Nuovo studio: la Sindone è vera, miracolo in linea con la fisica

Nel novembre 2011 proprio su questo sito web il fisico e dirigente di ricerca presso l’ENEA di Frascati, Paolo Di Lazzaro, ha presentato in anteprima uno studio scientifico svolto sulla Sacra Sindone, concentratosi sulla formazione dell’immagine. La conclusione è stata la presa di coscienza che oggi la scienza non è in grado di spiegare come si sia formata l’immagine corporea sulla Sindone, facendo diventare dunque non ragionevole l’ipotesi di un falsario medioevale. Soltanto utilizzando la luce UV e VUV di un laser eccimero impulsato della durata di alcuni miliardesimi di secondo, si è potuto colorare il lino in modo similsindonico.

In questi giorni è stato pubblicato un altro studio, realizzato dal dott. Giuseppe Baldacchini, fisico e già dirigente presso il Centro di Ricerca ENEA di Frascati. Egli ha riconosciuto che «accurati studi condotti con il metodo scientifico hanno dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio che non si tratta di un falso, ed inoltre l’ipotesi più accreditata chiama in causa un processo energetico radiante compatibile con la Resurrezione».  Nell’introduzione si è soffermato sulla storia delle religioni, evidenziando come «il Cristianesimo è alla base della nascita della civiltà occidentale e del metodo scientifico». Se non vi sono prove per capire quale delle tante religioni sia quella vera, «la Sindone di Torino può dare una risposta a questo quesito, ed è singolare il fatto che le prove che lo dimostrano vengano dalla Scienza che spesso è contrapposta alla Religione, mentre non c’è confitto tra queste due categorie mentali dell’uomo». Il dott. Baldacchini ha quindi riflettuto sul fatto che «numerosi studiosi hanno messo in dubbio la validità delle misure con il 14C perché i campioni utilizzati per la misura non erano rappresentativi della Sindone e/o sono stati contaminati», una datazione molto probabilmente pilotata come ha mostrato un recente documentario.

Nella prima parte dello studio è stata confutata la tesi secondo cui la Sindone sarebbe un’opera artistica, in quanto «negli ultimi decenni è stato scoperto che l’immagine corporea non è un disegno o una pittura eseguita con tecniche conosciute, e alcune macchie rossastre sono state causate da sangue umano». La Sindone, altrimenti, sarebbe stata «realizzata dal più geniale falsario mai apparso sulla Terra e ancora oggi sconosciuto», il quale avrebbe dovuto conoscere «alcune tecnologie o informazioni prima della loro invenzione e divulgazione […] non poteva essere a conoscenza di scoperte moderne sia perché le tecniche a disposizione a quel tempo non permettevano di eseguire una simile opera dal punto di vista macroscopico e microscopico». Ma chi sostiene questa tesi, assume una posizione irragionevole, in quanto:

1) L’immagine corporea della Sindone è un falso negativo: tecnologia scoperta ed utilizzata nella fotografia solo nel 1850.
2) I chiodi sono infissi nei polsi dell’uomo della Sindone: ma in tutte le rappresentazioni antiche della crocifissione i chiodi sono piantati nelle mani, anche se in questo modo il corpo non poteva rimanere appeso in croce. L’ipotetico falsario medioevale non poteva saperlo o comunque non avrebbe avuto motivi per contraddire le rappresentazioni della tradizione, rischiando così di dare adito a sospetti.
3) L’immagine della gamba sinistra è più corta della destra: una conseguenza del metodo di inchiodatura dei piedi e della rigidità cadaverica repentina, due aspetti sconosciuti nel Medioevo, essendo stati scoperti solo in tempi recenti.
4) Sul lato destro della cassa toracica c’è una grande macchia di sangue e siero: nessun ipotetico falsario medievale poteva sapere che ciò è una conseguenza della morte istantanea per rottura della parete del cuore, una scoperta recente della medicina.
5) Le macchie di sangue sono nette e sotto di esse non c’è immagine corporea: queste caratteristiche sono incompatibili con un’opera artistica.
6) Ci sono numerose macchie di sangue sulla fronte e sulla calotta cranica: la rappresentazione tradizionale di Gesù è sempre stata con una corona di spine mentre le ferite sulla Sindone presuppongono un casco di spine, un fatto sconosciuto fino a tempi recenti. Nessun falsario, ancora una volta, avrebbe avuto motivi per contraddire di punto in bianco la rappresentazione tradizionale.
7) L’immagine corporea è assente in alcuni punti quali la parte destra della faccia e della fronte e altre parti del corpo: solo recentemente se ne è spiegata la ragione che è collegata alle formalità rituali della sepoltura.
8) L’immagine corporea contiene informazioni tridimensionali: i dipinti e le foto sono generalmente piatti e, a parte le difficoltà tecniche di riproduzione, non si spiegano i motivi che possono aver indotto l’ipotetico falsario a creare un simile effetto, inutile e sconosciuto nella storia dell’arte.
9) L’immagine corporea è estremamente superficiale e consiste di fibrille colorate giallo-seppia che risultano ossidate e disidratate: per le tecniche chimiche e fisiche antiche conosciute non sarebbe stato possibile, mentre esiste una tecnica optoelettronica moderna compatibile.

Si deduce, dunque, che «la Sindone non è un falso e tanto meno medievale, ed ha contenuto realmente il corpo morto di un uomo crocifisso in tempi antichi».

 

L’altra ipotesi è che la Sindone abbia contenuto un corpo di uno sconosciuto, non quello di Gesù, anch’esso crocifisso nello stesso modo più o meno alla stessa epoca. Una tesi ancora una volta irragionevole, perché:

1) Il lenzuolo funebre utilizzato per avvolgere il cadavere era pregiato e costoso: simili lini venivano utilizzati in Israele solo per persone di rango reale e/o posizione sociale elevata, ed in questo caso la storia ne avrebbe parlato.
2) L’uomo della Sindone è stato fustigato metodicamente su tutta la superficie del corpo: ci sono segni evidenti di flagello romano in numero così elevato che, a parte i Vangeli, nessun documento storico li ha mai riportati per qualsiasi altro condannato.
3) L’uomo della Sindone è stato incoronato con una corona/casco di spine: ci sono segni evidenti delle ferite delle spine e non si conoscono storicamente altre crocifissioni avvenute con questa aggiunta singolare.
4) Il costato è stato trafitto da una lancia: c’è una vistosa macchia di sangue e siero nel fianco destro dell’uomo causata da una ferita da lancia, un fatto piuttosto irrituale.
5) Le gambe dell’uomo della Sindone sono integre, mentre quelle dei condannati alla crocifissione venivano generalmente rotte per affrettarne la morte, che sarebbe avvenuta solo molto più tardi per soffocamento.
6) La Sindone non contiene tracce di liquidi e gas putrescenti: questi segni sono prodotti dopo circa 40 ore dalla morte, e quindi il corpo non c’era già più prima di allora ma non troppo prima, per via delle macchie di sangue che hanno richiesto del tempo per formarsi per la liquefazione del sangue già coagulato, processo di emolisi.
7) Il corpo non è stato rimosso manualmente: non ci sono tracce di trascinamento in corrispondenza delle macchie di sangue.

Secondo l’ipotesi del falso, si dovrebbe supporre che «un’altra persona sia stata sottoposta alla stesse torture del Gesù descritto dai Vangeli, tenendo conto però che nessuno all’epoca conosceva le conseguenze di tali azioni, e che sarebbe stato praticamente impossibile riprodurre le stesse condizioni temporali e spaziali». La spiegazione più logica è che «la Sindone è stata realmente il lenzuolo utilizzato per coprire il cadavere di Gesù circa 2.000 anni fa, dopo essere stato flagellato e crocifisso in una città della Galilea chiamata Gerusalemme, come è stato descritto nei Vangeli canonici».

 

Rispetto alle ipotesi scientifiche sulla formazione dell’immagine, «quella della esplosione di energia radiante (REB) è la più credibile attualmente, e la sua variante AMA (annichilazione materia-antimateria) risolve alcune difficoltà non altrimenti superabili». Attualmente, «l’unico modo di spiegare la Sindone nella sua interezza è che l’uomo descritto dai Vangeli come Gesù Cristo abbia subito un processo di annichilazione quando era cadavere e avvolto nella Sindone». Baldacchini riflette che «se la Resurrezione è realmente avvenuta allora, secondo la mia opinione, deve anche essere stato come per la creazione dell’universo. Infatti l’inizio del Big Bang può essere considerato un evento casuale (dagli agnostici) o sovrannaturale (dai credenti), ma il suo sviluppo è sicuramente avvenuto seguendo le leggi della Fisica, che molto probabilmente sono nate come le conosciamo oggi nel momento stesso del Big Bang. Quindi anche alla Resurrezione si può applicare lo stesso modello di una causa iniziale casuale o sovrannaturale, seguita poi da eventi spiegabili con le leggi della Fisica».

In conclusione, il fisico dell’ENEA ha affermato: «la Sindone di Torino è un testimonio muto della Resurrezione di Gesù Cristo, che quindi è realmente il figlio di Dio come più volte egli stesso ha asserito personalmente. Ma allora anche quello che ha detto, e che in parte ci è stato tramandato nei Vangeli e dalla tradizione della Chiesa, sulla vita e sulla morte è importante per noi».

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172 commenti a Nuovo studio: la Sindone è vera, miracolo in linea con la fisica

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  1. Piero ha detto

    della rigidità cadaverica repentina, due aspetti sconosciuti nel Medioevo, essendo stati scoperti solo in tempi recenti.

    Questo non lo capisco: nel Medioevo non conoscevano la rigidita’ cadaverica? Ne dubito, non credo che nel Medioevo nessuno abbia mai visto un morto.

    L’immagine corporea è assente in alcuni punti quali la parte destra della faccia e della fronte e altre parti del corpo: solo recentemente se ne è spiegata la ragione che è collegata alle formalità rituali della sepoltura

    Questo punto potete spiegarlo meglio? Qualche link?

    • Leon ha detto in risposta a Piero

      Il rigor mortis è un’irrigodimento graduale della muscolatura.Di norma compare sulle 3/4 ore dal decesso.I muscoli assumono totale rigidità sulle 14 ore.E tuttavia bene specificare che,il tempo è relativo alle condizioni del momento del decesso, dalla temperatura e dalla quantità di acido latico rimasta nel muscolo (prodotto dai cicli anaerobici cellulari),che a sua volta dipendono dalle condizioni di stress e temperatura in cui è avvenuto il decesso.

      Nel basso medioevo, si, conoscevano già la rigidità cadaverica,basti pensare alla peste nera (1346-1543),ciò che non conoscevano, ovviamente, erano i processi fisiologici e biochimici che accompagnavano il rigor mortis.

      ——————–

      Sulla seconda non saprei dirti penso si tratti del rito funebre ebraico,non sò come avvenisse 2000 anni fà,è certo,che nel medioevo occidentale vista l’elevata mortalità,i corpi venivano dopo un pò, tolti.I riti funerari ebraici sono tuttavia molto elaborati (molto più di quelli occidentali),perchè devono rispettare la legge.

      http://www.torah.it/funerale/cerimonia%20funebre.pdf

      Va bhè non leggetevolo tutto.x)

      Sulla Sindone potete vedere le immagini digitalizzate qui:

      http://www.sindone.org/santa_sindone/lettura_del_telo/00024290_Lettura_del_Telo.html

      Più altre informazioni per chi vuole,conoscerle.

      • Leon ha detto in risposta a Leon

        Peste nera (1346/1353) piccolo scarto di due secoli.X)

      • Piero ha detto in risposta a Leon

        Si’, ma cosa c’entra?
        Gli antichi non conoscevano certo la moderna scienza delle costruzioni, pero’ costruivano palazzi bellissimi.
        Gli antichi romani non conoscevano le leggi della “forza elastica”, ma se ne servivano per costruire catapulte e “scorpioni”.

        Sulla seconda parte, mi riferivo a “L’immagine corporea è assente in alcuni punti quali la parte destra della faccia e della fronte e altre parti del corpo
        Francamente finora mi era sempre sfuggita questa cosa. Qualche spiegazione in piu’?

    • StefanoPediatra ha detto in risposta a Piero

      Ciao Piero. Vediamo se ho capito e se riesco conseguentemente a spiegarti la faccenda del rigor mortis.

      I fenomeni cadaverici si distinguono in fenomeni abiotici (dipendenti dalla cessazione delle attività vitali) e fenomeni trasformativi.

      I primi possono essere immediati (quelli che si rendono evidenti appena si arrestano le funzioni cardiaca, respiratoria e nervosa: assenza di motilità, respiro, battito cardiaco, polso arterioso, coscienza, riflessi pupillari e corneali) oppure consecutivi (quelli che compaiono ad una certa distanza dalla morte per effetto e come conseguenza diretta della cessazione delle attività vitali, mentre perdurano i fenomeni della vita residua: raffreddamento del cadavere, disidratazione, progressiva estinzione dell’eccitabilità dei muscoli striati, acidificazione per accumulo di cataboliti acidi nei tessuti, ipostasi, rigidità cadaverica).

      I fenomeni trasformativi invece determinano profonde trasformazioni dell’aspetto e della struttura del cadavere. Si distinguono in ordinari (processi che portano alla distruzione autolitica e putrefattiva della materia organica e alla decomposizione del cadavere) e speciali (processi legati a condizioni ambientali particolari, le quali provocano una decomposizione anomala del cadavere, talora temporanea, altre volte definitiva).

      In particolare, la RIGIDITÀ CADAVERICA è dovuta alla scomparsa dell’ATP la quale favorisce l’ingresso del Calcio nelle cellule muscolari e la conseguente attivazione del meccanismo della contrazione. La risoluzione spontanea della rigidità si ha solo quando l’autolisi distrugge la struttura dei miofilamenti.

