Morto don Gallo, il “Fatto quotidiano” ricicla don Farinella

don Paolo FarinellaLa morte di don Andrea Gallo è stata una grandissima perdita per il mondo anticlericale che in lui poteva contare come super-ospite da invitare ai comizi “No Vaticano talebano”.

La presenza del Gallo alle loro manifestazioni era infatti un’ottima copertura per non passare da fondamentalisti: parlare del Papa come represso omosessuale, del Vaticano come simbolo del terrorismo occidentale o dire che tutti i preti sono peofili (come ha fatto un blogger di Peter Gomez sul “Fatto”) scatena ancora oggi in molti reazioni indignate, tuttavia se si poteva rivendicare l’amicizia con Don Gallo allora le critiche si smussavano. In fondo, si diceva, se invitano ed elogiano il “prete degli ultimi” allora non odiano proprio tutti i cattolici. E’ stato un giochino perfetto (fin troppo sopportato), durato fino a poco tempo fa, per questo Antonio Socci ha scritto che «i funerali di don Gallo segnano la fine simbolica di un mondo, quello del cattoprogressismo degli anni Settanta», che si è appunto prestato volentieri a questa strumentalizzazione.

Dopo la morte di don Gallo, “Il Fatto Quotidiano”, ha quindi dovuto correre ai ripari rispolverando don Paolo Farinella, prete genovese e nuovo ambìto ospite ai party anticlericali. «La Boldrini e la Idem fanno benissimo ad andare al Gay Pride. Ci andrei anch’io se potessi», ha affermato infatti alla recente festa del quotidiano di Padellaro. Ecco perché lo hanno invitato, ora possono citarlo dicendo che anche i preti cattolici vanno al Gay pride e sono contro alla fantomatica Chiesa-istituzione!

Come don Gallo, se c’è una caratteristica che contraddistingue don Farinella è certamente il rispetto della laicità. Il prete genovese è talmente a favore della non invadenza dei confinti che pochi giorni fa ha invitato i romani, attraverso un violentissimo articolo, a votare per Ignazio Marino così da fermare Alemanno, definito «fascista verace e amico di personaggi equivoci come mons. Rino Fisichella», ovvero il presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione. Ha quindi ironizzato sul cardinale di Stato Vaticano, chiamandolo Tarcisio Berto/Burlone per poi insultare Benedetto XVI. Eppure don Paolo dovrebbe ricordarsi che due mesi fa è stato rinviato a giudizio per diffamazione verso Pierluigi Vinai, candidato sindaco a Genova, dopo che lo aveva gravemente e ripetutamente insultato. Altra cosa curiosa: ieri invitava a votare a Napoli Luigi De Magistris per una «svolta morale e politica», oggi tace sulle accuse a lui rivolte di parentopoli e del terremoto giudiziario abbattutosi su suo fratello e sul suo capo di gabinetto per turbativa d’asta.

Rispettoso della laicità dunque, ma anche grande testimone del messaggio evangelico che predica ogni domenica. Ecco un esempio: «Certo che darei l’estrema unzione a Berlusconi. Anche subito gli darei l’unzione degli infermi con un bulacco (secchio, ndr) d’olio fino ad annegarlo. Se Berlusconi morisse ci libererebbe da una bella palla di piombo ai piedi, da un bel rospo». La sua testimonianza cristiana la offre, per par condicio, anche a persone di sinistra, non fa certo discriminazioni lui: «Insultare Franceschini? Se gli avessero messo le mani addosso avrebbe capito qualcosa, questa gente se le attira». Durante la campagna elettorale del 2008, il sacerdote genovese è arrivato addirittura a scrivere che la Madonna di Lourdes invitava a votare per Walter Veltroni.

Il card. Bertone e il card. Bagnasco hanno più volte scritto a don Farinella, chiedendogli con grande benevolenza di cambiare atteggiamento, l’occasione era l’ennesimo insulto a Papa Ratzinger dal pulpito della sua chiesa. Nessuna risposta ricevuta, purtroppo, lui rende conto soltanto a Padellaro e Flores D’arcais. Per un approfondimento su questo bizzarro personaggio (nella foto in alto è proprio lui, non una parodia anticlericale) consigliamo questo articolo del blog “Papale Papale”.

La redazione

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77 commenti a Morto don Gallo, il “Fatto quotidiano” ricicla don Farinella

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  1. luca ha detto

    D’altra parte, come voi vi inventate sedicenti atei/agnostici con cui dialogare nella corte dei gentili, non potete lamentarmi che anche i laici si scelgano i cristiani con cui dialogare.

    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a luca

      A questa tua obiezione, ovviamente riferita agli articoli su Uccr di Stefano Colombo (magistrato agnostico), ti ha risposto lui stesso: https://www.uccronline.it/2013/05/31/la-religione-nello-spazio-pubblico-riflessioni-di-un-non-credente/#comment-120814

    • EquesFidus ha detto in risposta a luca

      Don Farinella al limite è cristiano*, non certo cattolico, a giudicare dalla sua dottrina. Il “Cortile dei Gentile” è illimitatamente diverso per finalità alle sparate di questo prete dell’io da quattro soldi. QUesto senza contare il fatto che “Il Cortile” è aperto, il “Fatto(ne) Quotidiano” invece sceglie appositamente degli alfieri anticattolici per combattere il cristianesimo dall’interno, e certamente non è interessato assolutamente al dibattito.

