La Cirinnà in maglietta rossa, ma niente migranti: «Sa, la mia casa è così piccola…»

Il tormentone del weekend sono state le magliette rosse indossate da vip ed altri nullafacenti a favore dell’accoglienza dei migranti. Contenuto certamente condivisibile ma strumentalizzato da una inutile iniziativa della sinistra a cui ormai sono rimasti solo i colori, dal viola antiberlusconiano all’arcobaleno, preferendo il rosso, appena può.

Boldrini, Saviano, Vauro, Gad Lerner…tutti si sono puntualmente riciclati per l’occasione. Precisazione: non crediamo affatto al ricatto morale che alcuni rivolgono a chi sensibilizza le coscienze sull’accoglienza: “perché non li prendi a casa tua?”, in quanto non sarebbe comunque la soluzione adeguata ad un problema che rimane e non si può risolvere con la chiusura delle frontiere. Ben vengano i richiami all’accoglienza fraterna -purché prudente e misurata alle possibilità del Paese, come ricorda la Chiesa- ma condividiamo il disappunto che la lezione morale arrivi da vip e borghesi che giocano all’accodarsi agli appelli mentre rimangono estranei alla vita quotidiana degli italiani.

Tra questi ultimi anche la coppia di fatto Monica Cirinnà ed Esterino Montino, la prima, icona italiana dei diritti Lgbt ed il secondo, senatore del Partito Democratico ed ex sindaco di Fiumicino. Anche loro hanno indossato maglietta rossa -lui sfoggiando una polo Lacoste (dai 60 ai 100€), il Rolex non si vede- sostenendo l’appello ad accogliere chi sbarca sulle nostre coste, ad integrare i profughi nelle nostre città, a farli vivere come se fosse “casa loro”. Slogan ed insegnamenti di vita, quando però c’è da implicarsi in prima persona…

Montino&Cirinnà sono stati infatti contattati da una finta ONG -la International Open Blue Sea– che sondava la reale disponibilità dei personaggi famosi a fare quel passo in avanti che i due -assieme a tanti altri- chiedono agli italiani di compiere: accogliere gli immigrati. Non una famiglia intera ma, solo per qualche tempo, uno solo di loro in difficoltà, si sarebbe trattato di un gesto utile non solo alla persona ospitata ma anche all’opinione pubblica, sensibilizzando maggiormente le coscienze. Dietro alla finta ONG, però, c’erano i giornalisti de Il Tempo, quotidiano della destra romana.

Soltanto 4 su 100 dei vip pro-accoglienza contattati hanno accettato di essere coerenti, tutti gli altri no. Chi tergiversando, chi chiedendo tutele legali, chi accampando scuse di lavori in corso a casa (Leo Gullotta), chi di ospitare già familiari e suocere (Dario Vergassola), chi dicendo di non essere minimamente interessato (Paolo Ruffini), chi di non possedere una camera per gli ospiti (Valeria Fedeli). Quando il telefono ha squillato a casa Montino&Cirinnà, ha risposto l’ex sindaco che ha declinato la proposta sostenendo di avere una casa troppo piccola.

Si può immaginare in quali spazi angusti siano costretti a vivere i due politici di punta del Partito Democratico (la Cirinnà vive di questo dal 1993!), tra stipendi parlamentari, indennità, diaria, rimborso per spese di mandato, rimborsi telefonici e per trasporti è già tanto se abbiano trovato qualche moneta per acquistare le magliette con cui farsi fotografare. Sicuramente non sono riusciti a trovare nemmeno un divano-letto nella tenuta di 140 ettari che possiedono a Capalbio (Grosseto), dove producono vino prelibato, olio e marmellate. Tre giorni a settimana, i due, si dedicano alla campagna per riposarsi dalle dilanianti fatiche del Parlamento, dove Montino si diletta nella sua passione, ovvero la caccia, mentre Cirinnà coltiva frutta e verdura dichiarandosi vegetariana militante e le capita di urlare: «Chi mangia pesce e carne fa i conti con la propria coscienza, io dico che sono dei cannibali!». Compagno a parte, ovviamente.

C’è da dire che Monica Cirinnà è perseguitata dalla sfortuna quando si parla di case. Certamente a sua insaputa, per 12 anni ha vissuto in un appartamento di proprietà di Propaganda Fide al centro di Roma, sborsando “ben” 360€ mensili di affitto. Ancora oggi minaccia querele a Fittipaldi e a tutti coloro che riportano a galla la vicenda, tenendo a precisare che non erano 360€ ma si trattava della spropositata cifra di 950€ per un appartamento a due piani accanto ad uno dei luoghi più belli d’Italia, Piazza Navona. Un vero furto di diritti civili!

Parlando seriamente di coerenza e di buon cuore, occorre sottolineare che spesso sono di casa tra molti sacerdoti. In tutta Italia, a partire dall’interno delle alte mure del Vaticano, nella parrocchia di Sant’Anna, sono ospitati profughi e migranti. In Lombardia, sopratutto, dove l’arcivescovo emerito di Milano, il ratzingeriano Angelo Scola, ha chiesto un impegno in prima persona ai suoi preti. E tanti hanno aperto case e canoniche mentre, nello stesso tempo, sostengono concretamente centinaia di italiani (prima gli italiani!! No, precedenza a chi a bisogno, indifferentemente), tramite fondi lavoro, fondi famiglia, pasti caldi alla Caritas ai padri divorziati e, perfino, assegni papali a chi vive in grosse difficoltà economiche. In prima persona, senza slogan e magliette pubblicitarie.

La redazione

57 commenti a La Cirinnà in maglietta rossa, ma niente migranti: «Sa, la mia casa è così piccola…»

  • Umpalumpa ha detto:

    Articolo “pepato”

    Un appunto, nell’articolo si legge “prima gli italiani!! No, precedenza a chi a bisogno, indifferentemente”

    Ecco è proprio qui che secondo me bisogna capirsi.

