Testamento biologico: sconfitta dell’UAAR a Terni

Ennesima sconfitta dell’UAAR, l’unione dei sedicenti razionalisti italiani. Gli atei fondamentalisti si stanno spendendo con furore pre l’attivazione dei registri sul testamento biologico nei comuni italiani. Ovviamente hanno cominciato con i cosiddetti comuni “rossi”, come Terni, capoluogo della Provincia Umbra. Putroppo è stato subito un fiasco. Associati ad un circolo radicale e all’associazione Civiltà Laica hanno raccolto 400 misere firme, in una città che conta be 112.738 abitanti. Il consiglio comunale ha bocciato la proposta, anche grazie a 8 consiglieri del Partito Democratico.

Molto spassosa la stizzita notizia che si legge sul loro sito. Ancora più divertenti i commenti dei suoi associati, che arrivano perfino a dire che allora “anche il comunismo è una religione“. C’è chi accusa i politici di Terni di essere “catto-comunisti” e chi insulta il Partito Democratico, si inneggia alla laicità di Stato ecc.. Qualcuno dovrebbe però spiegare loro che tutti i loro sforzi sono inutili. Infatti è nullo il valore giuridico del testamento, tutt’al più è una strumentalizzazione da parte dei laicisti verso alcune situazioni drammatiche . E’ tutto spiegato bene proprio oggi da Andrea Galli su Avvenire.

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L’evoluzionista Facchini: «ridimensionato il ruolo della selezione naturale»

In questo mese si sono susseguite quasi quotidianamente le cannonate scagliate contro la lobby neodarwinista, supportata dalla gran parte dal celebre arcivescovo ateo Richard Dawkins. Oggi tocca al noto antropologo e paleontologo Fiorenzo Facchini.

Dalle colonne di Avvenire, con la sua tipica moderazione, dice: «l’opera degli atei Massimo Piattelli Palmarini e Jerry Fodor, “Gli errori di Darwin”, in uscita in questi giorni da Feltrinelli ha sollevato questioni scientifiche sul neodarwinismo sviluppando il dibattito sui meccanismi biologici della evoluzione della vita. La critica degli autori non riguarda il fatto dell’evoluzione, ma il ruolo della selezione naturale che è centrale nel pensiero di Darwin: la selezione naturale non avrebbe avuto un ruolo guida, come sostenuto dal neodarwinismo, non potrebbe essere più vista come il demiurgo della evoluzione. Questa posizione è chiaramente illustrata nel volume di Piattelli Palmarini e Fodor alla luce di varie ricerche di biologia evolutiva dello sviluppo e di altri studi compiuti negli ultimi anni. Nessuno può negare che la selezione abbia avuto un ruolo importante, Ma esso viene ridimensionato alla luce dei nuovi studi».

Lo scienziato era già intervenuto sull’argomento (cfr. Ultimissima 1/5/2010). L’acquisto del libro è vivamente consigliato: link al sito della Feltrinelli.

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Pedofilia: quando Richard Dawkins difendeva i preti e la Chiesa

Il papa degli atei si chiama Richard Dawkins. E’ uno dei critici più feroci del pianeta della religione e della Chiesa cattolica e ora vorrebbe arrestare Benedetto XVI, non tanto perché abbia a cuore le vittime della pedoflia (dato che non è mai intervenuto contro questo fenomeno che è così diffuso nella società occidentale) ma perché lo trova interessante per la sua ideologia anticelricale.

Eppure, nel suo libro più famoso, “L’illusione di Dio”, ha difeso strenuamente la Chiesa, proprio sulla questione “pedofilia”. Nel 2006 scriveva: «Per tutta una serie di ragioni non mi piace la Chiesa cattolica romana. Ma mi piace ancora meno la scorrettezza e non posso non chiedermi se questa istituzione sia stata ingiustamente demonizzata oltre la realtà, soprattutto in Irlanda e in America … Dobbiamo essere consapevoli del potere straordinario della mente di inventare falsi ricordi, specialmente quando spalleggiato da terapeuti e avvocati senza scrupoli e mercenari. La psicologa Elizabeth Loftus ha dimostrato con grande coraggio quanto sia facile per le persone inventare i ricordi che sono del tutto falsi, ma che sembrano, alla vittima, altrettanto reali, come ricordi veri. Questo è così contro-intuitivo che le giurie sono facilmente influenzabili dalla testimonianza sincera, ma da falsi testimoni». (R. Dawkins, The God Delusion, pp. 315-16)

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Lo psichiatra Fitzgibbons: «Bertone ha ragione su omosessualità e pedofilia»