      *Ma sarà vero che si può essere cristiani senza essere cattolici, almeno sensu lato?

      • SaBer ha detto in risposta a EquesFidus

        si può essere protestanti, oppure ortodossi… 😉

        • EquesFidus ha detto in risposta a SaBer

          Al limite, ma proprio al limite ortodossi poiché negano il Primato petrino di fondata tradizione biblica e non, i protestanti invece si infilano in devastanti problemi ermeneutici con la Scriptura dato che accettano quest’ultima ma non la Traditio che l’ha generata (e che appartiene alla Chiesa cattolica).

          • Franceschiello ha detto in risposta a EquesFidus

            Gli ortodossi hanno molto rispetto per le cose sacre: è semplicemente inconcepibile che un prete ortodosso possa indossare stole color arcobaleno.

            • EquesFidus ha detto in risposta a Franceschiello

              Oddio, qualche mela marcia si trova pure tra loro, però (per fortuna) è velocemente bollata come folle (se non eretico) dai fedeli e dagli altri membri del clero. Nonostante ciò gli ortodossi negano il Primato petrino ed il Filioque, pertanto pur condividendo buona parte della Traditio ecclesiale (meno male, almeno evitano le ordalie ermeneutiche dei protestanti) non la condividono in toto, quindi anche se non ci piace pensarlo in realtà sono eretici oltre che scismatici, a prescindere dal rispetto per il sacro (che apprezzo assai), della validità dei Sacramenti (che sono validi sebbene illeciti) e simili; questo era il senso del mio intervento.

              • Gab ha detto in risposta a EquesFidus

                Mi dispiace Eques ma se esistono questi preti è perché la Gerarchia lo permette. Non si prendono neanche più la briga di fare un richiamo formale.

                Questo mi fa venire in mento la visione che San Pio da Pietrelcina ebbe del Cristo sofferente e che utilizzò parole durissime contro i preti “moderni”.

                Ma loro si sentono legittimati dal Vaticano II a dire e fare certe cose. Baste leggerne i documenti. In quegli anni uscì la “Pacem in Terris” un vero e proprio elogio al comunismo.

                Non meravigliamoci allora del degrado che oggi vediamo costantemente e che non può che peggiorare se non si ritorna rapidamente alla Tradizione, unica vera fonte fedele alla Rivelazione di Dio e che, come dici giustamente, ha generato la Scriptura.

    • Franceschiello ha detto in risposta a luca

      sedicenti atei/agnostici

      e chi sei tu per dire che un ateo/agnostico che si dichiara tale è in realtà un sedicente ateo/agnostico? Per caso anche voi atei/agnostici avete la Congregazione per la Dottrina della (non)Fede che vigila sull’ortodossia dei suoi (non)fedeli?
      Eppure voi atei/agnostici vi vantate sempre di essere liberi e indipendenti, di non avere nessuna gerarchia, nessuna eresia o ortodossia…

      Tornando ai cristiani con cui dialogare, è sorprendente che voi, amanti della laicità dello Stato, poi vi scegliete quei cristiani che strumentalizzano la religione per fini meramente politici. Un prete che mette in mezzo la Madonna di Lourdes per fare propaganda politica mi sembra un insulto alla laicità…

  2. EquesFidus ha detto

    O Dio, ti prego, suscita presto un nuovo Sant’Ireneo che ce n’è parecchio di bisogno, e fà che questi eresiarchi, che si riparano dietro ai compagni di certe aree della politica italiana (sia di destra che, soprattutto, di sinistra), non travino molte anime e siano contestati e combattuti dai successori degli Apostoli, che troppo spesso tacciono!

  3. Matyt ha detto

    Una domanda mi sorge spontanea (al di la dell’articolo, che, oggettivamente, scrive sempre le solite cose…)

    Esiste un modo per essere in disaccordo con l’attuale “dirigenza” cattolica senza essere tacciati di eresia?

    • Gibbì ha detto in risposta a Matyt

      Egregio, essere “in disaccordo” ed essere contro sono due cose talmente diverse ed irriducibili l’una all’altra che solo chi è in malafede potrebbe confonderle facendo finta che siano la stessa cosa.
      Che sia tu ad esercitare questa approssimazione sospetta dei concetti non equivocabili di “dissenso” e “ostilità”, del resto, non mi sorprende.

    • francesco ha detto in risposta a Matyt

      Sì certo..san Francesco è l’esempio, forse un po’ lontano cronologicamente, padre Pio è più vicino a noi invece. San Francesco ha iniziato a cambiare se stesso per cambiare la chiesa, padre Pio invece ha subito tutti i pregiudizi e i sospetti di alcuni alti prelati, ma non ha mai pensato di ribellarsi, ha offerto tutto al Signore per amore della Chiesa. Questo è il modo per esprimere il disaccordo: preghiera e cambiamento della nostra vita, non degli altri.
      Ma ovviamente sono concetti troppo elevati per chi è convinto che la chiesa sia un’azienda…

    • Panthom ha detto in risposta a Matyt

      Come fa un articolo a scrivere sempre le solite cose?