    A mio parere,
    – la Chiesa (non le conferenze episcopali) la Chiesa in toto, sul tema della carita materiale deve aiutare chi ha bisogno senza distinzione di nazionalità o di religione. Aiuta tutti, non per uno sciocco multiculturalismo / internazionalismo, ma perchè la Chiesa – da sempre – è universale, non è certo un’entità statale nè esclusiva. Da sempre è rivolta a tutti (“«Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato”).
    Qui si potrebbe aprire il tema di quale sia il vero compito della Chiesa e/o quale sia il vero aiuto che la Chiesa potrebbe ed è tenuta a dare, ma restiamo al tema dell’assistenza materiale.
    – Lo stato, viceversa, proprio perchè ha una natura diversa rispetto alla Chiesa, deve prima occuparsi dei suoi cittadini bisognosi e poi, eventualmente, occuparsi degli altri. Questo perchè lo stato, al contrario della Chiesa, non è universale, ma “esclusivo”.
    Ferma restando la tutela dei diritti umani: come ad esempio soccorso in mare ecc.
    Ovvio che uno stato deve salvare i naufraghi, poi però non è tenuto a dare un lavoro al naufrago nè tantomeno mantenerlo, ma solo metterlo in sicurezza e, nel caso, espellerlo in altrettanta sicurezza.
    Fra i naufraghi non rientrano mercantili in piena efficienza e sicurezza. Quindi vietare l’attracco ad uno di questi, credo ma aspetto chiarimenti da chi ne sa di più, non può essere classificato in nessuna maniera mancato soccorso in mare.

  • Gianfranco ha detto:

    Concordo che l’espressione di accoglierli a casa propria, oltre ad essere becera, è lontana dallo spirito cristiano. Gesù nella parabola del samaritano disse che lo sfortunato viandante aggredito dai ladroni fu accolto presso una locanda. Il samaritano non lo portò a casa propria. A coloro i quali ripetono come un mantra questa fesseria, per mettere a posto la propria coscienza, in genere rispondo che lo è lo Stato che deve accuparsene, con il contributo delle mie tasse, oppure le associazioni di volontariato.
    Personalmente non sono talmente ricco da essere attrezzato.
    Ricordo che qualche anno addietro Papa Francesco invitò tutte le parrocchie italiane a fare uno sforzo per accogliere almeno una famiglia di migranti. Quante lo fecero? Inchieste giornalistiche fecero notare che l’appello fu quasi completamente ignorato, con poche meritevoli eccezioni. Anche la mia parrochhia non fece nulla, per motivi ‘logistici’.
    Prima di schierarsi contro i non cristiani, magari tacciandoli di incoerenza, facciamo un bell’esame di coscienza con una visione chiara: noi, da cristiani, sappiamo a chi guardare: gli ultimi.

    • Umpalumpa ha detto:

      mmmm….scusa ma..io non capisco una cosa dell’approccio alla “galantino” (mi sembra che sia stato lui ultimamente ha parlare di questa tesi basata sulle tasse pagate che tu riporti qui).
      http://www.ilgiornale.it/news/cronache/non-li-prendo-casa-mia-perch-voglio-fare-cose-pi-efficaci-1544563.html

      Premesso che un problema enorme come le migrazioni non può essere gestito esclusivamente dai privati. Ovvio.
      E’ altrettanto ovvio che spesso si ha l’impressione che alcuni tentino di fare la beneficienza e le buone azioni con i denari e le risorse altrui. Il sospetto aumenta a vedere alcune reazioni alla domanda: “ma perchè non te ne porti a casa qualcuno?”. Perchè una parrocchia dovrebbe essere attrezzata per accogliere decine di persone e una famiglia non può farsi carico per un mese di una singola persona? Mah..

      Cmq..senza entrare nel merito della “tua” tesi e ammesso e non concesso che questa nuova tesi sia corretta, a proposito della parabola del buon samaritano, vorrei far notare che:
      Il buon samaritano non chiese il rimborso al comune di Gerico del costo relativo all’olio e al vino usato per disinfettare le ferite viandante aggredito. Nè tantomeno, disse all’albergatore: “Prenditi cura di lui. Io non ti do nulla per questo servizio. E’ lo stato che dovrebbe ripagarti. Il mio contributo a questa faccenda già lo do grazie alle tasse che pago. Chiedi a Matteo, che anche l’altro giorno si è presentato a casa mia per riscuotere quanto dovevo all’impero.”
      Il buon samaritano, seppur con tutti i suoi limiti, si prese cura in prima persona e a sue spese del bisognoso.

      https://it.wikipedia.org/wiki/Parabola_del_buon_samaritano

      • Gianfranco ha detto:

        Guarda sarò chiaro così non creo altri equivoci. Io sono senza se e senza ma con papa Francesco e la CEI sulla questione dei migranti. Devono essere soccorsi, curati. Accolti seguendo le regoli vigenti dallo Stato. Quindi non tutti quelli che sono soccorsi e curati potranno essere accolti nel paese. O nei paesi europei, visto che l’UE si è data regole comuni.
        Se e come faccio beneficenza non lo dico e penso che questo non interessi.
        Riguardo alle spese per le opere suddette da cittadino italiano che paga le tasse vorrei (e chiaramente capisco che si seguiranno le regole democratiche per la decisione) che queste vengano utilizzate anche per questi motivi.
        Dirò di più: l’impegno dei cristiani in politica deve prevedere che non si lascino morire le persone in mare, che queste siano soccorse e curate.
        Se poi l’attuale maggioranza governativa decide che le tasse (anche le mie) non siano utilizzate a tal scopo questo mi stimolerà ancora di più, nei limiti delle mie povere possibilità, ad aiutare i fratelli che soffrono.

        • lorenzo ha detto:

          Quindi, per non lasciar morire persone in mare, al tempo dello schiavismo tu saresti stato favorevole all’uso di navi più confortevoli affinché molte persone non perdessero la vita durante la traversata?

          • Gianfranco ha detto:

            ‘al tempo dello schiavismo’. Non mi è chiara questa espressione. Siamo in epoca di schiavismo? Non mi pare. A meno che tu non faccia riferimento al reportage della TV inglese in cui si mostrava, in Libia, un vero e proprio mercato di schiavi. Ecco quello mi indigna. E penso che, da politico, avrei fatto ciò che era in mio potere per evitarlo.
            Se era una espressione polemica con cui vuoi dire altro, ti chiedo di essere più chiaro e di non aver timore: i nostri fratelli devono morire? devono rimanere nel lager libici? devono essere rispediti da dove vengono (chiarendo meglio come)? Li devo ospitare a casa mia?

            • lorenzo ha detto:

              Parlare di accoglienza migranti e poi non smuovere mari e monti quando questi stessi migranti vengono pagati 2 ero al giorno per raccoglie pomodori, io lo chiamo supporto ai trafficanti di esseri umani: tu come lo definiresti?

