Brava suor Cristina, valorizza il bello ovunque si trovi!

SisterCRISTINANel marzo scorso scrivevamo del nuovo “fenomeno televisivo”, suor Cristina Scuccia, appena apparsa al programma “The Voice of Italy”. Eravamo rimasti molto colpiti dalla sua povertà di spirito, che aveva sconvolto i partecipanti al programma e milioni di telespettatori.

Una testimonianza inedita da un mondo, quello mediatico, intriso di odio, violenza ed ipocrisia. L’avevamo subito difesa dalle critiche ricevute, non era esibizionismo il suo ma il concretizzarsi dell’invito di Papa Francesco ad una Chiesa che non ha paura di andare ovunque, anche con il rischio di essere incidentata: «Ho un dono e ve lo dono. Francesco ci dice sempre di uscire ad evangelizzare, a dire che Dio non toglie niente anzi ci dona ancora di più, allora sono qui per questo». L’avevamo ringraziata e le avevamo dato un consiglio: di non farsi inebriare del successo, di restare fedele alle ragioni che l’avevano portata in televisione e, sopratutto, di non farsi strumentalizzare.

Oggi, pochi mesi dopo, suor Cristina non è più un “fenomeno emergente”. E’ una delle cantanti più amate in Italia e all’estero (oltre 100 milioni di views su YouTube), forse non tanto per la sua voce (apprezzabile ma non talentuosa) ma più per la sua persona. In questi giorni è tornata al centro dei riflettori per l’uscita del suo primo album (“Sister Cristina”, uscirà l’11 novembre, tutto il ricavato in beneficenza), scegliendo come lancio una rivisitazione del singolo “Like a Vergin” di Madonna. “Like a Vergin”? Madonna? Ecco, l’abbiamo persa…è stato il nostro primo pensiero.

Essendo però abituati a non fermarci alle impressioni iniziali e approfondire sempre tutto, anche quello che appare scontato, abbiamo cercato di capire le sue motivazioni. Ci ha convinto per la seconda volta, innanzitutto per un motivo: non ha abbandonato né le ragioni né la sua vita. Vive a Milano assieme a due consorelle, dove gestiscono una scuola materna, un pensionato di universitarie e collaborano con la vicina parrocchia. Lei insegna catechismo, segue le ragazze, fa i turni in portineria e la domenica canta alla Messa. Ed infatti, ha rivelato ad “Avvenire”, «la cosa che mi ha fatto e mi fa tenere i piedi per terra è l’appartenere a una comunità che mi aiuta e mi protegge. E sapere che sono uno strumento nella mani di Dio, non una popstar».

«La canzone l’ho scelta io», risponde suor Cristina. «Senza nessuna volontà di provocare o di scandalizzare. Leggendo il testo, senza farsi influenzare dai precedenti, si scopre che è una canzone sulla capacità dell’amore di fare nuove le persone. Di riscattarle dal loro passato. Ed è così che io ho voluto interpretarla. Per questo l’abbiamo trasformata dal brano pop-dance che era, in una ballata romantica un po’ alla Amos Lee. Cioè a qualcosa di più simile a una preghiera laica che a un brano pop». «Vuole essere», ha spiegato ancora, «testimonianza della capacità che Dio ha di far nuove tutte le cose!. Lo interpreto come il tocco di Dio quando mi ha chiamata ad una vita nuova, restituendomi la purezza, la dignità di essere Figlia Amata da Lui. E da lì la mia sequela fino alla fine dei giorni!». La motivazione è davvero apprezzabile: salvare il bello ovunque si trovi, anche in un testo ambiguo (si vedano le varie interpretazioni sessuali) cantato da una popstar dissacrante e blasfema.

Quando parla di sé e di cosa è cambiato rispetto a marzo, riscontriamo la stessa povertà di cuore che ci aveva colpito. Dopo l’immenso successo, «ho fatto silenzio. E pregato molto. Mi sono concentrata sul fatto che dovevo rinnovare i voti temporanei, cioè sulla cosa per me più importante: tutelare la mia vita spirituale. Ho 26 anni, sono piccola. Ma so che ho una grande responsabilità. Che devo dare una testimonianza. E lo faccio volentieri. Perché sono entusiasta di avere incontrato Cristo e vorrei che chiunque lo incontrasse». E’ una posizione autentica: la testimonianza (o l’evangelizzazione) reale non nasce mai come progetto, ma emerge come forma di gratitudine e di sovrabbondanza per quanto si è ricevuto. Anche se è una fatica: «ho sentito addosso una curiosità quasi morbosa da parte dei media. Certi fotografi mi seguivano dappertutto. Ho fatto i salti mortali per andare a Messa senza essere scoperta».

Finalmente anche i media sono “obbligati” a mostrare il volto vero della Chiesa, capace di oscurare i falsi testimoni che saturano le redazioni giornaliste e i programmi televisivi (da Vito Mancuso ai vaticanisti manipolatori di Papa Francesco, dai preti anticlericali alle suore femministe…ma il bello ci sarà pure anche il loro!). «Io mi sento un umile strumento. Che spera di potere essere utile alla Chiesa in un anno così importante per la vita consacrata», dice al contrario loro, suor Cristina. «Mi hanno già fatto una proposta per partecipare ad un evento in Vaticano. Se lo riterranno utile, sarò felice di dare il mio contributo».

 

Qui sotto il brano “Like a Vergin” rivisitato da suor Cristina, più in basso il testo.