      Esiste un argomento in cui non ti infili per tendere le tue provocazioni-tranello?

      Risposta alla pretestuosa domanda: non noto accuse di eresia e non esiste una “attuale dirigenza” come se la Chiesa fosse un’azienda. Gli anticattolici sono pregati di documentarsi prima di commentare/provocare, altrimenti perdono tempo loro e sopratutto fanno perdere tempo agli altri.

    • Paolo Viti ha detto in risposta a Matyt

      L’articolista Uccr dovrebbe prendere appunti perché il tuo commento ha rivelato come la tattica sia in realtà duplice:
      1) Usate questi personaggi per creare il “fuoco amico” contro la Chiesa (fenomeno descritto nell’articolo)
      2) Se qualche cattolico si lamenta verso questi personaggi, ecco che scatta la vostra azione moralizzatrice e il richiamo all’Inquisizione (grazie a Matyt per averlo mostrato pubblicamente).

      E’ un piano geniale, devo riconoscerlo. Nemmeno la mente più malata poteva escogitarlo!

      • Matyt ha detto in risposta a Paolo Viti

        Rispondo a te per rispondere a tutti…
        Non vi ha sfiorato nemmeno lontanamente l’idea che il mio interesse potesse davvero essere sincero?

        Oppure siete di quelli che vedono il complottone dietro chiunque?

        • Paolo Viti ha detto in risposta a Matyt

          Certo che mi ha sfiorato questa idea, l’ho analizzata e l’ho subito scartata.

          Nessun complotto, anzi ben vengano strategie del genere che danno più gusto all’apologetica 😉

          P.S.
          Riguardo alla lettera del Forum famiglie di cui ho letto su questo sito qualche giorno fa, oggi il Corriere l’ha pubblicata: http://80.241.231.25/Ucei/PDF/2013/2013-06-21/2013062124945904.pdf

        • Laura ha detto in risposta a Matyt

          Eri sincero? Davvero allora ti chiedi se un cattolico possa polemizzare con un vescovo o un cardinale senza essere eretico? Ci ritieni allora sinceramente dei pazzi lobomitizzati incapaci di libero arbitrio e libertà di coscienza? Sai che ti dico, era meglio e meno offensivo se ti facevi passare da provocatore.

        • LawFirstpope ha detto in risposta a Matyt

          Caro Matyt,
          l’impressione che dai ogni volta che scrivi è quella di volere fare della mera provocazione (tant’è che l’altro giorno ti ho implicitamente accusato da come è emerso poi ingiustamente, almeno in quell’occasione).
          I casi sono due:
          1) Sei veramente interessato, ma ai più dai quest’impressione tuo malgrado.
          2) In questo momento stai facendo il furbacchione, pantomimando la 1) di cui sopra per prenderci per i fondelli.

          In ogni caso, conosci la storia di “Al lupo! Al lupo!”?

        • Penultimo ha detto in risposta a Matyt

          La sincerità non è compagna della calunnia.Quindi la risposta è negativa secondo me “sei un troll di pontilex”.E a te non ti sfiora l’idea che non sei sincero?

    • EquesFidus ha detto in risposta a Matyt

      Certo, prendi me per esempio: io sono in disaccordo con buona parte degli alti prelati (quelli modernisti/tradizionalisti/archeologisti, in pratica tutti coloro che si professano cattolici ma poi seguono delle ideologie interne), ma sfido chiunque a dire che sono eretico.

      • Matyt ha detto in risposta a EquesFidus

        Ti ringrazio.
        Ho ricevuto l’unica risposta che non fosse un grumo di insulti e livore.

        • Laura ha detto in risposta a Matyt

          Grumo di insulti e livore? Ma tu stai sognando (anche questo è insulto e livore, vero?)
          L’unica risposta in cui ci si è armati di pazienza, di santissima pazienza. Direi quasi di eroismo.

        • EquesFidus ha detto in risposta a Matyt

          Non c’è di che, tuttavia non ho visto insulti da parte di altri .

        • manuzzo ha detto in risposta a Matyt

          Capisco cosa vuole dire matyt, ma mettiti nei nostri panni: ci state ghettizzando un pò alla volta dicendo che noi vogliamo bruciarci/uccidervi/torturarvi/stuprarvi. Insomma vorremmo farvi tutto quello che i comunisti hanno fatto ai cristiani dell’est europa, su che base? un maghetto da 4 soldi bruciato a campo dei fiori e un eminente scienziato che aveva intuito che è la terra a girare attorno al sole, ma al tempo non aveva i mezzi per darne evidenza scientifica con rigore matematico.

          Più gli atei e gli agnostici si comporteranno da razzisti nei nostri confronti, più di certo non potrà non crescere il “livore” nelle risposte che ti saranno date (almeno in via generale).

          Ovviamente il commento è O.T. era solo una risposta a matyt

    • Franceschiello ha detto in risposta a Matyt

      Sapessi come santa Caterina da Siena trattava la “””dirigenza cattolica”””…

      Ah, è santa Caterina non era un’eretica, anzi è dottore della Chiesa!