              • Gianfranco ha detto:

                Capisco l’artificio retorico di spostare continuamente su altro una domanda. Io ti rispondo ma le mie domande rimangono tali e non possono essere aggirate.
                Pagare due euro qualunque persona è un delitto e il Papa ha detto più volte che bisogna combattere lo sfruttamento delle persone. Sono esseri umani, hanno una dignità.
                Esistono in Italia le leggi per impedire ciò. Si può impedire. Si vuole fare? Non mi pare.
                La narrativa per cui questi poveracci sono di supporto ai trafficanti lasciamola alle persone lontane dalla Chiesa. La maggior parte è gente disperata e se tra di loro ci sono i malviventi, gli spacciatori che facciamo delle brave persone? Sono espressioni cristiane “è finita la pacchia”, “sono in crociera”?
                Mi è piaciuta la citazione di Giuliano l’Apostata fatta dal cardinale Ravasi: “Questi empi cristiani non nutrono soltanto i propri poveri, ma anche quelli degli altri, mentre noi in verità trascuriamo persino i nostri.”

                • lorenzo ha detto:

                  Poveracci?
                  Se tu praticassi realmente i centri di accoglienza, sapresti che la maggioranza di questi “poveracci” hanno una scolarizzazione medio alta e che non fuggono né dalla guerra, né dalle persecuzioni, né dalla fame.
                  Te lo ripeto: chi volutamente non distingue tra coloro che hanno veramente bisogno di aiuto e le grandi masse di migranti le cui menti sono manipolate dal canto delle sirene economiche, non solo toglie risorse utili per aiutare chi ha veramente bisogno, ma si rende anche complice dei trafficanti di uomini.

              • Sebastiano ha detto:

                E se sono fagioli, cambia qualcosa?

        • Umpalumpa ha detto:

          Gianfranco. Grazie per la spiegazione.
          Però continuo a non capire.
          La tesi che sostieni, io non te la contesto. Non la condivido, ovviamente. Per mille motivi, ma al momento non mi interessa entrare nel merito. Sei tu che ti senti in obbligo di doverla giustificare.
          Fai pure a meno. Non serve. Ammettiamo pure, come dato di fatto, che io sia pienamente in torto e tu abbia stra-ragione.

          Bene. Detto questo, io volevo solo far notare che il samaritano protagonista della parabola, non si comportava seguendo la tua tesi. Anzi. Agiva in senso esattamente opposto.

    • lorenzo ha detto:

      Cosa ne sai del perché molte parrocchie non hanno aderito all’invito di papa Francesco?
      Lo sai che la maggioranza delle parrocchie non è in grado di far fronte a tutti i poveri che bussano alla sua porta e che molti vengono rimandati, pur con un nodo in gola, a mani vuote?
      Se coloro che danno consigli al Santo Padre sull’accoglienza dei migranti sono come questo sacerdote, capisco il perché di molti Suoi interventi che io, probabilmente sbagliando, giudico perlomeno poco accorti:
      http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Sesso-con-i-migranti-in-cambio-dell-asilo-In-manette-il-prete-della-Caritas-di-Trapani-34765263-5900-4991-bed1-8097d9408700.html

      • Gianfranco ha detto:

        Penso che l’iniziativa del digiuno settimanale per i nostri fratelli migranti proposto da don Zanotelli e seguito da vescovi, sacerdoti, consacrati e laici della Chiesa Italiana sia da seguire senza indugio. Io lo faccio.
        Riguardo alla domanda so, perché ho seguito in prima persona tanti casi, che ci sono state parrocchie che hanno ospitato, e continuano ad ospitare, a spese delle comunità famiglie di migranti. Altre, molte, non l’hanno fatto.
        Guarda caso (i casi della vita!) ho conosciuto personalmente lo sfortunato sacerdote di Petralia, studente dai gesuiti di Padova, incardinato nella diocesi di Trapani. Era un omosessuale dichiarato ed il potere che gli era stato concesso lo aveva ottenebrato sfruttando delle persone in stato di bisogno. Sta pagando caro i suoi errori e, giustamente, è stato posto allo stato laicale. Forse chi doveva vigilare non ha vigilato. Ed infatti il suo vescovo si è dimostrato un cattivo vescovo visto che è stato rimosso da Benedetto XVI, anche se per altri motivi.

        • Kosmo ha detto:

          Vetero cattocomunismo allo stato puro

          • Gianfranco ha detto:

            Ti può consolare il fatto che il prete sopra citato ha appoggiato in tante elezioni Forza Italia?
            E che il vescovo rimosso da papa Benedetto XVI in altri tempi l’avrebbero accusato di simonia?
            Lascia stare i luoghi comuni.

            • Kosmo ha detto:

              Ma chissenefrega di chi ha votato il parroco?
              il “accogliaMOli e manteneTEli” è semplicemente cattocomunismo.

              • Umpalumpa ha detto:

                ahaha…scusa ma il “accogliamoli e manteneteli” è fe-no-me-na-le.

                • Gianfranco ha detto:

                  Siete vetero cattolici. Nulla di male.
                  Però siete codardi, perché vi piace interpretare ad usum delphini, ma non avete il coraggio di esprimere fino in fondo il vostro pensiero, che è questo:
                  – lasciateli morire in mare
                  – ci rubano il lavoro
                  – chissenefrega dei bambini
                  – questi negri danno fastidio e gli italiani sono bianchi
                  – questo papa, questi vescovi sono dei komunisti.
                  E tutti i luoghi che girano sul web.
                  Ditelo però in confessione, se vi confessate.

                  • Umpalumpa ha detto:

                    Gianfanco credo che tu stia esagerando.

                    – Mai detto una cosa simile. Nè tantomeno pensata. Dico solo che impedire l’attracco di una nave straniera perfettamente funzionante non è minimamente paragonabile al mancato soccorso in mare (che è doveroso sempre e comunque).
                    – Falso. Dico solo che gli irregolari, loro malgrado, vengono sfruttati da italiani e stranieri per fare lavori in condizioni che gli italiani non accetterebbero.
                    – Falso. Dico solo nulla…è semplicemente falso e offensivo
                    – In quanto ai negri..beh…ne ho sposato una e mia figlia è mulatta. Quindi trai le tue conclusioni
                    – Mai detto. Questi vescovi chi?

