Milano: boom di iscritti alla scuola di Bibbia

La notizia di 12.000 individui che – solo a Milano – dedicano il loro tempo libero alla conoscenza della Bibbia, fa girare la testa anche al più perverso teorico della secolarizzazione. Lo storico e giornalista Giordano Bruno Guerri scrive su Il Giornale: «Ci sono cenni palesi, oltre quanto accade a Milano, di ritorno all’origine della nostra tradizione religiosa, alla ricerca delle radici del cristianesimo, che affondano proprio nel Vecchio Testamento per germinare in quello Nuovo, nei Vangeli». In un altro articolo, sempre su Il Giornale, Alessandra Pasotti riporta: «1.600 iscritti alla facoltà di Scienze religiose e 12mila persone iscritte a oltre centro Gruppi di ascolto della Parola e alla Scuola biblica che si riuniscono la sera per confrontarsi sulle sacre Scritture». Ai corsi ci sono catechisti, avvocati che una volta la settimana, usciti dallo studio, dedicano un paio d’ore allo studio delle sacre Scritture. Ci sono giovani, ma anche professori universitari. La ricerca delle risposte ai grandi problemi dell’esistenza è trasversale. Quest’anno la prima parte del corso (che ha riscosso un vero e proprio boom di adesioni) è dedicata alla lettura di undici capitoli della Genesi, là dove «si trovano le risposte sul senso della propria vita, su ciò a cui tende, sul perché del male, della sofferenza e della morte». Ma c’è anche chi fa il salto di qualità e si iscrive alla facoltà di Teologia. Gli studenti iscritti all’Istituto superiore di scienze religiose sono in tutto 1.200, di questi oltre 400 hanno frequentato corsi di aggiornamento. L’anno scorso gli alunni del primo anno erano un’ottantina, più 30/40 uditori. «E il numero è sempre in crescita», dice monsignor Claudio Stercal, preside dell’Istituto. «I corsi più frequentati sono quelli biblici – spiega il preside – ma questo non stupisce perché esprime la ricerca di un fondamento. E poi la Bibbia ha sempre un certo fascino dal momento che tocca anche temi esistenziali: c’è interesse da parte dell’insegnante, ma anche del non credente, perché l’approccio alle Scritture è sempre ricco di contenuti, meno dogmatico e più esistenziale, che offre agli studenti anche l’occasione per riflettere sulla propria condizione personale».

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    Lombardia: sostegno economico alle mamme che rinunciano all’aborto

    «Nessuna donna dovrà più essere costretta ad abortire in Lombardia a causa dei problemi economici. Vogliamo contribuire a eliminare qualunque ostacolo che renda difficoltoso fare una scelta a favore della vita. Si tratta di un provvedimento che conferma la nostra politica di tutela e promozione della maternità, della natalità e della famiglia». Queste le parole del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Ci spiace per Carlo Flamigni, ma il fondo Nasko è una realtà: le donne che rinunciano ad abortire riceveranno un assegno mensile di 250 euro al mese per alleviare le difficoltà economiche che le avrebbero spinte a rinunciare al bebè. L’annuncio del debutto ufficiale del fondo in una nota del Pirellone, ripresa da Adnkronos.

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    L’astrofisico Penrose, ex collega di Hawking: «il multiverso non ha superato Dio»

    Ha fatto notizia in tutto il mondo quando Stephen Hawking ha annunciato che la M-teoria della cosmologia lo ha portato a concludere che può non essere stato Dio a creare l’universo. Ma uno dei più importanti fisici e matematici europei, Sir Roger Penrose, professore all’Università di Oxford e collaboratore per anni di Hawking nello sviluppo della teoria del Big Bang, lo ha smentito a proposito della teoria della “non esistenza di Dio”. Sabato 25 settembre, Penrose ha descritto il nuovo libro di Hawking, The Grand Design, come “ingannevole”, aggiungendo che la M-teoria, che Hawking utilizza per dimostrare l’inutilità di Dio, «non è nemmeno una teoria, non è scienza ma insieme di speranze, di idee e aspirazioni». L’Indipendent Catholic News riporta che Penrose ha dialogato di questo nel programma radiofonico tenuto da Alister McGrath, ex ateo, scienziato e professore di teologia presso il Kings College di Londra. Il celebre fisico ha continuato: «Il libro di Hawking è fuorviante, ti dà l’impressione che esista una teoria che riesca a spiegare tutto, ma questa non è nemmeno una teoria. Non è per nulla dimostrato che l’Universo si sia creato dal nulla». Fra tutti gli scienziati che sono intervenuti per opporsi all’opinione di Hawking (ne abbiamo raccolti alcuni in questo dossier), Penrose, come ex collega che ha lavorato a stretto contatto con Hawking, è forse quello con il profilo più alto. Egli ha concluso: «Il multi-verso non ha superato Dio».