    • Claudio ha detto in risposta a Matyt

      Si; ‘eretico’ e’ chi nega i Dogmi (Immacolata Concezione, santissima Trinita’, Infallibilita’ Papale etc); chi contesta ‘materia certa ( a differenza dei dogmi, non irreformabile-infallibile) quali le posizioni bioetiche, l’annosa questione preservativo etc puo’ al massimo essere considerato ‘temerario’, ma puo’ comunque considerarsi bona fide cattolico:
      http://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=500
      quindi al max don Farinella e’ ‘temerario’ (come gran parte dei teologi rivalutati postumi’

      • EquesFidus ha detto in risposta a Claudio

        Anche la “temerarietà” stessa è una forma d’eresia, inoltre nella stessa pagina ho visto un grave errore storiografico (Galileo condannato per l’eliocentrismo, quando invece lo fu perché voleva riscrivere le Scritture). Oltre a seguire il Magistero straordinario (dogmi) siamo tenuti a seguire con ossequioso rispetto il Magistero ordinario (composto da pronunciamenti ex cathedra papali in tema di fede e di morale e, pertanto, parimenti infallibile).

        • Claudio ha detto in risposta a EquesFidus

          Non entro nel merito della questione Galileo, quella pagina mi serviva per spiegare con chiarezza i vari gradi del Magistero. Scusa se insisto, ma il giudizio temerario, per quanto grave, non e’ eresia, cosi’ come l’uso di anticoncezionali non e’, chesso’, simile all’apostasia!
          e questo non lo dico io ma lo disse anche lallora prefetto della CDF Ratzinger a padre Curran, cui fu levata la missio canonica per le sue idee ‘dissensienti’ sulla morale sessuale; non poteva piu’ insegnare in qualita’ di teologo morale cattolico, ma e’ rimasto sacerdote e puo’ comunque considerarsi bona fide cattolico (laddove un, metti, Mancuso, cattolico non e’ piu’).
          Il termine eretico e’ preciso. tecnico e molto grave, e su molti siti cattolici viene stiracchiato per includere tutta una vasta gamma di personaggi magari a vostro avviso discutibili (don Gallo, don Farinella), a mio avviso meno, ma che non rientrano nella definizione (anche perche’ non si sono praticamente mai occupati di dogmatica).
          Ciao.

          • EquesFidus ha detto in risposta a Claudio

            Non del tutto d’accordo. Se per eresia intendiamo strictu senso la non accettazione dei dogmi di fede il tuo ragionamento è errato, tuttavia anche il non accettare pronunciamenti in materia di fede e di morale è comunque sia eresia senus lato, e questo proprio a causa di un dogma (l’infallibilità papale) che sancisce che il Papa stesso è infallibile quando parla ex cathedra in materia di fede e di morale (leggasi: quando scrive encicliche e così via). Prendiamo ad esempio l'”Humanae Vitae”, che questi personaggi rifuggono: non contiene enunciamenti dogmatici, tuttavia essendo un pronunciamento papale su certe questioni ex cathedra è vincolante in materia di fede e di morale. Pertanto, magari coloro che la contestano non saranno eretici strictu senso, e siamo d’accordo, ma lo sono sensu lato in quanto violano un dogma. Questo tralasciando il discorso sul peccato (che non è legato al dogma o alla sua violazione, o meglio non solo) e della disobbedienza (contraria ai voti presi e che allontana le anime dalla Salvezza).

    • Penultimo ha detto in risposta a Matyt

      Per l’ateismo di stato ex sovietico,come per quello attuale Cinese o Nord Koreano tu sei un’eretico non “sei un vero ateo”,oppure per te sono loro gli eretici non “sono veri atei.” Di fatto,in una simle situazione, non è necessaria la Chiesa affinchè vi dichiarate eretici.

  4. Franceschiello ha detto

    Morto un antipapa, se ne fa un altro…

  5. StefanoPediatra ha detto

    In una famiglia si può restare, condividendone o meno l’impostazione di vita e le regole, magari anche proponendo con umiltà (già, quella virtù completamente assente in alcuni che si credono di poter dare lezioni al Papa e, talvolta, persino a nostro Signore ed allo Spirito Santo!) di cambiare un po’ le cose (che proprio tutto tutto vada sempre male mi sembra un po’ troppo per essere vero), oppure da quella famiglia si possono prendere le distanze (nel senso di andarsene). Ciò dispiacerà al capo famiglia ed a tutti coloro che vivono in quella famiglia ma ognuno ha la propria libertà di aderire o meno a un certo modo di vivere la vita: restare in una famiglia per sputare veleno contro tutto e tutti coloro che ci vivono, a partire dal padre e via via contro tutti i fratelli non solo non ha senso ma logora i rapporti ed è pericoloso per tutti.
    Poi, una volta usciti, in quella famiglia si può anche rientrare nel momento in cui si capisca che, tutto sommato, si viveva meglio al suo interno che fuori di essa. Quel padre sarà felice di accogliere nuovamente suo figlio, proprio come quello della parabola evengelica.
    Nella storia della Chiesa tanti hanno contribuito a farla crescere e a cambiarla in meglio. Lo hanno fatto stando all’interno e amando quella famiglia e rispettandone i componenti. Certi atteggiamenti invece sono solo distruttivi e nulla di buono possono ottenere.