                    Tanto per chiarire un paio di questioni ed evitare i “ricatti morali”

                  • Sebastiano ha detto:

                    La solita sequenza di insulti e falsità messe in bocca agli altri per giustificare la pochezza di argomenti, ti manca xenofobo, islamofobo, omofobo e qualche altro xfobo, fra i luoghi comuni del mainstream.
                    In compenso hai aggiunto “vetero cattolici” (qualunque cosa voglia dire, visto che probabilmente tu ti ritieni “moderno” e in maglietta rossa).
                    Ma, detto da te, non mi offendo…

                  • lorenzo ha detto:

                    – lasciateli morire in mare: No, chi ha diritto all’accoglienza dovrebbe arrivare gratuitamente in Italia in aereo.
                    – ci rubano il lavoro: Quando un italiano si finge extracomunitario per poter lavorare a giornata, tu come lo chiami?
                    – chissenefrega dei bambini: Quando ogni giorno in Italia scompaiono 28 migranti minorenni non accompagnati, i trafficanti di minori ringraziano chi ha supportato l’arrivo in Italia della loro “preziosa merce”.
                    – questi negri danno fastidio e gli italiani sono bianchi: Strano, io sapevo che non tutti i negri danno fastidio e non tutti gli italiani sono bianchi… ad ogni modo domani controllo.
                    – questo papa, questi vescovi sono dei komunisti: Se si riceve per sei volte in udienza privata il presidente boliviano Evo Morales ( per non parlare del venezuelano Manduro e di altri compagni), e si rifiuta di dare udienza a taluni Cardinali non graditi, qualche voce di corridoio sorge spontanea…

                    • Sebastiano ha detto:

                      E’ per “non essere divisivi”…San Giovanni Battista e San Tommaso Moro, per esempio, erano dei gran rompiballe…

              • Enigma ha detto:

                Che scasso 🙂

              • Eowin ha detto:

                Bravissimo. Questo scemo non ha capito,che lItalia NON È CATTOLICA e che i cattolici del suo stampo CATTOCOMUNISTI la devono piantare di rifilare a TUTTI i problemi che LORO ritengono di risolvere come VOGLIONO LORO. I CATTOLICI COME LUI FACCIANO QUELLO CHE VOGLIONO MA NON CON I SOLDI DEGLI ALTRI…MA CON I LORO!!! Allora quando vedrò come si comportano i cattolici….magari mi commuovo e mi converto anch’io.

        • lorenzo ha detto:

          Conosco anch’io parrocchie che hanno ospitato i migranti a spese della comunità: quello che tu non conosci, invece, è il vero e proprio odio nei confronti di quella comunità da parte di taluni parrocchiani, ugualmente bisognosi, che hanno bussato alla sua porta e l’hanno trovata chiusa.

  • Andrea Bastioni ha detto:

    Un articolo che fà riflettere e magari fa emergere i tanti ipocriti italiani che abitano nella nostra penisola.
    Era quasi scontato che un vip indossasse quella maglietta rossa solo per farsi pubblicità ma bisognerebbe fare un censimento ( vocabolo di moda al tempo d’oggi ) su quante parrocchie abbiano aperto realmente le porte all’emergenza migranti. Sarebbe inoltre curioso capire in che modo vengono accolti dato che, nel sud, questi poveracci scorazzano nei paeselli o a non fare nulla o a “guadagnare” 2 euro al giorno per raccogliere pomodori.

    • lorenzo ha detto:

      Se tu frequentassi un po’ di più le parrocchie e toccassi con le mano quanti volontari mettono mano al portafoglio quando i fondi sono finiti, non scriveresti certe cose.

      • Andrea Bastioni ha detto:

        Parlo così proprio perchè le ho frequentate e l’ipocrisia regna sovrana. Persone che “apparentemente” aiutano per poi uscire da li e comportarsi al contrario di quello che recitano i dieci comandamenti.
        Aimè non sono stato fortunato come i tuoi campi elisi!

        • lorenzo ha detto:

          Che in talune parrocchie l’ipocrisia regni sovrana, non lo metto in dubbio…
          Che in talune parrocchie i comandamenti siano un lontano ricordo, non lo metto in dubbio…
          Che milioni di persone bisognose trovino ogni giorno aiuto in molte parrocchie italiane è un dato di fatto.

  • Enigma ha detto:

    Quanto moralismo …nauseabondo moralismo..

    Quelli che giudicano si ritrovano a fare peggio dei giudicati….

    E poi nessuno sa mai una ceppa di quel che realmente succede…

    Poi tra Cirinna’ e Boldrini…aiuto.

  • Sebastiano ha detto:

    Un sacco di bei commenti…ma ce ne fosse uno che dicesse che, per chi non ha (o perde il) diritto a rimanere qui, occorre il rimpatrio, ove fattibile, senza se e senza ma…
    Tutti belli vocianti per l’accoglienza e tutti muti per il dopo. Ma, in coscienza, siamo (siete) davvero convinti che l’italia (o l’europa intera, se vi piace) possa accogliere decine di milioni di migranti che (per più del 70%, dati ormai assodati) NON fuggono da guerre o persecuzioni (*) ma inseguono solo il sogno (fasullo) dell’eldorado economico italico-occidentale? E che possa farlo senza scatenare rivolte sociali da guerra tra poveri(**)? E che sia comunque doveroso continuare a mantenere (nel senso più pieno del termine) maree di persone che non solo non hanno nessuna intenzione di integrarsi, ma anzi sono ben intenzionate – presto o tardi – a dettar legge? Dobbiamo aspettare anche noi a vedere certe banlieues di marsiglia, o i quartieri stile molenbeek, o certe città inglesi con interi quartieri shariatici, con tanto di tribunali islamici?
    Mah…

    (*) nelle coste sarde, qualche tempo fa sono sbarcati un centinaio di algerini: di tutti i turiferari dell’accoglienza ad ogni costo (quello degli altri), non se n’è trovato UNO che si sia posto il problemino se non era il caso di rimandarli indietro seduta stante, e per ovvie ragioni, visto che: a) si trattava di giovanottoni in forze e niente affatto di minorenni o donne incinte, e non fuggivano da fame o carestie o persecuzioni politico-religiose; per tutti gli sbarcati s’è attivato subito il circo del “prendiamoli”, con il collegato disposto dei 35 euretti a cranio al giorno sborsati dallo stato, quello stesso stato che non sborsa nemmeno un centesimo per i suoi cittadini, guarda caso cittadini di quelle stesse coste, che hanno perso il lavoro o sono disoccupati cronici o recenti di un deserto economico; ma vi sembra normale?