      La rigidità inizia dalla mandibola 2-3 ore dopo la morte, poi si estende ai muscoli della nuca, degli arti superiori, del tronco ed infine degli arti inferiori e si completa in 12-24 ore; l’irrigidimento totale del corpo si mantiene per circa 36-48 ore. La rigidità si risolve secondo lo stesso ordine di comparsa, prima alla mandibola e in ultimo agli arti inferiori perdurando per 3-4 giorni, dopo i quali i muscoli riprendono lo stato di flaccidità completa e tutte le articolazioni tornano mobili.

      Ora, tutti i fattori che incidono sulla dotazione iniziale di ATP muscolare, sulla sua rapidità di defosforilazione e sulla massa muscolare influenzano anche le caratteristiche del rigor mortis.

      Il rigor mortis può dunque avere le seguenti modalità di insorgenza:

      1. insorgenza rapidissima o istantanea (rigidità catalettica quando il corpo rimane fissato nell’ultimo atteggiamento) in muscoli affaticati da lavoro fisico o in morti precedute da convulsioni particolarmente se in ambiente caldo;

      2. insorgenza precoce, tenue e di breve durata in muscolature ipotrofiche (soggetti cachettici, defedati, neonati) o distrofiche;

      3. insorgenza tardiva, rigor intenso e generalmente di lunga durata nelle muscolature ipertrofiche, nelle morti violente ed improvvise (risparmio dell’ATP), in ambienti freschi e ventilati.

      La comparsa contemporanea della rigidità sia negli agonisti che negli antagonisti può fissare l’articolazione nella posizione in cui si trova, altre volte la prevalenza di un gruppo muscolare sull’altro modifica sensibilmente l’atteggiamento del cadavere (i flessori delle dita delle mani chiudono il pugno, il tricipite surale estende il piede).

      Il modello 1 sembra quello più adatto a descrivere il modo in cui è morto Gesù (o comunque l’uomo della Sindone): l’uomo è stato senza dubbio crocifisso (ne sono prova i segni dei chiodi), il piede sx è stato posto su quello dx prima di essere inchiodati entrambi (il che necessariamente prevede che la gamba sx sia piegata e non estesa come la dx e dunque, pur essendo di dimensioni sovrapponibili a quelle dell’altro arto, essendo meno allungata risulta più “corta”) e la morte non è avvenuta (come sappiamo dal racconto evangelico) repentinamente ma dopo una lunga agonia che ha senza dubbio determinato un affaticamento muscolare, fino all’esaurimento.

      Tutto ciò ha determinato un rigor mortis istantaneo e la conseguente fissazione della muscolatura nella situazione del momento del decesso: arto destro disteso e arto sinistro piegato e dunque più “corto”. Tale rigidità e tale “posizione” si sono mantenute ben oltre il periodo in cui il corpo è stato avvolto nel lenzuolo ed ecco l’immagine descritta.

      Ora, nel medioevo di cadaveri ne avevano visti tanti ma di morti in croce probabilmente molti meno e comunque quanto ho provato a riassumere sopra sono acquisizioni molto più recenti. Dubito dunque che un eventuale falsario medievale potesse “ritrarre” una gamba più corta dell’altra come effetto del rigor mortis istantaneo che non poteva conoscere.

      Non so se ho chiarito un po’ l’idea. In caso contrario mi scuso per il lungo e poco utile commento. 🙂

  2. Salvatore ha detto

    Insomma…se la sindone fosse un falso bisognerebbe riscrivere la storia della medicina.

  3. Andrea ha detto

    Annichilazione Materia/anti-Materia e meccanismi analoghi ad un secondo big-bang, incredibile O_O O_O . Un Miracolo senza Pari, puoi leggerCi pure il riassunto delle primissime Ere dell’Universo.

    Ora aspetto il prossimo Augias di turno che tenta di ritirare fuori la storiella del pezzettino di tessuto datato al Carbonio-14 😀 😀 .

    • Giorgio P. ha detto in risposta a Andrea

      Conoscendo Augias, dirà che Pietro ha inscenato questa farsa utilizzando il collisionatore adronico che aveva in cantina.
      Naturalmente, fatto in legno e mattoni.

  4. Luigi Pavone ha detto

    La preziosità del lenzuolo è in sintonia con il fatto che Giuseppe di Arimatea è presentato come persona ricca dal vangelo di Matteo.

    • Sesbassar ha detto in risposta a Luigi Pavone

      Non capisco il senso del tuo intervento, potresti essere meno criptico? 🙂 Intendi dire che l’uomo della Sindone è Giuseppe di Arimatea o che ha comprato lui il lenzuolo?

    • A. Dent ha detto in risposta a Luigi Pavone

      Credo che si riferisca al fatto che la famiglia di Gesù era troppo povera per comprare un lenzuolo pregiato, ed effettivamente è ciò che ho pensato anche io.
      Mi vengono in mente alcune teorie secondo cui Giuseppe fosse non un falegname ma un architetto, impegnato nei lavori per la costruzione di un palazzo in una cittá vicina, e che quindi la Sacra Famiglia fosse invece benestante, ma preferisco non esprimermi su questo punto e lasciare che qualcun altro dirimi la questione.

      • Luigi Pavone ha detto in risposta a A. Dent

        Secondo il vangelo di Matteo fu Giuseppe di Arimatea ad occuparsi del corpo di Gesù, ad avvolgerlo in un lenzuolo e a deporlo nel suo sepolcro. Matteo lo presenta come persona ricca e discepolo di Gesù. E’ possibile che il lenzuolo pregiato appartenesse proprio a lui.

        • Mr. Crowley ha detto in risposta a Luigi Pavone

          Bravo Luigi, Giuseppe di Arimatea era membro del Sinedrio, cioe’ il consiglio dei sacerdoti di Gerusalemme, tutte persone molto importanti!.

          http://it.wikipedia.org/wiki/Sinedrio

          Infatti la tomba scavata nella roccia era probabilmente la sua, inoltre si trovava abbastanza vicino al luogo della crocifissione.

          Nel film di Mel Gibson e’ la moglie di Pilato che lo consegna a Maria madre di Gesu’, non so da che tradizione l’abbia preso.

        • Piero ha detto in risposta a Luigi Pavone

          Ma infatti proprio Giuseppe di Arimatea si preoccupo’ della sepoltura.
          Anche il sepolcro doveva appartenere a lui, da usare per se’ stesso.

        • Mr. Crowley ha detto in risposta a Luigi Pavone

          Errata corrige:

          Nel film di Mel Gibson la moglie di Pilato consegna il telo della sindone a Maria madre di Gesu’, non so da che tradizione l’abbia preso.

          Anche se si sa che la moglie di Ponzio gli manda a dire “non prendere nessuna decisione su quest’uomo, in quanto mi ha fatto molto soffrire in sogno questa notte”.

          • Piero ha detto in risposta a Mr. Crowley

            Ma nel film di Gibson la moglie di Pilato, Claudia Procula, non consegna un telo che ha asciugato il sangue di Gesu’ alla colonna della fustigazione?
            O mi ricordo male io?

            • Mr. Crowley ha detto in risposta a Piero

              No, penso che tu abbia ragione, ma, da come mi ricordo, mi pareva che avesse consegnato o un telo molto grande, o addirittura 2 teli.

              Andro’ a riguardarmi la scena.

  5. Controinformato ha detto

    Non riesco a non vergognarmi quando mi ricordo i vecchi tempi quando io stavo tra gli scettici e i profeti del “falsario medievale” (magari fatto da Leonardo da Vinci, dato che Dan Brown era già diventato famoso). Nessuno che parlasse dei pollini e del sangue umano, mai!
    è stata la scienza a farmi cambiare idea e a rafforzare la mia fede

  6. Felix ha detto

    Doppio miracolo, direi, gli ha anche fatto fare un salto temporale di 14 secoli.

  7. Leon ha detto

    Comunque,solo un’ultima cosa,la Santa Sindone non è che sia una conferma dell’esistenza di Gesù Cristo,è un “sovrapiù”.Mettendomi anche nella seguente casistica:Ci sia, non ci sia, rimangono fonti storiografiche,addiritura non cristiane,contemporanee al tempo quali:Giuseppe Flavio (storiografo ebreo),Svetonio,Tacito ecc..il dibattito sull’esistenza storica è concluso da 10 anni in ambito accademico:Gesù Cristo è esistito ed è stato crocifisso.Il suo nome, perfino la descrizione di come è morto,si trova anche nel libro “sulle antichità giudaiche” di Giuseppe Flavio.Tutte fonti storiografiche extracristiane.

    • Andrea ha detto in risposta a Leon

      Ti ho messo un like, mi sembra assurdo negare la rilevanza storica di Gesù, indipendentemente dall’originalità della sindone, che non ho motivo di negare. Quanto al fatto che essa possa essere invece una “prova della sua esistenza”, la vedo un po’ più dura.

      • Leon ha detto in risposta a Andrea

        Ovviamente io non dico al credere se sia o meno il “Figlio di Dio”,che è un fatto personale e di scelta,dico dal punto di vista di esistenza storica,è esistito incontrovertibilmente.

        Sarebbe come dire Gengis Khan non sia mai esistito,o un Socrate.Ma se vuoi,nè possiamo dibattere ma sotto il profilo strettamente storiografico.

        • Andrea ha detto in risposta a Leon

          da quel punto di vista sei sicuramente più preparato di me, io non ho mai approfondito più di tanto perchè come dici giustamente tu, non ho maggior motivo di dubitare della storicità di Gesù di quanto ne abbia di dubitare di quella di Socrate o Gengis Khan.

          • Leon ha detto in risposta a Andrea

            Bene ti ammiro,infatti la fede non si impone a nessuno,si sceglie.
            Anche se sono oramai certo che l’uomo abbia una sua componente di fede,di per se.Fede significa fiducia,e al di là della sua componente religiosa,ha connotati anche extrareligiosi,anche nella vita quotidiana.

            Es. non potrei mai laurearmi se avessi un briciolo di fiducia in me stesso,e nella bravura dei miei professori.

            • Andrea ha detto in risposta a Leon

              credo di aver già partecipato ad un dibattito sul concetto fede-fiducia, non so quanto siano allineabili,
              non so se le persone siano dotate di una fede in senso religioso che sia relazionabile alla fiducia nel fatto che i loro professori siano competenti.

              Se esistono gradazioni di fede e fiducia dire che una equivale all’altra non ci esime dal dover esprimere tali gradazioni. Ad esempio, io mi fiderei più dei miei professori, rispetto a quelli di cui si fida una persona che non conosco, per il solo fatto che mi consiglia di fidarmi.

              • Paolo Viti ha detto in risposta a Andrea

                La cosa che sei costretto ammettere -scusate l’intrusione- è che l’atto di fede è un metodo di conoscenza attendibile. E per un “non credente” è un bel passo in avanti…

                • Andrea ha detto in risposta a Paolo Viti

                  la tua affermazione sarebbe corretta se tu potessi indicarmi anche un solo non credente che abbia ripercorso ogni possibile dimostrazione e rivisto ogni assioma su cui si basa ogni ragionamento che ha effettuato in vita sua.

                  Ovviamente per limitata disponibilità di tempo nessun essere umano può permettersi di non fidarsi di nessuno, pena lo stallo totale di ogni sua attività.

                  Visto che tuttavia la caratteristica che ho elencato è comune a tutti gli esseri umani mentre la fede è una caratteristica di alcuni, mi sembra logico dedurre che le due definizioni non siano sovrapponibili, e quindi necessariamente una debba rappresentare una condizione più stringente….

                  • Leon ha detto in risposta a Andrea

                    Vedi Andrea,io non è che sono costretto a scegliere tra ragione o fede.
                    Ma tra tre ragioni e fedi diverse.Tre fiduce diverse diverse,che avallano proposizioni di ragione.

                    a)Il caso è alla base dell’esistenza del tutto.
                    c)Un Dio è alla base dell’esistenza del tutto.
                    d)Non lo so quindi non dovrei parlarne.

                    La mia scelta è questa:

                    “Dio non gioca a dadi”

                    • Andrea ha detto in risposta a Leon

                      non credo che i tre punti che elenchi siano esaustivi.

                      a) l’esistenza di qualcosa rispetto a niente è in effetti un problema che non sappiamo risolvere, e potrebbe benissimo essere fuori dalla nostra portata (non potendo noi per definizione sperimentare credibilmente altre forme di esistenza o la non esistenza)

                      b) se il tutto non può emergere dal niente (anch’io sarei portato a ritenere abbastanza improbabile tale eventualità) dobbiamo escludere ancora due possibilità:
                      – che il tutto sia esistito già in altra forma, e che quindi il link tra realtà percepita da noi e ipotetico creatore sia ancora più indiretto di quanto le nostre menti limitate ci fanno percepire.
                      – che l’entità che ha originato il tutto sia o debba essere “ringraziabile”

                      c) secondo me se ne può sempre parlare 😉

                      “Dio non gioca a dadi”, ecco,anche ammesso che non lo abbia fatto creando l’universo, io non riesco ad escludere che abbia inziato a farlo proprio un miliardesimo di secondo dopo aver creato l’universo (il che racchiude un po’ il nocciolo delle mie obiezioni).

                    • Leon ha detto in risposta a Leon

                      Andrea mi piacerebbe dibattere sulla questione ma non essendo un forum ed essendo fuori dall’argomento sindone ti rispondo qui:

                      a)Non è fuori dalla nostra portata stà al dibattito filosofico.
                      Ma il problema che se non sperimentassi l’esistenza?Come potresti dire che esisti qui e ora?Io esisto dunque penso (si l’ho invertita X))

                      b)Se il nulla non sussiste, il non è non sussiste,ma se sussistesse il non è, come potrei mai dire o pensare che io non sono te con certezza assoluta e viceversa?
                      Invece la mia certezza è assoluta:io non sono te e tu non sei me.

                      -Poniamo che il tutto sia esistito in altra forma.Perchè è esistito,esiste,esisterà?
                      -Su Epicuro e la Teodicea.(chissà perchè si finisce da S.Agostino sempre X)l’esistenza è un bene?L’esistere di ciò che esiste è un bene?