    P.S. Augurare la morte a qualcuno (tutt’altra cosa è augurarsi la fine di un’ideologia, ovviamente) non mi pare sia in linea con ciò che ci chiede nostro Signore, che si tratti di un avversario politico, di un banchiere, di un rivale in amore o di chichessia.

    • Giacomot ha detto in risposta a StefanoPediatra

      Purtroppo c’è qualcuno invece che non se ne vuole proprio andare , tipo Padre Fedele mio concittadino (Cosenza) che l’ultima volta l’ho visto alla processione del corpus domini in abito da prete , naturalmente gli altri parroci non l’hanno fatto entrare , ma credo che ancora gli serva qualche lezione .

  6. beppina ha detto

    Questa é la “risposta” di Don Farinella.

    Come si può notare il nostro Don si fa molto condizionare, nelle proprie convinzioni, dal fatto che la Chiesa sta perdendo terreno, soprattutto in termini di “ascolto”, nelle realtà sociali locali. Sarebbe forse il caso di dire al nostro Don che la Chiesa non può, ne deve, farsi condizionare, anche perché non può considerarsi comunque “responsabile” di eventuali “perdite di terreno” qualora rimanga saldamente fedele alle consegne ricevute e al dovere di testimonianza. La Comunità di credenti é “proprietà” di Gesù, non della Chiesa e tanto meno di qualche singolo uomo.

    • Daniele ha detto in risposta a beppina

      A parte il fatto che non è mai bene “annacquare il Vangelo” nel tentativo di far crescere il numero dei fedeli, c’è da dire che questo “annacquamento del Vangelo”, anche se all’inizio sembra portare nuovi fedeli alla Chiesa, alla lunga non solo non produce l’effetto sperato (di far aumentare i fedeli), ma addirittura provoca l’effetto contrario, cioè fa scappare la gente.
      Perché è un po’ come se un oste decidesse di dare da bere del vino scadente facendolo pagare meno del vino di qualità: all’inizio la “novità” gli farebbe fare buoni affari, ma ben presto la gente si renderebbe conto della “schifezza” che gli viene servita e si rivolgeranno perciò ad un’altra osteria, dove il vino, pur facendolo pagare di più, almeno è di buona qualità.
      Perché alla fine la qualità premia, sempre!
      Perciò:
      Vangelo osservato e valorizzato in ogni suo aspetto = vino buono;
      Vangelo annacquato e travisato = vino cattivo, quasi aceto.

      • Franceschiello ha detto in risposta a Daniele

        Prendiamo un caso eclatante. La Chiesa luterana di Svezia ha fatto di tutto e di più: il clero viene eletto dal popolo, hanno le pretesse e le vescovesse, e celebrano matrimoni omosessuali.
        E poi su Wikipedia leggi che

        Sebbene il 67,5% dei cittadini svedesi si riconosca in questa confessione, solamente il 2% dei membri dichiarati frequenta regolarmente le funzioni domenicali.

        Se il sale perde il suo sapore a null’altro serve che ad esser gettato via e calpestato dagli uomini.

  7. Andrea. ha detto

    Questo sembra pure peggio (e di molto)… Ho conosciuto socialisti e libertari molto meno livorosi verso la Chiesa di costui!

  8. Daniele ha detto

    Io non sono nessuno, però immagino quel che farei se fossi il diretto superiore (cioè il Vescovo) di Don Farinella: lo informerei che certi atteggiamenti, prese di posizione, dichiarazioni, ecc… sono incompatibili con l’essere un sacerdote cattolico (anzi, sono cose che rasentano l’eresia) e gli direi perciò di smetterla con tali cose. Insomma, gli ordinerei, in nome dell’obbedienza che un sacerdote deve avere nei confronti del proprio Vescovo, di farla finita con certi contenuti e certi stili ben poco cattolici. E gli direi pure che, qualora decidesse di non ascoltarmi e si ostinasse quindi sulle sue posizioni, non potrò far altro che usufruire di uno dei “poteri” che un Vescovo ha sui “propri” sacerdoti, cioè di sospenderlo (e di riabilitarlo solo nel momento in cui mi dimostri di voler davvero far basta con certi atteggiamenti anti-cattolici).

    • Hugo ha detto in risposta a Daniele

      Ti faccio una domanda a cui non so rispondere: anch’io agirei così, ma mi sembra che sia altissimo il rischio di creare un martire laico inquisito dalla chiesa. Cosa ne pensi?

      • Daniele ha detto in risposta a Hugo

        Penso che questo timore sia diffuso sia tra i fedeli laici sia tra i consacrati.
        Però, se vogliamo dirci cristiani (cioè veri imitatori di Cristo), penso che dovremmo prendere esempio dal Signore, il quale, quando vide che dopo un duro – ma onesto – discorso molta folla lo aveva abbandonato, volle chiedere ai suoi Discepoli: “Ve ne volete andare anche voi?”.
        E poi: il Signore sapeva che se continuava a dire che era Figlio di Dio, il rischio di essere crocifisso era altissimo, eppure non ha smesso di dirlo.
        Voglio solo ricordare che in Cina chi viene scoperto essere fedele al Papa viene duramente perseguitato dal regime, mentre in Pakistan Asia Bibi è in galera da 1500 e più giorni con la sola “colpa” di essere cristiana: davanti a tali cose il nostro farci dei problemi perché alcuni giornaletti quali “Il Fatto Quotidiano” o “La Repubblica” sono pronti a sparare sulla Chiesa se un Vescovo “tira le orecchie” o sospende un sacerdote è semplicemente ridicolo!

