Ecco i numeri che attendono Benedetto XVI a Palermo

Dopo l’imponente visita nel Regno Unito, rivelatasi un successo incredibile, il Santo Padre andrà a visitare la Sicilia. La visita a Palermo di domenica prossima ha messo in movimento una gigantesca macchina organizzativa con numeri “importanti”. Alla Messa, per la quale si attendono 100 mila fedeli provenienti da tutta la Sicilia con 650 autobus prenotati, parteciperanno 32 cardinali e vescovi, 700 sacerdoti concelebranti, 100 diaconi, 250 coristi Schola Cantorum, 10 orchestrali, 1.000 coristi, 300 ministri straordinari dell’Eucaristia, 300 accompagnatori dei ministri straordinari, 2 mila volontari. In Cattedrale sono invece previste 30 mila persone, tra clero, seminaristi e religiosi: inoltre nel cortile saranno allestiti dei megaschermi per permettere ai fedeli di seguire i riti che si svolgeranno in chiesa. All’incontro con i giovani a Piazza Politeama sono previste oltre 20 mila presenze, tra cui seimila scout. Infine 8 reti radiotelevisive seguiranno in diretta la visita e sono accreditati 90 giornalisti, 50 fotografi, 130 cineoperatori e 30 troupe. E’ La Stampa a “dare i numeri”.

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Mercedes Aroz: conversione cattolica dopo 30 anni di socialismo marxista ateo

Nel 2007 una notizia fece scalpore in Spagna: la senatrice socialista Mercedes Aroz, dopo 30 anni di adesione militante al marxismo ricoprendo numerosi incarichi sia nel Congresso che al Senato, annunciò la sua conversione al cristianesimo.

La decisione culminò dopo un processo di trasformazione personale durato diversi anni e che la portò alla «piena integrazione nella Chiesa cattolica». Contemporaneamente annunciò il suo ritiro dalla politica, per disaccordi con il suo partito rispetto alle tematiche bioetiche.

Intervistata dalla Catholic News Agency raccontò: «Ho voluto rendere pubblica la mia conversione al fine di sottolineare la convinzione che il cristianesimo ha molto da dire agli uomini e alle donne del nostro tempo. Attraverso la fede cristiana si giunge a comprendere pienamente la propria identità come essere umani e il senso della vita». In questi giorni ha annunciato l’adesione all’associazione E-Christian, un gruppo cattolico di avvocati e specialisti di tematiche bioetiche.

Al sito Religion En Libertad, ha raccontato: «La mia convinzione è che il cristianesimo e il socialismo non sono compatibili, per questo lasciai la politica e il partito socialista, dopo la militanza di 33 anni. Il socialismo ha valori positivi nel campo della giustizia sociale, ma si basa su una concezione materialistica dell’uomo. La persona e la sua dignità non sono al centro del progetto, sono un insieme di valori condivisi, è ideologia. Il cristianesimo è proprio l’opposto. Ho preso la decisione di entrare in E-Cristians perché voglio canalizzare il mio impegno cristiano. E-Christian è una voce cattolica in aiuto alla società, basata sulla fede e sulla ragione, completamente legata al magistero di Benedetto XVI, un papa provvidenziale per rispondere alle sfide del mondo contemporaneo».

La redazione

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Stati Uniti: nuovo documentario sui crimini commessi dai darwinisti atei

