvio: l’organismo che regolamenta l’attività monetaria italiana gestisce una faccenda di questa rilevanza (sia mediatica, che economica) come fosse una partita di calcio.

      Sono l’unico che vede l’idiozia?

      In ogni caso, è apprezzabile l’intento “positivo” dell’articolista, e mi rallegro che “le autorità d’Oltretevere replicano elencando punto per punto tutti i passaggi normativi finora effettuati per raggiungere gli standard richiesti a livello internazionale”
      Resta comunque il fatto, penso innegabile (ma, dopotutto, la realtà è come la si mostra…), che Bankitalia non possa applicare la normativa antiriciclaggio nei confronti del Vaticano: il che, oggettivamente, fa storcere un pochino il naso, vedendo accostati alla santa sede stati come le Cayman, o le Isole del canale…

      • manuzzo ha detto in risposta a Matyt

        Bankitalia non può, ma di sicuro i comitati antiriciclaggio internazionale possono laddove il Vaticano ratifichi con legge propria la sottomissione al controllo di essi (e quindi anche da Bankitalia, volendo) ponendosi al pari di Italia, Germania, Francia….

  2. Eigub Etted ha detto

    Tutto ciò che vi concerne è immacolato, voi si, che potreste scagliare la prima pietra.
    Non conoscete la parola “autocritica”?
    Tutti sbagliano tranne voi e i vostri protetti?
    Una giornalista seria come la Gabanelli è una rarità.

    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Eigub Etted

      Ah, ho capito. Ti hanno toccato la Gabanelli ed è partito nella tua testa il neurone reazionario. Militante comunista immagino, giusto?

      Per la cronaca: la rarità Gababella è stata smentita dalla stessa Banca d’Italia:

      http://archiviostorico.corriere.it/2013/gennaio/15/Sul_Vaticano_controlli_ordinari__co_0_20130115_11c24072-5edc-11e2-8cd3-66bd6366e4a4.shtml

      E’ una fortuna che una che prende certe sole sia un rarità!

      • Eigub Etted ha detto in risposta a Fabio Moraldi

        Banca d’Italia, una garanzia.
        Sono felice che tu sia gentile con me, è segno di civiltà, pace e bene pure a te.

        • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Eigub Etted

          Milena Gabanelli, laurea in Storia del cinema, una garanzia!
          Ti ricordo che in questa faccenda si dimostra che la Banca d’Italia non è certo di parte, avendo bloccato lei i POS del vaticano.
          La mancanza di rispetto è stata tua ad evitare di argomentare rifugiandoti in un reazionismo poco utile al confronto.

      • Matyt ha detto in risposta a Fabio Moraldi

        Mi pare ovvio… Per apprezzare la Gabanelli è richiesta la tessera del (fu) partito comunista.

        Crescere, e rendersi conto che la distinzione fascisti-comunisti ha smesso di esistere almeno 25 anni fa è chiedere troppo, right?

        • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Matyt

          Il comunismo come partito politico fortunatamente non esiste più, permane però la filosofia comunista, intollerante e laicista, la mentalità distruttiva e irrispettosa di quel che per gli altri è un valore. Oltre alla nera parentesi del fascismo, tale atteggiamento è sempre stato -ed è ancora- galleggiante nella sinistra estrema. Il reazionismo istintivo dell’amico di sopra è uno dei sintomi immediati di approccio ideologico, che ho sintetizzato e definito “militanza comunista”.

    • Marco ha detto in risposta a Eigub Etted

      Ma no ragazzi, non vi scaldate… sta soltanto dicendo delle gran “Eguib”!!!!! 🙂

  3. Qualunque ha detto

    Questo articolo sa di orecchie che fischiano…

  4. Con tutto il rispetto per il vostro sito (che apprezzo), il ritardo dello IOR nell’adeguarsi alle norme internazionali antiriciclaggio non ha ricevuto, fino ad oggi, convincenti spiegazioni ufficiali.

    • beppina ha detto in risposta a Giambenedetto Colombo

      Sai com’é… la Chiesa Universale ha bisogno del suo tempo. Quando fa comodo evdenziare la cosa é troppo lenta, quando fa comodo evidenziare la cosa é troppo veloce… Un po’ di pazienda e vedrai che le cose si sistemano.

    • Paolo Viti ha detto in risposta a Giambenedetto Colombo

      Un ritardo c’è stato, è evidente.

      Non sappiamo perché, certamente qualcuno è stato attirato dal potere e dal denaro, altri hanno sottovalutato ingenuamente la questione, altri hanno consapevolmente usare metodi illeciti per opere di gran valore (finanziamento a Solidarnosc e guerra alla dittatura comunista, il cui merito va in gran parte a GP II).

      Certamente le cose sono più complicate di quanto possiamo pensare noi, la cosa meritoria è che ora tutto sta cambiando.

      • Gab ha detto in risposta a Paolo Viti

        Credo che l’articolo della Bussola sia più obiettivo onestamente. Diciamo che dalla lista pecorelli in poi la presenza di certi cardinali in Santa Sede non aiuta il Vaticano a risultare più trasparente.

        E’ vero anche che ancora oggi si rendono necessari certi trasferimenti di denaro in zone del mondo particolarmente “calde” dal punto di vista della persecuzione cristiana. E quindi la fattispecie dell’antiriciclaggio andrebbe ad inquadrare anche questo tipo di manovre. Però temo che i problemi siano altri.

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