La Terra, il puntino più significativo di tutto l’Universo
- Ultimissime
- 05 Giu 2025
Davvero le dimensioni dell’Universo ci condannano all’insignificanza cosmica? E’ la famosa tesi di Carl Sagan. Ma il valore non è correlato alle dimensioni e l’uomo è più nobile dell’intero universo
La foto qui sopra è l’immagine della Terra vista da 6 miliardi di chilometri di distanza: il famoso Pale Blue Dot (“pallido puntino blu”).
Il nome gli fu dato nel 1990 dall’astronomo Carl Sagan e da allora quella foto è diventata un’icona della nostra irrilevanza cosmica.
Le dimensioni dell’Universo e l’insignificanza cosmica
Secondo Sagan, questa foto dovrebbe insegnarci la seguente lezione:
«I nostri atteggiamenti, la nostra presunta autostima, l’illusione di avere una posizione privilegiata nell’Universo, sono messi in discussione da questo punto di luce pallida. Il nostro pianeta è un puntino solitario nel grande buio cosmico avvolgente. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c’è traccia di un aiuto che possa arrivare da altrove per salvarci da noi stessi»1C. Sagan, “Pale Blue Dot: A Vision of the Human Future in Space”, Random House 1994.
Recentemente il filosofo Tim Bayne (Monash University) ha proseguito su questa linea.
L’immagine del Pale Blue Dot, ha scritto, evoca un senso di «insignificanza cosmica» che «sembra catturare in forma concreta il fatto che non contiamo nulla. Non parla della fecondità della Terra e delle sue capacità di sostenere la vita, ma della sua – e, per estensione, della nostra – insignificanza nella vastità dello spazio».
Il valore non è correlato alle dimensioni
Ci piacerebbe davvero sederci a bere un caffè con Tim Bayn (Sagan è purtroppo mancato nel 1996) per chiedergli: in quale modo la grandezza morale, spirituale o intellettuale dovrebbe essere correlata alla scala fisica?
E ancora: scusa, ma come pensavi che apparisse la Terra da quella distanza? E il Colosseo? E il Louvre? E i tuoi figli, come li vedresti da 6 miliardi di chilometri di distanza? Da quando le dimensioni delle cose da lontano hanno qualche attinenza con la loro importanza?
L’argomento dell’insignificanza cosmica, usato da Nietzsche e da tanti altri, non nasce da un’osservazione oggettiva, ma da un pregiudizio esistenziale.
Ci sono infatti decine di astronauti che hanno osservato la Terra piccola come un puntino e questo ha talmente spalancato il loro cuore che si sono rivolti a Dio tramite un celebre passo biblico: “Che cos’è l’uomo perché tu lo ricordi? Il figlio dell’uomo perché te ne prenda cura?” (Salmi 8,4-6).
Detta più “laicamente”, non c’è nulla nella scienza che imponga l’idea che le dimensioni o la posizione determinino il valore.
Un violino Stradivari è minuscolo rispetto a una montagna, eppure nessuno metterebbe in discussione la sua unicità. Una poesia di Leopardi occupa poche pagine, ma il suo impatto sull’animo umano è maggior di qualunque esopianeta esistente. Il valore non si misura in chilometri.
Usare le dimensioni fisiche dell’universo per sminuire l’importanza delle conquiste intellettuali e spirituali dell’uomo è qualcosa che non ci si aspetterebbe da persone colte. E’ un nichilismo travestito da umiltà.
Le contraddizioni dei nichilisti
Inoltre, chi avanza queste tesi non fa caso alla contraddizione: attribuiscono un (basso) “significato” alla Terra e all’uomo, ma non si accorgono che solo loro, proprio all’interno di quel pallido puntino blu, sono gli unici a poterlo fare, a poter esprimere l’idea di un significato in tutta la vastità dell’universo.
Quel pallido puntino è la cosa più eccezionale e significativa dell’intero universo semplicemente perché è l’unico luogo conosciuto dove l’universo ha preso coscienza di sé.
La vera domanda non è “quanto siamo piccoli?”, ma “quanto è sorprendente che esistiamo?”.
Le dimensioni dell’Universo e la lezione di Blaise Pascal
Recentemente abbiamo ripreso il pensiero di Blaise Pascal che, anche su questo tema, è folgorante.
Ecco la risposta di Pascal a Carl Sagan:
«L’uomo non è che una canna, la più fragile della natura. Non occorre che l’universo intero si armi per schiacciarlo: un vapore, una goccia d’acqua basta per ucciderlo. Ma, anche se l’universo lo schiacciasse, l’uomo sarebbe ancora più nobile di ciò che lo uccide, perché sa di morire. L’universo non ne sa nulla»2B. Pascal, Pensieri, frammento 20.
L’uomo è sempre più eccezionale di qualunque altra cosa, perché sa di essere. Mentre l’universo non ne sa nulla.
La vera lezione del Pale Blue Dot non è la nostra nullità, ma la nostra singolarità.
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