Le idee hanno delle conseguenze. Questo è il fulcro del nuovo documentario scientifico che andrà in onda nelle prossime settimane in America. Si tratta del darwinismo, una ipotesi scientifica, sempre meno convincente, nata per tentare di spiegare lo sviluppo evolutivo. Ma questa ipotesi scientifica è stata subito strumentalizzata dai fondamentalisti atei, e ha generato incredibili crimini verso l’umanità (si legga ad esempio Il lato oscuro del darwinismo). Tutto questo sarà oggetto del programma chiamato What Hath Darwin Wrought? Il Discovery Istitute informa che il documentario, realizzato da studiosi come John West, Richard Weikart, David Berlinski e Todd Friel, mostrerà lo stretto rapporto tra il padre fondatore della teoria darwinistica e la deriva eugenetica, razzista, compresa l’ideologia nazista (qui il sito internet del documentario). Il Dott. West ha dichiarato: «La visione politicamente corretta è che il darwinismo sociale non aveva niente a che fare con Charles Darwin e la sua teoria biologica, ma il darwinismo sociale non è niente di più che il darwinismo applicato». Il documentario dimostra anche come il darwinismo sociale abbia influenzato le idee di intellettuali e attivisti di oggi, da Richard Dawkins al suo amico bioeticista ateo di Princeton, Peter Singer, che promuove l’uccisione dei bambini (e non solo feti) portatori di handicap sulla base della selezione naturale darwiniana (vedi in proposito: Parla il guru dell’eugenetica e infanticidio, da Il Foglio 11/3/08; Peter Singer, ateismo e infanticidio, da Ragione e Fede e Le persone disabili hanno paura di Singer, da Disabled People’s International).

Continua lo storico: «Le idee di Darwin hanno ispirato alcuni tra i più crudeli e perniciosi movimenti sociali e politici dei tempi moderni. Ciò di per sé non rende il darwinismo falso, ma non fornisce alcuna buona ragione ad una persona riflessiva per dare uno sguardo serio e critico alla teoria scientifica». E’ già in corso la preparazione per portare questo documentario nei centri culturali e nelle scuole.

Gran parte dei filmati sono stati girati in un centro per la sterilizzazione forzata delle donne, considerate allora non idonee dal punto di vista darwiniano (tra il 1934 e 1939 sono state sterilizzate a forza circa 400mila persone malate mentalmente, sorde, alcolizzate, cieche ecc…).

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Aumenta la richiesta di informazione religiosa nei motori di ricerca

Che ci si stia inoltrando nell’era del ritorno religioso lo testimoniano gli innumerevoli sondaggi sociologici, ma anche l’aumento continuo dell’interesse per l’argomento che si riscontra su internet e attraverso i motori di ricerca. Come riporta Science Daily, l’informazione religiosa è un argomento che viene continuamente cercato online. Lo hanno stabilito i ricercatori della Pennsylvania State University esaminando le tpologie di ricerche che vengono fatte su internet. Il risultato? Più di 5,5 milioni di ricerche sulla religione raccolte da tre motori di ricerca Web tra il 1997 e il 2005. Jim Jansen, professore associato di scienze dell’informazione e della tecnologia alla Queensland University of Technology of Australia, e i suoi colleghi, Andrea Tapia e Amanda Spink hanno dichiarato che «guardando i comportamenti religiosi sul Web non vi è nessuna prova che la secolarizzazione esista in America. Anzi, gli interessi religiosi sono costanti e in lieve aumento». Inoltre sfatano lo stereotipo della persona religiosa che non è abituata alla tecnologia al livello dei non-religiosi. I ricercatori concludono: «c’è stato un aumento generale della ricerca religiosa nel corso del tempo, che può essere dovuto al progresso della tecnologia, ad una maggiore disponibilità di contenuti religiosi online e un cambiamento nella popolazione web».

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L’astrofisico Bersanelli risponde magistralmente a Stephen Hawking

L’astrofisico Bersanelli, docente presso l’Università di Milano, risponde alla “creazione senza Dio” teorizzata da Stephen Hawking. Un intervento magistrale che vale la pena leggere.

 

E’ lunga la serie di scienziati e astrofici che hanno risposto a Stephen Hawking  (li abbiamo raccolti qui). Questo di per sé dice molto sia sulla variabilità infinita di opinioni diverse presenti nel mondo scientifico, sia della assoluta non evidenza di quanto sostiene il grande astrofisico inglese.

Uno degli ultimi, cronologicamente parlando, a rispondergli è stato Marco Bersanelli, tra gli astrofisici italiani più importanti. Docente di Astrofisica all’Università degli Studi di Milano, membro dell’Istituto di Fisica Cosmica del CNR e dell’Agenzia Spaziale Europea. E’ specializzato proprio nell’osservazione dell’universo primordiale ed è a capo a livello internazionale della progettazione e sviluppo del Low Frequency Instrument utilizzato dal satellite Planck Surveyor. Secondo noi è un intervento davvero esaustivo, per questo lo abbiamo mantenuto nella sua quasi integrità. Lo si può trovare comunque su Tracce.it.