«Ho superato zone selvagge, in qualche modo ce l’ho fatta. Non sapevo quanto fossi perduta fino a quando ho trovato te. Mi sentivo sconfitta, incompleta. Mi sono fatta fregare, ero triste e depressa. Ma tu mi hai fatto sentire, si tu mi hai fatto sentire splendente e nuova. Come una vergine, toccata per la prima vera volta. Come una vergine quando il tuo cuore batte accanto al mio. Ti darò tutto il mio amore, ragazzo. La mia paura sta svanendo velocemente. Ti ho aspettato perché solo l’amore può durare. Sei così bello e sei mio, mi fai diventare forte, si mi fai diventare un bolide. Oh il tuo amore ha sciolto, si, il tuo amore ha sciolto ciò che era bloccato e freddo».

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78 commenti a Brava suor Cristina, valorizza il bello ovunque si trovi!

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  1. Bagukan ha detto

    Suor Cristina ha una bellissima voce ma diciamoci la verità: ci sono migliaia di cantanti jazz o soul che fanno cover con voci non meno interessanti della sua.

  2. Sophie ha detto

    Una suora che per apparire moderna a tutti i costi, canta la canzone di una cantante che ha basato la sua vita sulla presa in giro della Madonna e Gesù Cristo. Non trovo il nesso logico.

    • Sachalessandro ha detto in risposta a Sophie

      Per dissacrare ciò che è dissacrato nella canzone originale, è come se ti stessi prendendo per il Cuculo.

    • francesco ha detto in risposta a Sophie

      Rileggendo il testo della canzone in questione, direi che suor Cristina non ha tutti i torti quando dice che per lei (cioè per come lei intepreta la canzone che sta cantando) è un inno a Dio.
      Certo, poi, valgono le pertinenti osservazioni di Dario* più sotto: si poteva certamente fare di meglio adattando più opportunamente testo e musiche. Senza dubbio. Ma io trovo geniale la capacità di indirizzare verso il “bene” ciò che nelle sue prime intenzioni poteva esser nato come “male” o, quantomeno, come moralmente irrilevante. Secondo me anche questo è da tenere in considerazione.

      • Dario* ha detto in risposta a francesco

        Sono d’accordo, si poteva fare meglio sotto certi aspetti ma in definitiva è apprezzabile lo sforzo ed anche parzialmente il risultato

      • Tommasodaquino ha detto in risposta a francesco

        Non si può servire Dio e mammona

      • Sophie ha detto in risposta a francesco

        “Ma io trovo geniale la capacità di indirizzare verso il “bene” ciò che nelle sue prime intenzioni poteva esser nato come “male” ”

        Questo lo sa fare solo Dio. Se le intenzioni erano quelle che dici tu, mi spiace ma quella della Scuccia è solo presunzione. E’ una suora tra le tante, dicessi è una Santa pure pure…

        • francesco ha detto in risposta a Sophie

          Certo lo sa fare solo Dio, ma Dio opera anche attraverso gli uomini e le donne che fanno la Sua volontà 😉

          P.S. una precisazione: per “sue intenzioni” non intendevo le intenzioni di suor Cristina ma quelle di chi ha scritto e interpretato la canzone originaria, non la cover.

    • Reby ha detto in risposta a Sophie

      Noto una certa fobia verso la modernità…ma davvero è salutare chiudersi nella sacrestia del proprio paese? Suor Cristina è coraggiosa e è giustamente intenzionata a sfruttare le sue doti per il bene della Chiesa, esattamente come un regista cattolico farebbe con i suoi film o come uno scrittore cattolico farebbe con i suoi libri o come fai tu con internet. Ah però in quel caso non è apparire moderni…

      • Sophie ha detto in risposta a Reby

        Sì va bene ho capito che hai il pallino delle’essere una cattolica al passo coi tempi ma suor Cristina è coraggiosa ma di cosa? Sono coraggiose quelle suore che accudiscono malati, quelle suore che stanno anni e anni nel Terzo Mondo, quelle che suore che pregano ore e ore, quelle suore che cercano di conciliare le famiglie attraverso gli sportelli delle Caritas per essere utili per il prossimo, no una che sgambetta su un palcoscenico. Ma che ti risulta che Gesù e gli apostoli si mettevano a fare i buffoni con canzoni da buffoni per attirare l’attenzione della gente?

        • francesco ha detto in risposta a Sophie

          Ognuno ha i suoi particolari carismi che deve mettere a frutto. Mica tutti devono fare la stessa cosa 😉
          E c’entra nulla l’essere “a passao coi tempi”.

  3. beppino ha detto

    Mah, mi sembra il tipico “prodotto anglosassone” destinato soprattutto a muovere sentimenti e sensazioni, localmente anche banale, e soprattutto destinato a non scostare il lettore dalla prima sensazione (magari anche sbagliata) di inizio lettura. Speriamo bene…

  4. Sachalessandro ha detto

    Questo è l’unico aticolo, da quando UCCR è nato, che non condivido.

