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Centinaia di ucraini salvati dai sacerdoti italiani

Gara di solidarietà tra le parrocchie italiane, una bella testimonianza della "Chiesa in uscita" proposta da Papa Francesco. Ecco alcuni dei tanti preti-eroi raccontati dai media in questi giorni.      

Recentemente abbiamo documentato il soccorso umanitario messo in campo dalla Chiesa a favore del popolo ucraino fin dalle prime ore della guerra.

Un aiuto di eguale portata è quello che la comunità cattolica sta dando nell’accoglienza dei profughi ucraini in Italia.

Citiamo solo alcune delle vicende arrivate sui media, tralasciando le innumerevoli iniziative messe in campo dalle diocesi italiane che ognuno può personalmente cercare sul web.<>

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«Poligamia? Ingiustizia per le donne». L’imam “convertito” da Bergoglio

poligamia imamUn mese fa l'incontro storico con Papa Francesco e l'impegno sui diritti delle donne. Il grande imam Ahmad al-Tayyeb, massima autorità dell'Islam sunnita, si scaglia contro la poligamia e dichiara "in errore" chiunque la sostenga.

 

Autorevoli osservatori, come mons. Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, hanno calorosamente apprezzato la recente visita di Papa Francesco ad Abu Dhabi, in particolare l'incontro storico con l'imam Ahmad al-Tayyeb, la massima autorità dell'Islam sunnita.

«Mentre per noi cattolici è una delle tante visite del Papa», ha spiegato mons. Pizzaballa, «in Me Continua a leggere...

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La Cei stanzia 12 milioni per aiutare i migranti “a casa loro”

cei migranti"Liberi di partire, liberi di restare". E' il progetto dei vescovi italiani iniziato nel 2017 a favore dell'integrazione dei migranti, ma anche dell'aiuto nei paesi di transito e di origine, perché "l'aiuto ai migranti comincia nei paesi di origine, dove va tutelato anche il diritto a non dover emigrare". Lo ha detto Papa Francesco.  

"I preti vogliono le frontiere aperte? Allora portino i migranti a casa loro!". Così ripetono i saggi abitanti dei social network. Mai che sorga il dubbio che già lo stiano facendo. Il 60% delle diocesi italiane ha infatti aperto le sue porte, a proprie spese, per accogliere 25mila persone immigrate nell'anno 2017 (l'ultimo monitoraggio CEI), senza mai trascurare il loro quotidiano impegno per gli indigenti di nazionalità italiana.

E che dire del Vaticano

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I card. Müller e Brandmüller: «Lutero? Volle rinnovare, non dividere»

muller luteroLutero riabilitato da Bergoglio? Le parole di Francesco sono condivise anche dai suoi predecessori, ed anche da cardinali ritenuti "difensori della dottrina" dai critici del Papa. Non si tratta di glorificare Lutero, ma trovare punti in comune con le confessioni protestanti, secondo la richiesta di Benedetto XVI.

 

Torniamo su un tema toccato qualche tempo fa, quando mostrammo la continuità nelle parole degli ultimi tre pontefici sulla Riforma protestante e su Martin Lutero. I predecessori di Francesco, molto più di lui, impegnati nel cammino d'unità con i fratelli protestanti, hanno valorizzato il tentativo del monaco agostiniano di denunciare la sporcizia spirituale della Chiesa rinascimentale. Rinnovare ma senza dividere, anche se poi le conseguenze furono chiaramente disastrose, al di là delle intenzioni.

 

Il giud

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«Alcuni Papi Dio li infligge». Citazione falsa, mai scritta da S. Vincenzo di Lerino

I "Papi inflitti da Dio". San Vincenzo di Lerino non lo ha mai scritto, tale frase non compare nell'unica opera a lui attribuita ed infatti è citata dagli oppositori di Francesco senza bibliografia. Se ci si riduce ad inventare citazioni ed attribuirle ai Padri della Chiesa per denigrare il Successore di Pietro c'è davvero bisogno dell'intercessione di San Vincenzo.  

«Alcuni papi Dio li dona, altri li tollera, altri ancora li infligge». Questa la frase attribuita a San Vincenzo di Lerino e popolare tra i vari blog e autori antipapisti, dedicata ovviamente a Papa Francesco e diffusa in particolare da Antonio Socci che la riportò anche nel suo libro Non è Francesco. Addirittura, su LifeSiteNews, Don Linus Clovis, dopo aver citato la frase in questione, ha aggiunto: «Questa è sicuramente un’opinione che Benedetto XVI sottoscrive».<>

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Cambia il Padre Nostro, una modifica approvata dal card. Giacomo Biffi

Bergoglio cambia il Padre Nostro? Una falsità, lo studio per una miglior traduzione del "non indurci in tentazione" iniziò nel 1988 con il sostegno di numerosi biblisti, tra cui il card. Biffi. Nel 2007 fu approvata ufficialmente con il placet di Benedetto XVI. Non è dunque una "trovata" di Papa Francesco.