1) L’idea di Hawking non è nuova, non è verificabile o falsificabile, quindi è un opzione metafisica.
«Nei miliardi di anni l’universo è passato da uno stato di massima semplicità a una fioritura impensabile, nella quale hanno trovato posto la complessità e la vita, fino alla coscienza. Alcuni scienziati, forse preoccupati di evitare ogni cenno finalistico, propongono che la straordinaria predisposizione dell’universo alla vita sia un puro effetto di selezione. Ad essi si è unito anche Hawking, con il suo ultimo libro divulgativo annunciato nei giorni scorsi da un battage mediatico internazionale senza precedenti. Essi postulano l’esistenza di una moltitudine di universi, sconnessi e inaccessibili, nei quali le proprietà di base (leggi fisiche, valore delle costanti, dimensioni spazio-temporali…) assumono tutti i possibili valori, diversi da quelli che abbiamo “quaggiù”, nel nostro universo. Noi vediamo un cosmo adatto alla vita semplicemente perché tra gli innumerevoli universi (che insieme costituirebbero il cosiddetto “multiverso”) non potevamo che ritrovarci in uno di quelli compatibili con essa. Non ci sarebbe dunque bisogno di una scelta preordinata da parte di un creatore. Per la verità l’idea non è affatto originale, visto che fu proposta nel 1895 dal filosofo William James, e da allora è stata più volte riciclata in diverse versioni in ambito cosmologico. Ma dal punto di vista scientifico questa visione soffre di una grave malattia: essa non può essere verificata o falsificata, essendo le altre regioni del “multiverso” per definizione causalmente sconnesse dalla nostra. Il che allo stato attuale rende quest’idea più simile a una opzione metafisica che a una teoria scientifica, e come tale andrebbe presentata – indipendentemente dalla fama dell’autore – e eventualmente paragonata ad altre visioni metafisiche».

2) Il vuoto di Hawking è in realtà un pieno di leggi fisiche. E chi se l’è inventate?
Ma ammettiamo per un momento, facendo leva sulla fantasia, che un domani troveremo nuovi percorsi che ci permetteranno di parlare in modo scientificamente sensato di una realtà fisica che eccede quello che oggi chiamiamo “universo”. In quel caso avremmo solo spostato più in là l’orizzonte, come quando Hubble nel 1922 mostrò che l’universo non coincide con la nostra Galassia ma è un oceano di miliardi di galassie. L’universo sarebbe ancor più vasto di quel che oggi pensiamo, ma la domanda fondamentale resterebbe intatta: da dove proviene, ultimamente, tutto ciò? «L’universo ha creato se stesso dal nulla, non c’è bisogno di alcun creatore», risponde Hawking, caricando l’affermazione della sua pesante autorità di scienziato. Ma che cos’è allora questo “nulla” dal quale tutto avrebbe preso le mosse? Hawking risponderà che è il “vuoto” quantistico primordiale nel quale una fluttuazione può dare origine a una particella, e in linea di principio a realtà fisiche più complesse. Ma questo significa che il “vuoto” dei fisici è radicalmente diverso dal “nulla” del filosofo e del teologo. Anzi, se le cose fossero davvero andate così, quel “vuoto” iniziale finirebbe per essere l’opposto del “nulla”: sarebbe la realtà fisica più “piena” che si possa immaginare, il seme creato dal quale sboccia il fiore dell’universo. Rinasce perciò inevitabile la domanda: questo “vuoto” primordiale, da dove viene? E le leggi della fisica, che in esso agiscono, chi se l’è inventate? Se anche ci fossero moltitudini di universi con leggi diverse, da dove verrebbe la meta-legge così ben congegnata da generare tutto ciò? L’esigenza di spiegazione della ragione umana non si arresta: nessuna “teoria del tutto” potrà mai acquietare la sete di indagare oltre.