    A proposito di “suor” Cristina, personalmente, ritengo che far recitare un Padre Nostro a pappagallo in uno studio televisivo sia abbastanza futile, del resto quanti, tra le persone in studio, si potrebbero definire cattoliche? Sappiamo benissimo di essere in minoranza! ma ad ogni modo, lo ritengo futile perchè anche i miei parenti sono “cattolici” o “credenti” a al 70esimo anniversario di matrimonio dei nonni TUTTI erano presenti a Messa e TUTTI hanno ripetuto (a pappagallo immagino, non certo per fede, per loro non ha lo stesso valore cui va dato, semmai conoscono a memoria le preghiere perché da bambini la impararono a catechismo…poi io ero rimasto che si pregava con riservatezza…) sia il Padre Nostro che il Credo. Io ritengo che una suora, per di più novizia, non dovrebbe perdere tempo al di fuori di Dio. Faremmo bene attenzione a non mescolare sacro con profano; non è certamente necessario che una suora, anche se vocalmente dotata, debba esibirsi sulla Rai in un programma per niente “religioso” per fare opera di evangelizzazione, come ha voluto “etichettare” la sua decisione di partecipare al programma musicale in veste di rochettara. Non è che per evangelizzare il mondo della politica un sacerdote si debba candidare a Sindaco, un Vescovo a Presidente di Regione e un Cardinale a Deputato o Ministro, tutte cose, tra l’altro, che sono vietate esplicitamente dal Codice di Diritto Canonico che prevede addirittura la sospensione a divinis per chi dovesse candidarsi a tali cariche. Si può incontrare tutto e tutti, ed evangelizzarli nei loro ambienti, da qui chi si prostituisce sulla strada, i giovani che si drogano in discoteca, e via dicendo, ma certamente non si può tollerare che una suora si metta a fare la rochettara in tv con questa “scusa”.

    Perché di scusa si tratta, visto come si sono comportate altre 4 sue consorelle che poi hanno partecipato alla trasmissione, saltando, ballando, e dicendo varie banalità. Attenzione, non dico che le suore devono restarsene chiuse in convento o non esibirsi in televisione, cantando in una serata o esibendosi come maghi – esempi in questo caso ne abbiamo a bizzeffe – ma non certo partecipando ad un programma televisivo, dove bisogna mettersi in gioco, cambiare mentalità, svuotarsi di quello che si è per diventare una nuova persona/artista, finendo, nel caso specifico di Suor Cristina, per snaturare i suoi voti religiosi. Di Evangelizzazione io personalmente non ne vedo neanche l’ombra, ma sarei molto grato a chiunque se me la facesse notare. “Ho 26 anni sono piccola”, va bene, ma dov’è finita l’obbedienza? E che dire della Madre Superiora (scellerata?) che invece di ricordarle qual è il suo compito in quanto suora e cosa prevede la sua vocazione, la porterà in tourné per l’Italia? O meglio, come disse qualcuno tempo fa: “Che ne farà della sua vocazione quando il TALENTO la porterà in tournè? È questo ipocrita compromesso ad essere un melenso pastone indigeribile: recitare il Padre Nostro, dopo aver cantato davanti ad una folla scalmanata.
    Lasciamo che chi vuol ballare, balli col corpo, e che, quando vuole ristorare lo spirito, lo faccia nel luogo appropriato. Che, per i cattolici, è davanti a Cristo Sacramentato.” Magari di Domenica. Magari a Messa. Magari non sulla Rai.

    Tuttavia approvo la rivisitazione di questa canzone, è assolutamente geniale e spero che metta mano anche ad Imagine, però per cortesia, attenzione al Codice di Diritto Canonico.

    • Antonio ha detto in risposta a Sachalessandro

      Perfettamente daccordo!

    • Duo Maxwell ha detto in risposta a Sachalessandro

      Bellissimo articolo che condivido (tranne il passaggio sulla voce ma questi son gusti musicali e ci può stare benissimo) poi però leggo i commenti e ci ritrovo quelle chiacchiere che dividono le comunità di cui parla Papa Francesco (anche oggi)… chi siete voi per giudicare Suor Cristina che nemmeno conoscete? Chi sei tu Sachalessandro per giudicare Suor Giusi, Suor Agata, Suor Giovanna e Suor Maria Pina? Chi siete voi per giudicare la Congregazione nella scelta di questa coraggiosa missione?
      Suor Cristina ha rivisitato una canzone facendone un inno all’amore sacro (e se voi non avete notato i piccoli cambiamenti al testo originale son problemi vostri e non suoi) che sferrato un pugno così forte all’amore profano da metterlo KO. HA edificato una Chiesa sulle rovine di un tempio pagano. Voi giudicate ma non sapete nulla di questa ragazza di 26 anni che con un coraggio immenso che solo una profonda fede può dare ha deciso di portare il suo messaggio nel mondo utilizzando uno strumento universale quale quello della musica!
      “Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua».” (Marco 6,4)
      “Andando via di là, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori». (Matteo 9,9-13)
      “Tutto è puro per chi è puro, ma per quelli che sono corrotti e senza fede nulla è puro: sono corrotte la loro mente e la loro coscienza.” (Dalla Lettera di San Paolo a Tito 1,15)

      L’attualità della Bibbia è la migliore risposta a tutte le chiacchiere che qui leggo…

      “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.” (Matteo 5,11-12)

      Tutto immaginavo ma non che i lettori di UCCR fossero dei farisei 2.0 ma evidentemente devo abituarmi anche a questo!

      • Sophie ha detto in risposta a Duo Maxwell

        Non facciamo i farisei, smascheriamo gli stessi mercanti che Gesù cacciò a calci nel sedere.

        • Reby ha detto in risposta a Sophie

          Una suora che vive di povertà, obbedienza e verginità nonostante il successo mondiale che ha avuto e che sente di voler contribuire al bene della Chiesa è un mercante del tempio? C’è qualcosa che non va…davvero.

          • Sophie ha detto in risposta a Reby

            Cose che fanno tutte le suore tra l’altro. Hai tralasciato la cosa più importante: il nascondimento, cioè quello che faceva la Madonna. Per il resto t’ho risposto negli altri post. Ciao.

      • EquesFidus ha detto in risposta a Duo Maxwell

        Anche tacciare gli altri di essere dei farisei (che tra l’altro erano tali perché non osservavano la Legge che proclamavano per primi, per questo il Cristo li bolla come ipocriti) è una forma di giudizio, e bella pesante anche. Pensa prima di scrivere.