    (**) visto che a qualcuno viene l’orticaria a sentir parlare di “guerra tra poveri”, ritenendola una mistificazione dei soliti brutti sporchi e cattivi razzisti islamofobi omofobi xenofobi e chi più ne ha più ne metta (il seguito dell’elenco lo trovate sull’appello di pax christi), vi faccio presente che dalle mie parti alcuni miei compaesani (ultratrentenni disoccupati da quattro anni per fallimenti delle solite multinazionali o di imprese strangolate dalla crisi) erano disposti a fare “la stagione della raccolta dei fagioli” (niente risate, si tratta di roba seria), a 9 euro l’ora, per quattro ore al giorno, per venti ore al mese, per tre mesi. Fatti i conti e tolte le spese di trasporto, sarebbero stati circa 600 euro al mese. Indovinate perché non li hanno chiamati. Vi assicuro che non è difficile.

    • Gianfranco ha detto:

      La legge prevede che chi assume con quella misera paga commette un reato. E’ al datore di lavoro che deve essere impedito questo sfregio. Altrimenti è una guerra tra poveri.
      Gli algerini non sono rifugiati politici quindi, in base ai trattati tra Italia e Algeria, devono essere rimpatriati. La legge esiste. Invece di urlare ai quattro venti, la si faccia rispettare.

      • Sebastiano ha detto:

        La legge prevede? Ma tu vivi su marte…La guerra tra poveri c’è già (a dispetto di quanti sostengono la favoletta che i migranti fanno lavori che gli italiani non vogliono più fare), e – a questi ritmi – ce ne sarà sempre di più, e non c’è barba di legge che possa impedirla, basta guardarsi attorno (la legge proibisce di vendere merce contraffatta, ma di stranieri che la vendono ne trovi a centinaia…); ed è anche curioso che, in omaggio al rispetto della legge, non si sia mai vista una manifestazione dei tuoi che chiedesse il suo rispetto per quella parte che stabilisce come comportarsi nei confronti di chi non ha diritto di rimanere nel nostro paese.
        Nel caso degli algerini, per tua informazione, a gridare ai quattro venti erano i professionisti dell’accoglienza (e anche sacerdoti e prelati), e non urlavano per rimpatriarli, ma per mantenerli. Torna sul nostro pianeta.

        • Gianfranco ha detto:

          Ma perché lei se la prende con i poveracci, con quelli che aiutano e non con chi ci governa e urla inutilmente senza far rispettare la legge? Non si rende conto che fa il gioco dei potenti? La cosa che mi dispiace è che quando finirà tutto ci saranno quelli che dovranno recuperare i cocci.

          • Kosmo ha detto:

            Tanto poveracci non sono visto che spendono 5000$ per il viaggio. Quanto poi al fatto che sarebero deperiti guarda caso scendono sempre giovanotti palestrati da 90Kg. Senza far rispettare la legge? Ti ricordo che entrare in Italia clandestinamente è reato. Il gioco dei potenti lo fatto quelli come te che favoriscono le politiche di Soros & C. e dei caporali che “acquistano merce umana” da far lavorare a 2euro l’ora.
            I cocci li stiamo già raccogliendo noi nelle periferie rese ormai dei ghetti “Multiculturali”, dove voi cattobuonisti ben protetti dai vostri sistemi d’allarme e porte blindate non vi sognate neppure di venire.

          • Sebastiano ha detto:

            Fai finta (e ti riesce malissimo) di non capire che nessuno qui è contro i “poveracci”.
            Sono CONTRO UN SISTEMA (e contro chi gli regge il bordone, ong e prelati compresi) CHE:
            a) fa un (molto lucroso) minestrone fra CHI HA DIRITTO, secondo le leggi della nazione italiana e secondo quanto espresso dal catechismo della Chiesa Cattolica, ad entrare – prima – e a rimanere – poi – nei nostri confini, giacché uno stato che non controlla i suoi confini è uno stato da barzelletta, e CHI INVECE NON HA DIRITTO ad entrare (perché non fugge da guerre o persecuzioni o carestie) né a rimanere (perché per nulla intenzionato a rispettare leggi, costumi e tradizioni del paese che lo accoglie e lo sfama);
            b) è tanto “cristianamente” proteso ad accogliere-purché-sia che si dimentica abilmente di riflettere sugli appelli a non partire lanciati dagli stessi vescovi dei paesi di provenienza dei migranti, che saggiamente vedono l’enorme rischio di ulteriore impoverimento umano delle nazioni africane (ma qui sappiamo solo ululare mestamente per la partenza dei giovani italiani verso l’estero e contemporaneamente gioire perché – detto tra un fiasco di lambrusco e l’altro – “gli immigrati ci pagheranno le pensioni”);
            c) è per la “politica dell’aiuto” che si ostina a fermarsi al “facciamoli entrare” e poi pretende che lo stato si occupi di assisterli e integrarli, lasciando alle comunità le rogne di una integrazione impossibile, testimoniata dal degrado assurdo delle periferie e delle stazioni, citando a sproposito il buon samaritano (che però aveva soldi suoi e non faceva la carità con le tasse degli altri);
            d) si straccia “cristianamente” le vesti per le “leggi razziste” (nientemeno) di censimento e/o individuazione delle persone che stanno sul suolo italico (dimenticandosi che di ciascuno di noi lo stato italiano conosce anche le controvirgole), impugnando la bandiera della carità cristiana che va oltre e anche contro le leggi dello stato, salvo poi ammainarla vigliaccamente quando lo stesso stato approva leggi palesemente anticristiane (aborto, eutanasia e nozze gaie, tanto per fare un esempio), con la motivazione che su quelle non si può discutere perché “la Chiesa non si occupa di politica”.
            La cosa che mi dispiace è che quando tutto sarà finito, se continua di questo passo, i cocci saremo noi. E nessuno verrà a raccoglierci. E’ già successo, ma non avete occhi per vederlo.

        • Eowin ha detto:

          Non vive su Marte….è proprio scemo …o in malafede.

  • Emanuele ha detto:

    Una nota sull’accoglienza nelle parrocchie. La cosa non è così semplice come sembra… Lo dico perché ci sono passato.

    Prima di tutto servono locali a norma. Sembra scontato, ma non è detto che un salone parrocchiale possa diventare una camera, perché un discorso è fare una riunione o una lezione di catechismo di 1 ora, un altro è viverci tutto il giorno, cucinare, lavarsi, etc. ( le esigenze normative sono diverse).