3) Rimarrà sempre da chiedersi il “perché”.
Ma c’è un’ultima, più pungente domanda: perché? È la stessa domanda del bambino. E del filosofo: «Perché l’essere invece che il nulla?», direbbe lui. Oppure del poeta: «A che tante facelle?». Perché il fiore, a che scopo l’universo? Perché noi, in questo immenso alveo cosmico, così stranamente capaci di comprendere il reale? Perché questa bellezza del mondo, che la scienza ci consente di contemplare sempre più in profondità? Perché il dolore, perché il nostro infinito desiderio, la nostra sete di conoscenza e di felicità? Ecco l’esigenza abissale, alla quale la scienza non è capace neanche di balbettare una risposta. Da dove proviene l’esserci delle cose, ora? L’evidenza della creazione non va cercata anzitutto nel passato, ma nella sorpresa che le cose ci sono in ogni istante, ora: io non mi faccio da me, ogni cosa, se potesse pensare, dovrebbe dire: «Io non mi faccio da me». Quel momento drammatico di 13,7 miliardi di anni fa, quando tempo e spazio ebbero inizio, è un segno grandioso della contingenza dell’universo. Ma la creazione non è relegata a quel remoto evento. Essa è l’atto misterioso che trae dal nulla ogni istante di ogni stella o fiore o bimbo dell’universo.

La redazione

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Corea del Nord: cambia dittatore ma rimangono ateismo di stato e violazioni umane

Grandi cambiamenti all’interno dell’ultimo regime stalinista del mondo. In attesa del Congresso che dovrebbe sancire la successione al dittatore ateo Kim Jong-il, nominando successore il terzogenito Kim Jong-un, si rinnovano i quadri nazionali. Kang Sok-ju, il “padre” dell’atomica coreana, sarebbe stato infatti nominato vice premier, mettendo in allarme il mondo occidentale. Lo afferma l’agenzia cinese Xinhua, che cita la consorella nordcoreana Kcna. Asia News riporta che il governo continua a mantenere un silenzio assoluto sullo stato di costrizione in cui versano i propri cittadini, piegati da alluvioni e crisi economica. Secondo la Croce Rossa coreana, “la situazione, dai pochi dati che abbiamo, è disperata: milioni di persone sono alla fame, ma non possiamo fare nulla per aiutarle”. Ricordiamo che l’ateismo di Stato è imposto da decenni nella Nazione (vedi Wikipedia). Diverse organizzazioni internazionali per i diritti umani, tra cui Amnesty International e Human Rights Watch accusano la Corea del Nord di occupare una delle peggiori posizioni nel mondo (vedi qui). Il 64.31% dei nordocoreani si deifinisce ateo (vedi Wikipedia) e sono stati descritti come “uno dei popoli più brutalizzati del mondo” (vedi qui). Degli esuli nord coreani hanno testimoniato l’esistenza di campi di internamento (come Yodok), che si stima contengano dai 150 000 ai 200 000 prigionieri (circa lo 0,85% della popolazione) e hanno riferito torture, omicidi, stupri, esperimenti medici, lavori forzati ed aborti forzati.

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Nuovo sondaggio: l’80% degli americani vuole la religione nello spazio pubblico

Nuovo sondaggio in America: la maggioranza degli americani, compresi quelli che non hanno fede, ritengono che gli studenti dovrebbero essere in grado di esprimere liberamente la propria religione nelle scuole pubbliche. Lo rivela il nuovo sondaggio del First Amendment Center, condotto tra il 28 luglio e il 6 agosto. Inoltre, l’80% degli americani pensa che gli studenti dovrebbero essere autorizzati a pregare in occasione di eventi presso le scuole pubbliche. Ken Paulson, presidente del Freedom Forum’s First Amendment Center, ha commentato così i risultati: «È evidente che la maggioranza degli americani vuole avere un governo distaccato dalla religione, ma non vedono un’espressione di fede da parte di uno studente in una scuola pubblica come una violazione della separazione tra Chiesa e Stato». Il sondaggio descrive che gli americani ritengono che la Costituzione americana stabilisca una “nazione cristiana”. Altri risultati: il 76% sostiene la proclamazione della giornata nazionale di preghiera da parte del presidente americano (gruppi di atei si sono opposti in tempi recenti) mentre il 48% ha dichiarato che l’appartenenza religiosa di un candidato ad una carica politica è importante nelle decisione per votarlo. I risultati del sondaggio sono apparsi su Ekklesia.uk.

