Sono cattolici anche i principali paleontologi ed evoluzionisti spagnoli

Più volte abbiamo sottolineato il fatto che per i principali scienziati della storia non è mai esistita alcuna dicotomia tra scienza e fede, anche perché molti di loro furono sacerdoti, gesuiti e appartenenti all’ordine religioso.

A questo proposito abbiamo realizzato due dossier, il primo è un elenco di tutti i maggiori scienziati cristiani e cattolici mentre, il secondo, è un elenco di loro citazioni sul rapporto tra scienza e religiosità. In Italia, ad esempio, possiamo andare dal più conosciuto Galileo Galilei al meno conosciuto padre Benedetto Castelli, fondatore dell’idraulica; dal famoso padre della biologia Lazzaro Spallanzani, gesuita, a padre Andrea Bina, inventore del primo sismografo moderno. Il famoso gesuita padre Angelo Secchi, fondatore della spettroscopia astronomica e pioniere dell’astrofisica a padre Francesco Lana de Terzi, anche lui gesuita e considerato il fondatore della scienza aeronautica. L’elettricità biologica è stata scoperta dal devoto cattolico Luigi Galvani, al sacerdote sismologo Giuseppe Mercalli è dedicata la scala che misura l’intensità delle scosse sismiche mentre al sacerdote Francesco Denza sono dedicate oltre 200 stazioni metrologiche essendo il padre italiano della scienza che studia l’atmosfera. Fino ad arrivare ai giorni nostri, dai credenti (e cattolici) Carlo Rubbia e Enrico Bombieri, Nobel e medaglia Fields fino ai celebri matematici Giovanni Prodi e Ennio De Giorgi, devoti cristiani, alla contemporanea Fabiola Gianotti.

Anche in Spagna, tuttavia, la situazione è molto simile, come ha spiegato recentemente Alfonso V. Carrascosa, ricercatore presso il Museo Nacional de Ciencias Naturales e membro del Consiglio superiore di ricerca scientifica (MNCN-CSI): «La Chiesa cattolica», ha scritto il dott. Carrascosa, «afferma che la fede e la teoria dell’evoluzione sono compatibili, a condizione che non vi sia un’interpretazione ideologica di quest’ultima». Questa compatibilità è mostrata dal fatto che sono tanti gli scienziati cattolici spagnoli di alto livello che hanno contribuito a sviluppare la ricerca scientifica, anche in campo biologico ed evolutivo.

Qualche esempio: il fondatore della paleontologia in Spagna è stato un religioso francescano, padre José Torrubia (1698-1761), è suo infatti il primo trattato di questa disciplina, intitolato Historia Natural, che ha il compito di studiare i resti fossili. Un altro importante paleontologo è stato padre Manuel Torres (1750-1817), sacerdote domenicano e scopritore del megaterio, un genere estinto di mammiferi vissuti durante il Pliocene e il Pleistocene nelle Americhe. Importante anche il contributo dell’entomologo cattolico Mariano de la Paz Graells, autore di 75 documenti con dettagliate descrizioni di nuove specie, tra cui il lepidottero Graellsia isabelae (il cui nome scientifico è derivato dal suo nome), ed autore del volume Mastodología Ibérica in cui parla a lungo di scienza e fede.

Il primo “cacciatore di dinosauri” spagnolo è stato Juan Vilanova Piera (1821-1893), pioniere della geologia e dello studio della preistoria, docente di Geologia e Paleontologia presso l’Università di Madrid. E’ lui lo scopritore dei primi fossili di dinosauro in Spagna e noto anche divulgatore sul rapporto positivo tra evoluzione e fede, spiegando che la Genesi «non aveva intenzione di essere un trattato geologia o di qualsiasi altra scienza, ma piuttosto intendeva far comprendere agli Ebrei la grandezza e l’onnipotenza di Dio Creatore», contrastando il letteralismo biblico tipico del mondo protestante. Contemporaneo a Darwin vi fu padre Eduardo Llanas, membro dell’Accademia di Belle Arti di Barcellona, ​​prete cattolico che criticò fin da subito l’uso ideologico della teoria della selezione naturale, spiegando comunque che «non vedo alcuna ragione valida per affermare che le opinioni espresse nel libro di Darwin siano offensive dei sentimenti religiosi» (E. Llanas, “El origen de las especies”, 1859).

