Quando Papa Ratzinger disse: «O Dio o l’irrazionale caos»

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Ratzinger tra fede e ragione. Riprendiamo il magistrale discorso in cui Benedetto XVI rispose a braccio ai giovani della GMG spiegando il rapporto tra scienza e fede e riflettendo sull’ordine razionale dell’universo.


 

Durante un intenso incontro con i giovani, tenutosi il 6 aprile 2006 in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, Benedetto XVI offrì una delle sue riflessioni più profonde e affascinanti sul rapporto tra fede, scienza e ragione.

In un discorso pronunciato a braccio, il Papa riuscì a toccare con delicatezza e lucidità il cuore di alcune delle domande più radicali dell’uomo contemporaneo: esiste un ordine razionale nell’universo? E se sì, che cosa ci dice questo sull’esistenza di Dio?

Prendendo spunto da Galileo Galilei, Benedetto XVI ricordò come lo scienziato pisano fosse convinto che Dio avesse donato due “libri”: la Sacra Scrittura e la natura.

Quest’ultima, secondo Galileo, è scritta in un linguaggio ben preciso, quello della matematica. Una lingua che, sebbene astratta e frutto dell’ingegno umano, risulta sorprendentemente efficace per interpretare la realtà.

 

La matematica, connessione tra ragione umana e il Creato

Papa Benedetto XVI volle soffermarsi proprio su questo punto.

La matematica, pur essendo un prodotto dell’intelletto umano, riesce a descrivere con straordinaria precisione le leggi della natura.

«Mi sembra una cosa quasi incredibile – disse – che un’invenzione dell’intelletto umano e la struttura dell’universo coincidano».

Questo fatto non può essere semplicemente liquidato come una curiosa coincidenza: lascia invece intravedere una corrispondenza profonda tra la ragione dell’uomo e la razionalità inscritta nel creato.

Ciò che colpisce, proseguì Benedetto, è che la nostra capacità di pensare e calcolare coincide con l’ordine oggettivo della realtà.

Questa “coincidenza” tra ragione soggettiva (umana) e ragione oggettiva (natura) non può che condurre a un interrogativo vertiginoso: non sarà forse che dietro entrambe si cela un’unica Ragione originaria?

«Penso che questa coincidenza […] sia un enigma ed una sfida grandi», sottolineò Papa Ratzinger. Un enigma che può aprire alla fede.

Pur riconoscendo che non si può dimostrare con un esperimento l’esistenza di un’Intelligenza creatrice, Benedetto XVI ribadì che l’accordo tra la mente umana e le leggi della natura suggerisce fortemente una mente superiore che le abbracci entrambe.

 

L’obiezione alla fede è il male, non la scienza

È questa la grande “scommessa” del cristianesimo: «L’opzione per la razionalità, per la priorità della ragione». E se è vero che Dio non si mostra direttamente nelle formule matematiche, è altrettanto vero che la razionalità dell’universo ne è un riflesso.

La vera obiezione alla fede, perciò, non deriva dalla scienza. Piuttosto dal problema del male.

Se davvero c’è un Creatore razionale e buono, si chiese, come si spiega il dolore, la sofferenza, il disordine morale del mondo? Qui, Benedetto XVI toccò il centro stesso della fede cristiana.

La risposta non è in una teoria, ma in una Persona: «Abbiamo bisogno realmente del Dio che si è fatto carne».

Solo in Cristo infatti si manifesta pienamente che la Ragione creatrice non è fredda logica matematica, ma Amore che si dona. Solo guardando alla Croce possiamo credere che Dio non è lontano, che ha preso su di sé il peso del male per redimere l’uomo dal di dentro.

 

Ratzinger tra fede e ragione: o Dio o il caos

Alla fine, Papa Ratzinger riassunse con chiarezza disarmante l’alternativa davanti alla quale ogni uomo si trova.

O si riconosce all’origine dell’universo una Ragione creatrice, oppure «si sostiene la priorità dell’irrazionale, per cui tutto quanto funziona sulla nostra terra e nella nostra vita sarebbe solo occasionale, marginale. E la ragione sarebbe un prodotto della irrazionalità».

Non si può “provare” la validità delle due opzioni, ma quella del Cristianesimo «è l’opzione per la razionalità e per la priorità della ragione».

«L’opzione cristiana -concluse- è anche oggi quella più razionale e quella più umana». In essa si coniugano scienza e fede, ragione e amore, libertà e verità.

In un mondo che spesso vede nella fede una rinuncia al pensiero critico, la voce di Papa Benedetto XVI ci ricorda che credere non è spegnere la ragione, ma portarla alla sua piena statura.

 

Qui sotto il video del discorso di Benedetto XVI
(pubblicato anche sul nostro canale YouTube)

 

Autore

La Redazione

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