    Secondo, per ospitare dei migranti, non serve solo la disponibilità di spazi, ma servono anche persone formate (operatori, mediatori, cuochi, etc.).

    Terzo, qualora sia tutto in regola serveono vari nulla osta di pubblica sicurezza, tribunali, ministero, etc.

    Credo che si capisca che tale cosa non è alla portata di qualunque parrocchia… E non per cattiveria.

    Noi ci abbiamo provato. Abbiamo cercato una casa in affitto (non avevamo locali idonei), il parroco si è fatto da garante. Purtroppo in zona non c’erano appartamenti idonei.

    Per non arrendersi, un gruppo di volontari ha iniziato a prestare servizio presso una struttura della Caritas. Tra parentesi, la nostra parrocchia già assiste una trentina di famiglia povere sul territorio (pacchi viveri, assistenza anziani, medicinali, aiuto con bollette ed affitti).

    Questo per dire che è semplicistico dire “accoglieteli nelle parrocchie” e poi, dati alla mano, gridare allo scandalo se poche parrocchie hanno potuto farlo. Quelle che conosco io e che lo hanno fatto avevano già dei centri accoglienza (senza tetto, ragazze madri, ex-prostitute, etc.) attivi.

    Quindi, attenzione a trarre facili conclusioni in un verso o nell’altro.

    • lorenzo ha detto:

      Ottimo commento fatto da chi dimostra di saper bene come vanno le cose.
      Aggiungo solo due brevi aneddoti:
      – un parroco che prendevo bonariamente in giro dicendogli che lui non ascoltava il Papa perché nella sua parrocchia non aveva accolto nessun migrante mi ha risposto: “Si vede che quelle parrocchie che li hanno accolti sono più brave di noi e sono riuscite a dare già una sistemazione a tutti i poveri della parrocchia”;
      – un mio amico mi ha confidato che quando ha fatto notare alla polizia le lungaggini burocratiche e le spese necessarie per far venire regolarmente in Italia alcuni extracomunitari per una vacanza, si è sentito rispondere: “Ma chi te lo fa fare a seguire le regole? Falli entrare clandestinamente in Italia e risolvi subito tutti i problemi!”.

      • Emanuele ha detto:

        In effetti come dicevo, già sul territorio di una parrocchia piccola di una città considerata tra le più benestanti d’Italia ci sono una trentina di famiglie in difficoltà (e parlo solo di quelle “intercettate” dalla parrocchia).

        All’assistenza di queste famiglie si sommano tutte le altre attività spirituali e caritatevoli della parrocchia: funzioni, sacramenti, catechismo, incontri per famiglie, convivialità con gli anziani, centri estivi per ragazzi, visite ai malati, raccolte fondi e viveri, doposcuola, etc.
        Considera che abbiamo un solo parroco ed un diacono che si divide con altre parrocchie. Tutto il resto è detto da volontari (che a differenza dei vip lavorano tutto il giorno).

        Comunque, la voglia di aiutare i migranti c’è. Ci abbiamo provato. Anzi, per una situazione di emergenza (un paio di inverni particolarmente freddi) abbiamo ospitato in parrocchia per un paio di mesi due famiglie rom. Ma si trattava di un emergenza, si sono “accampati” alla meglio con brandine ed hanno usato il bagno del catechismo. Per mangiare andavano al centro Caritas e. Per i migranti, invece, vanno previsti standard abitativi più alti (non c’è di mezzo una calamità), compresa cucina, wifi, etc.

        Insomma, ad essere sinceri la cosa è complicata.

        Chi pensa che puoi andare per strada, prendere un extracomunitario irregolare e mettertelo in casa non sa di cosa parla. Non conosce gli aspetti legali ed organizzativi e pensa sia come ospitare un amico per le vacanze, quando invece dietro ci possono essere anche risvolti penali se non fai le cose più che in regola.

        • Umpalumpa ha detto:

          Buongiorno Emanuele e Lorenzo.

          Mi intrometto nei vostri commenti. Leggendoli mi hanno proprio incuriosito.

          Emanuele tu scrivi “All’assistenza di queste famiglie si sommano tutte le altre attività spirituali e caritatevoli della parrocchia: funzioni, sacramenti, catechismo, incontri per famiglie, convivialità con gli anziani, centri estivi per ragazzi, visite ai malati, raccolte fondi e viveri, doposcuola, etc.”
          Sono tutte cose ottime e lodevoli. Ogni parrocchia dovrebbe fare queste attività. Mi domando però: dov’è l’evangelizzazione in tutte queste attività? Sono solo io che pensa che la prima e principale attività della parrocchia dovrebbe essere l’evangelizzazione? tanto più nell’occidente secolarizzato.

          • lorenzo ha detto:

            Scusa ma non capisco: “funzioni, sacramenti, catechismo, incontri per famiglie, convivialità con gli anziani, centri estivi per ragazzi, visite ai malati, raccolte fondi e viveri, doposcuola, etc.” non sono forse evangelizzazione?
            Se ho capito male mi scuso e ti prego di essere più chiaro.

          • Emanuele ha detto:

            Mi associo a Lorenzo…

            Evangelizzare vuol dire prima di tutto portare il Vangelo con esempi concreti. Mi posso mettere con un panchetto in piazza e leggere il Vangelo, ma certamente gli esempi di vita valgono più di mille parole.

            Se leggiamo gli Atti vediamo come funzionavano le prime comunità cristiane. Nel piccolo e con tutti i limiti umani si cerca di fare altrettanto: pregando insieme, aiutandosi a vicenda, condividendo alcune attività, praticando la convivialità. Cerchiamo di tenere sempre le porte aperte e di invitare chiunque. In effetti in vari eventi si avvicinano persone non praticanti o non credenti… Noi si prova a seminare.

            Sì potrebbe fare di più, certo. Con la grazia di Dio speriamo di riuscire.

            • Umpalumpa ha detto:

              Ciao a entrambi.
              Figurati Lorenzo, non devi affatto scusarti.
              Emanuele la mia non è una critica ma una riflessione (magari strampalata).

              Vi scrivo come la penso, sperando mi diate le correzioni necessarie.