Lo psichiatra statunitense Richard Fitzgibbons, specialista nel trattamento dei sacerdoti che hanno commesso abusi contro i minori, intervistato dall’agenzia ACI Prensa, ha difeso le affermazioni del Segretario di Stato: Il cardinale ha ragione nel collegare pedofilia e omosessualità. «Le affermazioni del cardinale Bertone si appoggiano totalmente sullo studio John Jay e nell’esperienza clinica. Di fatto, tutti i sacerdoti che ho trattato che sono coinvolti sessualmente con minori erano stati protagonisti in precedenza in relazioni omosessuali adulte». Dal 1988 questo psichiatra è stato direttore del Comprehensive Counseling Center a West Conshohocken in Pennsilvanya. La notizia è riportata da La Stampa.

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Continuano numerosi gli appelli a sostegno di Benedetto XVI

Famoso ormai l’Appello alla verità, lanciato in Francia a sostegno di Benedetto XVI da parte di intellettuali, giornalisti e personalità la società civile, cristiano o no. L’appello Sostegno a Benedetto XVI, promosso da un gruppo di fedeli cattolici francesi e pubblicato in rete ha raccolto, per ora, 19.783 firme, moltissime delle quali scritte da genitori i cui figli ammontano a 39.666. In Italia un altro appello. E’ promosso da padre Giovanni Cavalcoli insieme alla rivista Riscossa Cristiana, che ha raccolto oltre 500 firme tra giornalisti, docenti universitari, professionisti, dirigenti di istituzioni pubbliche e private. Su Zenit un piccolo riassunto di tutto questo.

Intanto continuano le innumerevoli difese personali al Santo Padre, sempre di più anche dal mondo laico. Oggi tocca all’esimio professore di Filosofia del diritto dell’Università di Catania, Pietro Barcellona. Sulle colonne de Il Sussidiario dice, fra l’altro: “da laico, la mia difesa della Chiesa è più forte di qualsiasi tradimento”. Recentemente aveva anche detto, facendo ancora una volta infuriare gli intolleranti razionalisti dell’UAAR, che lo hanno coperto di insulti: «Dichiararsi atei è cretinismo. La cultura che sostiene atteggiamenti simili è stupidamente statica, incapace di vibrazioni, chiusa in se stessa. L’ateismo è stupido, l’unica alternativa è l’amore. Il pacifismo astratto è beceroci. Ci accorgeremo che la Chiesa di oggi, come quella di ieri, persegue il medesimo ideale evangelico (”ama il prossimo tuo…”)». Sempre su Il Sussidiario, anche un grande intellettuale francese, ex filosofo ateo convertitosi nel 1998 recentemente al cattolicesimo, Fabrice Hadjadj, prende le difese del Papa.

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Pedofilia: il Washington Post in difesa di Benedetto XVI

Per il Washington Post, sono cinque i miti da sfatare sullo scandalo dei preti pedofili: il primo è che il Papa sia il principale “responsabile” dell’insabbiamento. In una lunga analisi della vicenda si nega anche che gli abusi accadano più facilmente nella Chiesa cattolica che altrove. In un secondo articolo ci si prende un pò burla dello scatenato avvocato laicista Jeff Anderson, il quale «sta usando la sua energia maniacale per sfidare uno delle istituzioni più potenti del mondo, antica di 2.000 anni, con centinaia di milioni di devoti seguaci». In un terzo articolo del Washington Post si descrive meglio il lavoro compiuto da Jeffrey Lena, l’avvocato america del Vaticano.

Su Il Giornale un altra difesa laica. Giancarlo Perna descrive gli attuali attacchi alla Chiesa come “il Medioevo laicista”: «Con la scusa dello 0,03 di preti pedofili – questa la percentuale dei viziosi sul totale degli ecclesiastici – si è partiti lancia in resta contro duemila anni di storia.I laici dimenticano la loro essenza – la razionalità – per combattere la Chiesa con i toni del fanatismo inquisitorio: o ti penti o ti brucio”. Il giornalista conclude: “Di questo passo, l’esplosione del laicismo finirà per affossare la laicità e la sua nobile storia. Per me, da agnostico, è il trionfo della prepotenza e una perdita secca di libertà. Per tutti è un ritorno al medioevo a parti rovesciate: non più plagiati dalla Chiesa ma oppressi dal laicismo».

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Malta: un’altra conversione fra le vittime di abusi sessuali

Un maltese su due (circa 200mila persone) è accorso a salutare il Santo Padre durante il suo viaggio apostolico, lo si legge su Zenit.it. Ieri una delle vittime che aveva incontrato Benedetto XVI ha annunciato di essere ritornato “cattolico convinto” (cfr. Ultimissime 19/4/10). Oggi è accaduto anche ad un altra delle vittime: «È stato un regalo davvero bellissimo, dopo tutta questa sofferenza, abbiamo pianto tutti, anche il Papa ha pianto».