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    La storica Pellicciari: Pio IX? Grande profeta e paladino della civiltà

    La saggista e storica italiana, Angela Pellicciari, ha dedicato un articolo su Il Tempo alla rivalutazione storica della figura di Pio IX, dimostrando la veridicità delle parole pronunciate in un’occasione da Benedetto XVI. In realtà, dice la storica Pellicciari, «Pio IX è stato definito inadeguato alla situazione, ma in realtà è stato il difensore della civiltà cristiana contro il vandalismo risorgimentale che deruba la Chiesa di tutti suoi beni e rende gli italiani un popolo di emigranti. Grandissimo papa che ha difeso la verità storica e la civiltà cristiana. Un papa da rileggere e da riscoprire. Un papa profetico che ha predetto con decenni di anticipo che all’illegalità e al sopruso liberale avrebbe fatto seguito l’abominio della dottrina e pratica comuniste». Sul sito Radici Cristiane.it, troviamo un approfondimento interessante della biografia di Pio IX, in cui viene spiegato come fin dalla sua elezione, ebbe il plauso degli ebrei di Senigallia, che lo definirono “Stella e gaudio delle speranze dei popoli”. Intervenne per rendere il ghetto agibile dopo l’alluvione del Tevere ed incluse poi nella lista dei suoi figli più poveri, da aiutare annualmente, anche i poveri della comunità ebraica romana. Oltre al suo illuminante pontificato, papa Ferretti fu anche un benefattore del progresso: ad esempio istituì una commissione per studiare la promozione di “strade ferrate”, dalla valle del Tevere all’Appennino. Amico personale del gesuita astronomo Angelo Secchi, fondatore della spettroscopia, aiutò a dotare Roma di modernissimi osservatori astronomici e a strutturare, con Lorenzo Respighi, la nuova scienza dell’astrofisica. Assieme a Paolo Volpicelli, si preoccupò di dotare l’Istituto di Fisica de “La Sapienza”, di moderne attrezzature.

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    Il governo ateo comunista cinese incarcera chi protesta contro il regime

    Carcere per chi protesta contro le sentenze ingiuste dello Stato. Questo è il clima che regna sotto l’ateo comunismo in Cina. Asia News riporta che China Human Rights Defenders e Radio Free Asia ha denunciato la condanna di 10 attivisti a 2-3 anni di carcere per avere protestato in pubblico contro sentenze inique. L’agenzia informa che «nella Cina comunista i giudici, sottoposti alla gerarchia del partito, non accettano alcuna critica per i loro verdetti». Alcuni avvocati dei condannati preannunciano appello, osservando che costoro non hanno compiuto alcuna azione pubblica idonea a disturbare l’ordine sociale. ll sistema giudiziario cinese è sempre più sotto accusa, causa forti tensioni sociali e sono continue le richieste di una riforma. Peraltro scoppiano continui casi di corruzione di giudici, anche ai massimi livelli. A giugno l’ex presidente dell’Ufficio esecutivo del tribunale del Guangdong Yang Xiancai è stato condannato all’ergastolo per tangenti. Ricordiamo che la Repubblica Popolare di Cina è ufficialmente atea, come l sono stati tutti i regimi e i dittatori comunisti (vedi Wikipedia).