        • Sophie ha detto in risposta a EquesFidus

          Vabbè comprendilo, purtroppo quelli come lui non capiscono che la gente ha bisogno di guide spirituali e non di showgirls. Quelli come lui non hanno capito che l’omertà ha aperto la strada al fiorire dei mercanti nel tempio. Quelli come lui non hanno capito che i cattolici si sono rotti le palle di assetati di fama, gloria, politica e successo nella Chiesa di Cristo.

          • Duo Maxwell ha detto in risposta a Sophie

            Cara Sophie quella che non hai capito un tubo sei tu… perché parli e giudichi senza conoscere… cosa sai tu delle OSF? Le conosci? Hai idea del bene che fanno a tanti cattolici? Non sapete nulla però giudicate! Giudicate e bollate persone meravigliose che hanno dedicato la loro vita a Cristo… vi dovreste solo vergognare! Spero solo che un giorno potrete avere la fortuna di incontrarle iniziando proprio da Suor Cristina così capirete quanto avventati siano i vostri giudizi!

            • Sophie ha detto in risposta a Duo Maxwell

              No grazie non ci tengo a conoscere suor Cristina, preferisco suore che fanno il bene e la benficenza nell’anonimato non con squillo di trombe. Quelle che nessuno vede perchè non si mettono in mostra. Quelle che rinunciano a tutto per Gesù. Visto che hai fatto tutto un copia incolla del Vangelo, fai un bel copia incolla su quello che ha detto Gesù sulla beneficenza ostentata va. Per il resto direi che… no non mi vergogno di pensarla in maniera diversa nè di dire che la signorina si presentò al provino di Amici e fu scartata, poi si fece furba e si presento al cast del famoso talent show con il suo abito di suora per poter andare avanti. Sinceramente non approvo l’usare la scusa dell’avvicinare i giovani per poter avere il suo momento di gloria. O sei di Dio o sei del mondo. O sei umile sposa di Cristo o sei pomposa sposa del successo. Vuoi fare la showgirl (che tanto quello è)? Bene, ma la suora è un’altra cosa.

              • Sophie ha detto in risposta a Sophie

                presentò*

              • Duo Maxwell ha detto in risposta a Sophie

                Non conosci nemmeno i fatti eppure li dai per certi… poi vabbè… questo è il paese dove viene scartato Andrea Faustini che poi vince xFactor UK… vabbè il discorso è lungo lasciamo perdere del resto non vedo volontà di conoscere i fatti! Ripeto… giudichi senza conoscere le persone!

                PS: fosse per lei non ostenterebbe nulla… per il suo carattere se ne starebbe tranquilla e nascosta perché non avrebbe certo bisogno di dire quali saranno le opere di beneficenza che farà (chi conosce la congregazione sa già quali sono i loro progetti sociali)… sono gli altri che in maniera quasi morbosa le chiedono cosa ne farà con i soldi perché alla fine per molti contano solo questi… Il problema è che se lo fa Cristina allora non va bene… lo fanno altri ecclesiastici incidendo dischi (mica è la sola) o vendendo libri e tutto va bene! C’è solo tanto pregiudizio basato sulla non conoscenza della persona di cui si parla!

        • Duo Maxwell ha detto in risposta a EquesFidus

          beh hai dato una descrizione eccezionale… atteniamoci alle Sacre Scritture ed evitiamo di criticare senza conoscere!

  5. Dario* ha detto

    La mia idea è questa: forse era buono il proposito ma a mio avviso la realizzazione ha mancato il bersaglio e, dato che non mi piace parlare per dar aria alla bocca, cercherò di concretizzare le mie impressioni e rendere le mie critiche costruttive. Io credo beninteso che gli errori siano stati fatti in buona fede ma, se lei è lecito pensare sia semplice ed ingenua come una colomba, è più dura da mandar giù che non ci sia stato nessuno accanto a lei a consigliarla meglio sul da farsi

    a) la musica, il fatto di cambiare il ritmo del brano è a mio avviso del tutto ininfluente, è stata una scelta musicale che può essere condivisa o meno (il risultato è piacevole, niente da eccepire) ma che di certo non costituisce una sorta di “disinnesco di una mina inesplosa” come è stato fatto passare da alcuni. La musica in sé è neutra, ben altra cosa i testi, ma adesso ci arrivo

    b) il testo è stato modificato impercettibilmente rispetto alla versione originale, è stato rimosso un “boy” ma poteva essere sostituito con un “God” se si voleva togliere l’ambiguità che comunque lo pervade, la metrica era quella. Altre frasi ambigue (per non dire esplicite) come “touched for the very first time” potevano essere modificate senza difficoltà, la prima frase che mi viene in mente ad esempio poteva essere “touched by Your grace divine”, la metrica era la stessa e finiva con un suono simile (benché non ci fossero problemi di rime). Sono modifiche che sto buttando giù in 2 minuti, si poteva fare anche di meglio dei miei suggerimenti, non era una gran fatica. Avanti, con tutta la gente coinvolta e tutto quello che ci vuole a registrare, mixare, ecc. nessuno ci poteva arrivare? A prescindere da tutte le mie considerazioni, il brano ci avrebbe guadagnato da una personalizzazione!

    c) la scelta del brano e dell’artista originale. Bisognava scegliere proprio un brano di un’artista che ha fatto della blasfemia e della provocazione il proprio cavallo di battaglia? Non dimentichiamo che per fare cover ad un certo livello bisogna raggiungere un accordo economico con l’artista originale, il che vuol dire foraggiare la Ciccone con i denari degli ignari devoti, farle altra pubblicità e darle altra visibilità. Non è bene trascurare gli effetti collaterali quando si fa qualcosa, specialmente quelli talmente ovvi…