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Mosè separò le acque, ora la scienza dice che fu possibile

Il National Centre for Atmosphere Research conferma la verosimiglianza del racconto biblico sulla separazione delle acque da parte di Mosè. Non avrebbe violato le leggi naturali, ovviamente è impossibile stabilire se fu opera di Dio o una fortuita coincidenza.

 
 
 

E se la scienza confermasse la possibilità delle acque di separarsi, come fece Mosè nel racconto biblico?

Ovviamente non si può stabilire che fu opera di Dio, ma uno studio basato simulazioni da parte dello Us National Centre for Atmosphere Research e dall’università del Colorado, sostiene che naturalmente è possibile e verosimile che sia accaduto.

 

Mosè e la separazione delle acque: cosa dice lo studio.

Pubblicato dalla rivista online Public Library Research, riportato in Italia su La Repubblicai ricercatori hanno spiegato che un vento con una velocità di 100 chilometri orari, che spirasse per almeno dodici ore, avrebbe realmente potuto creare un “ponte” di terra lungo 5 chilometri e largo 3 per all’incirca quattro ore.

Più che sufficiente per consentire a Mosè ed al suo popolo di passare dall’Egitto al Sinai nel loro viaggio verso la Terra Promessa, verso Israele.

Non appena il vento si fosse arrestato, le acque si sarebbero rapidamente ricongiunte, spiegando perché l’esercito inviato dal Faraone fu sommerso e dovette rinunciare all’inseguimento.

Inoltre, analisi di reperti archeologici e misurazioni satellitari hanno permesso agli studiosi di stimare i flussi e le profondità delle acque di 3 mila anni fa nello spicchio di mare descritto dalla Bibbia.

La ricerca smentisce il libro sacro solo su un punto: la traversata non sarebbe avvenuta all’altezza dell’odierna Suez, bensì una quarantina di chilometri più a nord, dove un ramo del Nilo sfiora una laguna costiera, vicino a dove oggi sorge Port Said.

Nel testo biblico si legge: «Mosè stese la sua mano sopra il mare e il Signore sospinse il mare con un forte vento dell’est tutta la notte e mise a secco il mare. L’acqua ritornò e coprì i carri, i cavalieri e tutto l’esercito del Faraone, invece i figli d’Israele avevano camminato in mezzo al mare e l’acqua fu per loro un muro a destra e a sinistra» (Libro dell’Esodo 14: 28-29).

 

Il forte vento confermato dal generale Tulloch.

Il nuovo studio aggiunge al racconto anche una conferma storica: il generale Alexander Tulloch, un alto ufficiale dell’esercito britannico, nel 19° secolo si trovò nella laguna dove Mosè avrebbe effettuato la sua traversata e vide arrivare «una colonna di vento e diventare così forte che dovetti smettere di lavorare», come si legge sul suo diario.

Il mattino seguente, prosegue, «il lago era scomparso e i nativi lo attraversavano a piedi camminando nel fango». E quel vento spirava “da est”, scrive l’ufficiale, proprio come quello che salvò Mosè.

 

«Racconto biblico è scientificamente verosimile»

«La separazione della acque può dunque essere attribuita alle leggi della fisica e alla dinamica dei fluidi», commenta il prof. Carl Drews, curatore della ricerca.

«Molta gente si è chiesta se la storia dell’Esodo è basata su fatti storici», ha spiegato lo studioso, «il nostro studio suggerisce che la narrazione biblica è perfettamente verosimile. Per i credenti sarà un miracolo del Signore, per i non credenti un miracolo della Natura, ma il risultato è lo stesso».

La redazione

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In libreria: “Volti dell’ateismo” di Vincenzo Vitale

Volti dell’ateismo. Mancuso, Augias, Odifreddi, alla ricerca della ragione perduta. Questo il titolo del volume che Vincenzo Vitale manda in libreria in questi giorni (Sugarco, pagg. 174, euro 16) per ridicolizzare le esternazioni dei noti sacerdoti atei. Sarà un excursus ragionato con cui si intende dimostrare molte incongruenze contenute nelle opere dei tre dirimpettai, innanzitutto sul terreno della razionalità e delle conoscenze storiche. Il Giornale ne presenta una recensione.