                      Ahimè bisogna postulare la fede in Dio per parlarne nel bene o nel male,dunque chiunque usi la locuzione “Dio” amette la fiducia in ciò che esprime al solo nome.Sia per avallare sia per negare.

                      c)Bhè gli agnostici bloccano il giudizio su il non lo sò secondo “cio di cui non si può parlare si deve tacere” .Ma rimangono in contraddizione logica sul terzo escluso,non lo so equivale a dire che esiste e non esiste del medesimo tempo.

                    • Leon ha detto in risposta a Leon

                      Sul caso dunque:se getassi la biglia nella rulette a 60 numeri scometteresti sul 61?avresti fiducia in ciò per cui scometti?
                      Hume avrebbe scomesso sul 90 io sono più razionale scometto nell’ordine tra 0 e 60.E solo su quei numeri.Ben sapendo che non uscirà mai un 61.

                      Il caso dunque è anche esso una fede.Un ordine chiude il caso.

                      Come diceva protagora l’uomo è la misura di tutte le cose.

                      Protagora,protagora,poco amato dal Socrate Platoniano.

                      “Quanti m è largo l’universo?”

                    • Leon ha detto in risposta a Leon

                      Ma cio che sfugge in questo:è che, nemmeno la rulette, è frutto del caso ma di qualche uomo.
                      In realta sei la biglia nella rulette dell’universo.L’unica differenza da una biglia normale,è, che puoi decidere dove fermarti sul nero o sul rosso.Poichè sei una biglia che pensa,infatti come disse Pascal anche dopo la rivoluzione copernicana, l’uomo è al centro dell’universo,infatti l’universo ignora l’uomo, non lo conosce,ma l’uomo?, il suo pensiero esplora l’universo e gli enti,ma nessun universo potrà mai esplorare il suo pensiero.L’universo intero ignora ciò che l’uomo non ignora.

                    • Andrea ha detto in risposta a Leon

                      “Ahimè bisogna postulare la fede in Dio per parlarne nel bene o nel male”

                      non credo sia necessario, se tutto ciò che il cervello umano concepisse avesse intrinsecamente la proprietà di esistere in forme diverse dal puro pensiero sarebbero problemi per tutti…

                      “L’esistere di ciò che esiste è un bene?”

                      il concetto di bene non è definibile in questo modo, non posso dirti se preferirei non essere mai esistito, perchè non esiste una posizione di “non esistenza” dalla quale esprimere un giudizio sull’esistenza.

                      L’esauribilità teorica di un argomento non è un prerequisito ad affrontarlo, se nella mia mente la probabilità che Dio esiste e vada ringraziato è x tale quantità non deve essere necessariamente 0% nè tantomeno 100%

                      Posta anche la necessità di un origine, tu non scommetti su una qualunque origine ma su una definizione di quell’origine che pretende di avere precisi riscontri storici e precise connotazioni amorevoli e d’intenzione , prima di dire che scommetti tra 0 e 60 mi dei dimostrare che 0 < "tua definizione di Dio" < 60 (per semplificare)

                      altrimenti diventa troppo facile,ed assolutamente poco rigoroso, anche volendo ammettere la necessità di un ente che origini il tutto, dire che "fede" = "fiducia" e che "Dio pregato" = "entità creatrice dell'universo"

                    • Andrea ha detto in risposta a Leon

                      “Ma cio che sfugge in questo:è che, nemmeno la rulette, è frutto del caso ma di qualche uomo”

                      sono d’accordo credo che il caso sia un’interpretazione che l’uomo da agli eventi e alla difficoltà nel calcolarli/prevederli.

                      in linea con questa interpretazione la mia definizione preferita di caso è quella che lo connette alla complessità algoritmica: una seguenza di numeri (o un possibile stato della materia che tale sequenza rappresenterebbe etc etc) è casuale solo se è più corta del più corto dei programmi che potrebbe produrla.

                      es:

                      111111111111111111111111 > “scrivi x volte 1” –> successione non casuale

                      125143613462346234634634 successione casuale

                      il bello è che la lunghezza di tale programma non è sempre determinabile a priori…

                    • Andrea ha detto in risposta a Leon

                      scusa manca un pezzo che è stato mangiato dall’interprete del blog:


                      125143613462346234634634 > scrivi "125143613462346234634634" --> successione casuale

                    • Andrea ha detto in risposta a Leon

                      aridaje minore non maggiore…

                    • Leon ha detto in risposta a Leon

                      Ahime anche qui l’unico modo per scrivere la sucessione infinita è che io esista dunque che pensi.

                      Ma ti accontento:

                      0 111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111+infinito.Scrivevi il limite facevi prima.

                      Non potrei scriverli senza pensare lo 0, nemmeno pensarli.Altrimenti non saprei cosa sia 1.x)

                      0 23456369838947874

                      Infatti la serie è compresa tra 0 e 1.

                      In logica puoi deffinirli V o F.

                      E in realtà non sapresti cio che è F senza sapere cio che è V.

                      Altri sofismi?x)

                    • Leon ha detto in risposta a Leon

                      Guarda che il problema è semplice “qualsiasi linguaggio di questo mondo” ivi compreso quello matematico logico informatico,esprime il pensiero,affinche sussista il pensiero,deve sussistere l’esistenza reale del sogetto pensante.

                      Puoi dubitare pure di qualsiasi cosa tranne che tu,sogetto, esista.Infatti dubitare sopra la propria esistenza significa che postuleresti te stesso come non esistente,se non esisteresti,nemmeno penseresti,se non penseresti nemmeno potresti parlare (esprimere un linguaggio di qualsiasi natura).

              • Leon ha detto in risposta a Andrea

                Ahime l’unico modo che c’è per dimostrare che tu non vorresti mai essere esistito e quello di rendere concreta l’affermazione all’esistenza presente,porsi al centro di un binario con un treno in corsa in arrivo senza scansarlo.Non v’è nulla di più irrazionale nemmeno per il cervello,e non lo consiglio a nessuno.

                Mi devi dimostrare che in una serie chiusa da 0 e 60, esiste il 61.

                Il che equivale a rispondere con certezza e non per fede anche a un’altra domanda l’universo è infinito o finito.

                Un noto autore ti avrebbe detto Hypotesis non fingo.

                • Andrea ha detto in risposta a Leon

                  “per dimostrare che tu non vorresti mai essere esistito e quello di rendere concreta l’affermazione all’esistenza presente”

                  non potrei comunque, perchè una volta cessato di esistere non potrei valutare la condizione stessa del non esistere. la valutazione richiede l’esistenza, quindi non si può valutare il non esistere secondo me

                  • Leon ha detto in risposta a Andrea

                    Se non puoi esaminarla,il che è assolutamente illogico:
                    Come fai a dire “che io non sono te”?
                    Non potresti ragionare su nessun fronte,nemmeno scientifico dunque non ha senso quanto affermi.

                    I giudizi a priori sono un’attributo della ragione altrimenti l’intera logica matematica sarebbe infondata.

                    Come potresti mai dire:un punto non è una linea?Oppure:

                    O x=2 non è x=3

                    • Leon ha detto in risposta a Leon

                      Pirrone non serve a nulla.Nota le abarrazioni:

                      Tu vedi un albero,non potendo avallare l’inesistenza (il non essere)dell’albero,sei l’albero.
                      lo 0 stesso è il non essere (nè positivo nè negativo)

                      Leva da una asse cartesiano lo 0 e poi dimmi come risolvi le equazioni.

                      Spiacente,”0″ onestà intelletuale.

        • Paolo Viti ha detto in risposta a Leon

          Attenzione Leon e Andrea: se la Sindone è vera (cioè se si riuscisse ipoteticamente a essere certi della sua autenticità) allora sarebbe la conferma non solo dell’esistenza storica di Gesù (alla quale nessuno dubita più) ma anche della sua divinità e resurrezione.

          La Sindone è il reperto più importante della storia dell’umanità proprio per questo, perché potrebbe dimostrare “scientificamente” che tutta la nostra vita ha un significato e non c’è altra opera archeologica che può arrivare a tanto.

          • Andrea ha detto in risposta a Paolo Viti

            non ritieni che nel dire che la Sindone presenta le caratteristiche del fenomeno della Resurrezione, dovremmo poter derivare queste caratteristiche da qualcosa che non è la Sindone e poi applicarle alla Sindone per un riscontro?

            • Andrea ha detto in risposta a Andrea

              Credo che la posizione di Leon sia più intellettualmente onesta in quanto quand’anche la Bibbia specificasse apriori l’esatta spettrometria di ogni atomo della Sindone, (cosa impossibile vista l’età del testo) in nessun modo questo proverebbe che vi è stato un ritorno alla vita da parte di chi ne è stato avvolto. Nè tantomeno proverebbe a priori l’inconoscibilità dei fenomeni correlati alla sua struttura attuale struttura fisica.

            • Piero ha detto in risposta a Andrea

              Certo. Pero’ sarebbe un po’ da “pidocchiosi” (per usare un termine da me usato precedentemente per me stesso).
              Se Gesu’ e’ l’unico uomo che e’ realmente Risorto, mentre era morto era avvolto in quel lenzuolo, subito dopo e’ Risorto…
              Dovrebbe esistere un Teorema di Bolzano (o almeno una sua estensione) a questi fenomeni 😉
              Come se un tizio cambiasse solo per il fatto di attraversare la porta e dovessi nuovamente accertarti della sua identita’.

              • Andrea ha detto in risposta a Piero

                eh hai ragione, ma la pidocchiosità è un po’ il mestiere dello scettico, qui è proprio l’ “attraversamento della porta” che sarebbe in discussione, se l’ambito è quello di considerarne la sindone una prova, ancora prima del fatto che l’attraversatore sia la stessa persona, cosa di cui si può discutere dopo che si è assistito all’attraversamento.

                Se ci potessimo “fidare ciecamente” di chi ha testimoniato tale passaggio, non avremmo nemmeno bisogno di cercare prove e l’esame delle sindone (e in ultima analisi la sua stessa esistenza) sarebbero trascurabili.

                • Piero ha detto in risposta a Andrea

                  Ah non a caso ho scritto “Risorto” con la R maiuscola, perche’ Gesu’ e’ l’UNICO uomo finora ad essere risorto nel proprio “corpo glorioso”…
                  GLi altri che ha resuscitato, Lazzaro, la figlia di Giario, sono “semplicemente” tornati in vita nel loro “solito” corpo, poi alla fine sono morti “nuovamente”…

                • Paolo Viti ha detto in risposta a Andrea

                  Il mestiere dello scettico, per la mia esperienza, è quello di restare sempre fermo nella sua frustrazione inventandosi continui fuochi di sbarramento (i se, i ma, i però, i forse) per impedirsi di avanzare.

                  • Andrea ha detto in risposta a Paolo Viti

                    Paolo, se il continuare a darmi del frustrato autolesionista, aumenta la qualità della percezione che hai del tuo modo di pensare, continua pure, ma non ci è molto utile nella discussione.

                    Se vuoi puoi farti prestare qualche epiteto da Fabio Moraldi che ne ha già collezionati diversi e tutti all’insegna della migliore Pietas Cristiana…

                  • Paolo Viti ha detto in risposta a Paolo Viti

                    In realtà non mi rivolgevo mica a te, ti ritieni uno scettico?

            • Paolo Viti ha detto in risposta a Andrea

              Andrea, non farla complicata come al solito. Se la Sindone è vera allora Gesù è divino perché è dimostrata la resurrezione…non giocare con le parole anche su questo per favore.

              • Andrea ha detto in risposta a Paolo Viti

                Paolo non sei depositario del significato delle parole, abbi pazienza, sei tu che ci giochi se invece di dire “E’ vero e basta” scrivi quello che hai appena scritto.

                Forse non ci capiamo sul significato: “la sindone è vera”.
                Qualcuno ha messo in dubbio che avesse 2k anni e che fosse appartenuta a Gesù, in che modo dire che la Sindone è vera sarebbe quindi diverso dal dire che la Sindone è un lenzuolo che ha l’età che le viene attribuita ed ha effettivamente avvolto il corpo della persona che si era ritenuto vi fosse stata avvolta?

                la sindone è vera e non è chiaro quali siano i processi che hanno generato l’imprinting dell’immagine di Gesù su di essa —> vero.

                non si sa se capiremo mai quali siano questi processi –> vero

                non possiamo escludere che tali processi non siano di origine divina –> vero

                é sicuro che non lo capiremo mai, e i processi sono necessariamente sovrannaturali —> non vero.

                • Paolo Viti ha detto in risposta a Andrea

                  Si parla per ipotesi: se la Sindone appartiene a Gesù, allora tu hai perso la tua vita. Non c’è molto altro da dire, ovviamente non è una cosa che si potrà mai accertare al 100%.

  8. Antonio Teseo ha detto

    Come ricercatore che studia la S.Sindone di Torino e il Volto Santo di Manoppello da più di vent’anni, sono arrivato a queste conclusioni:

    1) E’ possibile comprendere l’Azione del Padre e dello Spirito Santo attraverso la Luce (Is. 52, 13-15: passione e gloria del Crocifisso; Lc. 17, 24-25; Gv. 1, 1-14; La Luce si contempla nel Volto Santo sfigurato e trasfigurato impresso sul sudario sepolcrale di Manoppello e sul lenzuolo tombale di Torino).

    2) E’ possibile comprendere l’Azione della Luce attraverso il Padre e lo Spirito
    Santo (S. S. Corpo Sacramentato di Gesù Cristo);

    • gianantonio ha detto in risposta a Antonio Teseo

      Antonio,
      ho contemplato pochi giorni fa il Volto santo di Manoppello (una meraviglia) e mi ha impressionato la sua perfetta sovrapponibilità col volto della S. Sindone: sai qualcosa al riguardo?
      Grazie.

      • Piero ha detto in risposta a gianantonio

        ma siamo sicuri di questa “perfetta sovrapponibilita’”?
        C’e’ qualche studio serio in proposito?
        A guardarlo, non mi sembra esattamente sovrapponibile…

      • Antonio Teseo ha detto in risposta a gianantonio

        Puoi trovare ogni delucidazione a riguardo consultando il mio Blog. Se clicchi con il mouse sul mio nome ti ci colleghi direttamente. Grazie gianantonio.