    L’impressione definitiva che ne ho è che, o il successo le ha dato alla testa, o è stata consigliata davvero male. Non che ci sia niente di tragico beninteso, però neanche tutto oro che luccica al sole come si sostiene nell’articolo.
    Se proprio voleva fare sensazione con una cover io avrei scelto questa (il testo è di per sé una preghiera, l’artista è cristiano a prescindere dal look ed una cover di Alice Cooper avrebbe fatto parlare molto di più che non una di M. volete mettere?):
    Alice Cooper – I am made of You
    “[..] e per sempre Tu sei il cantante, io sono la canzone [..]” sarebbe stato molto più appropriato a mio avviso di un “[..] come una vergine toccata per la prima volta [..]” con tutti i suoi riferimenti sessuali. Ma questa è e resta solo la mia opinione che dubito altri condivideranno

  6. Antonio ha detto

    Attirare i giovani di oggi in questo modo? Allora perchè non suonare brani dei Rolling Stones durante l’Eucaristia? Siamo alla frutta.

    • francesco ha detto in risposta a Antonio

      Perdonami, ma c’è una gran bella differenza tra cantare la canzone X – whatever X is – in un contesto quotidiano e cantare la stessa canzone durante una celebrazione. Le due cose c’entrano come i cavoli a merenda.

      • Luca ha detto in risposta a francesco

        Una suora, è suora in convento come per la strada. Un po’ come dire che un prete fuori dalle celebrazioni ufficiali – e quindi in un contesto quotidiano – può farsi una scappatella notturna e movida mattutina! Poi se il papa vuole avvicinare i giovani e vuole novità (adeguarsi ai tempi) allora cambiamo anche la Messa triste e solenne e usiamo sottofondi rap.
        Coerenza caro Francesco… coerenza. Naturalmente la mia è solo una provocazione.

        • francesco ha detto in risposta a Luca

          Sarà anche una provocazione, ma non ha né capo né coda. E’ perfettamente coerente essere d’accordo con l’affermazione “la suora può cantare la canzone X al di fuori della celebrazione Eucaristica” e, allo stesso tempo, NON essere d’accordo con l’affermazione “la suora può cantare la canzone X durante la celebrazione Eucaristica”, nella misura in cui la prima non implica la seconda.

          • Luigi ha detto in risposta a francesco

            Suora o non suora, sono sicuro che questa novella cantautrice non avvicinerà nessuno a Cristo, anzi… Molto meglio convincere i ragazzi a leggere il Vangelo. Quindi questo mezzo dono che dici di avere cara Cristina, facci il piacere di non donarcelo!

            • Hugo ha detto in risposta a Luigi

              Non capisco perché si debba arrivare a questa presunzione e decidere a priori che non avvicinerà nessuno a Cristo. Magari lo ha già fatto mentre tu sei qui a odiarla. Dall’articolo mi sembra inoltre una splendida persona e grazie al suo successo riuscirà ad essere invitata nelle scuole ad incontrare i ragazzi e parargli davvero della vita ne rimarranno affascinanti. Magari più di quando invitano Luxuria.

            • Duo Maxwell ha detto in risposta a Luigi

              Ti informo che lo ha già fatto… e molto più di quanto chi non sa vedere oltre le apparenze possa immaginare… dall’Italia fino agli USA per arrivare alle Filippine passando da Panama… quello che ha fatto Suor Cristina nel mondo non ha eguali e col tempo forse… anche questo paese se ne renderà conto!

  7. Antonio ha detto

    Se anche UCCR è sceso nel “mondo” e allora…

    • Hugo ha detto in risposta a Antonio

      Antonio preferiva che UCCR stesse in un castello di vetro a giudicare il mondo. Forza Papa Francesco…quanto c’è bisogno di te!!!

    • Reby ha detto in risposta a Antonio

      Un altro terrorizzato dal mondo, prima Sophie impaurita dalla modernità. Ora comincio anch’io capire l’insistenza del Papa per una chiesa in uscita verso le periferie senza paura di sporcarsi le mani…ci ha visto lungo sulla situazione dei cattolici!!

      • Sophie ha detto in risposta a Reby

        Il Papa dubito che per uscire dalla Chiesa intendesse cose come cantare una canzone blasfema. Se questo vuol dir essere moderni, felice di vivere nel mio piccolo Medioevo.

  8. Andrea ha detto

    “Una Chiesa che non ha paura di andare ovunque, anche al costo di essere incidentata”. E l’Evangelica prudenza; il sacro pudore dove li mettiamo? Quello che dice papa Francesco non tutto è Vangelo, specialmente quando, a volte incautamente, parla a “braccia”.

    • Sophie ha detto in risposta a Andrea

      Io penso che la Chiesa sia non solo i preti, ma anche noi che la frequentiamo. Sono d’accordo con il Papa quando dice di uscire, andare nelle periferie ecc.. Io stessa ho fatto evangelizzazione di strada pur essendo una persona oggettivamente molto schiva e, no di certo per merito mio, ma grazie a Gesù che mi ha assistito ho messo in difficoltà molti atei e le loro certezze. Fare una cosa senza ricevere nulla in cambio o addirittura il disprezzo, smuovere le coscienze, questa è la vera evangelizzazione, quella di cui parla il Papa, ossia l’unico al mondo che guarda caso non s’è filato di striscio questa suora. Chissà perchè… Le auguro tutta la fortuna di questo mondo ma per me quello che sta facendo suor Cristina è solo spettacolo. E non credo che Gesù voglia questo dalla sua sposa.

    • Hugo ha detto in risposta a Andrea

      A parte che si dice “a braccio”…è curioso che si è arrivati a dubitare delle parole del Papa. Scommetto che se ci fosse stato Benedetto XVI non avresti mai risposto così…giusto?