Contributo importante per la ricerca paleontologa spagnola è stato dato da Hugo Obermaier (1877-1946), sacerdote cattolico e tra i fondatori del Museo di Scienze Naturali di Madrid, per lui venne creata la cattedra di “Historia Primitiva del Hombre” presso l’Università di Madrid. Non si può omettere il “più importante antropologo basco”, ovvero il sacerdote cattolico José Miguel de Barandiaran e Ayerbe (1889-1991), considerato patriarca della cultura basca grazie alle sue scoperte nel campo dell’antropologia. Un importante divulgatore della conciliabilità tra evoluzione e fede cattolica è stato invece l’antropologo Telesforo Aranzadi (1860-1945), eminente scienziato spagnolo, mentre il sacerdote e archeologo cattolico Jesús Carballo García Taboada (1874-1961) è riconosciuto come il pioniere della speleologia, nonché creatore del Museo Regional de Prehistoria y Arqueología di Cantabria. Devoto cattolico fu anche Santiago Alcobé e Noce (1903-1977), illustre professore di Antropologia presso l’Università di Barcellona, tra i più importanti antropologi spagnoli. Il paleontologo Miquel Crusafont (1910-1983) ha diffuso più di tutti la teoria dell’evoluzione biologica in Spagna, fondatore nel 1969 dell’Istituto provinciale di Paleontologia di Barcellona. In una delle sue lettere ha scritto: «dal nostro punto di vista non vi è nulla nella scienza che è in contrasto con il dogma, mai la scienza -a parte qualche spirito pusillanime- potrà contraddire i dogmi della fede cristiana cattolica».

Il paleontologo Bermudo Meléndez (1912-1999) è stato docente e presidente della Real Sociedad Española de Historia Natural (1964), nonché autore del trattato del Tratado de paleontología (1947) in cui afferma che l’evoluzione è guidata da una direzionalità teleologica e finalista, ammettendo l’intervento di Dio. Uno scienziato cattolico, frequentatore del Monasterio del Paular. Il genetista catalano Antonio Prevosti (1919-2011) è considerato l’introduttore in Spagna della genetica delle popolazioni naturali, ha spesso partecipato ai convegni di Pax Romana (il Movimento Cattolico Internazionale degli Intellettuali e culturali) e ha tenuto lezioni presso la Facoltà di Teologia a San Cugat del Valles, collaborando oltretutto con riviste religiose come Apostolado sacerdotal, Orbis catholicus o Forja, manifestando apertamente la fede cattolica. E’ ancora vivo invece Emiliano Aguirre (1925-), ex gesuita e missionario che ha dato importanti contributi alla paleoantropologia, vincitore del Premio Príncipe de Asturias e membro della Real Academia de Ciencias Exactas, Físicas y Naturales. Il suo libro La Evolución, pubblicato presso la Editorial Católica, ha segnato una tappa fondamentale per la diffusione sociale delle idee evolutive in Spagna. Francisco J. Ayala  (1934-) è un importante biologo evoluzionista cattolico, vincitore della National Medal of Science e del Premio Templeton (2010) per i suoi contributi nell’ambito del rapporto tra scienza e fede.

Ecco dunque alcuni esempi di importanti scienziati che hanno appassionatamente condiviso nella loro vita la fede e la scienza, la biologica e l’evoluzione. Molti di essi impegnati anche nell’ordine religioso come sacerdoti e gesuiti. Come ha affermato il cattolico Martin A. Nowak, noto docente di Biologia evolutiva presso l’Università di Harvard, «L’evoluzione non è un argomento contro Dio, non più della gravità, essa è un principio organizzatore del mondo vivente: Dio la usa per dispiegare la vita sulla terra. La potenza creatrice di Dio e le leggi dell’evoluzione non sono in conflitto tra loro: Dio agisce attraverso l’evoluzione, ne è la causa ultima. Senza Dio non ci sarebbe affatto l’evoluzione. Allo stesso modo Dio usa la gravità per organizzare la struttura dell’universo su larga scala. Senza Dio non ci sarebbe alcuna gravità. Né la gravità né l’evoluzione rappresentano sfide per la fede cristiana» (M. Nowak, in “Dio oggi. Con lui o senza lui cambia tutto”, Cantagalli 2010, p. 201,202).

La redazione

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Un commento a Sono cattolici anche i principali paleontologi ed evoluzionisti spagnoli

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  1. Pino ha detto

    ricordiamo anche Padre Roberto Busa, gesuita. Senza la sua geniale intuizione, quasi settant’anni fa, relativa all’utilizzo del computer per elaborare testi e non solo numeri, oggi non avremmo internet e non potremmo comunicare su questo sito. Intuizione rivoluzionaria di cui nessuno parla.
    Leggere questo articolo è interessante

    http://www.ilgiornale.it/news/e-gesuita-cre-link-merito-suo-se-navigate-internet.html

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