  9. Sophie ha detto

    Io ho un pò di confusione perchè sapevo che un foro non era al polso ma alla mano (destra). C’erano dei buchi già fatti sul legno, però sbagliarono a calcolare l’ampiezza delle braccia per cui tirandogli il braccio per farci arrivare il polso per l’inchiodatura gli slogarono la spalla destra. Il risultato fu il chiodo messo all’altezza della mano perchè il polso continuava a non arrivare. E le braccia furono sorrette da funi per tenere le braccia ben salde al legno.

    • Leonetto ha detto in risposta a Sophie

      Salmi 22:16

      “Perciocchè cani mi hanno circondato; Uno stuolo di maligni mi ha intorniato; Essi mi hanno forate le mani ed i piedi.”

      Salmi 34:20

      “Egli preserva tutte le sue ossa, e nessuno di esse è spezzato.”

      In effetti dici bene Sophie(ti do del tu),non solo la frattura delle ossa inevitabile con quanto proposto nell’articolo sarebbe in contrasto con le Scritture,ma alcuni medici ed esperti hanno segnalato,circa la sindone,che
      http://www.nicolocinquemani.it/images/stories/pubblicazioni/it/Foto%2038C.jpg
      In un uomo normotipo della statura di 186 o 187 cm, lo spazio di DESTOT si trova a circa 20 cm dall’estremità del terzo dito della mano,e quindi il chiodo posto a 14,5 cm dall’estremità del terzo dito non raggiungerebbe lo spazio di Destot nemmeno in un uomo alto 140 cm.(Sulla mano destra dell’Uomo della Sindone è perfettamente rilevabile la larghezza della mano al livello delle teste metacarpali 83 mm e la loro distanza dall’estremità del terzo dito cm 11.)
      Ora,il chiodo non si poteva trovare al centro del palmo della mano, in quanto la lacerazione dei tessuti molli avrebbe rapidamente determinato la caduta del corpo crocifisso(come segnala giustamente anche questo articolo).
      Le mani venivano fissate al patibulum per mezzo di un chiodo posto nelle mani.Il corpo non cadeva perchè sorretto dalle corde che già legavano al patibolum…

    • lorenzo ha detto in risposta a Sophie

      Riguardo alla localizzazione dei chiodi sulle mani rilevabili dalla S. Sindone, lo studio che attualmente mi convince maggiormente è il seguente:
      http://www.crucifixion-shroud.com/Barbet.htm
      Vi si sostiene che, mentre lo spazio di Destrot non è conforme alla mano dell’immagine sindonica, le localizzazioni più plausibili sono il lato radiale del polso o, molto più probabilmente, la parte superiore del palmo angolato verso il polso, in una zona tra il metacarpo dell’indice, il capitato ed il trapezoide.

      • Leonetto ha detto in risposta a lorenzo

        “la parte superiore del palmo angolato verso il polso, in una zona tra il metacarpo dell’indice, il capitato ed il trapezoide.”

        Se la sindone fosse realmente il telo che avvolse Gesù Cristo, quella zona sarebbe concorde alle scritture e perfettamente plausibile con l’anatomia della sindone di Torino.
        Ad ogni modo,sindone o non sindone,a prescindere, direi che è logico e lecito pensare che quella sia la zona effettiva in cui entrarono i chiodi…
        I polsi invece presentano problemi scritturali ed anche realtivi alla stessa sindone.
        Inoltre storicamente non c’è nulla che vieti di pensare quanto detto sopra.Infatti il condannato veniva ‘appeso alla croce’ per le braccia con chiodi, anelli di ferro o corde;come conveniva alla bisogna.
        Non si dimentichi poi il ‘sedile’ posto sul palo verticale della croce romana,il corpo del condannato alla croce,dopo il primo “inchiodamento”(quello delle mani al patibolum) veniva elevato sul palo verticale (quello col sedile)in modo da essere collocato “a cavalcioni” sul sedile. Avendo presente l’intera manovra si arrivano anche così a comprendere bene certe frasi usate spesso dagli scrittori romani, quali “ascendere crucem”, “excurrere in crucem”, “inequitare cruci”, o talvolta “sarcasticamente” “requiescere in cruce”.
        C’è anche un’altra cosa,infatti,l'”ascesa” alla croce, fatta dopo che il condannato era già parzialmente inchiodato, è dimostrata, fra l’ altro, dalla frase:
        “patibulo suffixus, crudeliter in crucem erigitur”
        (Firmico Materno)
        Dove con “patibulum” si indica con esattezza tecnica il palo orizzontale. Sollevato il condannato in questa maniera, il palo orizzontale era congiunto con quello verticale per mezzo di chiodi o di corde; infine s’inchiodavano i piedi. Naturalmente per questa inchiodatura s’impiegavano due chiodi, non uno solo come ha immaginato spessissimo l’arte iconografica(che del resto al posto del sedile metteva talvolta un altra cosa un po’ diversa un suppedaneum,falso storico)
        Quest’ultima inchiodatura si faceva facilmente dai carnefici in piedi a terra, perché i piedi del crocifisso erano all’altezza di una persona.
        Con la lancia che infilza il costato ssi possono fare ulteriori proporzioni..non necessarie ma si possono fare.

        Quindi direi che nell’articolo dove si fa riferimento a polsi si fa un errore doppio.

        • lorenzo ha detto in risposta a Leonetto

          L’articolo, se lo leggi tutto, riporta il chiodo nel polso solo come pura ipotesi compatibile con foro d’uscita visibile nella S. Sindone.
          L’autore sposa invece l’opinione che il chiodo sia entrato nel basso palmo e sia uscito dove indicato nel sacro lino.
          Oltre a tutto, il chiodo infisso in quella posizione non premette alla mano di lacerarsi per effetto del peso di trazione e l’angolazione ad uncino che assume rende pressoché inutile le legatura con corde, delle quali non c’è riscontro nell’immagine sindonica, del condannato.

          • Leonetto ha detto in risposta a lorenzo

            “Oltre a tutto, il chiodo infisso in quella posizione non premette alla mano di lacerarsi per effetto del peso di trazione e l’angolazione ad uncino che assume rende pressoché inutile le legatura con corde, delle quali non c’è riscontro nell’immagine sindonica, del condannato.”

            Infatti,sopra lo accennavo.Concordo.Beh è un fatto.

            “L’articolo, se lo leggi tutto, riporta il chiodo nel polso solo come pura ipotesi compatibile con foro d’uscita visibile nella S. Sindone.”

            Io ho scritto appunto :
            “DOVE si fa riferimento a polsi si fa un errore doppio”

            Comunque si legge:

            “I chiodi sono infissi nei polsi dell’uomo della Sindone: ma in tutte le rappresentazioni antiche della crocifissione i chiodi sono piantati nelle mani, anche se in questo modo il corpo non poteva rimanere appeso in croce. L’ipotetico falsario medioevale non poteva saperlo o comunque non avrebbe avuto motivi per contraddire le rappresentazioni della tradizione, rischiando così di dare adito a sospetti.”

            E conclude:

            “Si deduce, dunque, che «la Sindone non è un falso e tanto meno medievale, ed ha contenuto realmente il corpo morto di un uomo crocifisso in tempi antichi».”

            Abbi pazienza ma io non riesco a trovare nell’articolo dove si “sposi” questo pensiero,io vedo si parli solo di polsi,anche perchè altrimenti,ovviamente,Sophie non avrebbe avuto il dubbio..no?

            • Leonetto ha detto in risposta a Leonetto

              La mia non è una critica eh..come detto concordo pienamente con quanto hai detto,anche perchè come ho scritto è più che altro un fatto.
              Quanto alle corde che la sindone sia o non sia il telo del Cristo,i segni lasciati da queste potrebbero tranquillamente non vedersi,tanto più se esse fossero state circa sui polsi…
              E’ appunto solo una perplessità su quanto sta scritto nell’articolo,non trovando scritto ciò che dici,ma proprio che il foro sui polsi sarebbe una prova e che l’idea del foro sulle mani sarebbe un grave errore.
              O è scritto male o è sbagliato.
              Io dicevo semplicemente quello.

              • lorenzo ha detto in risposta a Leonetto

                Faccio un copia incolla del punto 4 delle conclusioni
                The most plausible region for the nail entry site in the case of Jesus is the upper part of the palm since this area can easily support the weight of the body, assures no bones are broken, marks the location where most people believed it to be, accounts for where most of the stigmatists have displayed their wounds and it is where artists through the centuries have designated it and lastly it explains the apparent lengthening of the fingers of the hand because of nail compression.

    • Sophie ha detto in risposta a Sophie

      Grazie ad entrambi, prendo nota.

  10. Silvia ha detto

    Ho sempre creduto che la Sindone fosse vera: i vari trucchi per cercare di riproporre il fenomeno non mi sono mai sembrati soddisfacenti. Ma allora, perché i preti non hanno il coraggio di ammetterlo apertamente?Hanno davvero così tanta paura che gli increduli li coprano di ridicolo?

    • Luca ha detto in risposta a Silvia

      è come per i miracoli, finchè non viene sancito scientificamente, la Chiesa non si esprime sulla certezza del miracolo, ma semmai può autorizzarne il culto (significa che di fondo crede sia un miracolo, ma attende la “sentenza” scientifica).

      Trovi infatti su Wikipedia:
      “Attualmente, la Chiesa cattolica non si esprime ufficialmente sulla questione dell’autenticità, lasciando alla scienza il compito di esaminare le prove a favore e contro, ma ne autorizza il culto come icona della Passione di Gesù”

      Quindi a che i preti, in linea con la Chiesa, sono in attesa della “certezza scientifica” e tendono a non esprimere la certezza della veridicità della Sindone. Ciò non significa che non credano che quello sia il telo che avvolse il corpo di Cristo

    • lorenzo ha detto in risposta a Silvia

      La S. Sindone è innanzitutto la più fedele icona della passione che esista sulla terra: è il “testimone silenzioso” di quei dolorosi eventi.
      Alla Chiesa interessa relativamente che sia una immagine acheropita o umana, e lascia che a questi problemi trovi una risposta la scienza: quello che la Chiesa assolutamente non accetta è che qualsiasi tipo di ricerca danneggi, sia pur minimamente, quell’immagine capace di riassumere da sola tutti i racconti evangelici della passione.

  11. Luca ha detto

    Bell’articolo davvero.

    Stupisce che, nonostante non si sia ancora riusciti a riprodurre qualcosa che somigli alla Sindone, ci sia ancora chi dica che si tratti di un FALSO MEDIEVALE.

    Significherebbe che secoli fa qualcuno aveva già superato di gran lunga le tecnologie moderne.
    Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere….

  12. angelo ha detto

    Il vostro tentativo di far passare la sindone di Torino per l’ ipotetico lenzuolo che avrebbe avvolto il corpo di Gesù dei vangeli è asolutamente meschino. Ora vi voglio elencare io alcuni punti.
    1) il Gesù dei vangeli era ebreo, è nato, cresciuto e morto da ebreo e come tale è stato seppellito. La persona raffigurata nella sindone di Torino non è ebrea, il metodo di sepoltura degli ebrei di 2000 anni fà era ben diverso da quello raffigurato nella sindone, il modo raffigurato rappresenta invece quello cattolico romano dove, proprio nel tardo medioevo, venivano nascoste le nudità definite oscene, genitali maschili, seni femminili ecc,ecc.
    2)Sapete quanto è alto l’ uomo raffigurato nella sindone? Circa un metro e 85 centimetri. Un ebreo di 2000 anni fà alto così sarebbe passato alla storia solo per quello. Proprio come Golia.
    3)Mai sentito parlare di pirografia? Provate ad informarvi sulla tecnica e metodo di eseguzione,le pirografie col tempo tendono a sbiadire, scolorire, proprio ciò che stà accadendo alla sindone di Torino. La pirografia in genere si esegue sul legno, per eseguirla sul tessuto ci vuole una mano ” ECCEZIONALE ”
    Nel tardo medioevo esisteva un ” ARTISTA ” con l’abilità anche nella pittura a creare l’effetto tridimensionale. Un artista dalla mano ” ECCEZIONALE “.
    4)Sapete quanto era alto quell’ ARTISTA del tardo medioevo? Circa un metro e 85 centimetri.
    5)Sulla fronte dell’ uomo raffigurato c’è un particolare, un rigagnolo di sangue a forma di 3, lo stesso particolare c’è anche sulla nuca posizionato alla stessa altezza di quello frontale ma contrario. Se si piega in due il lenzuolo facendo combaciare le due immagini fronte- retro, quei due tre diventano un 8, che se rovesciato di 90 gradi forma il segno dell’infinito.
    Strano che una corona di spine riesca a formare due segni cosi particolari, si direbbe proprio un ” miracolo “. Peccato che hai “miracoli” ci crediate solo voi.
    Voi e quello strano ” fisico ” dell’ ENEA. Questo personaggio insieme ad altri sempre dell’ ENEA, non è nuovo delle panzanate come queste.
    L’ENEA è un’ ente dello stato finanziato con soldi pubblici, fondi versati dai contribuenti Italiani, mi piacerebbe sapere se anche il Vaticano versa fondi all’ ENEA per queste assurde ricerche. Penso che quelli dell’Enea dovrebbero spendere i soldi dei contribuenti in maniera più seria, per ricerche serie atte alla sicurezza, crescita e allo sviluppo di ciò che riguarda il genere umano.
    Un ultima cosa, il segno dell’ otto rovesciato, cioè dell’ infinito, era uno dei segni di di riconoscimento di quell'”ARTISTA” del tardo medioevo, che oltre alla pittura aveva capacità di tecnica ingegneristica, aveva eseguito studi sul corpo umano arrivando ad averne una perfetta conoscenza, fino ad arrivare a eseguire disegni di particolari anatomici pressochè perfetti, proprio come il corpo raffigurato nel lenzuolo di Torino detta sindone.
    Vi siete mai chiesti perchè una “reliquia così importante” la possedessero i Savoia?
    Quel famoso ” ARTISTA ” del tardo medioevo lavorava alla corte di Francesco I di Francia, la madre di questo Re era Luisa di Savoia.
    Questa e realta storica, i miracoli non esistono.
    Una domanda: Avete capito chi è quell’ ARTISTA del tardo medioevo?