  9. EquesFidus ha detto

    Quanta differenza tra questa suora e gli illustri esempi dei santi: basta leggere Santa Maria Faustina Kowalska o la “Vita e Detti dei Padri del Deserto” per averla ben dinanzi agli occhi. Nel primo caso abbiamo una consacrata che, senza remore, canta le canzoni di una delle artiste più dissacranti (oserei blasfeme, sicuramente iniziante un filone che ormai è sfociato apertamente nella blasfemia e nel sadomasochismo) e non si fa scrupoli di presentarsi dinanzi ad una nutrita schiera di ammiratori; nel secondo caso, invece, abbiamo gente che evangelizzava in silenzio, pregando incessamente e non temendo di rendere la propria vita “un sacrificio perenne a Te gradito”. Anche se questo significava patire grandi tribolazioni in corpo ed anima e, nel caso di Santa Maria Kowalska, l’incomprensione delle proprie consorelle. Per quanto mi riguarda, sia la scelta della canzone che le modalità con cui viene cantata la stessa sono incompatibili con la vita consacrata; tuttavia, ciò non mi stupisce, dal momento che viviamo in un mondo dove il sacrificio e la penitenza vengono sempre più visti, anche all’interno della stessa Chiesa, come atti vani ed inutili alla Salvezza, mentre tutto è spettacolo, tutto è apparenza; e si ignora anche ciò che diceva Sant’Agostino (parlava del teatro, d’accordo, ma ormai con tutta questa multimedialità e con le tematiche sempre più scostanti, se non proprio in aperto conflitto, col cristianesimo si può tranquillamente applicare a quasi tutte le forme di intrattenimento moderne), che condannava gli spettacoli proprio perché portanti messaggi ambigui o contrari alla Fede e, soprattutto, perché rappresentanti la vanità delle cose di questo mondo.

    • Dario* ha detto in risposta a EquesFidus

      Al di là dalla controversa scelta sulla canzone, in cui temo che suor Cristina sia stata almeno un in parte manipolata dal sistema (manager, produttori televisivi e quant’altro), io non credo che sia poi da condannare tanto.
      Innanzitutto io credo che non si possano fare paragoni come quello che fai perché ogni persona ha il proprio carattere, i propri talenti ed il proprio carisma. Tutte cose donate da Dio, se fossimo tutti uguali questo mondo sarebbe di una piattezza e di una tristezza sconfinate. Tieni a mente che non tutti i santi hanno avuto una vita di raccoglimento e nascondimento, ognuno è chiamato a vivere la propria vita, non quella degli altri.
      In seconda battuta è pur vero che siamo tutti chiamati alla santità ma che non tutti sono in grado o hanno la grazia di raggiungere le vette di certi santi, non si può mica fare una colpa neanche di questo altrimenti saremmo tutti da condannare allo stesso modo.
      Come terza cosa io ritengo che l’evangelizzazione passi sia per la preghiera ed il sacrificio che per l’annuncio entusiasta. Sono come due gambe, si cammina male (o non si cammina affatto) se una delle due manca o è carente.

      In definitiva, io non condivido appieno la scelta della canzone nel senso che si poteva scegliere di meglio ma non ritengo neanche che abbia commesso chissà quale sacrilegio o che debba essere lapidata. Un po’ di senso della misura nei giudizi…
      Ci sono due modi per non adempiere alla frase “nel mondo ma non del mondo”: quello classico è di farsi contaminare dal pensiero dominante e svendere i propri valori ma ce n’è anche un altro meno immediato che è l’estraniarsi dal mondo richiudendosi in una bolla di apparente perfezione da cui ergersi a giudici dei propri fratelli, attenzione a non sbagliare in questo senso

      • EquesFidus ha detto in risposta a Dario*

        Guarda, te lo dico francamente, in questo ed in altri articoli il tono delle tue risposte non mi piace. Non ho detto che suor Cristina ha commesso un sacrilegio, né tanto meno ho detto che deve essere lapidata o ridotta allo stato laicale: non mettermi in bocca parole che non ho mai pronunciato, né tantomeno pensato. Semplicemente, ho detto che il mondo dello spettacolo, grazie anche al pensiero di alcuni eminenti santi (Sant’Agostino in testa), dei cui pareri i cattolici dovrebbero tener di conto, è la fiera delle vanità ed è inconciliabile con la vita consacrata, anche e soprattutto la parte pop della faccenda (basta leggere l’articolo su “Il Timone” di un paio di mesi fa per capir perché); questo senza contare che l’autrice (la signora Ciccone) ha fatto della dissacrazione e dell’ostentazione dei simboli del cristianesimo la sua bandiera, nonché per l’argomento “peperino” (diciamo così) della canzone in questione. Il punto è che la cantante in questione è una suora e, volenti o nolenti, il consacrato dovrebbe rifuggire certe mondanità: lo dimostrano tutta una nutrita schiera di santi, del resto. Anche perché ci si salva sempre nello stesso modo, la diversità di carismi non significa che tutto va bene e l’entusiasmo cristiano è ben diverso dal nichilismo pop. Questo senza ergermi a giudice di nessuno, giudizio (questo sì) spesso detto a chi osa parlare papale papale come il sottoscritto ma che, in questo caso, semplicemente rimarcava come queste esibizioni, già di suo, non solo non servano a niente (dimmi te come fai ad evangelizzare con “Like a Virgin”, o con qualche altra canzone pop) ma siano anche contrarie (e da un certo punto di vista un po’ grottesche e paradossali) alla vita consacrata, soprattutto se fai il paragone colla vita dei grandi santi.