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    Il direttore de Il Resto del Carlino: «la religione cattolica è lontana dai fanatismi»

    Il direttore del Quotidiano Nazionale e del Resto del Carlino, Pierluigi Visci, ha risposto ad un lettore rispetto ai fanatismi religiosi. Ma, avverte, «in Occidente non succederà mai che qualcuno venga minacciato di morte perchè ha disegnato una vignetta ironica sul cristianesimo e non succederà mai che una moschea venga data alle fiamme. E’ una differenza che non si può ignorare». Il titolo dell’articolo del Resto del Carlino è: la religione cattolica è lontana dai fanatismi. In Occidente i fanatismi sono quelli laicisti e musulmani. Così succede che nell’avamposto della tolleranza laica europea, la Gran Bretagna, si viene licenziati se si osa portare al collo una catenina con la croce (vedi qui).

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    Il genetista Dallapiccola: «il Nobel ad Edwards? Concordo con la Chiesa»

    «Vede, il problema è che viviamo in un mondo nel quale il principio di precauzione viene invocato e applicato ovunque. Però quando andiamo a toccare la vita embrionale no, non se ne può parlare, guai, sei oscurantista!». Così dice a Il Corriere della Sera il professor Bruno Dallapiccola, genetista di fama internazionale e professore di Genetica Medica presso l’Università “La Sapienza” di Roma, rispetto al Nobel per la Medicina a Robert Edwards e alle polemiche che sono emerse.

    Continua «Io non mi permetto di giudicare ciò che dice la Chiesa, però mi pare evidente che sia anzitutto una posizione di prudenza: ed è bene che qualcuno ci pensi, visto che parliamo di vita. A parte che la Chiesa ha diritto di parlare come tutti e poi ciascuno, liberamente, si regola come crede. Io in tanti anni non mi sono mai sentito bloccato nelle mie ricerche da pareri o veti di sorta. Del resto, prendiamo le ricerche “necessarie” sulle staminali embrionali: nel 2005 le perplessità della Chiesa furono tacciate di antiscientificità e i fatti hanno dimostrato che aveva ragione, ci sono ricerche successive che hanno riprogrammato cellule adulte con caratteristiche embrionali».

    Ma i milioni e milioni di embrioni che Edwars ha scartato e soppresso per sceglierne i migliori, hanno la dignità propria della persona? Il genetista risponde: «Il concetto di persona è arduo. Da medico e ricercatore le posso dire che sicuramente è un progetto unico e irripetibile, destinato almeno in potenza a divenire una persona. E di questo ci sono tre evidenze scientifiche: all’osservazione microscopica, all’analisi biologica e genetica. Poi uno può pure sostenere sia solo un ammasso di cellule, solo che non è vero».

    Rispetto alla fecondazione artificiale -continua Dallapiccola- «che Edwards abbia inciso sulla storia della medicina, non ci piove. Detto questo, a distanza di decenni possiamo dire che oggi, nelle applicazioni concrete, siamo assai lontani dallo spirito iniziale. In principio si trattava di superare problemi “meccanici” all’incontro tra ovulo e spermatozoo, ad esempio nel caso delle donne che hanno le tube chiuse. Molto spesso tali tecniche sono diventate un abuso e una forma di accanimento riproduttivo. Questo perché c’è una pressione commerciale drammatica. Quando l’embrione sta nell’unico posto dove non deve stare, fuori dall’utero, ce l’hai in mano e ne fai quel che vuoi».

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    Josè Mourinho e Renzo Ulivieri parlano della loro fede cattolica

    L’allenatore più famoso del momento, Josè Mourinho, si è “confessato” a Fogli, l’inserto di “Studi Cattolici (potete leggere l’intervista integrale su Avvenire). Comincia subito mettendo in chiaro le cose: «Non sono una persona modesta, sono credente». Ritorna poi alla vicenda di Reggio Calabria: «Il sindaco di Reggio Calabria mi aveva accusato di avere dato una moneta a un bambino disabile per umiliarlo. Invece a quel bambino avevo donato il mio crocifisso. Mia moglie l’aveva comprato a Fatima e lo tenevo in tasca da tre-quattro anni». E più avanti: «Sono cresciuto in una famiglia religiosa. Mi ha insegnato a pregare mia madre. Mi portò al santuario di Fatima e da allora il 13 maggio è una ricorrenza molto importante per me e per la mia famiglia. Almeno una volta all’anno vado lì in pellegrinaggio».