    • Antonio72 ha detto in risposta a angelo

      Giusto. “Quel famoso artista del tardo medioevo lavorava alla corte di Francesco I di Francia, la cui madre er Luisa di Savoia” è realtà storica. Il resto non saprei come definirlo.

    • Simone ha detto in risposta a angelo

      Personalmente non ho nessuna competenza per dire “Sinodne sì, Sindone no”, dunque eviterò di entrare nella faccenda, tuttavia mi sembra troppo facile “addossare” a Leonardo da Vinci la creazione del lenzuolo di Torino.
      Facendo un veloce controllo su Wikipedia risulta che il genio rinascimentale sia nato nel 1452 e sia morto ne 1519.
      Il primo riferimento alla sindone sarebbe invece del 1353, e anche le controverse datazioni al carbonio 14 “dicono” che la sindone sarebbe stata fatta tra il 1260 e il 1390. C’è quindi un bel gap da colmare.

      • angelo ha detto in risposta a Simone

        Il lenzuolo è sicuramente antecedente al periodo in cui su di esso è stata creata l’immagine. Nelle nobili famiglie mediovali era molto facile trovare un vecchio lenzuolo di lino nel corredo delle dame. Come vedi il gap è colmato

        • Woody85 ha detto in risposta a angelo

          Potresti dimostrare che “nelle nobili famiglie mediovali era molto facile trovare un vecchio lenzuolo di lino nel corredo delle dame”??
          Se non riesci a farlo rimane una tua invenzione per dare parvenza di credibilità al tuo delirio, appuratamente confutato: http://www.uccronline.it/2012/07/08/nuovo-studio-la-sindone-e-vera-miracolo-in-linea-con-la-fisica/#comment-79727

          • Piero ha detto in risposta a Woody85

            che bisogno avrebbe avuto Leonardo di prendere un lenzuolo antico di centinaia d’anni? Aveva anche intuito l’invenzione del microscopio e tutte le metodologie d’indagine che sono state create nel XX secolo?
            Bastava uno straccio raccattato da qualche parte.

        • Simone ha detto in risposta a angelo

          Dipende.
          Ora, io non so quale sia questo riferimento del 1353, ma se esiste, credo che sia stato fatto per segnalare qualcosa di più “strano” che un semplice lenzuolo.
          Voglio dire, non credo che questo riferimento sia tipo “A Torino c’è un lenzuolo”
          Ma piuttosto “A Torino c’è un lenzuolo con sopra l’immagine di Gesù”.

    • Piero ha detto in risposta a angelo

      Ah… la cretinata che la Sindone sarebbe opera di Leonardo…
      E naturalmente il 25 Dicembre si festeggia la nascita di Babbo Natale vero?
      E il 6 gennaio c’e’ una vecchina che sulla scopa ti porta cenere e carbone, vero?
      Poi, qualche altra perla di “Angeli e Demoni”?
      E l’abbè Saunniere?
      E la piramide al Louvre?

      • angelo ha detto in risposta a Piero

        Caro Piero, tu vedi troppi film stupidi, dovresti passare il tuo prezioso tempo a leggerti qualche buon libro storico/scentifico, c’è ne sono alcuni molto seri.
        Informati e vedrai che come opera di Leonardo, tanto cretinata non è

        • lorenzo ha detto in risposta a angelo

          Tanto, che Leonardo sia nato un secolo dopo le prime documentazioni storiche dell’esistenza della sindone è un particolare isnsignificante: è noto a tutti infatti che Leonardo aveva inventato anche la macchina del tempo. 🙂 😀

        • Piero ha detto in risposta a angelo

          ‘A Giulie’
          ancora con ‘sta storia della fotografia leonardiana?
          Sei stata smentita piu’ volte, su questo sito, e ancora ci riprovi?
          Ma non hai vergogna ad essere ridicolizzata di continuo eh?
          Un telo che risale ad almeno 100 anni prima della nascita di Leonardo?
          Se lo sono conservato e tramandato tra posteri nell’attesa che nascesse il genio?
          Un telo tessuto secondo gli usi ebraici antichi del I secolo?
          Con polveri, terriccio, pollini dell’antica Giudea?
          Cos’e’, Leonardo aveva pure inventato il microscopio?
          E poi, anche se fosse, come avrebbe potuto mascherare le zone dove sarebbero comparse le macchie di sangue?
          Ammesso di conoscere tutte le modalita’ di crocifissione romana, conoscenza che si era persa nel tempo.
          Non conosci manco la fotografia, infatti quanto sarebbe dovuto stare in esposizione il corpo per l’impressione della fotografia?
          In ogni caso la luce del sole cambia.
          E come mai non si trova un prototipo, una prova, uno studio iniziale?
          Senza contare che si sarebbe potuta usare come formidabile arma.
          Ma non la finisci mai di renderti ridicola?
          Poveretta, mi fai pena nelle tue ossessioni.
          Gia’ hai fatto una figura barbina recentemente come “Mario.Lu.”.
          Non hai il minimo amore per te stessa?
          mi fai pena.

          P.S.: tanto per chiarire… la prima volta che si uso’ il simbolo di infinito (guardare le figure su Focus non ti abilita ad usare termini matematici che ti sono completamente all’oscuro). E’ stato nel 1655, quando Leonardo era polvere da un pezzo. Ma sono sicuro che ti inventerai che Leonardo ha inventato la macchina del tempo.

        • abcdefghi... ha detto in risposta a angelo

          Ma quanto è fuori ragazzino, oh??
          Ma ti svegli o no Angelo???? Esistono prove della Sindone così com’è dal 1300!!!!!!!!
          Mannaggia quanto è stupida sta gente!!!!!!

        • StefanoPediatra ha detto in risposta a angelo

          Beh, almeno su una cosa concordiamo: la stupidità di film e libro “Angeli e demoni”. 🙂

    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a angelo

      1) Il tentativo non è “nostro”, la Chiesa invita a credere solo in Gesù e nei Vangeli. Tutto il resto, Sindone e apparizioni, è un di più a cui un cattolico può anche non credere. Il tentativo è puramente scientifico.

      2) SEPOLTURA: non hai spiegato perché la persona raffigurata nella sindone di Torino non è ebrea. Il metodo di sepoltura dell’Uomo della Sindone coincide perfettamente con quello usato a quel tempo: http://www.sindone.altervista.org/storia/sindone_legge_riti.html e http://www.zenit.org/article-20974?l=italian

      3) ALTEZZA: innanzitutto non ci sono calcoli ufficiali, c’è chi dice che era alto un metro e sessantacinque, chi un metro e ottantadue. Il grande problema è legato all’esposizione verticale della Sindone lungo i secoli che avrebbe causato uno stiramento del telo, e dunque anche dell’immagine, di diversi centimetri. Secondo diversi esperimenti è ragionevole valutare l’altezza del corpo intorno ai 170 cm (http://it.cathopedia.org/wiki/Uomo_della_Sindone). Qui c’è un’ulteriore spiegazione (si parla di 1,75 m): http://www.italoeuropeo.it/la-sindone-intervista-al-prof-giulio-fanti-prima-parte/. Perfettamente compatibile con le altezze medie degli uomini del primo secolo, tieni conto che il maschio adulto medio di epoca greco-romana ha un’ altezza compresa tra i 165 e i 170 centimetri: http://archiviostorico.corriere.it/2002/ottobre/06/benessere_sta_cambiando_gli_europei_co_0_0210062296.shtml

      3) PIROGRAFIA: è una delle mille tesi bislacche, arrivata dalla Haziel, dopo Leonardo da Vinci e il Cicap, facilmente confutabili in quanto l’immagine corporea è assente al di sotto delle macchie ematiche (e dunque si è formata successivamente ad esse) e che è dovuta ad un’ossidazione-disidratazione della cellulosa delle fibre superficiali del tessuto con formazione di gruppi carbonilici coniugati. Tale alterazione è rilevabile solo superficialmente (come spiega Barberis: http://www.ilsussidiario.net/News/Cultura/2009/10/13/SINDONE-3-Barberis-da-Leonardo-da-Vinci-al-Cicap-tutte-le-frottole-sul-sudario-di-Torino/2/42140/) per una profondità di circa 40 micrometri (ossia 4 centesimi di millimetro). Nessun pirografo può ripetere una cosa del genere e infatti nessuno vi è riuscito. Se la Sindone fosse replicabile con la pirografia allora come mai nessuno vi è riuscito, anche usando i laser ultravioletti. Ecco la vera questione della Pirografia: http://www.cmc.milano.it/Archivio/2010/Articoli/091009BBarberisAvvenire.pdf

      5) ALTEZZA ARTISTA MEDIOEVO: non esiste nessun artista medioevale in grado di aver potuto realizzare la sindone senza un laser eccimero (che comunque realizza soltanto qualcosa di similsindonico), tanto meno sarebbe conoscibile la sua altezza.

      5) CORONA DI SPINE E RIGOLO DI SANGUE: la tua descrizione non spiega cosa ci sarebbe di strano e dunque non può essere presa in considerazione. .

      6) COLLEGAMENTO ENEA-VATICANO: non esiste nessun tunnel sotterraneo tra Enea e il Vaticano. Enea è un prestigioso centro di ricerca europeo e non credo che tu abbia le competenze di screditarlo solo perché alcuni suoi ricercatori si sono occupati della Sindone: http://it.wikipedia.org/wiki/Ente_per_le_Nuove_Tecnologie,_l'Energia_e_l'Ambiente

      7) SIMBOLO INFINITO: non esiste nessun simbolo sulla Sindone, ma soltanto rigoli di sangue. Esami con microscopi hanno dimostrato che non vi sono scritte o firme, se non particolari relativi alla sepoltura.

      8) RUOLO SAVOIA: i Savoia acquistarono la Sindone dopo un certo percorso di essa, qui è ricostruito il passaggio: http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_Sindone#La_Storia_documentata_della_Sindone_di_Torino_.28dal_1353.29 Non c’è nulla di strano in tutto questo.

      9) RESIDENZA ANAGRAFICA DELL’ARTISTA: non esiste nessun artista che abbia potuto produrre la Sindone, tanto che oggi non è replicabile con i più avanzati strumenti al laser ultravioletto. Tanto meno sarebbe possibile risalire alla sua altezza e alla via e al numero della sua abitazione. E nemmeno quanti amici avesse su Facebook.

      10) ESISTENZA MIRACOLI: tu in realtà sei la dimostrazione che i miracoli esistono: un pagliaccio che è tale senza aver fatto nessun corso di clownerie. Incredibile!!

      11) LEONARDO DA VINCI: non può sicuramente essere stato Leonardo morto nel 1519, esistono fonti certe della Sindone dal 1353: http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_Sindone#La_Storia_documentata_della_Sindone_di_Torino_.28dal_1353.29

      • Piero ha detto in risposta a Fabio Moraldi

        Ah scusa mi era sfuggita la CRETINATA ASSOLUTA del
        Sulla fronte dell’ uomo raffigurato c’è un particolare, un rigagnolo di sangue a forma di 3, lo stesso particolare c’è anche sulla nuca posizionato alla stessa altezza di quello frontale ma contrario. Se si piega in due il lenzuolo facendo combaciare le due immagini fronte- retro, quei due tre diventano un 8, che se rovesciato di 90 gradi forma il segno dell’infinito.
        Strano che una corona di spine riesca a formare due segni cosi particolari, si direbbe proprio un ” miracolo “. Peccato che hai “miracoli” ci crediate solo voi.

        Piccolo ignorantello, prova a corrugare la fronte (marari perche’ qualcuno ti pesta un piede) e fatti cadere qualche goccia di mercuriocromo sulla fronte.

        Di tutte le idiozie sentite, questa e’ la piu’ idiota.

      • Sophie ha detto in risposta a Fabio Moraldi

        E se non erro pare che Gesù sia stato l’unico fra tutti i condannati a portare una corona di spine e anche il numero di frustate è stato senza precedenti perchè pare che avesse una resistenza fisica oggettivamente superiore alla norma, o sbaglio?

      • Enrico ha detto in risposta a Fabio Moraldi

        Sul discorso dell’altezza aggiungerei anche quanto riportato qui: http://www.biblistica.it/1/l_antropologia_della_bibbia_9_la_figura_del_corpo_4285344.html , da cui risulta che, sulla base di ritrovamenti di ossa in una fossa comune a Geser, l’altezza media (nell’epoca degli eventi biblici) era per gli uomini di 1,77 m (e per le donne di 1,60 m (L. Köhler, Mensh 10). Golia era alto “alto sei cubiti e un palmo” (1Sam 17:4) ossia circa 2,70 m. Giusto per confutare in tutto e per tutto il punto 2) di Angelo.

        • angelo ha detto in risposta a Enrico

          E’ vero! infatti Noe e vissuto 903 anni, Abramo 930 e Matusalemme addirittura 960. “La Bibbia, la verità senza se e senza ma”

          • Enrico ha detto in risposta a angelo

            Non lo so, personalmente non ho sostenuto che l’altezza di Golia fosse proprio di 2,70 metri (un’altezza effettivamente straordinaria, che rappresenterebbe – da quanto ne so – la seconda mai registrata nella storia dell’umanità) nè che la Bibbia abbia sempre ragione in questi termini. Semplicemente volevo sottolineare che quanto avevi detto non aveva alcun supporto non solo biblico ma neanche scientifico. Forse la prossima volta che deciderai di fare il copia-incolla da Micromega (o da fonti dal livello di credibilità ed imparzialità analogo, ti converrà azionare un pò di spirito critico se vorrai evitare magre figure. Tutto qua, è un consiglio sincero. 😉

            • Leonetto ha detto in risposta a Enrico

              Esatto Enrico Golia,il gigante,era una sorta di possente giocatore dell’NBA.
              http://img524.imageshack.us/img524/3816/muresanphelpsnq9.jpg
              E questo invece è Rongan 2,69 metri:
              http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/17/John-Rogan.jpg/220px-John-Rogan.jpg

              una sorta di Golia…
              Certo..la Bibbia dice quando le persone vissero meno e perchè:
              Questa ne è la conclusione:

              Genesi 6:3

              “E l’Eterno disse: «Lo Spirito mio non contenderà per sempre con l’uomo, perché nel suo traviamento egli non è che carne; i suoi giorni saranno quindi centovent’anni”

              Quanto a Leonardo mi sembra abbian già detto tutto..voglio dire :

              Leonardo di ser Piero da Vinci (Vinci, 15 aprile 1452 – Amboise, 2 maggio 1519)

              La sindone apparse al più tardi attorno al 1389.
              Quindi che ci raccontiamo?
              Avrà avuto almeno una sedicina d’anni l’artista nel 1389?

