Leone XIV conosce bene le conseguenze del comunismo (ateo)
- Ultimissime
- 16 Giu 2025
L’arcivescovo di Praga ricorda le tragiche conseguenze del comunismo e il fatto che Leone XIV ne sia perfettamente a conoscenza. Il Papa ha infatti beatificato le suore tedesche stuprate e uccise dai sovietici per “odio alla fede cattolica”.
Seppur venga ancora oggi negato, il comunismo ha lasciato cicatrici profonde e segni indelebili.
Un recente richiamo del card. Dominik Duka, arcivescovo di Praga, illumina quanto queste ferite siano ancora vive nel cuore della Chiesa.
Leone XIV e la repressione comunista in Repubblica Ceca
Riferendosi a Leone XIV, Duka racconta che l’attuale pontefice quando era superiore degli Agostiniani visitò la Repubblica Ceca almeno una decina di volte, impegnandosi a ricostruire la vita religiosa dopo 40 anni di repressione comunista.
Ricorda in particolare Svetlá Dobrotiva, il più antico convento agostiniano di Boemia, dove seminaristi, sacerdoti e contadini furono imprigionati e perseguitati. Sono passati anni, ma ogni anno si rinnova la memoria di quelle ingiustizie.
«Leone XIV conosce molto bene il destino che gli Agostiniani, la Chiesa e i popoli dell’Europa orientale hanno subito in quegli anni», ha spiegato il cardinale.
Le conseguenze non si limitarono a censure o confische: il comunismo diffuse un’ideologia radicalmente atea che mirava alla trasformazione dell’essere umano e della natura stessa.
E per tentare di farlo, come abbiamo documentato, costrinse alla morte milioni di cristiani nel nome del “nessun Dio”. Altro che Inquisizione!
Beatificate le suore martiri dei sovietici per odio alla fede
Un esempio delle tante conseguenze del comunismo, di cui ha accennato il card. Duka, sono le suore di origine tedesca stuprate e assassinate dai sovietici nel 1945.
La Chiesa polacca ha riconosciuto proprio recentemente il loro martirio, culminato con la beatificazione di quindici di loro.
Tra queste, dieci appartenevano alla Congregazione di Santa Elisabetta e rimasero a servizio dei più deboli – anziani, malati, bambini – di fronte al vortice dell’offensiva rossa. Molte pagarono la loro fedeltà con torture, sevizie, stupri; alcune furono uccise con brutalità estrema.
La testimonianza di suor Maria Paschalis Jahn rimane scolpita: 29 anni, morì l’11 maggio 1945 in ginocchio, con un crocifisso tra le mani, dopo essersi rifiutata di cedere agli abusi sessuali. Suor Maria Rosaria Schilling, invece, venne sottoposta a violenza da decine di soldati e poi uccisa. Ci furono anche casi di brutale tortura, come suor Krzysztofora, colpita ripetutamente da una baionetta senza infierirle appositamente colpi mortali, e suor Generosa, che patì sofferenze atroci per giorni prima di essere uccisa.
«Nonostante il clima di odio e di terrore contro la fede cattolica», ha dichiarato il Santo Padre, «continuarono a servire gli ammalati e gli orfani».
Oggi sono dichiarate beate e, oltre a testimoniare le conseguenze del comunismo a chi ha sempre rifiutato di riconoscerle, il loro martirio genera grazie e conversioni.
Il comunismo non fu solo un regime di controllo politico, ma un progetto radicale di mutazione antropologica della persona, che mise nel mirino gli oppositori politici ma, soprattutto, la fede e la libertà dei credenti.
1 commenti a Leone XIV conosce bene le conseguenze del comunismo (ateo)
Grazie per aver ricordato, attraverso le parole dell’arcivescovo di Praga e la recente beatificazione da parte del Papa, quanto il comunismo abbia devastato la fede e l’umanità in Europa.
Non va però dimenticato ciò che già Leone XIII denunciava profeticamente nell’enciclica Humanum Genus (1884), indicando la radice ideologica comune tra la massoneria e le future rivoluzioni comuniste. La massoneria, scriveva, tende a “distruggere la religione e la Chiesa fondata da Dio stesso” e a “sovvertire i fondamenti della morale”, dissolvendo la famiglia, la legge naturale e persino la nozione stessa di Dio nello Stato.
Egli avvertiva con chiarezza:
“Una rivoluzione universale e una sovversione totale è quanto apertamente professano le numerose associazioni di comunisti e socialisti: e la setta massonica favorisce questi disegni, avendo con essi i medesimi princìpi fondamentali.”
(HG, §27)
Il ricordo delle vittime del comunismo dovrebbe dunque anche stimolare una riflessione sulle radici più profonde dell’odio alla Chiesa, già operative ben prima del ’17 e del ’45.
A margine di questo importante articolo sul comunismo e la memoria delle sue vittime, vorrei proporre una chiave di lettura più ampia — non soltanto storica, ma mariana.
Tre date, apparentemente lontane, ma profondamente legate:
1517, l’affissione delle tesi di Lutero: la prima grande ferita all’unità sacramentale e gerarchica della Chiesa.
1717, fondazione della massoneria moderna a Londra con le Costituzioni di Anderson: inizio di un pensiero contro la Rivelazione, fondato su relativismo, razionalismo e negazione dell’ordine divino.
1917, anno dell’Ottobre rosso, della fondazione della Milizia dell’Immacolata da parte di P. Kolbe (in reazione a una marcia blasfema di massoni a Roma), ma soprattutto delle apparizioni di Fatima, in cui la Madonna menziona per la prima volta nella storia il nome di una nazione: la Russia.
Da quel momento, ogni svolta storica più drammatica sembra essere accompagnata da un intervento mariano: si può ignorare la straordinaria corrispondenza fra Fatima e gli eventi mondiali, compresi quelli ancora in corso? Se poi, come molti ritengono, Medjugorje è il compimento di Fatima — le due uniche apparizioni in cui si parla esplicitamente della Russia — allora il quadro diventa ancora più limpido.
Sono profondamente convinto che dietro tutto questo vi sia un disegno più alto, concepito nella mente più sapiente che sia mai esistita: quella di Maria, la Madre di Dio. Una sapienza superiore perfino a quella di Aristotele, il “maestro di color che sanno”, e infinitamente al di sopra di quella dei sapienti di questo mondo, il cui sapere troppo spesso si riduce all’astuzia, alla menzogna — mentre l’intelligenza autentica si misura con la verità
Non è un caso che alla fine il suo Cuore Immacolato trionferà.
(Una riflessione più ampia sarà disponibile anche sul mio blog che inaugurerò tra 10 giorni, solennità del Sacro Cuore di Gesù)