              Partiamo da un punto, magari sbagliato (prima correzione 😉 ).
              Negli atti degli apostoli, non si vedono gli apostoli impegnati nei doposcuola o nell’assistenza agli anziani. Almeno credo (accetto smentite. Davvero).
              Il loro scopo fondamentale non era creare una rete assistenziale o di supporto ma erano impegnati, nel compito che Gesù gli aveva affidato: l’annuncio del Vangelo, oggi mi pare sia tornato di “moda” il termine “Kerigma”.
              Non li aveva incaricati di fondare un partito politico per trasformare l’impero in repubblica, un’associazione di volontariato per la tutela dei plebei romani o per riconoscere la cittadinanza romana a tutti i sudditi dell’impero, oppure ancora un gruppo armato per rovesciare Erode o i sommi sacerdoti. Eppure, umanamente, questi obbiettivi sarebbero potuti sembrare ben più concreti e urgenti. No?
              Invece gli aveva dato un compito, che sarebbe potuto sembrare del tutto inutile: andate in giro a dire a tutti che sono risorto.

              Tornando ai nostri giorni, quello che voglio dire io, tanto per evitare equivoci, è che i doposcuola, l’assistenza ai bisognosi, raccolta fondi ecc, sono opere ottime, meritorie ma, a mio parere se manca l’evangelizzazione vera si rischia di tralasciare il “core business”.
              In concreto, a mio parere, se la Chiesa o le strutture clericali si focalizzano sull’evangelizzazione gli altri “settori”, più o meno “sociali”, come ad esempio doposcuola, assistenza ai bisognosi, raccolta fondi ecc (che ripeto sono ottimi e meritori, non voglio sminuirli in alcun modo) sorgono automaticamente.
              Sono, in sostanza, delle conseguenze inevitabili della evangelizzazione.

              Poi c’è giustamente il discorso che dice Emanuele riguardo l’evangelizzazione con “esempi concreti”. Più in generale ci si potrebbe domandare come fare ad evangelizzare concretamente. Estremizzo: ci si mette in piazza con il Vangelo oppure si fa beneficienza sperando che qualcuno ci chieda perchè siamo così “buoni”?
              Estremizzo tanto per capirci.

              Concordo nel pensare che l’evangelizzazione debba essere fatta con esempi concreti. Se si inizia una lezione di teologia/filosofia, l’ascoltatore si alza e se ne va.
              Credo – anche qui vado con i piedi di piombo perchè magari sto prendendo una topica clamorosa – che l’evangelizzazione non sia altro che raccontare agli altri come l’incontro con Cristo Risorto abbia rivoluzionatola la propria esistenza. Come dice il papa “servono testimoni. Non maestri”. Abbiamo questi testimoni oggi?

              Alcuni esempi concreti. Esistono movimenti e associazioni, pienamente inseriti nella Chiesa, tanto per fare alcuni nomi ma ce ne sono centinaia (focolarini, neocatecumenali, nuovi orizzonti ecc), che basano la loro opera proprio sull’annuncio di Cristo.
              Il denominatore comune di questi non è tanto l’attività “sociale”, cosa che comunque fanno, ma l’annuncio del Vangelo.
              Se ci pensiamo è molto simile al comportamento dei missionari dei primi secoli o di quelli che si recavano nelle americhe secoli fa o all’atteggiamento di San Francesco, del curato d’arsi, madre Teresa ecc.
              Tutti questi hanno focalizzato la loro attività nell’annuncio gratuito del Vangelo. Poi, da questo, ne sono scaturite inevitabilmente una serie di opere “sociali”, magari più appariscenti rispetto all’evangelizzazione, ma che trovavano linfa e spinta proprio e solo dall’evangelizzazione sottostante.
              Se invece i francescani, piuttosto che altri, si fossero focalizzati sul dare un letto al malato, piuttosto che sull’organizzazione dei doposcuola, non sarebbero andati molto lontani (credo) e, soprattutto, avrebbero cercato di curare i sintomi piuttosto che le cause.

              Ripeto, non sto affatto dicendo che l’assistenza ai bambini, piuttosto che gli anziani, non sia una cosa buona. ANZI. E’ ottima.

              Forse riesco a spiegare cosa intendo riportandovi una citazione della fondatrice di nuovi orizzonti (che non conosco se non da internet. Questo mio commento non è uno spot verso un’organizzazione rispetto ad un’altra. E’ tanto per spiegare la questione con fatti concreti)

              http://www.santiebeati.it/dettaglio/91552

              “Ben presto mi sono resa conto che, anche se ero a Roma, nel cuore della cristianità, non riuscivo a trovare un luogo dove portare questi nostri fratelli che avevano un bisogno disperato di essere accolti e di incontrare Gesù. C’erano tantissime mense, ostelli per la notte, comunità psico-terapeutiche o lavorative, ma non riuscivo a trovarne neanche una che accogliesse immediatamente i ragazzi che incontravo in strada e desse loro la possibilità di un accompagnamento umano e spirituale, basato sul vangelo, nell’impegnativo cammino di ricostruzione interiore e di guarigione del cuore.
              Ebbi ben presto la certezza che il vero problema dei tantissimi ragazzi che incontravo in strada di notte non era tanto la tossicodipendenza, l’alcolismo, la povertà, la devianza, la prostituzione, l’AIDS, la violenza, la criminalità, ecc.; anche tutto questo certamente… il terribile male che accomunava il popolo dell’ inferno della strada era per lo più la morte dell’anima.”

  • Abolivonzio ha detto:

    ” la lezione morale arrivi da vip e borghesi”. Praticamente è solo la veste da cardinale o da vescovo che rende credibile il pulpito da cui viene la predica?

  • Gian Piero ha detto:

    Vorrei chiedere a Gianfranco: ma perche’ questi bisognosi devono venire per forza in maniera illegale ? I profughi siriani o di altre guerre non sono senza documenti. Il viaggio in aereo per l’ Italia dall’ Africa costa molto meno dei 5000euro che danno agli scafisti. Quindi la domanda e’ perche’ questo flusso di immigrazione “ clandestina” cioe’ illegale, cioe’ persone senza documenti, che non sanno o fanno finta di non sapere che eta’ hanno e di che paese sono? Non le pare caro Gianfranco che ci sia qualcosa di strano ? I migranti “ economici” che cercano un lavoro in Italia provenienti da Filippine, Sri Lanka, Sud America non tentano di entrare illegalmente. I nostri emigranti itali dell’ inizio 900 non andavano illegalmente in America ma coi documentine pagandosi il viaggio su navi regolari. Non le viene qualche dubbio sig. Gianfranco su questi gommoni stracarichi in cui ogn “passeggero” paga 5000euro agli scafisti quando prendendo 7na nave o un aereo spenderebbe molto meno? Viene da chiedersi: perche’ vogliono a tutti i costi entrare illegalmente in Italia o in Europa? Sembra che davvero dietro ci sia una tratta di schiavi, ci siano affari poco puliti. Nell’ illegalita’ caro sig. Gianfranco le mafie ci sguazzano. Quindi sembra quantomeno imprudente è semplicistico la difesa dell’ immigrazione clandestina che sta facendo una parte della Chiesa. Fa sorgere il dubbio che ci sia qualcosa di poco chiaro. Magari saranno in buonafede, come dicono siano in buonafede le ONG, ma allora son9 degli utili idioti.