A dirlo è Joseph Magro ha 38 anni, mostrando con orgoglio il rosario che ha appena ricevuto dalle mani del Papa. Insieme con altre sette vittime di abusi sessuali subiti nell’orfanotrofio San Giuseppe, ha potuto parlare a tu per tu per qualche minuto con Benedetto XVI lontano dalle telecamere, nella cappella della nunziatura. Magro continua: «Non avevo più fede nei preti, ora, dopo quest’esperienza commovente che mi è capitata, ho ricominciato a sperare. Voi in Italia avete un santo. Capito? Avete un santo. Mi ha molto colpito il fatto che provasse una grande pena. Si vedeva che stava soffrendo con me. Io non volevo farlo soffrire, non gli ho raccontato gli abusi che ho subito, ma lui ha pianto insieme a me, pur non avendo alcuna colpa per ciò che mi è accaduto. Mi ha dato un rosario, questo che porto al collo ora». La notizia è apparsa su Il Giornale.


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Il celebre biologo evoluzionista Ayala: «la scienza e l’evoluzione ispirano la fede»

Il cattolico genetista evoluzionista e biologo molecolare dell’Università della California, Francisco Ayala, neo vincitore del Premio Templeton, già Presidente dell’American Association for the Advancement of Science e attuale Presidente dell’American Institute of Biological Sciences, ha scritto su Avvenire: «Scienza e religione sono i due pilastri sui quali poggia la vita sociale americana. La scienza statunitense è, sotto diversi punti di vista, la più avanzata del mondo, invidiata da tutte le nazioni. Il popolo americano è più religioso della gran parte degli abitanti degli altri Paesi tecnologicamente avanzati. Io sostengo che la scienza e le credenze religiose non hanno alcun motivo per essere in contraddizione, poiché riguardano sfere differenti. una volta che la scienza ha svolto la sua parte, della realtà resta ancora molto da dire, pieno d’interesse: questioni sul valore, sul significato e sul fine delle cose, che trascendono l’ambito della scienza. La relazione corretta tra scienza e religione può essere, per le persone di fede, di mutua motivazione e ispirazione. La scienza può ispirare il credere e l’agire religioso, in modo che rispondiamo con raccoglimento all’immensità dell’universo, alla meravigliosa diversità e all’adattamento degli organismi, e alle meraviglie del cervello e della mente umana. La religione promuove riverenza verso la creazione, l’umanità e l’ambiente. La religione può essere forza motrice e fonte d’ispirazione per l’indagine scientifica, e può motivare gli scienziati a investigare il mondo meraviglioso del creato e a risolvere gli enigmi con i quali ci confrontiamo».

Il celebre evoluzionista affronta poi la questione evolutiva: «Il mondo naturale abbonda di catastrofi, disastri, imperfezioni, disfunzioni, sofferenza crudeltà. Le persone di fede non dovrebbero attribuire tutta questa miseria, crudeltà e distruzione al disegno specifico del Creatore. Io vi vedo piuttosto una conseguenza della goffaggine della natura e del processo evolutivo. La conoscenza scientifica, e la teoria dell’evoluzione in particolare, è coerente con la fede religiosa in Dio. Il Dio della rivelazione e della fede è un Dio di amore e misericordia, e di sapienza. La conoscenza scientifica, e la teoria dell’evoluzione in particolare, ci danno la giusta misura delle visioni consolatorie del mondo naturale e della vita. Allo stesso modo, possono anche sostenere una visione religiosa della creazione».

Recentemente Ayala aveva anche attaccato lo zoologo e paladino dell’ateismo Richard Dawkins, dicendo: «Dawkins è stato un amico per più di 20 anni, ma sfortunatamente va oltre i confini della scienza nel fare dichiarazioni con cui antagonizza i credenti. Quello di Dawkins è “fondamentalismo scientifico”, perché implica una visione materialistica del mondo. Ma una volta che la scienza ha detto la sua, resta ancora molto di interessante da dire sulla realtà. E il senso comune ci dice che la scienza non può dirci tutto». Nei giorni scorsi erano stati altri 3 scienziati evoluzionisti a criticare le tesi di Dawkins (cfr. Ultimissima 18/4/10)”

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Ateismo, laicismo e pedofilia…ecco da chi arrivano le prediche alla Chiesa

