Cannabis legale? In Colorado e a New York si sono già pentiti

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La cannabis legale in Colorado e a New York ha creato disastri. Lo confessano il “Times” britannico e il “New York Times” statunitense, confermando che i peggiori presentimenti si sono avverati: più dipendenze, incidenti, morti e la stessa criminalità.


 

Il nuovo codice della strada in vigore in Italia dal 14 dicembre ha scatenato molte polemiche.

C’è anche una novità riguardante i consumatori di droghe, si verrà sanzionati anche se l’uso è avvenuto nei giorni precedenti.

Non ci interessa criticare o difendere la nuova legge, ci limitiamo a rilevare che se si vuole (giustamente) combattere radicalmente le dipendenze e le droghe, per coerenza bisognerebbe essere altrettanto severi con l’alcool.

In ogni caso l’opinione pubblica è tornata a parlare di Marijuana, THC e legalizzazione della cannabis.

 

Il “Times”: cannabis legale in Colorado, un disastro

In Ultimissima 20/10/2018 segnalavamo il disastro avvenuto con la cannabis legale in Colorado, citando i dati sull’incremento dei danni alla salute e del mercato nero.

Nel 2022 sul settimanale britannico The Spectator arrivava la conferma: «L’esperimento americano sulla cannabis è stato un fallimento totale».

E soltanto tre mesi fa, addirittura The Times, il più importante quotidiano britannico, titolava: “L’America sta voltando le spalle al grande esperimento sulla legalizzazione della marijuana?”.

Il quotidiano inglese ha riportato le affermazioni di Kevin Sabet, ex consigliere della Casa Bianca per la politica sulle droghe che ha lavorato con tre presidenti (Bush, Clinton e Obama) nonché docente alla Yale University Medical School.

Sabet sostiene che l’impatto della marijuana legale è stato disastroso: «Ci aspettavamo che le conseguenze negative si accumulassero in un arco di tempo di 20-30 anni. Ora, in dieci anni, stiamo assistendo a ciò che pensavamo di vedere in due o tre decenni».

 

Cannabis legale: dipendenza, incidenti e sondaggi negativi

Si fa riferimento a vari rapporti governativi per i quali il 10% degli adulti fa uso di cannabis quotidianamente, un “aumento significativo” rispetto al 2014. L’uso assiduo è più comune però tra i giovanissimi.

«Ciò dimostra che se si autorizza qualcosa, la si commercializza e la si promuove, si assisterà a un’esplosione del suo utilizzo», afferma lo specialista intervistato dal Times.

Non fa una piega, è pura logica.

Basta leggere qualche studio recente per scoprire che la ricerca «generalmente supporta un aumento della prevalenza di CUD tra adolescenti e adulti dopo la legalizzazione». Dove per CUD si intende l’incapacità di smettere di usare marijuana anche se sta causando problemi di salute e di natura sociale.

Sul Times si legge anche che secondo il National Library of Medicine, da quando la marijuana ricreativa è stata legalizzata in Colorado, i decessi dovuti a incidenti stradali con automobilisti positivi alla cannabis sono più che raddoppiati, passando da 55 nel 2013 a 131 persone uccise nel 2020.

Uno studio ha rilevato 1.400 morti in più sulle strade dopo la legalizzazione della marijuana ricreativa.

Non sorprende che un sondaggio Gallup di agosto 2024 abbia scoperto che gli atteggiamenti degli americani verso la droga si sono induriti negli ultimi due anni.

Per il 54% la marijuana danneggia la società nel suo complesso e le persone che la usano. Nel 2022 il popolo americano mostrava invece un atteggiamento positivo (53%) piuttosto che negativo (45%) sulla cannabis legale.

L’articolo intervista anche l’imprenditore Sean Azzariti, il primo cliente legale di Marijuana nella storia degli Stati Uniti.

Azzariti parla del fallimento della cannabis legale in Colorado descrivendo le vetrine vuote, il calo di vendite e il «declino di un settore che avrebbe dovuto alleviare le sofferenze e fruttare centinaia di milioni di dollari». Un decadimento iniziato quando è stato legalizzato l’uso ricreativo.

Gli stessi quotidiani del Colorado, come The Gazzette, riportano da anni la distruttiva esperienza di legalizzazione della cannabis.

In un editoriale di settembre 2024, il secondo quotidiano del Colorado esprime soddisfazione per il reportage realizzato da The Times:

«E’ incoraggiante vedere che le esperienze amare del nostro stato con la Marijuana servono almeno come parole di avvertimento per un pubblico più vasto. È un pubblico che potrebbe ancora nutrire illusioni sul fatto che l’erba sia una panacea per tutto, dallo Stress post traumatico alle casse governative in calo. In realtà è una piaga per un’ampia fascia della società. I propagandisti continueranno a tesserne le lodi mentre sempre più persone nel mondo scopriranno la verità».

 

“New York Times”: a New York la legalizzazione è fallita

Esperienza simile si è verificata a New York.

Ne ha parlato addirittura il New York Times, principale quotidiano statunitense, ricordando che «il futuro sembrava luminoso quando New York ha legalizzato la marijuana ricreativa nel 2021».

Purtroppo le cose sono andate talmente male che la stessa governatrice (democratica) Kathy Hochul ha definito «un disastro» l’idea di legalizzarla.

In Italia gli illusi pensano che legalizzando la cannabis si sottragga traffico alle mafie (peccato che Paolo Borsellino diceva esattamente l’opposto!).

Cosa è successo a New York da quando è legalizzata? Invece di fare acquisti legalmente, si legge sul New York Times, i newyorkesi si procurano l’erba nei negozi illegali, che semplicemente hanno abbassato il prezzo.

L’autore dell’articolo è (o meglio, era) un sostenitore della legalizzazione, ma non può esimersi dall’osservare: «Le prove mediche sono chiare sul fatto che può causare danni sostanziali. La marijuana crea dipendenza», tanto che 19 milioni di americani hanno sofferto di disturbo da uso di cannabis nel 2023.

E i problemi a New York dopo la legalizzazione «non sono più confusi: sono ovvi». Gli esperti ne parlano da decenni ma «né i leader di New York, né i milioni di americani entusiasti della legalizzazione, hanno voluto ascoltare. Come stanno lentamente scoprendo, si sbagliavano».

Gli stessi danni si sono verificati anche per chi usa la cannabis solo a scopo terapeutico.

Autore

La Redazione

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