              Ad ogni modo ripeto la mia conclusione di qui sotto:

              “Se arriverà un artista che riuscirrà a carpire l’artificioso trucco usato e riprodurrà una copia plausibile della sindone,bene,ma se non verrà ognuno direi che può credere ciò che meglio ritiene opportuno circa quell’oggetto.”

          • Woody85 ha detto in risposta a angelo

            Strano che angelo abbia risposto a tutti tranne che a Fabio, che ha smontato punto per punto il suo delirio: http://www.uccronline.it/2012/07/08/nuovo-studio-la-sindone-e-vera-miracolo-in-linea-con-la-fisica/#comment-79727

      • Leonetto ha detto in risposta a Fabio Moraldi

        Se non erro questo è uno dei migliori documenti riassuntivi della vicenda:

        http://ebookbrowse.com/ipotesi-sulla-formazione-della-sindone-fanti-pdf-d330517423

        Il “miglior” risultato verso l’ipotesi pittorica non si deve al pirografo,mi pare realizzato da una artista francese(che fra l’altro riprodusse il volto solo),ma a Garlaschelli.
        E presenta comunque,seppur il migliore dei tentativi artistici,diverse lacune,evidenziate in quel pdf….
        Gli articoli linkati in questo articolo dovrebbero completare lo schema.
        Nel 1389 il vescovo di Troyes inviò un memoriale al papa, dichiarando che il telo era stato “artificiosamente dipinto in modo ingegnoso”, e che “fu provato anche dall’artefice che lo aveva dipinto che esso era fatto per opera umana, non miracolosamente prodotto”
        Certo che se il sacerdote che disse di aver visto come l’artista ,di cui non fece il nome,avesse ingegnosamente realizzato la tela si sarebbe potuto tagliar la testa al toro ripetendo quel test e considerando l’invecchiamento,se si otteneva era finita la faccenda altrimenti comunque quell’ipotesi sarebbe stata scartata.
        Purtroppo, dice solo “artificiosamente dipinto in modo ingegnoso”…beh se fosse vero ciò difficile trovare parole migliori per descrivere l’opera.
        Certamente sarebbe uno dei più grandi artisti di tutti i tempi ,però senza fama ne gloria…

        Il fatto di avere testimonianza e datazione che la conferma sono una cosa(del resto ci sono comunque diverse critiche sull’attendibilitàdella datazione),non riuscire a capire come sia saltata fuori ,però ,è anch’essa un’altra cosa,ed altrettanto importante direi.
        L’EnEA quantomeno sottolinea questo punto,a ragione..più ci mette altre considerazioni scientifiche altrettanto importanti.
        E comunque sia anche uscendo dal religioso,rimane comunque un mistero “storico-scientifico” dal momento che non si sa dire come si è formato.

        Se arriverà un artista che riuscirrà a carpire l’artificioso trucco usato e riprodurrà una copia plausibile della sindone,bene,ma se non verrà ognuno direi che può credere ciò che meglio ritiene opportuno circa quell’oggetto.

    • Sophie ha detto in risposta a angelo

      “La verità ti fa male lo so!” 😀

    • Controinformato ha detto in risposta a angelo

      era esattamente quello che credevo anch’io, finché non sono venuto a conoscenza dei più recenti risultati scientifici (che i “falsisti” si guardano bene dal citarli).
      Ma dato che questi sono del tutto contrari ai tuoi dogmi di fede preferisci bollarli come eretici e fasulli e piuttosto che riconoscere la verità preferiresti sentire gli scienziati che hanno condotto le analisi abiurare i loro risultati e rientrare nella vera chie… ops, giusto, nella vera scienza…

    • lorenzo ha detto in risposta a angelo

      angelo, la prossima volta che intervieni con le tue critiche:
      – informati che non siano datate e che non abbiano già ricevuto sufficienti smentite;
      – quando intervieni, cerca di essere meno saccente.
      Se non fai così rischierai di rifare, come hai in effetti fatto ora, la figura del PI.LA. 🙂

      • angelo ha detto in risposta a lorenzo

        Quali smentite?

        • lorenzo ha detto in risposta a angelo

          Se tu fossi intervenuto facendo delle supposizioni sarebbe stato un conto: nessuno è obbligato a conoscere i più recenti studi sulla sindone, ma siccome il tuo intervento era basato su certezze, per non fare la figura di cui ti ho detto, faresti bene a giustificare queste tue affermazioni:
          1) “La persona raffigurata nella sindone di Torino non è ebrea…”
          2) L’uomo della sindone e alto “Circa un metro e 85 centimetri.”
          3) Con la pirografia è possibile produrre un’immagine con le stesse caratteristiche della Sindone.
          4) Leonardo è riuscito a creare l’immagine presente nella Sindone un secolo prima di nascere.
          Per favore, mi sai indicare su quali basi fondi queste tue sparate?

          • Piero ha detto in risposta a lorenzo

            Per quanto Leonardo fosse stato un genio del suo tempo, era appunto del suo tempo.
            Non era certo un alieno capitato li’ per un guasto della sua macchina del tempo. Quindi la sua arte e la sua scienza erano in qualche modo figlie del suo tempo.
            Poi la cretinata del 3 da una parte e dall’altra che comporrebbero un otto che rovesciato formerebbe l’infinito.
            E perche’ rovesciarlo? E perche’ comporre i due (ipotetici) tre?
            L’altra volta ho misurato una (delle poche rimaste) cabine telefoniche: ci ho trovato tutte le costanti che volevo. (cit.)
            E poi anche Leonardo ha fatto i suoi errori: per esempio nel quadro dell’Annunciazione (qui la ricostruzione in 3D).
            Per non parlare delle macchine.
            Ma chi legge solo Focus puo’ solo parlare di ecccccccezzzzzionalita’.

          • Piero ha detto in risposta a lorenzo

            Dimenticavo:
            io sono un pessimo disegnatore.
            Faccio un autoritratto.
            Viene uno schifo, pero’ alcuni punti combaciano con il ritratto di Leonardo.
            Conclusione: IO sono Leonardo.

          • angelo ha detto in risposta a lorenzo

            Circa 15 anni fa comprai un libro, Il titolo è “La passione secondo Leonardo”. Da allora ho cercato tutto ciò che parlava della sindone in modo serio, senza basi teologiche, cosa assai difficile visto il dispiego di forze, anche economiche, messe in campo dai vaticanisti per contrastare tutto ciò che può portare alla verità su quello che è realmente la sindone. Premetto non credo e non crederò mai che sia il lenzuolo che ha avvolto Gesù da morto,(Neanche il vaticano ci crede, Pio undicesimo lo affermò, inizio XX secolo) sopratutto perchè non credo in Gesù per come viene presentato. E vero che è realmente esistito, ci sono prove storiche ( non certo i vangeli) che attestano la sua esistenza, chi era, cosa ha fatto, come è morto. Gli islamici, credono in Gesù come profeta, il secondo dopo Maometto, se non addirittura al pari, bene, loro negano la morte per crocifissione, non negano la crocifissione, negano la morte tramite essa. La chiesa romana e secoli che cerca di nascondere e distruggere tutto cio che possa portare alla verità su chi era realmente Gesù, non figlio di un ipotetico dio, ma solamente un semplice rabbino, un rabbino politizzato nella guerra contro Roma e per questo condannato a morte per crocifissione. Questo è quello quello che ho appreso dai vari testi che ho letto ( non quel focus che non so nemmeno cosa sia, ma lo immagino ), ed è quello in cui credo verosibilmente

            • Woody85 ha detto in risposta a angelo

              No, non ci credo…questo insiste ancora? Ma è da ricovero ragazzi…

              1) Esistenza certa della Sindone, sicuramente dal 1353: http://it.wikipedia.org/wiki/Sindone_di_Torino#Sindone_di_Torino
              2) Leonardo Da Vinci: nato nel 1452 e morto nel 1519

              Mi puoi dire come può essere stata realizzata da un uomo nato CENTO ANNI DOPO! Come direbbe Sgarbi: “CAPRAAAAAA!!!!!”

              p.s.
              Evito il tuo delirio storico sull’operato della chiesa.

  13. matyt ha detto

    Non mi esprimo sulla veridicità storica, non ne ho le competenze.

    Ma sono certo che il discorso dell’annichilazione materia-antimateria è davvero, davvero insostenibile.
    L’annichilazione produce, a causa della scomparsa della massa, una quantita di energia molto elevata (E=m0c^2, vi ricordo).
    Quindi, un corpo di 70 kg completamente “scomparso” avrebbe con ottima approssimazione creato un’esplosione tale da spazzare via l’intero pianeta.

    E, oggettivamente, mi stupisco che un fisico dell’ENEA possa sostenere un’idiozia del genere

    • Paolo Viti ha detto in risposta a matyt

      Hai certamente ragione, ma mi stupisce la superficialità di voler denigrare l’ENEA senza aver letto lo studio originale. Infatti Baldacchini risponde a tutti questi problemi: http://www.sindone.info/BALDAKKI.PDF

      Leggi il capitolo 7, dove si concentra proprio su come l’Annichilazione potrebbe essere avvenuta senza un’esplosione.

  14. Antonio72 ha detto

    La cosa che mi lascia un po’ perplesso è che la spiegazione scientifica della Resurrezione sia l’annichilazione materia antimateria. Che io sappia l’energia che si sprigiona da un processo del genere è di un ordine di grandezza molto superiore a quello di un’esplosione termonucleare, tanto che quest’ultima paragonata ad una fonte di energia materia-antimateria è poco più di un petardo.
    Ma allora com’è che il lenzuolo di lino, anch’esso costituito da materia, ne è uscito indenne? Sarebbe come avvolgere una bomba H in una coperta, farla esplodere ed aspettarsi di trovare la coperta per rilevare le tracce della detonazione.
    E poi sfugge un altro dettaglio. Sappiamo che un corpo umano è fatto di materia, come anche un lenzuolo. Ma allora, se fosse vera la spiegazione del processo di annichilazione, da dove è arrivata l’antimateria che ha causato il processo? Forse il dualismo materia-antimateria potrebbe spiegare quello corpo-anima?
    Inoltre mettiamo che il processo di annichilazione possa essere graduale e quindi controllabile (sarebbe per es. come controllare l’energia sprigionata da un esplosione termonucleare, anzi di più). Allora ne verrebbe un futuro radioso per l’approvigionamento energetico dell’umanità.

  15. Antonio72 ha detto

    Sì grazie, l’ho letta. E all’incirca si presuppone ciò che avvo immaginato: una sorta di dualismo tra lo stato fisico ed uno stato virtuale per spiegare un fenomeno fisico attualmente non spiegabile. Ovvero si ipotizza l’esistenza dello stato virtuale dell’antimateria per avvalorare la propria teoria iniziale.
    Infatti la distinzione con altri effetti che dimostrano l’esistenza degli stati virtuali non è di poco conto: mentre l’effetto Raman è riproducibile in laboratorio, l’effetto materia-antimateria che ha prodotto la Sindone non lo è, in quanto se lo fosse, avremmo risolto per sempre il problema delle fonti energetiche, come già rilevato.

    • Matyt ha detto in risposta a Antonio72

      A casa mia, questa si chiama ipotesi ad hoc…
      E, Popperianamente parlando, è molto poco scientifica.

      Non so, onestamente tutti questi tentativi di verificare la scientificità della Sindone mi sembrano sempre e immancabilmente delle forzature.
      Voglio dire, o è effettivamente riproducibile, e quindi diventa molto poco “miracolosa”, oppure non risulta esserlo, ma allora tutte le possibili spiegazioni che si possono dare al fenomeno perdono di scientificità intrinseca.

      • gemini 2.0 ha detto in risposta a Matyt

        Il miracolo opera all’interno delle leggi fisiche. naturalmente non tutte le leggi fisiche sono conosciute dall’uomo. pertanto i miracoli sono espressione della fede all’interno dell’avanzamento scientifico. la metafisica trascendente non supera le leggi del Creatore. la scienza senza fede è zoppa, la fede senza scienza è cieca, AE.

        • Matyt ha detto in risposta a gemini 2.0

          Questa però è una tua riflessione originale, perchè tecnicamente il “miracolo” è qualcosa di diverso…
          http://it.wikipedia.org/wiki/Miracolo

          oppure

          http://www.treccani.it/enciclopedia/miracolo/

          “fatto sensibile operato, fuori dell’ordine della natura creata, da Dio, che agisce in maniera trascendente.”

          Quindi, se fuori dall’ordine naturale, non dovrebbe risultare spiegabile dal punto di vista fisico, dal momento che la Fisica dovrebbe proprio essere una spiegazione della natura.

          E’ proprio questa, la cosa che non capisco.
          Il fatto che un miracolo sia effettivamente spiegabile mediante la fisica, fa perdere al miracolo stesso il suo status di “trascendenza”.

          Onestamente, però, non comprendo il tuo riferimento alla metafisica.