    • Kosmo ha detto:

      Quindi sembra quantomeno imprudente è semplicistico la difesa dell’ immigrazione clandestina che sta facendo una parte della Chiesa. Fa sorgere il dubbio che ci sia qualcosa di poco chiaro. Magari saranno in buonafede, come dicono siano in buonafede le ONG, ma allora son9 degli utili idioti.
      https://ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/fondi_migranti_chiesa-2406270.html

    • Emanuele ha detto:

      Hai colto il segno…

      Dietro c’è un mercato bello e buono, persone ricattate ed ingannate, persone rapite.

      Questi profughi partono da paesi molto corrotti, non mi meravigliarei che funzionari pubblici indirizzino alle vie illegali per chiedere tangenti.

      La cosa obbrobriosa è che si si preoccupa solo della traversata del Mediterraneo e non di come siano arrivati in Libia dal Centrafrica, dal mediorientale, e da più lontano.

      Eppure per i buonisti è tutto normale, normale pagare 5000 dollari (il reddito medio di diversi anni in alcuni paesi), normale fare giri assurdi, normale prendere navi fatiscenti e non navi di linea dal Marocco o dall’Egitto, normale partire senza nessun documento, normale che ci siano campi di concentramento in Libia, normale che buona parte delle donne poi diventino prostitute, normale che arrivino minori da soli,… Tutto normale e il problema è Salvini. Basta aprire i porti e tutto il resto magicamente scompare

  • Eowin ha detto:

    È stato Bergoglio ad andare a Lampedusa e dire « venite tutti qua ». Fate finta di non saperlo? Da allora cominciarono le invasioni pilotate, erano già pronti, Bergoglio fa parte della mafia mondiale che vuole distruggere tutti, europei e africani. Da quando sono diminuiti gli introiti dell’otto per mille ha cominciato a dire che l’emigrazione deve essere responsabile. Da buon gesuita non vuol dire niente. Ha trattato l’Italia come un suo feudo personale facendo l’equazione l’Italiani =cattolici, cosa non vera da tempo. Padre Rupnik ebbe a dire che in Italia il 90 per cento dei cattolici é ateo battezzato. Pertanto la pretesa di Bergoglio che gli italiani si facciano carico delle miserie dell’Africa é fuori da ogni logica. Noi abbiamo un parlamento eletto e nessuno ha eletto Bergoglio dittatore dell’Italia. Il suo è un governo parallelo a quello del popolo italiano. Inoltre i soldi della Charitas sempre noi italiani li diamo. La charitas non lavora in modo produttivo, ma consuma le risorse del Paese a favore dei poveri….va benissimo, ma non del mondo intero!!!! Avete impoverito tutti noi già piccoli, perchè i grandi non si sono impoveriti un po’, ma si sono ingrassati in questa situazione attuale e mondialista.
    Mi fermo qua. Cancello la mia iscrizione alle news, perchè ….è facile fare i generosi con i soldi degli altri…soprattutto di chi non può difendersi. O volete dirmi che i ricchi si sono impoveriti? Voglio i nomi dei capitalisti che hanno visto diminuire i loro redditi a seguito di questa situazione….non ne avete, anzi i ricchi nullafacenti sono sempre più ricchi e insulsi vedi Cirinnà e compagni per non parlare di de Benedetti e compagnia schifosa, sorso e mafie varie. Ma va, va.

  • Gian Piero ha detto:

    Io trovo molto preoccupante la frase che ha letto i’ arcivescovo emerito di Caserta Nogaro nella manifestazi9ne di Padre Zanotelli e Vauro davanti a San Pietro : sarei pronto a trasformare tutte le chiese in moschee se questo servisse alla causa di salvare le vite dei migranti”
    Ormai siamo al di la’ della ragione, nell’ ossessione monotematica per cui il Migrante diventa l’ Assoluto. Siamo alla nevrosi. Le magliette rosse, il digiuno a staffetta, gli insulti e gli auguri di morte a Salvini.
    Se penso ad Asia Bibi e a tutte le altre vittime cristiane per chi NESSUN PRETE DI STRADA ha mai manifestato, nonche’ a tutte le altre vittime per le quali l’ indifferenza regna sovrana ( per esempio quelle della guerra in Yemen) mi vengono le lacrime agli occhi.
    La follia si e’ impossessata delle menti di alcuni ecclesiastici a meno che non siano piu’ prosaicamente i soldi di Soros.

  • Colaus de Arce ha detto:

    Diamo una botta al cerchio e una alla botte, è evidente che queste persone sono seguaci del partito banderuola, ma un colpetto anche al Vaticano (come stato e non come chiesa), dunque, i suoi muri impediscono l’accesso ai migranti, papa Francesco ha sempre affermato di abbattere i muri, quelli degli altri non quelli del Vaticano, inoltre i vari conventi dismessi e immobili vari potrebbero essere benissimo usati, e perché no, anche il mega appartamento del card.Bertone e similia.
    Il problema, è facile vendere i polli degli altri, un po più difficile vendersi i propri.

  • Sebastiano ha detto:

    Chiese in moschee?
    C’e ben di peggio:
    http://www.lanuovabq.it/it/parroco-blasfemo-la-chiesa-e-camerino-per-le-drag-queen
    (n.b. per quelli ai quali viene l’orticaria solo al sentire nominare il sito: guardate almeno le foto…)
    Come se non bastasse, NESSUNO dei suoi superiori ha ritenuto opportuno dargli non dico una solenne strigliata ma neppure una tiratina d’orecchi.
    No, dice (il suo vescovo) che è “un fatto interno”. Come se a un parroco fosse consentito l’uso dei luoghi sacri al pari di una sua dependance personale.
    A tanto siamo ridotti.