      • Daniele ha detto in risposta a Hugo

        Quindi, se fossi Vescovo, me ne fregherei completamente di quello che potrebbero scrivere su di me i quotidiani laicisti che ho citato (Il Fatto Quotidiano, Repubblica) qualora sospendessi uno dei miei sacerdoti.
        Infatti se mi mettessi a valutare le reazioni della stampa, vuol dire che starei rendendo conto agli uomini e non a Dio (mentre un cristiano deve fare il contrario, cioè per prima cosa “cercare il Regno di Dio e la Sua Giustizia”).

      • EquesFidus ha detto in risposta a Hugo

        Se la Chiesa avesse ragionato così con Lutero e Marx, oggigiorno non saremmo più cattolici. Colui che avalla il peccato ne condivide la colpa, e colui che potendo intervenire per limitare o rimuovere i preti che traviano anime non lo fa pecca assieme a lui. E’ inutile girarci intorno: se coloro che partecipano indirtetamente ad un aborto vengono comunque sia giustamente scomunicati (a patto ovviamente che siano conspevoli che ciò che fanno vada a favore di questo atto abominevole), non vedo perché coloro che tacciono e tollerano che i preti dell’io* non debbano condividere la medesima accusa. La motivazione per cui costoro non vengono sospesi a divinis o trasferiti in qualche
        paesino sotto la supervisione di qualche “don Camillo” locale è presto detta: si teme di perdere firmatari per l’8X1000 e la pubblica approvazione, quando invece ci si dovrebbe preoccupare per la salvezza delle anime e per costituire una comunità dei credenti realmente cristiana (cioè “del Cristo”, non di questo o di quel prete o vescovo), altroché!

        *Ricordo essere prete/fedele/vescovo dell’io colui che dice sempre “secondo me la Chiesa dovrebbe fare…”, “dovrebbe dire…”, “se Cristo vivesse oggi afrebbe come dico io” ecc… Mai una volta che costoro citino il Vangelo o il Magisterium, inoltre un tratto comune è la rivolta, più o meno velata e spesso sfociante nell’eresia, alla Chiesa ed il fatto di essere più spesso in piazza o in televisione che nel confessionale.

        • Daniele ha detto in risposta a EquesFidus

          Il Signore, quando si trattò di chiamare i Discepoli, non disse loro “la vita con me è una pacchia”, ma, piuttosto “Se vuoi seguirmi, seguimi: ma sappi che Io non ho dove posare il capo” (che, detta in altre parole, vuol dire “ci saranno anche momenti difficili”).
          Noi cristiani dobbiamo annunciare il Vangelo per come è, anche al costo di essere disapprovati, piuttosto che annunciare un “Vangelo diluito” nella (falsa) speranza di far crescere il numero dei fedeli.

      • LawFirstpope ha detto in risposta a Hugo

        Purtroppo, avendo da ridire ad alcuni miei amici (nonostante il bene che voglio loro, cattolici adulti e probabilmente ‘ignari’) che elogiavano don Gallo la risposta che ho avuto è stata: “Se quello che dici tu è vero, perché non è mai stato scomunicato?”
        Di lì ho capito che è necessario per la Chiesa prendere seri provvedimenti per non creare idoli che possano sviare fedeli.

        • EquesFidus ha detto in risposta a LawFirstpope

          Avresti dovuto risponderli: “perché una parte della Chiesa, certi alti prelati inclusi è composta da deboli che non prendono provvedimenti quando dovrebbero, a differenza di certi grandi del passato come il cardinal Siri da cui dovrebbero prendere esempio, preferendo la pubblica approvazione di elementi come voialtri al Cristo”.

    • Franceschiello ha detto in risposta a Daniele

      Questi si mettono a ridere se qualcuno si mette a parlar loro di cose come obbedienza, eresia, scomunica. Togliete loro l’assegno mensile, e vedrete come rimpiangeranno l’8xmille!

      • Daniele ha detto in risposta a Franceschiello

        Con “questi” a chi ti riferisci? Ai giornalisti o ai sacerdoti disubbidienti?

        • Franceschiello ha detto in risposta a Daniele

          Ai sacerdoti disubbidienti. I quali giocano a fare gli eretici, ma poi non disdegnano l’assegno mensile che passa la Cei.