          • Paolo Viti ha detto in risposta a Matyt

            Il miracolo ha diversi significati: un miracolo è anche la conversione di una persona, magari un agnostico ribelle…perché la fede è anche un dono di Dio. E non c’è nulla di al di fuori della fisica in questo. Esistono dunque diversi tipi di miracoli e i miracoli possono avvenire in diversi modi…sospendendo le leggi fisiche oppure sfruttando esse. Non capisco dove sia il problema…

        • angelo ha detto in risposta a gemini 2.0

          Non credero MAI alle ricerche di uno scieziato che professa una fede religiosa, proprio perchè, LA SCIENZA CON LA FEDE E’ UNA SCIENZA CIECA.

          • Woody85 ha detto in risposta a angelo

            Ma tu angelo sei un ragazzino stupidino che pensa che un uomo abbia potuto realizzare la Sindone, anche se essa esiste certamente da 100 anni prima di lui. Evidentemente hai dei problemi.

            Rispetto al tuo delirio sulla fede negli scienziati, preferisco le parole di Albert Einstein: “Non riesco a concepire un vero scienziato senza una fede profonda. La situazione può esprimersi con un’immagine: la scienza senza la religione è zoppa; la religione senza la scienza è cieca” (Einstein, “Pensieri degli anni difficili”, 1965)

      • Salvatore ha detto in risposta a Matyt

        Un’altra ingenuità da parte tua: la questione non è riuscire a riprodurre la Sindone con un laser ultravioletto, se si riuscisse a farlo in laboratorio rimarrebbe sempre un “miracolo” come sia potuta avvenire nel primo secolo su un uomo chiamato Gesù, che guarda caso ha preteso di essere Dio con ottimi argomenti, direi.

    • Piero ha detto in risposta a Antonio72

      Mi piacerebbe chiederlo a Francesco Santoni, che e’ un fisico.
      In particolare, da quel poco che ho studiato, l’annichilazione di una particella con la sua antiparticella dovrebbe produrre due raggi gamma.
      Ora i raggi gamma sono molto energetici e molto “penetranti” la materia.
      In che modo potrebbe una reazione simile sviluppare una “esplosione”?
      In che modo un raggio gamma potrebbe interagire con le molecole d’aria (perche’ la maggior parte questa e’) per provocare un’esplosione? Nello stesso modo in cui si formano i tuoni (riscaldamento improvviso dell’aria e sua espansione, ecc ecc)?
      Grazie Francesco.

  16. gemini 2.0 ha detto

    Le mie considerazioni sono:
    1) La Sindone è il lenzuolo di una persona crocifissa.
    2) Il volto richiama l’iconografia classica di Gesù, quindi ciò confermerebbe l’eventuale rappresentazione tradizionale cristiana, quindi una fava con due piccioni.
    3) La Sindone è non riproducile, quindi un EVENTO UNICO NELLA STORIA.
    4) Grazie al punto 3 potremmo spiegare la narrazione evangelica della Resurrezione.
    5) La radiazione a cui è stato esposto il lenzuolo ha falsato l’esito dell’esame al carbonio, ciò è in linea con l’incredibile luce che avvolgeva.
    6)Il lenzuolo non può essere spiegato se non attraverso interpretazioni metafisiche.

  17. Chris ha detto

    Ho sempre pensato che fosse vera,oltretutto ad’aggiungersi alle conoscenze dell’ “artista falsario” c’erano anche le capacità di saper leggere,le dimensioni,l materiale, l’attenzione al dettaglio così maniacale non può essere frutto di un artista,poichè l’artista di fine 200 inizio 300 era di poco più elevato di un contadino ma non aveva istruzione come un nobile,principe cardinale o chi altro,non avrebbe mai potuto leggere la Bibbia e le norme contenute nel Levitico o nel Deuteronomio come sappiamo la lettura e l’interpretazione era riservata alla Chiesa e questo fu uno dei motivi per la quale si scatenò la riforma protestante…comunque sarebbe interessante per chi è credente leggere la Passione di Cristo secondo le rivelazioni della suora Anna Caterina Emmerick,la stessa afferma che la Sindone è quella esposta a Torino la dovreste trovare su Internet racconta con forti dettagli le torture i dolori di Cristo specialmente al momento della flagellazione…

  18. Michele Salcito ha detto

    Come mai in questi blog appaiono raramente interventi di sindonologi? Perché hanno il timore di esporsi? Non credo proprio. A questo punto la ragione più “logica” che viene in mente è che loro hanno avuto modo di rendersi conto di quanto la Sindone sia probabilmente vera, al punto che non possono fare altro che rivolgere lo sguardo a Colui che gli uomini hanno trafitto ed occuparsi, quindi, di argomenti più spirituali. Se la Sindone non portasse a certi traguardi personali, la sindonolgia non avrebbe motivo di esistere.

  19. Roberto Dara ha detto

    L’unica domanda alla quale non c’è ancora risposta è: dov’è stata la Sindone dal 33 d.c al 1353 d.c.?

    • Woody85 ha detto in risposta a Roberto Dara

      La domanda rimane aperta e discussa, per ora una risposta univoca non c’è. Ma l’attendibilità della Sindone oggi la sostiene la Scienza e non tanto la Storia…

  20. Piero ha detto

    Costantinopoli, Atene, nascosta…

    • Roberto Dara ha detto in risposta a Piero

      Visto che (forse) lo sai, perché avrebbero tenuto nascosto questo miracolo vivente eccezionale per 1320 anni? Chi l’avrebbe custodita? Come e chi sarebbero stati i tenutari di questo segreto? Perché mai improvvisamente viene ceduto a quel Goffredo come un drappo qualsiasi dopo 1320 anni di segreto gelosamente custodito? La Chiesa ufficiale (il Papa) ne era a conoscenza? Perché quando è ricomparso questo lenzuolo il Papa non lo ha preteso?

      • Michele Salcito ha detto in risposta a Roberto Dara

        Un motivo logico che spiega come mai la Sindone venne tenuta nascosta è senz’altro perché vi era il timore che venisse distrutta dai nemici del Cristianesimo. Non dimentichiamoci che in zone come Edessa era frequente la venerazione agli idoli.

      • Piero ha detto in risposta a Roberto Dara

        Beh…
        Prima di tutto come ti hanno detto per via dei nemici di Cristo.
        Poi tra gli stessi primi cristiani, c’era ancora l’influsso dell’Ebraismo, che non permetteva la raffigurazione umana. Difatti le prime raffigurazioni di Cristo sono quelle del “Buon Pastore” con fattezze riconducibili all’arte romana. probabilmente ci sono volute alcune generazioni per poter cominciare a fare raffigurazioni di persone.
        Non parliamo poi di quegli stessi ebrei che hanno crocifisso Gesu’ qualche anno prima.
        A quanto pare a Costantinopoli era riservata una stanza apposta, nel Palazzo Reale, per Essa.
        Nel corso dei secoli poi ci sono state anche correnti di pensiero iconoclaste.
        Alla fine, in quelle zone ha avuto la meglio l’Islam, notoriamente una religione di pace e rispetto:
        http://it.wikipedia.org/wiki/Buddha_di_Bamiyan
        http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2012/07/02/MALI-INTEGRALISTI-DISTRUGGONO-ENTRATA-MOSCHEA-timbuctu_7128503.html
        e che tanto per gradire, aveva distrutto quella che era considerata la “Vera Croce” (indipendentemente se era vera o no).
        Quel Goffredo era uno dei cavalieri piu’ valorosi ed era vicino al Re di Francia. Non proprio uno qualunque insomma.
        E perche’ il Papa avrebbe dovuto reclamarla?
        Che tu ci creda o no, il Papa rispetta la proprieta’ privata!
        Mica qualsiasi cosa riconducibile al Cristianesimo debba per forza essere nelle sue mani. Tra l’altro la Sindone e’ stato un dono personale del re Umberto II al Papa Giovanni Paolo II, che poi ha nominato custode il cardinal Ballestrero. Quindi fino al 1980 era di proprieta’ dell'(ex) Re d’Italia Savoia.

        • Roberto Dara ha detto in risposta a Piero

          Ma infatti la Chiesa non considera ufficialmente la Sindone come autentica, nè ora nè allora. Io però, su 1300 anni (almeno 50 generazioni!!!) di vuoto assoluto di notizie, rimarrei nel dubbio, soprattutto quando il carbonio 14 me l’ha datata esattamente come risulta dalle evidenze storiche. Se fossi credente sarei molto più propenso a definire la Sindone come un miracolo, cioè l’apparizione inspiegabile dell’immagine del Cristo morto su un lenzuolo medioevale, piuttosto che il vero lenzuolo di 2000 anni fa.

          • Piero ha detto in risposta a Roberto Dara

            NON sono 1300 anni di vuoto.
            Cosi’ come non ci sono 8-9 anni di vuoto assoluto nella guerra per la conquista della Gallia.
            Ci sono indizi. Poi ci sono quelli che se non vedono scritto “Sindone” o “Sindone di Torino” non vogliono associare il telo a quello presente oggi a Torino. Ma questi sono schematismi ideologici.
            Puoi contattare il prof Filippo Burgarella dell’universita’ di Cosenza (o qualunque altro Bizantinista) in proposito.

            • Roberto Dara ha detto in risposta a Piero

              Quanti anni di vuoto ci sono allora? Quali indizi ci sono? Come si può occultare per 1300 anni una reliquia così importante, soprattutto perché soggetta ad usura, alle intemperie, agli incendi (da quando è comparsa – o ricomparsa – guarda quanti pasticci sono accaduti sulla Sindone, pur conservata con la massima attenzione)?

              • gemini 2.0 ha detto in risposta a Roberto Dara

                Roberto si vede che sei qua a fare speculazioni… Ti riconosco le qualità di scettico…
                Ora però ti dico che anche fra lo scetticismo e la stupidità c’è una linea sottile…
                Capisci cosa intendo?

                Tornando alla Sacra Sindone, è vero, ci sono un paio di secoli dal ritrovamento?
                E con questo?
                Ci nascondiamo in questa specie di “falla” (risolvibile in poco tempo) per non notare l’unicità dell’immagine, addirittura prodotta solo oggi con laser…
                Davvero impressionante… Nemmeno all’evidenza scientifica vi arrendete…
                Cmq in quel lasso di tempo magari se ne è parlato, chi lo sa…
                Magari le fonti sono andate perdute…
                Magari è stata venduta… ecc..

                • Roberto Dara ha detto in risposta a gemini 2.0

                  Che vuoi dire con un paio di secoli? La prima apparizione certa della Sindone è del 1353, 13 secoli dopo la supposta creazione della reliquia. Tutto il resto precedente non è dimostrato da nulla, sono solo indizi. Ritengo personalmente improbabile che si possa nascondere una reliquia per 13 secoli, passando per 50 generazioni di persone che avrebbero dovuto tramandarsi questo pesante fardello segreto.
                  Poi, tutto è possibile, ma, dato che la datazione al carbonio 14 ha datato il lenzuolo nel periodo della sua apparizione (non 300 anni dopo, non 300 anni prima), il sospetto che la datazione sia corretta è più che forte.
                  Su come si sia impressa l’immagine, resta comunque il mistero.

                  • gemini 2.0 ha detto in risposta a Roberto Dara

                    Quindi, secondo te, l’immagine è stata creata da un’artista (quando solo le moderne tecnologie riescono ad elaborare)?
                    E se, magari, la datazione al carbonio è falsata poiché la forte intensità del Ss Corpo di Gesù Cristo la modificata?

                  • Paolo Viti ha detto in risposta a Roberto Dara

                    Roberto, non esistevano le inchieste della Gabanelli al tempo, dunque è abbastanza normale che non si abbiano notizie certe del suo percorso storico. Come d’altra parte per tanti altri reperti dell’antichità.

                    In realtà la datazione è proprio sospetta perché ha mirato proprio al periodo storico in cui si hanno le prime notizie certe, è evidente che è un caso estremamente sospetto..quasi fosse stata pilotata come comunque è avvenuto secondo le prove fornite da questo documentario: http://www.uccronline.it/2012/03/27/la-radiodatazione-della-sindone-e-stata-pilotata-le-risposte-in-un-documentario/

                    Oggi nessuno ritiene valido e attendibile il risultato della radiodatazione sulla Sinone, non capisco perché rifugiarsi lì.

              • Piero ha detto in risposta a Roberto Dara

                Non stai pensando quadrimensionalmente! 😉

                Perche’ mai la Chiesa avrebbe dovuto ostentare la Sindone come sinonimo di Potenza?
                Era considerata come reliquia, oltretutto anche con qualche dubbio, visto che si discostava dai canoni classici della crocifissione. basta.
                Occultare per tanto tempo una cosa e’ facile, basta uccidere chi l’ha nascosta! Molto probabilmente veniva occultata (murata in qualche posto) quando c’era un assedio di forze nemiche (islamiche). Alla battaglia prendeva parte anche chi l’aveva occultata (non ce ne potevano essere tanti a conoscere l’ubicazione altrimenti si sarbbe scoperto), quando entravano in citta’ i nemici ammazzavano tutti, compreso quello che l’aveva occultata.
                Ci sono indizi che fosse nascosta nientemeno che in Armenia (una delle poche zone sicure per un cristiano) nei primi secoli, sotto il re Abgar.
                Poi a Edessa, Costantinopoli, dove, stando a Burgarella, in un elenco di possedimenti relativi alla dote non mi ricordo piu’ di chi, c’era anche il telo “quattro volte doppio”, cioe’ ripiegato nella maniera della Sindone. Poi Atene, sempre nella prima parte del millennio.
                Come mai ci sono poche notizie?
                Tieni presente che poco o nulla ha resistito delle precedenti civilta’ in Medio Oriente.
                Figurati che i turni dei sacerdoti del Tempio, secondo la tribu’ di appartenenza, sono stati scoperti solo negli anni ’60 (se non dopo, non ricordo).
                Non c’era neppure la certezza che fosse esistito davvero Pilato, fin quando rivoltando un gradino si trovo’ un’iscrizione PILATUS AEFECTUS ecc ecc…

        • Leonetto ha detto in risposta a Piero

          Ad ogni modo,checchè se ne dica,come sia la storia di questa sindone fino a quella data in cui se ne ha un resoconto certo è un qualcosa di straordinariamente non importante da sapere.
          Lo sarebbe se ciò comportasse in qualche modo il poter escludere concertezza qualche ipotesi.
          Se la tela è un artefatto medioevale è ovvio che sia comparsa in quegli anni.
          Se invece è il telo che coprì Nostro Signore allora in qualche modo li ci sarà arrivata perchè c’è.
          E’ una curiosità quella della storia del telo , se ciò che preme sapere è l’origine del telo.
          Se una datazione incontrovertibile mostrasse che la tela è del I secolo si direbbe che è impossibile perchè non si sa cosa ne fù prima del 1300?
          Certo che no.
          La sindone c’è.E’ un fatto.Non ha importanza come ha fatto ad arrivare,mica nessuno sostiene che provenga da Venere?O dalle Americhe non ancora scoperte o dall’Oceania..li magari ci sarebbro state contestazioni di qualche peso.
          Ma in questo caso sono assolutamente inutili.
          Fintanto che non si ha una datazione incontrovertibile,accettata diciamo da “tutti”(tolto pochissimi che in ogni cosa saranno sempre contrari da una parte o dall’altra)non si può stabilire l’esatta data di origine della tela.
          Saputa questa non si sa però nulla dell’origine della tela.
          Quando si riesce a riprodurne una plausibile o a spiegare come si è formata allora si sparà sull’origine dell’immagine.
          Finchè non si sanno quelle cose ognuno pensa un po’ ciò che vuole o che gli sembra più possibile.
          A me personalmente non interessa più di tanto,di certo non influisce minimamente sulla mia fede.
          Se fosse il telo che cosprì Cristo sarebbe bello per alcune ragioni ,se fosse l’opera di un artista mi incuriosirebbe sapere il genio che c’è dietro la realizzazione di quell’opera.
          Ma la storia che l’ha portata in Francia è inutile.