    Su Avvenire invece un’intervista al mister Renzo Ulivieri, attualmente Presidente dell’AIAC ma anche «direttore tecnico» della Nir (Nazionale italiana religiosi) dal 2006. Il toscanaccio ex PCI, dice: «Potevano aver pensato giusto su quasi tutto, ma io mangiapreti mai stato. Come tanti della mia generazione venuta su nel dopoguerra, sono cresciuto frequentando sia la Casa del popolo che la parrocchia. Alla prima devo la mia formazione umana e ideologica; quella spirituale e soprattutto culturale, mi deriva dalla frequentazione di don Giuseppe. È grazie a quel gran prete che ho imparato a leggere e scrivere, ad amare il latino, ad appassionarmi ai libri di Giorgio La Pira e don Lorenzo Milani. Lettera a una professoressa è il testo base che mi ha guidato in tutto il mio lungo percorso professionale». Anche se, avverte: «La fede è una cosa seria e non si può mica confondere con una partita di pallone».

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    Bibbia a scuola grazie a 10mila luminari: «niente occidente senza cristianesimo»

    Recentemente il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini si è mostrata d’accordo sulla lettura della Bibbia nelle scuole. Alle spalle del movimento promosso da Biblia stanno, come riporta Il Corriere della sera, personalità quali mons. Gianfranco Ravasi, Giuseppe De Rita, Claudio Magris, Tullio De Mauro, Umberto Eco, Amos Luzzatto, Margherita Hack, Tullia Zevi, per citare solo alcune delle oltre diecimila firme apposte al primo appello a sostegno dell’ iniziativa. In questi giorni, riporta NewNotizie.it, il governatore del Veneto Luca Zaia, ha provveduto alla distribuzione delle Sacre Scritture nelle scuole della regione. La Gelmini ha dichiarato: «Giudico molto positivamente l’iniziativa del governatore del Veneto. La scuola deve istruire i ragazzi ma deve anche formare cittadini responsabili e adulti consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri. Questo insieme di valori e insegnamenti, nel mondo occidentale, è rappresentato dalla tradizione cristiana». Ha poi aggiunto: «E’ quindi importante che i nostri figli, nel bagaglio di conoscenze che la scuola deve garantire loro, possano incontrare fin da subito un Testo che ha determinato la nascita della civiltà in cui viviamo e che parla ai cuori e alle coscienze di tutti. Conoscere la Bibbia significa conoscere le nostre radici e la nostra storia. Un insegnamento – ha poi concluso – che i ragazzi devono imparare ad apprendere prima possibile, per poterlo interpretare correttamente nella propria vita». Per il Patriarca di Venezia, card. Angelo Scola, l’iniziativa ”è un passo di civilta”. La Bibbia è il libro più tradotto, più diffuso e più letto al mondo. Secondo una recente indagine Eurisko il 75% degli italiani ha in casa una Bibbia, mentre La Online Computer Library Center ha stilato la lista dei libri 1000 libri presi in prestito più di frequente dai lettori di tutto il mondo. Anche in questo caso la Bibbia è il libro più richiesto e letto (leggi l’articolo). Secondo il Dr. Luke Johnson dell’Università di Emory, (Georgia, USA) la Bibbia è stata stampata almeno cinque miliardi di volte dal 1815 a oggi. Un successo che supera notevolmente ogni altro libro mai pubblicato.

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    Premio Nobel a Robert Edwards: ma è davvero medicina?

    L’assegnazione del Premio Nobel per la medicina del 2010 ha suscitato molte polemiche. Lo ha guadagnato il britannico Robert Edwards, padre della fecondazione assistita. Purtroppo però la Fiv non guarisce affatto la sterilità, nonostante abbia fatto felici diverse donne. Tutto questo però eliminando eugeneticamente tantissimi embrioni umani, piccoli uomini, tanti piccoli Robert Edwards ritenuti non adatti.