          • Daniele ha detto in risposta a Franceschiello

            Ho assistito ad alcune ordinazioni sacerdotali e c’è una parte del rito in cui il Vescovo chiede a ciascuno dei candidati al sacerdozio: “PROMETTI A ME E AI MIEI SUCCESSORI FILIALE RISPETTO E OBBEDIENZA?”…

            …quindi per un sacerdote l’obbedienza al Vescovo non è un optional…

            • Franceschiello ha detto in risposta a Daniele

              Guarda che so benissimo che i sacerdoti sono tenuti all’obbedienza. Ma realisticamente non posso non riconoscere che ormai per certi sacerdoti l’obbedienza non è più una virtù

      • EquesFidus ha detto in risposta a Franceschiello

        Esattamente, costoro capiscono solo una cosa: la perdita del potere sociale e del salario, altro che obbedienza e scomuniche. E’ la regola delle tre volte: la prima volta ti convoco, ascolto cosa hai da dire e (se sussiste colpa) ti richiamo in privato, la seconda volta ti chiedo di smettere di traviare anime in pubblico, la terza ti tolgo l’assegno mensile per il sostentamento del clero.* E se insisti comunque sia, ti spedisco in qualche posto così remoto da avere al massimo una decinda di (poveri) fedeli e sotto la supervisione di un altro sacerdote più fedele o ti sospendo a divinis finché non hai capito le tue colpe e non chiedi pubblicamente perdono (perdono chiesto pubblicamente non tanto al vescovo, bensì ai fedeli ed alla Chiesa universale tradita da questi atteggiamenti).

        *Ovviamente, per evitare il contrario, ovverosia vescovi dell’io che fanno pressioni su sacerdoti obbedienti, dovrebbe essere tranquillamente permesso sporgere ricorso alla Congregazione per il Clero.

  9. gladio ha detto

    Nessuna meraviglia: morto un Papa se ne fa un altro!

  10. Franceschiello ha detto

    Ma ci rendiamo conto che i giornalisti di Micromega sono stati capaci di pubblicare la lettera di un prete che tirando in ballo Catechismo e Genesi afferma che è cosa buona e giusta votare certi politici (Pisapia/De Magistris)?!?!? Evviva la laicità!
    Per non parlare poi della imbarazzante letterina raccomandata tramite messaggero angelico nella quale la Madonna di Lourdes confida al buon Farinella le sue opinioni sulla politica italiana…
    Nemmeno i preti della DC raggiungevano punte così basse di clericalismo!

    Solo lo (stra)Fatto Quotidiano poteva arruolare questo bell’esemplare di preteopinionistapolitico…

  11. Daniele ha detto

    La stola “arcobaleno” nel caso di Don Farinella è solo la punta di un iceberg, ma merita di essere considerata.
    La Chiesa di colori liturgici ne ammette 5: viola, rosaceo, bianco, rosso e verde.
    Prima del Concilio Vaticano II si poteva usare anche il nero, ma solo per i funerali (oggi sostituito dal viola).
    Il colore arcobaleno è poetico ma, volenti o nolenti, non ha nulla di liturgico (e perciò non sono previsti paramenti color arcobaleno).
    Poiché il Don Farinella ritratto nella foto stava andando a concelebrare un funerale (precisamente quello di Don Gallo) avrebbe dovuto indossare una stola viola (viola usato in tutti i funerali, con due eccezioni: se si tratta del funerale di un/a bambino/a la regola liturgica dice che bisogna mettere la stola bianca, mentre per il funerale del Papa – sia quello Regnante sia quello Emerito – il colore previsto è il rosso).
    Io non capisco: nessuno lo ha obbligato a farsi prete e nessuno lo costringe a rimanere prete… perché allora si ostina a rimanere prete di una Chiesa della quale ormai non condivide nemmeno le regole sui paramenti liturgici da indossare!? Mi si obietterà che non è una questione capitale quella del colore dei paramenti… invece a ben vedere lo è, perché la celebrazione liturgica non è una scenetta da teatro ma è nientemeno che la Celebrazione Eucaristica, cioè il momento più alto nella vita di ogni cristiano.
    E poi, come ho già detto, il colore della stola è solo la punta di un iceberg o, se volete, una spia che segnala qualcosa che non va.
    Non penso che, dicendo queste cose, faccio la figura del fariseo (cioè il bacchettone moralista attento alla forma ma poco alla sostanza), in quanto certi atteggiamenti e dichiarazioni di certi sacerdoti alla Don Farinella sono errati anche da un punto di vista sostanziale (cioè del Magistero) e non soltanto della forma.
    Comunque si dice che un Vescovo, in quanto pastore, deve avere misericordia e pazienza con il gregge affidatogli: ed è così…
    Quello che invece non va bene è confondere i concetti cristiani di pazienza e misericordia con quello di “fingere, in nome del quieto vivere che tutto vada bene anche se le cose non vanno bene”.

    • EquesFidus ha detto in risposta a Daniele

      Il problema è sempre quello: ma sarà vero che eliminando la forma si mette a nudo la sostanza, o piuttosto colui che elimina la forma in realtà rivela di considerare ben poco la sostanza? La questione tra una buona o cattiva vita nella Fede è tutta lì: se da una parte la forma senza sostanza è vana ed insignificante, la sostanza senza forma non può essere trasmessa e, pertanto, non può esistere (si veda per esempio il Cristo nell’Ultima Cena, con le famosissime parole con cui istiuisce il Santissimo Sacramento). Si curi piuttosto la forma badando di non svuotarla della sostanza, perché non diventi né fariseismo né vagheggiamento inutile.