 

Il nuovo ritornello è: "Dopo 2000 anni Bergoglio cambia il Padre Nostro". Lo si ripete instancabilmente nel network dei blog dei cattolici-protestanti, nemici del Papa e della Chiesa. Ma non è vero. La necessità di una miglior traduzione di una frase contenuta nell'antica preghiera nacque nel lontano 1988, fu studiata e sostenuta da insigni biblisti, tra cui il card. Giacomo Biffi, e nel 2007 i vescovi italiani votarono all'unanimità per modificare il "non indurci in tentazione", con l'espl

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Napolitano tra i “grandi d’Italia” anche per Benedetto XVI, nessuna polemica?

Napolitano tra i grandi d'Italia. L'elogio di Benedetto XVI segue quello di Papa Francesco, ma non parte nessuna polemica da parte degli antibergogliani. Eppure, il Papa venne criticato perché apprezzò l'ex presidente, reo di essere "comunista", "massone" e non aver firmato il decreto che avrebbe salvato Eluana Englaro.  

Era il 2016 quando Papa Francesco venne investito da un'ondata di insulti da parte di "devotissimi cattolici" per alcune parole riportate dal Corriere della Sera, in particolare sull'ex presidente Giorgio Napolitano e la leader radicale Emma Bonino. Di loro, il quotidiano

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Amoris Laetitia e divorziati risposati: chiarimento alla confusione

comunione divorziati bergoglioBergoglio ha ammesso alla comunione i divorziati risposto contrapponendosi alla dottrina cattolica. E' questo quanto si dice dopo la pubblicazione di Amoris Laetitia, l'esortazione apostolica pubblicata nel 2016. Ma le cose non stanno propriamente così, con questo dossier cerchiamo di chiarire la questione.


Il tema della comunione ai divorziati risposati è esploso dopo l'esortazione apostolica Amoris Laetitia (2016), in particolare a causa del capitolo 8. Su di esso sono stati formulati dei dubia (quesiti) a Papa Francesco da parte di alcuni cardinali ai quali il Papa non ha mai direttamente risposto, lasciando intervenire suoi stretti collaboratori. La polemica nel mondo conservatore si è parzialmente attenuata quando il card. Gerhard Ludwig Müller, ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e noto ratzingeriano, è intervenuto difendendo l'ortodossia cattolica di Amoris Laetitia.

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Il premier Conte, schiaffo a “La Verità”: «le accuse di Viganò? Assurde e meschine»

Giuseppe Conte e Papa Francesco. Il premier italiano si schiera con il Papa e respinge come "vili" gli attacchi di mons. Viganò, sconfessando così la linea editoriale de "La Verità", il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro che ha lanciato il dossier.  

I crampi allo stomaco di cui soffre da qualche giorno Maurizio Belpietro, direttore de La Verità, nascono dopo un'intervista non rilanciata dai grandi media, realizzata da Famiglia Cristiana al Presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte.

Noto devoto di Padre Pio, il leader della coalizione giallo-verde ha risposto a varie domande del vicedirettore Luciano Regolo e, tra esse, anche una riguardante Papa Francesco e «gli attacchi che ha ricevuto nelle ultime settimane da corren

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Marco Cappato, i vostri amici e militanti si suicidano perché non si sentono amati

Marco Cappato e l'eutanasia. Papa Francesco toglie la maschera alla "falsa compassione" di chi sostiene l'eutanasia, spiegando che se i sofferenti trovano amore nelle persone accanto sparisce il desiderio di morte. I Radicali accompagnano i loro militanti/amici a morire perché, in fondo, non li amano.  

Lucio Magri, Mario Monicelli, Dj Fabo, Davide Trentini, Pietro D'Amico, Piera Franchini, Dominique Velati ecc. Sono tanti gli italiani che si sono recati in Svizzera per suicidarsi, accompagnati dagli avvoltoi dell'Associazione Luca Coscioni, e molti di loro sono stati militanti radicali o iscritti al partito.

Ieri Papa Francesco ha però coraggiosamente tolto la maschera da questo "accompagnamento", fatto passare come amorevole e amichevole, quando invece è di fatto un atto di abbandono della persona sofferente e la strumentalizzazione della sua morte con il fine di una legge sull'eutanasia.

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