Lo scrittore Vittorio Messori compie un ragionamento senza piega in merito all’incontro tra il Papa e le vittime degli abusi a Malta. Su Il Corriere della Sera dice: «Nessuno si aspetta che il Ministro da cui dipendono le scuole e i Convitti Nazionali incontri gli «abusati» da qualche insegnante o inserviente, esprimendo «dolore e vergogna». Altrettanto vale per gli armatori di navi, dove la sorte dei minori imbarcati è nota a tutti. Né esprimono pubblica contrizione i responsabili dello sport giovanile, dove spogliatoi e docce attraggono, com’è risaputo, anche una fauna di adulti». Poi ricorda come moltissimi atei e laicisti, che ora giustamente ma esageratamente criticano alcuni esponenti religiosi, abbiano sempre voluto depenalizzare la pedofilia: «Spesso, è presente in modo non clandestino, è addirittura lodata e raccomandata da filosofi, come avvenne nell’antica Grecia e com’è avvenuto nel Sessantotto europeo e americano».

Un esempio: il leader dei Verdi all’Europarlamento, l’ateo e anarchico Daniel Cohn-Bendit, si è vantato di avere non solo raccomandato ma praticato il sesso con i minori quando era insegnante. Mario Mieli, ateo e inizatore del movimento omosessuale in Italia, considerava «opera redentiva» per entrambi il sesso tra un adulto e un giovanissimo. Morì suicida nel 1983. Gli atei J.P. Sartre, la de Beauvoir, Foucault, Jack Lang, firmarono con altri intellettuali un famoso manifesto dove — in nome della «liberazione sessuale» — esigevano la depenalizzazione dei rapporti con minori, bambini compresi. Aggiungiamo la laica Dacia Maraini, che sulla scia di filosofi illuministi praticanti del sesso anche con i figli, ha sostenuto che l’incesto è una pratica naturale. Gerd Koenen ( teorico del ’68 ), che scrive: “Negli asili infantili più radicali le attività sessuali divennero parte integrante dei giochi”. L’anticattolico Jean Jacques Rousseau, apostolo della educazione infantile, scrisse compiaciuto di avere comprato a Venezia una bambina di 10 anni, che seppe liberarlo dalla depressione. L’ateo, omosessuale e anticlericale Aldo Busi ritiene lecito il rapporto sessuale a partire dai tredici anni, in quanto a questa età un ragazzo, secondo lui, sarebbe adulto, e libero di decidere di avere rapporti con un altro uomo (“Manuale per il perfetto papà”, Mondadori). Ha inoltre incolpato i bambini di sedurre gli adulti, deresponsabilizzando così i pedofili. Questo ha adirato perfino lOsservatorio sui diritti dei minori. Questi sono i pulpiti da cui arrivano le prediche alla Chiesa.

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Ferruccio de Bortoli si oppone al laicismo, ringrazia e difende Benedetto XVI

Il Sussidiario ha intervistato il Ferruccio de Bortoli, il laico direttore del più importante quotidiano nazionale, rispetto ai 5 anni di pontificato di Benedetto XVI.

Come la figura di Benedetto XVI interroga la sua personale coscienza laica? De Bortoli risponde: «La interroga su quelli che sono i confini della nostra piccola e personale missione di cattolici laici nella vita quotidiana. Io credo che si debba essere consci dei propri limiti, e che si debba rifuggire da quelle che probabilmente sono state in questi anni alcune degenerazioni dell’essere credenti, come quella forma di estremismo che va sotto il nome degli atei devoti. Molto negativa, a mio avviso, soprattutto nel ridurre lo spazio a disposizione del laicato cattolico. Mi interroga poi sul senso della laicità positiva, vittima di un errore culturale che l’ha schiacciata su posizioni laiciste». Rispetto alla figura del Papa: «rimasi molto colpito dalle sue prime parole, quando disse di essere «un umile servitore nella vigna del Signore». C’è lì dentro tutta l’umiltà di un papa teologo, di grandissima cultura, che scegliendo il nome di Benedetto, uno dei padri dell’Europa cristiana, dava un senso ancor più universale al proprio pontificato».

Sugli scandali sulla pedofilia: «La Chiesa sta pagando gravi errori che ha commesso nel coprire alcuni reati, che però questo papa ha riconosciuto. Questo è il papa che ha fatto della trasparenza sul tema della pedofilia un elemento di grande coraggio che va ad aggiungersi, direi, ai tratti salienti del suo pontificato. C’è un rischio: che il papa che ha fatto la maggiore opera di trasparenza in tema di pedofilia, passi alla storia come il papa legato a questo scandalo. Sarebbe davvero una grave ingiustizia».


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