    Come ricorda Il Foglio, la fecondazione assistita aggira la sterilità in un numero tuttora modesto di casi, visto che, a trentadue anni dalla nascita della prima bambina concepita in vitro, la percentuale di successo delle tecniche non si schioda dal trenta per cento. Grazie al prof. Edwards oggi parliamo di “prodotto del concepimento” e non di figlio. E’ l’idea della “creazione” della vita in laboratorio, materiale biologico tra gli altri; è il cambiamento nel modo di rappresentare la generazione, i rapporti di parentela, il venire al mondo. Dalle provette di Edwards sono uscite le anticipazioni di quel Mondo Nuovo alla Huxley che oggi vive lautamente di compravendita di ovociti, di uteri in affitto, di fabbricazione di embrioni umani a fini di ricerca, magari ibridati con embrioni animali, di invenzione di coppie di genitori dello stesso sesso, di embrioni sovrannumerari conservati nell’azoto liquido e poi distrutti, o selezionati in provetta per ottenere un figlio dal corredo genetico “ottimale”. La medicina di solito risolve i problemi e in questo caso, come sottolinea Monsignor Carrasco presidente della Pontificia Accademia per la Vita, si è solo scavalcata la malattia e il problema stesso. Ad esempio Edwards stato favorito a Shinya Yamanaka, grazie al quale si possono ottenere cellule staminali, fondamentali per la ricerca e la cura, partendo dai tessuti adulti, senza quindi che per questo scopo siano utilizzati gli embrioni. Invece con Edwards, dei molti embrioni trasferiti nel seno materno, ben pochi riescono a nascere.

    Luca Volpi, nell’articolo di oggi, ricorda che «L’Unione europea ha perso la bellezza di tre milioni di neonati annue, tra la nascita di Louise Brown e oggi. E non si può negare che l’Europa sia, con gli Stati Uniti, l’area del mondo dove la fecondazione in vitro è stata ed è più largamente utilizzata. Relativamente all’Italia, della generazione di donne nate nel 1990, una su quattro (24%) resterà senza figli. Nella generazione precedente lo era il 14%. Nel tempo della fecondazione assistita, artificiale, in vitro le donne senza figli tendono a crescere. Allora uno non capisce com’è che più rimedi si pigliano e più i risultati finali contraddicono le premesse».

    Roberto Colombo, direttore del Laboratorio di Biologia Molecolare e Genetica Umana dell’Università Cattolica Milano, ha dichiarato su Il Sussidiario: «Al di là del merito scientifico e dell’impatto nel campo della clinica della infertilità, ci si può legittimamente chiedere se sia tutto oro quello che luccicherà sulla medaglia che sarà consegnata al professor Edwards. Il numero di concepiti che sono esposti al rischio attuale di non potersi sviluppare e di morire prima di potersi impiantare nell’utero della madre resta sempre elevato. La diffusione della pratica della FIV-ET ha introdotto anche, quasi in modo impercettibile da parte della società, una concezione eugenetica del concepimento e della nascita, che solo le legislazioni di alcuni Paesi (come l’Italia) sono riuscite a contenere.

    Lo conferma il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella, che afferma: «La fecondazione assistita ha portato a una serie di ricadute negative: compravendita di ovociti, embrioni crioconservati, embrioni distrutti, alterazione profonda della genitorialita» (da AgiNews). Non solo ma la FIV ha contribuito all’invenzione e alla creazione artificiale del figlio, abbasando la naturale e fisiologica, ma anche culturale e infine antropologica, “propensione” al figlio. La propensione al figlio è letteralmente sotto assedio, in occidente, tra scienziati e opinion maker che almanaccano (qui, in Italia, in Europa) di superpopolazione e una moltiplicazione di pillole e contropillole del prima, del dopo e del durante da non raccapezzarcisi. Si potrebbe dire che è la stessa fecondazione assistita, grazie alla cultura che propone, ad incrementare la “non propensione” alla riproduzione naturale.

    Martino Cervo di Libero, ha sottolineato come venga presa ed esasperata ogni posizione della Chiesa, arrivando a un delirio completo stile Repubblica che scomoda addirittura Galilei. «Nessuno discute il lavoro di Edwards, però le scoperte le ha fatte 40 anni fa. Il premio Nobel ha un evidente contenuto politico, come quello per la pace assegnato ad Obama. È accettabile che sia così, ma non nascondiamoci facendo finta che invece la scelta di Edwards sia neutrale». Comunque dopo l’assegnazione del Nobel a Dario Fo si era già capito che la commissione non fosse poi molto attendibile.

    Avvenire invece deride i laicisti che strumentalizzano questa notizia (fenomeno esclusivamente italiano) per contrapporre ancora una volta scienza e fede.

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