          • Roberto Dara ha detto in risposta a Leonetto

            Fatto sta che le uniche datazioni finora date e confermate sono quelle note. Quando se ne faranno altre, se daranno risultati diversi ci si porrà eventualmente il problema. Ma dubito che accadrà.

            • Leonetto ha detto in risposta a Roberto Dara

              Roberto se hai letto quanto ti ho scritto vedrai che la datazione non può dire nulla sull’autore.
              Anche sia di epoca medioevale rimarrebbe sempre e comunque un mistero scientifico-storico dal momento che non si sa spiegare come fu realizzata.
              Inoltre la datazione offerta è ben lontana dall’essere lontana da polemiche.
              Io non so se sia corretta o meno,ne importa molto il mio parere,ma certo la situazione non rappresenta quel :
              “Fintanto che non si ha una datazione incontrovertibile,accettata diciamo da “tutti”(tolto pochissimi che in ogni cosa saranno sempre contrari da una parte o dall’altra)non si può stabilire l’esatta data di origine della tela.”
              E comunque ripeto,la datazione non dice nulla sull’origine dell’immagine,per definizione…

              • Roberto Dara ha detto in risposta a Leonetto

                E’ proprio quello che sostengo io. I credenti possono tranquillamente credere nell’origine miracolosa, perché nessuno ha finora affermato in modo incontrovertibile come potrebbe essersi formata l’immagine. Sulla datazione per ora resta la perfetta coerenza tra gli unici esami svolti e la storicità accertata della reliquia.

                • gemini 2.0 ha detto in risposta a Roberto Dara

                  Esami contraddittori, rivelatisi falsi.
                  Non lo sai che hanno usato campioni di toppe aggiunte successivamente?

                • Leonetto ha detto in risposta a Roberto Dara

                  Ed è una posizione che puoi tranquillamente tenere.Come vedi,qualora vi fosse un lasso temporale di “vuoto” in cui non si potesse ricostruire la storia della sindone,questo non avrebbe alcun peso riguardo a datarla ne a spiegarne l’origine.
                  Di fronte al “credo perchè voglio credere”,sia esso proprio di un “sindonista” o di sostiene l’origine medioevale,non si può far nulla,però laddove uno valutando le cose giunga alle sue conclusioni in onestà,allora maturerà un opinione che è onesta.
                  Questo vale sia per chi sostiene l’una sia per chi sostiene l’altra ipotesi.
                  Dire che si è soddisfatti dalla datazione ottenuta e che non si sa come si sia originata la sindone è una posizione onesta.
                  Però,c’è un però.Esiste una critica scientifica all’attendibilità della datazione effettuata.O si confuta questa critica oppure…può essere che sia così.(qui se ne può trovare un sunto:
                  http://it.wikipedia.org/wiki/Esame_del_carbonio_14_sulla_Sindone
                  )
                  Ciò che realmente direbbe più di qulasiasi altra cosa si vede pertanto che non potrebbe che essere il riuscire a riprodurre una sindone che potesse essere una riproduzione plausibile delal sindone di torino.

                • Paolo Viti ha detto in risposta a Roberto Dara

                  Roberto, è proprio la coerenza ad essere sospetta, avvallando dunque il sospetto del pilotaggio…come comunque è stato dimostrato in questo documentario: http://www.uccronline.it/2012/03/27/la-radiodatazione-della-sindone-e-stata-pilotata-le-risposte-in-un-documentario/

                  Poteva benissimo dare un risultato di un secolo più indietro…invece la radiodatazione ha mirato proprio il momento in cui ci sono notizie certe sulla Sindone…guarda un po’…

                  • Roberto Dara ha detto in risposta a Paolo Viti

                    Queste sono solo supposizioni. Siamo nell’era dei complotti e delle bufale presunte e smentite (c’è chi dubita che le missioni Usa siano andate sulla luna, o che le torri gemelle siano crollate perché minate, ecc.) per cui c’è spazio per tutti. Io non credo che ci sia stato un complotto per far sbagliare i test nei tre (o quattro non ricordo) laboratori universitari che li hanno svolti.

      • Raffa ha detto in risposta a Roberto Dara

        Si tenga conto poi che l’immagine è apparsa molto dopo nel tempo, come ha spiegato bene Di Lazzaro…quindi inizialmente nessuno vedeva nulla, era solo una semplice reliquia.

        • Roberto Dara ha detto in risposta a Raffa

          A maggior ragione ritengo improbabile che possa essere stata conservata per 1300 anni all’insaputa di tutti.

          • lorenzo ha detto in risposta a Roberto Dara

            http://www.artsblog.it/post/7352/eccezionale-scoperta-il-salvator-mundi-e-un-dipinto-di-leonardo-da-vinci
            Questo è solo uno dei tanti casi in cui si riscoprono opere d’arte di famosi artisti che si credevano perdute delle quali l’ultima è forse solo quella dei disegni attribuiti al Caravaggio.
            Se queste sono le realtà della vita, perché ti meravigli della riscoperta di un’opera il cui autore è ignoto alla scienza ma ben noto ai credenti?

            • Roberto Dara ha detto in risposta a lorenzo

              I disegni del Caravaggio possono essere stati tenuti in qualche soffitta (o addirittura esposti come di autore ignoto) al massimo per quasi 500 anni in epoca moderna, e sempre in Italia. La sindone avrebbe resistito intatta per un periodo triplo di tempo, in un’epoca di grandi sommovimenti, con tecnologie di conservazione inesistenti, vagando per migliaia di chilometri, per poi ricomparire ed essere gelosamente conservata rischiando almeno un paio di volte di finire bruciata (l’ultima pochi anni fa).
              Ripeto, tutto è possibile, ma secondo me fanno più bella figura quelli che credono che sia un’immagine miracolosa comparsa misteriosamente su un lenzuolo medievale piuttosto che ritenere ostinatamente e senza alcun appiglio storico e scentifico che sia il lenzuolo originale di 2000 anni fa.

              • lorenzo ha detto in risposta a Roberto Dara

                Al fatto che potrebbe essere un lenzuolo originale di 2000 anni fa ha gia risposto la scienza in modo affermativo.
                Sulla sua conservazione nel tempo, come succede ad esempio per la tilma di Guadalupe, deve pronunciarsi la scienza.

              • Paolo Viti ha detto in risposta a Roberto Dara

                Roberto non dire fesserie, l’unico che fa brutta figura sei tu che di fronte a questo articolo ti rifugi nell’argomento storico. Non hai il coraggio di affrontare scientificamente la Sindone? Brutta figura…

                Andando oltre: l’esistenza della Sindone è certa dal 1300. Come fai a sostenere che dal 1300 al 1900 vi fossero adeguati sistemi di conservazione? E’ resistita 600 anni stando conservata e piegata in una custodia, perché non avrebbe potuto resistere lo stesso per il doppio degli anni?

                • Roberto Dara ha detto in risposta a Paolo Viti

                  Paolo capisco la tua ostinazione perché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. La Sindone esiste certamente dal 1300. Punto. I test con il carbonio 14 hanno dato esito coerente. Punto. Poi se vuoi pensare ai complotti pensali pure, ma non esiste alcun appiglio dimostrato. Lo stesso articolo che stiamo commentando parla solo di misteri sull’impressione dell’immagine, non sulle datazioni e sulla storia pregressa della sindone. Per un credente normale non vedo alcuna differenza nel riconoscere un miracolo se in un lenzuolo appare misteriosamente la figura del Cristo crocifisso. Tu sei un credente probabilmente eccessivo che vuol vedere per forza nella sindone il lenzuolo del 33 d.c. Goditi la tua convinzione, cosa dovrei dirti?

                  • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Roberto Dara

                    L’esame al radiocarbonio non può essere vero, come ha riconosciuto Willard Frank Libby, l’inventore della tecnica della datazione al radiocarbonio, il quale ha definito la sacra Sindone un reperto poco adatto al modo di datazione da lui inventato:

                    Harry Gove, il principale portavoce e coordinatore degli scienziati per la datazione della Sindone, ha mostrato in uno studio scientifico seri dubbi sulla datazione medioevale della Sindone, all’inizio sostenuta da lui con convinzione: http://www.sindone.info/GOVE.PDF

                    Il chimico Raymond N. Rogers, considerato uno dei maggiori esperti a livello internazionale in analisi termica, ha individuato proprio nella zona in cui è stato prelevato il campione per la datazione del 1988, delle inserzioni di rammendo invisibile con filo di cotone, probabilmente di origine medioevale. Ha quindi affermato: «La data emersa dall’esame al radiocarbonio non è da considerarsi valida per determinare la vera età della Sindone»: http://www.shroud.it/ROGERS-3.PDF

                    Anche il responsabile di uno dei laboratori in cui è stata realizzata la datazione, Christopher Ramsey di Oxford, ha affermato in un comunicato ufficiale del 2008 che «Ci sono un sacco di altre prove che suggerisce a molti che la Sindone è più vecchia della data rilevata al radiocarbonio»: http://c14.arch.ox.ac.uk/embed.php?File=shroud.html

                    La Società Italiana di Statistica, i cui ricercatori hanno confermato le conclusioni di alcuni studiosi della “Sapienza” di Roma (Livia De Giovanni e Pierluigi Conti), rilevando errori di calcolo e la modificazione di alcuni dati per arrivare al livello di attendibilità dall’1 al 5%, ovvero la soglia minima per poter presentare l’esame scientificamente: http://www.sis-statistica.it/magazine/spip.php?article177

              • lorenzo ha detto in risposta a Roberto Dara

                Dimenticavo: ricordati inoltre che le 100 libbre (otre 30 Kg.) di mistura di mirra ed aloe che Nicodemo portò con se per seppellire Gesù, qualche effetto su telo di lino debbono pur avelo avuto.

          • Paolo Viti ha detto in risposta a Roberto Dara

            Ti ripeto che non esistevano organi di informazione e il tuo scetticismo non è giustificato (anche se è l’unica cosa che ti puoi permettere). Basterebbe conoscere la storia e l’archeologia per sapere quanti di altri miliardi di altri manufatti non si conoscono i dettagli dei loro percorsi.

            • Roberto Dara ha detto in risposta a Paolo Viti

              Il mio scetticismo non solo è giustificato, ma è dimostrato. Quando si farà un altro esame con il carbonio 14, che darà risultati diversi, ne riparleremo. Nell’attesa si possono solo fare illazioni, e in quest’epoca, si sa, se ne fanno su tutto.

              • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Roberto Dara

                L’esame al radiocarbonio non può essere vero, come ha riconosciuto Willard Frank Libby, l’inventore della tecnica della datazione al radiocarbonio, il quale ha definito la sacra Sindone un reperto poco adatto al modo di datazione da lui inventato:

                Harry Gove, il principale portavoce e coordinatore degli scienziati per la datazione della Sindone, ha mostrato in uno studio scientifico seri dubbi sulla datazione medioevale della Sindone, all’inizio sostenuta da lui con convinzione: http://www.sindone.info/GOVE.PDF

                Il chimico Raymond N. Rogers, considerato uno dei maggiori esperti a livello internazionale in analisi termica, ha individuato proprio nella zona in cui è stato prelevato il campione per la datazione del 1988, delle inserzioni di rammendo invisibile con filo di cotone, probabilmente di origine medioevale. Ha quindi affermato: «La data emersa dall’esame al radiocarbonio non è da considerarsi valida per determinare la vera età della Sindone»: http://www.shroud.it/ROGERS-3.PDF

                Anche il responsabile di uno dei laboratori in cui è stata realizzata la datazione, Christopher Ramsey di Oxford, ha affermato in un comunicato ufficiale del 2008 che «Ci sono un sacco di altre prove che suggerisce a molti che la Sindone è più vecchia della data rilevata al radiocarbonio»: http://c14.arch.ox.ac.uk/embed.php?File=shroud.html

                La Società Italiana di Statistica, i cui ricercatori hanno confermato le conclusioni di alcuni studiosi della “Sapienza” di Roma (Livia De Giovanni e Pierluigi Conti), rilevando errori di calcolo e la modificazione di alcuni dati per arrivare al livello di attendibilità dall’1 al 5%, ovvero la soglia minima per poter presentare l’esame scientificamente: http://www.sis-statistica.it/magazine/spip.php?article177

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