        • Ottavio ha detto in risposta a EquesFidus

          A me sembra che le risposte di Dario siano invece da prendere come esempio per tutti. Prova solamente a paragonarle a quelle di tanti altri. E’ rispettoso, chiaro e capace di entrare subito nel cuore della vicenda. Più di così cosa vuoi?

        • Dario* ha detto in risposta a EquesFidus

          EquesFidus, innanzitutto ti chiedo di perdonarmi se ti ho in qualche modo reso ingiustizia, non era mia intenzione attribuirti frasi che non hai detto. Qualche volta ho l’abitudine di parlare per iperboli per esprimere meglio i concetti ma non ho mai voluto attribuirti letteralmente la faccenda della lapidazione o del sacrilegio, era solamente un linguaggio figurato. Se poi ho anche tradito lo spirito del tuo post ti chiedo scusa di nuovo, io ho risposto a ciò che leggendolo mi ha trasmesso, porta pazienza, alle volte capita di fraintendersi, specialmente per iscritto.

          Dopo questa doverosa premessa rispondo al tuo post. Sono assolutamente d’accordo con te quando dici che la canzone in questione è fuori luogo, in che misura l’ho già espresso in altri post. Non sono altrettanto d’accordo sul fatto che una persona consacrata non possa mettere a frutto, se ne ha, i suoi talenti “mediatici”. A me vengono in mente ad esempio S. Giovanni Bosco o S. Filippo Neri, di sicuro non rientrano nei canoni che hai descritto eppure sono ugualmente santi. Detto questo a me lei non sembra nichilista, sembra entusiasta ed esuberante, può piacere o no ma non la condannerei per questo. Per il resto ti voglio rispondere in modo personale, io non mi sono sentito evangelizzato dalle sue performance (che per il resto ho seguito gran poco a dirla tutta) ma non mi sembra per niente improbabile che gente più vicina a lei caratterialmente, o come gusti musicali, o altro venga in qualche modo smossa da lei. Dio usa i mezzi più impensati per toccare i cuori delle persone. Te lo dico perché io ad esempio sono positivamente influenzato da canzoni come questa: Metatrone – In Spe Resurrectionis (quello nel video vestito da sacerdote è un vero sacerdote cattolico). Sei comunque libero di pensarla come vuoi, io ti ho solo detto la mia

          • francesco ha detto in risposta a Dario*

            WOAH! Non li conoscevo i Metatrone! Grandissimi!

            • Dario* ha detto in risposta a francesco

              Io sarò di parte (non ho problemi ad ammetterlo) ma trovo che la voce di Giovanni Lombardo sia anche migliore della comunque gran voce di suor Cristina, ma ripeto, io sono di parte =P

          • EquesFidus ha detto in risposta a Dario*

            Scuse accettate; tuttavia, continuo a ritenere che l’evangelizzazione debba passare attraverso più l’annuncio della Parola di Dio, la preghiera ed il digiuno (tutte cose che i santi da te citati facevano, e di buona lena) che attraverso le canzonette pop o questa o quella strategia pastorale. E non per alterigia ma perché questi sono i fatti: che io sappia nessuno è rimasto colpito dalla canzoni di suor Cristina, e se fosse accaduto bisognerebbe vedere il perché ed il percome; voglio dire, se uno si converte per ciò avviene proprio quello che Sant’Antonio, ovverosia c’è il rischio che si tratti di una conversione entusiastica e che, quindi, sia come una casa costruita sull’argilla anziché sulla roccia: magari non succederà mai niente, magari però c’è il rischio di un crollo rovinoso. Resta il fatto che anche il nascondimento (sempre meno praticato, non solo dalle suore purtroppo) è un attributo importante della vita consacrata, ed il mondo dello spettacolo, volenti o nolenti, è proprio apertamente contrario a ciò.

            • francesco ha detto in risposta a EquesFidus

              Un approfondimento. Hai ragione nel dire che il rischio “conversione entusiastica”, basata SOLO sulle emozioni, ci sia. Ma il rischio di basara la propria fede e la propria conversione SOLO sul “sentire le farfalle nello stomaco” c’è sempre.
              Detto questo, le emozioni e le “farfalle nello stomaco” non sono di per sé un male nel cammino di fede. Danno la spinta iniziale e fanno parte del cammino di conversione. Magari non costituiscono la parte preponderante, ma cionondimeno sono una parte importante. Diciamola così: ogni tanto, per rinvigorirsi, c’è bisogno di qualche spintarella emotiva. E non solo per chi non crede, ma anche per chi già crede! Come Dario* più sopra, anche io sono influenzato positivamente da “canzonette”, come le chiami tu, stile Christian Rock. Poi chiaro che uno non deve basare la propria fede SOLO su queste. Ma mi sembra che le tue conclusioni siano troppo lapidarie: queste cose sono strettamente personali perché siamo tutti diversi l’uno dall’altro. Alcuni sono influenzati positivamente da queste “canzonette” e rinvigoriscono la propria fede, altri non avvertono nulla, altri ancora sono influenzati negativamente perché, come dici tu, vivono solo di emozioni (ma questo è un problema loro, non di chi canta).
              Scusa se sono stato un po’ confusionario, ma sono di frettissima. Spero però si sia intuito il senso delle mie parole.

  10. Luigi ha detto

    Hai ricevuto un dono? Ma ne sei sicura cara Cristina? Senza la tonaca ti avrebbero bocciata la prima serata.