Fra i tre sicuramente il più beone è Pierciccio Odifreddi…ecco alcune odifreddure:

1) Ha fatto derivare il termine «cretino» da «cristiano» e ha scritto: «Essendo il cristianesimo una religione per letterali cretini, non si adatta a coloro che, forse per loro sfortuna, sono stati condannati a non esserlo». Eppure, proprio dal dizionario etimologico citato da Odifreddi si evince che non i cristiani sono cretini ma, al contrario, che i cretini (in senso patologico, cioè secondo il significato antico della parola, persone con problemi fisici, mal conformate, con gran gozzo e problemi di comprensione) sono considerati anch’essi cristiani da amare e rispettare.

2) Ha provato anche ad improvvisarsi il Richard Dawkins italiano, informando che la vita umana è meno evoluta di quella di un tulipano: «La coscienza umana può essere considerata il marchio di infamia di un’evoluzione ancora imperfetta e in divenire, più che la medaglia al valore di un’evoluzione superiore e completata. Da questa prospettiva la vita organica incosciente, ad esempio delle piante e degli animali, sarebbe addirittura a un livello di sviluppo evolutivo maggiore di quello dell’uomo» (da Il vangelo secondo la scienza, Einaudi 1999, pag. 97).

3) In un articolo su Repubblica del 22/3/10 emerge invece tutta la sua ideologia scientista. Prima insultando il resto del mondo: «I filosofi avendo maggior accesso ai media, finiscono per imporre i propri fraintendimenti come se fossero verità assolute e positive. I letterati so­no ancora peggio dei filosofi, perché della scienza capiscono ancora meno. Mitologia e religione costituiscono invece i baluardi più a­vanzati dell’antiscientismo». Si chiede poi: «Come si può infatti combinare con la scienza la credenza nelle anime e negli spiriti immateriali, quali angeli e demoni? O la fede nei miracoli, che sospendono le leggi di natura per permettere interventi soprannaturali?». Probabilmente dovrà chiederlo a tutti i più grandi scienziati (quelli veri) della storia, compreso il Nobel per la medicina ex ateo Alexis Carrel, convertitosi a Lourdes proprio assistendo ad una guarigione miracolosa.
Ed ecco poi l’immancabile Odifreddura: «I metodi caratteristici delle scienze naturali rappresentano l’unica fonte genuina di conoscenza fattuale, e solo essi possono produrre un’effettiva conoscenza dell’uomo e della società». Eccallà l’ha sparata…il matematico incontinente ha lasciato il suo sigillo scientista…Passano gli anni ma i rimasugli dell’illuminismo positivista rimangono nella mente dei poveri anticlericali nostalgici.

Ma forse pochi sanno della sua conversione….

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America: sacerdote terrà una trasmissione su canale televisivo nazionale

La TV nazionale americana ha offerto a Fr. Robert Barron dell’Arcidiocesi di Chicago, una trasmissione settimanale di a diffusione nazionale sul canale WGN America. La notizia è inedita per la cultura americana. Lo scopo, spiega la Catholic News Agency, è quello di raggiungere i cattolici e tutti coloro che sono in ricerca di Cristo. E’ il primo sacerdote cattolico ad avere un normale programma a livello nazionale su una rete televisiva commerciale. Barron è professore presso l’Università di Santa Maria del Lago e la sua trasmissione sarà intitolata “Word on Fire with Padre Barron. «In ogni puntata -spiega il sacerdote-, la nostra missione sarà quella di incoraggiare i credenti nella fede e di portare la potenza trasformatrice del Vangelo alla cultura americana. Il nostro programma farà il possibile per mostrare ai telespettatori la ricchezza della fede cattolica e come essa sia un tesoro da condividere con le generazioni future. La fede permea la nostra vita di significato». Il sito web della trasmissione Word On Fire è www.wordonfire.org.

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