    • Franceschiello ha detto in risposta a Daniele

      lex credendi, lex orandi

    • Emanuele ha detto in risposta a Daniele
    • Emanuele ha detto in risposta a Daniele

      la questione della bandiera arcobaleno non è solo una questione di colore… Essa è un simbolo anticristiano perché deriva dalla teosofia… In particolare, è inquietante la simbologia con i colori invertiti rispetto all’arcobaleno reale…

      Qui potete vedere l’ordine dei colori del’arcobaleno:
      http://www.cumpagniadiventemigliusi.it/Voce_tradizioni/arcobaleno_kicco.jpg

      qui potete vedere l’ordine dei colori della bandiera della pace:
      http://it.wikipedia.org/wiki/Bandiera_della_pace

      L’arcobaleno rappresenta il simbolo dell’alleanza tra uomo e Dio a seguito del diluvio… è dio che scende verso l’uomo (colori caldi in alto, freddi in basso). Per i teosofi, è l’uomo che deve ergersi a dio, per questo i colori sono invertiti…

      http://www.tempi.it/lequivoco-teosofico-della-bandiera#.UcTYOZ0z7zk

      Pensare che ‘sta roba è stata a lungo appesa pure dentro le chiese… Io lo feci notare ad un parroco, spiegandogli che era un simbolo teosofico e dunque ateo… lo consigliai di sostituirlo con il crocifisso, vero simbolo di pace… per tutta risposta mi disse che la croce già c’era in punta al campanile… Io l’avrei messa un po’ più in alto e un po’ più piccola, così non si vedeva per niente e non disturbava nessuno!

  12. Livio ha detto

    Don Gallo in confronto mi sembra un lefebvriano convinto.
    Cosa c’entra questo sacerdote con la Chiesa cattolica? onestamente dico.

  13. EquesFidus ha detto

    Direi proprio che non s’è capito: la contestazione non può essere rivolta ai temi inerenti Scriptura, Magisterium e Traditio se si vuole essere cattolici, la contestazione deve essere rivolta a coloro che li ignorano, li eludono o li violano, ovviamente nel segno della correzione fraterna e non della sterile polemica o, peggio, della provocazione e dell’insulto. Basti vedere come San Paolo riprese San Pietro (primo Papa, non certo il primo ereticuccio duecentesco) riguardo alla questione della Salvezza proveniente dalla Legge e, pertanto, della necessità di rendere ebrei oppure no i neoconvertiti al cristianesimo. E non lo fece di nascosto, bensì in pieno Concilio di Gerusalemme.

  14. puskin ha detto

    Il problema non è lui, ma di chi ha il potere e non interviene.

  15. Giorgio ha detto

    L’unica cosa che condivido con questo individuo è la citta di residenza, Genova. Dico che non avevamo bisogno di un altro tupamaro della “fede”, di un antistorico intonatore di belle ciao, di un altro tristo figuro, insoddisfatto della sua vita di prete che sublima tra cene gastrosessuali e prediche defatiganti. Quasi certamente, tale non-rappresentante della chiesa cattolica ha avuto la sua unica fortuna nella vita, quella di essere avviato negli studi in seminario; i preti lo hanno sfamato, gli hanno tolto lettaralmente la fame e gli hanno dato in mano due libri che altrimenti non avrebbe potuto comprarsi. Unm poveraccio che, giunto alle soglie degli anni che contano, intende passare alla storia come l’alter ego del gallo, di cui però non ha la naturalezza e il carisma. Al farina mancano i tossici con cui coprire le sue intemperanze. Fossi in Bagnasco lo farei diventare vescovo e poi cardinale…. promoveatur ut admoveatur..

  16. Pino ha detto

    leggo nell’articolo “Il card. Bertone e il card. Bagnasco hanno più volte scritto a don Farinella, chiedendogli con grande benevolenza di cambiare atteggiamento”, ecco il problema non è don Farinella ma la “benevolenza” dell’autorità ecclesiastica. Questi preti si fanno forti del fatto che non vengono puniti, se invece della “benevolenza” si usasse la riduzione allo stato laicale e la scomunica come fatto con Milingo il problema si risolverebbe. Capiamo che poi il Fatto Quotidiano imbastirebbe dieci articoli contro la nuova inqiusizione ma almeno si farebbe chiarezza all’interno della Chiesa.

  17. Penultimo ha detto

    Secondo me, una buona dose di libertà di pensiero è quella lasciarlo parlare,un’altra parte della libertà di pensiero consiste in quello di ascoltarlo,quando ha parlato e ascoltato dirli in tutta franchezza,esiste la terza libertà sloggiare e essere coerente con le tue affermazioni:

    “E’ pieno di socialisti o capitalisti che seguono questo o quel credo politico,certamente dovresti andare a fare il politico,forse in realtà nemmeno avrebbero la pazienza di ascoltarti,non ti ascolterebbe nessuno perchè tanto la tua unica funzione è essere un simbolo mediatico da abusare solo finchè sei sacerdote,ti togliessero quegli abiti spariresti dall’interesse pubblico di chiunque,infatti sei soltanto una persona che si fa strumentalizzare da un’ideologia politica, non di certo uno che dovrebbe spiegare qualcosa a qualcuno,visto che l’ideologia è già la tua religione.Quindi prendi tutte le Bancarelle,le cianfruseglie, fai valigia e fai il politico.

    Mi sembra ragionevole che uno abbia il coraggio di mollare tutto e fare quello che vuole contestare liberamente,ma con le bancarelle fuori!

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