    • Hugo ha detto in risposta a Luigi

      Ed invece ha vinto e ora girerà il mondo incontrando una marea di giovani che vedranno forse per la prima volta una suora lontana dagli stereotipi mediatici a cui sono assuefatti quotidianamente, una donna felice e certa della sua vocazione.
      E tu? Se sapessi cantare metteresti tutto il guadagno in tasca e non ci penseresti un attimo a dare tutto ai poveri come fa suor Cristina. Ci ho preso vero?

      • Luigi ha detto in risposta a Hugo

        Devo imparare solo a zompare in modo ridicolo come la suorina e poi vedrai che successone che avrò!

      • Giovanni2 ha detto in risposta a Hugo

        Hugo hai fatto una analisi proprio da zampognaro… hai studiato teologia sociologica da Pippi Calzelunghe?

      • Dario* ha detto in risposta a Hugo

        Prima che la discussione degeneri troppo invito tutti e 3 a evitare di prendere le cose sul personale ed aggredire gli altri interlocutori. Avanti, si può anche essere caustici o taglienti sui concetti ma non dimentichiamo che siamo tra fratelli

      • Duo Maxwell ha detto in risposta a Hugo

        Hai ragione Hugo… qua è pieno di aspiranti cantanti… peccato che poi appena aprono bocca l’unica cosa che vien da dire è “ok capito ciao”… provassero loro a cantare come Suor Cristina… provassero loro a rifare la sua What a feeling o Uno su mille!
        Quando non la conosceva ancora nessuno… Suor Cristina cantò e vince in un festival di musica cristiana a Roma (poi grazie a questo fu contattata dagli autori del talent) e in quell’occasione la giuria nella persona di Lorella Cuccarini le disse… questa sera ci hai spettinati… stessa frase che mesi dopo utilizzò curiosamente Raffaella Carrà in quel di The Voice… purtroppo non verrà mai apprezzata la sua voce per quello che è… fortuna che altrove è successo 🙂

        • Hugo ha detto in risposta a Duo Maxwell

          Ti dirò la verità Duo Maxwell…io non impazzisco per la sua voce, mi sembra abbastanza comune. Ma mi piace moltissimo la sua persona, quello che dice e la capacità di voler “guardare tutto con distacco” come ha detto, impegnandosi nei suoi voti religiosi e volendo cantare unicamente per il bene della Chiesa, per far conoscere Cristo. Questo la rende la più grande cantante di tutti i secoli!

  11. Luigi ha detto

    Cara suor Cristina credi davvero che per avvicinare i giovani serva una canzoncina da 4 soldi. Li stai sottovalutando, piuttosto consiglierei loro di leggere seriamente il Vangelo… altro che!

    • Hugo ha detto in risposta a Luigi

      Non è la canzoncina ad avvicinare i giovani ma la sua persona, la freschezza che emana e l’entusiasmo per la vita e per la chiesa che vuole trasmettere. Vuoi sapere cosa trasmetti tu? Meglio che non ne parliamo…

      • Luigi ha detto in risposta a Hugo

        Se volevo trasmettere qualcosa non mi nascondevo dietro una tonaca. Per la freschezza e l’entusiasmo preferisco la Rodriguez. Per il commento finale evidentemente ti sei guardato allo specchio.

      • Dario* ha detto in risposta a Hugo

        Condivido appieno il tuo post nella prima parte, la seconda parte invece secondo me avresti fatto meglio a risparmiartela in fondo Luigi magari neanche l’hai mai incontrato. Un conto è dissentire sulle idee di una persona ed un conto è offenderla e questo fa solo degenerare le discussioni e mina i rapporti personali. Teniamo sempre presente cosa dicevano dei primi cristiani “Guardate come si amano” e cerchiamo di essere all’altezza dei nostri padri nella fede.
        Il discorso ovviamente non è riferito solo a te Hugo ma vale in generale (anche per me molto più spesso di quanto non vorrei), rispondo a te perché strideva proprio la prima parte del tuo post con la seconda. Se mi permetti un consiglio, quando qualcuno ti fa perdere la pazienza cerca di buttarla sul ridere, offendere è sempre sbagliato e porta dalla parte del torto anche chi ha ragione 🙂

      • Andrea ha detto in risposta a Hugo

        E tu cosa trasmetti grand’uomo?

  12. Salvatore ha detto

    L’esperienza mi ha insegnato che, talvolta, dietro lo scopo dichiarato dell’apostolato, dell’avvicinamento ai giovani o roba del genere si celano aspirazioni che si preferisce non manifestare. Per questo, nel caso di suor Cristina, sono piuttosto diffidente.

    • Dario* ha detto in risposta a Salvatore

      Nessuno ti obbliga a non esserlo, non credo che nessuno abbia mai condannato la prudenza (in fondo di casi illustri in Italia ci sono già stati), l’importante è non condannare aprioristicamente 😉

      • Salvatore ha detto in risposta a Dario*

        Non condanno nessuno, aprioristicamente. Ho solo detto che, grazie a ciò che mi ha insegnato l’esperienza, sono diventato diffidente. Una cosa è condannare, un’altra dubitare.

        • Dario* ha detto in risposta a Salvatore

          Infatti fai bene, la prudenza è una virtù, non ho detto che tu condanni nessuno, solo che è bene stare attenti a non farlo. Prova a rileggere il mio post con questa chiave di lettura e vedrai che non ti ho mai accusato di niente

        • Dario* ha detto in risposta a Salvatore

          Comunque effettivamente il mio post era scritto male, hai fatto bene a farmelo notare

  13. Luca ha detto

    I vescovi italiani hanno preso le distanze dalla vincitrice del talent show «The voice» su Raidue, e hanno definito il lancio del primo brano musicale in commercio, un remake di «Like a virgin» di Madonna, «un’operazione commerciale spericolata e furbetta». E brava suor Cristina!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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